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Gaza, un corridoio che taglia in due la Striscia: così...

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Gaza, un corridoio che taglia in due la Striscia: così Israele prepara il post guerra

Le truppe israeliane fortificano il corridoio Netzarim costruendo basi, prendendo il controllo di strutture civili e radendo al suolo case: obiettivo una zona cuscinetto per restare nella Striscia

Carri armati israeliani - Afp

Le truppe israeliane stanno fortificando il corridoio strategico di Netzarim che taglia la Striscia di Gaza in due costruendo basi, prendendo il controllo di strutture civili e radendo al suolo case. Lo dimostrano immagini satellitari e testimonianze dirette di uno sforzo che secondo gli analisti militari e gli esperti israeliani fa parte di un progetto su larga scala. Ovvero quello destinato a rimodellare la Striscia di Gaza e a radicarvi la presenza militare israeliana. Come scrive il Washington Post, da marzo le forze israeliane hanno costruito tre basi operative nel corridoio. Raggiungendo il mare, la strada/corridoio incontra un nuovo punto di scarico per un molo galleggiante americano per portare più aiuti a Gaza.

L'obiettivo per il dopoguerra: zona cuscinetto per restare nella Striscia

Israele insiste che non intende rioccupare permanentemente la Striscia di Gaza, che le sue truppe hanno controllato per 38 anni fino al ritiro nel 2005. Ma la costruzione di strade, avamposti e zone cuscinetto negli ultimi mesi indica un ruolo crescente per l'esercito israeliano nel dopoguerra. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato pochi piani concreti per il ''giorno dopo'', ma ha più volte promesso di mantenere un controllo di sicurezza ''indefinito'' sull'enclave. Oltre a condurre futuri raid dall'esterno, le truppe israeliane potrebbero aver bisogno di ''essere all’interno'' di Gaza per garantire la smilitarizzazione di Hamas, ha detto Netanyahu.

Oltre all’influenza nei negoziati, il controllo del corridoio dà all’esercito israeliano una preziosa flessibilità, permettendo alle truppe di essere dispiegate rapidamente in tutta l’enclave. Fornisce inoltre alle Forze di Difesa Israeliane la capacità di mantenere il controllo sul flusso di aiuti e sul movimento dei palestinesi sfollati, cosa che, secondo loro, è necessaria per impedire ai combattenti di Hamas di riorganizzarsi. Secondo un'analisi di Adi Ben-Nun dell'Università Ebraica, almeno 750 edifici sono stati distrutti per creare una "zona cuscinetto" che si estende per almeno 500 metri su entrambi i lati della strada. Altri 250 edifici sono stati rasi al suolo nella zona del molo americano.

Le Idf hanno rifiutato di commentare lo sgombero degli edifici attorno al corridoio, affermando di non poter rispondere a domande operative durante una guerra in corso. Esperti militari affermano che fa parte di un rimodellamento su larga scala e a lungo termine della geografia di Gaza, che richiama i passati piani israeliani di dividere Gaza in cantoni più facili da controllare. ''Ciò di cui abbiamo bisogno è la piena libertà di operazione per le Idf ovunque a Gaza”, ha affermato Amir Avivi, generale di brigata di riserva ed ex vice comandante della divisione di Gaza delle forze di difesa israeliane.

Il Corridoio Netzarim, come procedono i lavori

Il Corridoio Netzarim prende il nome da un insediamento israeliano che si trovava lungo la strada costiera. E' il secondo "dito" della strategia delle "cinque dita" dell’allora primo ministro israeliano Ariel Sharon che prevedeva di dividere Gaza in segmenti, tutti sotto il controllo di sicurezza israeliano. Il piano venne attuato solo parzialmente prima che Sharon ordinasse il ritiro israeliano da Gaza nel 2005. ''Non sorprende che Israele sia tornato indietro e abbia stabilito questo come un nuovo corridoio'', ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus, membro della Fondazione per la difesa delle democrazie ed ex portavoce delle Idf ''Lì il terreno è il più favorevole e si adatta agli scopi militari'', ha spiegato.

L'asse Netzarim è stato tra i primi obiettivi delle truppe israeliane dopo aver invaso Gaza in risposta all’attacco guidato da Hamas del 7 ottobre, spingendosi fino a dividere in due la Striscia. Entro il 6 novembre, le truppe avevano tagliato una pista informale e tortuosa verso il mare che consentiva ai veicoli blindati di raggiungere al-Rashid Road, un’importante arteria stradale nord-sud che corre lungo la costa di Gaza. Nei mesi di febbraio e marzo, le truppe israeliane hanno formalizzato il corridoio costruendo una strada diritta poche centinaia di metri a sud. L'ultimo tratto della strada, più vicino alla costa, è stato completato tra il 5 e il 9 marzo, come mostrano le immagini satellitari. Le Idf affermano che la strada consente ai veicoli militari di viaggiare da un lato all’altro della Striscia in soli sette minuti, offrendo ai soldati un accesso rapido e senza ostacoli al nord e al centro di Gaza. E' stato utilizzato come base operativa per i recenti attacchi delle Idf a Zeitoun, nel nord di Gaza, ha detto un funzionario militare israeliano parlando a condizione di anonimato.

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Ucraina, Zelensky: “Nel 2022 nessun accordo per un...

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Kiev e Mosca erano arrivati molto vicini a un'intesa, ma la trattativa fallì

Zelensky e Putin (Afp)

Nella primavera del 2022, ai tempi del comunicato di Istanbul, che avrebbe potuto costituire la base di un trattato di pace tra Russia e Ucraina, Kiev e Mosca non riuscirono ad accordarsi "perché gli ultimatum non sono negoziati". Lo dice il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, rispondendo ad una domanda al termine del summit per la pace di Buergenstock, in Svizzera.

Nell'aprile scorso su Foreign Affairs Samuel Charap e Sergey Radchenko hanno documentato come Mosca e Kiev fossero arrivati, all'epoca, molto vicini a chiudere un accordo che avrebbe posto fine al conflitto alcune settimane dopo l'avvio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina. Putin, ricorda Zelensky, "è arrivato con i carri armati, ha circondato la nostra capitale" e le truppe russe hanno commesso "atrocità" come quelle di Bucha, scoperte e rivelate al mondo nell'aprile 2022. Gli "ultimatum" che Putin impose allora, continua Zelensky, "non sono molto diversi dalle proposte di due giorni fa. Putin non ha proposte, ha solo ultimatum, che gli danno l'opportunità di fare una pausa". Gli accordi di Minsk "erano una pausa per preparare l'invasione". Putin ha bisogno di "pause", anche perché "ha perso il suo esercito bene addestrato" e quindi gli occorre tempo per riorganizzarsi, conclude.

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Ucraina, summit in Svizzera: che cosa dice il documento...

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Approvato da un'ottantina di Paesi sui 92 partecipanti al vertice di Buergenstock

Volodymyr Zelensky al summit in Svizzera (Afp)

La Carta delle Nazioni Unite, "compresi i principi del rispetto dell’integrità territoriale e della sovranità di tutti gli Stati, può e servirà come base per raggiungere una pace globale, giusta e duratura in Ucraina". Lo riporta il comunicato finale su un quadro per la pace in Ucraina approvato da un'ottantina su 92 Paesi partecipanti al summit di Buergenstock, nella Svizzera centrale.

I Paesi che hanno sottoscritto il comunicato finale del summit per la pace in Ucraina di Buergenstock, in Svizzera, si impegnano a lavorare in particolare su tre aspetti della guerra in corso da oltre due anni: sicurezza nucleare, sicurezza alimentare e prigionieri, inclusi i bambini ucraini deportati. I partecipanti hanno avuto "uno scambio fruttuoso, esaustivo e costruttivo di diversi punti di vista sui percorsi verso un quadro per una pace globale, giusta e duratura, basata sul diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite".

In particolare, "riaffermiamo il nostro impegno ad astenerci dalla minaccia o dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato, i principi di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti gli Stati, compresa l'Ucraina, all'interno dei loro confini riconosciuti a livello internazionale, comprese le acque territoriali, e la risoluzione delle controversie con mezzi pacifici come principi del diritto internazionale".

Le centrali e gli impianti nucleari ucraini, inclusa quella di Zaporizhzhia, "devono funzionare in modo sicuro e protetto sotto il pieno controllo sovrano dell'Ucraina e in linea con i principi dell'Aiea e sotto la sua supervisione. Qualsiasi minaccia o uso di armi nucleari nel contesto della guerra in corso contro l'Ucraina è inammissibile".

In secondo luogo, riporta ancora il comunicato, "la sicurezza alimentare globale dipende dalla produzione e dalla fornitura ininterrotta di prodotti alimentari. A questo proposito, sono fondamentali la navigazione commerciale libera, completa e sicura, nonché l'accesso ai porti marittimi nel Mar Nero e nel Mar d'Azov. Sono inaccettabili gli attacchi contro le navi mercantili nei porti e lungo l'intera rotta, nonché contro i porti civili e le infrastrutture portuali civili. La sicurezza alimentare non deve essere in alcun modo usata come arma. I prodotti agricoli ucraini dovrebbero essere forniti in modo sicuro e gratuito ai Paesi terzi interessati".

In terzo luogo, "tutti i prigionieri di guerra devono essere liberati mediante scambio. Tutti i bambini ucraini deportati e sfollati illegalmente, e tutti gli altri civili ucraini detenuti illegalmente, devono essere rimpatriati in Ucraina. Crediamo che il raggiungimento della pace richieda il coinvolgimento e il dialogo tra tutte le parti. Abbiamo quindi deciso di intraprendere passi concreti in futuro nei settori sopra citati, con un ulteriore impegno dei rappresentanti di tutte le parti in causa".

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Euro 2024, allarme ad Amburgo prima della partita: polizia...

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Il fatto poche ore prima di Polonia-Olanda ma, stando alle prime notizie, non c'è alcun legame con il calcio. Rilasciati gli italiani fermati a Dortmund

Polizia ad Amburgo - AFP

Allarme ad Amburgo, una delle dieci città tedesche scelte per le partite degli Europei di calcio 2024. Nella città affollata di tifosi, in vista dell'incontro Polonia-Olanda, la polizia tedesca ha sparato a un uomo armato di un'ascia e con una molotov nei pressi della Reeperbahn. Lo riferisce l'agenzia Dpa, che in precedenza scriveva dell'uomo armato di piccone e molotov. Un portavoce della polizia ha confermato che l'uomo è stato colpito a una gamba da un agente e che sta ricevendo assistenza sanitaria.

Prima dei fatti decine di migliaia di tifosi olandesi avevano sfilato per le strade del quartiere di St. Pauli, dove si trova la Reeperbahn. Le prime indicazioni suggeriscono che "non c'è alcun legame con il calcio", ha detto il portavoce della polizia tedesca.

Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, l'uomo è uscito da un pub lungo una strada adiacente la Reeperbahn con l'ascia in mano, 'esibita' in "modo minaccioso" agli agenti che gli avrebbero chiesto di posarla in terra. Al rifiuto, ha aggiunto il portavoce, lo hanno colpito alla gamba. Ad Amburgo si gioca oggi la partita Polonia-Paesi Bassi

Italiani fermati a Dortmund rilasciati già ieri sera

Sono stati rilasciati ieri sera gli italiani che erano stati fermati nel giorno della partita degli Europei di calcio a Dortmund Italia-Albania. Lo riferiscono fonti della Farnesina, sottolineando come l'ambasciata italiana in Germania si sia attivata sin dal primo momento.

Accoltella 3 persone durante partita, polizia cerca movente

Non c'è ancora una spiegazione per quanto avvenuto venerdì sera a Wolmirstedt, in Germania. Un uomo ha attaccato diverse persone durante una serata organizzata in un'abitazione di questa cittadina per seguire la prima partita degli europei di calcio. E la polizia è ancora alla ricerca del movente.

Secondo la ricostruzione delle forze dell'ordine, un 27enne ha fatto irruzione in una casa, aggredendo le persone riunite nel patio per assistere al match tra Germania e Scozia. Ha colpito diverse persone con un "oggetto simile a un coltello". L'aggressore, di nazionalità afghana, ha ferito in modo grave una 50enne e un 75enne. Lievemente ferito un 56enne.

Dopo l'arrivo della polizia, avrebbe aggredito anche gli agenti, che avrebbero aperto il fuoco. L'assalitore è poi morto in ospedale. E' anche accusato di aver ucciso un 23enne, anche lui afghano, prima delle aggressioni di venerdì sera. Per le autorità è importante fare "piena luce" sul movente.

Controlli alle frontiere, stop per 900 persone

Secondo un primo bilancio del ministro dell'Interno tedesco, Nancy Faeser, dall'introduzione dei controlli temporanei alle frontiere delle Germania, dove venerdì hanno preso il via gli Europei di calcio, sono state circa 900 le persone controllate in una settimana alle quali è stato impedito l'ingresso nel Paese. Faeser spiega che in sette giorni sono stati eseguiti 173 mandati d'arresto. Secondo la testata, tra il 7 e il 13 giugno sono stati rilevati 1.400 ingressi non autorizzati e a circa 900 persone è stato impedito l'ingresso in territorio tedesco.

"Questo dimostra che le nostre misure sono efficaci - ha detto il ministro - Vogliamo individuare e fermare il prima possibile i violenti in particolare". Per gli Europei sono schierati ogni giorno 22.000 agenti. "E' il dispiegamento più importante nella storia della polizia federale - dice Faeser - Proteggeranno i nostri confini, i nostri aeroporti e il traffico ferroviario". I controlli temporanei alle frontiere, scattati il 7 giugno, proseguiranno fino al 19 luglio. La finale degli Europei è prevista a Berlino il 14 luglio.

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