Economia
Protesta agricoltori, miccia esplode in tutta Italia: oggi...
Protesta agricoltori, miccia esplode in tutta Italia: oggi altri 5 presidi
I produttori di 'Riscatto agricolo' sfileranno con i trattori in Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna. Il ministro Lollobrigida: "Siamo dalla vostra parte, ma no alle violenze"
La miccia della protesta si è innescata ormai anche in Italia, come era prevedibile. Del resto, il contagio viaggia a ritmo veloce, anche sui social. E se in Francia gli 'agriculteurs', marciano dritti alla volta di Parigi e quelli belgi minacciano di assediare Bruxelles (cuore pulsante delle politiche europee), mentre i colleghi tedeschi continuano a manifestare ed oggi hanno bloccato il traffico nella zona di Amburgo, i nostri agricoltori, animati da altrettanto spirito corporativistico, sembrano non essere da meno. Pur di difendere le loro terre da una politica europea, a loro dire, da una parte troppo restrittiva per le regole ambientali del Green Deal e, dall’altra parte, troppo permissiva con le aperture alla carne coltivata.
Trattori in rivolta oggi in 5 regioni
Produttori e allevatori italiani si stanno muovendo dal basso senza bandiere, pronti a far crescere la protesta. Lo dicono da giorni, tanto che oggi si prevede un'altra grande mobilitazione, organizzata da un movimento, guidato soprattutto da giovani, autodefinitosi Riscatto agricolo. Mentre ogni giorno si accendono focolai un po' ovunque con trattori vicino ai caselli delle autostrade, come è accaduto anche ieri a Orte, nel viterbese sulla A1, dove i contadini hanno tentato un nuovo blitz dopo il blocco di sabato. Si scaldano, poi, i motori dei trattori in vista di mercoledì, in apertura di Fieragricola a Verona, dove un grande assembramento vorrebbe guastare la festa a chi vi si recherà per affari.
Oggi in particolare, i trattori sfileranno in diverse regioni: Lombardia, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna con presidi a Brescia, Bergamo, Alto lago di Como-Valtellina, Mantova, Melegnano, Voghera, Navacchio nel pisano, Val di Chiana a Orvieto e ancora in prossimità del casello di Orte sulla A1, nella Valle del Salto, e ancora e a Olbia, Cagliari, Oristano Porto. E forse proprio in Sardegna, una regione a forte vocazione agricola, la protesta farà sentire più forte la sua voce, mentre si avvicina lo spettro di una 'invasione' a Roma. I coltivatori che si radunano in sedicenti comitati, per lo più a livello provinciale, si sono imposti di marciare solo con il tricolore e dove possono raggiungono le sedi delle prefetture con sit-in fino ad oggi ordinati.
Le ragioni degli agricoltori
I prezzi bassi, dovuti alla concorrenza di produzioni estere, stanno mettendo in ginocchio i redditi dei coltivatori e degli allevatori oberati da alti costi di produzione e tasse come Irpef e Imu. "Chiediamo con forza che venga corrisposto il giusto valore dei nostri prodotti. Vogliamo un'agricoltura italiana rispettata, capita, valorizzata" si legge in una sorta di manifesto del coordinamento nazionale. "Oggi la maggior parte dei frutti del nostro lavoro è sottopagato, i ricavi sono abbondantemente inferiori ai costi di produzione e questo, purtroppo, perdura da decenni: non vogliamo contributi, chiediamo solo dignità del giusto prezzo" sostengono gli agricoltori che ribadiscono di essere "i custodi della natura, non soggetti che inquinano". Tra i vari punti, messi in evidenza dai contadini 'ribelli', eliminare l'obbligo di non coltivare il 4% dei terreni e ogni forma di contributo, volta a disincentivare la coltivazione, regolamenti stringenti che contrastino l'ingresso sul mercato di cibi sintetici e il mantenimento anche dopo il 2026 del sistema che tiene calmierati i costi del gasolio agricolo.
Il ministro dell'Agricoltura Lollobrigida: "Siamo con voi, ma no a violenze"
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha espresso, intanto, solidarietà alla Coldiretti a fronte della rabbia di alcuni che hanno bruciato le caratteristiche bandiere gialle dell'organizzazione agricola in segno di protesta. "Considero sbagliato e ingiustificato ogni atto di violenza, compreso bruciare le bandiere delle associazioni agricole come accaduto a Viterbo" anche se, ha rimarcato, "rimaniamo convintamente al fianco degli agricoltori, di chi intende lavorare per avere il giusto reddito e creare ricchezza per sé e la Nazione. Pronti al massimo impegno in Italia come in Europa".
Una posizione quella di Lollobrigida a cui dà man forte una nota informativa a cura dell'ufficio studi di FdI, dedicata proprio alla mobilitazione degli agricoltori contro il caro carburante e, soprattutto, contro il nuovo 'Green Deal' europeo. La protesta, si legge nel documento di cui l'Adnkronos ha preso visione, "ha assunto diverse sfumature a seconda dei Paesi". Ma mentre in Germania e Francia queste manifestazioni "si sono trasformate in mobilitazioni anti-governative, appoggiate dai partiti nazionalisti (Afd in Germania, Rassemblement National in Francia)", in Italia "questa componente è pressoché assente", osserva FdI, anche perché "il governo italiano è stato sin dall'inizio particolarmente sensibile alle rivendicazioni del comparto, schierandosi contro l'approccio ideologico alla transizione verde".
Economia
Festival lavoro, De Luca (consulenti): “Sarà momento...
Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, aprendo la quindicesima edizione del Festival del lavoro alla Fortezza da Basso a Firenze
"Ci aspetta un lungo momento di confronto e scambio. Questo è un popolo che supera tutte le difficoltà grazie alla forza del pensiero e riesce a trovare sempre il modo per dare il proprio contributo per lo sviluppo del Paese". Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, aprendo la quindicesima edizione del Festival del lavoro alla Fortezza da Basso a Firenze.
"Oggi le aziende - continua- offrono lavoro ma non trovano personale perchè non ci sono competenze. E quindi il tema è la formazione. L'intelligenza artificiale? Sarà un modo di aiuto indiretto perchè obbligherà tutti ad adeguarsi pena essere esclusi dal mercato. Tutti dovranno adeguare le loro competenza al rialzo, per superare la ripetitività e puntare sulle specializzazioni".
E sul tema degli infortuni De Luca ha sottolineato che "va bene il rafforzamento della vigilanza ma davanti a 24 milioni di rapporti di lavoro serve la cultura della prevenzione non bastano le ispezioni".
“La sicurezza sul lavoro, così come l’intelligenza artificiale sono, insieme all’etica, le tre parole chiave della 15ma edizione del Festival del Lavoro, nel corso della quale, insieme ad esperti, accademici, politici, rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali analizzeremo le transizioni in atto nel mercato occupazionale e le modalità con cui l’intelligenza artificiale potrà affiancare professionisti, imprenditori e lavoratori nei prossimi anni. Senza intaccare le tutele e garantendo le migliori condizioni per lavorare in sicurezza”. E' quanto ha affermato il presidente del Consiglio Nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, commentando il sondaggio demoscopico condotto dall’Istituto Piepoli per il Festival del Lavoro, in programma da oggi al 18 maggio a Firenze, presso Fortezza da Basso.
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Pnrr, Fitto: “Sfida dimostrare che indebitamento può...
Così il ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, intervenendo in videocollegamento al Festival del lavoro in corso a Firenze
"Se l'Italia è un Paese che ha il Pnrr più grande tra tutti gli Stati membri è chiaro che oggi abbiamo la sfida di dimostrare che lo strumento dell'indebitamento a livello europeo può contribuire alla crescita del Paese e di poter rientrare dal debito". A dirlo Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, intervenendo in videocollegamento al Festival del lavoro in corso a Firenze.
"L'investimento fine a se stesso - sottolinea - rischia di non essere efficace se dopo giugno 2026, quando terminerà il Piano, i settori oggetto delle riforme non riusciranno a proseguire autonomamente".
"E' stato un lavoro - continua - molto articolato con la Commissione europea che ha visto cambiare oltre la metà degli obiettivi e rendendo il piano attuabile. Siamo, infatti, in via di definizione del pagamento della quarta rata".
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Salario minimo, Tajani, “Contrattazione collettiva...
L'intervento del vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani alla 15esima edizione del Festival del Lavoro a Firenze
"Credo che sia un errore puntare sul salario minimo così come dice qualcuno, perché anche la normativa comunitaria dice che il salario minimo in Europa serve dove c'è meno dell'80% di contrattazione collettiva, e in Italia c'è più dell'80%, siamo circa al 90%. Noi dobbiamo continuare a far sì che possa continuare la contrattazione collettiva. Se ci sono dei contratti pirata, devono essere adeguati alla contrattazione collettiva". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, segretario nazionale di Forza Italia, intervendo alla 15esima edizione del Festival del Lavoro, promosso dal Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro alla Fortezza da Basso a Firenze.
"La contrazione collettiva può far avere uno stipendio più ricco - ha aggiunto Tajani - perché lo stipendio minimo fissato per legge non ha tutti i benefici che può avere un contratto collettivo. Poi bisogna detassare i premi di produzione: abbiamo impedito che aumentassero la tassazione dal 5% al 10%, e bisogna a mio giudizio detassare anche straordinari e festivi perché possano aumentare i consumi".
"Bisogna cambiare -continua- la politica industriale dell'Unione europea che, improntata alla lotta al cambiamento climatico, deve essere pragmatica e non ideologica", poi "serve perfezionare il patto di stabilità" e "io credo che la Bce debba anche ridurre il costo del denaro" perché "l'aumento del blocco del denaro blocca tutti gli investimenti delle imprese".
"Penso -sottolinea- che la Bce debba finalmente ricominciare a ridurre il costo del denaro, dopo tanto tempo di aumento e poi di immutabilità della decisione: questo non favorisce le imprese. Vi rendete conto meglio di me chiaramente che l'aumento del costo del denaro blocca tutte le iniziative innovative e gli investimenti delle imprese, perché è più faticoso andare a prendere denaro dalle banche".
"La politica industriale europea deve essere una politica industriale certamente orientata alla lotta contro il cambiamento climatico, ma una lotta da condurre con una visione pragmatica e non ideologica. Troppi errori sono stati commessi, errori che hanno danneggiato le imprese, sia industriali che agricola. Il patto di stabilità nuovo è meglio di quello vecchio. Potrebbe essere perfezionato: per questo noi ci siamo astenuti al Parlamento Europeo, poi il Governo lo ha approvato, ma c'è qualche cosa anche qui da fare meglio".