Sostenibilità
Toffanin (Mase): “Iter importante per raggiungere le...
Toffanin (Mase): “Iter importante per raggiungere le finalità dell’Agenda 2030”
"L’Agenda 2030 presenta obiettivi molto importanti, non solo per il nostro Paese, ma per l'intero pianeta. Siamo chiamati ad affrontare un iter molto importante per raggiungere le finalità dell'Agenda 2030, dal benessere dei cittadini, che significa lavoro, parità di genere, contrasto alla povertà, tutela dell'ambiente (perché imprescindibile la salute dell'ambiente rispetto a quella dei cittadini) e su questo noi anche come Ministero stiamo accelerando tutti gli step per gli interventi inerenti alla decarbonizzazione, dove l'immissione di CO2 deve essere ridotta del 55% rispetto al 2030 e poi con una decarbonizzazione totale al 2050”. Così, Roberta Toffanin, (Mase) in occasione dell’evento “Together Toward 2030”, organizzato da IMQ eAmbiente, società di servizi per la riduzione degli impatti ambientali ed energetici, che raccoglie decine di aziende che hanno sottoscritto un “appello” per il tramite del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, da inviare a Dubai, alla Cop28, perché sostenga la promozione, tra le imprese, dei miglioramenti delle performance di sostenibilità. La lettera appello si intitola “Un ponte tra l’Italia e la Cop28 a Dubai”.
“Gli interventi si stanno susseguendo rispetto agli incrementi delle rinnovabili, rispetto al fossile, invertendo quel trend - spiega Toffanin - che ora ci vede coinvolti per la maggior parte con il carbone, quindi con il fossile, invertendo anche quelle che sono le percentuali di tutte le rinnovabili dall’eolico al fotovoltaico, alla geotermia, senza dimenticare una ricerca importante per il nucleare che sarà quello che farà invertire, negli anni, la tipologia di energia del nostro Paese”.
All’incontro hanno fatto giungere il loro saluto anche il Patriarca di Venezia e il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. “Il nostro lavoro”, è scritto nella lettera d’intenti “è diventato una vera e propria missione per supportare le imprese nel progettare e governare la riduzione dell’impronta di carbonio verso il 2030 ed il 2050, che in Europa ha una sfida notevole, quella di giungere a Net Carbon Zero.”
“Per raggiungere gli obiettivi finali di cui parlavamo poc’anzi - continua Toffanin - gli interventi non possono essere perseguiti solo a livello istituzionale dallo Stato, dalle Regioni e dagli enti locali, ma anche da privati e non soltanto dal nostro Paese, ma da più paesi. Insieme si può fare. Questa sera abbiamo una dimostrazione di quelle che sono le ‘Best Practice’ fornite dai privati e sicuramente questo è importantissimo non soltanto per dire che si può fare, ma anche perché siamo nella direzione giusta per accelerare questo processo, partendo dalle imprese e dalle famiglie, senza dimenticare che anche la collaborazione rapporto Stato-privato è fondamentale”.
IMQ eAmbiente, d’ora in poi, si propone come punto d’incontro ed esperta del settore per aiutare tutte quelle realtà che vogliono imprimere un cambiamento positivo alla loro impronta ecologica e a questo proposito ha anche appena elaborato, in collaborazione con la CGIA di Mestre, il “rating ESG” che mira a fornire a tutte le imprese, soprattutto piccole e medie, un misuratore pratico e intuitivo del livello di sostenibilità ESG (Environment, Social, Governance).
Il nucleare è una tipologia di energia che tuttora incontra molte resistenze, ma come sottolinea Toffanin: “Noi stiamo parlando di energia nucleare, non di grandi centrali nucleari, parliamo di piccoli reattori che vanno interrati: si tratta di ‘Small Modular Reactor’, che sono completamente diversi dalla concezione dei sistemi delle vecchie centrali nucleari. Senza dimenticare che abbiamo un problema sulla fornitura di un ‘magazzino’ per le scorie, che tuttora abbiamo di commissioni della vecchia centrale nucleare, ma anche da tutte le scorie radioattive prodotte anche da esami sanitari. Abbiamo la necessità di intervenire anche su questo e quando si parla di energia nucleare, parliamo di una ricerca importante volta a trovare soluzioni che siano sicure e che diano quella tipologia di energia già a disposizione dei nostri paesi confinanti, che è un'energia definita pulita dall'Unione europea e soprattutto a costi veramente poco impattanti sulle bollette dei cittadini”, conclude.
Sostenibilità
Studio: 150mila morti all’anno nel mondo per ondate di...
Uno studio della Monash University ha preso in esame il periodo 1990-2019, in 43 Paesi
Tra il 1990 e il 2019 più di 150mila decessi, ogni anno, in tutto il mondo sono stati associati alle ondate di calore. Lo rivela uno studio pubblicato su Plos Medicine da Yuming Guo della Monash University, Australia, e dal suo team.
Un'analisi su 750 località in 43 paesi
Le ondate di calore, periodi di temperature estremamente elevate che durano alcuni giorni, possono provocare uno stress termico enorme al corpo umano. Gli studi hanno precedentemente quantificato l’effetto delle singole ondate di caldo sull’eccesso di morti nelle aree locali, ma non hanno confrontato queste statistiche in tutto il mondo per un periodo così lungo. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato i dati della rete di ricerca collaborativa Multi-Country Multi-City (Mcc) che includeva decessi e temperature giornaliere provenienti da 750 località in 43 paesi. Utilizzando i dati Mcc, i ricercatori hanno stimato le morti per ondate di caldo in eccesso in tutto il mondo tra il 1990 e il 2019 e hanno mappato la variazione di queste morti nei continenti.
In Asia il maggior numero di decessi, in Europa il tasso più alto rispetto alla popolazione
Durante le stagioni calde dal 1990 al 2019, le morti in eccesso legate alle ondate di caldo sono state stimate in 153.078 decessi all’anno, per un totale di 236 decessi ogni 10 milioni di abitanti o l’1% dei decessi globali. Mentre l’Asia ha registrato il maggior numero di morti stimati, l’Europa ha registrato il più alto tasso corretto per la popolazione, con 655 morti ogni 10 milioni di persone. Un notevole numero di morti stimati è stato osservato nell’Europa meridionale e orientale, nonché nell’area tra il Nord Africa, la penisola arabica e l’Asia meridionale.
In Grecia, Malta e Italia i tassi di mortalità più elevati
A livello nazionale, Grecia, Malta e Italia hanno registrato i tassi di mortalità in eccesso più elevati. Nel complesso, i tassi più alti di morti per ondate di caldo sono stati osservati nelle aree con climi secchi e redditi medio-bassi.
Le strategie di adattamento
Comprendere la disparità regionale nella mortalità legata alle ondate di caldo è fondamentale per pianificare l’adattamento locale e la gestione del rischio di fronte ai cambiamenti climatici.
"Le ondate di calore sono associate a un significativo livello di mortalità che varia nello spazio-tempo in tutto il mondo negli ultimi 30 anni - affermano gli autori - Questi risultati indicano il potenziale beneficio delle azioni governative per migliorare l’adattamento e la resilienza del settore sanitario, tenendo conto delle disuguaglianze tra le comunità”.
Secondo gli autori, "nel contesto del cambiamento climatico, è fondamentale affrontare gli impatti ineguali delle ondate di caldo sulla salute umana. Ciò richiede un approccio globale che non solo affronti i rischi immediati per la salute durante le ondate di calore, ma che attui anche strategie a lungo termine per ridurre al minimo la vulnerabilità e la disuguaglianza. Le strategie includono: politica di mitigazione del cambiamento climatico, piani d’azione per il calore (ad esempio un sistema di allarme rapido), pianificazione urbana e strutture verdi, programmi di sostegno sociale, servizi medici e sanitari pubblici, sensibilizzazione educativa e coinvolgimento della comunità".
Sostenibilità
ReBuild 2024, Cugno (Thales Alenia Space Italia):...
Il vicepresidente del dominio esplorazione scienza: “Potenziali sinergie e contaminazioni reciproche di estrema attualità”
“Oggi più che mai, con lo sviluppo che stanno prendendo le attività di esplorazione spaziale e in genere nello spazio, il coinvolgimento di aziende non space che hanno tecnologie che possono portare un valore aggiunto ai programmi spaziali e viceversa, è estremamente di attualità ed estremamente importante. Questo vale anche per quello che è il settore delle costruzioni dove si possono valutare le potenziali sinergie e contaminazioni reciproche sia per gli interni degli habitat sia per lo sfruttamento delle risorse presenti nello spazio. Soprattutto quando si dovranno sviluppare le infrastrutture sulla superficie della Luna”. Con queste parole, Walter Cugno, vicepresidente del dominio esplorazione scienza di Thales Alenia Space Italia, è intervenuto al Panel “Abitare e vivere nello Spazio. La sfida di chi costruisce infrastrutture per altri pianeti”, uno dei tanti appuntamenti previsti alla decima edizione di ReBuild - Meeting the next built environment, la manifestazione dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito, in svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024.
“Sarà estremamente necessario utilizzare le risorse disponibili in loco - riprende Cugno - Valutare quanto è disponibile nell'immobiliare, nelle aziende di costruzioni sulla terra e quanto di queste tecnologie sono sviluppabili ulteriormente per un utilizzo in ambienti spaziali, con le caratteristiche estremamente pesanti che hanno sullo sviluppo di qualsiasi infrastruttura spaziale, diventa molto importante. È un valore aggiunto per entrambe”, conclude.
Sostenibilità
ReBuild 2024, Bonatta (Itas Assicurazioni):...
Così il direttore Real Estate del gruppo Itas Assicurazioni alla seconda giornata di ReBuild sulla realizzazione di building a destinazione mista a Trento
“La nostra case history di realizzazione dell’ultima parte del quartiere Le Albere a Trento ci ha visto partecipi nella costruzione di un building a destinazione mista, sia per uffici che per eventi, all’interno del quale sono state fatte valutazioni Esg molto complete”, spiega Alessandro Bonatta, direttore Real Estate e sostenibilità del gruppo Itas Assicurazioni, durante la decima edizione di ReBuild, la fiera dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito in svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda. Bonatta entra nel merito: “Non solo valutazioni ambientali, ma anche social, con il coinvolgimento nella realizzazione di progettisti e imprese locali. Parte degli spazi sono destinati a eventi, a comunità e società. Abbiamo infatti realizzato un auditorium con 250 posti a sedere e un rooftop per eventi. Tutto questo lo abbiamo fatto rispettando anche i criteri di economicità e redditività, che dobbiamo attribuire a tutte iniziative immobiliari che facciamo”, ha concluso.