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Autonomia, Lucciarini De Vincenzi (Ali): “E’...

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Autonomia, Lucciarini De Vincenzi (Ali): “E’ salto nel buio, accentuerà divario tra Nord e Sud”

L'intervista al segretario generale della Lega delle autonomie locali: "Rischio addio per sempre a sviluppo aree svantaggiate"

Valerio Lucciarini De Vincenzi, segretario generale Ali, Lega delle autonomie locali.

"Ad oggi" l'autonomia differenziata "mi pare un salto nel buio: se l’attuale schema dell'autonomia differenziata verrà approvato, assisteremo all’accentuarsi del divario economico, occupazionale e sociale tra Nord e Sud. Difficile ipotizzare che questa riforma, a bilancio zero, possa migliorare il quadro se ad essere devolute saranno materie centrali per lo sviluppo economico di ciascun territorio come lavoro, professioni, reti di trasporto e navigazione, energia, ricerca, porti e aeroporti". Così, con Adnkronos/Labitalia, Valerio Lucciarini De Vincenzi, segretario generale Ali, Lega delle autonomie locali.

Per Lucciarini De Vincenzi gli effetti dal punto di vista economico e del lavoro potrebbero essere pesanti. "In un Paese già caratterizzato da una forte disomogeneità economica tra Nord e Mezzogiorno, tra aree urbanizzate e interne, senza dimenticare le tante realtà insulari, parlare di autonomia differenziata può significare minare per sempre le prospettive di sviluppo delle aree svantaggiate, creare una forbice sempre più ampia tra contesti ricchi e meno ricchi", sottolinea.

Secondo il segretario generale di Ali con l'avvio dell'autonomia differenziata, nel Mezzogiorno "competenze e professionalità, non solo quelle utili ai comparti industriali e ai servizi, ma anche quelle che potrebbero migliorare la pubblica amministrazione, accelereranno il processo migratorio in corso da anni, e che letteralmente svuotando le aree interne, le città più piccole, rese sempre meno attrattive".

"Come riporta lo Svimez, negli ultimi venti anni il Sud -spiega- ha perso 1,1 milioni di abitanti, mentre deve far riflettere la fuga, sempre più accentuata dei laureati emigrati al nord: nell’ultimo ventennio rappresentavano il 26%, mentre su 63 mila giovani emigrati lo scorso anno, il 42% ha una laurea. La fuga di cervelli, di lavoratori e professionisti per l’impoverimento del tessuto economico, sarà una pietra tombale sullo sviluppo del sud e su un aspetto poco considerato, quello dell’occupazione femminile, penalizzata da un gap nei servizi che nemmeno il Pnrr sarà in grado di colmare", sottolinea.

Secondo Lucciarini De Vincenzi "occorre un nuovo modello di sviluppo basato su una maggiore solidarietà e coesione. Come Ali ribadiamo che proprio le autonomie locali possono svolgere un ruolo da protagoniste nel nuovo assetto del Paese, dove dovranno essere garantiti (questa la premessa della riforma), servizi di pari livello a tutti i cittadini in tutte le regioni", conclude.

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Infortuni, Mattio (Aidp): “La tutela delle persone...

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Il vice presidente dell'associazione nazionale dei direttori del personale,

Roberto Mattio, vice presidente di Aidp, Associazione italiana dei direttori del personale

"La nostra posizione, come Associazione italiana per la direzione del personale (Aidp), è da sempre quella della persone prima di tutto, quindi la tutela delle persone. Come si tutelano le persone? In molti modi. Intanto con la formazione, l'addestramento. Questa è la prima ricetta. Le persone vanno formate. Vanno adottate dei dispositivi di sicurezza. Vanno fatti i monitoraggi, i controlli interni, gli audit per verificare che tutto questo avvenga". Così, con Adnkronos/Labitalia, Roberto Mattio, vice presidente di Aidp, Associazione italiana dei direttori del personale, interviene sul tema della sicurezza del lavoro dopo l'ennesima tragedia con cinque operai morti a Casteldaccia nel Palermitano.

Secondo Mattio "questo è il primo grande elemento su cui noi tutti ci impegniamo ogni giorno, a far sì che le persone ricevano questa formazione indispensabile per fare correttamente il proprio lavoro e soprattutto in sicurezza".

"Il secondo tema -continua- è fare gli investimenti. Perché poi gli investimenti sono l'altro aspetto, non solo per formarsi, ma per investire. Investire in mezzi di sicurezza che aiutino le persone a tutelarsi. E una cosa su cui punto anche molto, lo dico sempre, è certificarsi", sottolinea.

Secondo il vice presidente di Aidp, con la certificazione le aziende fanno il salto di qualità. "Ci sono sistemi di certificazione Iso che vanno da quelle dell'ambiente a quelle della sicurezza, e danno un'impostazione metodologica alle imprese, un modo di vedere le cose diverso. Vengono imposti degli indicatori da seguire che aiutano a tenere sotto controllo i fenomeni, i processi e così via".

E quindi per le aziende il consiglio è chiaro. "Laddove le aziende si certificano, qualunque sia l'ambito di certificazione, poi diventano delle eccellenze, perché comunque c'è un sistema che ti obbliga a tenere sotto controllo il processo. E questo è fondamentale", aggiunge.

Per Aidp la 'strada' verso una maggiore sicurezza sul lavoro passa da "formazione, training, investimenti e prevenzione. E dall'altro lato le certificazioni per rendersi più consapevoli", spiega Mattio.

E per il vice presidente dell'associazione "uno degli elementi che poniamo sempre in evidenza nei corsi di formazione è far attenzione all'abitudine. L'abitudine è il peggior nemico del lavoratore. Succede che per azioni quasi automatiche, quasi banali non si presta la dovuta attenzione. Poi c'è sempre la fatalità, questo è ovvio. Però è importante che le aziende facciano la formazione, e ricordino sempre a tutti che bisogna essere sempre attenti. Perché anche l'operazione più banale può diventare pericolosa. E questo è molto, molto importante".

"Ecco perché è centrale fare formazione -continua- ripetere le cose, tenere sempre alto il livello di attenzione di tutti i soggetti che nelle organizzazioni lavorano", aggiunge.

E le nuove tecnologie possono venire utili in un percorso virtuoso sulla sicurezza del lavoro. "L'intelligenza artificiale di per sé aiuta in tutti i campi, anche in questo può aiutare se semplifica il processo, se aiuta a tenere sotto controllo i fenomeni, a tenere alta l'attenzione, ad allertare", continua. Centrali sono però gli investimenti. "L'importante è investire, le aziende devono farlo puntando sulla prevenzione e l'intelligenza artificiale sicuramente può aiutare le aziende anche su questo", conclude.

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Professioni: Int, rafforzare tutele e maggiore...

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Professioni: Int, rafforzare tutele e maggiore comunicazione informativa a utenza su L 4/2013

"L’Istituto nazionale tributaristi (Int), inserito nell’elenco del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) tra le associazioni di rappresentanza professionale che possono rilasciare l'attestato di qualità ai sensi della Legge 4/2013, ha partecipato alla consultazione pubblica sugli obiettivi del Mimit per il 2024. Gli obiettivi su cui l’Int si è soffermato sono stati: digitalizzazione, sicurezza informatica, assistenza e protezione dei consumatori". Così, in una nota, l'Int. "Sulla digitalizzazione e la sicurezza dei dati l’Int, dopo aver evidenziato l’importanza dei sistemi digitali, ha sottolineato che: 'sicuramente fondamentale la sicurezza informatica, in particolare in previsione di una piena interoperabilità delle banche dati della Pubblica Amministrazione, che da sempre auspichiamo, sarà necessario tutelare i dati in esse contenuti, ovvero garantire la sicurezza informatica dei dati del cittadino-contribuente", continua la nota.

I tributaristi dell'Int si sono poi focalizzati sull’assistenza e protezione dei consumatori, anche facendo una proposta nell’ambito dei servizi professionali: “Poiché le associazioni di rappresentanza professionale ex lege 4/2013 come l’Int hanno tra i loro compiti quello di tutelare il cittadino-consumatore, si ritiene utile un tavolo di confronto tra il Ministero e le associazioni professionali al fine di verificare le forme di controllo poste in essere in capo ai professionisti iscritti e/o valutare nuove forme di garanzia e tutela. Altresì il tavolo potrebbe promuovere forme di comunicazione informativa sulle professionalità rappresentate dalle Associazioni professionali. L’Istituto nazionale tributaristi è ovviamente disponibile ad approfondire tale indicazione e a ogni forma di collaborazione e confronto con il Ministero volta alla tutela dell’utenza", continua la nota.

Il presidente dell’Int, Riccardo Alemanno, che ha coordinato la partecipazione alla consultazione pubblica del Mimit, ha dichiarato: “Ritengo quanto mai necessario il tavolo di confronto, il Mimit è il nostro Ministero di riferimento e noi vogliamo concretizzare la tutela e l’informazione a beneficio del consumatore anche nel settore dei servizi professionali. Nei prossimi giorni scriverò al Ministro Adolfo Urso ribadendo la nostra proposta e sulla quale mi confronterò con Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, di cui l’Int è fondatore, in modo da coinvolgere le centinaia di Associazioni ex lege 4/2013 che vi aderiscono", ha concluso.

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Infortuni, Pennesi (Inl): “In Sicilia da anni non ci...

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Il direttore dell'Ispettorato nazionale dopo la tragedia di Casteldaccia, noi presenti nell'Isola solo con ispettori amministrativi. A livello nazionale in arrivo bando per 750 nuovi ispettori

Paolo Pennesi, direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro

"I nostri ispettori tecnici dell'Ispettorato nazionale del lavoro non sono intervenuti a Casteldaccia perché, la Sicilia, essendo a statuto autonomo, ha la competenza in materia. Ma, non saprei per quale decisione, da tanti anni praticamente non la Regione non ha più ispettori. Noi siamo presenti, in virtù di una convenzione richiesta dalla Regione, con una trentina di ispettori amministrativi, non tecnici". Così, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Paolo Pennesi, direttore dell'Ispettorato nazionale del lavoro sulla tragedia sul lavoro di Casteldaccia e sull'assenza di ispettori tecnici per i controlli nelle aziende sull'Isola.

"La nostra -spiega ancora Pennesi- è una presenza, con questi ispettori amministrativi, che abbiamo assicurato a livello di supplenza, nelle more che la regione Siciliana decida di attivarsi. Si tratta di ispettori di origine siciliana, 30 unità, che hanno risposto a un interpello per trasferirsi nell'Isola e si stanno occupando di questioni lavoristiche e previdenziali, esclusivamente quelle, con risultati strabilianti visto che lì la vigilanza non la fanno praticamente da dieci anni, quindi..", sottolinea Pennesi.

E il Capo dell'Ispettorato nazionale del lavoro sottolinea che "non abbiamo notizie però sul fatto che l'assessorato si stia organizzando per assumere i suoi ispettori, come era storicamente. A me non risulta, non so se pensano di stare permanentemente con questo nucleo o con altri, diciamo così, che suppliscano questa funzione", sottolinea. Naturalmente, sottolinea Pennesi, in Sicilia, ci sono anche i "Carabinieri del nucleo tutela che ovviamente essendo carabinieri, come noi quindi organismi statali, hanno un presidio su questo territorio. Poi certo ci sono le Asl che immagino siano presenti sul territorio con ispettori come succede nel resto d'Italia", aggiunge ancora.

E su quanto avvenuto a Casteldaccia sottolinea: "quanto accaduto mi ha ricordato un altro drammatico episodio assolutamente analogo avvenuto sempre in Sicilia, a Mineo. L'ingresso di un lavoratore in luoghi confinati o in luoghi dove c'è possibilità di esalazione, gli altri che cercano di soccorrerlo e fanno la stessa brutta fine. E' chiaro che manca la prevenzione. Quando si entra in posti dove ci sono delle esalazioni è necessario indossare le maschere protettive. Sentivo che stavano cercando di vedere se almeno le avessero in dotazione ma al momento non sono venute fuori. Io non ho aggiornamenti però è chiaro che se fai l'intervento in un posto dove sai che ci sono delle esalazioni nocive, addirittura mortali, l'azienda avrebbe dovuto provvedere a munire i lavoratori di maschere protettive. Solo l'indagine ci potrà dire di più", sottolinea.

Per quanto riguarda invece la dotazione organica dell'Ispettorato a livello nazionale Pennesi annuncia novità. "Adesso -spiega- abbiamo una dotazione di 850 ispettori tecnici del lavoro. Erano rimasti 200, ne abbiamo assunto 650. E con il decreto legge appena convertito che ha introdotto la patente a punti ne assumeremo altri 750. Di questo cinquecento erano rimasti come posti vuoti dal precedente concorso, e ne aggiungiamo altri 250. Speriamo di bandire al più presto il concorso, e di fare le prove a giugno-luglio, se siamo fortunati, altrimenti al più tardi sarà settembre. Con questi altri 750 ispettori raggiungeremo quota circa 1500 totali", conclude

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