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Amadeus, Sanremo la Rai: Lucio Presta racconta verità su rottura
L'agente ripercorre le tappe del rapporto con il conduttore
La rottura con Amedeus? "Il triste finale è che Giulio Andreotti aveva ragione. La gratitudine è il sentimento della vigilia e la sindrome rancorosa del beneficiato è una sindrome ascrivibile ai nostri giorni ed anche ai grandi personaggi". Così Lucio Presta che in una lunga intervista al Giornale ripercorre le tappe del rapporto con il conduttore.
"Il primo Festival di Sanremo fatto insieme è risultato un capolavoro di complicità. Amadeus non sapeva neanche da dove si potesse iniziare a formulare un regolamento e ciò che ne consegue" e con lui e la sua famiglia "ho trascorso alcuni giorni a La Coruna, in Spagna, per scrivere interamente il regolamento che poi lui ha portato in Rai come opera sua", racconta l'agente, spiegando che insieme costruirono anche "la squadra autorale, la regia, gli scenografi, il direttore della fotografia, il coreografo, etc...", e fecero la scelta delle co-conduttrici: "Alcune le ha incontrate per la prima volta direttamente durante i servizi fotografici di Saremo". Quanto alla parte musicale, "fin dal primo giorno gli incontri con la discografia li facemmo insieme". Insomma, un rapporto solido e di fiducia incondizionata, almeno "per quattro Festival".
Poco dopo l'inizio del lavoro per il quinto Sanremo, racconta il manager, "mi accorsi che qualcosa non andava: Ama diceva sempre no e declinava ogni proposta". Allora "chiesi di avere un incontro con lui e la risposta fu che aveva molto da fare". Presta racconta che Amadeus a giugno 2023 chiese, in relazione a Arena Suzuki, un programma prodotto da Arcobaleno Tre (la società di cui Presta ha venduto le quote ma rimane manager) "che gli venisse pagato dalla società la direzione artistica e che gli fossero riconosciuti il 100 per cento dei diritti della titolarità del format" e suo figlio in parte "cedette alle sue insistenze": "Gli riconobbe 90mila euro, oltre quelli versati negli anni precedenti e anch’essi - secondo Presta - non dovuti. Denaro che Ama ha fatturato regolarmente con la dicitura 'direzione artistica', contravvenendo così alla circolare della Vigilanza Rai".
"Sinceramente credo sia stato spinto a farlo, non riconosco lui in questo gesto", aggiunge il manager, spiegando che successivamente Amadeus gli "annunciò la sua intenzione di voler interrompere il rapporto dopo la fine del Festival". Per poi, "alcuni giorni dopo" scrivergli un messaggio "dicendo che preferiva interrompere subito il nostro rapporto perché la mia presenza lo avrebbe messo a disagio al Festival". "In quella circostanza mi ha confermato che avrebbe onorato il pagamento delle mie spettanze fino a fine contratto (agosto 2024)", salvo poi comunicare "che intendeva pagare solo fino a dicembre. Per questo è stata data disposizione all’ufficio legale di tutelare i miei interessi".
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Il rapper al Salone del Libro di Torino
Fedez contro la stampa. A Torino, il rapper ha partecipato a un incontro sulla salute mentale nell'ambito del Salone del libro. "Da un lato ci sono dei ragazzi che hanno delle priorità rispetto a degli avvenimenti, dall'altra parte una stampa che si occupa fondamentalmente di notizie tipo le cazzate che fa di notte Fedez e non avete ancora capito che a loro non frega un c…", ha detto rivolgendosi ai giovani che in platea lamentavano una disparità di trattamento tra i profughi ucraini e quelli palestinesi. "Sarebbe il caso che la stampa italiana rivalutasse le priorità e non giocasse a fare l’influencer", ha aggiunto Fedez. "Credo la mia storia parli per me, non ho alcun tipo di problema a parlare di genocidio, nessuna questione ideologica", ha aggiunto riferendosi a ciò che accade a Gaza.
L'aggressione a Iovino
"Io non c'ero. E dalla telecamera non si vede niente", ha detto Fedez a La Stampa online, prima di intervenire al Salone, in merito al caso del pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino.
"Si parla di 9 persone che hanno massacrato una persona, tutti ultras del Milan", si legge nella ricostruzione del cantante pubblicata sul sito del quotidiano torinese. "La persona viene aggredita, arriva l’ambulanza ma non viene portata in ospedale. Tutti parlano di un massacro, ma se questa persona non è stata portata in ospedale non c’è un referto medico e non ha denunciato, di cosa stiamo a parlare? Oltretutto poco dopo è andato a ballare a Ibiza … Se non ci fosse il mio nome in mezzo non ci sarebbe la notizia", ha concluso.
Sport
Genoa-Sassuolo 2-1: gol di Pinamonti, Badelj e autogol di...
Neroverdi sempre più vicini alla retrocessione
Il Genoa supera 2-1 in rimonta in un match della 36/a giornata di Serie A disputato allo stadio 'Ferraris' del capoluogo ligure. Al vantaggio degli emiliani con Pinamonti su rigore al 31', replicano Badelj al 56' e l'autorete di Kumbulla al 63'. In classifica i rossoblù salgono all'undicesimo posto con 46 punti, mentre i neroverdi, sempre più vicini alla retrocessione, sono penultimi a quota 29.
La squadra di casa segna subito con Thorsby al 6', ma il Var annulla per un fallo di mano di Retegui. Un minuto dopo la mezz'ora il Sassuolo sblocca il match con un rigore di Pinamonti, assegnato dall'arbitro con l'aiuto del Var per un fallo di De Winter su Laurientè. Dagli 11 metri Pinamonti spiazza Martinez e porta in vantaggio i suoi.
Nella ripresa il Genoa ribalta la partita. All'11, corner sul primo palo, Thorsby prolunga la traiettoria e capitan Badelj sbuca alle spalle di Toljan e va a segno di testa. Al 18' si decide la partita. Grande ripartenza di Gudmundsson, che aggira Obiang, accelera e allarga a destra per Ekuban. Il cross rasoterra non trova per centimetri la spaccata di Retegui, ma sbatte su Kumbulla che trafigge il proprio portiere Consigli.