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Francia, cantante Kendji Girac in pericolo di vita: gli...
Francia, cantante Kendji Girac in pericolo di vita: gli hanno sparato nella notte
Il 27enne di origini gitane è in condizioni molto gravi ma non è in pericolo di vita. E' stato il vincitore di The Voice 2024
Restano gravi le condizioni di Kendji Girac, il cantante francese ferito nella notte con una pistola che lui stesso aveva acquistato domenica in un mercatino delle pulci. Non più in pericolo di vita, una volta tornato cosciente, il 27enne di origini gitane, diventato famoso per aver vinto The Voice nel 2014, ha parlato ai medici dell'ospedale di Bordeaux di ''incidente domestico'' dovuto a un ''uso improprio'' della pistola. Ma l'arma, senza il caricatore, è stata ritrovata dalla polizia in un fosso a Biscarrosse. Sono scattate così le indagini per verificare chi abbia fatto partire il colpo che ha ferito al petto il cantante di origini gitane con un proiettile che è uscito dalla schiena.
Una fonte vicina alla vicenda alle indagini ha detto a Bfmtv che la polizia ha interrogato una ventina di persone che affermano che non è successo nulla e che si rifiutano di riferire qualsiasi altra informazione. Inoltre gli agenti provvederanno a fare dei rilevamenti sul cantante e sulla sua compagna Soraya, madre della loro bambina Eva Alba, per verificare se ci siano tracce di polvere da sparo.
Le Figaro ha cercato di mettersi in contatto con i familiari di Girac che però hanno rifiutato di commentare. Nel 2020 il cantante era stato vittima di un attentato nella regione parigina. Quattro individui, armati di lacrimogeni, avevano aggredito Girac e i suoi amici che stavano uscendo da una pista da bowling, per rubare i loro effetti personali.
Cronaca
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Incendio, nella notte, nel carcere minorile Beccaria di Milano. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Dalle prime informazioni, è andato in fiamme un materasso. Nel rogo nessuno è rimasto ferito.
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Scambio elettorale politico-mafioso: arresti a Napoli e provincia. I carabinieri della compagnia di Torre Del Greco stanno dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia partenopea a carico di 7 persone. Sono ritenute gravemente indiziate di scambio elettorale politico-mafioso, associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e di detenzione e porto in luogo pubblico di armi, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare le associazioni di tipo camorristico denominate clan Fusco-Ponticelli e De Micco-De Martino.
Esteri
Israele-Hamas, frenata sulla tregua. Idf a popolazione...
Negoziati sospesi fino a domani. La richiesta delle forze armate israeliane in vista della possibile operazione nel sud della Striscia: ai civili viene chiesto di spostarsi verso la zona umanitaria delle aree di al-Mawasi e Khan Younis
Negoziati sospesi tra Israele e Hamas fino a domani, martedì 7 maggio. Al termine di una giornata di intensi negoziati per una tregua a Gaza, la delegazione di Hamas che era al Cairo per i colloqui ha consegnato la risposta del gruppo ai mediatori di Egitto e Qatar ed è partita alla volta di Doha per consultazioni interne al movimento. La delegazione sarà di nuovo nella capitale egiziana domani, riferisce il canale egiziano Al Qahera. A Doha anche il capo della Cia William Burns "per un incontro con il premier Mohammed Bin Abdul Rahman al-Thani" con l'obiettivo di parlare "dell'impegno per raggiungere un accordo sugli ostaggi a Gaza". Israele intanto blocca tutte le attività di Al Jazeera nel Paese.
Idf chiede a popolazione palestinese di lasciare zona est di Rafah in vista dell'offensiva
Intanto le forze armate israeliane hanno cominciato a chiedere alla popolazione palestinese presente nella zona di evacuare i quartieri della parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, vicini al confine israeliano, in vista della pianificata offensiva nell'area meridionale dell'enclave. A riportarlo è il 'Times of Israel', precisando che ai civili viene chiesto di spostarsi verso la zona umanitaria delle aree di al-Mawasi e Khan Younis.
Proprio ieri il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ribadito: "Volevamo ottenere rapidamente il rilascio degli ostaggi fermando le nostre operazioni. Stiamo vedendo segnali preoccupanti secondo cui Hamas non intende raggiungere un accordo con noi". E "questo significa che l'operazione a Rafah inizierà nell'immediato futuro". Nelle ore precedenti il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, aveva avvertito che i danni di un'operazione militare israeliana a Rafah "andrebbero oltre l'accettabile" senza un piano per proteggere i civili palestinesi.
Netanyahu: "Israele non accetterà richieste Hamas"
Dal canto suo, in una dichiarazione video, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito che Israele "non accetterà richieste di Hamas il cui significato è la resa" e il ritiro delle truppe delle Idf dalla Striscia. "Israele non può accettarlo - ha detto -. Non siamo pronti ad accettare una situazione in cui i battaglioni di Hamas escono dai loro bunker, riprendono il controllo di Gaza, ricostruiscono la loro infrastruttura militare e tornano a minacciare i cittadini di Israele nelle comunità vicine, nelle città del sud, in tutte le zone del Paese". "Israele continuerà a combattere fino al raggiungimento di tutti i suoi obiettivi", ha quindi ribadito Netanyahu, accusando Hamas di "rimanere trincerato nelle sue posizioni", mentre Israele si dice ancora aperto a un accordo.
Ottant'anni dopo la fine dell'Olocausto, Israele affronta di nuovo un nemico "spietato e brutale" che cerca la sua distruzione, ha poi detto Netanyahu nel corso della cerimonia ufficiale di commemorazione di Yom Hashoah a Yad Vashem. L'attacco di Hamas del 7 ottobre "non è stato un Olocausto non per l'assenza di intenzione di annientarci, ma per mancanza di capacità", afferma il premier israeliano insistendo sul fatto che il gruppo terroristico palestinese aveva la "stessa intenzione"dei nazisti di spazzare via il popolo ebraico. "Gli assassini di Hamas sono guidati dallo stesso identico obiettivo", insiste, sottolineando che, a differenza dell'Olocausto, oggi Israele "ha la forza per difendersi". Israele "completerà l'eliminazione delle capacità di Hamas" e libererà gli ostaggi, promette Netanyahu.
Le accuse di Hamas
Dal canto suo il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha accusato Netanyahu per il "proseguimento dell'aggressione e l'allargamento del conflitto, per il sabotaggio degli sforzi fatti tramite i mediatori e varie parti". Hamas vuole arrivare a un accordo per il cessate il fuoco che ponga fine all' "aggressione", garantisca il ritiro dei soldati israeliani dalla Striscia di Gaza e preveda uno scambio di prigionieri "serio", ha detto Haniyeh