Economia
Sei un marchio storico? Scopri il tuo valore
L'importanza dei Marchi Storici per le aziende italiane: partecipa all'indagine
Sei un'azienda storica italiana iscritta alla Camera di Commercio da almeno 50 anni titolare di uno o più Marchi Storici? Sai che puoi valorizzare il tuo Marchio Storico iscrivendolo al Registro speciale?
Per contribuire alla creazione di una nuova narrazione del Made in Italy basta partecipare all’indagine sulla valorizzazione dei Marchi Storici delle aziende italiane promossa dall’Associazione Marchi Storici d’Italia. L'iniziativa è volta a comprendere e valutare come le aziende storiche italiane stiano gestendo e promuovendo il proprio Marchio Storico e il patrimonio industriale.
Survey sulla valorizzazione del Marchio Storico
Esplorare come queste imprese valorizzino e promuovano il proprio marchio storico e il patrimonio industriale è cruciale per comprendere la loro strategia di comunicazione e marketing, nonché per identificare opportunità di miglioramento.
La conoscenza del Registro dei Marchi Storici di interesse nazionale presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi del Ministero delle Imprese e del Made in Italy offre alle aziende la possibilità di ottenere un riconoscimento ufficiale che può essere sfruttato per costruire campagne di comunicazione e marketing incentrate sul patrimonio aziendale: un riconoscimento che potrebbe anche fungere da elemento di distinzione nel contesto del Made in Italy.
Network di eccellenze storiche
La collaborazione tra aziende storiche, attraverso un network di eccellenze storiche, permette di fornire un supporto reciproco, ma anche di consolidare una voce comune per promuovere il valore dei Marchi Storici presso le Istituzioni e gli stakeholder. Le strategie di lobbying e advocacy possono contribuire a sensibilizzare sull'importanza di preservare e valorizzare il patrimonio storico delle imprese italiane.
Rapporto sui Marchi Storici italiani
I risultati della survey saranno utilizzati per la realizzazione di un report sulle aziende italiane con Marchio Storico e per la definizione di nuovi strumenti di valorizzazione dell’heritage aziendale Made in Italy.
La missione è identificare best practice, tendenze emergenti e aree di miglioramento per contribuire a sviluppare strategie future per la promozione e la valorizzazione del Marchio Storico. Inoltre, il potenziamento del network di eccellenze storiche italiane può portare a una collaborazione più efficace e a iniziative congiunte per la tutela e la promozione del Made in Italy.
Economia
Pari opportunità, protocollo intesa Consulenti...
Annunciato da De Luca dal palco del Festival
"Abbiamo firmato questo protocollo per fare azioni concrete, come sempre facciamo. Porteremo nei territori attraverso le nostre articolazioni tante attività per la promozione delle pari opportunità". Così dal palco del Festival del Lavoro il presidente del Consiglio nazionale dell'ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca, ha annunciato la firma di un protocollo di intesa con la consigliera nazionale di parità, Filomena D'Antini, che ha replicato con "un ringraziamento al presidente per avere accolto la nostra proposta e per lo spazio che il Consiglio nazionale ha sempre dato alle pari opportunità".
Economia
Festival lavoro, De Luca: “In 15 anni cresciuto in...
Così il presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro chiudendo dal palco la quindicesima edizione del Festival del lavoro a Firenze
"Il Festival nei 15 anni è cresciuto in modo esponenziale, non sta a me giudicare ovviamente l'organizzazione, la partecipazione. Noi siamo molto soddisfatti, siamo soddisfatti dei contenuti, abbiamo avuto la possibilità di confrontarci come professionisti con tutte le parti sociali, con la politica di destra, di sinistra, di centro, di ogni tipo di idee, che sono state portate anche da accademici, da partecipanti alla società civile. Una serie di ragionamenti e riflessioni che poi hanno portato a un pensiero finale, che è quello che noi stiamo maturando già da tempo: non si può stare fermi senza formarsi, non si può aspettare che il mondo cambi rispetto alle nostre esigenze". Così Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, traccia con Adnkronos/Labitalia un bilancio della quindicesima edizione del Festival del lavoro conclusosi poco fa alla Fortezza da Basso a Firenze.
E De Luca ha spiegato che "quello che è stato, il mondo che è stato, che molti di noi hanno vissuto, in cui si cominciava un lavoro e si finiva esattamente quello stesso lavoro dopo 30-40 anni di attività, non c'è più". "Oggi c'è bisogno di formazione continua, di adeguamento delle proprie capacità. L'intelligenza artificiale accelererà questo processo, alcune figure scompariranno, altre nasceranno, ma la cosa importante è che ognuno non si fermi perché se non ti formi sei fuori".
"Da questi tre giorni - ha sottolineato- abbiamo avuto un monito che ci aiuterà a guardare avanti: chi si ferma si perde, chi si forma si salva, non c'è possibilità diversa, con l'Ia non avremo altre possibilità". "Abbiamo avuto -ha sottolineato- quasi mille studenti alternati nei 3 giorni per seguire il nostro orientamento. Il futuro è oggi, l'intelligenza artificiale la nostra categoria sta già applicando, nei nostri studi".
"Una categoria come quella dei consulenti del lavoro, che è certamente quella più all'avanguardia, farà grande tesoro di questi tre giorni. Grazie delle emozioni che ci avete regalato", ha continuato.
Economia
Caro caffè, Lavazza: “espresso al bar è rito,...
Il presidente del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food, intervistato dall'Adnkronos, lancia allarme: "La torrefazione italiana è a rischio per l'aumento dei costi della materia prima".
"Il forte legame che gli italiani hanno instaurato da secoli con il caffè ci permette di guardare al futuro con un cauto ottimismo. Il caffè al bar rappresenta non solo un’abitudine, ma una passione, un rito. Si tratta di un momento fortemente identitario per gli italiani soprattutto a livello sociale, a cui difficilmente rinunciano anche in tempi di crisi. Ogni volta che gustano un caffè al bar, gli italiani assaporano valori, artigianalità e tradizione. Per questo possiamo dirci fiduciosi del fatto che continueranno a scegliere il caffè al bar nonostante un rialzo dei prezzi in futuro". E' quanto afferma Giuseppe Lavazza, presidente del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food, intervistato dall'Adnkronos.
Inoltre Lavazza, interpellato sull'impatto della tazzina al bar sull'inflazione, sostiene: "è difficile fare previsioni oggi su come il caro caffè al bar possa influire sull’andamento dell’inflazione. Ci sono infatti in gioco diverse variabili, come la sua rilevanza nel paniere dei prezzi, la risposta dei produttori e dei rivenditori, le abitudini di consumo delle persone, ma anche i prezzi dell’energia". Quanto all'aumento dei costi della materia prima Lavazza lancia un vero e proprio allarme. "Una crisi di questa portata rischia di estinguere o indebolire in modo drammatico una parte importante del panorama ricco e variegato della torrefazione italiana e dell’offerta. Per le imprese di questo comparto sapersi difendere da questi rischi significa sopravvivere" sostiene l'imprenditore.
"La fotografia del comparto restituisce una situazione mai vista prima, per durata e dimensione, con la quotazione dell’Arabica salita dal 2021 del 75%, con un +60% solo nel 2023. - spiega Lavazza a capo dell'organismo di rappresentanza delle aziende di torrefazione, degli importatori di caffè verde e degli operatori della logistica - Poi l’impennata della qualità Robusta i cui prezzi sono cresciuti del 200% rispetto al suo valore medio storico di riferimento, un fenomeno che si è incrociato con l’impennata da domanda di consumatori nuovi come l’Indonesia, il Vietnam, la Corea del Sud e anche la Cina. Se a questo si aggiunge l’effetto dollaro, incrementato del 10%, si vede come sulla categoria si sia scaricata una massa impressionante di costi". "La situazione attuale, da un punto di vista della materia prima, non sta migliorando, in particolare per le quotazioni della robusta che nei primi mesi del 2024 hanno raggiunto i massimi storici" rimarca.
Infine, per l'imprenditore, "l'aumento dei costi della materia prima e le variabili economiche più recenti che incidono sulla filiera hanno avuto inevitabilmente un impatto sui prezzi al consumatore finale, influenzando di conseguenza anche l’andamento dei consumi il cui calo resta comunque più contenuto rispetto all’incremento dei costi".