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Israele come Hamas? Così il procuratore Khan mina il...
Israele come Hamas? Così il procuratore Khan mina il diritto penale internazionale
Chiedere l'arresto di Netanyahu al pari dei leader di Hamas, senza che la Corte dell'Aia abbia compiuto un'indagine approfondita, servirà solo a rendere la giustizia internazionale meno efficace e più settaria
Dopo due anni e mezzo dall'invasione dell'Ucraina, la Corte Penale Internazionale è riuscita a produrre solo un mandato di cattura per Vladimir Putin e solo per l'accusa di aver deportato bambini dal territorio ucraino con lo scopo di sottrarli alle loro famiglie e rieducarli secondo la cultura russa. Niente per il massacro di Bucha, per le fosse comuni di Izium dove sono stati ritrovati 447 cadaveri, niente per i missili sui civili, sugli ospedali, sulle centrali elettriche. Ora il Procuratore Generale Karim Ahmad Khan, dopo sei mesi di guerra tra Israele e Hamas e senza aver compiuto alcuna indagine degna di questo nome, chiede in contemporanea l'arresto di Netanyahu, del ministro della Difesa Gallant e dei vertici di Hamas Sinwar, Al Masri e Haniyeh. Mettendo sullo stesso piano lo Stato di Israele e la milizia terrorista che ha rivendicato con orgoglio e sadismo il brutale attentato del 7 ottobre.
È la prima volta che accade per il capo di governo in carica di un Paese democratico, ed è una mossa in totale contrasto con lo Statuto di Roma che regge la Corte istituita nel 2002 all'Aia. Non solo perché Israele (come Stati Uniti, Russia, Cina) non ha mai aderito alla Corte. Ma perché il suo - unico - compito è quello di giudicare i criminali di guerra quando i loro ordinamenti giudiziari non vogliono o non possono farlo. E mentre a Gaza non esiste giudice che si sognerebbe di indagare i boss della guerra permanente, Benjamin Netanyahu è sotto indagine dal 2016 e sotto processo dal 2019. Il sistema giudiziario israeliano, e con esso una grossa fetta della popolazione, lo ha sfidato apertamente quando ha provato a far passare una radicale riforma della giustizia. Se si è macchiato di crimini di guerra o contro l'umanità (almeno il genocidio, il procuratore Khan, glielo ha risparmiato), potrebbe senza dubbio essere messo sotto inchiesta dai magistrati del suo Paese.
Eppure il procuratore non sembra essere alla ricerca della giustizia, non avendo (lui o altri suoi colleghi) messo piede a Gaza. Un gruppo di funzionari dall'Aia doveva atterrare in Israele due giorni fa per discutere di fatti e prove, ma Khan aveva già deciso che la guerra in Medio Oriente dovrà essere la sua “eredità duratura” (lo scrive il “Financial Times”), e ha preferito fare il suo annuncio bruciando le tappe. Il primo capo di accusa è quello di aver “affamato i civili come strumento di guerra”, con 31 abitanti della Striscia che sarebbero morti di malnutrizione e disidratazione.
Secondo i dati israeliani, 542.570 tonnellate di aiuti e 28.255 camion di viveri sono entrati a Gaza dall'inizio del conflitto. Dunque, anche se queste morti sono state causate dalla terribile condizione in cui si trova oggi Gaza, non si può dire che siano frutto di un piano deliberato e univoco. Mentre Hamas negli ultimi 20 anni ha preso i miliardi di euro in aiuti umanitari ricevuti dall'Europa e dagli Stati Uniti e li ha trasformati in kalashnikov, razzi, tunnel sotto gli ospedali usati come depositi di munizioni e carceri per prigionieri civili israeliani. Hamas ha trasformato Gaza in una fortezza militare e in una fabbrica eterna di disperazione e frustrazione esistenziale per la popolazione palestinese, Israele da sei mesi reagisce (per quanto in modo violentissimo) al più efferato attentato mai subito contro la sua stessa esistenza.
Nelle prossime settimane, tre giudici dovranno stabilire se le richieste di arresto sono legittime. Ma la decisione non avrà nessun effetto concreto: l'ex presidente sudanese Omar Bashir ha un mandato sulla testa dal 2009 per lo sterminio in Darfur e non è mai stato catturato.
Quello che cambierà sarà l'atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti della Corte Penale Internazionale: Washington ha firmato ma non ha mai ratificato lo Statuto, e durante la presidenza Trump c'era stato un ulteriore irrigidimento (si parlava di perseguire soldati americani per le loro azioni in Afghanistan). Invece negli ultimi mesi sia l'Amministrazione Biden che alcuni membri del Congresso stavano lavorando per dare nuova linfa politica alla Corte, e favorire le indagini sui crimini commessi in Ucraina. La mossa del procuratore, definita “oltraggiosa” dal presidente americano, avrà come unico risultato di rendere ancora più settario e inefficace il diritto penale internazionale. (di Giorgio Rutelli)
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Esplosione a Rafah, uccisi 8 soldati israeliani
E' l'episodio con il bilancio più pesante per le Idf nell'enclave da gennaio
Otto soldati israeliani sono rimasti uccisi in un'esplosione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, in quello che è l'episodio con il bilancio più pesante per le Idf nell'enclave da gennaio. Lo ha reso noto l'esercito dello Stato ebraico, che ha identificato per il momento un solo soldato: il capitano Wassem Mahmoud di 23 anni. Le famiglie degli altri sette soldati sono state informate e i loro nomi saranno resi pubblici più tardi.
Secondo un'indagine iniziale delle Idf, le truppe sono state uccise all'interno di un veicolo corazzato Namer intorno alle 5 del mattino a seguito di un'offensiva notturna contro Hamas nelle aree nord-occidentali del quartiere Tel Sultan di Rafah, durante la quale le truppe della 401esima Brigata corazzata hanno ucciso circa 50 uomini armati.
Il Namer era il quinto o sesto veicolo del convoglio e ad un certo punto è stato colpito da una forte esplosione. Non è chiaro se sia stata causata da una bomba piazzata sulla strada, se operativi di Hamas si siano avvicinati al veicolo con un ordigno esplosivo e se lo abbiano piazzato direttamente sul mezzo.
Sale bilancio vittime a Gaza
Sale ancora il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza. Secondo il ministero della Sanità di Hamas, si contano almeno 37.296 morti e 85.197 feriti dall'inizio dell'operazione militare israeliana in risposta all'attacco del 7 ottobre. Lo stesso ministero ha sottolineato che ci sono stati 30 morti e 95 feriti solo nelle ultime 24 ore.
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Kate Middleton in abito Jenny Packam per prima uscita...
Mai ritorno sulla scena pubblica fu tanto atteso. La principessa del Galles è apparsa accanto al marito William e ai principini George, Charlotte e Louis, per assistere al Trooping the colour, l'annuale parata militare che celebra il compleanno del re
Mai ritorno sulla scena pubblica fu tanto atteso come quello di Kate Middleton. Dopo mesi di interrogativi sulla sua salute, la lunga, lunghissima assenza dopo l'annuncio di un tumore, la principessa del Galles è apparsa accanto al marito principe William, ai principini George, Charlotte e Louis, sorridente, distesa, radiosa per assistere al Trooping the colour, l'annuale parata militare che celebra il compleanno del re e che si svolge nella cittadella di Whitehall, nel cuore di Londra, non lontano da St. James Park. Una presenza che rassicura Carlo III e tutti i Windsor -Mountbatten, ma soprattutto tutto il Regno Unito.
"Sempre elegantissima, ha indossato un abito bianco firmato Jenny Packham, una delle sue stiliste preferite, con un enorme fiocco sulla spalla destra e un cappello noir et blanc", scrive il settimanale francese 'Point de vue'. Semplici orecchini di perle e una broche sull'abito, l'acconciatura si ripete nello stile e nell'eleganza. I capelli raccolti in una lunga treccia che si trasforma in toupet, di foggia rinascimentale. Una creazione della sua hair stylist di fiducia, Amanda Cook Tucker.
"La principessa del Galles voleva essere accanto alla sua famiglia e partecipare assolutamente all'evento", ha dichiarato al magazine 'Hello' una fonte 'royal'.
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Trump: “Biden? Tutti i presidenti dovrebbero fare...
L'attacco dell'ex presidente Usa all'attuale: "Non sa neanche dove diavolo si trova"
Joe Biden "non sa neanche dove diavolo si trova". Così Donald Trump, nel discorso pronunciato alla festa di compleanno per i suoi 78 anni organizzato da un suo fan club, "Club 47", con la partecipazione di migliaia di sostenitori a West Palm Beach, ha attaccato il presidente democratico mettendo ancora in dubbio le capacità mentali del democratico che compirà 82 anni subito dopo le elezioni. "Il nostro Paese viene distrutto da persone incompetenti, tutti i presidenti dovrebbero sottoporsi a test cognitivi", ha detto ancora l'ex presidente e candidato repubblicano alla Casa Bianca.