Salute e Benessere
Tumori, Cognetti (Focce): ‘prevenzione attiva accanto...
Tumori, Cognetti (Focce): ‘prevenzione attiva accanto a primaria e secondaria’
'40% neoplasie ha causa nota, molti fattori su cui agire ma gli screening sono in calo'
La Cancer Driver Interception "è un altro strumento molto sofisticato, innovativo, per poter 'intercettare' in ogni singolo cittadino qual è il suo assetto molecolare e immunologico per verificare se c'è un aumentato rischio di poter andare in contro a neoplasie e, nel caso, poter intervenire direttamente e prima che la neoplasia possa in qualche modo realizzarsi. Naturalmente" la prevenzione attiva "è uno strumento della prevenzione che si associa ad altri, come la prevenzione primaria, che consiste nella eliminazione delle cause potenziali di cancro, soprattutto con gli stili di vita, e si aggiunge anche alla diagnosi precoce (la prevenzione secondaria), cioè gli screening già disponibili" e a quelli sono "ancora considerati sperimentali, ma che hanno già dato buoni risultati, come nel caso dei tumori del polmone". Così Francesco Cognetti, presidente della Confederazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (Foce), nel suo intervento, oggi a Roma, all'incontro organizzato da Cnel, il Centro nazionale dell'economia e del lavoro, Fondazione, Aiom (Associazione italiana oncologia medica) e Bioscience Foundation.
"Il 40% dei tumori ha una causa riconosciuta - sottolinea Cognetti - Sono due i fattori che non possono essere prevenuti: l'età avanzata e la genetica. La prevenzione primaria si basa sull'abolizione degli stili di vita che possono aumentare il rischio di tumore. Prima del Covid, nella lotta al fumo avevamo ottenuto risultati discreti, lavorando anche con il mondo dello sport, con testimonial come gli allenatori delle squadre di calcio. Ma siamo molto preoccupati, con solo l'8,2% di adolescenti che dichiara di fare almeno un'ora di attività fisica al giorno, il 18,2% in sovrappeso e 4% francamente obeso. Abbiamo 23 milioni di italiani sedentari e 17 milioni in sovrappeso. Il consumo di alcol e fumo sono in aumento".
Sulla prevenzione secondaria, "l'Ue si sta muovendo con la promozione di un programma di screening - ricorda l'oncologo - che prevede un consolidamento dei programmi già esistenti (mammella, cervice uterina e colon retto) e una valutazione sulla fattibilità di quelli per il polmone, la prostata e lo stomaco. Quello al polmone - evidenzia l'esperto - sta già dando risultati importanti con l'identificazione nell'80% dei pazienti del tumore in stadio iniziale, con alta probabilità di guarire. Nel 2021 i dati di adesione erano: screening cervicale 28%; mammografico 41%; colorettale 29% - elenca Cognetti - Negli ultimi 5 anni c'è stato un andamento in crescita per il tumore al colon retto (30%), poi il crollo al 17% durante il 2020: sono percentuali assolutamente insufficienti. Complessivamente, rispetto al 2021, l'adesione ai programmi di screening si è ridotta del 3%. Siamo ben lontani dal 90% che ci chiede l'Ue entro il 2025. Mancano le campagne istituzionali da diversi anni. Sono indispensabili - conclude lo specialista - piani operativi sul modello del Beating Cancer Act europeo che integrino il Piano oncologico nazionale".
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Mandelli (Fofi): ‘permettere somministrazione vaccini...
'Sperimentazione nelle Marche ha dato esito molto positivo'
"L'importanza di permettere anche alle farmacie di somministrare le vaccinazioni è legata a un tema semplice: in questo momento abbiamo uno straordinario mezzo per fare prevenzione, sappiamo quanto la prevenzione sia indispensabile anche per mantenere in equilibrio i conti del Servizio sanitario nazionale e dunque che le farmacie possano, come i medici di medicina generale e come pediatri di libera scelta, fare una vaccinazione è un fatto di civiltà, in linea con quella frammentazione necessaria per poter dare al cittadino una più ampia possibilità di vaccinarsi, così da preservare se stesso e i conti della sanità e dello Stato". A dirlo è Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini farmacisti italiani - Fofi, a Milano a margine dell'evento 'Verso una piena attuazione della farmacia dei servizi. Quale contributo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini', realizzato da Federfarma Lombardia e The European House-Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Teva.
"Per quanto riguarda l'esperienza della Regione Marche, direi che è un'esperienza molto importante - spiega Mandelli - Il governatore Acquaroli ha colto l'opportunità di utilizzare i farmacisti per poter aumentare le coperture vaccinali e direi che l'esperimento ha avuto un successo molto importante. Quello che è importante sottolineare è il fatto che il cittadino apprezza questa capacità di poter scegliere lui il momento della vaccinazione. E' evidente che avere la farmacia che adotta orari dilatati e i farmacisti sempre presenti sul territorio, anche il sabato o la domenica, offre una straordinaria possibilità anche per alzare le coperture vaccinali del nostro Paese, che non sono proprio a buoni livelli", conclude.
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La Rosa (Gsk Italia): “Hanno ruolo chiave in percorso...
'Ottocentomila pazienti lombardi entrano in farmacia ogni giorno. Ruolo farmacie è importante per programmazione vaccinazioni’
“È importante mettere il focus sul paziente fragile, e in particolare sul paziente affetto da patologie croniche, come la Bpco, l’asma e il diabete, ed è necessario che ci sia un approccio di sistema sull'intero percorso di cura di questo paziente, in cui la vaccinazione ha un ruolo chiave. Questo vale sia dal punto di vista del paziente fragile, ma anche dal punto di vista del sistema. Dal punto di vista del paziente la farmacia ricopre un ruolo assolutamente critico, sia per un tema di prossimità, ma anche per un tema di tempistiche con cui il paziente si affaccia in farmacia”. A dirlo è Silvia La Rosa, vice president e business unit head vaccines di Gsk Italia, a margine del panel ‘Prossimità e telemedicina per il rafforzamento dell’assistenza territoriale e una gestione più efficace delle cronicità’, tenutosi nel corso dell’evento "Verso una piena attuazione della farmacia dei servizi. Quale contributo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini", promosso da Federfarma Lombardia e The European House-Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Teva.
“I dati dimostrano che solo in Regione Lombardia ci sono circa 800mila pazienti che entrano in farmacia tutti i giorni e il 74% dei pazienti lombardi va in farmacia una volta al mese - spiega La Rosa - Ne consegue che il ruolo della farmacia è importante come leva anche per una programmazione e un’organizzazione della vaccinazione sull'intero arco dell’anno. Non penso solo al bisogno della vaccinazione a ridosso della stagione influenzale, con il vaccino antinfluenzale e anti Covid, ma anche alla nuova vaccinazione che come azienda stiamo portando contro il virus respiratorio sinciziale e a vaccini per l’adulto, che possono e devono essere destagionalizzati, come il vaccino contro il virus herpes zoster”.
Il coinvolgimento sempre maggiore delle farmacie nella gestione della cronicità e nel monitoraggio dell'aderenza terapeutica, ma anche a sostegno alle campagne di screening e prevenzione - è emerso dall'incontro - fa sì che esse forniscano un contributo importante al mantenimento della buona salute e quindi alla sostenibilità del sistema sanitario e, più in generale, di quello socio-economico.
“Da un punto di vista di sistema, la vaccinazione è un investimento in salute, in modo particolare per quel che riguarda le vaccinazioni dell’adulto. La prospettiva non deve essere quella del ritorno di un investimento in vaccinazione - continua La Rosa - quanto piuttosto il costo che si paga per quella popolazione che si ammala e per quella percentuale di pazienti fragili che acutizza con il sopraggiungere di un'infezione che si sarebbe potuta evitare attraverso la disponibilità di un vaccino”.
Per "fronteggiare tale situazione è importante parlarne tutti insieme come stakeholders coinvolti ed è necessaria anche la presenza di una cabina di regia rispetto una governance molto ampia, in cui sono coinvolti i centri di igiene pubblica, gli ospedali come punto di riferimento per i pazienti immunocompromessi, il medico di medicina generale e le farmacie”, conclude.
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Racca (Federfarma Lombardia): “Regione ha sempre...
‘Stiamo lavorando a progetto innovativo di telemedicina convenzionata’
“La Lombardia ha sempre creduto nella farmacia del territorio e nella farmacia dei servizi, perché in tutte le norme regionali ha dato sempre grande spazio alla farmacia dei servizi che noi facciamo, dal Cup agli screening, dalla telemedicina alle vaccinazioni. Adesso stiamo lavorando ad un grande progetto: la telemedicina convenzionata con il Sistema Sanitario Regionale. Questo progetto fa parte della farmacia dei servizi ma anche dello stanziamento che è arrivato dal governo nazionale”. Lo ha detto Annarosa Racca, presidente Federfarma Lombardia, a margine del panel ‘Verso la piena attuazione della farmacia dei servizi’ durante l’evento "Verso una piena attuazione della farmacia dei servizi. Quale contributo al miglioramento della qualità di vita dei cittadini", realizzato da Federfarma Lombardia e The European House-Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Gsk, Msd, Pfizer e Teva.
“Penso che vaccinare in farmacia, in accordo con la Regione Lombardia, sia molto importante - aggiunge Racca - In Italia, le vaccinazioni in farmacia sono partite molto più tardi di tante altre nazioni europee. Lo abbiamo iniziato a fare durante il periodo del Covid, ma adesso possiamo vaccinare anche le persone contro l’influenza. Tuttavia, sarebbe importante vaccinare in farmaci anche contro l'Herpes zoster, l’Hpv, il pneumococco o il tetano. Penso che se vogliamo fare prevenzione nel nostro Paese e nella farmacia dobbiamo aumentare la possibilità dei farmacisti di vaccinare” conclude.