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Ucraina-Russia, Mosca “pronta a colloqui ma non con...
Ucraina-Russia, Mosca “pronta a colloqui ma non con Zelensky”
Lavrov: "Parlare con Zelensky è inutile per molte ragioni"
I segnali che la Russia è pronta a negoziare sull'Ucraina per porre fine alla guerra "non sono solo una finzione", ma i colloqui con Vladimir Zelensky sono fuori discussione, perché non porterebbero a nulla. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista alle stazioni radio Sputnik, Govorit Moskva e Komsomolskaya Pravda.
"Siamo pienamente convinti che dobbiamo continuare l'operazione militare speciale. Dichiariamo la nostra disponibilità ai negoziati non solo per spettacolo. Questa è infatti la verità, ma parlare con Zelensky è inutile per molte ragioni", ha spiegato il capo della diplomazia russa.
A parlare di progressi dei colloqui è stato anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz dopo i colloqui avuti con la leadership cinese a Pechino nei giorni scorsi. Scholz ha ribadito di aver riscontrato "una spinta molto importante" agli sforzi diplomatici per mettere fine alla guerra. Secondo Scholz, questi sforzi dsono "ancora una pianta che ha bisogno di essere annaffiata molto... ma è qualcosa che esiste e che stiamo coltivando".
Durante la sua visita a Pechino, martedì 16 aprile, Scholz ha concordato con il presidente cinese Xi Jinping di coordinarsi "intensamente e positivamente" sul vertice di pace che si terrà in Svizzera il 15 e 16 giugno e su eventuali altri appuntamenti.
''Un negoziato di pace ha bisogno di un presupposto, la stessa cosa che chiediamo e stiamo chiedendo tutti a Israele: un giorno di tregua'', ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto a 'Giù la maschera' su Radio Uno: ''Non è successo che la Russia abbia smesso per una sola ora di buttare bombe sull'Ucraina. Il giorno in cui avremo le prime 24 ore senza attacchi, potremo iniziare a costruire un percorso di tregua. E questo è un invito che dovrebbero fare le Nazioni Unite, così come l'hanno fatto e lo stanno facendo ad Israele".
L'Ucraina chiede armi
Il tema dell'Ucraina è stato ampiamente trattato nel G7 dei ministri degli Esteri a Capri. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha evidenziato l'importanza dei sistemi di difesa aerea per arginare gli attacchi russi.
"Abbiamo discusso su come l'Italia a livello pratico può contribuire a rafforzare la difesa aerea dell'Ucraina. Siamo inoltre grati per la partecipazione dell'Italia alla ricostruzione dell'Ucraina e attendiamo con impazienza ulteriori progetti in questo senso", ha scritto Kuleba su X dopo il bilaterale con il titolare della Farnesina, Antonio Tajani. "Abbiamo anche discusso dei preparativi per il Global Peace Summit e del percorso verso una pace giusta in Ucraina attraverso l'attuazione della Formula di pace del presidente Zelensky", ha aggiunto.
Salute e Benessere
E’ ‘ipnosi collettiva da smartphone’ ai...
Di Frenna: "Appello al concertone non basta. Serve di più, serve educazione digitale e se volti noti vogliono fare la differenza facciano pressione su istituzioni"
Enzo Di Frenna, da anni paladino anti-tecnostress, ha un nome per il fenomeno che si è potuto osservare fra il pubblico al Concertone dell'1 maggio: "Ipnosi collettiva da smartphone", la chiama. "La si vede ai concerti", dove ormai gli spalti sono illuminati a giorno dalle luci blu dei telefonini, con la videocamera immancabilmente attivata, "ma banalmente anche in metropolitana, dove praticamente tutti viaggiano con la testa china sullo schermo". E gli appelli, come quello lanciato da Achille Lauro al pubblico che ieri affollava il Circo Massimo di Roma ("Tutti i cellulari in tasca, grazie. Domani lo raccontate", ha detto il cantante), o quello lanciato appena qualche giorno prima persino dal Papa ("Lascia il cellulare e incontra le persone"), "non bastano", evidenzia all'Adnkronos Salute il presidente di Netdipendenza Onlus, organizzazione che si occupa di prevenzione del tecnostress. "Perché sono qualcosa di fugace che alimenta una fugace notizia estemporanea. Qualcuno la leggerà, qualcuno per il tempo di una canzone metterà pure in tasca lo smartphone, ma poi di fatto tornerà alle sue abitudini".
Serve di più, riflette. Serve "educazione digitale, formazione per addestrare le persone a gestire l'apparecchio. E serve insegnarlo fin dalle scuole". Se i volti noti "vogliono veramente fare la differenza", dice l'esperto, "allora devono piuttosto fare pressione sulle istituzioni perché affrontino strutturalmente il problema". Di Frenna parla di "ipnosi", per spiegare cosa spinge a non staccarsi dal cellulare neanche di fronte a un'esperienza coinvolgente come quella della musica dal vivo, per un motivo preciso: "Non ci si accorge di ciò che si sta facendo", si ha il cellulare in mano e "ci si estranea dalla realtà, non si è più neanche consapevoli. Milioni di cellulari riprendono il palco e chi è dietro a quello schermo è ipnotizzato dalla realtà virtuale. Tra la persona e l'artista in quel momento c'è un filtro. Guardiamo alla realtà non più in maniera diretta, ma con gli occhi della videocamera, del cellulare. E questo è un problema serio dal punto di vista psicologico".
Succede qualcosa di bello? Si sta vivendo un'esperienza piacevole? "La frase ricorrente è: 'Aspetta, faccio una foto, faccio un video' - osserva l'esperto - Immagini che quasi certamente finiranno nel dimenticatoio, in un archivio che nessuno aprirà più. O diventano strumenti per mostrare agli altri qualcosa per qualche secondo sui social". "Gli psicologi - continua Di Frenna - avevano lanciato diversi moniti in passato ed è quello che sta succedendo. E' un'espressione della 'telefono-dipendenza', forse la più importante oggi se pensiamo che il 95% delle persone fruisce di qualsiasi tipo di informazione attraverso il cellulare. Con il cellulare si va sui social, si guarda il meteo, si interrogano motori di ricerca, si controllano le email. Quasi tutto viene filtrato dallo smartphone. E' un'ipnosi sempre più dilagante. Anche perché adesso la grande novità è che nei telefonini sta entrando l'intelligenza artificiale, che capisce cosa vuoi e ti dà quello che corrisponde alle tue emozioni e desideri. Avremo migliaia e migliaia di persone, in particolare ragazzi, che non si accorgono di quello che riesce a fare l'algoritmo dell'Ai quando hanno il cellulare in mano".
Sport
Il 26 maggio ottava edizione dell’Eroica Montalcino....
Saranno migliaia i ciclisti che domenica 26 maggio prenderanno il via all’ottava edizione di Eroica Montalcino. Indossando le maglie di lana ispirate dai grandi campioni del ciclismo del passato e pedalando sulle biciclette d’acciaio che hanno scritto la storia del ciclismo eroico le magnifiche strade bianche della Val d’Orcia torneranno così ad essere la scenografia di una giornata dal sapore antico che affascina sempre più i giovani. Quest'anno in un'occasione davvero particolare: la partenza del Tour de France proprio dalla Toscana: “questa edizione di Eroica Montalcino, particolarmente ricca di iniziative ed eventi collaterali, è dedicata al Tour che da lì a pochi giorni prenderà il via da Firenze - dichiara Franco Rossi, presidente di Eroica Italia ssd – Chi verrà a Montalcino potrà ammirare il trofeo 2024 della corsa francese insieme al trofeo vinto dal Gino Bartali nel 1948. Sabato 25 maggio al teatro degli Astrusi passeremo in rassegna tutti i vincitori italiani grazie al racconto che faranno tanti ospiti. Sarà una bellissima edizione di Eroica Montalcino alla quale invitiamo tutti gli appassionati, anche senza bicicletta”.
A proposito di Tour de France Giancarlo Brocci, ideatore de L'Eroica, sottolinea: "quando parlammo di Eroica per professionisti, progetto di fine 2005 per Regione Toscana realizzato il 9 ottobre 2007 col via da Gaiole in Chianti della prima edizione, Montalcino era già il giro di boa, un riferimento territoriale fondamentale col reticolo di strade bianche bellissime di cui si circonda. Il patron del Tour de France ce l'ha riconosciuta come l'idea ciclistica del secolo, noi non possiamo che dedicare la prossima Eroica Montalcino alla Grande Partenza del Tour, per la prima volta in Italia e dalla nostra Firenze".
I cinque percorsi tra cui scegliere
Il percorso più lungo sviluppa 153 chilometri e da Montalcino interessa: Torrenieri, San Quirico d’Orcia, Bagno Vignoni, Pienza, Montisi, Trequanda, San Giovanni d’Asso, Buonconvento, Sant’Angelo Scalo, Sant’Angelo in Colle, Castelnuovo dell’Abate, Corrisponde al Percorso Permanente di Eroica Montalcino. Saranno ben dieci i tratti di strada bianca da affrontare per complessivi 75 chilometri ed oltre 3000 metri di dislivello. Il tratto più difficile: la salita di Castiglion del Bosco, la salita affrontata in passato anche dai corridori del Giro d’Italia. Partenza libera dalle ore 7.30 alle ore 8.00.
Il percorso medio Val d’Orcia sviluppa 96 chilometri; da Montalcino si pedala per Torrenieri, San Quirico d’Orcia, Lucignano d’Asso, Pieve a Salti, Buonconvento, Bibbiano, Castiglion del Bosco, S. Angelo in Colle, Castelnuovo dell’Abate, Montalcino. Saranno sette i tratti di strada bianca da superare per 63 chilometri complessivi e circa 1900 metri di dislivello. Anche questo percorso regalerà le gioie della salita di Castiglion del Bosco. Partenza libera dalle ore 7.30 alle ore 8.30.
Il percorso medio Crete Senesi da Montalcino porta i ciclisti ad attraversare Torrenieri, San Quirico d’Orcia, Lucignano d’Asso, Pieve a Salti, Buonconvento, Bibbiano, Castiglion del Bosco, Montalcino per un totale di 70 chilometri e 1300 metri di dislivello. Saranno cinque i tratti di strada bianca da mettere sotto le ruote per 46 chilometri complessivi. Partenza libera dalle ore 9.00 alle ore 9.30. Il percorso del Brunello da Montalcino raggiunge S. Angelo in Colle e Castelnuovo dell’Abate pima di far ritorno a Montalcino dopo tre tratti di strada bianca e 900 metri di dislivello. La strada bianca complessiva misura 23 chilometri. Partenza libera dalle ore 9.00 alle ore 9.30. La Passeggiata Eroica ha uno sviluppo complessivo di 27 chilometri con un tratto di strada bianca. Partenza libera dalle ore 9.00 alle ore 9.30.
Salute e Benessere
Ipnosi da smartphone, esperto: “Appello al...
Enzo Di Frenna, da anni paladino anti-tecnostress, ha un nome per il fenomeno che si è potuto osservare fra il pubblico al Concertone dell'1 maggio: "Ipnosi collettiva da smartphone", la chiama. "La si vede ai concerti", dove ormai gli spalti sono illuminati a giorno dalle luci blu dei telefonini, con la videocamera immancabilmente attivata, "ma banalmente anche in metropolitana, dove praticamente tutti viaggiano con la testa china sullo schermo". E gli appelli, come quello lanciato da Achille Lauro al pubblico che ieri affollava il Circo Massimo di Roma ("Tutti i cellulari in tasca, grazie. Domani lo raccontate", ha detto il cantante), o quello lanciato appena qualche giorno prima persino dal Papa ("Lascia il cellulare e incontra le persone"), "non bastano", evidenzia all'Adnkronos Salute il presidente di Netdipendenza Onlus, organizzazione che si occupa di prevenzione del tecnostress. "Perché sono qualcosa di fugace che alimenta una fugace notizia estemporanea. Qualcuno la leggerà, qualcuno per il tempo di una canzone metterà pure in tasca lo smartphone, ma poi di fatto tornerà alle sue abitudini".
Serve di più, riflette. Serve "educazione digitale, formazione per addestrare le persone a gestire l'apparecchio. E serve insegnarlo fin dalle scuole". Se i volti noti "vogliono veramente fare la differenza", dice l'esperto, "allora devono piuttosto fare pressione sulle istituzioni perché affrontino strutturalmente il problema". Di Frenna parla di "ipnosi", per spiegare cosa spinge a non staccarsi dal cellulare neanche di fronte a un'esperienza coinvolgente come quella della musica dal vivo, per un motivo preciso: "Non ci si accorge di ciò che si sta facendo", si ha il cellulare in mano e "ci si estranea dalla realtà, non si è più neanche consapevoli. Milioni di cellulari riprendono il palco e chi è dietro a quello schermo è ipnotizzato dalla realtà virtuale. Tra la persona e l'artista in quel momento c'è un filtro. Guardiamo alla realtà non più in maniera diretta, ma con gli occhi della videocamera, del cellulare. E questo è un problema serio dal punto di vista psicologico".
Succede qualcosa di bello? Si sta vivendo un'esperienza piacevole? "La frase ricorrente è: 'Aspetta, faccio una foto, faccio un video' - osserva l'esperto - Immagini che quasi certamente finiranno nel dimenticatoio, in un archivio che nessuno aprirà più. O diventano strumenti per mostrare agli altri qualcosa per qualche secondo sui social". "Gli psicologi - continua Di Frenna - avevano lanciato diversi moniti in passato ed è quello che sta succedendo. E' un'espressione della 'telefono-dipendenza', forse la più importante oggi se pensiamo che il 95% delle persone fruisce di qualsiasi tipo di informazione attraverso il cellulare. Con il cellulare si va sui social, si guarda il meteo, si interrogano motori di ricerca, si controllano le email. Quasi tutto viene filtrato dallo smartphone. E' un'ipnosi sempre più dilagante. Anche perché adesso la grande novità è che nei telefonini sta entrando l'intelligenza artificiale, che capisce cosa vuoi e ti dà quello che corrisponde alle tue emozioni e desideri. Avremo migliaia e migliaia di persone, in particolare ragazzi, che non si accorgono di quello che riesce a fare l'algoritmo dell'Ai quando hanno il cellulare in mano".