![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/05/23/214925212134_303.jpeg)
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/05/23/214925212134_303.jpeg)
Cultura
Giuli presenta il suo ‘Gramsci è vivo’:...
Giuli presenta il suo ‘Gramsci è vivo’: “Necessario gettare ponti tra destra e sinistra”
![Alessandro Giuli](https://www.adnkronos.com/resources/028d-1af5a7b3dc27-ded3f8647d9c-1000/format/big/clipboard-0105.jpeg)
Un invito al dialogo e al confronto tra destra e sinistra "in una cornice condivisa" e in una "casa aperta". A formularlo è stato il presidente della Fondazione Maxxi, Alessandro Giuli, che oggi nella libreria Mondadori di piazza Cola di Rienzo di Roma ha presentato il suo ultimo libro 'Gramsci è vivo. Sillabario per un'egemonia contemporanea' (Rizzoli) insieme ai giornalisti Giuliano Ferrara e Pierluigi Battista e all'attrice Sabrina Ferilli.
Nella sua riflessione Giuli ha sottolineato il fatto che "dopo oltre 25 anni di guerra civile a bassa intensità intorno al bipolarismo berlusconiano, finalmente una classe dirigente al governo ha la possibilità di scrivere un ordine del discorso in cui si debba e si possa gettare un ponte tra destra e sinistra. Nella sostanza si tratta di disegnare una cornice condivisa, di ritrovare un racconto unitario". In questo senso, per Giuli, "noi abbiamo il dovere di dialogare. La destra deve essere necessariamente, in questa fase storica, un po' di sinistra per rappresentare ciò che la sinistra non rappresenta più. La missione storica oggi è quella di uscire dalla selvaggia dialettica della delegittimazione reciproca".
Illustrato in una sala affollata, di fronte ad una platea numerosa, - composta tra gli altri dal sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, dallo scrittore Fulvio Abbate, dal vignettista Osho, dai giornalisti Salvo Sottile, Serena Bortone, Stefano Cappellini, Pierluigi Pardo e Annalisa Bruchi e dall'ex ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora - il libro affronta la contesa delle idee per costruire un progetto in divenire: rendere possibile dichiararsi "i più progressisti fra i conservatori".
Un progetto di cui ha parlato Giuliano Ferrara. "Questo libro - ha detto - non è affatto una sorpresa" e si colloca, in fondo, in una fase politica e storica in cui "tutto è molto fluido così come lo è il libro. Uno dei tentativi di rinnovarsi dell'identità culturale di sinistra - ha evidenziato - è stato quello di mettersi in rapporto col fascismo cercando di fare i conti col Ventennio". Da parte della sinistra, ha detto Ferrara, "c'è sempre il problema della destra alla quale si tende a rimproverare di essersi un po' travestita, di aver assunto un'identità altra".
Il giornalista Pierluigi Battista ha ricordato di aver trascorso "l'intera giovinezza a parlare, a scrivere, a discutere, a litigare su Gramsci. Poi c'è stata la fine dell'ideologia, Gramsci è sparito. Arriva la destra al governo e c'è ancora Gramsci. Giuli mi ha fatto una sorta di scacco esistenziale. Potrebbe essere paradossale ma non lo è perché penso che la destra di matrice fascista abbia dentro di sé gli aspetti dell'egemonia che non ha destra liberale". Ultima battuta per l'attrice Sabrina Ferilli. "La cosa più interessante è che Giuli prende le distanze dalle cose condannabili del periodo fascista. Non credo, però, che le neghi. Leggendo il libro si nota un legame con determinati ideali e passaggi che si rifanno anche al Risorgimento", ha detto.
Attualità
Nuova “Casa dell’Acqua” inaugurata a...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/06/16/redazione_182019605401_83.jpg)
Il giorno 12 giugno si è distinto nel calendario di Roma per l’avvio di un servizio che si prefigge di rivoluzionare l’approccio alla risorsa idrica nella capitale: è stata inaugurata una nuova Casa dell’Acqua. Questo particolare punto di erogazione si trova vicino alla Via Sacra, un luogo carico di storia, che funge da connessione vitale tra il Colosseo e il Foro Romano, due dei più significativi siti archeologici della città. Questo nuovo impianto si inserisce all’interno di una più ampia visione ambientale del gruppo Acea, avviata una decade fa, mirata a sensibilizzare la popolazione e i numerosi visitatori sulle tematiche del risparmio idrico e della sostenibilità. L’obiettivo di tale iniziativa è doppio: da un lato, stimolare una maggiore coscienza nell’uso dell’acqua, dall’altro, promuovere attivamente l’abbandono delle bottiglie di plastica monouso a favore di soluzioni più sostenibili come i contenitori riutilizzabili.
Decennale del progetto Casa dell’Acqua: tecnologia e tradizione
Le Case dell’Acqua rappresentano una moderna evoluzione delle storiche fontane di Roma, coniugando tradizione e innovazione tecnologica. Oltre alla distribuzione di acqua naturale e frizzante, queste strutture offrono servizi aggiuntivi quali prese di alimentazione elettrica per la ricarica di dispositivi mobili e la geolocalizzazione tramite l’app Acea Waidy Wow. Questa applicazione permette agli utenti, tra le altre cose, di monitorare il proprio livello di idratazione.
Un network in espansione
Da Roma, il progetto si è esteso in altre regioni quali Lazio, Toscana, Umbria, Campania e Molise. Ad oggi, il gruppo Acea gestisce circa 430 Case dell’Acqua, che distribuiscono gratuitamente oltre 110 milioni di litri d’acqua all’anno. L’espansione di questo network promuove la riduzione dei rifiuti plastici grazie all’uso di contenitori ricaricabili.
Commenti istituzionali sull’inaugurazione
Ornella Segnalini, assessora ai Lavori pubblici di Roma Capitale, ha espressamente lodato l’inaugurazione della nuova casetta dell’acqua, ricordando che solo due mesi fa sono stati installati tre nuovi nasoni nell’area del Colosseo. L’apertura della nuova Casa dell’Acqua rappresenta un ulteriore impegno verso la modernizzazione e l’ecosostenibilità.
Barbara Marinali, presidente del gruppo Acea, ha evidenziato l’importanza del decennale del progetto, sottolineando come esso risponda alle esigenze del territorio e della popolazione locale e dei visitatori, specie in previsione del prossimo Giubileo. All’evento è stata presente anche la vicepresidente del I municipio Alessandra Sermoneta.
L’impegno del Parco Archeologico del Colosseo
Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, ha rimarcato l’integrazione di queste iniziative nel progetto PArCo Green, evidenziando come l’eco-sostenibilità rappresenti un obiettivo prioritario per il Parco. Questa sinergia tra il progetto delle Case dell’Acqua e le politiche ambientali del Parco Archeologico del Colosseo illustra un modello di gestione del patrimonio culturale che tiene conto della sostenibilità ambientale.
L’apertura della nuova Casa dell’Acqua di Roma è un esempio emblematico di come le infrastrutture moderne possano integrarsi armoniosamente con il contesto storico e culturale di una città, contribuendo al contempo alla salvaguardia ambientale e alla qualità della vita urbana. Questo progetto offre una risorsa preziosa per i residenti e i visitatori, sottolineando anche l’importanza di politiche ambientali proattive in contesti urbani densamente popolati e ricchi di storia.
“Con ogni nuova Casa dell’Acqua inaugurata, rafforziamo il nostro impegno verso un futuro in cui la sostenibilità ambientale e la salvaguardia delle risorse idriche diventano pilastri fondamentali nella costruzione di una comunità più consapevole e responsabile.” — Anna Del Bene
Cultura
Matteotti, la ‘verità’ di No reporter:...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/06/15/214923801974_138.jpeg)
Il network che vede tra i suoi fondatori l'ex leader di Terza posizione Gabriele Adinolfi: "Non fu un delitto di regime"
![Matteotti, la 'verità' di No reporter:](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b2413623558-6986a4f692d8-1000/format/big/clipboard-0101.jpeg)
Nel centenario della morte di Giacomo Matteotti, un dossier del reparto Studi Storico-Scientifici di Noreporter, network di informazione e comunicazione che vede tra i suoi fondatori l'ex leader di Terza posizione Gabriele Adinolfi, si interroga sull'omicidio e si chiede se effettivamente quello del leader del Partito Socialista Unitario fu un delitto di regime. "Ha davvero senso sostenere che Matteotti morì per le parole pronunciate e che il Regime ne aveva paura?" l'incipit del dossier. Che evidenzia come i colpevoli non restarono impuniti: "Il processo si svolse e decretò tre condanne per omicidio preterintenzionale tutte a cinque anni, undici mesi e venti giorni. Si stabilì che il 10 giugno 1924 Arrigo Dumini, insieme a Albino Volpi, Giuseppe Viola, Augusto Malacria e Amleto Poveromo, sequestrò Giacomo Matteotti, cui si voleva 'impartire una lezione'. La reazione di Matteotti, cui non si può non riconoscere il coraggio fisico, fece degenerare il tutto".
Nel dopoguerra, ricorda poi No reporter, "calpestando il principio giuridico del Non bis in idem, venne riaperto il processo ad Arrigo Dumini che fu condannato all'ergastolo per un omicidio premeditato che, tecnicamente, non stava in piedi. Tant'è che per scelta salomonica venne graziato sei anni dopo". E "si noti che a battersi per la revisione processuale e poi per la grazia fu l'avvocato Casimiro Wronowsky che era anche il legale della famiglia Matteotti", oltre a essere "cognato della moglie di Matteotti, Velia Titta", e "tutore dei suoi due figli".
Insomma, secondo il dossier, "l'omicidio fu palesemente preterintenzionale e fu opera di una bravata finita male", ad opera non degli squadristi fascisti ("le Squadre d'Azione essendo state sciolte da Mussolini il 1 febbraio 1923 perché entrassero a far parte della neonata Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale") ma di un gruppo "civile, spontaneista e ribelle. Fascista, ma non squadrista". L'estraneità di Mussolini, per No reporter, è desumibile non solo dal fatto che "nel 1926 i responsabili vennero condannati, cosa che si sarebbe potuta evitare senza problemi se soltanto il Capo del Governo, detentore dei pieni poteri, lo avesse deciso, ma anche perché, durante la Repubblica Sociale, uno dei figli di Matteotti andava a trovare il Duce a Villa Feltrinelli a Gargnano, sul Lago di Garda", essendo "evidentemente grato dell'aiuto economico concesso, sotto forma di vitalizio, alla madre da Mussolini".
Cultura
La psicologia del soldato russo nelle memorie di un...
![](https://www.sbircialanotizia.it/wp-content/uploads/2024/06/15/194922077655_128.jpeg)
In libreria “Battaglie di Panzer” di Friedrich Wilhelm von Mellenthin, curato da Andrea Lombardi per Italia Storica Edizioni
![La psicologia del soldato russo nelle memorie di un ufficiale della Wehrmacht](https://www.adnkronos.com/resources/028e-1b23de51b9d9-f3ef1df9595f-1000/format/big/clipboard-0092.jpeg)
La psicologia del soldato russo e i pregi e difetti dell’Armata Rossa nelle memorie inedite di un ufficiale della Wehrmacht. È appena uscito in libreria il libro di Friedrich Wilhelm von Mellenthin, “Battaglie di Panzer. I combattimenti di corazzati in Polonia, Francia, Balcani, Nordafrica, Russia e sul fronte occidentale nelle memorie di un Ufficiale di unità Panzer”, a cura di Andrea Lombardi (Italia Storica Edizioni, 428 pp., € 38,00).
“Von Mellenthin - commenta il saggista e direttore di 'Storia in Rete' Fabio Andriola - racconta le sue esperienze dirette durante la Seconda guerra mondiale in qualità di ufficiale di Stato Maggiore. Ha partecipato ad alcune delle più importanti campagne in Africa, in Russia e sul fronte occidentale, venendo a contatto diretto con personaggi come il feldmaresciallo Erwin Rommel e il generale Hermann Balck”.
L'ufficiale dedica anche un capitolo alla psicologia del soldato russo e ai pregi e difetti dell’Armata Rossa rispetto agli Eserciti occidentali: "Non c’è modo di immaginare quale sarà la prossima mossa dei russi: passano da un estremo all’altro - racconta - Con l’esperienza risulta abbastanza semplice immaginare quel che farà un soldato di qualunque altro paese, ma con i russi non è mai possibile. Le qualità dei russi sono inconsuete e sfaccettate quanto il loro vasto e selvaggio paese", scrive Von Mellenthin, mettendo in luce la totale imprevedibilità del soldato russo: "oggi non gli importa se i suoi fianchi sono scoperti oppure no, e all’indomani trema all’idea di avere i fianchi esposti. Trascura princìpi tattici consolidati ma rispetta alla lettera i manuali in dotazione". Un suo aspetto caratteristico "è il suo sprezzo per la vita come per la morte: una cosa incomprensibile per un occidentale".