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Spettacolo
Lana Del Rey incanta Milano: in oltre 67mila per la diva...
Lana Del Rey incanta Milano: in oltre 67mila per la diva del ‘dream pop’
La cantautrice americana sul palco degli I-Days suona il suo repertorio fatto di malinconia e cinema hollywoodiano anni ‘50 con hit 'Summertime sadness' e 'Video Games
![Lana Del Rey sul palco degli I-Days a Milano](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b0edc31c82d-72a4014bdaf8-1000/format/big/lana_del_rey.6612.jpeg)
C’è ormai poco della reginetta glam uscita dall’immaginario pop americano delle origini. Lana Del Rey è una diva fuori dal tempo. Appare evidente all’Ippodromo La Maura, a Milano, sotto un cielo plumbeo e davanti agli oltre 67mila fan accorsi ad ascoltare la pioniera dell’Hollywood sadcore, con i suoi ritmi lenti e ipnotici e testi malinconici che parlano di ‘beauty queen’ che perdono la testa per ribelli senza una causa e scie chimiche nei cieli sopra gli esclusivi country club della Valley.
Salita alla ribalta nel 2012 con ‘Born to die’ oggi Lana Del Rey è una star a tutto tondo sul palco degli I-Days. I fan sanno che dark comedy, ‘dream pop’ nostalgico e atmosfere cinematografiche sono quello che avranno questa sera. Ed eccoli accontentati. Per loro, Lana è la perfezione. Lo dimostra l’esercito di ragazzine che sfoggia corone di fiori, fiocchi, vestitini di pizzo, stivali texani e occhiali a forma di cuore imitandone il look.
È amata da boomer e millennial, Lana. C’è chi l’anno scorso è andato fino in Versilia ad ammirarla. E chi invece se la ritrova davanti per la prima volta. Forse non è un caso che l’artista statunitense, reduce dal successo del Coachella (il festival musicale californiano più trendy del mondo, adorato dalle star e dal jet set internazionale), dove si è esibita in tandem con Billie Eilish, e del Primavera Sound, abbia scelto il palco milanese per la sua unica data in Italia. Gli organizzatori lo hanno annunciato come il suo più grande concerto tenuto nel nostro Paese e gli spazi enormi dell’Ippodromo La Maura ne sono la dimostrazione.
Voce malinconica e ammaliante, coreografie in cui interagisce con il corpo di ballo e accenni di pole dance, la cantautrice newyorkese, autodefinitasi ‘la versione gangster di Nancy Sinatra’ è in forma smagliante mentre canta la sua estate malinconica, fatta di amori fugaci e nostalgia romantica. Sale sul palco con un look tutto lustrini da diva anni Sessanta: mini dress color champagne, diadema floreale e stivali sparkling, mentre gli arrangiamenti per le versioni live spesso si discostano dall’elettronica soft di origine. Predilige il piano e talvolta echi di big band da film anni ‘50, in uno spettacolo che fonde moda e arte e che negli anni ha conquistato schiere di fan in tutto il mondo. “Ciao Milano, sono molto felice di essere qui, siete speciali” dice, e il pubblico va in visibilio.
Aperto dalle esibizioni di Clara e Dardust, lo show ha un’atmosfera onirica e una scenografia decadente, un patio bianco ricoperto di piante rampicanti, davanti al quale la cantautrice interpreta i grandi successi della sua ormai ventennale carriera: da ‘Born to Die’, a ‘Pretty when you cry’ e ‘West Coast, fino al suo manifesto, ‘Summertime Sadness’, che il pubblico canta a squarciagola. E poi ‘Young and Beautiful’ e ‘Video Games’, ipnotica ballata che ha consacrato Lana tra i big della musica mondiale, oltre a brani come ‘A&W’ e ‘Grants’ tratti dall’ultimo lavoro discografico ‘Did You Know That There’s a Tunnel Under Ocean Blvd’, pubblicato nel marzo 2023 e accolto molto positivamente dalla critica.
Lana Del Rey canta un’epoca e un immaginario che evocano nostalgia per un tempo che non esiste più e che forse non è mai esistito, velati dalle incertezze della contemporaneità. Nel suo caso, la definizione di ‘dream pop’ sembra quanto mai appropriata per descrivere le sensazioni che regala al pubblico milanese. Un live dall’iconografia cinematografica in cui alterna brani intimi a hit esplosive, con tanto di ologramma. E viene in mente un’altra grande diva, Sophia Loren, che in un’intervista di qualche anno fa diceva: “Se non hai mai pianto, i tuoi occhi non possono essere belli”. Un messaggio che Lana, dal palco, fa arrivare forte ai suoi fan. (di Federica Mochi)
Spettacolo
Parigi 2024, Céline Dion e Lady Gaga alla cerimonia di...
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Le due artiste avvistate nella capitale, potrebbero duettare sulle note di 'La vie en rose' di Edith Piaf
![Lady Gaga e Céline Dion - Fotogramma](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b7638ca7956-ecf9359333ab-1000/format/big/gaga_dion_ftg.jpeg)
E' uno dei momenti più attesi delle Olimpiadi di Parigi e renderà la musica protagonista. La cerimonia di apertura dei Giochi, in programma stasera dalle 19.30 lungo la Senna, vedrà l'esibizione dal vivo di diversi artisti. Manca l'ufficialità ma nei giorni scorsi si sono rincorsi diversi rumor sull'esibizione di Lady Gaga e Céline Dion. Gli indizi, del resto, non mancano. Entrambe sono state avvistate a Parigi e Céline Dion ha pubblicato sui social delle fotografie che la ritraggono davanti alla Piramide del Louvre. "Ogni volta che torno a Parigi, mi ricordo che c'è ancora così tanta bellezza e gioia da sperimentare nel mondo - ha scritto la cantante canadese -. Amo Parigi e sono così felice di essere tornata".
Per l'artista si tratterebbe del gran ritorno sul palco dopo l'annuncio della malattia, la sindrome della persona rigida, una rara malattia neurologica che l'ha costretta ad abbandonare le scene. Il giornalista francese di Rmc, Thierry Moreau, ha rivelato su X che entrambe hanno fatto le prove per un duetto sulle note di 'La vie en rose' di Edith Piaf e che Céline Dion vestirà Dior. Ma l'attesa stasera è anche per i Gojira, la band metal francese più quotata al mondo, che secondo 'Le Parisien' dovrebbe esibirsi assieme al mezzo soprano Marina Viotti. Conosciuti e apprezzati tra il popolo dei metallari, i Gojira sono la band metal francese più popolare, sia in patria sia all'estero. Il gruppo si è formato nel 1996 a Bayonne con il nome Godzilla, poi ribattezzato Gojira, ed è composto dai fratelli Duplantier, Joe alla voce e alla chitarra e Mario alla batteria, Christian Andreu alla chitarra e Jean-Michel Labadie al basso.
Noti soprattutto per i loro testi legati a tematiche ambientaliste e al cambiamento climatico, sono tra i pochi gruppi che in breve tempo sono riusciti a emergere dai circoli di nicchia fino ad essere annoverati come la più importante band heavy metal degli anni 2010. Hanno all'attivo 7 album in studio, tra cui 'L'Enfant sauvage' (2012), 'Magma (2016) con i brani culto 'Stranded' e 'Silvera' e 'Fortitude', pubblicato nel 2021, che li ha consacrati a livello internazionale. Nel 2012 hanno fatto da supporto ai Metallica e in autunno si uniranno al tour dei Korn negli Stati Uniti per il trentennale del loro album di debutto. Se confermata, la performance dei Gojira con la cantante lirica potrebbe rivelarsi un'insolita sorpresa orchestrata dal direttore artistico della cerimonia di apertura, Thomas Jolly e dalla sua squadra.
Spettacolo
Mariella Nava e Matteo Montalto: “Una romanza pop,...
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L'appello dell'inedito duo a Carlo Conti: "Se ci vuoi a Sanremo noi siamo qui"
![Mariella Nava e Matteo Montalto:](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b75f93616d9-262af2f31714-1000/format/big/mariella_nava_matteo_montalto.jpeg)
"Sanremo? Magari. Il festival non può certo essere disdegnato, è sempre un bellissimo campo dove operare. Se Carlo Conti ce lo chiede, è sempre una grande occasione. Anzi, ci proponiamo: noi siamo qui". Mariella Nava e Matteo Montalto, ospiti negli studi di Adnkronos, partono subito col 'botto' e fanno un appello al nuovo direttore artistico del festival di Sanremo Carlo Conti per una partecipazione, magari in coppia, all'edizione 2025 della kermesse. L'inedito duo è su tutte le piattaforme con il progetto 'Italia è il mio nome' (etichetta Suoni dall’Italia, distribuzione Believe), una romanza pop scritta e composta da Mariella Nava, un inno alla storia e alla bellezza del nostro Paese all’insegna della tradizione del bel canto.
Il brano è corredato da un videoclip girato nel suggestivo sito archeologico di Castrum Novum nel territorio laziale di Santa Marinella, con la regia di Saria Cipollitti e le ricostruzioni grafiche di Giorgio Capaci, per contribuire attraverso la musica alla divulgazione e valorizzazione del patrimonio italiano. Su un prezioso arrangiamento scritto e diretto dal maestro Peppe Vessicchio e le note del flauto offerte dal Maestro Andrea Griminelli, si dispiega il canto di Matteo Montalto, giovane interprete della scena musicale lirico leggera e del musical, Serenante nel 'Rugantino' al Teatro Sistina di Roma, accompagnato dal controcanto di Mariella Nava che con il suo timbro così intenso e graffiante interviene a dare colore e immagine all'Italia che si racconta.
"L'Italia è storia, è bellezza, è ricchezza culturale -spiega Mariella Nava- E' rappresentata da mille aspetti, amata nel mondo, cercata, rispettata, stimata, copiata. Noi abbiamo messo in musica questo amore facendola cantare. E' una donna che ha conosciuto l'amore e che ha l'urgenza di ritrovarlo e di risentirlo". Nel brano "è l'Italia stessa a parlare di sé e lo fa incarnando una donna, non più giovane, che si descrive con le sue peculiarità, il suo carattere, i suoi pregi e la sua storia non semplice ma colma di ricordi". Un progetto nato "con la voglia di parlare di identità culturale, di valorizzare del patrimonio culturale -spiega Matteo Montalto - Per la prima volta la musica diventa veicolo di divulgazione culturale, unendo a questo anche le nuove tecnologie che sono al servizio del racconto".
Musicalmente è "una romanza pop, nella quale ho voluto rappresentare la nostra scrittura, che vogliamo non vada persa. Mi piace non considerarla mai desueta, vecchia, dimenticata, perché sono le nostre radici", spiega all'Adnkronos Mariella Nava, indimenticata autrice di brani iconici come 'Spalle al muro', e 'Vecchio' scritto per Renato Zero, solo per citarne due a caso. "Il rischio oggi è di emulare troppo ciò che viene da fuori, il nostro obiettivo è far capire ai giovani che è un patrimonio da conservare perché contiene davvero il nostro passato, presente e futuro".
Il 'bel canto', spiega il giovane Montalto, "viene considerato appannaggio di estimatori attempati, ma non è così. Non è vero che i giovani non amano questo tipo di vocalità, perché quando si tratta di riconoscere il bello, il bello si riconosce. Ci appartiene, siamo noi". La speranza, l'auspicio, è di continuare la divulgazione della nostra cultura attraverso altri video di siti archeologici anche meno conosciuti su cui puntare il faro della musica. "Sarebbe bello che 'Italia è il mio nome' diventasse l'inno della cultura italiana", osa il duo. "Facciamo un appello anche al ministro Sangiuliano". Dopotutto "a Parigi, alle Olimpiadi, le star del momento stanno omaggiando Aznavour, Edith Piaf, i grandi classici francesi e loro radici musicali. Perché noi non dovremmo omaggiare le nostre?".
Spettacolo
Weinstein ricoverato per Covid con polmonite bilaterale
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Il produttore che sta scontando in carcere una condanna a 16 per stupro, soffre già di altre patologie come diabete e ipertensione
![Harvey Weinstein - Afp](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b75f2c759e5-3a91fdd8cf5f-1000/format/big/weinstein_processo_2022_afp.jpeg)
Harvey Weinstein, condannato a 16 anni di carcere a Los Angeles per stupro, è stato ricoverato questo venerdì al Bellevue Hospital di Manhattan, a New York, dopo essere risultato positivo al Covid-19 e affetto da polmonite bilaterale. Lo ha confermato il suo rappresentante Craig Rothfeld alla rivista specializzata 'The Hollywood Reporter'. Il produttore hollywoodiano, ha sottolineato Rothfeld, soffre anche di "un'infinità di problemi di salute" che lo colpiscono "quotidianamente" come diabete, ipertensione e una stenosi alla colonna vertebrale.
Rothfeld ha espresso la sua gratitudine al personale sanitario di New York, "che ha fatto sì che che Weinstein fosse immediatamente trasferito nell'ala carceraria del Bellevue Hospital. Continueremo a lavorare con loro", ha detto. Weinstein stava scontando una pena detentiva di 23 anni a New York, dopo essere stato giudicato colpevole di stupro nel 2020. Tuttavia, la giustizia di New York ha annullato la sentenza a causa della "errata ammissione" di testimonianze di donne vittime di una serie di abusi che non rientravano nel processo.
La Corte ha ordinato un nuovo processo, che si terrà a novembre. Anche se la condanna è stata annullata, Weinstein non è stato rilasciato dal carcere perché è stato anche condannato a 16 anni a Los Angeles per un altro caso di stupro che il produttore nega di aver commesso.