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Sostenibilità: Fondazione Monasterio-Gruppo Rekeep, contratto Ppp per efficientamento
Gli interventi previsti, del valore pari a circa 8 milioni di euro da realizzare entro i primi due anni, saranno totalmente a carico dell’Ati, che gestirà i servizi energetici e manutentivi, rientrando degli investimenti iniziali grazie alla maggiore efficienza garantita
Il Gruppo Rekeep, player italiano attivo nell’integrated facility management, e la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio, Centro di Ricerca del Servizio Sanitario Regionale ed Ente pubblico specialistico di eccellenza nazionale per la cura e la ricerca nel campo delle malattie cardiovascolari e polmonari, comunicano l’avvio di un nuovo contratto con la formula del Partenariato Pubblico-Privato (Ppp) relativo all’efficientamento energetico e alla gestione integrata dei servizi presso l'Ospedale del Cuore' di Massa e la sede direzionale della Fondazione a Pisa.
Il contratto che è stato aggiudicato a Cmf, consorzio stabile partecipato da imprese del facility management tra cui Rekeep Spa, in qualità di capogruppo di un’Associazione Temporanea di Imprese (Ati) con Tecno Service Srl, avrà una durata di 12 anni e prevede un canone annuo per la Fondazione pari a circa 3 milioni di euro. L’Ati, in dettaglio, si occuperà della riqualificazione energetica dell’Ospedale del Cuore di Massa e della sede direzionale della Fondazione a Pisa che consentirà a regime un risparmio totale annuo di energia elettrica pari a 4.100.000 kWh, equivalenti a 358 Tep/anno, e che eviterà l’emissione in atmosfera di 370 tonnellate di CO2 l’anno, generando un beneficio pari a quello che si otterrebbe con la piantumazione di 12.300 alberi.
Gli interventi previsti, del valore pari a circa 8 milioni di euro da realizzare entro i primi due anni, saranno totalmente a carico dell’Ati, che gestirà i servizi energetici e manutentivi, rientrando degli investimenti iniziali grazie alla maggiore efficienza garantita. Attraverso la formula del partenariato pubblico-privato, infatti, tutti gli interventi sostenuti dai privati vengono remunerati solo se l’efficientamento realizzato è in grado di generare, a parità di servizio garantito al cliente, minori consumi e quindi minori costi negli anni in cui saranno gestiti gli impianti.
Nello specifico, gli interventi di efficientamento che saranno realizzati prevedono la riqualificazione della centrale termica con l’installazione di nuove caldaie a condensazione, l'installazione di un nuovo gruppo frigo, la sostituzione di alcune unità di trattamento aria, l’installazione di un trigeneratore per la produzione combinata di energia elettrica, termica e frigorifera, il rifacimento delle linee di distribuzione, la sostituzione di tutti gli infissi, l’installazione di un impianto fotovoltaico da 80kWp, la sostituzione di tutte le lampade di vecchia generazione con quelle a led. Un intervento a 360 gradi che ridurrà i consumi del 36,6%. Il contratto comprende, inoltre, la gestione integrata dei servizi energetici, con la fornitura di energia termica ed elettrica agli immobili della Fondazione, oltre ad un servizio di energy management relativo ai sistemi di controllo e monitoraggio, telecontrollo, diagnosi e certificazione energetica, e dei servizi manutentivi, ovvero la gestione e manutenzione degli impianti termici e di condizionamento, degli impianti idricosanitari ed elettrici, di quelli di controllo degli accessi, di quelli antincendio e di quelli di tri-generazione.
“Con la riqualificazione energetica di un centro di eccellenza nazionale come la Fondazione Monasterio, Rekeep dimostra ancora una volta il proprio impegno nell’affiancare la Pa in interventi su larga scala collegati alla transizione energetica. L’utilizzo dello strumento del partenariato pubblico-privato costituisce, in particolare, la dimostrazione migliore della lungimiranza e della sensibilità che possono avere le istituzioni pubbliche, quando riescono a far leva sulle competenze tecniche e manageriali del settore privato, generando benefici significativi per tutta la collettività. Attraverso interventi sostenibili ed efficienti, il cui completamento è garantito in tempi certi, si delinea infatti un modello positivo di collaborazione per il miglioramento complessivo del patrimonio edilizio pubblico e per la qualità dell’ambiente”, dichiara Claudio Levorato, presidente del Gruppo Rekeep.
“Siamo davvero orgogliosi della soluzione scelta: la formula del partenariato pubblico privato - spiega il direttore generale di Monasterio Marco Torre - ci consente di realizzare opere di efficientamento energetico importanti salvaguardando Monasterio da tutti i rischi operativi. Le nuove opere garantiranno un risparmio energetico ed economico importante e sanciscono l’approccio green di Monasterio alla crescita e al potenziamento strutturale e funzionale dell’Ospedale del Cuore. I lavori di efficientamento saranno inoltre realizzati in tempi brevi e in coerenza con gli altri piani di riqualificazione e investimento per una struttura sanitaria pubblica sempre più efficiente ed ecosostenibile”.
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Studio: 150mila morti all’anno nel mondo per ondate di...
Uno studio della Monash University ha preso in esame il periodo 1990-2019, in 43 Paesi
Tra il 1990 e il 2019 più di 150mila decessi, ogni anno, in tutto il mondo sono stati associati alle ondate di calore. Lo rivela uno studio pubblicato su Plos Medicine da Yuming Guo della Monash University, Australia, e dal suo team.
Un'analisi su 750 località in 43 paesi
Le ondate di calore, periodi di temperature estremamente elevate che durano alcuni giorni, possono provocare uno stress termico enorme al corpo umano. Gli studi hanno precedentemente quantificato l’effetto delle singole ondate di caldo sull’eccesso di morti nelle aree locali, ma non hanno confrontato queste statistiche in tutto il mondo per un periodo così lungo. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato i dati della rete di ricerca collaborativa Multi-Country Multi-City (Mcc) che includeva decessi e temperature giornaliere provenienti da 750 località in 43 paesi. Utilizzando i dati Mcc, i ricercatori hanno stimato le morti per ondate di caldo in eccesso in tutto il mondo tra il 1990 e il 2019 e hanno mappato la variazione di queste morti nei continenti.
In Asia il maggior numero di decessi, in Europa il tasso più alto rispetto alla popolazione
Durante le stagioni calde dal 1990 al 2019, le morti in eccesso legate alle ondate di caldo sono state stimate in 153.078 decessi all’anno, per un totale di 236 decessi ogni 10 milioni di abitanti o l’1% dei decessi globali. Mentre l’Asia ha registrato il maggior numero di morti stimati, l’Europa ha registrato il più alto tasso corretto per la popolazione, con 655 morti ogni 10 milioni di persone. Un notevole numero di morti stimati è stato osservato nell’Europa meridionale e orientale, nonché nell’area tra il Nord Africa, la penisola arabica e l’Asia meridionale.
In Grecia, Malta e Italia i tassi di mortalità più elevati
A livello nazionale, Grecia, Malta e Italia hanno registrato i tassi di mortalità in eccesso più elevati. Nel complesso, i tassi più alti di morti per ondate di caldo sono stati osservati nelle aree con climi secchi e redditi medio-bassi.
Le strategie di adattamento
Comprendere la disparità regionale nella mortalità legata alle ondate di caldo è fondamentale per pianificare l’adattamento locale e la gestione del rischio di fronte ai cambiamenti climatici.
"Le ondate di calore sono associate a un significativo livello di mortalità che varia nello spazio-tempo in tutto il mondo negli ultimi 30 anni - affermano gli autori - Questi risultati indicano il potenziale beneficio delle azioni governative per migliorare l’adattamento e la resilienza del settore sanitario, tenendo conto delle disuguaglianze tra le comunità”.
Secondo gli autori, "nel contesto del cambiamento climatico, è fondamentale affrontare gli impatti ineguali delle ondate di caldo sulla salute umana. Ciò richiede un approccio globale che non solo affronti i rischi immediati per la salute durante le ondate di calore, ma che attui anche strategie a lungo termine per ridurre al minimo la vulnerabilità e la disuguaglianza. Le strategie includono: politica di mitigazione del cambiamento climatico, piani d’azione per il calore (ad esempio un sistema di allarme rapido), pianificazione urbana e strutture verdi, programmi di sostegno sociale, servizi medici e sanitari pubblici, sensibilizzazione educativa e coinvolgimento della comunità".
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ReBuild 2024, Cugno (Thales Alenia Space Italia):...
Il vicepresidente del dominio esplorazione scienza: “Potenziali sinergie e contaminazioni reciproche di estrema attualità”
“Oggi più che mai, con lo sviluppo che stanno prendendo le attività di esplorazione spaziale e in genere nello spazio, il coinvolgimento di aziende non space che hanno tecnologie che possono portare un valore aggiunto ai programmi spaziali e viceversa, è estremamente di attualità ed estremamente importante. Questo vale anche per quello che è il settore delle costruzioni dove si possono valutare le potenziali sinergie e contaminazioni reciproche sia per gli interni degli habitat sia per lo sfruttamento delle risorse presenti nello spazio. Soprattutto quando si dovranno sviluppare le infrastrutture sulla superficie della Luna”. Con queste parole, Walter Cugno, vicepresidente del dominio esplorazione scienza di Thales Alenia Space Italia, è intervenuto al Panel “Abitare e vivere nello Spazio. La sfida di chi costruisce infrastrutture per altri pianeti”, uno dei tanti appuntamenti previsti alla decima edizione di ReBuild - Meeting the next built environment, la manifestazione dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito, in svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024.
“Sarà estremamente necessario utilizzare le risorse disponibili in loco - riprende Cugno - Valutare quanto è disponibile nell'immobiliare, nelle aziende di costruzioni sulla terra e quanto di queste tecnologie sono sviluppabili ulteriormente per un utilizzo in ambienti spaziali, con le caratteristiche estremamente pesanti che hanno sullo sviluppo di qualsiasi infrastruttura spaziale, diventa molto importante. È un valore aggiunto per entrambe”, conclude.
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ReBuild 2024, Bonatta (Itas Assicurazioni):...
Così il direttore Real Estate del gruppo Itas Assicurazioni alla seconda giornata di ReBuild sulla realizzazione di building a destinazione mista a Trento
“La nostra case history di realizzazione dell’ultima parte del quartiere Le Albere a Trento ci ha visto partecipi nella costruzione di un building a destinazione mista, sia per uffici che per eventi, all’interno del quale sono state fatte valutazioni Esg molto complete”, spiega Alessandro Bonatta, direttore Real Estate e sostenibilità del gruppo Itas Assicurazioni, durante la decima edizione di ReBuild, la fiera dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito in svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda. Bonatta entra nel merito: “Non solo valutazioni ambientali, ma anche social, con il coinvolgimento nella realizzazione di progettisti e imprese locali. Parte degli spazi sono destinati a eventi, a comunità e società. Abbiamo infatti realizzato un auditorium con 250 posti a sedere e un rooftop per eventi. Tutto questo lo abbiamo fatto rispettando anche i criteri di economicità e redditività, che dobbiamo attribuire a tutte iniziative immobiliari che facciamo”, ha concluso.