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Israele attende l’attacco dell’Iran, ultimo...

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Israele attende l’attacco dell’Iran, ultimo appello di Biden a Teheran: “Non fatelo!”

Tel Aviv: "È atto di pirateria, Pasdaran siano dichiarati terroristi". In Galilea suonano le sirene d'allarme. Teheran ha spostato le armi contro lo Stato ebraico. L'Idf avverte: "Conseguenze se ci sarà ulteriore escalation". Wsj: "Usa posizionano navi da guerra" L'appello del presidente americano: "Non attaccate"

Un mercantile nello stretto di Hormuz - Afp

Sale la tensione tra Iran e Israele in attesa del preannunciato attacco di Teheran contro lo Stato ebraico come rappresaglia per l'incursione israeliana contro il consolato iraniano a Damasco dello scorso 1 aprile.

I Pasdaran iraniani hanno sequestrato oggi, 13 aprile, una nave legata a Israele nello stretto di Hormuz. Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa ufficiale iraniana Tasnim, i Guardiani della rivoluzione hanno sequestrato il mercantile "MSC Aries", battente bandiera del Portogallo e legato alla compagnia "Zodiac Maritime" con sede a Londra, di proprietà del miliardario israeliano di nome Eyal Ofer.

Sull'imbarcazione diretta in India viaggiava un equipaggio di 25 marinai.

La reazione: "Atto di pirateria"

Israele esorta l'Ue e "il mondo libero" a "dichiarare" i Pasdaran gruppo terroristico. "Il corpo dei Guardiani della rivoluzione ha sequestrato una nave mercantile portoghese, appartenente a un membro dell'Ue, sostenendo che è di proprietà israeliana", scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.

"Il regime dell'Ayatollah Khamenei - prosegue Katz - è un regime criminale che sostiene i crimini di Hamas e sta ora conducendo un'operazione pirata in violazione del diritto internazionale. Invito l’Unione Europea e il mondo libero a dichiarare immediatamente il corpo delle Guardie della Rivoluzione iraniana come organizzazione terroristica e a sanzionare subito l’Iran".

Usa: "Condanna del sequestro"

"Condanniamo fermamente il sequestro da parte dell’Iran della MSC Aries, battente bandiera portoghese e di proprietà britannica, in acque internazionali. L'equipaggio è composto da cittadini indiani, filippini, pakistani, russi ed estoni. Chiediamo all’Iran di rilasciare immediatamente la nave e il suo equipaggio internazionale". Lo scrive su X la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson.

Allarme antiaereo in Galilea

In mattinata in Israele hanno risuonato le sirene dell'allarme antiaereo per una possibile incursione di droni nell'Alta Galilea, nel nord di Israele., riferiscono i media israeliani. Ieri sera gli Hezbollah avevano lanciato una raffica di 40 razzi dal sud del Libano contro lo Stato ebraico.

L'Iran sposta le armi contro Israele

L'Iran intanto ha spostato gli 'asset militari', si legge sulla Cnn che cita due fonti dell'intelligence americana secondo cui Teheran starebbe muovendo numerose risorse militari all'interno del suo territorio come centinaia di droni e missili da crociera in vista di un possibile attacco contro Israele dal proprio territorio in risposta all'attacco al consolato iraniano in Siria del 1 aprile scorso.

Gli Stati Uniti si aspettano che l'Iran colpirà obiettivi all'interno di Israele e nella regione, afferma la Cnn citando proprie fonti di intelligence, secondo le quali gli Usa hanno garantito a Israele che collaboreranno nell'individuare e neutralizzare gli attacchi provenienti dall'Iran. Negli attacchi potrebbero anche essere coinvolti alleati dell'Iran, riferiscono le fonti.

Altolà dell'Idf: "Iran pagherà ulteriore escalation"

"L'Iran pagherà la conseguenze per la scelta di un'ulteriore escalation della situazione". E' l'avvertimento rilanciato dal portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, in un video diffuso dopo che Teheran ha rivendicato il sequestro di una nave di proprietà di un armatore israeliano nello stretto di Hormuz, episodio a cui comunque non fa riferimento. "L'Iran finanzia, addestra e arma i gruppi terroristici in Medio Oriente e oltre", denuncia Hagari.

"Hamas, sostenuto dall'Iran, ha iniziato questa guerra il 7 ottobre; Hezbollah, sostenuto dall'Iran, l'ha ampliata l'8 ottobre e da allora, le milizie sostenute dall'Iran in Iraq e Siria e gli Houthi, sostenuti dall'Iran, nello Yemen, l'hanno trasformata in un conflitto globale", accusa ancora il portavoce delle Idf, che torna a definire l'Iran "il più grande sponsor statale del terrore al mondo: la sua rete di terrore non minaccia solo le popolazioni di Israele, Gaza, Libano e Siria, il regime iraniano alimenta la guerra in Ucraina e non solo".

Quindi Hagari ricorda che "Israele è in stato di massima allerta" e "abbiamo aumentato la nostra prontezza a proteggere Israele da ulteriori aggressioni iraniane. Siamo anche pronti a rispondere. Le Forze di difesa israeliane sono pronte a tutti gli scenari e prenderanno le misure necessarie - insieme ai nostri alleati - per proteggere il popolo di Israele".

Klm annuncia stop voli su Iran e Israele

Intanto la compagnia aerea olandese Klm non volerà temporaneamente su Iran e Israele per precauzione. Lo ha riferito l'agenzia di stampa olandese Anp, citando un portavoce della compagnia, secondo cui in ogni caso Klm continuerà a volare su Tel Aviv, sulla costa mediterranea di Israele.

Lavrov sente ministro Iran: "Ferma condanna attacco di Israele"

Intanto si stringe l'alleanza tra Russia e Iran. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha ribadito oggi la sua condanna del raid attribuito a Israele contro il consolato iraniano a Damasco nel corso di una conversazione telefonica avuta con il suo omologo della Repubblica islamica, Hossein Amir-Abdollahian, ha riferito l'agenzia Ria Novosti, secondo cui Lavrov ha definito "inaccettabile" qualsiasi attacco contro sedi diplomatiche.

Inoltre i due ministri hanno sottolineato il loro impegno a "mantenere un livello di coordinamento elevato sulle questioni di attualità dell'agenda internazionale e regionale".

Biden a Teheran: "Non fatelo"

Ieri invece il presidente americano Joe Biden ha lanciato all'Iran un ultimo appello a non attaccare: "Sosterremo Israele e l'Iran non avrà successo, ma non fatelo".

Secondo le fonti Usa l'attacco dell'Iran sarebbe imminente. Israele, a quanto riferito alla Cbd, sarà bombardato con un centinaio di droni e decine di missili e sarà impegnativo per gli israeliani difendersi da un attacco di tale portata, sebbene sia trapelata la possibilità che gli iraniani possano optare per un attacco su scala ridotta per evitare un'escalation.

Quanto ai tempi di un possibile attacco, Biden ha detto di aspettarselo "prima piuttosto che poi" anche ha chiarito di non voler svelare informazioni classificate.

Blinken a Shoukry: "Escalation Iran pericolosa"

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry, focalizzato sulla necessità di portare avanti ''sforzi multilaterali per garantire la stabilità regionale''. Lo ha reso noto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller sottolineando che Blinken ha evidenziato come ''una escalation da parte dell'Iran non favorirà nessuno nella regione''.

Blinken e Shoukry hanno anche parlato della necessità di aumentare gli aiuti alla Striscia di Gaza, di proteggere i civili, di raggiungere un cessate il fuoco che possa portare alla liberazione degli ostaggi.

"Gli Usa posizionano navi da guerra per la difesa di Israele"

Gli Stati Uniti hanno spostato navi da guerra a difesa di Israele e delle forze americane nella regione in vista di un possibile attacco proveniente dall'Iran. Lo scrive in esclusiva il Wall Street Journal ricordando che, secondo fonti Usa, l'attacco iraniano potrebbe arrivare nelle prossime ore. L'obiettivo è quello di impedire una escalation e un conflitto più ampio in Medioriente.

Anche secondo quanto riporta la Cnn che cita fonti della Difesa gli Stati Uniti stanno rafforzando le loro posizioni in Medio Oriente. Lo spostamento di 'asset' militari è teso a "rafforzare gli sforzi di deterrenza regionale e aumentare la forza di protezione delle forze Usa".

Esercito israeliano in massima allerta

Israele resta in stato di massima allerta su tutto il territorio nazionale per il rischio di un imminente attacco da parte dell'Iran. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf). "Siamo pronti per l'attacco e la difesa utilizzando varie capacità di cui dispongono le Idf, e pronti anche con i nostri partner strategici", ha dichiarato il portavoce delle Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari. "Siamo in allerta, altamente preparati per vari scenari e valutiamo costantemente la situazione".

Annunciando che "non vi è alcuna modifica alle istruzioni del Comando del fronte interno", Hagari ha sottolineato che "un attacco dal territorio iraniano sarebbe una prova evidente delle intenzioni iraniane di aggravare la situazione in Medio Oriente e di smettere di nascondersi dietro i proxy". "Abbiamo una capacità di difesa a più livelli che si è dimostrata valida durante la guerra, con migliaia di intercettazioni riuscite", ha aggiunto il portavoce, pur ammettendo che "la difesa non sarà mai ermetica".

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Ostaggi Israele, vertice domenica a Roma e nuove condizioni...

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Il summit per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Parteciperanno Cia e Mossad

Soldati israeliani - (Afp)

Vertice a Roma, domenica 28 luglio, per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e far tornare gli ostaggi israeliani a casa. E' quanto rivelano Axios e Walla, che citano fonti israeliane e americane. A partecipare saranno il direttore della Cia Bill Burns, il capo del Mossad Dedi Barnea, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdel Rahman al-Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamal.

Il nuovo round di negoziati avviene in un momento cruciale, sottolinea Axios, ricordando che venerdì Benjamin Netanyahu ha incontrato Joe Biden che considera l'accordo fondamentale per la sua "legacy". Alle famiglie degli ostaggi ha infatti ribadito che continuerà a spingere verso questo obiettivo fino alla fine del suo mandato, e queste, dopo l'incontro, a cui ha partecipato anche Bibi, si sono dette più ottimiste.

Le nuove richieste di Netanyahu

L'incontro di venerdì è stato anche l'occasione per discutere le nuove richieste, più severe, di Netanyahu: l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio di armi e militanti dal sud al nord di Gaza e il mantenimento del controllo israeliano del confine tra Gaza e l'Egitto. Bibi si è impegnato a far avere entro due giorni una proposta aggiornata ai mediatori degli Usa, Qatar e Egitto per passarla ad Hamas. Le fonti di Axios, però, sottolineano come, anche dopo 3 ore di colloqui, Biden e i suoi consiglieri non sanno ancora se Bibi voglia veramente l'accordo o stia solo guadagnando tempo per evitare il collasso del suo governo.

Riguardo all'incontro di Roma, fonti informate spiegano che non si ritiene che vi saranno negoziati dettagliati sui punti ancora aperti, ma si concentrerà ad individuare una strategia per procedere. Negoziatori israeliani non sperano quindi che a Roma si possa arrivare a una svolta, dubitando che la pressione di Biden abbia convinto il premier ad alleggerire alcune delle sue nuove, severe richieste. "Netanyahu vuole un accordo impossibile, al momento non è disposto a muoversi e quindi potremo andare incontro a una crisi dei negoziati piuttosto che ad un accordo", conclude una fonte israeliana di Axios.

Il team negoziale israeliano dal canto suo è preoccupato che le condizioni aggiuntive recentemente aggiunte dal primo ministro israeliano all'attuale bozza di accordo siano "destinate a causare una crisi", affermano l'emittente Kan e il sito di notizie Ynet citando fonti ben informate. "Lui pensa che se indurisce le posizioni di Hamas le spezzerà, ma sta facendo una scommessa pericolosa sulle vite degli ostaggi. Non c'è più tempo", hanno detto le fonti.

Netanyahu, hanno proseguito le fonti, aveva ''creato aspettative prima del suo viaggio negli Stati Uniti in modo che potessimo migliorare la nostra posizione in seguito''. Il discorso del premier israeliano al Congresso ha deluso i parenti degli ostaggi tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza dal 7 ottobre, che speravano si impegnasse a raggiungere un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi.

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Israele, Netanyahu ospite a casa Trump. Il tycoon attacca...

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L'ex presidente Usa: “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele. In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”

Benjamin Netanyahu e Donald Trmp - (Fotogramma)

"Irrispettosa". Così Donald Trump ha definito la dichiarazione di Kamala Harris sulla guerra di Gaza prima di un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Florida per discutere del conflitto. Per la vicepresidente degli Stati Uniti e presunta candidata democratica alla presidenza è "tempo che la guerra finisca": "Non possiamo permetterci di restare insensibili di fronte alla sofferenza e non resterò in silenzio", le parole di Harris nella conferenza stampa dopo l'incontro con il primo ministro israeliano.

Cosa ha detto Trump

Il tycoon ha criticato Harris prima dell'incontro nella sua casa di Mar-a-Lago, definendo le sue osservazioni “irrispettose” e prendendola di mira su una questione che ha diviso il partito democratico si legge sul Guardian. “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele”, ha detto Trump. “In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”, ha aggiunto.

Le fotografie hanno mostrato Trump che salutava calorosamente Netanyahu, che sta concludendo una visita di una settimana negli Stati Uniti. Prima dell'incontro, il premier israeliano ha dichiarato di ritenere che la pressione militare su Hamas abbia creato un “movimento” nei colloqui per il cessate il fuoco e che invierà una squadra a un prossimo round di negoziati a Roma. “Il tempo ci dirà se siamo più vicini a un accordo per il cessate il fuoco”, ha dichiarato.

L'incontro è il primo da quando Trump ha lasciato la Casa Bianca nel 2020. I due uomini hanno avuto rapporti tesi in passato dopo che Netanyahu si è congratulato con Joe Biden per la sua vittoria alle elezioni del 2020, un voto che Trump ha sostenuto, senza prove, essere stato manipolato. “Bibi avrebbe potuto rimanere in silenzio. Ha commesso un terribile errore”, aveva detto Trump all'epoca. “Che si fotta”. I due sembrano essersi riconciliati ora. “Abbiamo sempre avuto un buon rapporto”, ha detto l'ex presidente Usa ai giornalisti prima dell'incontro.

I due erano alleati politici in passato. Trump ha dato ampiamente carta bianca a Netanyahu durante il suo primo mandato. Questa settimana ha detto a Fox News che Israele dovrebbe finire la guerra e riportare indietro gli ostaggi “velocemente”. “Stanno venendo decimati da questa pubblicità, e sapete che Israele non è molto bravo nelle relazioni pubbliche”, ha detto Trump all'emittente.

Cosa ha detto Harris

Harris dal canto suo ha cercato di portare avanti la politica di sostegno a Israele dell'amministrazione Biden e al contempo di placare la crescente rabbia dei democratici per il bilancio umanitario del conflitto che ha ucciso 39.000 palestinesi. Quasi la metà dei Democratici al Congresso ha saltato il discorso di Netanyahu alla Camera dei Rappresentanti e decine di persone hanno dichiarato apertamente di volerlo boicottare a causa della guerra.

Harris ha incontrato Netanyahu giovedì alla Casa Bianca, poco dopo che il primo ministro aveva visto Joe Biden. Gli incontri separati hanno evidenziato come la presunta candidata democratica sia diventata sempre più indipendente da quando ha lanciato la sua campagna presidenziale. Allo stesso tempo, gli assistenti hanno cercato di minimizzare il potenziale di cambiamento tra Biden e Harris su Israele. “Il messaggio di Biden e di Harris al premier Netanyahu è stato lo stesso: è ora di concludere l'accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco”, ha scritto Phil Gordon, consigliere per la sicurezza nazionale di Harris.

Harris ha definito l'incontro “franco e costruttivo” e ha affermato che “Israele ha il diritto di difendersi e il modo in cui lo fa è importante”. Ha dichiarato che non interromperà gli aiuti militari a Israele perché “farà sempre in modo che Israele sia in grado di difendersi”. “Quello che è successo a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante: le immagini di bambini morti e di persone disperate e affamate che fuggono per salvarsi, a volte sfollate per la seconda, terza o quarta volta. Non possiamo distogliere lo sguardo di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza. E io non resterò in silenzio”, ha detto.

Harris non ha detto come Netanyahu abbia risposto all'offerta dell'amministrazione Biden di un cessate il fuoco in tre parti che inizierebbe con il ritiro delle Forze di Difesa Israeliane dai centri abitati e con il rilascio di alcuni ostaggi. Non ha risposto alle domande dei giornalisti dopo le osservazioni.

“C'è stato un movimento di speranza nei colloqui per assicurare un accordo su questo accordo”, ha detto Harris. “E come ho appena detto al Primo Ministro Netanyahu, è ora di concludere questo accordo. Quindi, a tutti coloro che hanno chiesto un cessate il fuoco e a tutti coloro che desiderano la pace, vi vedo e vi sento”. Ha detto di aver espresso la sua “seria preoccupazione per l'entità delle sofferenze umane a Gaza, compresa la morte di troppi civili innocenti, e ho espresso chiaramente la mia seria preoccupazione per la terribile situazione umanitaria”.

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Trump riceve Netanyahu a Mar a Lago: “Se non vinco si...

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L'ex presidente: "Non ci siamo mai stati così vicini dalla Seconda Guerra Mondiale"

Trump e Netanyahu - La foto condivisa su X dal premier israeliano

Se non vinco le elezioni a novembre, si rischia una "Terza Guerra Mondiale" in Medio Oriente. Lo ha detto Donald Trump accogliendo oggi, 26 luglio, a Mar a Lago il premier israeliano Benjamin Netanyahu e la moglie Sarah.

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha salutato calorosamente il leader israeliano e la moglie sulla soglia della sua residenza, con baci e strette di mano prima di posare dicendo ''facciamoci una bella foto'' insieme ai due ospiti. "Che onore. Entrate, entrate", ha detto Trump a Netanyahu e alla moglie. "Ci sei mancato", ha commentato Sara Netanyahu, mentre Trump ha parlato della "cena più bella che abbia mai fatto", forse riferendosi a un precedente incontro mentre lui era alla Casa Bianca.

Trump e Netanyahu hanno poi guardato la foto di uno dei bambini Bibas, rapiti dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre da Hamas, su richiesta del loro nonno Eliyahu Bibas. "Ci occuperemo di questo", ha commentato Trump.

"Se vinciamo, sarà semplice, tutto funzionerà e sarà molto veloce - ha quindi affermato l'ex presidente ai giornalisti all'inizio dell'intervento - se non vinciamo, finiremo per avere grandi guerre in Medio Oriente forse una Terza Guerra Mondiale".

"Siamo più vicini ad una Terza Guerra Mondiale oggi di ogni altro momento dopo la Seconda Guerra Mondiale, non lo siamo mai stati così vicini, perché abbiamo persone incompetenti che guidano il nostro Paese", ha detto ancora Trump. Quindi ha aggiunto: "Non so come un ebreo possa votare" per Kamala Harris. "Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele".

Riguardo poi alla sua relazione con Netanyahu, che sarebbe stata abbastanza fredda negli ultimi anni, il tycoon ha detto "nessun presidente ha fatto quello che ho fatto io per Israele". Lo ha affermato l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrando il primo ministro israeliano Benjamin 'Bibi' Netanyahu e sua moglie Sarah nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. "Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e se non l'ho avuto, ho un'arma segreta. Sai qual è? Sarah", ha aggiunto Trump appoggiando le mani sulle spalle della moglie di Netanyahu. "Ho Sarah. Finché avrò Sarah, questo è tutto ciò che conta", ha continuato Trump. E infine ha affermato che "non è una situazione accettabile" quella degli ostaggi ancora in mano ad Hamas: "Devono essere riconsegnati immediatamente".

Netanyahu: "Spero troveremo accordo, manderò delegazione a Roma"

"Spero che troveremo un accordo" sulla Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, "il tempo ce lo dirà", ha dichiarato il primo ministro israeliano durante l'incontro con Trump al quale ha confermato che invierà un team a Roma all'inizio per colloqui sull'accordo sugli ostaggi.

"Siamo certamente ansiosi di avere un accordo e ci stiamo lavorando. C'è stato qualche movimento dopo la nostra pressione militare. Spero che ci saranno sufficienti movimenti per concludere un accordo", ha detto Netanyahu.

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