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IMU 2023, alle porte una nuova scadenza: il conguaglio slitta al 29 febbraio 2024
La scadenza del 18 dicembre per il versamento del saldo dell’IMU 2023 non chiude la partita. Si tornerà a fare i conti con la tassa sulla casa alla fine del mese di febbraio, per effetto di un emendamento salva-comuni previsto dalla Legge di Bilancio 2024
Molti dei contribuenti alle prese con la scadenza del saldo IMU del 18 dicembre dovranno tenere a mente un nuovo e terzo appuntamento.
Questo l’effetto di uno degli emendamenti alla Legge di Bilancio 2024 che, con il fine di venire incontro ai comuni, fissa al 29 febbraio prossimo la scadenza per il versamento del conguaglio delle somme dovute.
In particolare, agli enti locali che non hanno provveduto alla pubblicazione sul portale del Ministero dell’Economia delle delibere con le nuove aliquote entro lo scorso 28 ottobre viene concessa la possibilità di mettersi in regola entro il 15 gennaio 2024. Tempi supplementari quindi per oltre 200 comuni, che avranno la possibilità di variare le aliquote dell’imposta sulla casa.
IMU 2023, alle porte una nuova scadenza: il conguaglio slitta al 29 febbraio 2024
Il 22 dicembre il testo della Legge di Bilancio 2024 con le modifiche approvate in Commissione è atteso in Senato per il primo via libera. Entro il 31 dicembre è atteso l’ok definitivo da parte della Camera, ultimo passaggio per la conferma delle novità della Manovra.
Bisognerà quindi attendere ancora per un quadro chiaro delle misure in arrivo, ma sul fronte dell’IMU 2023 sembra confermata la previsione di una terza scadenza.
Questo l’effetto pratico dell’emendamento dei Relatori che riscrive, esclusivamente per l’anno in corso, le scadenze per i comuni in relazione a regolamenti e delibere.
Si ricorda infatti che anche sul fronte degli enti locali il calendario previsto in materia di IMU comporta la necessità di tenere a mente specifiche scadenze e, in particolare, entro il 28 ottobre di ogni anno è necessario pubblicare sul portale del MEF le delibere e i regolamenti contenenti le aliquote applicabili ai fini del calcolo.
A livello operativo quindi i contribuenti possono calcolare l’acconto di giugno con le vecchie aliquote, salvo poi monitorare i nuovi valori ai fini del versamento del saldo di dicembre, unitamente al conguaglio eventualmente dovuto.
La Legge di Bilancio 2024 prevede quindi che esclusivamente per il 2023, le delibere si considerano tempestive se inserite sul portale del Federalismo Fiscale entro il 30 novembre 2023, ai fini della pubblicazione delle stesse entro il 15 gennaio 2024. L’eventuale differenza emersa tra quanto già versato entro il 18 dicembre e l’importo effettivamente dovuto dovrà essere versata entro il 29 febbraio 2024, senza l’applicazione di sanzioni e interessi.
Ricalcolo dell’IMU 2023 a febbraio: nuovo versamento o rimborso
La norma assume quindi natura straordinaria e sarà limitata all’anno in corso, con il fine di “salvare” i bilanci degli oltre 200 comuni che non hanno provveduto per tempo alla pubblicazione delle delibere sul portale dedicato.
Due le conseguenze pratiche che interesseranno i contribuenti, i quali sulla base delle scelte dei comuni si potranno trovare a dover versare una somma aggiuntiva ovvero a poter richiedere un rimborso.
Nel primo caso, sarà necessario calcolare il conguaglio IMU dovuto entro il 29 febbraio 2024 considerando quanto già pagato entro il 18 dicembre 2023 applicando le vecchie aliquote e l’importo in più emerso dal calcolo sulla base delle nuove aliquote.
Le aliquote potranno essere anche rimodulate anche al ribasso e, in tal caso, sarà possibile richiedere il rimborso delle somme eccedenti già versate secondo le regole ordinarie.
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Bonus verde, come funziona
La detrazione Irpef va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo
Il bonus verde è una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per i seguenti interventi: sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi; realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili. La detrazione va ripartita in dieci quote annuali di pari importo e va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per unità immobiliare a uso abitativo, comprensivo delle eventuali spese di progettazione e manutenzione connesse all’esecuzione degli interventi.
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Barbano si insedia al ‘Messaggero’: “Il...
Da oggi alla direzione del quotidiano, dove succede a Massimo Martinelli
"Con emozione torno nel gruppo editoriale in cui ho lavorato per ventidue anni, a dirigere il giornale in cui ne ho trascorsi tredici, cinque dei quali da vicedirettore. Rientrare nello storico palazzo di via del Tritone e ritrovare la redazione appassionata e competente che ho lasciato dodici anni fa, irrobustita da tanti giovani talenti, è un'emozione che mette i brividi e, insieme, dà l'energia necessaria a una sfida tanto grande". Comincia così il fondo di Alessandro Barbano, da oggi alla direzione del 'Messaggero', dove succede a Massimo Martinelli.
"La mia nuova avventura inizia in un tempo di transizione - scrive Barbano - L'Italia si rimette in moto dopo un decennio che ha visto per due volte la lesione della fisiologia parlamentare, surrogata da governi tecnici. Ma è ancora un Paese dove si parla più di quanto si fa. L'eccesso di parola ha due forme: la politicizzazione, per cui tutto si declina in politica; e la polarizzazione, per cui il reale, e da tempo anche il virtuale, si raccontano in bianco o in nero". "Dietro l'illusione di una libertà di pensiero aperta a tutti, il virus dell'opinione fa una democrazia senza qualità", sottolinea il direttore del Messaggero, spiegando che se "l'Italia è un Paese dove il discorso pubblico è malato", ciò nonostante "da due anni quello stesso Paese incattivito e sostanzialmente immobile (...) è tornato a muoversi".
"Nell'attuale assetto bipolare della politica non ci sono alternative al governo in carica", scrive Barbano, secondo cui "per l'inconciliabilità di programmi e linguaggi, l'opposizione è ancora lontana dal rappresentare un'opzione competitiva". Tuttavia "questa non è, da sola, una ragione sufficiente per considerare già vinta la sfida di Giorgia Meloni". "Noi - assicura Barbano - valuteremo ciò che accadrà con lo spirito critico e l'indipendenza che il Messaggero coltiva da sempre" e lo faremo "dal cuore della Capitale, in un punto di osservazione straordinario". "Un giornale critico, immedesimato ma indipendente, che non sta pregiudizialmente con nessuno", e che racconterà le notizie "nella loro complessità, con il rispetto e l'amore che si devono alle parole" con "il metodo del dubbio e della verifica". "Il lessico della verità è ragionevole misura delle cose. Sta qui il senso più profondo dell'impegno che assumo", conclude Barbano.