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Osservatorio Vorwerk: meno ‘neet’ e più occupati tra ragazzi Gen z, no ad anno sabbatico

Analizzati gli ultimi dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica mettendoli a confronto con altri raccolti da AlmaDiploma e sondaggi interni all’azienda con l’obiettivo di comprendere meglio i trend e le motivazoni che guidano i giovani italiani nella scelta del loro futuro

Osservatorio Vorwerk: meno ‘neet’ e più occupati tra ragazzi Gen z, no ad anno sabbatico

La GenZ è stata definita in tanti modi ma, soprattutto quando si parla di lavoro, i ragazzi tra i 18 e i 24 anni sembrano avere le idee chiare: piuttosto che stare a casa o “parcheggiarsi” per anni all’Università preferiscono approcciare il mondo del lavoro di petto. A testimoniarlo sono gli ultimi dati ISTAT secondo cui negli ultimi 5 anni, mentre è cresciuto di quasi 6 punti percentuali – da 33,6 a 39% – il tasso di occupazione dei ragazzi tra i 18 e 24 anni che hanno abbandonato gli studi, si è ridotto il numero dei Neet – i ragazzi tra 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano – passati dal 23,2% al 19%.

A raccontare questo spaccato è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Vorwerk per l’Italia che ha analizzato gli ultimi dati resi noti dall’Istituto Nazionale di Statistica mettendoli a confronto con altri raccolti da AlmaDiploma e sondaggi interni all’azienda con l’obiettivo di comprendere meglio i trend e le motivazoni che guidano i giovani italiani nella scelta del loro futuro al termine o durante la formazione scolastica. Se si guarda ai diplomati del 2022, infatti, tra il 69,6% di loro che oggi è iscritto a un corso di laurea, il 49,3% si dedica solo agli studi mentre il 20,3% studia e lavora. Il 18,8%, invece, lavora esclusivamente. Una ulteriore testimonianza che oggi quasi 4 ragazzi su 10, dopo la scuola dell’obbligo, iniziano ad approcciarsi al mondo del lavoro.

“Sono molte le indagini che confermano la tendenza dei ragazzi della Generazione Z ad un approccio più concreto e diretto nei confronti del mondo del lavoro”, commenta Giovanni Rainoldi, sociologo e consumer insights manager di Vorwerk Italia. “Un mondo del lavoro che, soprattutto dopo la pandemia, si sta evolvendo anche per venire incontro a nuove necessità dei lavoratori. A differenza dei loro predecessori, i giovani sono meno disposti al compromesso e, in più del 90% dei casi – secondo Eurobarometro- scelgono un lavoro che, oltre ai benefit e a un buon salario, sia in grado garantire anche il rispetto dell’equilibrio lavoro-vita privata. D’altronde, l’indagine condotta dall’area studi Legacoop e Ipsos ci dice che per la GenZ il lavoro è al sesto posto nella scala valoriale, dopo famiglia, amicizia, amore, ma anche da divertimento e cultura”.

Tra i settori a cui si approcciano con più naturalezza molti giovani c’è sicuramente quello delle vendite – in shop, online o dirette – che rappresentano un primo banco di prova dove testare le proprie qualità ed inclinazioni e dove poter iniziare a guadagnare per rendersi indipendenti. Il loro essere nativi digitali e avvezzi alla comunicazione sui diversi social media, infatti, fa di loro una generazione in grado di moltiplicare le occasioni e i canali di vendita, portando una ventata di aria fresca nel settore e, secondo molti, anche nel sistema economico nel suo complesso.

Uno degli ambiti che più può beneficiare delle skill innate dei GenZers è proprio quello delle vendite porta a porta. Se storicamente si basa sulla dimostrazione dei prodotti in casa del cliente, il settore negli ultimi anni – e soprattutto nella fase post pandemia – si sta evolvendo, anche grazie alle tecnonologie e alla comunicazione digitale, pur rimanendo una professione basata sulle relazioni e il tocco umano. Le nuove tecnologie offrono oggi, oltre alla possibilità di ottimizzare il lavoro di tutti i giorni, nuove opportunità per creare e ampliare la rete di vendita diretta, e anche un valido apporto multimediale alla capacità di saper presentare e raccontare le peculiarità di un prodotto dal vivo.

“Il nostro è un settore che sta vivendo una fase di rinnovamento” – commenta Adrian Fritz Graf, direttore marketing di Vorwerk Italia – e durante la pandemia abbiamo investito molte risorse per digitalizzare la modalità di lavoro. Oggi, grazie anche all’ingresso di numerosi ragazzi nativi digitali, stiamo assistendo a una modalità di lavoro e di networking sempre più moderna, in cui gli ausili digitali come tablet e smartphone, i contenuti multimediali di supporto alle dimostrazioni nonché le dashboard e le piattaforme dedicate sono diventati un fattore imprescindibile e abilitante della professione di venditore”.

Uno scenario esemplificativo dell’impatto delle nuove generazioni digitali nel mondo della domanda/offerta lavoro e del gap valoriale tra generazioni di fronte alle motivazioni di scelta di una professione lo offre l’ultima rilevazione interna di Vorwerk sulla la forza vendita (dicembre 2023). Vorwerk Folletto può contare su una forza vendita di 3.800 tra promotori, agenti e team leader, distribuiti su tutto il territorio e guidati da un team che si compone di 3 direttori vendita, 19 capi zona e 138 capi distretto, supportati da 24 uffici commerciali.

Dagli ultimi dati si evince che sono sempre più i giovani che si approcciano a una carriera nella vendita diretta porta a porta: se si guarda ai Promotori junior Folletto – coloro che dopo il percorso di inserimento si confermano nella vendita – oltre la metà ovvero il 57%, è composta da under 40. Nel dettaglio il 32% è rappresentata ai Millenials – o generazione Y, nati tra la metà degli anni ‘80 e la fine degli anni ’90 – e il 25%, uno su quattro, è composta da GenZers. Se si guarda poi al ruolo di Capo gruppo – coloro che guidano un team che va dai 5 ai 50 venditori – il 21% è oggi composta da Millenials, e in molti casi si tratta di Under30 con alle spalle almeno due anni di carriera come agenti Folletto a cui sono stati affidati team di vendita contribuendone al dinamismo e al grande successo.

Dall’ultima rilevazione interna di Vorwerk su tutta la forza vendita (dicembre 2023) si evince con chiarezza il ribaltamento valoriale tra le generazioni di fronte alla scelta professionale.

Interrogati sulle motivazioni principali della scelta di lavorare per Vorwerk Folletto, tra i venditori under40 il 46% riporta la “possibilità di crescita e alla realizzazione personale”, il 22,2% la possibilità di organizzare il tempo, mentre solo il 17,5% guarda ai guadagni e alla possibilità di indipendenza economica. La scala di valori risulta capovolta per gli over40 che vedono ancora nel guadagno e nella dipendenza economica il principio che guida la scelta di un lavoro, la prima motivazione (per il 35,7%) e a seguire crescita e realizzazione personale (il 26,2%) e il worklife balance (solo il 14,3%).

L’affondo sulla forza vendita porta a porta di Folletto non sempre trova corrispondenza nella composizione e nelle statistiche raccolte tra gli Incaricati alla Vendita Bimby®, dove il sistema di vendita è diverso – il cosiddetto “party-plan” ovvero la dimostrazione in casa di un ospite – e permane una preponderanza femminile. La spinta legata alla possibilità organizzare meglio i tempi di vita professionale e personale prevale qui tra le motivazioni di ingresso e permanenza della salesforce Bimby®.

“Libertà, guadagni e indipendenza sono da sempre le tre parole più utilizzate per descrivere il settore delle vendite dirette da partge degli addetti” ha commentato Michela Caristia, head sales leadership & training di Vorwerk Italia. “Negli ultimi anni però, abbiamo registrato un leggero cambio di percezione da parte degli addetti: insieme a un massiccio ingresso di giovani, i concetti di ‘sviluppo’ e ‘fiducia’ – ovvero l’esigenza di sviluppo personale e professionale e di creare relazioni basate sulla fiducia – sono entrati a far parte dei valori associati alla vendita diretta, e sono ora alla base delle motivazioni che spingono a iniziare una carriera da noi. Una carriera che, ricordiamo, superato lo scoglio iniziale può portare grandi soddisfazioni e un’ottima remunerazione”, ha continuato.

Non tutti però sono portati “naturalmente” per un lavoro basato sulla relazione umana e sulla capacità di stabilire un rapporto di empatia con persone sempre diverse: c’è anche bisogno di un “metodo” che, per gli aspiranti venditori Folletto, si declina in percorsi di formazione strutturati e sempre accessibili. Dal percorso di ingresso InFolletto – 5 mesi di formazione e affiancamento “on the job” – a quello offerto a chi si candida a diventare Capo Gruppo e alla Folletto Academy fino al corso per diventare agenti di commercio che Vorwerk eroga gratuitamente, rilasciando la certificazione quale Ente Formatore Certificato dalla Regione Lombardia.

Oltre alla formazione sul campo, dunque, e a tanta forza di volontà, per riuscire in questo settore è fondamentale anche una preparazione teorica che insegni le basi per diventare un vero e proprio manager di sé stesso e, in molti casi, a diventare veri e propri imprenditori responsabili di un gruppo di lavoro. “Ho deciso di non iscrivermi all’Università perchè avevo voglia di essere indipendente e devo dire che, grazie a Folletto sono riuscito ad esserlo già da subito” ha raccontato Alberto Lasia, capo gruppo Folletto attivo nella provincia di Sassari. “Ho iniziato così a lavorare a 19 anni senza nessuna esperienza e, grazie a un affiancamento con una figura senior che mi ha insegnato le basi, diversi corsi di formazione e tanto lavoro sul campo, sono riuscito ad ottenere risultati oltre le mie aspettative. Nel 2018, infatti, ad appena 21 anni, sono stato premiato come il miglior venditore d’Italia, un riconoscimento che mi ha dato molta soddisfazione e che mi ha permesso, nel giro di due anni, di diventare un capo gruppo. Oggi a 27 anni, coordino l’attività di 25 venditori e grazie a tanto impegno, passione e una predisposizione per le relazioni interpersonali, in questi anni sono riuscito a realizzare tanti sogni, inarrivabili a un ragazzo della mia età, e a crescere professionalmente trovando in questa azienda e in questo lavoro la mia strada”, ha concluso.

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Economia

Poste Italiane, a giugno in busta paga fino a 3.000 euro per 120 mila dipendenti

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Nei cedolini di fine giugno 2025 i dipendenti del Gruppo Poste Italiane troveranno un premio di risultato che potrà arrivare a 3.000 euro lordi, quasi il doppio dell’importo medio riconosciuto negli anni precedenti. L’azienda ha chiuso il 2024 con utili e ricavi in crescita e ha quindi maturato i parametri fissati dagli accordi sindacali sul salario variabile. Il premio, calcolato sulle performance di produttività e qualità del servizio, verrà erogato al 105 % del valore target grazie al superamento degli obiettivi negoziati la scorsa estate.

La cifra massima di 3.000 euro non solo premia chi ha contribuito ai risultati, ma rientra perfettamente nel tetto agevolato fissato dalla legge: fino a tale soglia l’importo gode di un’imposta sostitutiva del 5 %, rendendo il netto in busta particolarmente vantaggioso per i lavoratori. Per chi convertirà il premio in welfare aziendale—buoni spesa, contributi previdenziali o pagamenti di bollette—la somma sarà invece totalmente detassata, secondo il regolamento “Poste Mondo Welfare” appena aggiornato.

Chi ne beneficerà

A ricevere il maxi-premio saranno circa 120 mila persone: tutti i dipendenti a tempo indeterminato delle società del Gruppo che applicano il CCNL Poste/Logistica. Il numero coincide con la forza lavoro complessiva di Poste Italiane – rete di 12.800 uffici postali, centri di smistamento e poli tecnologici – e comprende anche gli addetti delle controllate Postel, SDA Express Courier e PostePay.

L’accordo introduce inoltre una maggiorazione di 50 euro per chi nel 2024 non ha registrato alcuna giornata di assenza, a conferma della logica premiale legata a presenza e continuità operativa. Resta garantita la quota proporzionale per i part-time e per chi è entrato in azienda a metà anno, mentre gli ex CTD stabilizzati riceveranno l’importo parametrato ai mesi effettivamente lavorati.

Il calendario dei pagamenti

Il premio di risultato verrà accreditato con la busta paga di giovedì 27 giugno 2025, data indicata nel calendario retributivo diffuso dalla Slp-Cisl di Pistoia e confermata dal portale NoiPA per il personale confluito in amministrazione diretta. L’accredito avverrà in un’unica soluzione; chi opterà per il welfare potrà caricare il proprio “borsellino digitale” sul portale aziendale Mondo Welfare entro il 15 giugno per sfruttare subito la conversione.

La tassazione agevolata al 5 % sarà applicata in automatico in busta paga; non sono richieste autocertificazioni, salvo per chi voglia destinare l’importo al fondo pensione di categoria Fondoposte. In quel caso, il versamento è esente da imposta sostitutiva e contributi, ma occorre inoltrare l’apposito modulo entro il 10 giugno.

Le ragioni economiche dietro al maxi premio

Il balzo dell’importo è frutto di due leve: il pieno raggiungimento degli indicatori di business (utile netto, EBIT e qualità del recapito) e la crescita dei ricavi nei segmenti pacchi, pagamento digitale e servizi finanziari. Secondo l’ultima Strategy Update il gruppo ha chiuso il 2024 con un utile di 2,1 miliardi e un adjusted EBIT di 3,1 miliardi, superando di oltre il 10 % il target del piano industriale.

Sul versante normativo, la legge di Bilancio 2025 ha confermato l’aliquota ridotta al 5 % fino a 3.000 euro lordi, soglia che Poste ha preso come riferimento per modulare verso l’alto il PDR senza oneri fiscali aggiuntivi per i dipendenti. Il premio, quindi, è il risultato congiunto di performance aziendale positiva e vantaggi fiscali stabiliti dal governo per sostenere il potere d’acquisto in un contesto di inflazione ancora elevata.

Le reazioni di sindacati e dipendenti

Le sigle di categoria – Slp-Cisl, Slc-Cgil, Uilposte, Failp-Cisal e Ugl Com – parlano di “riconoscimento concreto dello sforzo dei lavoratori in un anno di trasformazione logistica e digitale”. Nel comunicato unitario diffuso a poche ore dall’annuncio, i sindacati rivendicano di aver ottenuto l’innalzamento dell’indice di calcolo dal 100 % al 105 % grazie a un sistema di soglie incrementali più favorevole.

Sulle bacheche interne di Poste People prevale la soddisfazione, soprattutto tra gli operatori di sportello e i portalettere, che vedranno in alcuni casi quasi una quattordicesima aggiuntiva. Non manca però chi chiede stabilizzazioni definitive dei lavoratori precari e nuovi investimenti in sicurezza: temi che saranno al centro del negoziato sul rinnovo del CCNL, al via entro l’autunno.

Cosa cambia per fisco e welfare aziendale

Il premio di risultato non concorre al reddito ai fini ISEE se trasformato in welfare: un vantaggio decisivo per chi usufruisce di bonus sociali, assegni di inclusione o agevolazioni per studenti universitari. La conversione consente di pagare bollette, benzina, buoni spesa e perfino mutui, fino ai limiti di 3.000 euro (5.000 euro per i dipendenti con figli a carico, come prevede la nuova soglia fringe-benefit).

Dalla busta di giugno partirà anche il conteggio contributivo sul TFR: chi incassa il premio in denaro vedrà aumentare la base di calcolo futura, mentre chi lo converte in welfare conserverà interamente il potere d’acquisto immediato. La scelta, sottolineano i consulenti del lavoro, è quindi da valutare in base alle esigenze familiari e alla propria strategia previdenziale.

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Lavoro

The Great USA Road Trip Roadshow: Celebrazione dei Viaggi Americani

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A Milano si è recentemente svolto The Great USA Road Trip Roadshow, un prestigioso evento organizzato da Brand USA per celebrare l’essenza dei viaggi on the road, simbolo per eccellenza degli Stati Uniti. L’Italia ha rappresentato la seconda tappa di un tour che toccherà i principali mercati europei, tra cui Spagna, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Francia, Irlanda e Regno Unito. Questo evento anticipa il centenario della leggendaria Route 66, che sarà celebrato nel 2026, e ha avuto luogo grazie al sostegno di United Airlines, principale partner a livello globale, leader nei voli diretti dall’Europa verso gli Stati Uniti.

Durante il Roadshow, Chris Heywood, Senior Vice President, Public Relations & Chief Communications Officer di Brand USA, e Amanda Davis, Director Global Trade Development (UK & Europe), hanno rappresentato l’organizzazione. Dieci prestigiose Destination Marketing Organizations (DMO) provenienti dagli Stati Uniti hanno avuto l’opportunità di presentare ad un pubblico selezionato, composto da tour operator e agenti di viaggio, la ricchezza e le particolarità dei loro territori. Tra le DMO presenti figuravano: Choose Chicago, Cruise America, Fredericksburg TX CVB, New Mexico Tourism Dept., Santa Monica Travel & Tourism, Travel Texas, Tulsa Regional Tourism, Visit Albuquerque, Visit California e Visit Oklahoma City.

La compagnia United Airlines ha sottolineato la propria dedizione a collegare l’Italia agli Stati Uniti, offrendo voli giornalieri durante tutto l’anno da Milano e Roma per New York/Newark. La rete comprende anche voli quasi annuali da Roma per Washington Dulles e soluzioni stagionali da Milano per Chicago O’Hare, da Roma per Chicago O’Hare e San Francisco, oltre a rotte da Napoli e Venezia per New York/Newark. Nel 2025, saranno introdotte nuove rotte stagionali: da Roma per Denver il 2 maggio, da Palermo per New York/Newark il 22 maggio, e da Venezia per Washington D.C. il 23 maggio. Dal 2019, la compagnia ha incrementato la capacità di posti disponibili dall’Italia agli Stati Uniti di oltre il 125%.

I dati confermano la crescente rilevanza del mercato italiano in termini di arrivi negli Stati Uniti. Nel 2024, si prevede che 1,1 milioni di viaggiatori italiani visiteranno gli USA, registrando un incremento del 15% rispetto all’anno precedente. Questo risultato consolida la posizione dell’Italia come nono mercato a livello globale e quarto in Europa. I primi dati del 2025 seguono questo trend positivo, con 127.799 arrivi registrati tra gennaio e febbraio, segnando un aumento del 2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescente domanda è sostenuta da un’espansione continua della rete di collegamenti aerei, che oggi vede sette aeroporti italiani offrire voli diretti verso quindici destinazioni negli Stati Uniti, per un totale di 36 collegamenti e oltre 3,8 milioni di posti disponibili all’anno.

Chris Heywood ha dichiarato: “L’Italia rappresenta un mercato strategico per Brand USA. La costante crescita dei visitatori italiani negli Stati Uniti testimonia l’importanza di questo legame. I numeri positivi degli arrivi e il continuo aumento delle rotte dirette tra i due Paesi ne sono un chiaro esempio. L’evento di Milano ha rappresentato un’occasione unica per celebrare i viaggi on the road, che incarnano l’essenza dell’esperienza americana. Con il centenario della Route 66 e il 250° anniversario della fondazione degli Stati Uniti all’orizzonte, intendiamo offrire esperienze sempre più autentiche e memorabili, rafforzando il nostro impegno verso un turismo sostenibile, inclusivo e ricco di esperienze uniche.”

Walter Cianciusi, Country Sales Manager Italia di United Airlines, ha aggiunto: “Siamo entusiasti di collaborare con Brand USA per promuovere la campagna The Great USA Road Trip Europe, che celebra i percorsi più iconici e spettacolari degli Stati Uniti. Per l’estate 2025, United offrirà fino a 14 voli diretti al giorno dall’Italia verso gli Stati Uniti, garantendo una vasta gamma di opzioni per viaggiatori diretti a oltre 200 destinazioni americane.”

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Lavoro

Rischio dazi USA: l’Italia in prima linea per tutelare l’agroalimentare

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Il 2 aprile si avvicina, data in cui, come annunciato da Donald Trump, potrebbero essere introdotti nuovi dazi che rischiano di colpire duramente i prodotti europei. Secondo Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Nazionali, è essenziale avviare una negoziazione intensa e continua con gli Stati Uniti, al fine di scongiurare una misura che rappresenterebbe un duro colpo per l’intero settore agroalimentare, con particolare riferimento ai vini e ai formaggi italiani.

Durante la finale nazionale della settima edizione dell’‘Agrichef Festival’, evento organizzato da Turismo Verde-Cia e tenutosi a Roma, Fini ha ribadito l’importanza di affrontare questa sfida come sistema europeo. La contrattazione, infatti, deve essere condotta a livello comunitario per garantire una risposta unitaria e incisiva.

La strategia per fronteggiare questa emergenza appare chiara. “È indispensabile che sia l’Unione Europea a dialogare direttamente con gli Stati Uniti per negoziare sui dazi”, ha sottolineato Fini. Tuttavia, ha evidenziato che l’Italia deve assumere un ruolo di leadership in questo processo. Essendo il Paese con il maggiore impatto economico derivante dal settore agroalimentare, l’Italia deve guidare una contrattazione che, pur avendo un respiro europeo, riconosca la centralità del contributo italiano.

Il valore della produzione agroalimentare nazionale supera di gran lunga quello degli altri Stati membri, rendendo evidente la necessità di un’azione decisa e coordinata. “La nostra nazione – ha concluso Fini – deve farsi portavoce di un’iniziativa comunitaria che tuteli i propri interessi e quelli dell’intera Europa, evitando così danni irreparabili per un settore vitale della nostra economia.”

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Lavoro

Il turismo in Italia: trend, prospettive e sfide

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Nel corso del 2024, l’Italia ha raggiunto un significativo traguardo, registrando ben 800 milioni di presenze complessive. Questo dato, che include i pernottamenti in strutture ricettive e soggiorni in abitazioni private, rappresenta una crescita rispetto al 2023, con un incremento dello 0,4%. Le statistiche, elaborate dall’Osservatorio sul Turismo delle Camere di Commercio Isnart-Unioncamere, evidenziano una ripresa post-pandemia trainata principalmente dalla domanda internazionale. Le presenze straniere, infatti, hanno registrato un aumento del 18% rispetto al 2019, consolidandosi ulteriormente con un incremento del 2,3% rispetto al 2023.

Secondo Loretta Credaro, presidente di Isnart, il posizionamento dell’Italia sul mercato internazionale si è rafforzato, orientandosi verso prodotti turistici di eccellenza e una domanda di alta gamma. “Non solo l’appeal del Paese è rimasto intatto, ma la capacità di attrarre turismo di qualità è fortemente migliorata”, ha spiegato.

Un elemento interessante che emerge è la tendenza dei turisti stranieri a investire di più nelle loro esperienze di viaggio. La spesa media giornaliera pro-capite si attesta a 113 euro, superando i 99 euro spesi dagli italiani. Tuttavia, anche la domanda interna sta mostrando segnali di ripresa, evidenziando un rinnovato interesse per le destinazioni nazionali.

Le prospettive per la stagione primaverile appaiono particolarmente promettenti. Il periodo di Pasqua, grazie a un calendario favorevole, è destinato a registrare numeri record. Un’indagine condotta da Isnart per Unioncamere ed Enit rivela che già a gennaio, oltre la metà delle camere disponibili per Pasqua e i ponti primaverili risultava prenotata, delineando un forte ottimismo tra gli operatori del settore.

Parallelamente, il mercato delle abitazioni private registra una crescita significativa. Secondo un’analisi basata sui dati di AirDnA, sono già 6 milioni le notti prenotate tramite Airbnb per soggiorni tra marzo e giugno, evidenziando un trend positivo per questa tipologia di offerta.

Il Giubileo del 2025 sta già influenzando il flusso turistico verso Roma. Utilizzando strumenti di location intelligence, che sfruttano i dati del traffico telefonico per analizzare i movimenti e gli interessi dei visitatori, Isnart ha rilevato un incremento del 9% nelle presenze straniere nella Capitale tra le festività natalizie e gennaio. La crescita si estende anche al Lazio, con un aumento dell’8,7%, suggerendo un impatto positivo per i mesi a venire.

Eventi di grande portata continuano a dimostrarsi un potente motore per il turismo. Loretta Credaro sottolinea che nel 2024, il turismo legato ai grandi eventi ha coinvolto il 40,9% dei visitatori, attirando una domanda caratterizzata da una spesa mediamente più elevata. Sport, cultura e religione sono tra le principali motivazioni che guidano questa tendenza.

Un segmento in forte espansione è il cicloturismo, che risponde alla crescente domanda di esperienze orientate al benessere. Il rapporto “Viaggiare con la bici” di Isnart evidenzia un incremento del 54% nelle presenze di cicloturisti rispetto al 2023, raggiungendo i 89 milioni. Questo prodotto turistico risulta particolarmente popolare tra i millennials, una generazione attenta alla salute, all’ambiente e con una capacità di spesa mediamente alta.

Questa fascia di turisti, che predilige viaggi lontani dai periodi di maggiore affluenza, contribuisce a estendere la stagione turistica e valorizzare le aree interne del Paese. Regioni come Calabria e Sicilia stanno beneficiando di questa tendenza, registrando effetti positivi sia in termini di occupazione che di dinamiche di “restanza”.

Dal punto di vista tecnologico, il settore turistico sta abbracciando soluzioni digitali per migliorare l’efficienza e ridurre i costi. Il 13,5% delle imprese, soprattutto hotel di categoria superiore, segnala l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale per la gestione delle prenotazioni e l’assistenza clienti tramite chatbot. Guardando ai prossimi tre anni, le aziende prevedono di investire prioritariamente nel risparmio energetico e nell’efficientamento logistico e gestionale.

Tuttavia, le difficoltà economiche persistono. La spirale inflazionistica, unita all’aumento dei costi energetici e alimentari, sta comprimendo la redditività delle strutture ricettive. Solo il 60% degli operatori riesce a raggiungere il pareggio di bilancio, mentre appena il 30% registra un utile, un calo rispetto ai dati del 2023, quando questa percentuale era significativamente più alta.

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Lavoro

La finale nazionale del ‘Agrichef Festival’ celebra la cucina contadina e il...

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Promuovere e valorizzare la tradizione culinaria rurale, con una particolare attenzione all’uso responsabile delle risorse, è stato l’obiettivo centrale della finale nazionale del ‘Agrichef Festival’, svoltasi oggi a Roma. L’evento, organizzato da Turismo Verde, l’Associazione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, ha raggiunto la sua settima edizione, consolidandosi come appuntamento di rilevanza nazionale. Dopo intense fasi regionali che hanno coinvolto agrichef e allievi cuochi da ogni angolo d’Italia, la Puglia ha conquistato il titolo con la creazione della ‘zuppa della felicità’, frutto delle mani esperte di Federica Sparascio, agrichef dell’agriturismo ‘Gli Ulivi’, e degli studenti dell’Istituto Alberghiero ‘Aldo Moro’ di Santa Cesarea Terme. La finale si è tenuta presso l’Istituto Alberghiero ‘Amerigo Vespucci’ di Roma.

Una giuria composta da esperti del settore, giornalisti, foodblogger, rappresentanti delle istituzioni e professionisti del mondo dell’istruzione, tra cui il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, e la presidente nazionale de La Spesa in Campagna-Cia, Beatrice Tortora, è stata incaricata di valutare le proposte culinarie in gara, basandosi su criteri di innovazione, sostenibilità e reinterpretazione moderna delle tradizioni.

Come sottolineato da Mario Grillo, presidente di Turismo Verde-Cia, l’iniziativa mira a premiare le realtà che incarnano un’interpretazione virtuosa della ruralità. “La cucina contadina ha sempre saputo valorizzare le materie prime attraverso il riuso, dimostrando un approccio sostenibile e innovativo. Le donne dell’agricoltura hanno insegnato a non sprecare nulla, un principio che oggi può essere un modello di riferimento nella lotta allo spreco alimentare.”

Grillo ha inoltre evidenziato quanto sia fondamentale riconoscere il valore del cibo e il sacrificio necessario per produrlo, promuovendo un utilizzo consapevole delle risorse. “Con creatività e rispetto, è possibile trasformare ogni cucina in un esempio di sostenibilità.”

Il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha ribadito l’importanza degli agriturismi come eccellenza nazionale e simbolo di un forte legame con il territorio. “Gli agriturismi rappresentano un modello unico di integrazione tra produzione agricola e gastronomia, attirando l’interesse internazionale, persino dal Giappone. Sono il baluardo delle aree interne e contribuiscono in modo significativo alla conservazione dei territori.”

Fini ha inoltre posto l’accento sull’impegno di Cia e Turismo Verde nella lotta contro lo spreco alimentare. “Abbiamo avviato numerose iniziative, aderendo agli osservatori nazionali ed europei sullo spreco. Attraverso i nostri agriturismi, promuoviamo campagne per incoraggiare i clienti a portare a casa il cibo avanzato, contribuendo a ridurre i numeri impressionanti dello spreco domestico, pari a 8 miliardi di euro.”

In conclusione, il ‘Agrichef Festival’ si conferma una piattaforma di eccellenza per celebrare la cucina rurale, la sostenibilità e il legame profondo con le tradizioni agricole italiane.

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Lavoro

Fondirigenti e il piano strategico per la formazione manageriale 2025

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Fondirigenti, il fondo interprofessionale promosso da Confindustria e Federmanager, leader nel finanziamento alla formazione continua dei dirigenti, ha annunciato il piano di attività per il 2025. La nuova strategia prevede un Avviso nazionale mirato al perfezionamento delle competenze manageriali per affrontare i cambiamenti degli scenari competitivi, affiancato da due iniziative strategiche per garantire la qualità della formazione.

Le imprese e i manager italiani si trovano di fronte a sfide complesse, quali politiche economiche protezionistiche, aumento dei dazi, tensioni commerciali globali, differenti approcci alle tematiche ambientali, rapidi sviluppi nell’ambito dell’intelligenza artificiale, pressioni divergenti sulle politiche di Diversity & Inclusion e un mercato del lavoro segnato da problematiche strutturali. In questo scenario, Fondirigenti intensifica il proprio impegno per supportare la managerializzazione delle imprese italiane, destinando 10 milioni di euro attraverso l’Avviso 1/2025, dedicato ai percorsi di formazione finalizzati al rafforzamento delle competenze.

“Con l’Avviso inaugurale del nuovo anno – ha dichiarato il direttore generale Massimo Sabatini – intendiamo fornire a dirigenti e imprese strumenti e competenze indispensabili per affrontare un periodo di grande incertezza e complessità. I manager sono chiamati a guidare i team e le organizzazioni attraverso trasformazioni profonde, e l’investimento in formazione rappresenta la risorsa principale per comprendere e gestire tali cambiamenti”, ha sottolineato Sabatini.

L’Avviso prevede premialità specifiche per le piccole imprese e offre un contributo massimo di 12.500 euro per azienda. I piani formativi possono essere presentati singolarmente o in forma aggregata e sono suddivisi in quattro macroaree principali: Cambiamenti dei mercati, con particolare attenzione a internazionalizzazione, diversificazione, riorganizzazione delle supply chain e gestione dei rischi geopolitici; Intelligenza artificiale e innovazione tecnologica, includendo applicazioni aziendali, cybersecurity e gestione etica delle tecnologie emergenti; Nuovi paradigmi di sostenibilità, con competenze mirate su economia circolare, finanza sostenibile, efficientamento energetico e strategie di Diversity & Inclusion; People Management, con priorità quali attrazione e retention dei talenti, pianificazione intergenerazionale e leadership basata sui dati.

Le aziende interessate potranno presentare i piani nell’area riservata del sito di Fondirigenti tra il 10 aprile 2025 e il 16 maggio 2025, entro le ore 12.00. Il testo completo dell’Avviso e le linee guida per la presentazione sono disponibili online nella sezione dedicata. Questo Avviso rappresenta un pilastro della strategia integrata del Fondo, che mira a rafforzare la competitività aziendale e le professionalità dirigenziali attraverso la promozione della formazione di qualità.

Tra le iniziative complementari, si evidenzia il Catalogo delle eccellenze formative 2024, disponibile gratuitamente nella Open Innovation Library. Esso raccoglie oltre quaranta percorsi formativi di eccellenza, sviluppati tra il 2023 e il 2024, suddivisi in quattro aree strategiche: gestione delle risorse umane, sostenibilità e governance responsabile, innovazione e transizione digitale, pianificazione strategica e sviluppo imprenditoriale.

Fondirigenti conferma il proprio impegno nella valorizzazione delle buone pratiche anche per il 2025, aprendo la candidatura per la quarta edizione del Catalogo direttamente sul sito ufficiale. Inoltre, la collaborazione con il Premio Eccellenza Formazione (Pef) dell’Associazione Italiana Formatori (Aif), giunto alla sua decima edizione, permette alle aziende aderenti di proporre entro il 30 aprile 2025 i propri progetti formativi per la Menzione speciale Fondirigenti.

“La formazione – ha evidenziato Marco Bodini, presidente di Fondirigenti – è un investimento cruciale per preservare e accrescere l’employability dei dirigenti e la competitività del sistema produttivo italiano. Attraverso le nostre iniziative, non solo finanziamo la formazione, ma offriamo un riferimento per orientarsi tra le migliori pratiche educative, favorendo la condivisione di esperienze innovative e di successo, utili a costruire percorsi formativi personalizzati. In un’epoca di trasformazioni radicali, la qualità della formazione è il fattore determinante per affrontare le sfide del futuro con successo.”

Per ulteriori dettagli e informazioni è possibile consultare il sito ufficiale www.fondirigenti.it.

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Lavoro

Deliveroo celebra nove anni a Roma premiando i ristoranti migliori della città

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Deliveroo ha raggiunto il traguardo dei suoi primi nove anni di attività nella città di Roma e, per celebrare questo importante anniversario, ha voluto rendere omaggio ai migliori ristoranti della capitale. Attraverso il lancio del premio “Miglior ristorante della Città 2025”, la piattaforma ha analizzato per la prima volta le recensioni dei clienti, espresse in un range da 1 a 5 stelle, considerando esclusivamente i ristoranti registrati da almeno un anno e con una soglia significativa di ordini effettuati.

Al vertice della classifica si posiziona Pico’s, una taqueria messicana che si distingue per la sua offerta di autentico street food messicano. Al secondo posto si trova Ciao Checca, un ristorante che promuove lo slow street food e valorizza la tradizione culinaria italiana. In terza posizione emerge la gelateria Guttilla, una boutique del gelato ispirata alla tradizione siciliana, la quale celebra anch’essa nove anni di presenza nella capitale, proprio come Deliveroo. La graduatoria completa dei dieci ristoranti più apprezzati dai romani include: Pico’s, Ciao Checca, Guttilla, Trapizzino, SaSa, Palma Poke, Ami Poke, Mangiafuoco, Smash Tag e Sushi Reinbo.

Andrea Valeriani, uno dei proprietari di Pico’s, ha espresso la sua gratitudine affermando: “Un sincero ringraziamento va a tutti i nostri clienti e a Deliveroo per averci permesso di raggiungere questo prestigioso riconoscimento.” Ha inoltre sottolineato come il successo del locale sia il risultato di una proposta gastronomica che unisce la tradizione messicana a sapori autentici e intensi. “Deliveroo non solo ci ha offerto visibilità, ma ha reso possibile la rapida consegna dei nostri piatti a casa dei romani, contribuendo a farci apprezzare ancora di più.” Valeriani ha concluso affermando che l’impegno del ristorante sarà sempre rivolto a garantire elevata qualità e comodità per i clienti, sia a casa che in ufficio, grazie al servizio di delivery.

Tra i ristoranti classificati, Deliveroo ha deciso di attribuire due menzioni speciali: una per la migliore performance e una per il ristorante preferito dai rider. Entrambi i riconoscimenti sono stati assegnati ad Ami Pokè, che nel 2024 ha registrato un incremento degli ordini superiore al 70% rispetto all’anno precedente. Inoltre, Ami Pokè è stato riconosciuto dai rider come il locale più apprezzato per gentilezza, disponibilità e tempi di attesa ridotti.

Alessandro De Crescenzo, fondatore e CEO del gruppo Ami Pokè, ha commentato con entusiasmo il successo ottenuto: “Siamo estremamente orgogliosi di ricevere questi premi. Il 2024 è stato un anno straordinario, caratterizzato da una significativa crescita del fatturato grazie alla collaborazione con Deliveroo.” De Crescenzo ha evidenziato come il risultato sia stato raggiunto grazie a un’offerta di piatti sani e a prezzi competitivi, rispondendo alle esigenze dei consumatori. Ha inoltre sottolineato l’importanza del contributo dei rider, ai quali il gruppo presta sempre particolare attenzione, garantendo cortesia e supporto nello svolgimento del loro lavoro.

Andrea Zocchi, managing director di Deliveroo Italy, ha dichiarato: “Per festeggiare nove anni di attività a Roma, abbiamo voluto premiare l’eccellenza e celebrare i ristoranti più amati dai nostri clienti. Questa iniziativa vuole sottolineare il meglio del food delivery, valorizzando la qualità e la varietà delle cucine presenti sulla piattaforma. Non mi sorprende il risultato della classifica, poiché questi partner rappresentano davvero un’eccellenza sia in termini di offerta sia di servizio, dimostrandosi capaci di soddisfare le aspettative dei consumatori.”

Deliveroo, che negli anni è diventata un’abitudine consolidata per i romani, non è utilizzata solo per ordinare i piatti preferiti, ma anche per fare la spesa. Tra le preferenze culinarie della città, il supplì domina tra i piatti tradizionali, seguito dal trapizzino. Tuttavia, i romani mostrano anche una forte propensione alla sperimentazione, con il poké, piatto tipico hawaiano, che risulta il più ordinato nella capitale, specialmente durante la cena, con un picco di ordini tra le 19 e le 21.

Infine, tra le tipologie di cucina più richieste nel 2024 si segnalano: burger & american, pizza, poké, italiana, sushi, sandwiches, dessert, cinese, greca e messicana. Particolarmente degne di nota sono la crescita della cucina cinese, che ha registrato un incremento del 41%, e quella del poké, che ha segnato un aumento del 25% rispetto all’anno precedente.

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Lavoro

La trasformazione digitale accelera con IA e Machine Learning: uno studio Eaton

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Un recente studio condotto su incarico di Eaton, azienda di riferimento nella gestione energetica a livello globale, evidenzia come le organizzazioni siano sempre più inclini ad abbandonare le tecnologie tradizionali per abbracciare l’implementazione di Intelligenza Artificiale e Machine Learning. Secondo i dati raccolti, il 47% delle aziende dichiara di essere già nella fase di attuazione della propria strategia di digitalizzazione.

Il sondaggio, commissionato a S&P Global Market Intelligence, ha coinvolto 1.381 leader aziendali provenienti da otto Paesi tra Nord America, Europa e Medio Oriente. Questi professionisti, operanti in settori strategici come data center, utility, gestione edilizia e industria manifatturiera, sono stati intervistati sullo stato dei loro processi di trasformazione digitale. I risultati, che includono anche il contributo dell’Italia, sono stati pubblicati nella seconda edizione del rapporto Eaton Brightlayer, intitolato “Adoption, execution and expansion in the wake of IA”. Questo documento sottolinea come le strategie di digitalizzazione stiano avanzando a ritmo sempre più rapido in questi settori chiave.

Interessante notare che solo il 23% delle aziende considera le tecnologie legacy un ostacolo alla digitalizzazione, una riduzione significativa rispetto al 33% registrato nel 2022. Questa inversione di tendenza, pari a un miglioramento del 10%, è attribuibile al crescente impatto delle applicazioni di IA e ML, che stanno rivoluzionando le operazioni aziendali in tempi molto brevi.

Tra i principali fattori alla base di questa evoluzione, il 51% degli intervistati cita la necessità di ottimizzare processi e operazioni, mentre il 49% enfatizza il bisogno di ridurre i rischi, migliorando la conformità normativa e la sicurezza dei dati. Tuttavia, il 40% degli intervistati continua a esprimere preoccupazioni per la privacy e la protezione delle informazioni sensibili.

Alessio Nava, Managing Director e Country Sales Leader Italy di Eaton, ha commentato: “Questo studio mette in luce l’urgenza per le aziende di adottare tecnologie digitali capaci di sfruttare i vantaggi offerti dall’IA e dal ML. I data center giocheranno un ruolo cruciale in questa trasformazione, supportando settori come le utility, gli edifici commerciali e l’industria manifatturiera nel loro percorso di adozione dell’IA. La digitalizzazione sarà inoltre un pilastro fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione richiesti dalle normative, molte delle quali mirano al raggiungimento del Net Zero entro il 2050, come stabilito dalle Nazioni Unite.”

Tra le tecnologie attualmente in uso o pianificate, il 29% delle aziende utilizza IA e ML per scopi predittivi, con questa percentuale che sale al 43% nel settore manifatturiero, dove tali strumenti sono impiegati per automatizzare le linee di produzione e migliorare la manutenzione.

L’IA generativa, invece, è già in uso o in fase di sperimentazione per il 26% degli intervistati, senza variazioni significative tra i settori analizzati. Questo tipo di IA, oltre ad essere uno strumento autonomo, può diventare ancora più potente se combinato con IA e ML, ad esempio per creare agenti virtuali altamente intelligenti e indipendenti. Anche la computer vision sta emergendo, con il 21% delle aziende che ne prevede l’implementazione, in particolare nel manifatturiero, dove si dimostra utile in operazioni come il controllo qualità e lo smistamento dei prodotti.

Lo studio offre una panoramica dettagliata dei diversi settori: i data center stanno ampliando le loro capacità per rispondere alla crescente domanda, con priorità come l’aggiornamento delle strutture (42,3%), l’espansione della capacità (38,6%) e l’ottimizzazione delle risorse IT (32,8%). Nel settore delle utility, il 55% degli intervistati identifica le infrastrutture obsolete come una sfida principale, mentre il 40% prevede un aumento fino al 49% dei requisiti di capacità della rete nei prossimi dieci anni.

Nel settore manifatturiero, il 66% degli intervistati ritiene che l’IA possa facilitare la decarbonizzazione e il raggiungimento degli obiettivi ESG, il 55% sottolinea il miglioramento del monitoraggio energetico e il 68% evidenzia il potenziale delle applicazioni di digital twin e manutenzione predittiva. Per quanto riguarda la gestione degli edifici, il 46% si sta concentrando sulla digitalizzazione per raggiungere la sostenibilità, con il 54% dei grandi proprietari che prevede l’installazione di nuovi sistemi di gestione entro il prossimo anno per ottimizzare il consumo energetico. Inoltre, il 66% vede l’IA come uno strumento futuro per prevedere l’utilizzo degli spazi.

In questo contesto, il software Brightlayer sviluppato da Eaton si conferma un prezioso alleato per le imprese. Integrando la profonda conoscenza settoriale di Eaton con IA, ML e analisi dei big data, Brightlayer consente di semplificare il percorso di digitalizzazione e di migliorare il valore operativo. Grazie alla sua capacità di fornire insight immediatamente utilizzabili, contribuisce all’ottimizzazione della gestione energetica e al miglioramento dei processi decisionali in tempo reale.

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Lavoro

Il futuro del Prosciutto San Daniele di fronte ai dazi americani

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Il Prosciutto San Daniele, negli Stati Uniti, si posiziona in una fascia di prezzo medio-alta. Un’imposizione di un dazio del 20% rappresenterebbe sicuramente un onere, ma non tale da compromettere significativamente il mercato. Tuttavia, l’ipotesi di un dazio del 200% potrebbe paralizzare completamente l’export, non solo per il San Daniele, ma per molti altri prodotti italiani. Al contrario, un incremento più contenuto sarebbe gestibile, considerando il posizionamento già consolidato del prodotto sul mercato statunitense.

Mario Emilio Cichetti, direttore generale del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ha espresso preoccupazioni durante un’intervista, sottolineando l’impatto potenziale dei dazi annunciati dagli Stati Uniti sui prodotti italiani ed europei.

Rischi e implicazioni dei dazi statunitensi

Cichetti ha evidenziato che un dazio del 200% porterebbe al blocco totale degli scambi commerciali. L’Italia, terzo esportatore europeo verso gli USA dopo Germania e Irlanda, risulterebbe particolarmente colpita, considerando che i prodotti italiani, dal food al design, rappresentano una parte significativa del fatturato generato negli Stati Uniti.

Per il Prosciutto di San Daniele, gli Stati Uniti rappresentano una fetta importante dell’export, con il 5% del totale del prodotto venduto destinato a quel mercato, equivalente al 20% delle esportazioni complessive. Francia, Stati Uniti, Australia e Germania rimangono i principali mercati di destinazione, con gli USA posizionati al secondo posto dopo la Francia.

Il Consorzio ha pianificato importanti investimenti e strategie di comunicazione per i prossimi due anni negli Stati Uniti. Tuttavia, l’annuncio dei dazi ha creato incertezze, mettendo in discussione l’attuazione di tali progetti.

Il posizionamento del Prosciutto San Daniele negli USA

Secondo Cichetti, il Prosciutto San Daniele, come molti altri crudi italiani, occupa una posizione di rilievo negli Stati Uniti, dove viene considerato un prodotto esclusivo. Sebbene vi siano competitor internazionali, soprattutto europei come gli spagnoli, il prosciutto crudo italiano è predominante sul mercato statunitense.

Il Consorzio non può delocalizzare la produzione, essendo un prodotto DOP legato al territorio. Tuttavia, si sta lavorando per ottimizzare i servizi commerciali e facilitare il flusso del prodotto dall’Italia agli Stati Uniti. Molti soci del Consorzio già operano negli USA con attività commerciali o produttive, sebbene non legate al Prosciutto San Daniele, mantenendo comunque un’attenzione elevata alla situazione attuale.

Strategie e contromisure

In risposta ai dazi, Cichetti suggerisce il negoziato come prima opzione. Tuttavia, in caso di resistenza da parte degli Stati Uniti, propone misure di contropartita, come l’imposizione di dazi sui servizi informatici europei acquistati dagli USA, che potrebbero generare un impatto più significativo rispetto ai dazi americani sui prodotti italiani.

Se i dazi dovessero diventare insostenibili, il Consorzio ha margini di crescita in altri mercati. L’Australia, ad esempio, sta registrando una crescita costante, mentre il consumo interno europeo rimane interessante, con particolare attenzione al Centro e Nord Europa. L’obiettivo è rafforzare la presenza in questi mercati, limitando i danni derivanti da eventuali restrizioni statunitensi.

Oscillazioni di costi e vendite nel 2024

Il 2024 è stato un anno complesso per il Prosciutto San Daniele. L’aumento del costo delle materie prime, in particolare delle cosce per i prosciutti DOP, ha influenzato negativamente la produzione, che ha registrato un calo del 6%. Tuttavia, le vendite hanno segnato un incremento del 6,7%, grazie a una buona penetrazione nei principali canali di distribuzione, come la grande distribuzione e l’Horeca.

Nel 2025, i costi si mantengono elevati, con quotazioni delle materie prime stabili. Nonostante ciò, il Consorzio continua a lavorare per mantenere un bilancio positivo attraverso strategie mirate nei canali di vendita.

La filiera e il valore del Made in Italy

Il Prosciutto San Daniele si distingue per la sua filiera completamente italiana. I suini provengono da 10 regioni del Centro-Nord Italia, con 3.000 allevamenti iscritti al sistema di controllo e una quarantina di macelli. La trasformazione avviene esclusivamente nel comune di San Daniele del Friuli, dove operano 31 prosciuttifici che generano un fatturato di circa 340 milioni di euro. Questa filiera rappresenta un simbolo del Made in Italy.

Impatto delle epidemie suinicole

La peste suina africana (PSA) ha avuto un impatto limitato rispetto a quanto riportato mediaticamente, colpendo solo alcune aree circoscritte. Più significative sono state le conseguenze della PRRS, una malattia che ha ridotto drasticamente i numeri della filiera suinicola in Europa tra il 2021 e il 2023. Fortunatamente, la PSA è stata gestita efficacemente dallo Stato italiano, limitando i danni.

La PSA incide soprattutto sull’export verso paesi terzi, come Cina, Corea e Giappone, che impongono restrizioni sanitarie. Tuttavia, mercati come Stati Uniti, Australia e Sudafrica rimangono aperti, contenendo parzialmente le perdite.

Cichetti conclude sottolineando che, grazie a un’efficace gestione istituzionale, il settore sta affrontando queste sfide con resilienza, mantenendo aperti importanti canali di esportazione e salvaguardando il valore del Prosciutto San Daniele sul mercato globale.

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Lavoro

Il fenomeno del no-show: un problema per il settore della ristorazione

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Il recente episodio della fattoria didattica “Il Ciliegio” di Genova, dove la metà dei tavoli prenotati è rimasta inutilizzata a causa dell’assenza dei clienti, ha riportato alla luce il dibattito sul fenomeno del no-show, ossia l’abitudine di effettuare prenotazioni senza poi presentarsi. Tale comportamento, sempre più diffuso, richiede soluzioni efficaci per contrastarne gli effetti negativi sul comparto della ristorazione.

TheFork, leader nel settore delle prenotazioni online e nei gestionali per ristoranti attraverso la piattaforma TheFork Manager, si dedica da tempo alla lotta contro il no-show. L’azienda mette a disposizione strumenti innovativi per supportare i ristoratori nel ridurre al minimo le perdite economiche derivanti da tale fenomeno.

Una misura significativa introdotta da TheFork è la nuova policy, attiva da ottobre 2024, che prevede la sospensione dell’account per gli utenti che accumulano quattro no-show entro un anno. I risultati di questa iniziativa sono già evidenti: nei primi due mesi del 2025, il tasso di no-show sulle piattaforme TheFork è calato al 3%, rispetto al 3,6% dello stesso periodo dell’anno precedente, generando un recupero di entrate potenziali pari a circa 360.000 euro mensili per i ristoranti partner in Italia, equivalenti a 4,3 milioni di euro annuali.

La policy si è dimostrata particolarmente efficace nel colpire comportamenti scorretti: il 90% degli account sospesi appartiene a utenti con un tasso di no-show superiore al 10%, account fraudolenti o persone che frequentemente annullano all’ultimo minuto. Questi dati sottolineano l’importanza di misure mirate per salvaguardare l’intero settore.

Secondo Andrea Arizzi, Sales Director di TheFork Italy & Dach, il fenomeno del no-show rappresenta una sfida significativa per i professionisti della ristorazione. “Il caso di Genova evidenzia quanto sia fondamentale sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze di questo comportamento. Prenotare dovrebbe essere percepito come un impegno reale, rispettoso del lavoro di chi ogni giorno si dedica a creare esperienze gastronomiche di qualità”, afferma Arizzi. Egli ricorda anche l’episodio di PizzAut, il ristorante sociale gestito da ragazzi autistici, che nel marzo 2023 si è trovato a fronteggiare una cancellazione di 150 coperti all’ultimo minuto. Grazie all’utilizzo di strumenti digitali, come TheFork Manager, il locale è riuscito a riempire i tavoli vuoti in poche ore.

TheFork Manager si distingue per le soluzioni digitali avanzate che consentono ai ristoratori di prevenire il no-show senza influire negativamente sull’esperienza del cliente. Ecco dieci strumenti essenziali offerti dalla piattaforma per combattere il fenomeno:

1. Tecnologia predittiva: un sistema che analizza i comportamenti degli utenti per identificare le prenotazioni a rischio e permettere interventi tempestivi.

2. Indice di affidabilità: un indicatore visibile sul gestionale che segnala gli utenti con precedenti no-show.

3. Blocco delle doppie prenotazioni: limitazioni che impediscono prenotazioni simultanee in ristoranti diversi o ravvicinate nello stesso ristorante.

4. Doppia conferma: una verifica tramite email e notifica push che riduce il rischio di dimenticanze.

5. Cancellazione semplificata: un sistema che permette agli utenti di annullare facilmente le prenotazioni, incentivando le disdette tempestive.

6. Analisi avanzata: strumenti per monitorare le statistiche sui no-show e le cancellazioni tardive, aiutando i ristoratori a definire strategie mirate.

7. Ri-conferma automatica: una funzionalità che richiede ai clienti di confermare nuovamente la prenotazione, riducendo le disdette dell’ultimo minuto.

8. Lista d’attesa dinamica: notifiche automatiche agli utenti in lista d’attesa per occupare tavoli appena liberati.

9. Garanzia con carta di credito: per i ristoranti di fascia alta, è possibile richiedere una carta di credito a garanzia o optare per il prepagamento, riducendo i rischi.

10. Policy educativa: la sospensione degli account per gli utenti con quattro no-show annuali, attiva da ottobre 2024.

Grazie a queste strategie, TheFork si conferma un partner affidabile per i ristoratori, offrendo strumenti concreti per minimizzare il no-show e promuovere una cultura di prenotazione più consapevole e rispettosa.

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Le prelibatezze dolciarie italiane per celebrare la Pasqua

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I dolci tipici della Pasqua in Italia non si limitano alle tradizionali uova di cioccolato e alle celebri colombe: ogni regione offre una varietà di specialità che meritano di essere scoperte e apprezzate. Se le uova di cioccolato, tanto amate dai bambini, sono un elemento immancabile, e la colomba pasquale, disponibile in molteplici versioni e decorazioni, rappresenta un classico senza tempo, la festività pasquale diventa anche un’occasione per esplorare i sapori della tradizione regionale. Un esempio è l’agnello pasquale, preparato con marmellata e decorato con pasta di mandorle, che per molti piccoli rappresenta un’alternativa golosa alle uova di cioccolato.

Tra le prelibatezze regionali spicca il casatiello, dolce caratterizzato dall’intenso profumo di limone e dalla croccante glassa che lo ricopre, mentre in Trentino Alto Adige si possono gustare la corona pasquale, una treccia dolce lievitata, e il fochaz-osterbrot, un pane dolce di farina di grano, spesso modellato a forma di coniglietto.

In Valle d’Aosta troviamo la flantse, un pane di segale arricchito con uvetta, mandorle, zucchero, burro e canditi. Spostandosi in Sardegna, si scoprono le pardulas, piccoli cestini di pasta ripieni di ricotta, uvetta e scorza di limone, cotti al forno e serviti con miele. Dal Friuli Venezia Giulia arriva la gubana, un dolce a base di sfoglia farcita con noci, uvetta, pinoli, mandorle, scorze di agrumi e cioccolato. Sempre dal Friuli provengono i panini di Pasqua, realizzati con farina gialla, zucchero e uvetta.

Il Veneto propone la fugassa, una focaccia dolce dalla lunga lievitazione, nata come versione arricchita del pane pasquale tradizionale, grazie all’aggiunta di burro, uova e zucchero. In Liguria, invece, i canestrelli pasquali incantano con le loro forme intrecciate di pasta frolla, spesso decorate con uova colorate al centro o sui bordi. E che dire della ciaramicola, tipico dolce umbro? Si tratta di una ciambella ricoperta da una glassa croccante bianca, con un interno rosso grazie all’uso del liquore alchermes. A Mantova si prepara il bussolano, una ciambella aromatizzata al Marsala, mentre l’Emilia Romagna offre i piadot di Pasqua, piccole focacce dolci con farina bianca e gialla, uvetta e pinoli.

La Toscana celebra la Pasqua con la pasimata, un dolce soffice dal profumo di arancia e anice. In Abruzzo, invece, si preparano i cavalli e pupe, biscotti di pasta frolla arricchiti con un uovo sodo. In Basilicata troviamo le pannarelle, dolci intrecciati o a forma di cuore, decorati con un uovo al centro, evocando l’immagine di un cestino colmo di dolci per i più piccoli.

Nel Lazio, durante la settimana successiva alla Pasqua, si realizzano i cavallucci e pigne, biscotti guarniti con confettini colorati, preparati con uova, zucchero, farina, lievito, liquore e scorza di limone. La pastiera napoletana, originaria della Campania, è ormai un dolce iconico apprezzato in tutta Italia. Infine, la Sicilia delizia con cassate e pasta di mandorle, dolci amati tutto l’anno ma particolarmente simbolici nel periodo pasquale. Tra Puglia e Calabria, la tradizione include numerosi dolci decorati con uova.

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Lavoro

Donne e GenZ più felici in ufficio, welfare aziendale aiuta per il 60% dei lavoratori  

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Il concetto di welfare aziendale sta cambiando. Lo fotografa la nuova indagine dell’Osservatorio Benessere felicità, realizzata con la partnership tecnica di Up day, dove emerge come il 60% dei lavoratori riconosce il welfare aziendale come utile alla felicità al lavoro e il 45% lo vede come un elemento di benessere in azienda, ma non un plus per cambiare. In un’Italia meno felice del 2024 (con una media di 3.09 punti su 5 rispetto al 3.24 dell’anno scorso), la ricerca dell’Osservatorio Benessere felicità rileva che alla domanda ‘Quanto ti senti felice del tuo lavoro?’ le donne superano gli uomini (3.28 rispetto 3.23), la Generazione Z è capofila con un valore medio di 3.34 e seguono a ruota Baby Boomers (3.31), Millennials (3.27) e Generazione X (3.21).

“Quest’anno – afferma Elisabetta Dallavalle, presidente dell’associazione Ricerca felicità – abbiamo visto che rallenta lievemente la great resignation: alla domanda se ‘ti piacerebbe avere la possibilità di cambiare posto di lavoro o lavoro nei prossimi 12 mesi?’ il 59.9% dice di no (nel 2024 era il 55%). Rimane costante il 24% di chi vorrebbe cambiare azienda o posto di lavoro, ma scende la percentuale di chi vorrebbe cambiare lavoro o mestiere al 17% (l’anno scorso era il 21%). Tra gli aspetti considerati più importanti nello scegliere un nuovo posto di lavoro rimane alla prima posizione ‘avere uno stipendio maggiore’, che rispetto al 42% dell’anno scorso sale al 48%, oltre 25 punti percentuali sopra flessibilità (22%) e opportunità di crescita (21%). Scende ‘l’avere un welfare dell’azienda o del settore migliore’ dal 17% del 2024 al 13% e anche quest’anno lavorare in un ambiente/azienda con un marchio noto risulta essere l’ultima scelta per i lavoratori e le lavoratrici italiane”.

Tra dipendenti e autonomi sono più felici del proprio lavoro questi ultimi (3.40 rispetto a 3.22) e i laureati lo sono più di chi non ha avuto un percorso formativo universitario (3.33 rispetto a 3.21). Alla domanda ‘Secondo te, quanto il welfare aziendale determina la felicità dei/delle collaboratori/collaboratrici in azienda?’ emerge che uomini e donne sono pressoché allineati con rispettivamente una media di 3.59 e 3.58, tra le generazioni i più positivi sono i Millennials con 3.66, seguono Baby Boomers (3.61) Generazione Z (3.57) e Generazione X (3.53). Il Sud e le Isole, con 3.71, guidano geograficamente questa consapevolezza, seguono Nord Ovest (3.56), Nord Est (3.52) e chiude Centro con 3.50.

“Questi dati – afferma Mariacristina Bertolini, vice presidente, dg Up day e direttrice zona Euromed di Up – ci spingono a riflettere su una nuova grammatica del welfare. Questo perché emerge un disincanto forse dovuto anche alle eccessive aspettative in un welfare erogato dalle aziende, che non può competere o sostituirsi al welfare pubblico: basti pensare che quest’ultimo nel 2022 era di poco inferiore a 650 miliardi, a fronte dei 3 miliardi di quello privato. Paradossalmente, le risposte che vedono più determinante il welfare aziendale nella felicità dei lavoratori sono distribuite nei territori con un minor grado di diffusione degli stessi strumenti di welfare. Crediamo che questo sia dovuto al fatto che, chi l’ha ottenuto, ha compreso quanto il vero welfare non sia solo buoni pasto o buoni carburante, ma è qualcosa che promuove l’accompagnamento ai bisogni dei cicli di vita, la promozione dell’unicità delle persone, dello smart working, dei programmi di supporto alla genitorialità o del caregiving” .

“Non può più essere – sostiene . solo un pacchetto di benefit, ma deve evolversi verso un modello che metta al centro ciclo di vita, bisogni reali, relazioni, flessibilità e supporto alla vita personale. La ricerca dimostra che il 45% degli italiani ritiene che i servizi di welfare fanno parte del benessere in azienda e solo il 34% li vede come un benefit in più per scegliere dove andare a lavorare. Per il 18% degli intervistati la propria azienda non eroga nulla, ma quello che ci ha fatto riflettere è che solo il 13% ritiene che nella propria azienda o organizzazione vengano promossi programmi di supporto alla genitorialità e solo il 10% programmi di supporto al caregiving. Quello che servirebbe al nostro Paese”.

Il numero di interviste raccolte è stato pari a 1.000 e il campione è stato distribuito tenendo in considerazione variabili territoriali (Zona Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole), dimensione del centro abitato, genere, generazione culturale (Generazione Z, Millennials, Generazione X e Baby Boomer) e sono state monitorate anche le variabili sulla tipologia di rapporto di lavoro (dipendente/autonomo), fasce reddituali e titolo di studio (laureati/non laureati).

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Imprese, tributaristi: Int patrocinatore di tour di incontri con imprenditori e...

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“Fare rete è anche questo, fornire un supporto al Paese attraverso le tante eccellenze del territorio”. Così il presidente dell’Istituto nazionale tributaristi (Int), Riccardo Alemanno, ha sintetizzato il patrocinio dell’Int agli incontri di Confassociazioni Piemonte e Valle D’Aosta nelle province piemontesi, tour di eventi pensati e fortemente voluti dal suo Presidente Roberto Terranova, dove si incontreranno e si racconteranno imprese e professionisti.

Il prossimo evento, che si terrà lunedì 24 marzo nella provincia di Cuneo, nota per la vivacità imprenditoriale nell’industria e nei servizi, ma che ha saputo mantenere e rivalutare il territorio anche dal punto di vista agricolo, si intitolerà ‘Il Piemonte al servizio delle imprese tra Dna innovativo e tradizione industriale’ e sarà ospitato nella sede della Ors srl – Deda group a Molino di Roddi.

Tanti gli ospiti, tra cui il presidente nazionale di Confassociazioni Angelo Deiana, e i relatori, un’importante occasione di confronto che il presidente Roberto Terranova così descrive: “Gli eventi che organizza la nostra associazione sul territorio piemontese e valdostano portano alle imprese locali strumenti concreti e sono solo momenti di apertura di percorsi di sviluppo che, successivamente all’evento, ci vedono coinvolti direttamente sul territorio per ‘Fare rete’ durante tutto l’anno. Larete è lo strumento fondamentale per difendere l’impresa e l’Imprenditore che promuove le idee di crescita e di sviluppo tecnologico nel tempo”.

“A Roddi – spiega – nella prestigiosa sede di Deda group, avremo Axpo Aesi Italia come main sponsor e potremo parlare di prospettive energetiche e soluzioni per l’ambiente con aziende innovative del territorio Piemontese quali la Ompeco di Moncalieri, leader tecnologico nelle soluzioni di recupero energetico degli scarti produttivi di qualsiasi genere e la Angias di Vercelli, che porterà una visione innovativa nello sviluppo dei componenti per l’automotive. La straordinaria partecipazione di Byd permetterà inoltre ai partecipanti di testare e capire le strategie di sviluppo dell’Importante Brand Internazionale dell’Automotive, sempre più presente nel Nostro Paese. Azimut, infine, presenterà i migliori strumenti di protezione economica e finanziaria, mentre giovani imprenditori locali, quali Sebastiano Einaudi di Agrysapiens definiranno un nuovo modo di pensare l’imprenditoria agricola”.

Il presidente dell’Int Alemanno, che è anche vice presidente vicario nazionale di Confassociazioni, interverrà soffermandosi sui confronti istituzionali che Confassociazioni e le associazioni rappresentate hanno con governo e parlamento, in particolare il numero uno dei tributaristi Int parlerà delle ultime audizioni parlamentari, alle Commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato, sottolineando che: “Chi interloquisce e si confronta con il legislatore dovrebbe sempre tenere ben presente l’interesse generale e poi, al di là dell’evidenziare le criticità dei provvedimenti legislativi, deve fornire soluzioni applicabili e sostenibili, altrimenti non farebbe che implementare discussioni senza costrutto e di queste ce ne sono già troppe nel nostro Paese”.

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Vino, strategie per adeguarsi ai prossimi cicli economici per settore resiliente  

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Si è tenuta a Milano la presentazione della ricerca accademica ‘Resilienza e preparazione al prossimo ciclo di consumo globale di vino. Masi: Un caso studio originale’, a cura di Jean-Marie Cardebat, professore di economia all’Università di Bordeaux, direttore del Dipartimento di Ricerca Ecor, professore affiliato all’Inseec Grande École e direttore della Cattedra Wines & Spirits di Parigi, e Davide Gaeta, professore e docente di economia dell’impresa vitivinicola e dei mercati agroalimentari e competitività al Dipartimento di Management del’Università degli studi di Verona. Due Università a confronto con il mondo dell’impresa hanno presentato i risultati dello studio nato da una visione internazionale del vino e completato con la case history Masi attraverso l’intervento di Federico Girotto, ad Masi Agricola Spa e presidente e ad di Canevel Spumanti Spa.

Preceduto da un’attenta analisi del contesto nazionale e internazionale dei mercati del vino e delle possibili evoluzioni delle tendenze della domanda, lo studio accademico ha esaminato gli strumenti strategici necessari per adeguarsi ai prossimi cicli economici del settore vitivinicolo, riscontrando, per quanto riguarda l’Italia, in Masi Agricola un interessante esempio di resilienza e di capacità di competizione all’interno di situazioni che possono rivelarsi critiche in mancanza di organizzazione, struttura e diversificazione.

La ricerca realizzata dalle due Università ha analizzato, nella prima parte, le possibili cause di flessione della domanda e i fattori di minaccia che i mercati delle diverse tipologie di vino possono attraversare in questo ciclo economico; in una seconda parte, sono riportati invece i fattori chiave di resilienza nei modelli di adattamento del mercato del vino. Infine, nella terza parte dello studio, è stato analizzato il caso di un brand leader di mercato: Masi. Brand che è stato individuato per: la facilità di accesso informativo (è l’unica azienda vitivinicola italiana quotata in Borsa); per la sua organizzazione strutturata; e per la presenza di fattori che hanno permesso all’azienda di rafforzarsi in un contesto di mercato sfidante attraverso il modello della resilienza economica e i vantaggi competitivi di Porter.

Jean-Marie Cardebat ha dichiarato: “L’andamento ciclico dell’economia ha sempre influenzato il consumo globale di vino e il quadro attuale non fa eccezione. Se da un lato l’attuale contesto economico e geopolitico ha portato a una contrazione, la natura stessa dei cicli economici suggerisce che, mantenendo il fenomeno inflattivo sotto controllo, il 2026 potrebbe segnare l’anno di svolta con l’avvio, nel 2027, di una fase di ripresa per una nuova crescita sostenuta per il settore vitivinicolo. Ripresa che non sarà una semplice ripetizione del passato: la sociologia del consumo è cambiata, e il prossimo ciclo vedrà protagonisti nuovi trend e consumatori”.

“La premiumisation resta una tendenza chiave, con un crescente spostamento della domanda verso la ricerca di qualità e verso segmenti di alto valore. In questo scenario, è indispensabile investire in anticipo su ciò che potrebbe costituire la base del nuovo ciclo di crescita, rafforzando i marchi e valorizzando esperienze di consumo come l’enoturismo, un settore che ha registrato uno sviluppo importante negli ultimi quindici anni, con stime superiori ai 50 miliardi di dollari per il 2025. I mercati emergenti, inoltre, potrebbero ridefinire gli equilibri globali, con un interesse in aumento per i vini rossi. È importante che il settore vitivinicolo sia in grado di individuare i segnali e anticipare i trend per poter adottare strategie lungimiranti”, ha aggiunto.

Da parte sua, Davide Gaeta ha spiegato: “L’evoluzione dei cicli economici ha determinato la necessità di rimodulazione dell’organizzazione del business aziendale. La nostra ricerca ha individuato alcuni fattori chiave di resilienza che possono consentire alle imprese vitivinicole di consolidare la propria crescita e di sostenere le evoluzioni dei mercati internazionali quali: un modello organizzativo strutturato ed una governance solida, che consenta di crescere e di continuare a innovarsi; una gestione trasparente delle informazioni; e strategie mirate di acquisizione e diversificazione del portafoglio prodotti. Altro elemento cruciale è la capacità di adattarsi alle evoluzioni della domanda attraverso un approccio flessibile, sia nell’approvvigionamento delle uve, che nell’ampiezza della gamma prodotti”.

“La segmentazione della distribuzione, una presenza ponderata e diversificata sui mercati internazionali – ha proseguito – permettono inoltre di mitigare i rischi e cogliere opportunità di sviluppo. Ci sono anche altri elementi che contribuiscono a rafforzare la competitività delle imprese, come l’attenzione all’identità aziendale, il marketing strategico e l’innovazione orientata alla sostenibilità. Abbiamo dunque ricercato tutti questi fattori analizzando un caso di brand leader di mercato quale Masi, e rilevato come l’azienda abbia saputo muoversi in un contesto sfidante. L’azienda ha saputo combinare tradizione e innovazione, valorizzare il proprio radicamento territoriale, adottare un sistema di monitoraggio avanzato per garantire una gestione efficiente della produzione e della distribuzione, ed implementare una strategia di crescita lungimirante. Ne è dunque emerso come Masi rappresenti un modello di resilienza capace di trasformare le sfide in opportunità di crescita sostenibili”.

“Abbiamo apprezzato molto la ricerca – ha commentato Federico Girotto, ad Masi Agricola e presidente e ad di Canevel Spumanti – e siamo orgogliosi di averne fatto parte: da un lato, essa può rappresentare un contributo agli operatori del settore vitivinicolo per comprendere e acquisire consapevolezza circa i reali problemi del medesimo e dei suoi mercati di riferimento, chiudendo lo spazio a omissioni, al pessimismo e soprattutto all’illusione che tutto possa tornare a essere come prima. Dall’altro, lo studio delinea con chiarezza le caratteristiche necessarie ad affrontare efficacemente l’inevitabile percorso evolutivo dell’ecosistema aziendale, la cui necessarietà corre in parallelo ai mutamenti del settore. In Masi cerchiamo di incrementare la resilienza in diversi modi, ma soprattutto rafforzando i processi strategici di identificazione, analisi e mitigazione dei rischi, non distogliendo mai l’attenzione dalla nostra stella polare: il brand. Negli anni il gruppo Masi ha attivato diverse leve strategiche che ci hanno permesso di rispondere in anticipo all’evoluzione dei cicli economici, trasformando le sfide in opportunità”.

“In uno sguardo complessivo, in questi dieci anni dalla quotazione, abbiamo lavorato sulla sostenibilità, con il progetto Masi Green Governance, sull’omnicanalità comunicativa e distributiva, e sul rafforzamento della Masi Wine Experience, che quest’anno darà avvio a Monteleone21, il nostro visitor center in Valpolicella che risponde alla nuova domanda del settore enoturistico. Infine, abbiamo investito nell’innovazione di prodotto, come con Fresco di Masi, la linea di vini biologici che esprime la nostra visione di autenticità, attualità e attenzione al consumatore, e nell’ampliamento del portafoglio. Ne è un esempio il recente sbarco in Oltrepò Pavese con l’acquisizione della tenuta Casa Re e il lancio dello spumante Metodo Classico Moxxé del Re, dove contiamo di replicare quanto realizzato in Valdobbiadene con Canevel Spumanti, un brand che ha continuato a crescere, anche in termini di export”, ha concluso.

Per Sandro Boscaini, presidente Masi Agricola, “la prospettiva dei dazi imposti dagli Stati Uniti è motivo di seria preoccupazione per il settore del vino italiano”. “Il mercato statunitense è molto qualitativo, è il primo mercato a valore per il vino di qualità e secondo solo alla Germania per i volumi, dove il nostro vino gode di ottima reputazione e ottimo posizionamento. Se fossero confermati già i dazi al 25%, avremmo un forte impatto sulle esportazioni del vino italiano, del vino veneto, e sulla competitività di tutti i nostri prodotti che ne risentirebbe notevolmente. Del resto, complessivamente il vino italiano andrebbe e perdere in quel mercato all’incirca 1 miliardo di euro”, ha avvertito.

“La minaccia di applicare dazi al 200% sul vino italiano è priva di logica. Ma soprattutto è un danno reciproco. Il vino italiano ha sempre avuto un forte legame con gli Stati Uniti, non solo per la sua qualità, ma anche per il valore sociale che rappresenta. Non si tratta solo di un piacere per il palato, ma di un simbolo di identità culturale tramandato da generazioni di emigranti italiani, molti dei quali lavorano nei settori della ristorazione e distribuzione. Questo testimonia quanto il vino italiano sia profondamente radicato nel tessuto sociale e culturale americano. Tuttavia, pochi considerano l’impatto che i dazi hanno, non solo sui consumatori americani, ma anche sul loro sistema distributivo, che dipende in gran parte dai prodotti italiani. Questo include in particolare anche una buona percentuale di ristorazione italiana o che si rifà allo stile italiano come i tanti sistemi distribuitivi che sono nati e prosperato con il vino e i prodotti del made in Italy. In effetti, i dazi danneggiano entrambe le sponde dell’Atlantico, generando una tensione economica che potrebbe essere evitata attraverso politiche più equilibrate e reciprocamente vantaggiose”, ha aggiunto.

“In definitiva, l’imposizione di dazi non fa che creare difficoltà a un sistema che, da un lato, promuove l’eccellenza del vino italiano, e dall’altro, sostiene interi settori economici e sociali negli Stati Uniti. Gli effetti negativi non riguardano quindi solo le imprese italiane, ma l’intero mercato, dove entrambe le economie rischiano di subire danni reciproci. Non dimentichiamoci che per ogni dollaro di vino che noi incassiamo, agli Usa restano 4,3 dollari tra tasse e altri costi”, ha concluso.

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Ismea all’Expo ‘Agricoltura è’ dal 24 al 26 marzo a Roma e promossa da Masaf  

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Ismea sarà protagonista all’Expo “Agricoltura è”, un evento promosso dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che avrà luogo a Roma, in Piazza della Repubblica, dal 24 al 26 marzo. La manifestazione si svolge in occasione dell’anniversario dei Trattati di Roma e vedrà Ismea impegnata con una campagna informativa dedicata alla frutta in guscio.

All’interno della cornice di “Agricoltura è”, la campagna dal titolo “Dentro c’è l’Italia” arricchirà lo stand di Ismea e parte dell’area espositiva con una vivace creatività visiva. L’obiettivo principale è sfruttare al massimo la visibilità offerta da questo importante evento a carattere istituzionale, che ospiterà personalità di rilievo, rappresentanti della Commissione Europea, alti funzionari dello Stato e giornalisti di spicco.

Per il pubblico sarà predisposto uno spazio interattivo con un edugame, volto a sensibilizzare sull’importanza della frutta in guscio in un’alimentazione bilanciata e a promuovere le eccellenze italiane del settore.

Durante i tre giorni di incontri e attività, il Presidente di Ismea, Livio Proietti, prenderà parte al convegno “Agricoltura è”, previsto per il 25 marzo. All’evento sarà presente anche il Commissario Europeo per l’Agricoltura, Christophe Hansen. L’agricoltura italiana, riconosciuta per la qualità e l’eccellenza delle sue produzioni, si conferma leader economico in Europa, con un valore aggiunto di 42,4 miliardi di euro nel 2024.

Questo settore, apprezzato a livello globale, rafforza la propria posizione anche sui mercati esteri, registrando un nuovo record nell’export agroalimentare, che si avvicina ai 70 miliardi di euro. La centralità dell’agricoltura italiana trova ulteriore espressione in questa iniziativa, organizzata nel cuore di Roma, che mette in luce il ruolo strategico del comparto agricolo per il futuro del Paese.

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Germania, Ahk Italien: “Con deroga a debito stimolo importante a economia”  

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Un importante impulso all’economia della Germania, con effetti positivi anche per le catene del valore italo-tedesche. Questo è il significato del via libera dato ieri dal Bundestag agli investimenti in difesa e infrastrutture, nonostante il vincolo del freno al debito previsto dalla Costituzione tedesca. Lo ha spiegato Monica Poggio, presidente di Ahk Italien, la Camera di commercio italo-germanica, durante un’intervista rilasciata ad Adnkronos/Labitalia.

Quali possono essere le conseguenze di questa deroga sul debito per infrastrutture e difesa sull’economia? E quali implicazioni potrebbero esserci per i rapporti economici tra Italia e Germania?

Secondo le stime di BNP, l’economia tedesca, in stagnazione da due anni, potrebbe registrare una crescita dello 0,7% già nel 2025, superando la previsione attuale dello 0,2%. Nonostante ciò, il rapporto debito/PIL della Germania rimarrà nettamente inferiore a quello di Francia e Italia. Questo rappresenta un impulso significativo, concentrato su settori ad alta innovazione e con un impatto esteso, rafforzando ulteriormente i legami tra le imprese tedesche e italiane. Gli investimenti tedeschi avranno un effetto che va oltre i confini nazionali, generando benefici per le catene del valore euro-italo-tedesche, che sono centrali per la produzione europea e l’export dell’UE. Come ricordato da Draghi, è cruciale mobilitare risorse per superare la crisi europea, e rivedere regole ormai obsolete è un passo necessario.

In che modo questa decisione potrebbe influenzare settori come l’automotive?

Oltre agli effetti indiretti, è essenziale sottolineare il cambiamento culturale che questa scelta rappresenta. Per la Germania, il freno al debito era considerato un dogma; le modifiche adottate, pur senza eliminarlo, segnalano un cambiamento di prospettiva: è necessario investire, anche aumentando il debito, quando si tratta di innovazione. Questo approccio fornisce un chiaro segnale di supporto a settori strategici e potrebbe costituire un precedente significativo, soprattutto per l’automotive. Inoltre, circa 100 miliardi dei fondi infrastrutturali saranno destinati alla transizione verde, permettendo di finanziare progetti per la mobilità sostenibile, come infrastrutture dedicate ai veicoli elettrici. Questo investimento non solo favorirà un cambiamento di paradigma, ma potrà aprire un dialogo sul sostegno sia all’industria che ai consumatori.

Qual è lo stato attuale degli scambi economici tra Italia e Germania?

Nel 2024, l’interscambio commerciale tra Italia e Germania ha registrato una contrazione del 4%, attestandosi a 156 miliardi di euro. A soffrire maggiormente sono stati i settori chiave per entrambi i Paesi: siderurgia, automotive e farmaceutico. Tuttavia, emergono segnali incoraggianti, come la crescita degli scambi nel settore agroalimentare, che ha registrato un incremento annuo del 10% a partire dal 2023, e una leggera ripresa della chimica. Inoltre, l’aumento della produzione industriale tedesca a gennaio 2025 rappresenta un segnale positivo. Nonostante ciò, sono necessari interventi di lungo periodo, poiché il rallentamento economico tedesco non è legato a un ciclo congiunturale, ma ha origini strutturali.

(di Fabio Paluccio)

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Food, arriva nella Capitale Expocook  

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Si avvicina l’apertura di Expocook 2025, la prestigiosa manifestazione che, dopo otto edizioni svoltesi a Palermo, approda per la prima volta a Roma. L’evento si terrà da domenica 23 a mercoledì 26 marzo, con l’obiettivo di celebrare la straordinaria diversità delle eccellenze gastronomiche italiane. Secondo l’organizzatore Fabio Sciortino, l’iniziativa metterà in luce il contributo di rinomati chef dell’alta ristorazione e di aziende leader nei settori agroalimentare e tecnologico, offrendo opportunità di business, networking e formazione rivolte a professionisti e buyer sia italiani che internazionali.

L’evento, patrocinato da istituzioni come il Ministero delle Politiche Agricole, la Regione Lazio, la Regione Sicilia e il Comune di Roma, prenderà il via alle ore 10 di domenica 23 marzo con una cerimonia inaugurale di grande prestigio. Il tema centrale di questa edizione sarà la sovranità alimentare, sottolineando il diritto delle comunità a decidere autonomamente in ambito alimentare e agricolo, con un focus sulle persone coinvolte nella produzione e nel consumo di cibo, piuttosto che sugli interessi dei mercati globali. Fabio Sciortino evidenzia inoltre che l’evento coincide con il possibile riconoscimento della cucina italiana come patrimonio immateriale dell’Unesco. La manifestazione, ospitata presso la Fiera di Roma, si estenderà su oltre 25.000 metri quadrati di area espositiva coperta, suddivisa in due padiglioni e dodici settori tematici, con la partecipazione di oltre 250 aziende.

La nona edizione di Expocook si svolgerà in concomitanza con l’anno del Giubileo, consolidandosi come punto di riferimento per la ristorazione di qualità, sia a livello nazionale che internazionale. La Fiera di Roma sarà animata da un ricco programma di eventi, tra cui masterclass, cooking show, seminari e convegni dedicati a temi come Latte Art, Cake Design, Pizza, Gelato, Oli, Birre artigianali, Vino, Spirits e Mixology. Saranno previsti anche momenti di confronto per i professionisti del settore e talk aperti agli appassionati.

Nel padiglione 5, ribattezzato “gourmet arena”, spazio ai giovani chef emergenti e alle rinomate stelle Michelin. Tra i protagonisti dei cooking show ci saranno chef di fama internazionale come Mauro Uliassi (ristorante Uliassi, Senigallia, 3 stelle Michelin) ed Ernesto Iaccarino (ristorante Don Alfonso, Sant’Agata dei due Golfi, 1 stella Michelin e 1 stella verde). I due chef prenderanno parte anche a un talk show moderato dalla giornalista Eleonora Cozzella de ‘Il Gusto’.

Tra gli altri illustri ospiti, si annoverano Giuseppe Di Iorio (ristorante Aroma, Roma, 1 stella Michelin), Andrea Pasqualucci (ristorante Moma, Roma, 1 stella Michelin), Pierluigi Gallo (ristorante Achilli al Parlamento, Roma, 1 stella Michelin), Marcello Romano e Martina Emili (Hotel Hassler, Roma), Alfonso Crisci (ristorante Oltremare, Maiori), Stefano Marzetti (ristorante Mirabelle, Roma), Giuseppe Gaglione (Le Méridien Visconti, Roma), Matteo Faenza (Mogano, Formello) e Fabio Dodero (Metis, Roma). Saranno imperdibili le esibizioni dei Blind Brothers (Anthony Andaloro, Vincenzo Pappalardo ed Ezio Mondello) e l’intervento di Floriano Pellegrino (Bros), sponsorizzato da Unilever, così come la partecipazione dei pastry chef Nicola e Mario Fiasconaro.

La manifestazione vedrà inoltre la presenza delle principali associazioni di categoria, tra cui FIC (Federazione Italiana Cuochi), Euro-Toques Italia, Disciples d’Auguste Escoffier, AIBES (Associazione Barman Italiani), AMIRA (Associazione Maitre Italiani Ristoranti Alberghi), Federazione Italiana Pizzaioli e AIC (Associazione Italiana Celiachia) delle regioni Lazio e Sicilia.

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Cegos Italia, per 50% manager è adeguato l’investimento formativo aziendale  

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Il 50% dei manager reputa adeguato l’investimento formativo aziendale a loro dedicato, mentre il 36% lo considera insufficiente e un 7% segnala l’assenza totale di percorsi formativi. Questi dati emergono dalla survey “Essere manager: tra formazione e realtà operativa”, realizzata da Cegos Italia, parte del gruppo Cegos, leader nel settore del Learning & Development.

All’inizio del loro percorso come manager, il 41% non ha ricevuto alcuna formazione, mentre il 9% ha scelto l’autoformazione gratuita o ha sostenuto spese personali per formarsi. Questo fenomeno, legato all’autoformazione, cresce con i livelli di seniority: tra i nuovi manager raggiunge il 16%, rispetto al 5% dei manager con oltre dieci anni di esperienza. Per chi ha ricevuto formazione al primo incarico, questa è stata pianificata principalmente dall’azienda, con una stabilità intorno al 60%.

Secondo Emanuele Castellani, executive board member del gruppo Cegos e CEO di Cegos Italia, “non investire nella formazione dei leader aziendali è una scelta miope, che espone l’organizzazione a rischi significativi”. Tra le ragioni di tali decisioni ci sono limiti di budget, poca visione strategica o la sottovalutazione del rischio. Investire nella crescita dei manager, invece, migliora non solo i risultati aziendali, ma anche la produttività, la competitività e il senso di appartenenza dei dipendenti, incrementandone la retention. La ricerca evidenzia due necessità principali: offrire supporto pratico per tradurre la teoria in pratica e promuovere la formazione come strumento strategico e continuo per sviluppare competenze e performance, evitando così il rischio di perdere innovazione e attrattività.

Oggi il ruolo del manager non si limita al coordinamento delle attività quotidiane, ma richiede di affrontare numerose sfide: il bilanciamento tra strategie aziendali e operatività (43%), la creazione di ambienti motivanti (38%) e l’equilibrio tra responsabilità individuali e lavoro di squadra (34%). Seguono la gestione dei conflitti (33%), il time management sia personale che del team (29%) e l’integrazione tra autorità e autorevolezza (29%). Nonostante il 64% abbia partecipato a corsi di formazione organizzati dall’azienda, solo un manager su due riesce ad applicare quanto appreso, e solo un terzo lo fa quotidianamente.

Simili difficoltà si riscontrano nei programmi di formazione sulla comunicazione: benché le competenze siano più pratiche, il 47% dei manager dichiara di non riuscire a metterle sempre in pratica. Inoltre, il 50% considera i modelli ibridi adatti alla maggior parte delle situazioni lavorative, mentre il 37% li vede come il futuro del lavoro e il 12% li ritiene inadeguati per la maggior parte dei contesti. Infine, il 46% dei manager percepisce un significativo supporto aziendale verso questi modelli, ma il 27% ritiene che la propria azienda non sia sufficientemente impegnata, probabilmente a causa di resistenze culturali e mancanza di visione strategica.

Secondo Castellani, “un manager efficace dovrebbe bilanciare abilità interpersonali, gestionali e tecniche per affrontare le sfide complesse”. La scelta di uno stile di leadership più analitico o relazionale dipende dalla cultura aziendale e dagli obiettivi, ma è chiaro che la leadership autentica e inclusiva è la chiave del successo, considerando che “l’innovazione guida il cambiamento e il cambiamento passa dalle persone”.

Secondo Cegos, ci sono otto leve fondamentali per una gestione efficace delle dinamiche di team:

1) Definizione di ruoli e responsabilità: il 72% dei manager preferisce una struttura chiara e ben delineata, con comunicazione continua per adattarsi ai bisogni individuali, riducendo i casi di interventi dovuti a indicazioni poco precise.

2) Decisioni impopolari: il 26% punta a comunicarle chiaramente per evidenziare i benefici a lungo termine, il 22% le trasforma in opportunità di crescita e il 21% cerca compromessi perché non sempre si sente a proprio agio nel trasmetterle.

3) Gestione dei problemi del team: il 39% opta per soluzioni condivise, il 21% motiva il gruppo a vedere i problemi come sfide, mentre il 15% si basa sui dati per trovare risposte informate.

4) Risoluzione dei conflitti: il 26% preferisce gestirli in modo autonomo e discreto, senza coinvolgere terze parti; il 25% li considera opportunità di crescita, mentre il 17% resta imparziale, rischiando però di trascurare le dinamiche emotive.

5) Disponibilità e comunicazione: tre manager su quattro sono sempre contattabili e promuovono il dialogo nel team. Il 53% preferisce i colloqui di persona, affiancandoli all’uso di e-mail (51%) e chat (41%) per mantenere operatività e tracciabilità.

6) Fiducia nel team: il 32% si fida del proprio team mantenendo un controllo discreto per non compromettere l’autonomia del gruppo, mentre il 24% combina fiducia con analisi dei dati. Il micromanagement è considerato controproducente e scelto solo dal 4%.

7) Coinvolgimento nelle decisioni: il 41% adotta un approccio equilibrato, ascoltando e guidando il team nelle scelte.

8) Valutazione delle performance: un manager su tre dispone di un sistema di valutazione ma lo considera migliorabile, mentre il 23% non utilizza alcun KPI, limitando così l’efficacia decisionale e la capacità di raggiungere obiettivi strategici.

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Hunters group, assistenti di direzione e office manager figure sempre più centrali  

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Gli assistenti di alto livello stanno assumendo ruoli sempre più complessi e diversificati, supportando non più un singolo manager, ma interi team dirigenziali. Dimentichiamo l’immagine tradizionale della segretaria che si occupa di rispondere al telefono o di preparare caffè: oggi queste figure professionali necessitano di competenze organizzative avanzate, conoscenze di marketing e comunicazione, abilità nella gestione delle relazioni istituzionali, padronanza delle lingue straniere (spesso parlano fluentemente tre o quattro lingue) e familiarità con le tecnologie più moderne. Inoltre, qualità come riservatezza, affidabilità, garbo, flessibilità e capacità di problem solving sono indispensabili per affrontare situazioni di stress. Questo cambiamento ha finalmente portato a un maggiore riconoscimento del valore di questa professione, come sottolinea Silvia Movio, director di Hunters Group, società specializzata nella selezione di personale qualificato.

L’evoluzione di questo ruolo ha spostato gli assistenti dai margini al centro delle dinamiche aziendali. Oggi, l’assistente è una figura chiave che interagisce con clienti, fornitori e colleghi, condividendo informazioni con i vari dipartimenti e collaborando quotidianamente con team, anche internazionali. Non a caso, molte aziende li definiscono “business assistant”, sottolineando la loro importanza strategica nelle attività aziendali.

Per rispondere alla crescente domanda di professionisti specializzati in assistenza direzionale e supporto agli uffici, Hunters Group ha recentemente lanciato una nuova divisione dedicata, denominata Professional Assistant & Office Support.

Secondo i dati dell’Osservatorio di Hunters Group, negli ultimi 24 mesi si è registrato un incremento del 15% nel numero di assistenti di direzione e business assistant, insieme a un aumento del 10% di office manager. Questi professionisti, spesso in possesso di laurea e con eccellenti competenze linguistiche, trovano particolare impiego nei settori della consulenza strategica, negli studi legali e nelle multinazionali operanti nei comparti oil&gas e farmaceutico.

Le competenze trasversali sono il cuore del successo per questa professione. Gli assistenti moderni devono essere in grado di gestire agende, elaborare dati e creare report, oltre a curare comunicazioni e relazioni internazionali.

Le capacità organizzative restano essenziali per affrontare la complessità del lavoro quotidiano accanto ai dirigenti, ma non bastano. È cruciale anche la capacità di analizzare e rielaborare dati per realizzare presentazioni aziendali efficaci, unita a una comunicazione impeccabile, fondamentale per rappresentare al meglio i top manager.

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Radar Academy: ecco migliori aziende in Italia che investono sui giovani talenti  

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La Radar Academy, rinomata business school, ha istituito il prestigioso premio “Company for Generation Z”, giunto alla sua terza edizione. Questo riconoscimento mira a valorizzare le aziende che investono e promuovono i giovani appartenenti alla Generazione Z attraverso politiche e iniziative mirate. Con oltre 8 milioni di giovani nati tra il 1995 e il 2010, la Generazione Z rappresenta un segmento cruciale per il futuro, essendo la prima generazione nata e cresciuta nel mondo digitale, caratterizzato da internet, social media, smartphone, dispositivi avanzati e intelligenza artificiale. Puntare su di loro è fondamentale per affrontare le sfide del lavoro di domani.

Durante l’edizione 2025, svoltasi il 13 marzo presso la sede di Bosch Italia a Milano, sono state premiate 41 aziende che si sono distinte per aver attuato strategie concrete di valorizzazione dei giovani. I criteri di assegnazione hanno incluso dieci ambiti chiave, tra cui: numero di assunzioni di giovani nati dopo il 1995, stage attivati, percorsi di carriera, welfare aziendale, smart working, attività di formazione, politiche di talent retaining, collaborazioni con scuole, università e business school, impegno per la diversità e inclusione, e iniziative legate alla sostenibilità.

Tra le aziende premiate figurano nomi di rilievo come Coop Alleanza 3.0, Sicuritalia, Aldi Srl, Lidl Italia, The Westin Palace Milan, Renault Group, Primadonna Collection, Randstad Group Italia, Haier Europe, Toto Costruzioni Generali, Enel Italia, Leroy Merlin, Afv Acciaierie Beltrame, e molte altre. Tra queste, alcune hanno ricevuto una Menzione Speciale, come AB InBev, Guna, ItaliaOnline, Nugnes 1920, Laminazione Sottile Group, e Exelite.

Il CEO di Radar Academy, Ernesto D’Amato, ha sottolineato l’importanza del premio, dichiarando: “Il riconoscimento Company for Generation Z nasce per portare attenzione su un tema centrale per il nostro futuro: l’investimento nei giovani della Generazione Z, i veri protagonisti del cambiamento in corso. Le aziende giocano un ruolo cruciale, non solo nel rinnovamento lavorativo e organizzativo, ma anche a livello sociale e per l’intero sistema paese”.

La Radar Academy, affiliata a Radar Consulting Italia, si distingue per il suo approccio innovativo nel recruiting e nella talent acquisition, collaborando con aziende prestigiose. Grazie alla sua esperienza nel mercato del lavoro, offre Master altamente specializzati e in linea con le esigenze delle imprese. I suoi programmi formativi sono disponibili in 12 città italiane, tra cui Milano, Torino, Padova, Verona, Firenze, Bologna, Roma, Pescara, Napoli, Salerno, Bari e Catania.

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Terremoto, Sisma 2016: nuovi strumenti per formazione e incontro domanda-offerta lavoro  

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Sull’Appennino centrale arrivano nuovi strumenti avanzati per migliorare la formazione degli studenti e favorire lo sviluppo del mercato del lavoro, creando un collegamento efficace tra domanda e offerta. Due progetti distinti ma con un obiettivo comune: contrastare lo spopolamento nei territori del cratere sisma 2016, una vasta area di 8.000 chilometri che include 138 comuni tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. L’obiettivo principale è creare condizioni che permettano ai giovani e ai lavoratori di rimanere o tornare a vivere in queste zone.

Le iniziative presentate sono state illustrate durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, con la partecipazione di Paola Nicastro, presidente e amministratore delegato di Sviluppo Lavoro Italia, e Guido Castelli, commissario straordinario per il sisma 2016.

Durante l’evento è stata lanciata la piattaforma ‘Area Cratere del Sisma 2016’, accessibile all’indirizzo areasisma2016.sviluppolavoroitalia.it. Questo strumento consente di consultare i principali dati demografici e del mercato del lavoro relativi ai 138 comuni interessati. La piattaforma è strutturata in cinque sezioni principali: demografia, mercato del lavoro, rapporti di lavoro attivati, rapporti di lavoro cessati e datori di lavoro. Le sezioni dedicate a demografia e mercato del lavoro si basano sui dati del censimento permanente dell’Istat, mentre le altre sezioni sono state realizzate grazie all’elaborazione dei dati del Sistema informativo statistico delle comunicazioni obbligatorie (Sisco) del Ministero del Lavoro.

Secondo Paola Nicastro: “Questo progetto rappresenta uno dei primi risultati della convenzione quadro firmata il 20 novembre 2024 con il commissario straordinario, in linea con il protocollo d’intesa siglato dal Ministro Calderone.” Ha aggiunto: “Grazie alla piattaforma Labour Market Intelligence sviluppata dal nostro reparto statistico, possiamo monitorare i dati principali riguardanti demografia e mercato del lavoro nei comuni del cratere, mettendo in atto azioni concrete per le politiche attive. Inoltre, oggi presentiamo cinque manifestazioni di interesse che coprono la filiera di istruzione, formazione e lavoro, riconoscendone l’importanza strategica per lo sviluppo socioeconomico dell’area. Queste iniziative sono parte di un piano strutturato per promuovere l’occupazione e contrastare lo spopolamento.”

Guido Castelli ha sottolineato: “Il Laboratorio Appennino centrale si conferma un modello innovativo nell’ambito di formazione e lavoro, sfruttando le nuove tecnologie per sostenere la crescita e lo sviluppo sostenibile. Oltre alla ricostruzione materiale, la mia priorità è rendere questi territori più attrattivi. La formazione professionale e l’accesso al lavoro sono strumenti strategici per permettere alle persone, in particolare ai giovani, di restare o tornare in queste aree. Grazie alla collaborazione con Sviluppo Lavoro Italia, stiamo facendo un passo avanti significativo. Ringrazio il Ministro Marina Calderone e il Governo Meloni per il loro fondamentale supporto nella realizzazione di questa strategia di rinascita dell’Appennino centrale.”

Nel corso dell’incontro sono state presentate cinque manifestazioni di interesse rivolte a università, scuole secondarie di primo e secondo grado, Cpia, Its e Cfp. Queste iniziative mirano a rafforzare i servizi di orientamento e accompagnamento nei diversi ambiti della formazione secondaria e terziaria all’interno del cratere sisma 2016.

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L’ Università di Roma Tor Vergata apre orto botanico a scuole e cittadini per...

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Giovedì 20 marzo 2025, in occasione della Giornata nazionale delle università, promossa dalla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e dall’Anci, l’Università di Roma Tor Vergata parteciperà all’evento “Università svelate”. Per l’occasione, l’ateneo aprirà le porte del suo orto botanico a studenti delle scuole medie e superiori, alla comunità accademica e ai cittadini, offrendo un’esperienza immersiva dedicata alla ricerca sulla sostenibilità e alla tutela della biodiversità. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità per far conoscere un luogo spesso poco noto del territorio, ma dall’elevato valore scientifico e didattico, sensibilizzando le nuove generazioni e la cittadinanza sull’importanza dell’ambiente.

Le scuole partecipanti potranno mostrare agli studenti come la ricerca botanica possa fornire soluzioni concrete per proteggere l’ecosistema e promuovere un senso di responsabilità verso il rispetto dell’ambiente da parte di ogni individuo.

La giornata avrà inizio alle ore 10.30 con una conferenza online su Microsoft Teams. Interverranno Nathan Levialdi Ghiron, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata; Antonella Canini, prorettrice per l’Ambiente, la Sostenibilità e la Transizione Energetica; Rosaria Alvaro, prorettrice per le Politiche di Innovazione Sociale; e Nicola Franco, presidente del VI Municipio.

“L’iniziativa Università svelate vuole aprire le porte della conoscenza, mettendo in evidenza il valore della ricerca scientifica per la società. In questa occasione, vogliamo rendere accessibile a tutti l’Orto Botanico, un luogo chiave del nostro Ateneo che custodisce un patrimonio di biodiversità e ricerca. L’obiettivo è sensibilizzare scuole e cittadini sull’importanza della sostenibilità e della tutela ambientale,” ha dichiarato il rettore Nathan Levialdi Ghiron.

Il programma prevede due visite guidate gratuite, una alle ore 11.00 e l’altra alle ore 16.00. Durante queste visite, i partecipanti – tra studenti, cittadini e membri della comunità accademica – avranno la possibilità di scoprire le collezioni botaniche, osservare da vicino le diverse specie vegetali custodite e conoscere i progetti di ricerca dedicati alla conservazione della biodiversità e alla rigenerazione ambientale. Oltre alle visite, saranno organizzate lezioni itineranti per approfondire temi legati alla sostenibilità, alla botanica applicata e all’impatto ambientale delle attività umane, sotto la guida di esperti e ricercatori dell’ateneo.

“L’orto botanico di Roma Tor Vergata è un centro di eccellenza per la ricerca, la conservazione e la formazione. Qui, lo studio delle piante diventa un elemento cruciale per la sostenibilità ambientale e per le biotecnologie verdi. Attraverso questa iniziativa, vogliamo trasmettere ai giovani l’importanza della biodiversità e dimostrare come la scienza offra strumenti concreti per proteggere il nostro ecosistema. La conoscenza botanica non è solo sapere teorico, ma anche un’azione di responsabilità verso il pianeta,” ha affermato Antonella Canini, prorettrice per l’Ambiente, la Sostenibilità e la Transizione Energetica.

Durante le attività, i partecipanti potranno comprendere il ruolo fondamentale delle piante nella vita quotidiana, dall’agricoltura sostenibile alla rigenerazione urbana mediante specie autoctone. Inoltre, scopriranno come anche piccoli gesti individuali possano contribuire alla salvaguardia dell’ambiente. Più di un semplice centro di ricerca, l’orto botanico rappresenta un ponte tra l’università e il territorio, custodendo un prezioso patrimonio di biodiversità e innovazione scientifica. L’evento “Università svelate” offre un’occasione unica per conoscere questo luogo e riflettere sulle sfide ecologiche del presente e del futuro.

“L’università deve essere un attore attivo nella società, promuovendo il dialogo e la consapevolezza riguardo alle grandi sfide che dobbiamo affrontare. Attraverso Università svelate, vogliamo offrire ai giovani un’opportunità di crescita, che possa rappresentare l’inizio di un percorso di responsabilità e attenzione verso il mondo che ci circonda. Gli atenei sono un patrimonio collettivo, aperto a tutti e orientato al futuro,” ha sottolineato Rosaria Alvaro, prorettrice per le Politiche di Innovazione Sociale.

Questa giornata non sarà solo un’occasione per visitare un luogo speciale, ma anche un invito a guardare la natura con occhi diversi. Ogni passo tra le piante dell’orto botanico potrà diventare il primo verso una consapevolezza ambientale più profonda, da portare con sé ben oltre questa esperienza.

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Imprese, nasce Manifesto dell’economia dei servizi, equità negli appalti pubblici  

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Un nuovo documento, denominato il Manifesto dell’economia dei servizi, è stato presentato da sedici associazioni di categoria per evidenziare le criticità normative che colpiscono il settore dei servizi e forniture rispetto a quello dei lavori pubblici negli appalti della pubblica amministrazione.

Il Manifesto, intitolato “Servizi e forniture: invisibili negli appalti, indispensabili per il Paese”, è stato sottoscritto da realtà come Afidamp, Agci Servizi, Angem, Anip-Confindustria, Anir-Confindustria, Assiv-Confindustria, Assosistema Confindustria, ConFedersicurezza e Servizi, Fipe-Confcommercio, Fnip-Confcommercio, Fondazione scuola nazionale servizi, Issa, Legacoopsociali, Legacoop produzione e servizi, Unionservizi Confapi e Univ. Attraverso questo documento, le associazioni chiedono un’azione urgente da parte del Governo per correggere i meccanismi di revisione prezzi, che attualmente penalizzano un comparto fondamentale per il Paese. Questo settore coinvolge oltre mezzo milione di lavoratori e genera un valore economico di circa 70 miliardi di euro.

Le attuali disparità normative rappresentano un problema culturale che riguarda gli acquisti nella Pubblica Amministrazione, mettendo a rischio non solo la stabilità delle imprese ma anche i diritti dei lavoratori impiegati in servizi essenziali. Se non si interviene rapidamente, il rischio è quello di un impatto devastante sull’occupazione e sulla qualità di servizi fondamentali come la pulizia di spazi pubblici e lavorativi, l’igienizzazione ospedaliera, le mense scolastiche e sanitarie, la gestione dei rifiuti, la vigilanza privata, la fornitura e la sanificazione di dispositivi medici, oltre alla gestione di servizi sociosanitari, educativi e assistenziali.

Per affrontare questa situazione, il Manifesto propone quattro richieste principali al Governo: l’allineamento delle soglie di revisione prezzi tra servizi, forniture e lavori negli appalti pubblici; l’introduzione dell’obbligo di revisione ordinaria dei prezzi nei contratti continuativi, attualmente a discrezione delle stazioni appaltanti; la creazione di un dipartimento dedicato alle politiche del settore servizi e forniture per colmare la mancanza di attenzione istituzionale; e l’apertura di un tavolo di confronto con i ministeri competenti, tra cui Mit, Mimit e Mef.

Il documento è ora a disposizione delle istituzioni e degli stakeholder interessati. Nei prossimi giorni, le associazioni promotrici hanno in programma una serie di iniziative pubbliche per avviare un dialogo costruttivo con il Governo. L’obiettivo è ottenere un riconoscimento concreto del ruolo strategico che il settore dei servizi e delle forniture svolge nell’economia italiana.

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Assoconcerti: da concerti dal vivo indotto da 4,5 mld per economia, serve sostegno  

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Un’analisi approfondita rivela che il settore dei concerti dal vivo in Italia genera un indotto economico totale di circa 4.5 miliardi di euro. Questo dato emerge dal rapporto commissionato da AssoConcerti sull’impatto economico dei concerti estivi del 2024, curato dal professor Nicola Salvati dell’Università di Pisa. L’indagine mette in luce i benefici economici e sociali derivanti dal settore musicale, evidenziando il suo ruolo strategico per il turismo, l’occupazione e lo sviluppo locale.

Il presidente di AssoConcerti, Bruno Sconocchia, sottolinea la necessità di un maggiore sostegno politico e istituzionale per consolidare questi risultati. “Con una presenza significativa nel comparto dello spettacolo dal vivo, i nostri 65 associati coprono oltre il 70% del mercato, realizzando ricavi superiori a quelli del comparto cinematografico,” spiega Sconocchia. Dopo il duro periodo della pandemia, che ha azzerato i fatturati e ridotto i posti di lavoro, il settore ha dimostrato una notevole capacità di ripresa.

Sconocchia evidenzia inoltre che la musica dal vivo rappresenta un elemento fondamentale della cultura italiana, con un impatto rilevante sul piano sociale ed economico. Essa costituisce uno dei pochi momenti di aggregazione, soprattutto per i giovani, e genera importanti ricadute occupazionali e sul territorio grazie agli eventi di grande portata.

I dati della ricerca mostrano che gli associati di AssoConcerti, che rappresentano circa il 66% del mercato, hanno incassato nel 2023 circa 900 milioni di euro, attirando 9 milioni di spettatori. Attraverso tecniche di calibrazione, il rapporto stima un indotto totale per l’intero settore pari a circa 4.5 miliardi di euro. Questo dato conferma la rilevanza strategica del comparto musicale come motore di sviluppo economico e sociale.

L’indagine evidenzia che i concerti, le rassegne e i festival, se ben integrati con il territorio, possono trasformarsi in un’opportunità unica per favorire la crescita economica, il turismo e la valorizzazione culturale dell’Italia. Le spese generali legate agli eventi includono non solo i biglietti dei concerti, ma anche spese per attività culturali, enogastronomia, artigianato tipico, gadget, libri e abbigliamento.

Analizzando gli eventi principali dell’estate 2024, tra cui il Lucca Summer Festival, La Prima Estate e gli spettacoli di Milano, Roma e Napoli, si conferma il ruolo della musica dal vivo come leva strategica per la crescita economica locale e nazionale. Ogni manifestazione si distingue per le peculiarità degli artisti, dei territori ospitanti e del pubblico partecipante, generando impatti variegati.

Il Lucca Summer Festival, noto per la sua programmazione di alto livello, ha attirato un pubblico internazionale con una spiccata propensione alla spesa per servizi premium e pernottamenti prolungati. L’evento ha integrato l’offerta musicale con le attrazioni turistiche della città, favorendo un indotto significativo. In modo simile, La Prima Estate, con un format giovane e informale, ha combinato musica e cultura, generando impatti rilevanti per il territorio della Versilia.

Gli eventi di Milano, tra cui quelli a San Siro e gli I-Days, hanno attirato un pubblico diversificato. Gli spettacoli internazionali, come quelli di Taylor Swift e Stray Kids, hanno richiamato spettatori da tutto il mondo, generando spese elevate per trasporti e pernottamenti. Gli artisti italiani, tra cui Vasco Rossi e Zucchero, hanno invece consolidato il legame con il pubblico nazionale, contribuendo significativamente ai settori della ristorazione e dei trasporti.

A Roma, gli spettacoli di David Gilmour e dei Coldplay hanno dimostrato il ruolo delle grandi città come poli attrattivi per il turismo musicale. Gilmour ha registrato una spesa media per spettatore tra le più alte grazie a pernottamenti prolungati e servizi premium, mentre i Coldplay hanno generato un indotto significativo grazie al numero elevato di spettatori provenienti da diverse regioni italiane. Entrambi gli eventi confermano che una programmazione mirata e infrastrutture adeguate possono trasformare le capitali culturali in catalizzatori economici.

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Sanpellegrino nomina Ilenia Ruggeri direttore generale  

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Ilenia Ruggeri, originaria di Como e nata nel 1971, è stata recentemente designata come nuovo direttore generale di Sanpellegrino, azienda leader nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche. Grazie alla sua ventennale esperienza all’interno del Gruppo e alla sua approfondita conoscenza del mercato del beverage, Ruggeri metterà in campo le sue competenze per sostenere la crescita dell’impresa sul territorio italiano.

Il percorso professionale di Ruggeri è iniziato nel 2002 all’interno del Gruppo Nestlé, dove ha trascorso 15 anni in Nestlé Purina, ricoprendo ruoli con responsabilità sempre maggiori nell’ambito del generating demand. Nel 2016 ha fatto il suo ingresso in Sanpellegrino come international marketing director. Successivamente, nel 2020, è stata promossa a head of marketing e innovation, contribuendo in maniera decisiva alla crescita dei marchi e alla definizione delle strategie di canale durante il difficile periodo della pandemia. Prima di entrare in Purina, Ruggeri ha maturato una significativa esperienza lavorando per Avon Cosmetics per quattro anni.

Nel ruolo di direttore generale, Ruggeri sarà responsabile della creazione di strategie innovative, accelerando le performance dei brand internazionali come S.Pellegrino, Acqua Panna e le bibite Sanpellegrino. Inoltre, promuoverà lo sviluppo del marchio locale Levissima e degli aperitivi analcolici. Un altro obiettivo chiave sarà quello di supportare progetti che favoriscano un impatto positivo e riducano l’impronta ecologica dell’azienda, seguendo il modello di business basato sul valore condiviso che Sanpellegrino pone al centro delle sue attività.

Fedele alla sua convinzione che un ambiente di lavoro positivo, inclusivo e stimolante sia essenziale, Ruggeri ha sempre posto grande attenzione alle persone e alla valorizzazione dei talenti nella sua visione aziendale. Nella nuova posizione, collaborerà con l’amministratore delegato Michel Beneventi, che ricopre anche il ruolo di global head of international premium business per la business unit globale Nestlé Waters & Premium Beverage, e con Stefano Marini, nominato head of southern Europe & aoa. Ruggeri è laureata in economia aziendale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e ha una figlia.

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Immobili, Corrado Sassu: “Affitto o acquisto, cosa conviene davvero dopo tagli...

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Il recente taglio dei tassi da parte della Banca Centrale Europea sta rivoluzionando nuovamente il mercato immobiliare. La domanda che molti italiani si pongono è: nel 2025 sarà più vantaggioso restare in affitto o acquistare casa? Con il sesto taglio consecutivo di 0,25 punti percentuali, avvenuto il 6 marzo 2025, il tasso sui depositi è stato portato al 2,5%. Corrado Sassu, fondatore della Corrado Group e noto per il programma “Casa a prima vista”, illustra lo scenario attuale.

“Grazie a questa decisione della BCE, il costo del credito sta diminuendo, rendendo i mutui più accessibili rispetto agli anni passati. Chi ha posticipato l’acquisto temendo rate troppo elevate, optando per l’affitto, potrebbe ora trovarsi di fronte a condizioni più interessanti. Prevedo che il mercato possa rapidamente riprendersi,” afferma Sassu.

Analizzando il mercato romano, Sassu evidenzia come il costo medio degli affitti abbia raggiunto i 18 euro al metro quadro, con un incremento dell’11,4% rispetto al 2024. In zone semicentrali come Flaminio, Parioli e Prati, un trilocale costa mediamente oltre 1.500 euro al mese, mentre nel centro storico si arriva anche a 3.200 euro. Con il Giubileo in corso, molti stanno considerando il mutuo come un’opzione più vantaggiosa a lungo termine. Sassu sottolinea che chi paga circa 1.200 euro al mese per un bilocale potrebbe, con la stessa cifra o meno, coprire la rata di un mutuo, trasformando la spesa in un investimento futuro.

Grazie al nuovo taglio dei tassi, chi acquista un immobile dal valore di 250.000 euro con un mutuo all’80% (quindi 200.000 euro di finanziamento) e un tasso fisso del 2,5% per 25 anni, si troverebbe a pagare una rata mensile di circa 897 euro. Questa somma è decisamente inferiore rispetto alla media degli affitti nella Capitale. Tuttavia, la convenienza di comprare casa nel 2025 dipende da fattori come la durata della permanenza in città e la disponibilità di liquidità.

“Chi prevede di rimanere nella stessa città per almeno 7-10 anni e dispone di un capitale iniziale dovrebbe seriamente considerare l’acquisto. Per comprare casa è necessario avere almeno il 20% del prezzo come anticipo, oltre a coprire spese notarili, tasse e altri costi accessori. Questo è il momento ideale per esplorare le opportunità disponibili,” consiglia Sassu.

Il 2025 potrebbe rappresentare un punto di svolta per chi desidera abbandonare l’affitto. Tuttavia, Sassu avverte: “Ogni decisione va presa con calma. Il consiglio principale è di non lasciarsi influenzare solo dalle paure o dalle mode del momento. Il mercato immobiliare è ciclico e chi sa cogliere le opportunità al momento giusto può ottenere il massimo vantaggio.”

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Infortuni, Aifos: “Per 1 azienda su 2 nessun documento di valutazione rischi,...

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La differenza di genere influisce anche sugli aspetti legati a salute e sicurezza sul lavoro. Per le donne, emergono problematiche più stringenti, come quelle relative ad abusi, molestie e violenze nei contesti lavorativi. L’Aifos, principale associazione italiana di operatori e formatori sulla sicurezza sul lavoro, ha condotto una ricerca su un campione di oltre 300 partecipanti per analizzare la valutazione dei rischi lavorativi in base al genere. Dall’indagine risulta che il 45% delle aziende ha redatto un documento per valutare i rischi legati alle differenze di genere, mentre il 40% non lo ha fatto. Inoltre, solo il 25% ha implementato un sistema per la gestione delle pari opportunità. Sul tema specifico dei rischi di violenze e molestie, appena il 35% delle aziende ha predisposto un documento, contro il 50% che non ha adottato alcuna misura.

Ma cosa si intende per documento di valutazione dei rischi? Si tratta di uno strumento obbligatorio per legge, redatto dopo un’attenta analisi dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori di un’organizzazione. La sua stesura richiede il coinvolgimento e la consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). All’interno del documento vengono indicate sia le misure di prevenzione che di protezione, accompagnate da un programma di attuazione per migliorare progressivamente i livelli di salute e sicurezza.

Questo documento rappresenta il primo passo nella prevenzione, fungendo da base per tutte le iniziative di tutela del lavoratore. Anche la formazione deve essere calibrata sui rischi effettivamente rilevati, che variano in base alla mansione svolta e possono essere influenzati da fattori fisici e psichici specifici del lavoratore.

Dalla ricerca emerge che, per oltre il 90% del campione, la principale difficoltà è legata alla scarsa sensibilità culturale verso il tema. Tuttavia, l’88% degli esperti di formazione in salute e sicurezza ritiene che tra i temi fondamentali da affrontare nei corsi di formazione ci sia quello degli abusi e delle violenze nei luoghi di lavoro.

Circa il 47% delle aziende ha adottato misure preventive e protettive per affrontare i rischi associati alla differenza di genere, mentre solo il 37% ha organizzato corsi di formazione e aggiornamento, contro il 50% che non ha preso alcuna iniziativa. Secondo Paolo Carminati, direttore generale di Aifos, “la tutela della salute e sicurezza delle donne lavoratrici è influenzata dalla disuguaglianza di genere presente sia nel mercato del lavoro che nella società. Molti fattori critici che rendono il lavoro più rischioso per le donne sono stati ignorati a lungo e solo recentemente hanno iniziato a emergere. Tradizionalmente si è ritenuto che i ruoli maschili fossero più impegnativi, sia fisicamente che mentalmente, rispetto a quelli delle donne, un’idea che sta cambiando lentamente nonostante le crescenti evidenze che la mettono in discussione”.

I dati raccolti indicano che l’attenzione verso i fattori di rischio, spesso di natura relazionale o psicosociale, che colpiscono soprattutto le lavoratrici, è ancora insufficiente. La gestione della salute e sicurezza sul lavoro rimane spesso troppo neutrale rispetto alle differenze di genere. Tuttavia, la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali non potrà mai essere davvero efficace senza una piena considerazione delle variabili legate al genere”.

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Dazi, Boscaini (Confindustria Veneto): “Preoccupati, 9,3% nostro export è verso...

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“Il rischio di nuovi dazi statunitensi sui prodotti italiani ed europei rappresenta senza dubbio un tema cruciale. L’export verso gli USA sta già mostrando un leggero calo, segnando quasi un -5% rispetto al 2024. Considerando che il 9,3% delle esportazioni regionali venete è destinato agli Stati Uniti, solo Lombardia, Emilia e Toscana ci precedono in questa classifica. I nostri principali settori di esportazione sono macchinari, prodotti metalmeccanici, agroalimentare e tessile. È evidente che qualsiasi ostacolo che limiti il normale flusso commerciale verso questi mercati è motivo di forte preoccupazione”. Così commenta Raffaele Boscaini, neo presidente di Confindustria Veneto, intervistato sulle possibili conseguenze economiche per la regione veneta.

“Le minacce di dazi da parte di Trump possono trasformarsi rapidamente in realtà, ma allo stesso tempo non sono escluse eventuali retromarce – sottolinea Boscaini –. Questa incertezza, sebbene non auspicabile, è al momento difficilmente prevedibile”.

Proseguendo, Boscaini afferma: “In Veneto esiste un tessuto imprenditoriale solido, capace di affrontare questa sfida grazie a una gestione ponderata delle filiere produttive in entrata e in uscita. Tuttavia, dazi rilevanti come quelli ipotizzati risulterebbero difficili da assorbire senza un inevitabile aumento dei prezzi”.

A suo avviso, “è necessario trovare una strategia di difesa contro questi dazi, preferibilmente evitando conflitti commerciali basati su ritorsioni. La soluzione migliore passa probabilmente attraverso il dialogo e la negoziazione, poiché, come in ogni conflitto, la diplomazia è l’arma più efficace”.

Boscaini traccia poi un quadro della situazione economica veneta: “Non si può negare che stiamo assistendo a un rallentamento economico. Le esportazioni sono in diminuzione, le assunzioni calano – soprattutto nei settori metalmeccanico e calzaturiero – nonostante il mantenimento della piena occupazione. Questi segnali potrebbero preludere a difficoltà ulteriori, motivo per cui è essenziale non abbassare la guardia e adottare le contromisure necessarie. Per il 2025, le previsioni economiche sono contrastanti: si parla di una crescita del PIL tra lo 0,9% e l’1%, un dato comunque superiore alla media nazionale, stimata intorno allo 0,7%. Questo conferma la resilienza e la dinamicità del Veneto”.

Secondo Boscaini, alcune delle principali criticità riguardano il fabbisogno energetico, la mancanza di personale qualificato e la capacità di attrarre investimenti in grado di avere un impatto positivo sul territorio.

Commentando la sua elezione a presidente di Confindustria Veneto, Boscaini si dichiara “onorato per l’unanime convergenza sulla mia candidatura e per l’unità di visione, fondamentale in una fase complessa come quella attuale”. Aggiunge inoltre: “Il ruolo di Confindustria Veneto è quello di fungere da ponte tra le istanze delle associazioni territoriali e provinciali e le istituzioni, sia locali che nazionali. Un supporto importante in questa direzione proviene dalla Fondazione Nord Est, che offre alle imprese strumenti di analisi economica e strategica”.

Boscaini sottolinea l’importanza delle misure necessarie per affrontare le sfide future: “Sul decreto bollette, va riconosciuto l’impegno del governo. Anche se non ci pone ancora in condizioni ottimali, lo sforzo è certamente apprezzabile”.

Ritiene comunque che “ci siano molti ambiti migliorabili. Ad esempio, sarebbe opportuno rafforzare le PMI sui mercati internazionali attraverso politiche mirate. Un altro tema cruciale è la sburocratizzazione, poiché le complicazioni amministrative rappresentano un freno agli investimenti e comportano costi aggiuntivi per le imprese”.

Boscaini evidenzia inoltre la necessità di “aumentare gli ingressi legali di lavoratori stranieri, soprattutto nei settori manifatturiero e agroindustriale. Si tratta di un bisogno che, se ben gestito, può generare benefici sia per il nostro Paese che per chi cerca migliori opportunità di vita”.

Infine, parlando delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, Boscaini osserva che “possono generare ricadute economiche rilevanti per i territori e le imprese locali, oltre a lasciare in eredità infrastrutture sportive utili per decenni. Le polemiche sull’adeguamento degli impianti, come la pista di bob, risultano incomprensibili. È cruciale invece sfruttare al meglio queste strutture, come accaduto a Verona con lo stadio realizzato per Italia ’90”.

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Imprese, Pluxee Italia protagonista del Welfare day 2025 

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Il welfare aziendale può essere considerato una parte essenziale delle strategie collettive delle imprese? E come possono essere integrati sostenibilità, digitalizzazione e welfare? Questi temi saranno al centro della terza edizione del Welfare Day 2025, l’evento organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, leader nei benefit aziendali e nel coinvolgimento dei dipendenti. L’appuntamento si terrà oggi, giovedì 13 marzo, a Roma, presso il Palazzo dell’Informazione.

L’evento rappresenta una preziosa opportunità di confronto per il mondo delle imprese, offrendo nuovi insight, dati e ricerche di Pluxee sulle soluzioni di welfare aziendale e sul loro impatto su produttività e benessere dei lavoratori. Durante l’incontro si esplorerà la relazione tra benessere, felicità e performance aziendale, evidenziando come questi aspetti siano ormai indissolubili dalla vita lavorativa. Promuovere la felicità sul posto di lavoro si rivela cruciale per l’attrattività delle aziende nel mercato del lavoro e per la retention dei talenti, influenzando le scelte strategiche dei responsabili delle risorse umane.

Il welfare aziendale si collega strettamente alla sostenibilità sociale e oggi possiede caratteristiche specifiche che lo rendono un elemento fondamentale per l’operatività aziendale. Attraverso una serie di Talk Show, esperti del settore e manager aziendali presenteranno le ultime tendenze e le best practice per integrare il welfare nelle strategie aziendali, promuovendo una crescita equilibrata, sostenibile e orientata al digitale.

Le iniziative di supporto ai dipendenti e i benefit aziendali contribuiscono a migliorare il benessere generale, favorendo un ambiente di lavoro sostenibile. Diffusi in tutte le funzioni aziendali, questi strumenti aumentano la felicità e la produttività, creando un ciclo virtuoso che rafforza il coinvolgimento dei dipendenti, migliora la reputazione aziendale e garantisce una crescita sostenibile a lungo termine. Una delle domande centrali sarà: come costruire e mantenere un ecosistema aziendale che ponga al centro la soddisfazione dei lavoratori? I pacchetti di benefit, comprendenti prestazioni sanitarie o misure di sostegno alla genitorialità, devono evolvere per rispondere sempre meglio alle esigenze dei dipendenti, andando oltre il semplice valore economico.

Nel contesto del Welfare Day 2025, questi argomenti saranno approfonditi con la partecipazione di Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo, rispettivamente country marketing e product director, e managing director di Pluxee Italia. Contribuiranno inoltre chief HR officer e HR manager di aziende come Atac, Fater, Fendi, Philip Morris International, Procter & Gamble, Tim e molte altre.

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Assolegno, Claudio Giust eletto presidente 

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Il consiglio direttivo di Assolegno, parte di FederlegnoArredo, ha nominato Claudio Giust come nuovo presidente dell’associazione che rappresenta le aziende italiane attive nella prima lavorazione e nella costruzione in legno. Tra gli obiettivi prioritari del suo mandato, spiccano la promozione del legno come materiale d’eccellenza e la valorizzazione della filiera forestale italiana.

“Il mio impegno sarà volto a promuovere il legno come risorsa strategica”, afferma Claudio Giust, ringraziando il consiglio direttivo per la fiducia accordata. L’utilizzo del legno, sottolinea, rappresenta una soluzione per migliorare l’impronta ecologica del settore edilizio, abbattere le emissioni di materiali ad alta intensità di CO2 e favorire il stoccaggio di carbonio a lungo termine. Inoltre, proseguirà il lavoro di sensibilizzazione sui vantaggi delle tecnologie in legno, che garantiscono soluzioni rispettose dell’ambiente.

Un altro aspetto fondamentale del suo mandato riguarda la valorizzazione delle risorse locali, elemento cruciale per la sostenibilità e la competitività del settore. Giust evidenzia l’importanza di incentivare la filiera corta, sfruttando il legno locale e riducendo la dipendenza dalle importazioni. “Attualmente, le importazioni di legname segato rappresentano il principale canale di approvvigionamento per il mercato italiano, registrando una crescita del +14,6% nel 2024. Nonostante le ampie risorse forestali presenti sul territorio nazionale, l’Italia continua a mostrare una forte dipendenza dalle forniture estere”, conclude il presidente.

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Pari opportunità, Fondirigenti: progetto Dea lancia Deaction map e Dea talent guide 

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In un momento in cui l’Italia registra alcuni dei peggiori indicatori europei per quanto riguarda la partecipazione femminile al lavoro – con un drastico calo nel Global Gender Gap Report 2024, che ha visto il Paese scendere all’87° posto, e una presenza femminile inferiore al 30% nei settori Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) – è evidente che il divario di genere rappresenti un ostacolo all’innovazione e alla competitività delle imprese italiane. Per affrontare questa criticità, il progetto Dea-Digitale, equità e azioni, promosso da Fondirigenti e coordinato dalla Fondazione Piemonte Innova e l’Università di Torino, con il supporto di Federmanager Torino e Unione Industriali Torino, ha introdotto strumenti concreti e mirati per favorire un cambiamento.

Iniziato nel settembre 2024, il progetto ha coinvolto 20 aziende piemontesi e oltre 30 dirigenti in un percorso di ricerca, co-design e validazione di strategie e azioni innovative. I risultati principali comprendono la Deaction Map, una raccolta di strategie e buone pratiche per favorire processi aziendali più inclusivi, e la Dea Talent Guide, che definisce le competenze ibride indispensabili per una leadership più innovativa e paritaria, in grado di rispondere alle sfide del mercato globale.

Un altro elemento distintivo del progetto è stato il coinvolgimento del mondo scolastico per preparare i futuri professionisti delle micro e piccole imprese. Tre scuole superiori hanno già partecipato a quattro incontri, con altri in programma, offrendo un contributo significativo nell’individuazione di azioni e competenze per ridurre il gender gap aziendale. L’iniziativa ha portato a un confronto creativo e fresco con i giovani, culminando nell’evento finale intitolato ‘Ideazioni per il futuro: strategie e competenze per la parità di genere’, tenutosi a Torino il 13 marzo. Durante l’evento sono stati presentati gli strumenti sviluppati, promuovendo un dibattito costruttivo sul tema della parità di genere in ambito lavorativo, con particolare attenzione alle carriere Stem.

Massimo Sabatini, direttore generale di Fondirigenti, ha sottolineato: “Questo progetto rappresenta un passo avanti verso una moderna cultura manageriale, fornendo competenze e strumenti per affrontare una questione cruciale: la presenza femminile in ruoli Stem. È un problema che affonda le sue radici nel passato, ma che i manager di oggi devono affrontare con approcci innovativi e strumenti flessibili ed efficaci. La formazione manageriale può essere la leva che attiva questo potenziale”.

Laura Morgagni, direttrice della Fondazione Piemonte Innova, ha aggiunto: “Il progetto Dea dimostra che un approccio inclusivo non è solo un valore etico, ma anche una leva strategica per la competitività, specialmente nel settore tecnologico. In ambiti come il digitale, la cybersicurezza e l’intelligenza artificiale, una presenza paritaria è fondamentale per evitare soluzioni che perpetuino discriminazioni e criticità. Gli strumenti presentati oggi offrono ai manager una base solida per creare una cultura aziendale inclusiva e rispondere alle sfide del futuro”.

Il progetto Dea si configura come l’inizio di un percorso più ampio volto a diffondere una cultura aziendale inclusiva e sostenibile. Gli strumenti sviluppati saranno resi disponibili a livello nazionale per tutti gli associati di Fondirigenti, mentre le attività di confronto e formazione con le scuole continueranno, rafforzando l’impegno verso le nuove generazioni. Le imprese partecipanti continueranno a implementare le strategie sviluppate, consolidando i risultati e promuovendo un ecosistema in cui innovazione e sostenibilità si integrino efficacemente.

La Dea Talent Guide, frutto di un intenso lavoro partecipativo, identifica le competenze innovative e ibride necessarie per mantenere la competitività in un mercato in continua evoluzione. La guida non si limita alle competenze tecniche, ma include soft skills come la comunicazione, la leadership, la gestione dei conflitti e il problem-solving, integrate con competenze umanistiche, digitali e operative. Questo approccio ha portato alla definizione di nuovi profili aziendali, come il facilitatore, il sustainability manager e ruoli operativi come il lean analytics manager e il change manager, capaci di combinare aspetti umani, tecnologici e operativi per guidare la trasformazione aziendale.

La Deaction Map, invece, è uno strumento visivo e operativo che raccoglie strategie e buone pratiche per favorire processi aziendali più inclusivi. Sviluppata attraverso tavoli di confronto con le imprese, include interventi strutturali come l’anonimizzazione dei processi di recruiting e la revisione delle procedure di selezione, oltre a iniziative culturali come programmi di mentoring, percorsi per sensibilizzare ai bias di genere e la promozione della leadership femminile.

Oltre a fornire un framework replicabile per il cambiamento, la Deaction Map si propone come guida per le PMI nella transizione verso modelli di business più inclusivi, garantendo un vantaggio competitivo in un mercato sempre più globalizzato.

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Il lavoro che c’è, dall’Ict al welfare i manager spiegano cosa ‘sale’ e...

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Nel panorama del mercato del lavoro italiano, il divario tra domanda e offerta continua a rappresentare una sfida significativa. Mentre emergono nuove professioni e quelle tradizionali si trasformano, le aziende si stanno adattando con approcci innovativi per attrarre i migliori talenti. Secondo il Talent Trends Report di Randstad Enterprise, il 93% degli HR a livello globale, e il 92% in Italia, considera una priorità trattenere e fidelizzare i dipendenti. Oltre alla carenza di esperti in ambito STEM, esacerbata anche da un divario di genere, si osservano cambiamenti nella percezione delle professioni da parte delle nuove generazioni. Quali ruoli stanno guadagnando attrattiva e quali, invece, stanno perdendo appeal? Ecco le esperienze di manager operanti in diversi settori, come sostenibilità, welfare e ICT.

Mauro Lajo, CEO di Forever Bambù, spiega: “Il settore legato all’ambito ESG è tra quelli che più stanno creando nuove opportunità professionali. Per affrontare temi tanto innovativi quanto cruciali, abbiamo lanciato un percorso certificato per formare i Carbon Manager. Questi professionisti sono preparati a monitorare e analizzare il consumo aziendale, redigendo piani di decarbonizzazione per ridurre o azzerare le emissioni. Le aziende stanno investendo molto nel reskilling del personale interno per ricollocarlo in questo ruolo strategico e sempre più richiesto”.

Elisa Lupo, CEO di Integral Ad Science per Italia e Iberia, sottolinea: “Nel contesto frenetico e tecnologico odierno, le aziende internazionali affrontano una rivoluzione costante. Si stima che le soluzioni basate sull’intelligenza artificiale genereranno oltre 15 trilioni di dollari a livello globale entro il 2030. Questo sta alimentando la richiesta di ruoli legati all’innovazione e alla trasformazione digitale, come gli ingegneri di AI e machine learning per l’automazione, esperti di robotica per settori come sanità e logistica, e analisti di data science e business intelligence. Tali figure sono cruciali per interpretare i dati e ottimizzare le strategie aziendali, migliorando così profitti ed esperienze dei clienti”.

Il divario di genere resta un tema critico, come evidenzia Ilaria Cecchini, fondatrice di Women at Business: “In Italia, le differenze di genere nel lavoro rimangono marcate. Dati recenti dell’Inps indicano che solo il 18% delle donne ottiene contratti a tempo indeterminato, contro il 22,6% degli uomini. Inoltre, il gender pay gap è ancora un problema. Sulla nostra piattaforma, le competenze digitali come quelle di PMO o back-end developer stanno crescendo in popolarità, mentre le richieste per ruoli più tradizionali come HR e comunicazione sono in calo. Al contrario, c’è una domanda costante per figure legate al mondo sales, sia in ambito B2B che B2C”.

Alcune professioni tradizionali stanno cambiando radicalmente. Daniele Arduini, CEO di Kampaay, descrive l’evoluzione dell’Event Manager 2.0: “Nonostante l’avanzata dell’intelligenza artificiale e del digitale, stiamo assistendo a una rinascita degli eventi in presenza. Questo paradosso riflette il bisogno crescente di interazioni umane. L’Event Manager 2.0 utilizza la tecnologia per potenziare la creatività e la strategia, senza mai sostituire il fattore umano. Il futuro non sarà tecnologia contro umanità, ma tecnologia al servizio dell’umanità”.

Le professioni considerate un tempo “nobili”, come avvocati e commercialisti, stanno perdendo attrattiva. Federico Casa e Michele Pezzato di Casa & Associati affermano: “L’evoluzione di queste professioni è incerta, anche per l’avvento dell’AI. L’intelligenza artificiale può accelerare i processi lavorativi, ma resta fondamentale saperla utilizzare in modo critico. Gli avvocati del futuro dovranno essere problem solver, capaci di elaborare strategie innovative basate su una profonda conoscenza del diritto. La specializzazione sarà sempre più necessaria”.

Nel settore della finanza, emergono nuove figure professionali. Massimiliano Bosaro, fondatore e CEO di Mf CentralerRisk, commenta: “Stiamo assistendo a una crescente domanda per ruoli come il tesoriere e il credit manager, che richiedono competenze tecniche avanzate e un uso efficace delle tecnologie. Non è un caso che il primo Master in Treasury and Financial Management dell’Università di Modena abbia attirato sia giovani laureati che professionisti esperti. Questi ruoli consentono di analizzare dati fondamentali, come quelli della Centrale Rischi di Banca d’Italia, per migliorare le performance aziendali e rafforzare le relazioni con gli stakeholder”.

Infine, anche il settore sociale sta vivendo un’evoluzione, come spiega Laura Borghetto, direttrice generale di ‘L’abilità’: “Il fundraiser è una figura essenziale per organizzazioni come la nostra, che lavorano per migliorare la qualità della vita dei bambini con disabilità. Il fundraising non si limita alla raccolta fondi, ma rappresenta una strategia cruciale per garantire la sostenibilità dei servizi e ampliare il supporto della comunità, avendo un impatto positivo sempre maggiore”.

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Università, Bianchini (Ssc Napoli): “In Campania nuove opportunità in settori...

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La formazione universitaria sta assumendo un ruolo sempre più strategico nell’aiutare i giovani a orientarsi verso le professioni del futuro. In Campania, una regione caratterizzata da una forte crescita economica, si stanno aprendo nuove possibilità in settori di rilievo, come quello dello sport. Le Università collaborano attivamente con le aziende per progettare corsi di laurea sempre più mirati alle esigenze del mercato, offrendo percorsi formativi in linea con le richieste professionali emergenti.

Tra le aree di maggiore interesse spicca il settore sportivo, supportato da realtà di livello internazionale e da una crescente attenzione verso l’innovazione nel management e nel marketing. Questo ambito offre sbocchi lavorativi in campi come la gestione di club e impianti sportivi, la comunicazione e l’applicazione delle nuove tecnologie al mondo dello sport.

Questi argomenti sono stati al centro del dibattito presso la Sala D’Amato dell’Unione Industriali Napoli, durante l’evento Muoversi nelle professioni e sul territorio, promosso dalla Luiss. L’incontro, dedicato ai corsi di Laurea magistrale dell’ateneo, ha visto la partecipazione di Tommaso Bianchini, chief revenue officer della Ssc Napoli.

“Per noi – ha dichiarato Bianchini – è essenziale mantenere una collaborazione continua e fruttuosa con le Università, in particolare con la Luiss. Questa Università ha per me un significato personale, essendo il luogo della mia formazione vent’anni fa. La connessione con il mondo lavorativo è ciò che rende unica questa istituzione. Oggi il settore calcistico è alla ricerca di professionisti con competenze avanzate in ambiti come l’intelligenza artificiale, il digital marketing e la data analysis, strumenti cruciali per lo sviluppo delle strutture dei nostri club. Tuttavia, alla base di tutto deve esserci un’educazione solida, e in questo la Luiss si distingue come una vera eccellenza”.

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Welfare day 2025, richiamo innovazione e personalizzazione benefit 

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Si è conclusa la terza edizione del Welfare Day, evento di riferimento per il settore del welfare aziendale, organizzato da Comunicazione Italiana in collaborazione con Pluxee Italia, leader globale nei benefit aziendali e nell’employee engagement. L’appuntamento, ospitato presso il Palazzo dell’Informazione a Roma e trasmesso in streaming su www.comunicazioneitaliana.tv, ha fornito soluzioni pratiche su come integrare il welfare nelle strategie aziendali, promuovendo sostenibilità, engagement dei dipendenti e innovazione.

La giornata si è aperta con il Keynote Speech di Pluxee Italia, durante il quale Anna Maria Mazzini e Tommaso Palermo, rispettivamente Chief Growth Officer e Managing Director di Pluxee Italia, hanno messo in luce l’evoluzione del welfare aziendale verso una strategia collettiva. Hanno evidenziato come la digitalizzazione e la crescente personalizzazione dei servizi stiano trasformando il benessere dei dipendenti. Grazie a dati e case study, è stato mostrato come la tecnologia renda la gestione del welfare più accessibile ed efficiente. Inoltre, Pluxee ha presentato la nuova piattaforma welfare, progettata per offrire maggiore flessibilità, accessibilità e un ampio network di servizi.

Durante le tre sessioni di talk show, con la partecipazione di CHRO, welfare manager e altri esperti HR di aziende italiane, si sono affrontati temi cruciali per il futuro del welfare. Nella prima sessione, “Welfare strategico: l’alleanza tra HR e business e la creazione di valore sostenibile”, moderata da Esther Intile di Enel Group, si è discusso del ruolo del welfare aziendale nella sostenibilità delle imprese. È emersa l’importanza di un approccio integrato tra HR e business per aumentare la produttività e migliorare la retention dei talenti.

Il secondo panel, “Il ruolo dei benefit aziendali all’interno della strategia di welfare”, ha esplorato la crescente personalizzazione dei benefit aziendali, resa possibile dall’ascolto attivo delle esigenze dei dipendenti e dall’utilizzo di piattaforme digitali. Gli esperti hanno sottolineato la necessità di un ecosistema basato su flessibilità e inclusione, evidenziando una criticità comune: molti dipendenti non conoscono o non sfruttano i benefit disponibili. Si è quindi ribadita l’urgenza di strategie di comunicazione più efficaci per garantire un maggiore coinvolgimento.

La terza e ultima sessione, “La centralità del welfare nelle strategie di attraction e retention”, ha messo in luce il ruolo crescente del welfare come strumento per attrarre e fidelizzare i talenti. Tra le migliori pratiche evidenziate, l’attenzione ai benefit che supportano la salute, la genitorialità e il benessere psicologico, aspetti sempre più richiesti dalle nuove generazioni di lavoratori.

La sfida emersa è costruire soluzioni di welfare dinamiche e scalabili, superando l’approccio standardizzato e rispondendo alle esigenze del mondo del lavoro in continuo cambiamento. Un welfare aziendale efficace contribuisce non solo al benessere dei dipendenti, ma anche alla sostenibilità e alla crescita a lungo termine dell’organizzazione. Durante l’evento, hanno condiviso la loro esperienza aziende come Altergon Italia, Atac, Eidosmedia, Fater, Fedegroup, Fendi, Hewlett Packard Enterprise, Philip Morris International, Procter & Gamble, Rheinmetall Italia, Ria Money Transfer e Tim.

La registrazione dell’evento sarà presto disponibile su www.comunicazioneitaliana.tv. L’appuntamento con il Welfare Day tornerà nel 2026, con l’obiettivo di continuare a delineare il futuro del welfare aziendale in Italia.

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Dazi, Agnelli (Confimi): “Al 25% duro colpo per export, ora battaglia con unghie...

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“Sarà una battaglia di coraggio da combattere con le unghie affilate. Ursula von der Leyen ha promesso che si agirà tempestivamente. E noi ce lo auguriamo. Sarà una trattativa, e Trump è un abile negoziatore. Dovremo essere altrettanto bravi a individuare soluzioni intermedie perché con i dazi in ingresso al 25% il nostro export verso gli Stati Uniti subirà un duro colpo”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria, organizzazione datoriale delle piccole e medie imprese manifatturiere, dopo l’annuncio di Trump sui dazi al 25% sui prodotti europei in ingresso negli Usa.

E Agnelli chiede interventi per le imprese sul tema energia. “Il decreto bollette -sottolinea Agnelli- è pensato per le famiglie o, meglio, una parte di queste. Per le imprese ancora una volta non c’è nulla. Anche l’energy release è di fatto un buco nell’acqua. Pensato per le sole aziende energivore che ricorrono a fonti rinnovabili: ricevo uno sconto oggi con l’obbligo di restituire l’energia allo stesso prezzo scontato in 20 anni. Il mio conto economico non cambia, anzi avrò contratto un debito a lungo termine con le società di energia”, aggiunge.

Secondo l’industriale “il nostro Paese fa il ragionamento del contadino ottuso, che per risparmiare non compra il fieno per l’asino finché questo puoi muore. Noi facciamo i compitini richiesti da Bruxelles finché non vedremo morire la nostra industria. Le risorse per calmierare le bollette o mettere un tetto al prezzo dell’energia non le vogliamo trovare perché stiamo attenti a non sforare il rapporto debito pubblico/Pil come chiede l’Europa. Continuiamo a non aiutare gli italiani per salvaguardare una morente Unione Europea. È una questione di priorità, l’industria, ma anche la sanità, sono in crisi nera”

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Turismo: dal 9 al 17 marzo torna la Ireland Week, tra sapori, musica e ispirazioni di...

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Alle porte della primavera, dal 9 al 17 marzo, in occasione delle celebrazioni di San Patrizio, torna la quarta edizione della Ireland Week, un evento diffuso che è riuscito a distinguersi tra le settimane tematiche milanesi con un calendario ricco e coinvolgente, per diffondere una cultura irlandese trasversale, portando tradizione, arte e innovazione in ogni angolo della città. Nata nel capoluogo lombardo, si è rivelata un format vincente esportato in Francia, Spagna, Svizzera e Austria, conquistando una vasta eco internazionale. E, anche se Milano rimane il cuore dell’iniziativa, quest’anno, l’Ireland Week varca i confini lombardi con gli eventi gemellati di Genova e Livorno. Nell’ambito dell’evento torna ‘A Taste of Ireland’, il food festival presentato da Bord Bia – ente governativo irlandese per la promozione dei prodotti food & beverage – che celebra le eccellenze gastronomiche dell’Irlanda, invitando tutti alla scoperta delle sue prelibatezze.

Anche nel 2025, un programma ricco di iniziative animerà per otto giorni la città di Milano, con l’aggiunta di alcune novità, come, per esempio, la partecipazione alla fiera ‘Fa’ la cosa giusta’ e il focus sul cicloturismo, entrambi legati al tema della sostenibilità. L’obiettivo è raccontare l’Irlanda da prospettive inedite, coinvolgendo il pubblico attraverso esperienze immersive che ne celebrano l’unicità.

Si parte domenica 9 marzo a Cascina Cuccagna con Experience Ireland dove, grazie alla presenza di numerosi ospiti in arrivo dall’Irlanda, andranno in scena laboratori creativi, degustazioni, presentazioni, danza, musica, incontri letterari e tanto altro. La settimana prosegue con tanti eventi diffusi: artisti di strada con un repertorio di musica irlandese e ballerini di danze tradizionali si esibiranno in alcuni punti della città, portando a Milano questa tipica usanza delle strade di Dublino. Interessante programma anche per il film festival al Palazzo del Cinema Anteo, che proporrà cinque titoli ambientati in Irlanda o connessi all’isola di Smeraldo; in evidenza anche la mostra fotografica outdoor con inedite immagini spettacolari esposte in Via Dante: il tema di quest’anno sarà “Viaggio in Irlanda: luoghi ed esperienze uniche”.

“Siamo lieti di annunciare la quarta edizione dell’Ireland Week a Milano, un evento che continua a crescere ed evolversi grazie all’entusiasmo e alla partecipazione del pubblico. Il grande successo delle scorse edizioni ci ha permesso di espandere il format in altre città italiane ed europee, portando la cultura irlandese sempre più vicino a nuove comunità. Un ringraziamento speciale va al Comune di Milano per il suo patrocinio e a tutti i nostri partner, senza i quali questo straordinario progetto non sarebbe possibile. Siamo fieri di aver trasformato, in Italia, il giorno di San Patrizio in un’intera settimana di celebrazioni, rendendo la cultura irlandese accessibile a tutti con eventi in gran parte gratuiti”, commenta Marcella Ercolini, direttrice Italia di Turismo Irlandese.

Dal 9 al 17 marzo, una selezione di ristoranti del capoluogo meneghino e d’Italia proporrà piatti creati con materie prime irlandesi d’eccellenza, come la carne di manzo Grass Fed, l’agnello, gli scampi, le ostriche e il salmone biologico. ‘A Taste of Ireland’ è un invito a immergersi nei sapori unici dei prodotti dell’Isola di Smeraldo: per una settimana, in tutta Italia, si avrà la possibilità di vivere un viaggio esperienziale attraverso i sapori e i profumi di ingredienti pregiati, valorizzati dall’estro creativo di chef italiani che fanno della qualità un punto fermo della loro filosofia di cucina. Il food festival consolida la partnership di Bord Bia con Jre-Jeunes Restaurateurs d’Europe, associazione che raccoglie i più giovani e rappresentativi chef dell’alta ristorazione, e vede il coinvolgimento dello Chefs’ Irish Beef Club (Cibc), iniziativa gestita da Bord Bia di cui fanno parte veri e propri chef Ambassador della carne di manzo irlandese.

“’A Taste of Ireland’ è un’iniziativa a cui teniamo particolarmente che ci permette, grazie alla viva partecipazione degli chef Jre, di dialogare in maniera ancora più diretta con i consumatori italiani, invitati a degustare e scoprire l’unicità dei prodotti irlandesi, reinterpretati dai più rilevanti e promettenti chef del panorama italiano”, dichiara Francesca Perfetto, Market Specialist di Bord Bia. “L’Italia continua a essere un partner commerciale di primo livello per l’Irlanda nel settore alimentare e delle bevande – spiega – con esportazioni che nel 2024 hanno superato i 465 milioni di euro e i consumatori italiani, da sempre attenti all’eccellenza degli ingredienti che scelgono per le loro tavole, giocano un ruolo fondamentale: il 67% di loro, infatti, si dichiara disposto a spendere di più per la carne di manzo irlandese, perché sinonimo di alta qualità, alimentazione Grass Fed e di una materia prima proveniente da un allevamento in armonia con la natura”.

Tra le novità del 2025 la partecipazione dell’Irlanda a ‘Fa’ la cosa giusta’, in calendario a Rho Fiera, il 14, 15 e 16 marzo, che riflette la grande attenzione per la sostenibilità ambientale e sociale in tutta l’isola d’Irlanda. E presso lo stand i visitatori potranno sperimentare anche l’ebrezza di pedalare lungo la Wild Atlantic Way, grazie alla collaborazione con la storica bottega e marchio di bici ‘Rossignoli’. Sempre in collaborazione con Rossignoli, il 13 marzo si terrà l’incontro ‘Irlanda in bici’ con esperti di cicloturismo per approfondire questa modalità di viaggio e condividere le loro esperienze su come praticarla in Irlanda.

Anche nel 2025 – anno che vedrà l’Irlanda di nuovo in evidenza per aver prestato la sua bellezza a produzioni stellari come la seconda stagione di ‘Mercoledì’ e ‘The Knight of the Seven Kingdoms’, spin off di ‘Game of Thrones’ – all’Anteo Palazzo del Cinema andrà in scena la rassegna Ireland Film Festival con la possibilità di vedere al cinema film in lingua originale. Si inizia lunedì 10 con ‘Brooklyn’, martedì 11 ci sarà ‘Belfast’, mercoledì 12 ‘Nothing Compares’, giovedì 13 ‘The Banshees of Inisherin’ e si chiude venerdì 14 con il titolo inedito in Italia ‘The Problem with People’. Il costo promozionale del biglietto è di 2,5 euro, ad eccezione dei film ‘Nothing Compares’ e ‘The Problem with People’ per cui la visione sarà gratuita (si consiglia la prenotazione).

Oltre ai celebri gruppi musicali Buskers e gruppi di ballerini esperti che si esibiranno nel corso della settimana in diversi punti della città, la musica sarà in primo piano anche nel fine settimana di San Patrizio con i concerti all’Hard Rock Cafè con tribute band Lizberries ai Cranberries. Altri momenti musicali ci saranno nel fine settimana allo Spirit de Milan, con il festival Spirit of Ireland e il suo un ricco calendario di eventi, e in altri locali storici – solo per citarne alcuni – come il Pogue Mahone’s Pub, il Mullighan’s, l’Old Fox Pub, mentre all’Harp Pub – Guinness, l’11 marzo, oltre alla musica, ci sarà un aperitivo organizzato in lingua, organizzato da English for family. La settimana dell’Ireland Week coincide con la fase finale di una supersfida rugbistica come il torneo Guinness Sei Nazioni e il 15 marzo l’attenzione sarà tutta sul match romano di Italia-Irlanda, alle ore 15.15, trasmesso in diversi pub cittadini. E per godersi un po’ di sport dal vivo ci saranno anche match di calcio gaelico Gaa.

L’Ireland Week quest’anno avrà un forte legame anche con due interessanti eventi a Genova e Livorno. Nel capoluogo ligure, presso il rinomato Mercato Orientale, dall’11 al 17 marzo andrà in scena ‘San Patrizio al Mog’, uno spin-off dell’Ireland Week, che metterà insieme delizie gastronomiche, degustazioni, attività per bambini.

Livorno riceverà invece idealmente il testimone dall’Ireland Week milanese il 17 marzo, giorno in cui prende il via il ‘San Patrizio Livorno Festival’, sostenuto dai Cavalieri della Stella d’Italia irlandesi: i grandi scrittori John Banville (Lifetime Patron) e Catherine Dunne (co-fondatrice e co-direttrice). L’evento si svolgerà dal 17 al 23 marzo, offrendo il programma più ambizioso di sempre con una settimana di letteratura, musica, performance e un focus sull’innovazione. Ricco il parterre di ospiti internazionali, che, insieme alla fitta rete di attori locali, daranno vita a tavole rotonde, spettacoli musicali, conferenze ibride e laborator (per informazioni approfondite: italish.eu/splf-home-ita).

Nel corso della Ireland Week sarà possibile approfittare di numerose offerte di viaggio primaverili riservate a chi vorrà prenotare un soggiorno in Irlanda: voli, soggiorni, attività, escursioni e tante idee di viaggio pubblicate sul sito Irelandweek.it. Con il ricco calendario culturale in programma e i sapori unici di ‘A Taste of Ireland’, l’Ireland Week, infatti, è l’occasione giusta per trarre ispirazione per un primo viaggio sull’isola di smeraldo o per godersi un po’ di Irlanda vicino a casa in attesa della prossima vacanza sotto i suoi cieli immensi.

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Fiere, passione cicloturismo: tendenze, dati e novità in vetrina a Bologna dal 4 al 6...

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La Fiera del Cicloturismo è il più grande evento in Italia dedicato ai viaggi in bicicletta e tra i più importanti al mondo, si prepara ad accogliere i visitatori per la sua quarta edizione, dal 4 al 6 aprile 2025 a Bologna, in piazza Lucio Dalla. Sarà un’occasione unica per esplorare le migliori destinazioni cicloturistiche, scoprire le tendenza del settore e incontrare esperti e appassionati provenienti da tutto il mondo. L’evento ospiterà numerosi stand con espositori italiani ed esteri con una crescita del 30% rispetto alla terza edizione, offrendo una panoramica completa delle mete più affascinanti e dei servizi dedicati ai cicloturisti. Tra i protagonisti spiccano l’Emilia-Romagna, ospite della manifestazione, Sicilia e Spagna come sponsor e il Friuli Venezia Giulia come partner speciale.

Tra le regioni bike-friendly l’Emilia-Romagna risulta essere sempre più dedicata mobilità sostenibile, e il prossimo anno ospiterà anche, a Rimini, Velo-city 2026, un evento di riferimento internazionale della mobilità ciclabile che non tornava in Italia da ben 30 anni. A livello internazionale, la Spagna riconferma la presenza in Fiera nelle vesti di sponsor, con Turespaña, Aragona, Asturie, Navarra, Regione di Valencia e Tenerife. Grazie alla varietà di paesaggi e al clima favorevole tutto l’anno, infatti, è di una destinazione ideale per il cicloturismo, con percorsi iconici come il Cammino di Santiago, la Via dell’Argento e il Camino del Cid. Il paese offre anche oltre 3.200 km di Vías Verdes e una vasta rete di Caminos Naturales ed EuroVelo.

Il tema del contrasto al furto sarà centrale grazie a Bosch eBike Systems, sponsor del parcheggio bici custodito. Non mancheranno le aree esterne dedicate ai test: i visitatori potranno provare e conoscere diverse tipologie di biciclette e accessori. I workshop pratici e gli incontri con esperti forniranno preziosi consigli sia ai cicloturisti che agli operatori desiderosi di ampliare la propria offerta. Per rendere l’evento adatto a tutta la famiglia, sarà allestito uno spazio dedicato ai bambini con laboratori specifici, pensati per coinvolgere anche i più piccoli.

Pinar Pinzuti, direttrice della Fiera del Cicloturismo, ha dichiarato: “La Fiera del Cicloturismo vuole trasformare il modo di viaggiare, rendendolo più consapevole, più lento e avvincente, più rispettoso dei territori e delle tradizioni. Questo cambiamento per essere reale deve abbracciare viaggiatori e operatori coi quali vogliamo ridefinire l’approccio al turismo stesso, per generare valore reale per i territori e le comunità. Nell’era dell’overtourism dobbiamo puntare alla creazione di un turismo che non consuma, ma arricchisce, che non invade, ma dialoga, che lascia un’impronta positiva anziché cicatrici”.

Il turismo sportivo si è affermato come una delle principali motivazioni di viaggio, risultando essere la ragione dichiarata dal 26% dei vacanzieri italiani e stranieri nel 2024 e salendo al 5° posto nella graduatoria. Nel 2024, in particolare, la vacanza in bicicletta ha generato oltre 80 milioni di presenze (notti spese in strutture ricettive ed abitazioni private), circa la metà generate dal target dei millennial (tra i 30 e i 45 anni). L’ultimo rapporto Isnart-Legambiente presentato alla Fiera del Cicloturismo 2024 parlava di una crescita annuale 2024 contro il 2023 del 35%, il settore vale 5,5 miliardi euro. Il cicloturista medio spende circa 95 euro al giorno in beni e servizi, una cifra che sale a 104,5 euro per i turisti stranieri, valori significativamente superiori rispetto alla spesa media giornaliera di 59,6 euro dei turisti in generale.

“Il cicloturismo consolida la propria forza attrattiva di fasce crescenti di utenza turistica, confermando il suo ruolo di attivatore una nuova economia turistica a basso impatto ambientale e di particolare valore aggiunto per le tante aree interne del Paese”, ha spiegato Paolo Bulleri, dirigente dell’Area per la Ricerca economica e sociale sui fenomeni turistici e culturali di Isnart, che realizza il Rapporto nazionale sul Cicloturismo ‘Viaggiare con la Bici 2025’, in collaborazione con Legambiente e Bikenomist. Inoltre, si osservano trend emergenti che evidenziano la dinamicità e l’evoluzione costante di questo segmento turistico; tra questi, il turismo rigenerativo perché il turismo in bicicletta conferma essere una chiave per il rilancio delle aree interne del paese a rischio spopolamento e abbandono; il tema del ‘gravel’ conquista appassionati alla ricerca di avventure autentiche su percorsi meno battuti e lontani dal traffico e il segmento della bicicletta al femminile che, assicurano gli organizzatori della Fiera del Cicloturismo, rappresentano il futuro del settore.

La Fiera del Cicloturismo non è solo un evento espositivo, ma anche un’importante piattaforma di business che coinvolge operatori e stakeholder italiani e internazionali. Fiore all’occhiello dell’edizione 2025 è il Forum del Cicloturismo, il punto di incontro degli operatori del turismo in bicicletta per conoscersi, creare reti, trovare soluzioni condivise a problemi comuni e imparare dagli errori e dalle esperienze degli altri. Il Forum si basa sulla formazione per iniziare, laboratori per migliorare, e incontri per incrementare il business. Inoltre, Isnart presenterà per la prima volta un’analisi dettagliata su alcune ciclovie italiane.

I viaggi e il turismo in bicicletta stanno vivendo un notevole aumento, con l’Europa che emerge come forza pionieristica in questa tendenza. Il cicloturismo è uno dei settori in più rapida crescita e la crescita della Fiera del Cicloturismo lo dimostra: gli operatori specializzati nelle vacanze in bicicletta stanno assistendo a un’impennata della domanda, sfruttando il fascino delle vacanze attive e il potenziale inespresso dei territori meno conosciuti. Il Forum del Cicloturismo è il momento di incontro tra buyer e seller e di creazione di partnership innovative per lo sviluppo di infrastrutture e servizi.

Il 5 e il 6 aprile il pubblico della Fiera del Cicloturismo avrà anche la possibilità di partecipare alle pedalate guidate per esplorare con calma il territorio bolognese in modo unico e coinvolgente. Dai paesaggi all’alba alle bellezze della street art, passando per i sapori tipici e l’architettura industriale. La Fiera del Cicloturismo inviterà poi tutti i propri visitatori e i cittadini bolognesi a recarsi in bicicletta ai concerti che Jovanotti terrà in città.

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Rettore Università Link: “Continua evoluzione ed espansione...

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“L’Università degli studi Link di Roma continua nella sua opera di evoluzione ed espansione scientifico-accademica. Abbiamo inaugurato la sede di Città di Castello, che insieme a quella di Roma e a quella di Napoli costituiscono le nostre sedi principali. Siamo molto contenti dell’attivazione dei corsi di Medicina, come Chirurgia e Odontoiatria piuttosto che di altre aree sanitarie come la fisioterapia o l’osteopatia, proprio perché nel Paese c’è bisogno di aumentare lo staff dei sanitari. Motivo per cui diamo possibilità agli studenti di frequentare a Roma e nelle nostre altre sedi i corsi di area medica, sicuri di fornire un concreto servizio al Paese”. A dirlo Carlo Alberto Giusti, rettore dell’Università degli studi Link di Roma, all’inaugurazione dell’anno accademico 2024-2025 dell’ateneo, durante la quale Bruno Vespa ha letto una lectio magistralis dal titolo ‘Il delirio dei dittatori e la storia che torna’.

Scegliere Bruno Vespa, spiega rettore Giusti, è stato “poco casuale”. “È la prima volta che un giornalista apre con una sua lectio magistralis un anno accademico e lo abbiamo fatto perché nella nostra università, come in tante università italiane, si sente molto forte la missione dell’università stessa: ampliare sempre più il dialogo tra le popolazioni”, sottolinea.

“L’università, quindi, resta il luogo dedicato al dialogo e invitare Bruno Vespa, il giornalista italiano per eccellenza, colui che con le sue cronache da sessant’anni racconta l’Italia, ha dato modo di fornire alla nostra comunità scientifica ed accademica un punto di vista molto importante. Siamo molto contenti e alla fine della prolusione anche tutti più ricchi, grazie ad informazioni reali e concrete che sicuramente continueremo a dibattere all’interno del nostro ateneo”, conclude.

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Marche: in fiore gli alberi della pesca Saturnia, l’agricoltura di qualità diventa...

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Nelle Marche è iniziato il grande spettacolo della fioritura della pesca Saturnia, un fenomeno naturale che lega l’agricoltura di qualità al paesaggio collinare e che sta diventando sempre di più un motivo di attrazione turistica. La fioritura iniziata in questi giorni raggiungerà il suo culmine nella prima decade di marzo, per protrarsi fino alla fine dello stesso mese a seconda delle varietà delle pesche. E da quando sono stati implementati i pescheti di Saturnia, marchio detenuto dall’azienda agricola Eleuteri di Civitanova Marche, i campi coltivati a pesca sono diventati meta di veri e propri pellegrinaggi primaverili, con visite di scolaresche, turisti e semplici curiosi che passando e godendo dei panorami non possono fare a meno di notare l’intensa colorazione rosa dei boccioli di pesca in fiore.

“L’agricoltura di qualità – commenta Marco Eleuteri, che insieme alla sorella Laura conduce l’azienda di famiglia – può segnare il paesaggio, con ripercussioni positive sul territorio. La nostra passione per le pesche piatte nasce più di 40 anni fa, quando mio padre, Giorgio Eleuteri, piantò le prime selezioni nella nostra azienda agricola, qui nelle Marche. Eravamo proprio agli albori, ma già si intravedeva il potenziale che si è palesato a metà anni ‘80 con la selezione, negli Stati Uniti, di Stark Saturn® che abbiamo subito portato in Italia. Da lì è nato un progetto di miglioramento genetico in collaborazione con l’Istituto Sperimentale di Frutticoltura di Roma, che ha generato la serie Ufo”.

“Nel frattempo, la Spagna è salita in cattedra, ed è diventata rapidamente leader su questo prodotto a livello europeo grazie anche agli importanti investimenti proprio nel breeding, senza dimenticare il ruolo della Francia, che tuttora detiene un patrimonio genetico di tutto rispetto. Con gli investimenti della nostra azienda, oggi l’Italia si è resa protagonista di una rapida ascesa tra i principali produttori di qualità nel settore delle pesche piatte”, aggiunge.

I luoghi dove la fioritura è più visibile sono le colline intorno al paese di Monte Urano, in provincia di Fermo, dove gli alberi sono oltre 80mila in un grande impianto produttivo ribattezzato l’anfiteatro delle pesche Saturnia, poi Montecosaro e Porto Potenza Picena, in provincia di Macerata, dove sono presenti altri sessantamila alberi, e infine a Montegranaro (FM) che con i suoi 15mila alberi completa l’areale di produzione. Si tratta in totale di 155mila piante (una ogni dieci abitanti della regione Marche) coltivate su una superficie totale di 105 ettari. Coltivazioni a basso impatto ambientale che quest’anno nelle previsioni stagionali produrranno oltre 3 milioni di chili, dei quali 2,6 milioni di pesca Saturnia e 400mila chili della varietà nettarina Saturnia. Nel 2023 in molti ricordano anche lo spettacolo offerto dall’accensione delle fiaccole, oltre diecimila candelotti che hanno illuminato le colline nelle gelide notti e che furono accesi in più occasioni per evitare che le gelate primaverili rovinassero il raccolto, considerato vero e proprio cru della frutta italiana di qualità.

“La pesca Saturnia rappresenta una delle eccellenze agronomiche della regione Marche – dichiara il sindaco di Monte Urano, Andrea Leoni – e siamo orgogliosi che sia stato scelto il comune di Monte Urano nella filiera di produzione. Viene prodotta in gran parte nel territorio fermano-maceratese e rappresenta un piccolo passo avanti per convertire e valorizzare le nostre produzioni partendo da una storicità e valorizzazione delle nostre eccellenze. La fioritura è l’elemento che unisce la valorizzazione, lo spettacolo che ancora la natura ci offre ed è nostro compito valorizzarlo e promuoverlo in connubio con la filiera produttiva”.

Evoluzione della pesca Tabacchiera, pesca piatta prodotta in Sicilia, la pesca Saturnia è nata nel 1985 nelle zone collinari attraversate dal fiume Chienti, in provincia di Macerata e Fermo. I comuni dove si è maggiormente diffusa questa coltura sono quelli di Monte Urano, Montecosaro, Montegranaro, Potenza Picena e Civitanova Marche. Per le pregiate caratteristiche organolettiche la pesca Saturnia è reputata da esperti e appassionati un gioiello della gastronomia marchigiana e uno dei diamanti dell’intero comparto agricolo nazionale. Dimostrazione ne è, che negli anni, i più importanti chef della regione hanno dedicato ricette e menù a questo prodotto, alimentando l’attenzione verso la frutta di qualità e i nuovi modi di consumo.

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Aggiornamento RSPP datore di lavoro: le ultime novità

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Aggiornamento RSPP

Tutti i datori di lavoro sono consapevoli del valore dell’aggiornamento RSPP. Chiunque si trovi a gestire un’impresa, infatti, sa quanto sia importante il responsabile del servizio di prevenzione e protezione in materia di sicurezza sul lavoro. La figura RSPP corrisponde a quella del soggetto che ha la responsabilità di prevenire i rischi che si possono verificare e concretizzare sul posto di lavoro. Ciò vuol dire poter garantire la sicurezza di tutti i lavoratori, un obiettivo che può essere conseguito con l’implementazione di misure di prevenzione che sono finalizzate proprio a limitare gli incidenti sul lavoro. Proprio perché stiamo parlando di una figura di importanza fondamentale, è opportuno un aggiornamento costante.

Il decreto sull’aggiornamento RSPP

Poco tempo fa è stato introdotto dal ministero del Lavoro un decreto nuovo che concerne proprio l’aggiornamento RSPP datore di lavoro. Si tratta di un testo normativo che individua nuove regole e specifica i requisiti che devono essere soddisfatti in materia di aggiornamento delle competenze. In base al decreto, i dirigenti e i datori di lavoro che svolgono la mansione di responsabile del servizio di prevenzione e protezione sono tenuti a seguire, una volta ogni 5 anni, un corso di aggiornamento, la cui durata è variabile a seconda della tipologia di azienda: almeno 28 ore per le imprese che hanno oltre 50 dipendenti e almeno 14 ore per le imprese che hanno meno di 50 dipendenti.

Aggiornamento RSPP: ecco perché è così importante

Come si può facilmente intuire, l’aggiornamento RSPP datore di lavoro risulta indispensabile per poter garantire la massima sicurezza di qualunque ambiente di lavoro. Il più recente aggiornamento del decreto assicura che il responsabile del servizio di prevenzione e di protezione conosca la normativa più recente e tutte le procedure che devono essere seguite e rispettate in riferimento alla sicurezza sul lavoro. Il testo, inoltre, permette a chi svolge il ruolo di RSPP di individuare nuovi rischi potenziali e programmare delle misure di prevenzione adeguate.

Aggiornamento RSPP: a chi rivolgersi

Per essere certi di rispettare la normativa in materia di aggiornamento RSPP datore di lavoro, è necessario che i corsi che vengono scelti dai datori di lavoro soddisfino i requisiti che sono indicati nel nuovo decreto. Tali corsi possono essere frequentati in modalità online o presso istituti di formazione accreditati; in tutti i casi, però, l’aggiornamento deve essere effettuato una volta ogni 5 anni. L’aggiornamento rappresenta in primo luogo una responsabilità legale, e al tempo stesso un passo in avanti in direzione della costituzione di un ambiente di lavoro che sia efficiente e caratterizzato dai più alti standard di sicurezza. Il decreto più recente ha consentito ai datori di lavoro di conoscere le linee guida da seguire per l’implementazione di tale aggiornamento. Le aziende si possono rivolgere a Progetto81, una realtà che vanta una lunga esperienza nel campo della formazione in materia di sicurezza sul lavoro.

Il corso online di Progetto81

Progetto81, in particolare, offre la possibilità di seguire un corso di aggiornamento RSPP online, della durata di 40 ore, erogato tramite videolezioni. Si tratta di un corso dedicato a tutti i macro settori ATECO, svolto attraverso la modalità e-learning che permette ai fruitori di seguire le lezioni in qualsiasi momento della giornata e in qualunque giorno della settimana. Infatti, la piattaforma e-learning che viene utilizzata è accessibile 7 giorni su 7 e 24 ore su 24. Al termine del corso è previsto un esame finale, che consiste in un test online con quesiti a risposta multipla; se l’esame non viene superato, è comunque possibile ripetere il test.

La figura del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e l’obbligo di aggiornamento

Vale la pena di ricordare che se l’aggiornamento RSPP non viene effettuato entro la scadenza quinquennale prevista, non si può più rivestire il ruolo di responsabile del servizio di prevenzione e protezione in quanto non si è più in possesso dei requisiti necessari; una volta soddisfatto l’obbligo formativo, il ruolo può essere nuovamente ricoperto. Gli RSPP sono necessari non solo nelle aziende private, ma anche presso gli enti pubblici che prevedono la presenza di lavoratori o comunque di soggetti che possano essere equiparati ai lavoratori, come per esempio i tirocinanti. Il responsabile del servizio di prevenzione o protezione può essere interno o esterno all’azienda.

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Lavoro

Assica: “Per salumi made in Italy boom costi produzione, spettro dazi Usa”

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Il direttore dell'associazione aderente a Confindustria, Davide Calderone: "Buone performance produttive, ma crescenti problemi di redditività, perso oltre mezzo mld per mancato export a causa peste suina'

Assica:

Buone performance produttive, ma crescenti problemi di redditività in ragione soprattutto del costo molto elevato della materia prima, oltre che del boom dei costi energetici. La filiera delle carni suine e dei salumi made in Italy 'tiene', ma non mancano le nubi all'orizzonte, a partire dalla minaccia di dazi paventata fin dall'inizio del suo mandato da Donald Trump. E' in sintesi il quadro sullo stato di salute di una delle filiere di punta del made in Italy, con 30mila addetti e 900 aziende di trasformazione, che traccia con Adnkronos/Labitalia Davide Calderone, direttore di Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi) aderente a Confindustria.

"In linea generale -spiega Calderone- è un settore che ha buone performance produttive. Di contro, ci sono evidenti problemi di redditività in ragione soprattutto del costo molto elevato della materia prima, cioè la carne di suino, per trasformarla appunto in salumi. Questo incremento del costo è anche legato alla presenza in Italia della malattia veterinaria Peste suina africana, che sta provocando una serie di problematiche agli allevamenti e anche a noi che ci occupiamo della trasformazione. Diciamo che i volumi produttivi sono buoni ma c'è un'allarme di redditività".

Secondo gli ultimi dati economici del settore disponibili, quelli per l’anno 2023, si è registrata una contenuta crescita dello 0,7% in quantità nella produzione dei salumi, dopo la flessione registrata nel 2022, attestandosi a 1,151 milioni di tonnellate da 1,143 dell’anno precedente 2022.In crescita del 7,2% il valore della produzione, salito a circa 9.168 milioni di euro da 8.553 milioni del 2022, spinto dall’alta inflazione e dagli ingenti aumenti dei costi aziendali, in particolare, appunto, della materia prima carne. L’insieme delle produzioni del settore (comprese le lavorazioni dei grassi e delle carni bovine in scatola) ha presentato un fatturato di 9.498 milioni di euro, superiore (+6,6%) a quello del 2022 (8.907 milioni di euro).

E la Peste suina africana continua a colpire pesantemente il comparto: "abbiamo stimato -spiega Calderone- un danno di 20 milioni di euro al mese di mancate esportazioni di salumi realizzati con carni suine italiane, per l'impossibilità di venderli nei Paesi che hanno chiuso i loro mercati; ad oggi, siamo già oltre il mezzo miliardo di danni per mancata esportazione", continua.

"La situazione oggi -sottolinea Calderone- riteniamo sia gestita in modo corretto dal commissario attuale Filippini, quantomeno dal punto di vista formale. Sappiamo che ci vorrà del tempo per eradicare la malattia e ci atteniamo alle normative europee che sono le più avanzate in materia. Sicuramente stiamo scontando ormai dal 2022 appunto delle problematiche pesanti legate all'esportazione verso paesi europei e Paesi terzi. Alcuni paesi, in particolare quelli asiatici, non riconoscono il principio di 'regionalizzazione' dell'Unione europea, che prevede che si creino delle limitazioni al commercio di animali e carni dalle zone che sono interessate al problema" della Psa "ma al contrario chiudono il commercio con il Paese intero in cui si trova la regione interessata".

Ad esempio, spiega Calderone, "il giorno successivo al primo ritrovamento di un suino selvatico infetto la Cina e il Giappone hanno chiuso completamente le loro frontiere indipendentemente dalla zona di provenienza del prodotto e indipendentemente dal processo produttivo, non tenendo conto per esempio che la cottura inattiva il virus". Secondo Calderone, "precauzioni sanitarie eccessive bloccano e chiudono i mercati e quindi c'è un problema da questo punto di vista". Nonostante ciò, la filiera dei salumi made in Italy non si arrende. "Le aziende continuano a cercare nuovi mercati, continuano a investire per i mercati che sono rimasti aperti, e con un buon successo. Perché i nostri prodotti sono unici nel panorama mondiale e quindi quando arrivano vengono apprezzati", aggiunge.

Ma non mancano altre nubi all'orizzonte. Con dei dazi imposti dagli Usa ai prodotti europei e quindi anche ai prodotti italiani, infatti "il problema per la filiera delle carni suine e dei salumi made in Italy sarebbe sicuramente molto pesante, siamo preoccupati da questo punto di vista; gli Stati Uniti infatti sono un mercato estremamente importante e in crescita, da più di 10 anni è possibile esportarvi tutti i prodotti della salumeria". Secondo gli ultimi dati Assica disponibili, relativi al 2023, le esportazioni verso gli Stati Uniti, si sono attestate a quota 16.844 ton per un valore di 220,3 milioni di euro.

Calderone ricorda che "già con la precedente Amministrazione statunitense vi era stato un dazio del 25% su salami e su mortadelle, mentre non era stato interessato il prosciutto crudo stagionato, e quindi i nostri prosciutti Dop, in particolare Parma e San Daniele, che di fatto non avevano dazi e sono tuttora il prodotto maggiormente esportato".

"È chiaro che un aumento del dazio, di qualsiasi entità esso sia, provoca un problema perché si ripercuote in un aumento dei prezzi e quindi facilmente è pensabile che possano poi calare le esportazioni. E sicuramente noi siamo preoccupati da questo punto di vista", sottolinea.

Altro tema scottante è quello del boom dei costi energetici. "Siamo consapevoli delle difficoltà che ci sono che ci sono in tanti altri settori economici, ma avere un'azione che possa dare certezze e calmierare il prezzo dell'energia sarebbe importante per il nostro settore, in cui ci sono aziende fortemente energivore tra forni e frigoriferi di tipo industriale", conclude.

(di Fabio Paluccio)

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Lavoro

Al via ‘Lazio Experience’, al centro gusto autentico e prodotti tipici...

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Dal 28 febbraio al 2 marzo

Al via 'Lazio Experience', al centro gusto autentico e prodotti tipici regionali

Il progetto 'Lazio Experience', promosso da Alfacomunicazione Aps, con il contributo di Arsial e il patrocinio del Comune di Fiumicino, si prepara a offrire un viaggio multisensoriale attraverso le eccellenze enogastronomiche del Lazio, coinvolgendo, dal 28 febbraio al 2 marzo, giornalisti e professionisti del settore food & beverage provenienti da tutta Italia. L’obiettivo è far conoscere prodotti di alta qualità, spesso poco noti al di fuori della regione, creando connessioni dirette tra produttori locali e i media di settore. L’evento rappresenta un’opportunità immersiva per scoprire sapori autentici e storie di eccellenza, posizionando il Lazio come punto di riferimento nel panorama culinario nazionale.

Durante le due giornate dell’evento, i partecipanti avranno l’occasione di degustare una selezione di prodotti tipici. L’evento si articolerà in un’esperienza che include show cooking ospitato presso Officine Alimentari a Fiumicino, come la preparazione della tradizionale zuppa di pesce con pescato fresco della marineria di Fiumicino, curato dalla chef Anna Maria Palma. Nota per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione culinaria, la chef guiderà i partecipanti in un viaggio tra sapori autentici e tecniche di alta cucina. In cucina e in sala l'apporto degli studenti dell'Istituto Alberghiero Baffi diFiumicino.

Con 'Lazio Experience', Alfacomunicazione Aps mira a valorizzare il territorio del litorale romano, trasformandolo da semplice meta di passaggio a destinazione privilegiata per il turismo enogastronomico. L’approccio innovativo combina storytelling tradizionale e comunicazione digitale, coinvolgendo influencer e media nazionali per amplificare la visibilità dell’evento.

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Lavoro

Formazione, Fondirigenti: “1,8 milioni di euro per la gestione delle...

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L'analisi dei piani formativi approvati evidenzia la consapevolezza del ruolo trasformativo delle tecnologie digitali nella gestione delle risorse umane

Formazione, Fondirigenti:

Sostenere la crescita delle competenze manageriali necessarie a gestire le diverse generazioni in azienda attraverso il ruolo abilitante della digitalizzazione. È questo l'obiettivo dell'Avviso Smart di Fondirigenti, il fondo interprofessionale per la formazione dei dirigenti, promosso da Confindustria e Federmanager. Sono 148 i piani formativi approvati che beneficeranno di un finanziamento complessivo di 1,8 milioni di euro, coinvolgendo 225 dirigenti in quasi 13.000 ore di formazione. Significativa la partecipazione delle piccole imprese, con 46 piani approvati, a conferma della crescente consapevolezza del valore strategico della formazione digitale. A livello territoriale, il Veneto si distingue come regione leader per numero di piani approvati, seguita da Emilia-Romagna e Lombardia.

"Il buon risultato di questo Avviso è lo specchio di un mondo in rapida evoluzione e di un tessuto imprenditoriale – commenta Massimo Sabatini, direttore generale di Fondirigenti – che, nella sua spina dorsale costituita da pmi, ha compreso la portata della sfida: ai manager si chiede di essere sempre più efficaci gestori di persone, e la tecnologia digitale può svolgere un ruolo prezioso per amalgamare le diverse sensibilità dei più giovani e dei più maturi in una moderna cultura aziendale".

L'analisi dei piani formativi approvati evidenzia la consapevolezza del ruolo trasformativo delle tecnologie digitali nella gestione delle risorse umane. Emerge un approccio centrato sui dati che potenzia le politiche di attrazione e retention dei giovani talenti, valorizzando contemporaneamente le competenze dei lavoratori senior.

I progetti si concentrano su strategie di smart working, knowledge networking e problem solving, configurando la 'leadership digitale' come competenza fondamentale del manager contemporaneo. L'Avviso ha proposto tre aree di intervento: digital collaboration intergenerazionale, lifelong digital awareness e digital age management, quest'ultima prevalente tra i piani approvati. I contenuti mirano a sviluppare competenze per la gestione di piattaforme digitali collaborative, sistemi di knowledge sharing, azioni di mentoring e reverse mentoring. Particolare attenzione è dedicata al potenziamento del 'digital mindset', la capacità di ripensare gli assetti organizzativi attraverso la leva digitale considerando il fattore generazionale.

"Per avere una forza lavoro motivata e in equilibrio con la sfera privata – conclude il presidente di Fondirigenti, Marco Bodini – ci vogliono manager adeguatamente formati tanto nella capacità di padroneggiare gli strumenti digitali quanto nella guida delle persone. Per molte aziende è la priorità assoluta, per Fondirigenti è la conferma del ruolo chiave che la formazione continua dei dirigenti può svolgere per accompagnare la trasformazione del tessuto produttivo del Paese".

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Lavoro

Startup, Neocad rivoluziona la progettazione Cad con l’intelligenza artificiale generativa

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Rende il processo di design di prodotti industriali, manufatti ed edifici più veloce, meno costoso per le aziende ed anche più accessibile agli operatori

Startup, Neocad rivoluziona la progettazione Cad con l’intelligenza artificiale generativa

Nel processo di elaborazione di un prodotto, l’utilizzo del software Cad, che ha bisogno di operatori formati in modo professionale, può richiedere fino al 50% del tempo totale; il software, inoltre, richiede un livello elevato di expertise del personale e dunque costi elevati per le aziende. Fino ad oggi, per l’appunto, perché un gruppo di giovani ingegneri under 30, promette di rivoluzionare il settore della progettazione attraverso la startup Neocad, tra le prime al mondo ad associare l’intelligenza artifi ciale generativa al Cad, rendendo il processo di design di prodotti industriali, manufatti ed edifici più veloce, meno costoso per le aziende ed anche più accessibile agli operatori.

Un’innovazione che ha portato Neocad a essere selezionata da Zest group tramite il programma Habismart, l’acceleratore dedicato al Proptech e all’edilizia sostenibile della Rete nazionale acceleratori di Cdp venture capital sgr, tra le sei startup più promettenti. Il funzionamento è simile a quanto avviene con l’intelligenza artifi ciale generativa che è alla base di piattaforme popolari come ChatGpt, solo per citare l’esempio più noto. Infatti Neocad permette di realizzare un modello 3D da zero, semplicemente scrivendo su un prompt testuale le caratteristiche desiderate del prodotto – dimensioni, volume e materiale – anziché farle disegnare da zero all’operatore Cad sul software.

Una volta ottenuto il modello digitale Cad del prodotto da realizzare, è pronto per essere esportato e in seguito perfezionato nel software Cad di riferimento per la produzione industriale, con un risparmio notevole del tempo di progettazione, fino al 50% che si aggiunge alla riduzione dei costi operativi che possono abbassarsi anche del 30%; non meno importante è la riduzione del margine d’errore umano e del time to market, cioè del tempo tra lo sviluppo del modello digitale e della commercializzazione ultima.

Oltre ad abbattere i costi e ridurre i tempi, l’utilizzo di Cad per la modellazione 3D diventa così più intuitiva ed efficiente: "Il futuro della progettazione industriale non è più solo manuale, è generativo. Con Neocad, grazie all'intelligenza artifi ciale trasformiamo istantaneamente le idee in modelli Cad, ridefi nendo i confi ni dell’innovazione e della creatività”, spiega Luca Licciulli, co-founder di Neocad che – insieme ad Alessandro Toia, entrambi under 30 con un background formativo in economia e management – hanno avuto l'intuizione rivoluzionaria di Neocad che hanno potuto sviluppare grazie alla collaborazione ingegneristica del terzo co-founder Ahmed Shahhat.

“Qualsiasi prodotto, anche una semplice bottiglietta di acqua, prima di arrivare alla stampa industriale, viene progettata da ingegneri e sviluppatori tramite il Cad, che permette di realizzare l’involucro di stampa, da cui poi nasce il prodotto fi nale”, aggiunge ancora Licciulli. “Con NEocad ottimizziamo e velocizziamo tutto il processo di progettazione sin dalla fase iniziale, quindi dall’ideazione alla generazione, riducendo le tempistiche di lavoro grazie all’applicazione dell’intelligenza artifi ciale. Nonostante la velocità con cui avvengono i cambiamenti in questa fase storica, la tecnologia Cad non si è evoluta con l’IA generativa, per cui la nostra di tecnologia non sostituirà il lavoro e la creatività umana, ma costituirà un aiuto, poiché renderà molto più agili alcuni processi decisivi”, precisa Luca Licciulli.

Neocad arriva sul mercato italiano con la formula dell’abbonamento su cloud, adatta sia alle esigenze del libero professionista che alla grande azienda, in particolare del manifatturiero industriale e del settore edile, permettendo quindi a qualsiasi utente di accedere ad una piattaforma Ready-to-use, dove si possono sottoscrivere tre pacchetti, con altrettante differenti versioni del Cad.

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Economia

Pensioni in Italia: strategie reali per puntare a 1.500-2.000 euro netti

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Sai quella sensazione strana, un misto tra ansia e speranza, quando si parla di pensioni? Ecco, ce l’abbiamo tutti. Prima o poi arriva quel momento in cui ti chiedi: “Ma quello che guadagno adesso… basterà?” E poi, la domanda delle domande: “Come si fa ad arrivare a quei benedetti 1.500, magari 2.000 euro al mese?” Perché sì, di numeri si tratta, ma anche di sogni, di paure, di futuro. Roba seria. Allora proviamo a capirci qualcosa, senza troppi tecnicismi, senza giri di parole. Così, dritti al punto, tra una regola complicata e una realtà che spesso ci coglie impreparati.

L’importanza del metodo di calcolo: la transizione dal retributivo al contributivo

Sappiamo che in Italia la pensione pubblica si è a lungo basata sul sistema retributivo, secondo cui si valutava la media degli ultimi stipendi e si erogava una percentuale (intorno al 2% annuo) per ogni anno di contributi. In pratica, con 40 anni di lavoro, molti potevano raggiungere anche il 70-80% dell’ultimo stipendio. Poi, la riforma del 1995 ha introdotto in modo graduale il sistema contributivo (per i contributi successivi al 1996), che tiene conto dell’intera vita lavorativa. Per capirci: si accumulano contributi (pari al 33% dello stipendio lordo per i dipendenti, in parte versati dal datore di lavoro), questi formano un “montante” che viene rivalutato di anno in anno. Quando si va in pensione, il montante si trasforma in una rendita tramite un coefficiente di trasformazione legato all’età di uscita.

In altre parole, più tardi si decide di smettere di lavorare, più alto sarà il coefficiente e quindi l’assegno annuo. Sembra semplice, ma c’è un rovescio della medaglia: se si hanno buchi di carriera, salari bassi o si va in pensione presto (magari a 62 anni), si rischia di incassare meno. Di conseguenza, i tassi di sostituzione – ossia la percentuale dell’ultima retribuzione sostituita dalla pensione – oggi faticano ad avvicinarsi ai livelli “generosi” di qualche decennio fa.

Quanto serve guadagnare per ottenere 1.500-2.000 euro netti?

Diciamolo in modo schietto: chi ambisce a una pensione sopra i 1.500 euro dovrà aver avuto, in media, stipendi piuttosto alti o aver lavorato senza sosta per molti anni. Secondo simulazioni citate da più fonti, un reddito netto di circa 1.800 euro al mese per 40 anni di contributi potrà generare (andando in pensione a 67 anni) un assegno compreso fra 1.150 e 1.600 euro netti. Per “sfiorare” i 2.000 euro, occorre puntare a retribuzioni ancora più consistenti (per esempio, 3.000 euro netti al mese in media) o a una carriera super-lunga, ritirandosi magari a 69-70 anni, quando il coefficiente di trasformazione diventa più vantaggioso.

Naturalmente, esistono tanti fattori che incidono ma la regola è questa: più anni di versamenti e stipendi più elevati corrispondono a una probabilità maggiore di raggiungere l’obiettivo dei 1.500-2.000 euro. Chi invece sta sui 1.300-1.500 euro netti rischia di fermarsi, senza integrazioni, a una pensione di 800-1.200 euro netti. È duro ammetterlo ma i numeri parlano chiaro.

L’età pensionabile: i 67 anni (e oltre) come punto di riferimento

Al momento, per la pensione di vecchiaia servono 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Sì, è possibile andare in pensione prima con misure anticipate come la “Fornero” (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 e 10 mesi per le donne) o con formule sperimentali (Quota 100 in passato, Quota 103 nel 2023), ma chi lo fa accetta di accumulare meno anni di versamento e di utilizzare coefficienti di trasformazione meno favorevoli, ottenendo quindi assegni spesso più bassi. Per chi vuole quegli agognati 1.500-2.000 euro netti, l’uscita anticipata diventa un lusso che quasi sempre penalizza in modo significativo.

In più, c’è un altro dettaglio fondamentale: questi requisiti non sono scolpiti nella pietra. Se l’aspettativa di vita crescerà, l’età di pensionamento potrebbe salire ancora, in base agli adeguamenti automatici previsti dalle normative. Già oggi, per chi non raggiunge una soglia minima d’importo (circa 1,5 volte l’assegno sociale), la pensione di vecchiaia può slittare fino a 71 anni.

Variabili che contano: buchi contributivi, rivalutazioni e retribuzione media

Il sistema contributivo valuta ogni singolo euro guadagnato dall’inizio della carriera. Significa che un lavoratore che negli ultimi anni guadagna tanto, ma ha avuto lunghi periodi di stipendio basso o disoccupazione (senza coperture figurative), si troverà comunque un montante contributivo “ridotto”. Da qui la necessità di ridurre il più possibile le interruzioni contributive o provare a riscattare certi periodi, ove conveniente (ad esempio, gli anni di laurea).

Dobbiamo anche considerare la rivalutazione annuale del montante, che dipende principalmente dall’andamento dell’economia italiana (PIL). Se il paese cresce poco, i montanti non si incrementano granché. Questo genera un impatto reale sul futuro assegno, perché dopo 20-30 anni di lavoro le differenze si sentono. E poi ci sono i coefficienti di trasformazione che, essendo collegati alla speranza di vita, sono soggetti a revisioni periodiche. Già tra il 2024 e il 2025 si prevede un taglio di circa il 2% di questi coefficienti, e potrebbe non essere l’ultima volta.

Previdenza integrativa: un sostegno prezioso per colmare il gap

Chiunque stia inseguendo la soglia dei 1.500-2.000 euro conosce l’importanza di una pensione complementare. Non è solo un’opzione da “finanziaristi incalliti”: aderire a un fondo pensione – che sia negoziale (di categoria) o individuale (PIP, fondi aperti) – può incrementare il tasso di sostituzione anche di 7-10 punti percentuali. Tradotto: se un lavoratore arriverebbe da solo al 60% dello stipendio finale, con una buona integrativa potrebbe spingersi al 70% o più. Bastano queste cifre per capire come mai si parli tanto di fondi pensione. Eppure, in Italia, solo un terzo dei lavoratori risulta iscritto a una forma di previdenza complementare. Sembra incredibile ma è così.

C’è poi la questione della tempistica. Partire presto – a 25 o 30 anni – significa versare poco alla volta ma per molto tempo, sfruttando la capitalizzazione composta (gli interessi su interessi). Farlo tardi, invece, costringe a sforzi maggiori in un lasso di tempo ridotto e chiaramente, si perde parte dei benefici fiscali (deducibilità dei contributi, tassazione agevolata sui rendimenti, e così via).

Futuro incerto, ma pianificazione necessaria

Le previsioni dicono che, tra qualche decennio, i tassi di sostituzione potrebbero ridursi ulteriormente. La Ragioneria Generale dello Stato stima che, entro il 2050, un lavoratore dipendente con 38 anni di contributi potrebbe trovarsi intorno a un 59% di sostituzione netta, mentre nel 2020 la media era oltre il 70%. Non serve un genio per capire che chi percepisce salari modesti rischia di trovarsi molto lontano da 1.500-2.000 euro.

D’altro canto, c’è una crescente consapevolezza: possibili riforme future potrebbero introdurre ancora più flessibilità in uscita, ma non è detto che ciò aiuti a raggiungere pensioni alte, anzi. Spesso, la flessibilità si traduce in penalizzazioni: meno anni di contributi o coefficienti penalizzanti. Nel frattempo, si discute anche di “pensione di garanzia” per i giovani con redditi bassi e carriere discontinue ma sono idee in evoluzione, nulla di definitivo.

Verso un traguardo possibile, ma impegnativo

Raccontarlo con onestà è doveroso: non è impossibile mirare a 1.500-2.000 euro netti di pensione, ma occorrono retribuzioni sopra la media, un arco di versamenti piuttosto lungo (idealmente 40 e più anni) e magari un aiuto da un buon fondo pensione. Non vogliamo scoraggiare nessuno: il sistema pubblico offre comunque un sostegno, e certi correttivi (come il posticipo dell’età pensionabile) possono incrementare l’importo.

Tuttavia, non si scappa: serve un piano ragionato che parta fin da quando si è (relativamente) giovani. Andare a tentoni, rimandare la questione o immaginare che “tanto qualcosa arriverà” può portarci ad amari risvegli. Noi, da parte nostra, continueremo ad approfondire e a fare il possibile per tenervi informati nel modo più limpido. L’obiettivo di una pensione dignitosa e adeguata, alla fine, riguarda tutti. E il momento di pensarci, spesso, è proprio adesso.

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Cultura

Università, presidente Fondazione Bicocca: “Mettere in relazione Ateneo con...

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Così Marco Orlandi prorettore vicario dell’università Milano-Bicocca e presidente di Fondazione Bicocca durante l’evento “Connessioni per il futuro”

Marco Orlandi

“Oggi presentiamo Fondazione Bicocca a tutta la comunità e a tutti i nostri possibili stakeholders. Lo scopo della Fondazione è quello di mettere in relazione il territorio con l’università. È un facilitatore e quindi speriamo di ottenere dei grossi risultati. Oggi il primo evento di una lunga serie”. Così Marco Orlandi prorettore vicario dell’università Milano-Bicocca e presidente di Fondazione Bicocca durante l’evento “Connessioni per il futuro”. Un incontro pensato per presentare Fondazione Bicocca, un nuovo ente in grado di supportare e valorizzare le attività di alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico dell’ateneo. “Siamo molto orgogliosi, siamo un’università giovane nata 26 anni fa, ma in questi 26 anni abbiamo ottenuto degli ottimi risultati e questo era il momento di dotarsi di un altro strumento per essere ancora più attrattivi per il territorio e per i nostri stakeholders” conclude Orlandi.

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Cultura

Università, assessore Cappello (Milano): “Bicocca ha fatto tanto per...

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Così l’assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese

Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano

“La presentazione di Fondazione Bicocca è un momento importante perché Bicocca ha già dimostrato, spostandosi in quest’area geografica della città, di fare tanto per il territorio in cui è immersa, con una trasformazione ambientale e strutturale”. Lo afferma Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.

“Basti pensare – dice – a tutti gli investimenti sul verde che ha fatto e che circondano quest’area, ma soprattutto culturale, sulla parte che riguarda la proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico, la possibilità di avvicinare e orientare ancora di più tante ragazze e ragazzi alle materie che l’Università Bicocca rappresenta in questo territorio. Ora attraverso la Fondazione, si cerca di creare quel ponte ancora più esplicito, ancora più forte con il mercato del lavoro”.

“L’obiettivo della Fondazione è trasformare da un lato il mercato del lavoro, avvicinandolo sempre di più alle aspettative di tante ragazze e ragazzi, dall’altro lato avvicinare questo patrimonio di giovani alle proposte che ci sono nel mercato del lavoro, orientandoli e formandoli nel modo corretto a fronte delle tante vacancies che ci sono in diversi settori. Un obiettivo molto utile non solo a Milano, ma al nostro Paese”, conclude.

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Cultura

Università, rettrice Iannantuoni: “Fondazione Bicocca? Competenze a disposizione...

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La rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese. 

Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca

“Il valore di Fondazione Bicocca è un atto di coraggio, ma anche di eredità, perché questo è il mio ultimo anno di mandato. Pertanto, l’ottica è mettere a disposizione le competenze, ma anche il coraggio, di un grande ateneo pubblico multidisciplinare, come Bicocca, a disposizione della società civile a 360 gradi”. Così Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.

“Tutti noi sappiamo dell’incertezza economica, dei problemi relativi al mancato sviluppo delle competenze e dell’inverno demografico. Queste sfide non sono solo italiane, ma anche europee, rispetto a colossi come Stati Uniti e Cina e fanno riflettere sul gap di innovazione tecnologica che caratterizza tutta l’Europa e in particolare il nostro Paese. Pertanto – spiega la rettrice Iannantuoni – è motivo di orgoglio avere da un lato lo sviluppo delle competenze e dall’altro mettere a disposizione i nostri laboratori e le nostre migliori menti insieme alle imprese per fare sviluppo e crescita. Non c’è innovazione tecnologica se non c’è giustizia sociale, cioè se l’innovazione non è a favore di tutti. Un esempio sono le polemiche legate alle auto elettriche”.

“Quindi, il nostro approccio è multidisciplinare, innovativo e diverso, com’è diversa Bicocca, e si propone come una piattaforma di connessioni per il futuro, come abbiamo voluto chiamare la giornata di oggi e aspettiamo tutte le imprese del terzo settore, gli Irccs, gli istituti di cura, le scienze della vita, Tutti insieme per dare una speranza diversa al nostro Paese”, conclude.

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Lavoro

Con il Premio ‘Mandrarossa’ arte enologica e letteraria a braccetto

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Presentata a Roma la prima edizione del riconoscimento promosso dall'azienda vinicola siciliana

Con il Premio 'Mandrarossa' arte enologica e letteraria a braccetto

Presentata, nella sala Cinema dell'Europa Experience David Sassoli, a Roma, la prima edizione del Premio Letterario Mandrarossa – La Sicilia che non ti aspetti. Erano presenti alla presentazione: il responsabile delle Relazioni istituzionali dell'Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, Fabrizio Spada, Giuseppe Bursi, presidente delle Cantine Settesoli – Mandrarossa, Claudia Origoni, del Premio Letterario Mandrarossa, il vicepresidente della Camera dei Deputati, Giorgio Mulè, Giovanna Iacono, membro della VII commissione Cultura Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati. L’incontro è stato moderato da Roberta Urso, di Cantine Settesoli – Mandrarossa.

L'iniziativa, promossa dall'azienda vinicola Mandrarossa di Menfi (Agrigento), mira a creare un collegamento tra l'arte enologica e la narrativa, rappresentando l'impegno di Mandrarossa nel campo culturale e i valori di qualità e innovazione che caratterizzano la sua produzione. Da oltre venticinque anni Mandrarossa si dedica infatti alla ricerca e allo studio del territorio, sviluppando metodi di lavoro basati sull'analisi delle varietà di uva, dei suoli e dei sistemi di irrigazione. Questo progetto letterario rappresenta il proseguimento del cammino intrapreso dall'azienda: se ogni vigneto racconta una storia attraverso i suoi vini, ora Mandrarossa si apre a nuovi racconti in forma scritta, come ricordano gli organizzatori: "L'obiettivo è promuovere la cultura in contesti impegnativi, traendo ispirazione dalla tenacia della palma nana, emblema dell'azienda, che prospera in ambienti aridi". Il Premio Letterario si propone così di rivelare una Sicilia inaspettata, ricca di potenziale culturale ed enologico.

Un altro obiettivo è di riconoscere e valorizzare l'impegno delle librerie indipendenti, protagoniste nella promozione della cultura italiana, coinvolgendole attivamente nella giuria territoriale. Le librerie partecipanti saranno quelle delle città che hanno ricoperto il titolo di capitale della cultura dal 2015 a oggi, incluse le finaliste per il 2025, con l'aggiunta di Roma, Milano e Napoli. La selezione delle opere proposte dalle librerie sarà affidata a una giuria tecnica presieduta da Aldo Cazzullo e composta da illustri esponenti del panorama culturale: Franco Cardini, Neria de Giovanni, Eleonora Lombardo, Carlo Moretti, Christian Rocca e Nadia Terranova che avranno il compito di valutare i titoli in concorso e designare i vincitori.

Il riconoscimento narrativo Mandrarossa ha un primo premio assoluto, un secondo e un terzo classificato. Cinque le sezioni tematiche: ognuna dialoga con un'etichetta Mandrarossa evocatrice di una storia legata a un luogo. Ogni sezione avrà un vincitore. Le librerie indipendenti delle città coinvolte rivestiranno un ruolo fondamentale nel processo di selezione dei titoli candidati. Ogni libreria avrà la facoltà di proporre opere di autori italiani viventi, edite in prima edizione nel periodo compreso tra il 1° aprile 2024 e il 31 marzo '25. Ciascun esercizio librario potrà nominare tre titoli per la categoria Premio Narrativa e un'opera per ognuna delle cinque sezioni tematiche previste dal concorso.

La giuria tecnica, presieduta da Aldo Cazzullo, è composta da personalità del mondo della cultura: Franco Cardini, Neria de Giovanni, Eleonora Lombardo, Carlo Moretti, Christian Rocca e Nadia Terranova, che valuteranno le proposte giunte dalle librerie e selezionerà i finalisti e i vincitori. Il Premio coinvolgerà le librerie delle città che sono state capitali della cultura dal 2015 ad oggi, includendo le finaliste per il 2025 con l’aggiunta, infine, di Roma, Milano e Napoli. Capitali della Cultura dal 2015 ad oggi sono Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna, Siena (2015), Mantova (2016), Pistoia (2017), Palermo (2018), Parma (2020-2021), Procida (2022), Bergamo e Brescia (2023), Pesaro (2024), Agrigento (2025). Le finaliste per il 2025 sono invece Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Monte S. Angelo, Orvieto, Parma, Pescina, Roccasecca e Spoleto. Capitali europee della cultura italiane che si aggiungono all'elenco sono: Firenze (1986), Bologna (2000), Matera (2019), Gorizia – Nova Gorica (2025).

La cerimonia di premiazione si terrà il 28 giugno ad Agrigento, nella cornice della Valle dei Templi. Il giorno seguente, 29 giugno, sempre nella Valle dei Templi, il Premio Mandrarossa offrirà alla città di Agrigento lo spettacolo 'Il romanzo della Bibbia', adattamento teatrale dall’omonimo libro di Aldo Cazzullo (HarperCollins) di e con Aldo Cazzullo insieme a Moni Ovadia, con musiche di Giovanna Famulari.

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Cambio al vertice di Philip Morris Italia, Pasquale Frega nuovo presidente e ad

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Marco Hannappel manterrà il ruolo di vicepresidente Europa Sud-Occidentale di Philip Morris International, coordinando le attività del Gruppo in Italia, Spagna, Portogallo e Andorra

Pasquale Frega

Philip Morris Italia ha annunciato oggi che Pasquale Frega sarà il nuovo presidente e amministratore delegato dell’affiliata italiana. Frega vanta una lunga esperienza internazionale, maturata in aziende leader del settore farmaceutico come Novartis, Celgene Corporation, InterMune e Ipsen in Europa (Francia, Londra, Paesi nordici) e nelle Americhe. Nel suo ultimo ruolo, Frega ha ricoperto il ruolo di presidente per il Canada e l'America Latina di Novartis, guidando la Regione verso significativi risultati di business sia sotto il profilo della crescita economica sia dell’eccellenza operativa. In precedenza, è stato country president di Novartis Italia, distinguendosi per aver portato l’azienda ad essere leader nel settore farmaceutico del Paese.

Pasquale Frega assume questo incarico in un momento storico per Philip Morris International, impegnata nel costruire un futuro senza fumo eliminando le sigarette nel più breve tempo possibile, grazie a prodotti innovativi senza combustione basati su scienza e tecnologia, sviluppati per i fumatori adulti che non smettono di fumare.

L’obiettivo di medio termine dell’azienda è che entro il 2030 oltre due terzi dei propri ricavi netti a livello globale provengano dai prodotti senza combustione. Per raggiungere questo obiettivo, dal 2008 l’azienda ha investito oltre 14 miliardi di dollari per la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di questi prodotti, oggi disponibili in 95 Paesi nel mondo. A livello nazionale, sono oltre due milioni i fumatori adulti che sono passati ai prodotti senza combustione dell’azienda e hanno abbandonato le sigarette.

“Sono entusiasta di questa nuova avventura e sono fermamente convinto del ruolo che, grazie alla ricerca scientifica e allo sviluppo tecnologico, come azienda possiamo svolgere per avere un impatto positivo sulla società”, ha dichiarato Frega, che ha aggiunto: “La visione del gruppo Philip Morris è chiara: rendere le sigarette un ricordo del passato nel più breve tempo possibile, accelerando la transizione dei fumatori adulti verso prodotti potenzialmente meno dannosi. Una visione che in Italia perseguiremo a fianco di una filiera integrata che conta 41mila persone e 8mila aziende, e che rappresenta un’eccellenza mondiale”.

Marco Hannappel manterrà il ruolo di vicepresidente Europa Sud-Occidentale di Philip Morris International, coordinando le attività del Gruppo in Italia, Spagna, Portogallo e Andorra.

A capo dell’affiliata italiana dal 2019, Hannappel ha dato un impulso decisivo allo sviluppo della filiera di Philip Morris nel Paese, guidando la realizzazione di investimenti industriali, agricoli, e nell’area dei servizi al consumatore.

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Evoluzione Società Benefit, crescita fatturato insieme a dinamicità e inclusione

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E' quanto emerge dai risultati della ricerca nazionale sulle Società benefit 2025, che sono stati presentati oggi presso il centro congressi di Palazzo Rospigliosi a Roma, nel corso dell’evento 'Un’ondata di innovazione'

Evoluzione Società Benefit, crescita fatturato insieme a dinamicità e inclusione

Un andamento in forte crescita delle società benefit in Italia, che arrivano a quota 4.593 unità, crescendo numericamente del 27% rispetto all’anno precedente e raggiungendo un livello di incidenza dell’1,57 per mille sul totale delle società registrate e del 2% sulle grandi aziende. Sotto il profilo occupazionale, sono oltre 217.000 gli addetti di questo tipo di imprese, per un valore della produzione di circa 62 miliardi di euro. E' quanto emerge dai risultati della ricerca nazionale sulle Società benefit 2025, che sono stati presentati oggi presso il centro congressi di Palazzo Rospigliosi a Roma, nel corso dell’evento 'Un’ondata di innovazione'.

L’iniziativa ha visto la presenza istituzionale del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Attraverso le voci dei partner della ricerca – Nativa, il research department di Intesa Sanpaolo, InfoCamere, l’università di Padova, la Camera di commercio di Brindisi-Taranto e Assobenefit – è emerso un quadro dettagliato della dinamicità del mondo delle società benefit e del ruolo chiave che le imprese possono svolgere per la collettività coniugando performance economiche e generazione di valore per le persone e il pianeta.

La fotografia del periodo oggetto della ricerca (2021-2023) sottolinea come queste aziende si confermino più dinamiche rispetto alle non-benefit simili per dimensione e specializzazione: la crescita del fatturato delle società benefit risulta superiore, con un incremento cumulato in termini mediani del 26% e un divario netto rispetto al campione di confronto delle non-benefit, in cui la crescita si attesta invece al +15,4%. Inoltre le società benefit sono caratterizzate da un maggior grado di investimenti su importanti leve strategiche come innovazione, internazionalizzazione, attenzione alla sostenibilità e investimento in energia rinnovabile.

Anche il sostegno all’occupazione risulta maggiore rispetto alle non-benefit, con il 62% di società benefit che ha incrementato il numero di addetti rispetto al campione di confronto che si ferma al 43%. Nel periodo preso in considerazione le società benefit hanno registrato una crescita del valore aggiunto del 26,1%, ben superiore rispetto al 16,3% delle imprese tradizionali. L’aumento del costo del lavoro del 25,9%, quasi il doppio rispetto al 12,5% delle non-benefit, dimostra la tendenza a redistribuire maggior valore alle persone, valorizzandole e sostenendole in un periodo caratterizzato da forti spinte inflazionistiche.

Guardando alla composizione del management, le società benefit si distinguono per una maggiore attenzione alla parità di genere e alla presenza di giovani nei board. Le donne trovano maggiore spazio nei consigli di amministrazione, con il 48% delle società benefit che presenta almeno una presenza femminile, rispetto al 38% delle aziende non-benefit. Nelle grandi imprese, questa quota sale al 62%, con un distacco di quattordici punti percentuali rispetto alle realtà di pari dimensioni non orientate al modello Benefit.

Anche i giovani under 40 sono più presenti nei board delle società benefit, con una quota del 27,9%, che sale al 30,4% nel Mezzogiorno. La leadership giovanile si traduce in maggiore dinamismo e innovazione: tra il 2021 e il 2023, le società benefit guidate da giovani hanno registrato una crescita mediana del fatturato del 30,6%, contro il 23,5% delle imprese con board tutto over 65. Inoltre, queste imprese mostrano una maggiore propensione ad assumere (+20% vs +11%) e a riconoscere aumenti salariali più elevati (+34,5% vs + 23,2%), valorizzando il capitale umano e rafforzando la propria competitività.

L’analisi della distribuzione regionale mostra una concentrazione più elevata delle società benefit nel Nord, in particolare in Lombardia (1.500 aziende). L’alta incidenza nel territorio lombardo (2,74؉ sul totale delle imprese) è in parte dovuta alla forte presenza di grandi aziende che trainano il fenomeno; tuttavia, l’ampia diffusione in tutte le classi dimensionali suggerisce una propensione culturale più forte all’innovazione e all’adozione di questo modello. In termini assoluti, la seconda regione per numero di Società Benefit è il Lazio (509), seguita dal Veneto (470) e dall’Emilia Romagna (402). Per quanto riguarda invece le province con la maggior incidenza di Società Benefit sul totale, il podio è formato da Milano (3,95؉), Trieste (3,35؉) e Trento (3,26؉).

Nel corso dell’evento sono stati presentati anche i risultati della prima analisi delle finalità di beneficio comune indicate negli statuti societari delle Società benefit – contenuti nella seconda parte della ricerca nazionale delle società benefit presentata a fine 2024 – che ha fatto emergere lo spiccato orientamento dell’impegno delle società benefit verso l’area sociale, seguita dall’area ambientale e di governance.

La ricerca nazionale sulle società benefit 2025 conferma dunque il ruolo significativo delle società benefit come un'evoluzione promettente nel panorama imprenditoriale e esempio virtuoso di creazione di valore condiviso, la cui diffusione potrebbe generare un effetto positivo su interi settori e potenzialmente sull’intero sistema paese.

“Il percorso che stanno facendo le Società Benefit è ricco di indicazioni preziose per lo sviluppo del nostro tessuto imprenditoriale in senso più moderno e inclusivo”, ha detto il direttore generale di InfoCamere, Paolo Ghezzi.

“Le informazioni puntuali che emergono dalle analisi dei dati ufficiali del Registro delle imprese rappresentano un valore straordinario anzitutto per le istituzioni, per seguire da vicino e favorire la diffusione di questa modalità di fare impresa che guarda al territorio e alle persone. Allo stesso modo, sono uno stimolo concreto per le altre imprese fuori dal perimetro Benefit e che, sulla base di queste evidenze, possono avvicinarsi con più fiducia a questo modello”, ha concluso.

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Balneari, Rustignoli (Fiba): “Tar Liguria? preoccupati per confusione, non...

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Il presidente dell'Associazione dopo la sentenza che sconfessa la proroga delle concessioni al 2027: "In questi anni sentenze che hanno detto tutto e il contrario di tutto"

Balneari, Rustignoli (Fiba):

"Lo stato d'animo è di molta preoccupazione, perché comunque sulla nostra questione continua ad esserci un quadro molto in confusione, dove non c'è chiarezza su nulla, sui ruoli, sulle competenze definitive e su come si vuole affrontare questa questione". Così, con Adnkronos/Labitalia, Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba Confesercenti, la Federazione sindacale rappresentativa delle imprese operanti nel settore imprese balneari, commenta la decisione del Tar Liguria che ha respinto il ricorso presentato da alcuni bagni contro il Comune di Zoagli in merito alle concessioni balneari.

I ricorrenti contestavano la legittimità delle gare già indette dal Comune, sostenendo che vi fosse un obbligo di proroga delle concessioni fino al settembre 2027. L’amministrazione comunale, ha difeso la propria posizione, ottenendo ragione in giudizio.

Secondo Rustignoli con il pronunciamento del Tar Liguria "ancora una volta si tira la palla in tribuna in un modo assolutamente non equilibrato. Qui non è accettabile che continuamente ci siano interventi da parte dei giudici che creano ulteriore confusione in una situazione già caotica", sottolinea.

Per il presidente di Fiba "in questi anni noi dai Tar, con tutto il rispetto, abbiamo letto sentenze che hanno detto tutto e il contrario di tutto. Quindi non ci preoccupa tanto quello che è uscito dal Tar, anche perché non si può pensare o pretendere che ci sia un accordo scritto tra l'Unione Europea e il governo italiano. C'è cioè un accordo di buon senso, dettato dal fatto che la Commissione più volte si è pronunciata e ha detto con questa legge noi ci avviciniamo alla chiusura della procedura d'infrazione".

Per Rustignoli non è possibile avere un'alternativa alla proroga prima del 2027. "Se qualcuno pensa o ipotizza che in Italia sia possibile fare le evidenze pubbliche fatte bene, non pasticciate e non con l'obiettivo di creare privilegi, prima del 2027, vuol dire che non ha idea di che cos'è la gestione di un ufficio di demanio o la gestione territoriale delle spiagge. Quindi la nostra preoccupazione non è tanto rivolta a questa sentenza, ripeto i Tar in questi anni hanno detto tutto e il contrario di tutto, ma in senso generale allo stato di confusione che continua ad avvolgere questo tema e alla non volontà di affrontarlo nel giusto modo. Che attenzione, il giusto modo per noi non è evitare le evidenze pubbliche, ma è mettere discussioni in equilibrio, perché così non si giunge a nulla. Non si giunge a nulla", sottolinea.

Secondo Rustignoli, "qualsiasi amministrazione che voglia fare le cose fatte bene, quindi percorsi ricognitori, capire la natura dei titoli concettuali, ha bisogno di tempo. Se invece vogliono fare cose pasticciate, tante volte magari con l'obiettivo di privilegiare pochi e non tutti, allora che si facciano dei pasticci".

Per Rustignoli, la proroga al 2027 delle concessioni "è il lasso di tempo che è stato individuato innanzitutto per raggiungere quel minimo risultato di ricognitorio delle concessioni italiane, perché serve per forza una sorta di mappatura reale della situazione per capire che cosa andiamo a mettere in evidenza pubblica, a quali condizioni, che opere ci sono sopra e tutto il resto". Secondo Rustignoli è "un percorso che non è inteso a vantaggio dei balneari italiani, ma in un percorso di equilibrio fra i concessionari, le istituzioni regionali e le amministrazioni comunali, affinché si possa raggiungere l'obiettivo di giungere alle evidenze pubbliche", conclude.

E in conclusione per il numero uno di Fiba " il 2027 per noi ha piena valenza, perché è un accordo fatto con la Commissione europea che si rende conto di che cosa vuol dire applicare questa direttiva, ma io aggiungo ancora di più. Noi insistiamo su una cosa. Siamo convinti, alcuni ricorsi sono partiti ma ne partiranno altri, che ha piena valenza il 2033. Quindi questa sentenza del Tar non ci spaventa, ma ci preoccupa, perché questo stato di confusione ci fa capire con che leggerezza viene affrontata la nostra questione", ha concluso.

(di Fabio Paluccio)

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Lavoro

Dal ‘posto fisso’ alla pizza a ‘km 0’, la scelta di Vito...

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La storia del giovane campano che nel suo locale a Battipaglia ha scelto la strada dei prodotti del territorio e della sostenibilità: "Questo mestiere va fatto con passione"

Vito Chiumiento nella sua pizzeria 'Mo Veng'

Cambiare vita, tornando alle origini e allo stesso tempo inseguendo un futuro incentrato su sostenibilità e cibo salutare. Lasciando un posto di lavoro sicuro per inseguire il sogno d'impresa. E' la scelta compiuta da Vito Chiumiento, già agente di commercio di successo nel settore food&beverage e oggi titolare di 'Mo Veng' a Battipaglia, una delle pizzerie più innovative del momento in Campania e non solo, secondo diversi addetti ai lavori.

Ma per Vito, come racconta ad Adnkronos/Labitalia, 'Mo Veng' non è solo una pizzeria, ma tanto altro. "Il nome 'Mo veng' significa adesso vengo a mangiare, adesso prenoto. E' nata come pizzeria con servizio delivery, poi con il tempo ho stravolto il progetto e mi sono lanciato sulla pizza 'da seduta' con la promozione del prodotti del territorio cilentano e degli Alburni, la terra dei miei genitori".

E sì, perchè la scelta di Vito è un ritorno al passato. "Non nasco come pizzaiolo ma ho avuto sempre la passione di avere le 'mani in pasta', tra acqua e farina. La mia era una famiglia di contadini degli Alburni, con una piccola azienda agricola in cui i miei genitori, i miei nonni facevano una produzione per uso familiare sostanzialmente. E io seguivo mia nonna e mia mamma e fin da piccolo ho iniziato a impastare", racconta Vito.

Una passione familiare, quella di Vito, che "ho accantonato inizialmente perchè ho seguito un'altra strada: facevo l'agente di commercio per un noto marchio del settore food ed beverage. Ero tra quelli più richiesti e remunerati, ma poi con il tempo mi sono avvicinato a questo lavoro e ho deciso di lasciare tutto, certezze e stipendio".

E così è nato 'Mo Veng', tra tradizione e sostenibilità. "Il 99% dei prodotti che uso nella mia pizzeria proviene dal Cilento, alcuni li coltivo io nella mia terra, altri li acquisto da fornitori artigianali del territorio. Questo perchè credo molto nell'approccio sostenibile a questa attività. Solo per la farina mi avvalgo di un piccolo mulino artigianale del Piemonte, con grani italiani biologici certificati che poi miscelo con una farina integrale macinata da me a pietra", sottolinea.

E nella sua attività, sottolinea Vito, tutto è scadenzato dalle stagioni. "Tutti i giorni sono alla ricerca di prodotti particolari, di nicchia, del territorio. Uso solo prodotti di stagione, quando finiscono -sottolinea- io cambio il menu, lo faccio 4 volte all'anno. Ho sempre poi dei fuori menu sulla base delle verdure che riesco a trovare, dei prodotti che mi portano i contadini. Quando un prodotto è finito, è finito, andiamo oltre". E in questo periodo, sottolinea, "il prodotto 'forte' ad esempio è il carciofo della Piana del Sele Igp, poi i friarielli, la scarola. E poi la genovese di tonno, con la cipolla del territorio, di Montoro per l'esattezza. E poi faccio la classica pizza con le polpette che le nonne preparavano per la domenica. Il mio cavallo di battaglia è però la pizza cilentana, con pomodoro San Marzano cotto e cacioricotta del Cilento. E' una pizza che non stanca mai e 'va' sempre. E poi tanti fritti e sfiziosità della tradizione".

E tra 'cilentana' e 'pizza con le polpette' i sacrifici di Vito ripagano, perchè la sua attività è sempre più un punto di riferimento per quanti vogliono mangiare prodotti a 'km o' e legati al territorio. "La mia è una clientela che apprezza i sapori. E non ho una differenza di prezzo esagerata nei confronti di altre attività che usano prodotti industriali. La pizza per me è un piatto popolare, e per essere tale le pizze tradizionali come margherita, marinara e altri devono essere alla portata di tutti. E la stessa cosa vale per la pizza alla pala che ho lanciato da un po'", spiega.

La scelta di Vito è chiara, ribadisce, e viene rinnovata ogni giorno. "Ho dei collaboratori, ma tutte le pizze devono passare sotto i miei occhi. Io ho fatto una scelta di qualità, non mi interessa la quantità. Chi viene qui a mangiare deve mangiare una grande pizza. Non mi interessano i grandi numeri", spiega. E nessun rimpianto per la vita precedente. "Rifarei questa scelta altre centomila volte. Ho lasciato un lavoro sicuro, da agente di commercio con un reddito abbastanza alto, per decidere dalla sera alla mattina di mettermi in gioco. E ho fatto tanti errori che ho pagato cari e amari. Oggi dalle 9 di mattina fino all'1 di notte trascorro il 99% del tempo qui in pizzeria. Ma lo faccio con passione e quindi non mi pesa", sottolinea.

E quindi il messaggio ai giovani che si vogliono avvicinare a questo mestiere è chiaro. "L'appello è che questo lavoro lo deve fare solo chi intende farlo con passione e amore, aumentando sempre più l'asticella della qualità perchè per vivere bene dobbiamo mangiare bene. La prima pizza e il primo fritto nella mia pizzeria lo mangiano i miei figli e quello che faccio mangiare ai miei figli lo faccio mangiare a tutti. Questo per far capire quanto ci tengo ai miei clienti, ho un'attenzione maniacale. E questa viene ripagata ogni giorno dalla loro scelta", conclude.

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Diversity brand awards 2025 per l’inclusione a Nuvenia, Sephora e Ikea

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Riconoscimenti per le loro iniziative capaci di lavorare concretamente sulla Deia – Diversity, Equity, Inclusion & Accessibility

Diversity brand awards 2025 per l’inclusione a Nuvenia, Sephora e Ikea

Nuvenia vincitore 'overall', Sephora Italia vincitore 'digital', a Ikea Italia il Premio Accessibilità – Design 4 All: i tre brand si sono aggiudicati i Diversity Brand Awards 2025 nel corso dell’ottava edizione del 'Diversity Brand Summit – Iniziative che cambiano il mondo', per le loro iniziative capaci di lavorare concretamente sulla Deia – Diversity, Equity, Inclusion & Accessibility e avere un impatto reale sulla percezione di consumatrici e consumatori.

Nello specifico, Nuvenia è stata premiata come vincitore 'overall' per la campagna "Non sono mai solo mestruazioni", una sfida a tabù e disinformazione sul ciclo mestruale, per promuovere maggiore consapevolezza del corpo femminile con progetti, educazione e collaborazioni globali, affinché ogni donna viva il proprio corpo senza timori. Sephora Italia è invece risultato il brand che ha utilizzato nel miglior modo la leva del digitale e della tecnologia per fare inclusione, incontrando il riconoscimento sia del mercato che dei Comitati, grazie alla campagna “We Belong Here” per sensibilizzare sull'importanza dei Safe Place per la comunità Lgbtqia+, in collaborazione con Arcigay; oltre alla realizzazione di uno short film e un manifesto, ha previsto anche il finanziamento di 1.000 ore di supporto psicologico-educativo online accessibili gratuitamente a tutta la comunità studentesca queer, creando un vero e proprio Safe Place virtuale.

Infine, il Premio Accessibilità – Design 4 All è andato a Ikea Italia per “Quiet Hours”, una shopping experience pensata per le persone con neurodivergenze: in tutti i suoi 22 store, sono stare ridotte le sollecitazioni sonore ogni mercoledì nelle 3 ore che precedevano la chiusura e una Stanza Relax per garantire alla clientela una permanenza in sicurezza. Un progetto realizzato con il supporto delle sedi regionali Angsa (Associazione nazionale genitori persone con autismo) della Lombardia e del Lazio.

Per l’ottavo anno consecutivo, il Diversity Brand Summit, quest’anno all’insegna del claim “No Doubt – Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Deia ma non avete mai osato chiedere”, ha presentato i 10 progetti più meritevoli realizzati dai brand nel 2024, emersi dal Diversity Brand Index, unica ricerca italiana volta a misurare la capacità delle marche di sviluppare con efficacia a livello B2C una cultura orientata alla Deia. Le iniziative presentate sono il risultato del matching tra le percezioni del mercato finale sui brand più inclusivi e le valutazioni sul merito dei progetti del Comitato Scientifico e del Security Check Committee. L'evento, svoltosi al Base di Milano, è organizzato e promosso dalla Fondazione Diversity, fondata da Francesca Vecchioni, e dalla società di consulenza strategica Focus Mgmt, patrocinato dal Comune di Milano e dall'Unione Europea e con la partnership di ExtraLab.

Queste le motivazioni per il premio 'Overall' a Nuvenia per la campagna "Non sono mai solo mestruazioni": “Per il suo impegno genuino e coraggioso sulla Deia, espresso attraverso una campagna che ha saputo coinvolgere il mercato finale, lasciando il segno e impattando su awareness e recall, e conquistare al tempo stesso il Comitato scientifico e il Security Check Committee. Per aver avuto il coraggio di sfidare i tabù, attraverso stile e contenuti dirompenti e una rappresentazione finalmente variegata e realistica, puntando a ridurre la disinformazione e l’invisibilizzazione legate alla salute mestruale. Per aver lavorato in modo consistente e rigoroso sulla dimensione del corpo e del genere, investendo in una ricerca estensiva, valorizzandone i dati e dimostrando, ancora una volta, come la chiave sia partire dalle persone, dai loro bisogni reali e non presunti. Per aver dato vita a una campagna così meravigliosamente intersezionale, perché, dalle parole del Brand, “non tutte le persone che hanno le mestruazioni sono donne, come chi è nato con un sesso biologico diverso rispetto alla propria identità di genere, e che non tutte le donne hanno il ciclo mestruale: vogliamo riconoscere e includere tutte le persone sottorappresentate che utilizzano i nostri prodotti, come le persone non binarie e transgender”.

“Nuvenia – commenta Alessandro Bonacina, direttore commerciale Consumer Goods di Essity Italia – mette al centro del proprio purpose il miglioramento del benessere delle donne+, promuovendo un atteggiamento positivo verso il proprio corpo e abbattendo i tabù sul tema delle mestruazioni. Con la nuova campagna ‘Non sono mai solo mestruazioni’ rinnoviamo ancora una volta il nostro impegno verso una società più inclusiva, contribuendo a colmare il divario di conoscenze sul ciclo mestruale. Questo impegno concreto viene portato avanti sia attraverso la creazione di conversazioni sul tema, sia promuovendo campagne educative nelle scuole, con l’obiettivo di aiutare le ragazze a vivere positivamente il loro rapporto con il ciclo mestruale e la salute intima, e prepararle a costruire da subito un rapporto migliore con il proprio corpo”.

Queste le motivazioni per il premio 'Digital' a Sephora Italia per la campagna “We Belong Here”: “Per aver affermato il ruolo cruciale di Safe Place per la comunità studentesca Lgbt+, in modo che possa sentirsi libera, ascoltata, supportata e al sicuro là dove l’ambiente scolastico viene spesso percepito come luogo 'unsafe' a causa di bullismo, episodi di omobilesbotransfobia e discriminazione. Per aver integrato la dimensione online e offline in maniera sapiente e fruibile: uno short film e un manifesto hanno aperto la strada a 1.000 ore di supporto psicologico online accessibili gratuitamente a tutta la comunità studentesca queer. Un vero e proprio Safe Place virtuale, dove ogni persona possa sentirsi libera di essere se stessa, e possa trovare un supporto informato per i propri problemi, grazie alla firmata con Arcigay, come racconta in maniera efficace la campagna dell’iniziativa”.

“Siamo profondamente orgogliosi – dichiara Fenisia Cilli, Marketing director di Sephora Italia – di ricevere questo prestigioso riconoscimento, che rappresenta per noi un ulteriore stimolo a proseguire nel nostro impegno sui temi di diversity e inclusion. Dare voce a questi valori che sono alla base della nostra identità di marca è per noi una responsabilità, che ci assumiamo per contribuire attivamente al dialogo e al cambiamento. Crediamo nel ruolo dei brand come agenti di trasformazione, capaci di influenzare e coinvolgere community ampie e diversificate. Per questo, ci impegniamo a generare un impatto positivo, sfruttando ogni strumento a nostra disposizione. Questa campagna, 'We Belong Here', è un esempio di come siamo riusciti a trasformare questa intenzione in azione, andando oltre il semplice punto di vista e impegnandoci a fornire un supporto reale grazie alla collaborazione con Arcigay. Ci auguriamo che questo possa essere un modello virtuoso, che ci impegniamo a evolvere e a portare avanti, di come un brand possa mettere a sistema le proprie risorse e il proprio potere comunicativo per restituire valore alla comunità”.

Infine, le motivazioni per il Premio Accessibilità – Design 4 All a Ikea Italia per 'Quiet Hours': “Per aver costruito una shopping experience diversity oriented, comprendendo come le sollecitazioni in ambito retail possano essere fonte di stress per le persone neurodivergenti. Per aver affermato l’accessibilità come asse portante di una esperienza in store realmente inclusiva, coinvolgendo associazioni e persone neurodivergenti. Per aver promosso le Quiet Hours (ore di quiete) all’interno dei suoi 22 punti vendita sul territorio nazionale e messo a disposizione una Stanza Relax, accessibile in ogni momento, in cui poter ritrovare tranquillità in caso di situazioni di sovraccarico sensoriale”.

“Siamo onorati – afferma Cristina Broch, dDirettrice Comunicazione e Relazioni istituzionali Ikea Italia – di ricevere questo riconoscimento, che premia il nostro impegno volto a rendere i nostri spazi e servizi sempre più accessibili. Ikea entra ogni giorno nella casa di milioni di persone e questo ci spinge costantemente ad agire con l’obiettivo di sostenere un cambiamento positivo nella società, favorendo l’inclusività in ogni aspetto del nostro operato. Un ringraziamento particolare va ad Angsa Lazio e Angsa Lombardia, che con il loro supporto hanno reso possibile la realizzazione del progetto Quiet Hours”.

I vincitori sono stati individuati dalla sintesi delle evidenze della web survey che ha coinvolto la popolazione italiana, delle valutazioni del Comitato Scientifico, composto da docenti Universitari espertə sulle tematiche del branding, del trust e del marketing, e del Security Check Committee, formato da espertə delle specifiche forme di diversità.

Nella Top 10 Initiatives 2025, le singole iniziative più virtuose dei brand, ritroviamo inoltre: “Formula Anti-Odio” di Ace, “Alexa Dì la Tua – Alexa x ActionAid contro la Violenza Verbale” di Alexa, i podcast e vodcast sulla Deia di Fastweb con i suoi Accessibilità dei servizi di vendita e assistenza per le persone sorde di Ferrovie dello Stato italiane, “Che è successo?” di Idealista, “Insieme siamo più forti” di Procter & Gamble e “Women Plus” di Tim.

I brand emersi dal Diversity Brand Index che sono entrati nella Top 10 con i loro progetti possono richiedere e utilizzare nelle proprie attività di comunicazione il marchio di certificazione rilasciato da Fondazione Diversity e Focus Mgmt che ne attesta l'inserimento tra le migliori aziende in termini di impegno sulla Deia e capacità di comunicarlo al mercato finale.

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Turismo: apre a Cesenatico il primo ‘Evolution’ Hotel, tra discipline...

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A fine maggio inaugura il progetto 'Custodisca' di ideato da Edward Scialfa

Turismo: apre a Cesenatico il primo 'Evolution' Hotel, tra discipline olistiche e entertainment

“Quando l’anima è pronta lo sono anche le cose”. Nasce da questo aforisma il progetto avanguardista di Edward Scialfa che, per l’estate 2025, intrecciando ricerche di mercato e passioni personali, ha creato un nuovo format di vacanza. Nascerà, infatti, a Cesenatico, nel cuore della riviera romagnola, il primo hotel 'Evolution', un nuovo modello di ricettività basato su tre vettori: le discipline olistiche, la cura del corpo e un calendario eventi con 100 date, una per ogni serata di apertura. A immaginare il format è 'Custodisca', il brand creato da Edward Scialfa per dare uno schema imprenditoriale a un’idea che, per quanto innovativa, non ha nulla di casuale.

“Sono un grande appassionato di filosofie orientali – spiega – e, da almeno otto anni, ho iniziato un percorso di crescita interiore e di riequilibrio energetico diplomandomi in una delle più autorevoli scuole di Zen Shiatsu del territorio. Nello stesso tempo sono cresciuto in una famiglia di albergatori e, dal 1994, ho sempre lavorato con ruoli e mansioni diverse nel settore dell’hôtellerie. Il progetto Custodisca, creato con le migliori competenze del nostro territorio, nasce dall’incontro naturale di questi due mondi: da una parte la cultura dell’accoglienza e dall’altra una formula di vacanza finalizzata alla riscoperta della gioia di vivere. Un nuovo business? Può darsi, ma il progetto Custodisca, parafrasando Gandhi, è prima di tutto il cambiamento che vorrei vedere nel mio mondo”.

Già protagonista di esperienze imprenditoriali di grande successo (dalla fondazione di Euromedia, Compagnia dell’Adriatico e Tippest.it alla creazione di alberghi innovativi, come 'X' il primo hotel underground 'berlinese' di Punta Marina), Edward Scialfa, discendente di una dinastia di albergatori che comprende oggi quasi una ventina di strutture turistiche, non ha mai amato fare il front-man. Fedele al Bushido giapponese, il codice dei samurai che impone “morigeratezza nell’apparire”, ha però maturato negli anni un bagaglio di esperienze professionali e oggi, a 45 anni, ha deciso di scommettere su un progetto che è un po’ la sintesi del suo percorso umano e professionale. Ambiziosa la location: l’hotel Executive di viale Abba, con le sue 128 stanze uno dei più grandi alberghi della città. Qui, in una delle aree verdi di Cesenatico a trecento metri dal mare, nascerà una struttura completamente riqualificata con un modello di ricettività 'premium' mai sperimentato prima.

“Vedo un’offerta alberghiera un po’ stanca e ormai appiattita su modelli troppo omologati. Le proposte sono sempre le stesse, ma il mondo è cambiato velocemente e le esigenze del turista non sono più quelle di 20 anni fa. Vedo attorno a me tanti hotel che magari si sono anche rinnovati nel design, ma come offerta interna faticano ad offrire un’esperienza diversa", avverte. "Ecco perché, pensando ad uno schema di vita ideale, ho deciso di creare – prosegue – una proposta che unisse il benessere del corpo a quello della mente senza dimenticare le esigenze di svago e divertimento. Un hotel Evolution non è una Spa, non è un wellness retreat e non è il classico albergo di lusso. E’ una nuova formula di vacanza che vuole intercettare un target di clientela trasversale, sensibile a certi ‘stili di vita’, ma libera di viverli senza integralismi con i tempi e le regole che ritiene più adatti alla sua quotidianità. A tutto questo abbiamo voluto aggiungere i ‘plus’ di un event-hotel che, sul modello di Ibiza e Mykonos, fosse in grado di garantire, ogni sera, un programma di show dal vivo di alto livello”.

L’offerta 'spirituale' dell’hotel è rappresentata dal ‘tempio dell’anima’, un luogo mistico di trecento metri quadrati ricavato sul terrazzo del quinto piano dove, per 6-7 ore al giorno sette giorni su sette, operatori qualificati terranno corsi gratuiti di mindfulness, kundalini, hatha yoga, qi gong, 'ho'oponopono, campane tibetane ed altre discipline. La cura del corpo, invece, avrà la sua location naturale nella palestra fitness allestita da K-Well Cesena, mentre i corsi, sempre gratuiti, saranno curati dal riminese Guido Bruscia, il guru dell’allenamento funzionale con la sua celeberrima Functional Training School. Infine, la parte legata al mondo dell’entertainment, si svolgerà ogni sera – da fine maggio a metà settembre – al giardino Mondani che ospiterà cento eventi estivi con una programmazione che spigolerà tra dj-set e musica olistica e, tutti i giovedì, accenderà i riflettori sulle storie di grandi uomini e donne del mondo delle arti e della cultura.

“Tutto questo intreccio di esperienze e professionalità – conclude Edward Scialfa – alla fine ha un unico, ambizioso obiettivo: quello di tornare alla gioia di vivere. E’ un progetto coraggioso, che esce dagli abituali canovacci della ricettività made in Romagna, ma che, secondo noi, riflette i bisogni e le aspettative dei turisti del 2025. Paulo Coelho diceva: ‘Scegli di avvicinarti a quelli che cantano, raccontano storie, si godono la vita e hanno la gioia negli occhi. Perché la gioia è contagiosa’. Ecco Custodisca Hotel Evolution ha un sogno: quello di contagiare il turista con i suoi messaggi di gioia”.

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Assolombarda, ad Alessandro Papini il premio ‘Ufficio stampa di eccellenza’

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Il riconoscimento assegnato dal gruppo Giornalisti Uffici Stampa

Assolombarda, ad Alessandro Papini il premio 'Ufficio stampa di eccellenza'

Alessandro Papini, direttore comunicazione e relazioni esterne di Assolombarda, è tra i vincitori del premio 'Ufficio stampa di eccellenza', assegnato ogni anno dal gruppo Giornalisti Uffici Stampa, presieduto da Assunta Currà. Il riconoscimento è stato consegnato nella sala stampa della Regione Lombardia dal vicepresidente Marco Alparone.

Papini, già dirigente responsabile della comunicazione istituzionale, eventi e digital di Regione Lombardia e componente dell'unità di crisi sanitaria Covid-19, giornalista pubblicista, è docente universitario e ha pubblicato diversi saggi e articoli sul tema della comunicazione strategica. La cerimonia di premiazione è stata per Papini l’occasione per una riflessione sul tema del rapporto tra comunicazione e informazione: "La comunicazione e l'informazione -ha affermato Papini- sono due pilastri fondamentali della società̀ contemporanea, interconnessi in un sistema dinamico che modella il pensiero collettivo e le decisioni individuali. Nell’era digitale, la velocità e l’accessibilità̀ dell’informazione sono aumentate esponenzialmente, ridefinendo le modalità̀ di interazione tra individui, istituzioni e media".

Tuttavia, ha aggiunto, "la sovrabbondanza di informazioni può generare disinformazione e manipolazione, rendendo essenziale il pensiero critico. Le piattaforme digitali hanno amplificato la capacità di partecipazione democratica, ma hanno anche favorito la polarizzazione e l'eco-chamber effect. Il giornalismo tradizionale, pur rimanendo un riferimento per l’informazione verificata, deve adattarsi alle nuove logiche della comunicazione online. La trasparenza e l’etica della comunicazione sono quindi cruciali per garantire una società̀ informata e consapevole. Comprendere il rapporto tra comunicazione e informazione è quindi essenziale per navigare la complessità̀ del mondo contemporaneo. È quanto cerchiamo di fare in Assolombarda, integrando le funzioni di comunicazione con quelle di informazione, gestione eventi e digital. Per questa ragione -ha concluso Papini- il premio è un riconoscimento certamente non al singolo ma a tutta la struttura comunicazione e relazioni esterne dell’Associazione, a cui va il mio ringraziamento".

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Mary Modaffari (Cne) prima italiana ad entrare nel direttivo del Seri

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Il sindacato europeo dei rappresentanti di interessi

Mary Modaffari (Cne) prima italiana ad entrare nel direttivo del Seri

Mary Modaffari, presidente nazionale della Confederazione nazionale esercenti (Cne), associazione sindacale datoriale italiana, iscritta al registro dei lobbisti del Parlamento Europeo, è stata l' unica italiana entrata a far parte del direttivo del Seri ( sindacato europeo dei rappresentanti di interessi ) e contestualmente nominata a responsabile della gestione dei rapporti istituzionali esteri del Seri.

"Il Seri, acronimo di Sindacato europeo rappresentanti interessi presso il Parlamento Europeo è un’organizzazione sindacale europea composta da presidenti di varie sigle sindacali datoriali di tutta Europa. Il Seri è stato istituito per rappresentare e tutelare i diritti e gli interessi dei professionisti che operano al Parlamento Europeo come rappresentanti di interessi e dunque portavoce delle esigenze delle imprese associate presso le rispettive associazioni datoriali dei vari Paesi Europei. L' obiettivo è quello di fornire un supporto qualificato a livello istituzionale, promuovendo la valorizzazione delle competenze e delle specificità del lavoro che ogni rappresentante svolge al Parlamento Europeo. Le finalità principali includono la difesa dei diritti delle imprese, pmi e start-up in ambito parlamentare, la promozione di politiche di equità e sostenibilità nel mondo del lavoro e il rafforzamento delle relazioni tra il settore istituzionale europeo e partner internazionali presso Paesi extra Ue", afferma Modaffari.

"La mia priorità -continua- è consolidare e ampliare le relazioni internazionali del Seri coinvolgendo in primo luogo soprattutto l' Italia , dando dunque voce alle varie associazioni sindacali datoriali italiane aderenti al Seri creando nuove opportunità di collaborazione istituzionale e professionale. L’obiettivo è rendere il Seri un associazione sindacale europea dei rappresentanti di interessi autorevole e riconosciuta non solo a livello europeo ma globale. La prima tappa del mio programma è organizzare con lo staff del dipartimento del Seri che mi è stato assegnato, incontri con rappresentanti di istituzioni straniere, anche tramite tavoli tematici, su argomenti che hanno come obiettivo la crescita delle imprese e pmi tenendo conto dei punti di vista dei colleghi rappresentanti di interessi degli altri stati europei", spiega ancora.

"I punti centrali da trattare sono: commercio internazionale (limiti e prospettive future), sostenibilità, crescita economica, innovazione e tutela dei diritti umani, transizione digitale e particolare attenzione sull' utilizzo dell'Ia. In sostanza, il nostro obiettivo è quella di fungere da ponte tra le istituzioni europee e le imprese degli stati membri , promuovendo uno scambio continuo e costruttivo su temi di particolare rilevanza sociale, economica e culturale. Altresì attraverso l’internazionalizzazione sarà possibile consolidare nuove partnership, rendendo il Sindacato europeo dei rappresentanti di interessi un organo "influente" nei processi decisionali che riguardano il mondo del lavoro e delle imprese", spiega ancora.

"Sono davvero onorata ed orgogliosa di questo importante incarico che mi è stato conferito e ringrazio la presidenza nazionale per la fiducia accordatami. Da anni lavoro nel mondo sindacale, ho svolto l' attività di politica sindacale con grande responsabilità ed impegno, e pertanto metterò a disposizione il mio bagaglio di esperienze. Sono certa che riusciremo a portare benefici concreti ai nostri iscritti nonché il nostro obiettivo finale è poter dare supporto con le nostre proposte alle istituzioni europee ed alle rispettive commissioni", conclude Mary Modaffari.

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Casa, allarme Anammi: “Venti di crisi nei condomini, morosità rialza la testa”

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Per oltre 72% amministratori in prossimi mesi il ritardo nei pagamenti degli oneri condominiali avrà forte impatto sul loro lavoro e sugli stessi condòmini

Casa, allarme Anammi:

La morosità condominiale rialza la testa e rende più difficile la gestione dell’attività quotidiana. A denunciarlo è l’Anammi, l’associazione nazional-europea degli amministratori d’immobili, sulla base di un sondaggio interno che ha coinvolto i suoi oltre 13mila iscritti. Il fenomeno non è una novità, ma negli ultimi anni, in coincidenza con i momenti economici più difficili, come nel 2022 per via dei rincari energetici, ha vissuto picchi significativi. “La nostra preoccupazione – afferma Giuseppe Bica, presidente dell’Associazione – è che, in un periodo di grande incertezza, la morosità in condominio aggravi le problematiche che già pesano sul patrimonio immobiliare italiano. A farne le spese saranno, ancora una volta, i professionisti del settore, chiamati a conciliare le richieste dei loro amministrati con le problematiche legate ai rincari energetici e all’inflazione”.

Secondo l’indagine, per il 72,97% degli associati nei prossimi mesi il ritardo nei pagamenti degli oneri condominiali avrà un forte impatto sul loro lavoro e sugli stessi condòmini. Ma di quanto aumenterà il fenomeno? Il 66,28% degli intervistati indica il 20% in più. “Non è un dato da poco – sottolinea Bica – soprattutto se si pensa che, da sempre nei nostri condomìni, il problema del versamento rimandato a oltranza è molto comune”. Per il 15,12% andrà peggio con una crescita del 70%, mentre per il 12% la percentuale raddoppierà.

La ragione principale dell’aumento è da ricercarsi nelle difficoltà economiche dei condòmini (38,8%). Tuttavia, a poca distanza (36%) gli associati segnalano lo scarso rispetto delle regole, una tendenza che riguarda la morosità come pure le liti di condominio. Per il 25% degli intervistati, è invece l’incapacità di gestione delle proprie finanze che porta a rinviare il pagamento degli oneri condominiali. La conseguenza più evidente è che per il professionista la gestione delle spese diventerà molto complessa (66,50%).

“E’ logico che chi onora gli impegni economici si dimostri poco disponibile a comprendere le ragioni di chi non paga – commenta il presidente Bica – mandando in rovina, letteralmente, il condominio. L’amministratore si trova così a lavorare in un contesto ‘avvelenato’, perché la morosità incide negativamente sull’ecosistema condominiale”. Basti pensare che la dilazione dei pagamenti provoca l’impossibilità di proseguire i lavori condominiali già in corso (13,37%), il mancato versamento del compenso al professionista (11,05%), e ovviamente il peggioramento dei rapporti tra vicini.

La geografia dal fenomeno vede in testa Roma, secondo il 22,38% degli interpellati e Milano, per il 9,3% dei soci. Altri capoluoghi seguono a grande distanza, come Venezia (3,9%) Firenze e Napoli (3,2%), a dimostrazione che il fenomeno pesa in particolare nelle metropoli. Gli immobili condominiali che soffrono maggiormente la morosità sono in genere di grandi dimensioni (35,53%) e in periferia (35,26%). Per il 14% degli amministratori, il problema colpisce però anche i condomìni dei quartieri più ricchi o abitati da persone anziane (13,95%).

Il Codice civile, dopo la riforma del condominio, impone il decreto ingiuntivo entro sei mesi dal mancato pagamento, ma non basta a sanare la situazione. Gli stessi soci dell’Anammi ammettono che, per salvare i conti condominiali, ricorrono alla rateizzazione in quasi la metà dei casi, unita ad un’attenta selezione dei fornitori e all’impiego di tecnologie che favoriscono il risparmio. “Non esistono ricette magiche per contrastare il problema – conclude il presidente dell’Associazione – guardiamo con interesse alle intenzioni del Governo, che ha annunciato di voler intervenire sulle bollette a sostegno delle famiglie. Come amministratori, intendiamo fare la nostra parte, dimostrando, ancora una volta, il ruolo economico e sociale della nostra professione”.

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Balneari, Sib: “Da 15 anni si trascina questione concessioni, passati 8 governi...

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Il presidente Capacchione: "Annunciato appello per sentenza Liguria che riguarda gara avviata prima nuova legge concordata a settembre con Commissione Ue"

Antonio Capacchione presidente del Sindacato italiano balneari

"Quella delle concessioni è una situazione che si trascina da 15 anni con alterne vicende; i giudici sono intervenuti più volte con pareri contrastanti tra loro. E', inoltre, sbagliato trascinare la questione su una polemica politica perché sono passati otto governi e nessuno ha risolto la questione". Lo dice, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Antonio Capacchione, presidente del Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio

"Quella della Liguria – precisa – è una sentenza di primo grado e i ricorrenti hanno già preannunciato l'appello; riguarda una gara che era stata già avviata nel 2023, prima della nuova legge del settembre scorso che è stata concordata con la Commissione europea. La legge non è ancora completamente applicata perché prevede l'emanazione di un decreto interministeriale, entro il 31 marzo, che dovrà stabilire l'indennizzo; cioè chi dovesse perdere la concessione ha diritto a un indennizzo che deve essere versato da colui che eventualmente lo sostituisce".

"Si tratta – sottolinea il presidente del Sib – di una questione cruciale per l'economia di questo Paese dove turismo significa soprattutto turismo balneare. Per questo, per il prossimo 5 marzo, abbiamo organizzato 'Gli stati generali del turismo balneare', invitando portatori di interessi diversi come Legambiente, l'Unione nazionale consumatori, i Comuni, le Regioni, lo Stato per discutere serenamente di questa questione così importante per l'Italia e per l'Europa".

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Uiga, bene chiarezza su auto elettriche ma molto dipende da come si ricarica come per...

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Il presidente Gaetano Cesarano: "Stesse problematiche legate alle automobili termiche"

Uiga, bene chiarezza su auto elettriche ma molto dipende da come si ricarica come per cellulari

"Ben venga una maggiore chiarezza nel settore automobilistico dell'elettrico. Di certo, molto dipende anche dal tipo di utilizzo in ricarica che viene fatto. Infatti la durata della batteria è soggetta all'utilizzo finale: se si ricarica tutti i giorni con calma si rovinerà poco la vettura, mentre si avrà uno 'stress' sulla batteria se verrà ricaricata velocemente con potenze elevatissime, con il rischio di perdita della capacità della batteria stessa. E' lo stesso concetto applicabile alla ricarica dei cellulari: se non si lascia scaricare completamente la batteria ma la si ricarica per tutto il giorno, la batteria del cellulare stessa durerà di meno rispetto agli standard". Così, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, Gaetano Cesarano, presidente Uiga (Unione italiana giornalisti dell’automotive), commentando le istruttorie che l'Antitrust ha avviato nei confronti di Byd Industria Italia, Stellantis Europe, Tesla Italy e Volkswagen Group Italia per possibili pratiche commerciali scorrette sulle auto elettriche.

"In generale – avverte – le stesse problematiche sono legate anche alle automobili termiche. Le auto elettriche non garantiscono realmente la stessa autonomia che viene indicata nelle informazioni pubblicitarie della casa madre e ciò si era verificato infatti anche per quelle termiche. Ci sono dei cicli di verifica del consumo per dimostrare che quell'auto consuma in media un dato volume di carburante, lo stesso dicasi per quelle elettriche".

"Questo perché – spiega il presidente Uiga – le condizioni in cui venivano svolte le varie verifiche non erano molto attendibili, magari privilegiavano il raggiungimento di elevate percorrenze, sia termiche che poi elettriche, differenti da quello che è l'utilizzo comune che per l'automobilista può comportare. Basti pensare al traffico che causa consumi superiori a quelli che ipoteticamente si potrebbero fare".

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Balneari, l’esperto legale: “Concorrenza mezzo per raggiungere il risultato...

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Federico Bulfoni, counsel orsingher Ortu avvocati associati: "Il Tar Liguria ha fatto l’unica cosa che avrebbe potuto fare sotto il profilo giuridico, viste anche le numerose sentenze del Consiglio di Stato sulla vicenda"

Balneari, l'esperto legale:

"Il Tar Liguria ha fatto l’unica cosa che avrebbe potuto fare sotto il profilo giuridico, viste anche le numerose sentenze del Consiglio di Stato sulla vicenda. L’obbligo di disapplicazione delle disposizioni normative nazionali in contrasto con le normative dell’Unione Europea, quali la direttiva Bolkenstein, e con le statuizioni della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, vale tanto per le autorità giurisdizionali, quanto per le amministrazioni. La strada per il Tar Liguria era in questo senso segnata, considerato che i ricorrenti contestavano proprio la scelta del Comune di disapplicare la norma che, come noto, ha differito al 30 settembre 2027 il termine di scadenza delle concessioni già scadute al 31 dicembre 2023". A dirlo all'Adnkronos/Labitalia Federico Bulfoni, counsel orsingher Ortu avvocati associati, esperto di Diritto amministrativo.

"C’è un dettaglio interessante – spiega – nella fattispecie esaminata dal Tar e riguarda la circostanza che il Comune di Zoagli, pur non disponendo alcuna proroga delle concessioni scadute, sembra aver provveduto a rilasciare ai balneari uscenti una licenza temporanea fino al 31 ottobre 2024, nelle more della conclusione della procedura di gara. Potrebbe essere questo un modo per superare l’impasse, nell’attesa che si sciolga il nodo delle gare, che certamente dovranno essere espletate. Attraverso il rilascio di titoli temporanei, ad esempio, potrebbero essere stabilite nuove condizioni (anche, ma non solo, economiche) per consentire un allineamento con i valori di mercato e/o per migliore la qualità dei servizi".

"La concorrenza – afferma – lo stabilisce proprio il Codice degli Appalti, non deve essere vista come una finalità, ma come un mezzo per raggiungere il risultato ottimale. Nel periodo transitorio, tuttavia, è molto difficile che il risultato ottimale possa essere conseguito assegnando nuovi titoli di breve durata a nuovi operatori, smantellando le gestioni precedenti. Così facendo, si otterrebbe un risultato inutilmente afflittivo rispetto al valore della concorrenza".

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Carceri, Foglieni (Aiga): “Serve accesso a percorsi studio e lavoro qualificanti...

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L'appello dei giovani avvocati dal consiglio direttivo di Cosenza

Carlo Foglieni presidente Aiga

Servono carceri più moderne, per permettere attività socializzanti e lavorative, perché la finalità della pena rimane sempre quella rieducativa. Con un programma di formazione per garantire ai detenuti l'accesso a percorsi di studio e lavoro qualificanti. E' l'accorato appello che lancia l'Aiga (Associazione Giovani Avvocati), in occasione del consiglio direttivo in corso oggi e domani a Cosenza dal titolo 'Diritti fondamentali, il coraggio di essere umani'.

“Un tema -spiega ad Adnkronos/Labitalia Carlo Foglieni, presidente Aiga – che non può non toccare l’emergenza carceri, per il quale riteniamo urgente una riforma dell’ordinamento penitenziario. Qualche anno fa, Aiga ha istituito un Osservatorio per monitorare su tutto il territorio nazionale la situazione carceraria: dalle varie visite, abbiamo conosciuto una situazione molto grave, anzitutto in riferimento alle strutture: circa il 20 per cento delle carceri italiane insiste in strutture create tra il 1200 e il 1500 e riadattato nei secoli", sottolinea.

Per Foglieni quindi "serve dunque un miglioramento delle strutture, che diventino più moderne, una sorta di 'città' con possibilità di attività lavorative e socializzanti perché la finalità della pena rimane sempre quella rieducativa. Altro tema centrale sono i detenuti tossicodipendenti, circa il 30% dei detenuti totali: servono percorsi che garantiscano il diritto alla cura e al reinserimento sociale, fermo restando che bisogna sempre contemperare l’esigenza della punizione con quella della rieducazione", sottolinea ancora Foglieni.

E nell'agenda dei giovani avvocati non manca il tema migranti. "Altro aspetto importante -sottolinea Foglieni- è legato ai detenuti stranieri, spesso quelli incarcerati sono uomini senza fissa dimora. Molti si trovano in una situazione nella quale, in presenza di una eventuale misura alternativa, non possono essere mandati in alcuna struttura. C’è un accordo con Anci per adattare strutture che potrebbero ospitare detenuti senza fissa dimora. Un altro tema fondamentale è l’implementazione della magistratura di sorveglianza: nel momento in cui le procedure sono lente, il congestionamento delle carceri è inevitabile".

"Altre proposte riguardano la telemedicina nelle carceri, per portare servizi sanitari direttamente all'interno degli istituti penitenziari, e un programma di formazione per garantire ai detenuti l'accesso a percorsi di studio e lavoro qualificanti", conclude.

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Turismo, Icon collection: in albergo arriva il filosofo aziendale per gestire il benessere

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Un percorso di trasformazione aziendale guidato da una figura insolita nel mondo dell'hospitality

Turismo, Icon collection: in albergo arriva il filosofo aziendale per gestire il benessere

Icon collection, il gruppo alberghiero che gestisce cinque strutture in Italia, ha intrapreso un percorso di trasformazione aziendale guidato da una figura insolita nel mondo dell'hospitality: un filosofo. Alessandro Guidi, 'filosofo aziendale' del gruppo, sta contribuendo a ridefinire il concetto di leadership e benessere organizzativo attraverso un approccio che fonde pensiero critico e visione strategica, creando un modello innovativo che unisce filosofia e gestione aziendale.

Alessandro Guidi è un innovatore del pensiero applicato al mondo dell’impresa, una figura capace di coniugare filosofia e business per trasformare la cultura aziendale. Ha maturato un’esperienza unica nell’accompagnare le organizzazioni in processi di cambiamento strategico. Attualmente è il 'filosofo aziendale' di Icon collection, dove guida un percorso di evoluzione organizzativa basato su leadership diffusa, benessere lavorativo e valorizzazione del capitale umano. La sua visione si fonda sull’idea che il successo economico e la felicità delle persone possano e debbano camminare insieme.

"L'incontro con Federico Ficcanterri, ceo del gruppo, è stato davvero casuale, come quando prendi un caffè al momento giusto con la persona giusta. Ci siamo conosciuti grazie a un amico comune, che ci ha messo in contatto. Federico stava cercando qualcuno che potesse supportare l’organizzazione, soprattutto in un momento così delicato come il passaggio generazionale. Il suo obiettivo era aiutare i giovani della famiglia a orientarsi nel loro percorso imprenditoriale", spiega Alessandro.

Federico Ficcanterri, ovviamente, non stava cercando un filosofo. Ma quando ha scoperto che Alessandro aveva studiato filosofia, qualcosa è scattato nella sua mente, come una lampadina accesa. Subito ha compreso che il pensiero critico, tipico della filosofia, poteva diventare uno strumento estremamente prezioso. Alessandro spiega che questa visione lo ha portato a pensare a come il pensiero filosofico potesse essere utilizzato per proporre soluzioni, analizzare problemi e stimolare cambiamenti positivi all’interno dell’impresa. È così che, da quel momento, ha preso piede quella che oggi è una vera e propria avventura.

"Uno degli obiettivi principali che ci siamo posti è stato quello di evolvere da un approccio basato sull’empowerment, dove si dà potere agli individui, a uno basato sulla leadership diffusa, dove il potere viene condiviso in modo responsabile tra tutti", spiega Alessandro Guidi.

Questo cambiamento permette ai dipendenti di non essere semplici esecutori, ma protagonisti attivi del successo aziendale. "Quando il potere viene distribuito, le persone non aspettano di essere guidate: si muovono, propongono, trovano il loro ruolo. Dopotutto, non serve essere Aristotele per capire che siamo più felici quando quello che facciamo conta davvero", aggiunge Alessandro.

Questa visione innovativa si traduce in un ambiente lavorativo dinamico, dove ogni individuo è incoraggiato a esprimere il proprio talento e a partecipare attivamente alla crescita dell'azienda. La filosofia di Alessandro Guidi non è solo una teoria, ma una pratica quotidiana che sta trasformando Icon collection in un laboratorio di idee e soluzioni innovative nel settore dell'hospitality.

Alla base della filosofia di Icon collection c’è un principio chiave introdotto dall’imprenditore Federico Ficcanterri: 'ospiti interni felici uguale ospiti esterni felici'. Questo concetto innovativo sottolinea l’importanza di trattare i dipendenti, gli ospiti interni, con la stessa attenzione e cura riservata agli ospiti degli hotel. "Non possiamo aspettarci che chi lavora con noi si prenda cura degli ospiti esterni se prima non ci prendiamo cura noi di lui/lei", sottolinea Alessandro Guidi.

Questo approccio ha portato a una maggiore coesione interna, stimolando un senso di appartenenza e motivazione tra i dipendenti. I risultati si riflettono direttamente nell’esperienza degli ospiti: un servizio più attento, un’accoglienza più calorosa e una qualità percepita nettamente superiore. "Un sorriso sincero del personale fa miracoli anche per il bilancio", afferma Alessandro, ribadendo l'importanza del benessere lavorativo per il successo aziendale.

Il gruppo ha recentemente affrontato una svolta significativa con la partenza di tre manager di alto livello. Invece di cercare immediatamente dei sostituti, Icon collection ha visto un'opportunità: "Invece di vedere il caos, abbiamo assistito a qualcosa di straordinario: le persone, insieme alla proprietà, hanno messo idee, energia e cuore a disposizione del processo di cambiamento. Siamo all’inizio della navigazione, ma abbiamo staccato gli ormeggi. Ora il vento è nelle vele, e tocca a tutti governare la rotta",racconta Guidi.

Questo spirito di adattamento e innovazione è la chiave del successo di Icon collection. La capacità di trasformare le sfide in opportunità, di reinventarsi e di creare nuovi modelli di gestione, sta facendo scuola nel settore alberghiero. La visione di Icon collection è chiara: creare un ambiente in cui il successo economico e il benessere delle persone vadano di pari passo. "Abitare imprese felici non è solo una scelta strategica: è un modo per migliorare il mondo. Fare impresa in questo modo è una forma concreta di impegno civile, una dimostrazione che il successo economico e il benessere delle persone possono camminare insieme", conclude Alessandro Guidi.

Con questo modello rivoluzionario, Icon collection si afferma come esempio di eccellenza nel settore dell'ospitalità, dimostrando che il pensiero filosofico può essere un potente alleato del business moderno. Il coraggio di sperimentare, di mettere le persone al centro e di sfidare le convenzioni tradizionali è ciò che distingue Icon collection, rendendola un punto di riferimento per chi vuole innovare nel mondo dell’hospitality.

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Attualità

I giovani snobbano i ruoli dirigenziali: il management non è più di moda?

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C’era un tempo in cui la scalata aziendale era un obiettivo chiaro e condiviso: fare carriera significava puntare alla scrivania con la vista migliore, al titolo di “manager” e ai benefit annessi. Ma oggi qualcosa è cambiato. La Generazione Z, i giovani nati tra la fine degli anni ’90 e il 2010, sembra tutt’altro che entusiasta all’idea di assumere ruoli manageriali tradizionali. Secondo una ricerca condotta da Robert Walters su 3.600 giovani lavoratori, il 72% preferirebbe progredire in un ruolo individuale piuttosto che diventare un manager responsabile di altre persone.

Un dato che non stupisce se consideriamo le dinamiche attuali del mercato del lavoro. Il Work Change Report di LinkedIn mostra come il concetto di carriera stia rapidamente mutando, con i lavoratori di oggi destinati a cambiare in media il doppio dei ruoli rispetto a quelli di quindici anni fa. Il management tradizionale, con le sue gerarchie e le sue rigidità, è sempre meno appetibile per una generazione che punta alla flessibilità e all’autonomia.

Il peso dello stress e le nuove priorità

Un altro dato significativo emerge dal Workforce Confidence Index di LinkedIn: il 69% della Gen Z italiana sarebbe disposto a lasciare il proprio lavoro se il manager non fosse all’altezza delle aspettative, contro il 46% dei Boomer. Questo suggerisce una relazione complessa con la figura del responsabile: mentre le generazioni precedenti erano più inclini a sopportare leadership discutibili pur di avanzare in carriera, i giovani di oggi vogliono ambienti di lavoro stimolanti e responsabili capaci di supportarli attivamente.

Non sorprende quindi che il 75% dei manager Millennial si dichiari sopraffatto e stressato dal carico di lavoro. Le nuove generazioni vedono i loro superiori vivere vite professionali logoranti, con e-mail a tutte le ore, responsabilità continue e un equilibrio vita-lavoro sempre più precario. Se a questo si aggiunge che, secondo lo studio di ADP, la maggior parte dei lavoratori ritiene che il proprio datore di lavoro potrebbe fare molto di più per lo sviluppo delle competenze, il quadro è chiaro: il middle management non è più un sogno, ma una trappola da evitare.

Founder e influencer crescono

Se la carriera manageriale non è più l’aspirazione massima, allora qual è l’alternativa? Sempre secondo LinkedIn, il secondo titolo professionale in più rapida crescita tra i laureati della Gen Z è “fondatore“. Il sogno non è più fare carriera dentro un’azienda, ma creare qualcosa di proprio, essere imprenditori o professionisti indipendenti.

A rafforzare questa tendenza c’è il fenomeno del conscious unbossing, ovvero la scelta consapevole di evitare ruoli di leadership tradizionali. Secondo Robert Walters, anche tra coloro che prevedono di assumere in futuro un ruolo manageriale, il 36% dichiara di non desiderarlo realmente.

Non è solo un tema di carriera imprenditoriale: la Gen Z è fortemente attratta da opportunità di lavoro che valorizzino la creatività e l’autenticità. Secondo i dati, oltre la metà dei giovani di oggi afferma che accetterebbe di diventare un influencer a tempo pieno se ne avesse l’opportunità. Perché gestire un team quando si può gestire il proprio brand personale e lavorare alle proprie condizioni?

Il management è morto? No, ma deve cambiare

Se le aziende vogliono attrarre e trattenere i talenti della Gen Z, devono ripensare il concetto stesso di leadership. I dati LinkedIn mostrano che il 50% della Gen Z e il 45% dei Millennial si sentono supportati dal proprio manager, mentre i dipendenti più anziani tendono a percepire meno sostegno. E ancora, il 42% degli italiani ritiene che sia necessario vedersi fisicamente con i propri responsabili per aspirare a una promozione, segno che il contatto umano e il supporto diretto giocano ancora un ruolo cruciale. Nel contesto italiano, questa trasformazione è ancora più marcata. Le donne, ad esempio, si sentono più supportate dai propri manager rispetto agli uomini (41% contro 28%), ma lamentano anche una maggiore difficoltà nel ricevere il giusto supporto a causa dello stress dei loro superiori (34%). Eppure, sono proprio le donne a mostrare una maggiore propensione a voler ricoprire ruoli manageriali (31% contro il 28% degli uomini), a dimostrazione che la leadership sta cambiando pelle e diventando più inclusiva.

Allo stesso tempo, il 34% dei lavoratori italiani ritiene di non essere adeguatamente retribuito per il proprio ruolo, con la soddisfazione che cala sensibilmente tra i più giovani (solo il 28% della Gen Z si sente ben pagato). Questo potrebbe spiegare perché molti scelgano strade alternative al management aziendale, preferendo percorsi più autonomi e remunerativi.

Più che una semplice avversione al management, la riluttanza della Gen Z riflette un cambiamento profondo nel mondo del lavoro. Le aziende che sapranno adattarsi a questa nuova realtà, abbandonando le rigide gerarchie del passato e adottando modelli di leadership più flessibili e orientati alla crescita, saranno quelle che prospereranno nel lungo periodo.

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Le caratteristiche di una rete metallica elettrosaldata

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rete metallica elettrosaldata

La rete metallica elettrosaldata è una soluzione che si presta a una grande varietà di potenziali applicazioni e che può essere usata in molti contesti, rivelandosi fondamentale non solo in ambito edilizio, ma anche nel comparto agricolo e in quello industriale. Si pensi, per esempio, alla messa in sicurezza di allevamenti e aree agricole, ma anche alla recinzione di giardini, aree residenziali e cantieri, senza dimenticare gli impianti sportivi e industriali. E, ancora, l’armatura per i massetti di pavimenti, oltre ai solai di copertura.

Come è fatta la rete metallica elettrosaldata

La composizione di una rete metallica elettrosaldata prevede la presenza di fili in acciaio che sono saldati nei punti di incrocio gli uni con gli altri. I più elevati standard di sicurezza vengono garantiti proprio dalla saldatura, che è anche sinonimo di alta resistenza. Stiamo parlando di un tipo di rete che si caratterizza per un livello di rigidità maggiore in confronto a quello che caratterizza la rete a maglia sciolta: proprio per questo motivo, tale soluzione è da privilegiare per le installazioni su terreni la cui conformazione è pianeggiante. Volendo, poi, si può provvedere a una posa associata a un muretto in cemento. La rete a maglia sciolta, d’altro canto, si lascia preferire quando si ha a che fare con terreni irregolari che presentano un dislivello significativo, in virtù della sua flessibilità più elevata.

Quanto è resistente una rete elettrosaldata

Per una rete elettrosaldata, il livello di resistenza e di robustezza è direttamente correlato a due variabili: la tipologia delle maglie e il diametro dei fili. Tipicamente le maglie hanno una forma rettangolare o quadrata, con dimensioni differenti: 25 x 25 mm, 50 x 75 mm, 50 x 25 mm o 50 x 50 mm. I fili possono essere sagomati o lineari. Ci sono, poi, delle reti che sono dotate di altri fili e presentano delle nervature di rinforzo, così da poter garantire una resistenza superiore e una solidità maggiore.

I materiali di composizione

La qualità che caratterizza il rivestimento dei fili che compongono le reti metalliche elettrosaldate – realizzati in acciaio e rivestiti in pvc e in zinco – condiziona in maniera significativa la longevità e il livello di resistenza della rete. In generale, i fili devono essere in grado di garantire alte prestazioni in base ai differenti contesti in cui le reti vengono utilizzate. Per esempio, un rivestimento in alluminio e lega di zinco ha la capacità di aumentare la capacità dei fili di resistere alla corrosione, con prestazioni elevate e una lunga durata nel tempo. Inoltre, la zincatura a caldo evita la comparsa di screpolature che si potrebbero formare in caso di piegature e garantisce un rivestimento uniforme.

Il processo di plastificazione

Anche il processo di plastificazione, realizzata tramite sinterizzazione, è una delle tecnologie a cui si può ricorrere per la realizzazione di una rete metallica elettrosaldata. In virtù di tale procedimento, si immergono le reti o i fili zincati all’interno di un bagno di primer: lo scopo è quello di fare in modo che le polveri in PVC aderiscano con più facilità al metallo, dando vita a un rivestimento il più possibile uniforme e compatto. Tale processo serve ad aumentare la resistenza alla corrosione, e al tempo stesso consente di avere un rivestimento brillante e omogeneo sotto il profilo estetico.

Come viene venduta la rete elettrosaldata

In commercio la rete metallica elettrosaldata è disponibile in pannelli o in rotoli. Le reti in pannelli presentano fili di un diametro più elevato; risultano più solide e robuste. Le reti in rotoli, d’altro canto, hanno fili di un diametro più ridotto, proprio perché è necessario fare in modo che possano essere avvolte su sé stesse.

Le reti elettrosaldata e Temsider

Le reti elettrosaldate rappresentano uno dei fiori all’occhiello dell’offerta di Temsider, realtà che da più di 40 anni rappresenta un apprezzato punto di riferimento nel comparto siderurgico. Le reti elettrosaldate presenti nel catalogo di questa azienda sono disponibili in una grande varietà di formati, con fili e diametri differenti per andare incontro a tutte le esigenze. Sempre con la garanzia di standard di qualità elevati e all’insegna della massima sicurezza.

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Il digital pr: “Pubbliche relazioni sono ponte solido tra le imprese e i...

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Simone Trebbi: "Traduce i messaggi aziendali in narrazioni coinvolgenti e notiziabili, adattandole al linguaggio e alle esigenze dei giornalisti, dei magazine, delle radio e delle televisioni"

Il digital pr:

"Il settore delle pubbliche relazioni in Italia presenta peculiarità e sfide uniche rispetto al panorama internazionale. E' quanto emerso dalla ricerca 'State of digital pr report 2025' di Buzzstream, che mi ha coinvolto tra 150 professionisti del settore in tutto il mondo, chiamandomi a rappresentare il mercato italiano". A dirlo all’Adnkronos/Labitalia è Simone Trebbi, co-founder del progetto di public relations Le Royale PR, autore del libro 'Forte e chiaro' (Il Sole 24 Ore) e tra i 150 professionisti al mondo selezionati da Buzzstream per la ricerca internazionale 'State of digital pr report 2025'.

"Le pubbliche relazioni – spiega Trebbi – svolgono un ruolo fondamentale nel costruire e mantenere un ponte solido tra le imprese e i media. Questo collegamento strategico consente alle aziende di raccontare la propria storia, trasmettere i propri valori e consolidare la propria reputazione attraverso canali autorevoli e credibili come i media. Se ben architettata, una strategia di pr porta vantaggi a tutti: da un lato, le imprese hanno la necessità di comunicare in modo efficace con il pubblico, posizionarsi sul mercato e distinguersi dalla concorrenza. Dall’altro, i media cercano storie di valore, notizie interessanti e contenuti rilevanti per il proprio pubblico. Il ruolo delle pr è facilitare questa connessione, traducendo i messaggi aziendali in narrazioni coinvolgenti e notiziabili, adattandole al linguaggio e alle esigenze dei giornalisti, dei magazine, delle radio e delle televisioni".

Tra le differenze sostanziali emerse tra il mercato italiano e quello estero, spiccano i backlinks come metro di valutazione di una campagna pr, la scarsa integrazione tra public relations e strategie Seo e la minore collaborazione con il reparto marketing.

"Quello dei backlinks – prosegue l’esperto – è un problema storico delle pr italiane: nel nostro panorama giornalistico, i link sono ritenuti attività commerciali e quasi mai organiche, e sono quindi assimilabili al concetto di 'pubbliredazionale'. In altri mercati, invece, sono parte integrante degli articoli giornalistici in cui una realtà o professionista è citato come fonte. Questo rende molto più complesso calcolare il Roi di un’attività organica di pr".

"Riguardo alla scarsa attenzione verso i parametri Seo nei comunicati stampa e alla poca collaborazione con i reparti marketing delle imprese, si tratta di un’implementazione sempre più importante per massimizzare i risultati delle public relations", prosegue.

"Si stima – racconta – che il mercato globale delle pr ha raggiunto un valore di 107 miliardi di dollari e si prevede che possa superare i 144 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso annuo di crescita del 6,7%. Le spiegazioni al boom delle pubbliche relazioni sono verosimilmente da attribuirsi a queste dinamiche, a cui le pr forniscono una soluzione concreta: emergere differenziandosi nel mondo giusto è sempre più difficile, operiamo tutti nell'era della trasparenza, la reputation economy e la necessità di veicolare valori aziendali autentici sono fattori destinati a fare sempre più la differenza".

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Ict, L’esperto: “Integrazione e formazione mix vincente per business...

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L'analisi di Massimo Peselli, chief revenue officer, global enterprise & public sector di Verizon business

Ict, L'esperto:

"Agilità, integrazione, sicurezza, 5G, formazione e fiducia è questo il mix vincente per un business competitivo e resiliente nel 2025". A dirlo l'esperto Massimo Peselli, chief revenue officer, global enterprise & public sector di Verizon business. "Secondo le più recenti previsioni di Gartner, relativi alle proiezioni per il 2025 – ricorda – la spesa It a livello mondiale dovrebbe raggiungere il valore di 5,61 trilioni di dollari, con un incremento del 9,8% rispetto al 2024. In questo scenario, dove resilienza e innovazione si intrecciano per affrontare sfide globali, emergono 7 core driver per le organizzazioni che vogliono affrontare con successo le sfide e le opportunità offerte dal 2025".

1) Agilità come vantaggio competitivo: in un’epoca caratterizzata dalla volatilità dei mercati e rapidi progressi tecnologici senza precedenti, la capacità di adattamento diventa un elemento cruciale. Le realtà in grado di ridefinire strategie, modelli operativi e gestione delle risorse con rapidità saranno le più competitive. L’adozione di modelli flessibili e soluzioni "as-a-service" consente di scalare infrastrutture e servizi IT in modo dinamico, rispondendo con tempestività alle nuove esigenze e rafforzando la resilienza necessaria per una crescita sostenibile.

2) Diffusione delle reti private 5G: l’adozione delle reti private 5G sta crescendo in tutti i settori, trainata dai benefici che le aziende riconoscono nel loro impiego, quali connettività dedicata, sicura e potenziata per supportare applicazioni mission-critical e abilitare la trasformazione digitale. Il passaggio dalle soluzioni a frequenze condivise a quelle con licenza evidenzia una maggiore attenzione alla sicurezza e all’ottimizzazione delle performance; un trend che continuerà a rafforzarsi anche nei prossimi anni.

3) Integrazione di AI e edge computing per l'efficienza e l'innovazione: la convergenza tra intelligenza artificiale ed edge computing sta aprendo nuove possibilità per l'elaborazione dei dati in tempo reale e il processo decisionale. Settori come manifatturiero, logistica, retail e sanità stanno impiegando tali dispositivi per elevare l'efficienza operativa, ottimizzare la customer experience e stimolare l'innovazione. La capacità di elaborare grandi volumi di dati a livello locale, combinata con le capacità predittive e analitiche dell’AI, sta trasformando i modelli di business tradizionali e aprendo a nuove opportunità di creazione di valore.

4) Rafforzare la sicurezza informatica su tutti i livelli corporate: con l'accelerazione della trasformazione digitale, il paradigma della cybersecurity diventa sempre più complesso. Le imprese devono adottare strategie integrate per gestire i rischi e proteggersi da minacce informatiche in continua evoluzione. Questo richiede un allineamento delle politiche di sicurezza tra tutte le funzioni, dai ciso ai ceo, nonché l'adozione di protocolli solidi, senza eccezioni. Una pianificazione proattiva e l'agilità nelle risposte sono essenziali per mitigare i rischi e proteggere gli asset critici.

5) Upskilling e AI per lo sviluppo delle competenze: la rapida adozione dei device digitali impone un costante aggiornamento delle competenze e la riqualificazione dei dipendenti. Tecnologie di ultima generazione come l'intelligenza artificiale, la realtà aumentata e quella virtuale stanno rivoluzionando la formazione, potenziando la produttività e facilitando la riqualificazione dei talenti. Le imprese che investono nello sviluppo delle proprie persone saranno meglio preparate a affrontare l’era digitale, consolidando così il loro vantaggio competitivo.

6) Sostenibilità e iniziative Esg: i criteri ambientali, sociali e di governance (Esg) stanno diventando un pilastro delle strategie aziendali. Le organizzazioni stanno intensificando il loro impegno verso la sostenibilità, consapevoli che pratiche responsabili non solo favoriscono il successo a lungo termine, ma rispondono anche alle aspettative di clienti, investitori e stakeholder. Investimenti in fonti rinnovabili, riduzione delle emissioni di CO₂ e supply chain a basso impatto sono ormai elementi imprescindibili per costruire un futuro resiliente e responsabile.

7) Fiducia digitale: in un contesto sempre più digitalizzato, la capacità di garantire sicurezza, trasparenza e protezione dei dati è essenziale per mantenere la fiducia di clienti e stakeholder. Le singole società devono rafforzare la sicurezza delle proprie reti, tutelare le informazioni sensibili e adattarsi a un orizzonte normativo in continua evoluzione. Un approccio strutturato alla cybersecurity non è solo una misura difensiva, ma un elemento strategico per consolidare credibilità e competitività nel panorama digitale.

"Adottare questi sette driver chiave – sottolinea Massimo Peselli – significa non solo rispondere alle sfide del presente, ma anticipare quelle del futuro. In un panorama in cui la tecnologia sta ridisegnando ogni settore, l’innovazione è la nuova moneta competitiva. Le aziende non possono più permettersi di restare ancorate a modelli tradizionali: adattarsi e trasformarsi non è più un'opzione, ma la chiave per definire il proprio ruolo nel mercato di domani".

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Cinecittà World spegne prime 10 candeline, divertimento per 550.000 ospiti all’anno

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L'assessore Onorato: "E' punto di riferimento per tante famiglie romane e non solo". Lascia l'ad Cigarini, deleghe al presidente Antonio Abete

Antonio Abete e Stefano Cigarini nel corso della conferenza stampa sul decennale di Cinecittà World

Dieci anni di magia cinematografica, emozioni e avventure. Cinecittà World, il parco del cinema e della TV di Roma spegne le sue prime 10 candeline e celebra un decennio che lo ha reso un punto di riferimento del divertimento in Italia. "Un grande traguardo per Cinecittà World che, con 550mila ingressi annui, è un punto di riferimento per tante famiglie romane e non solo: in questo decennio, il 50% del pubblico è arrivato da fuori Roma. Il lavoro di Cinecittà World è importante perché arricchisce il calendario di eventi e perché aiuta a distribuire i flussi turistici su tutta la città e in ogni periodo dell’anno”, ha detto Alessandro Onorato, l’assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale che ha partecipato oggi alla conferenza stampa del decennale all'Ara Pacis, nel corso del quale è stato annunciato che da venerdì 14 Marzo, dopo l’anteprima del Villaggio di Carnevale, Cinecittà World inaugura la sua nuova stagione del 2025.

E il 2025 saluta Stefano Cigarini che lascia la direzione del Parco, confermando la propria fiducia nell’ulteriore sviluppo dell’azienda rimanendone azionista; il presidente Antonio Abete assumerà anche le deleghe di ad al fine di consolidare quanto di buono fatto ed indirizzare l’azienda verso nuovi obiettivi di crescita e sviluppo.

“Faccio i miei auguri a Cinecittà World per tanti decenni divertimento”, dichiara Stefano Cigarini, l’ad che ha portato Cinecittà World ad essere il 1° parco divertimenti del Centro-Sud e 4° a livello italiano, con sette anni di crescita dal 2017 ad oggi, augurio raccolto dal presidente Antonio Abete, che ringrazia Stefano Cigarini per il lavoro svolto negli ultimi anni, augurandogli il meglio per il suo futuro professionale.

In dieci anni Cinecittà World ha regalato milioni di emozioni a oltre 550.000 ospiti all’anno. Le 7 aree a tema, i 20 set cinematografici e le 40 attrazioni, molte delle quali uniche in Italia, hanno permesso agli ospiti di volare con Leonardo Da Vinci sopra i tetti della Firenze del ‘500 a bordo del Flying Theatre Volarium – Il cinema volante, sfidare i gironi danteschi sull’Indoor Free-fall Coaster Inferno, provare l’adrenalina estrema di Altair, la montagna russa con il maggior numero di inversioni in Europa. E ancora, viaggiare indietro nel tempo di 60 milioni di anni tra i dinosauri di Jurassic War, l’unico Immersive Tunnel d’Italia, sfidare le proprie paure nella Horror House cinematografica, entrare nel sommergibile della Seconda guerra mondiale U-571, set dell’omonimo film o diventare protagonisti di Assassin’s Creed l’unica esperienza di realtà virtuale ispirata al famoso videogioco.

Dal divertimento al grande schermo: gli storici studi Dinocittà, fondati negli anni ’60 dal produttore Dino De Laurentiis, dove oggi sorge Cinecittà World, hanno ospitato molti Spaghetti Western all’Italiana, classici resi immortali da personaggi come Sergio Leone, Ennio Morricone, Bud Spencer, Terence Hill, Clint Eastwood. In questi set sorgerà il Villaggio Far West, una nuova area con 60 casette in stile western, che permetterà di pernottare al parco, vivere in più giornate l’esperienza di Cinecittà World, Roma World e Aqua World, in un villaggio completamente tematizzato, sentendosi come dentro a un film.

A marzo prenderà il via la mostra '10 anni di Cinecittà World', un padiglione espositivo, dentro Cinetour, con progetti originali, disegni e tavole dello scenografo 3 volte Premio Oscar Dante Ferretti, che ha firmato molti dei set del parco, insieme a plastici e cimeli cinematografici mai esibiti al pubblico.

Ed ecco alcune curiosità di questi 10 anni di Parco. Dal 2015 a oggi la montagna russa Altair ha percorso 223mila giri, pari a 179mila km ovvero oltre quattro volte la circonferenza della terra, i ristoranti del parco hanno servito 80 milioni di patatine, i giardinieri hanno messo a dimora 25mila alberi, pari a una foresta larga 25 campi da calcio, gli ospiti del parco in 10 anni hanno percorso 12Mil di km, 31 volte la distanza tra la terra e la luna.

Grazie ai maestosi teatri, i grandi set all’aperto come Ben Hur o Gangs of new York, alle firme prestigiose di Dante Ferretti e Ennio Morricone, sempre più registi e attori di fama scelgono Cinecittà World per le loro produzioni: da Anthony Hopkins a Roland Emmerich (Those about to die), da Nanni Moretti (Il Sol dell’Avvenire) a Matteo Rovere (Romulus), da Pierfrancesco Favino (Il Comandante) a Raoul Bova (I Fantastici 5), da Miriam Leone (Miss Fallaci) a Carolina Crescentini (Mrs Playmen), da Alberto Angela (Ulisse) a Italia’s Got Talent, da Il Fabbricante di Lacrime a iconiche campagne pubblicitarie come lo spot Tim con la voce di Mina o a film in cui il pubblico del parco diventa attore per un giorno.

Mentre impazza il Villaggio di Carnevale, che colora la Cinecittà Street fino al 9 marzo con carri, parate, live show e Oriental World – il Festival delle luminarie cinesi, la nuova stagione è pronta a stupire con novità, show e grandi eventi.

Dal suggestivo 'Incanto' a una programmazione di serate dance, con due appuntamenti al mese curati da Neon Promotion, con DJ del calibro di Nico Moreno, Sara Landry e Deborah De Luca. Il 28 marzo riapre Roma World, il Parco a tema dell’antica Roma. Dopo il grande successo dello scorso anno con 50 repliche sold-out, il 13 giugno torna Roma On Fire, lo spettacolare live show con sfilate, battaglie di gladiatori, corse delle bighe e l’incendio finale di Roma, premiato ai Parksmania Awards gli Oscar dei parchi divertimento, premio che si aggiunge ai sette già conquistati dal Parco. Il 10-11 maggio torna il grande evento di sport giovanile Roma Sport Experience.

L'estate 2025 si accenderà con Aqua World, che dal 31 maggio offrirà una nuova area di 10mila mq con oltre 1000 lettini e ombrelloni gratuiti per un'esperienza ancora più rinfrescante e divertente.

A settembre il Parco ospiterà la 9ª edizione di Viva l'Italia, il più grande evento interforze con finalità benefiche: Cinecittà World ha donato negli anni oltre 200mila euro agli Enti Assistenziali di Forze Armate e Forze dell'Ordine. A ottobre il mese di Halloween, con picchi da oltre 25.000 ospiti la notte del 31. Da novembre Natale delle Meraviglie che culminerà con il Capodanno più grande d’Italia e la festa della Befana a chiudere la stagione 2025.

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Sviluppo Lavoro Italia: al via campagna ‘C’è Posto per te!’ per...

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Il 26 e 27 febbraio a piazza dei Bruzi a Cosenza

Sviluppo Lavoro Italia: al via campagna 'C'è Posto per te!' per incrocio domanda-offerta di lavoro

Il 26 e 27 febbraio a piazza dei Bruzi a Cosenza parte la campagna nazionale 'C’è Posto per Te' promossa da Sviluppo Lavoro Italia, ente in house del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, con un'attenzione particolare a giovani e donne, spesso “distanti” dal mercato del lavoro. Un truck itinerante dei servizi al lavoro girerà l’Italia in oltre 10 tappe per far conoscere le opportunità di formazione e lavoro che molto spesso non vengono colte.

L’iniziativa è realizzata con la collaborazione di Regione Calabria, Fondazione Consulenti del Lavoro, Confcommercio, Cna, Confartigianato e Indeed.

La conferenza stampa di apertura della prima tappa in programma alle ore 10.30 del 26 febbraio a piazza Dei Bruzi a Cosenza vedrà gli interventi di: Paola Nicastro, presidente e ad di Sviluppo Lavoro Italia, Massimo Temussi, direttore generale del Ministero del Lavoro per le Politiche Attive, Giovanni Calabrese, assessore al Lavoro e alla Formazione Professionale della Regione Calabria e il saluto del sindaco di Cosenza, Franz Caruso.

“C’è posto per te nasce con l’obiettivo di fornire uno spaccato sulle opportunità che il Ministero del Lavoro, le regioni, le aziende, offrono a chi: è alla ricerca di lavoro, a chi vuole migliorare le proprie competenze, a chi vorrebbe specializzarsi in un settore specifico e non conosce le opportunità esistenti", dichiara Paola Nicastro, presidente e ad di Sviluppo Lavoro Italia. “Abbiamo deciso di avviare un vero e proprio tour nelle città italiane per avvicinare e coinvolgere tutti coloro che per varie ragioni sono distanti dal mercato del lavoro. 'C’è Posto per te' porta le occasioni di lavoro in luoghi fisici con una rete strutturata di attori pubblici e privati, coordinata da Sviluppo Lavoro Italia, che punta a valorizzare le risorse di ogni territorio e a rispondere in modo concreto alle esigenze di chi cerca lavoro e di chi lo offre”, sottolinea.

Il truck, allestito con postazioni per i colloqui e sale per workshop, attraverserà l’Italia da Sud a Nord, con un totale di 16 tappe. Il percorso avrà inizio a Cosenza il 26 e 27 febbraio, per poi proseguire a Caivano il 19 e 20 marzo, a Lecce l’8 e 9 aprile, a Teramo il 6 e 7 maggio, a Macerata l’8 e 9 maggio e a Genova il 29 e 30 maggio. Dopo queste prime città, il tour continuerà in altre località, raggiungendo piazze, quartieri e territori dove l’accesso ai servizi per il lavoro è meno immediato. Un’attenzione particolare sarà riservata alle aree del cratere del sisma 2016, per dare un sostegno concreto alla ripresa occupazionale dei territori colpiti.

In ogni tappa, il truck sarà attivo per due giorni, con una prima presentazione istituzionale seguita da attività interattive per i partecipanti, suddivise in quattro aree tematiche: 'Conosco e mi conosco' , consapevolezza di sé e conoscenza del mercato del lavoro; 'Mi preparo', tecniche di ricerca del lavoro; 'Mi miglioro', sviluppo di competenze e personal branding; 'Mi propongo', Incontri diretti con aziende e recruiter.

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Cida: “Stato ritarda pagamenti tfs/tfr a lavoratori, dirigenti pubblici tra i più...

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Il presidente Cuzzilla: "Garantire ai lavoratori pubblici tempi certi per la liquidazione delle loro spettanze non comporta uno squilibrio finanziario, ma rappresenta una misura di buon senso per riconoscere il valore di chi ha servito lo Stato e ha contribuito con le proprie imposte alla crescita del Paese"

Stefano Cuzzilla presidente Cida

Lo Stato è un datore di lavoro latitante. Il dipendente pubblico può attendere fino a sette anni per la liquidazione del rapporto di fine impiego; nel settore privato l'attesa è di pochi mesi, come è giusto che sia. Nel pubblico la normativa attuale impone ritardi e rateizzazioni che penalizzano in particolar modo i vertici della pa, ossia proprio coloro che più si sono spesi per il buon funzionamento dello Stato e del suo apparato. E' quanto si legge in una nota di Cida.

“Questo sistema colpisce in modo sproporzionato i dirigenti e i professionisti pubblici, ossia quei lavoratori che hanno versato più contributi e garantito il buon funzionamento della macchina statale. Oggi gli importi inferiori ai 50mila euro vengono erogati in un'unica soluzione; per quelli compresi nella fascia tra 50mila e 100mila euro, l'erogazione avviene in due rate annuali; chi è in attesa di importi superiori ai 100mila euro deve attendere tre anni. Una prassi inaccettabile”, ha dichiarato Roberto Caruso, presidente Fp Cida, durante l'incontro convocato per denunciare il trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici, organizzato oggi a Piazza Colonna, alla presenza di numerose sigle sindacali.

Ma per Cida una soluzione esiste ed è economicamente sostenibile. Secondo i dati Inps, riportati nella sentenza della Corte Costituzionale n. 130 del 2023, nel rapporto annuale Inps 2024 e nella stima dei costi dell’AC 1254, il Tfs/Tfr per i dipendenti pubblici ha generato una spesa di 9,7 miliardi di euro nel 2023. La proposta di modifica contenuta nel disegno di legge n. 1254, attualmente in discussione, comporterebbe un costo iniziale di 3,8 miliardi di euro, ma consentirebbe di sostenere minori costi progressivi fino a ridurre la spesa prevista nei piani pluriennali dell’INPS per una somma pari a 1,08 miliardi di euro annui dal 2030 al 2033.

“L’importo di 13,9 miliardi di euro, citato nella sentenza della Corte Costituzionale sulla base dei dati Inps, è spesso interpretato erroneamente come un costo aggiuntivo. In realtà – ha spiegato Caruso – questa somma include i 10 miliardi di euro già previsti e i 3,8 miliardi necessari per avviare la riforma, senza considerare i minori costi progressivi che il nuovo sistema genererebbe. Nei primi anni, la minore spesa sarà contenuta ma crescerà gradualmente, fino a raggiungere il pieno assestamento della riforma nel 2033. Questo dimostra – ha concluso – che la riforma non prevede una spesa insostenibile, ma un intervento che anche o soprattutto riequilibra i flussi finanziari esistenti, migliorando la gestione delle risorse pubbliche e garantendo un sistema più equo”.

Stefano Cuzzilla, presidente Cida, nel sostenere le posizioni della federazione della funzione pubblica, ha voluto ribadire che “adeguare il sistema del Tfs/Tfr non è solo una questione di equità e civiltà, ma anche di sostenibilità. Garantire ai lavoratori pubblici tempi certi per la liquidazione delle loro spettanze non comporta uno squilibrio finanziario, ma rappresenta una misura di buon senso per riconoscere il valore di chi ha servito lo Stato e ha contribuito con le proprie imposte alla crescita del Paese”.

Cida esorta il Governo e il Parlamento a porre fine a questa disparità con un intervento concreto che garantisca tempi certi di liquidazione per i dipendenti pubblici.

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Lavoro

Imprese, Papapietro (giovani Confapi): “Under 35 vera forza Paese, vanno...

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Il presidente dell'Associazione, accesso a credito e formazione per aiutarli, burocrazia è vera paura

Eustachio Papapietro, presidente giovani imprenditori di Confapi

"In 10 anni abbiamo avuto 153 mila attività guidate da under 35 in meno. E' un calo pesante, ancora più se si considera ha riguardato non le aziende di servizi, che stanno bene, ma quelle manifatturiere, che hanno rappresentato il pilastro sulla base del quale l'Italia è diventata una nazione rispettata in tutto il mondo. Gli under 35 sono la vera forza di un Paese che vuole primeggiare, e quindi serve un sostegno diverso dalla politica, si devono creare delle condizioni che possano far credere i giovani in questi settori, come il manifatturiero, che hanno fatto l'Italia grande". Così, con Adnkronos/Labitalia, Eustachio Papapietro, presidente giovani imprenditori di Confapi, commenta i dati di oggi di Unioncamere-Infocamere sulla 'mortalità' delle imprese guidate da under 35.

Secondo Papapietro "il panorama è critico, servono interventi specifici. In primis favorire l'accesso al credito e la formazione in ambito digitale e anche manageriale, elementi ormai imprescindibili per competere sul mercato. E poi il problema è che alle volte si crea un 'tappo' generazionale che non permette la crescita veloce e sostenuta dei giovani. Quindi il consiglio che va dato agli under 35 è di metterci sempre più coraggio e di puntare sulla formazione manageriale. Formazione che non si fa ma si dovrebbe fare per capire quanto è bello fare impresa e quanto la manifattura italiana può essere ancora fondamentale per questo Paese e per i giovani", sottolinea la guida dei giovani di Confapi.

Altro ostacolo all'imprenditoria giovanile è la burocrazia."Serve una sburocratizzazione del sistema. Io dico sempre che dovrebbe esserci un ministero della 'deregolamentazione'. Alle volte infatti ci sono troppe regole a cui attenersi e probabilmente sono queste le vere paure per i giovani imprenditori, non tanto, ad esempio, i dazi" paventati dagli Usa sui prodotti italiani ed europei, sottolinea.

Secondo Papapietro "i dazi sono argomenti anche troppo grandi per le giovani imprese. Credere che i dazi possano essere un freno all'imprenditoria giovanile è un errore, anche se certamente sono un problema da affrontare. Ma i giovani devono prima credere nel fare impresa, e solo dopo affrontare i problemi così grandi come i dazi. Ma devono essere agevolati, oltre che formati", conclude.

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Evitare gli errori più comuni nella gestione dei progetti: 5 consigli pratici per manager...

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Occorre una strategia efficace basata su obiettivi chiari, una pianificazione solida, una comunicazione efficiente, una gestione oculata delle risorse e un costante monitoraggio dell’andamento del lavoro.

La gestione dei progetti è un’attività complessa che richiede pianificazione, coordinazione e un’ottima comunicazione tra tutti i membri del team. Tuttavia, anche i manager più esperti e i dipendenti più attenti possono commettere errori che compromettono il successo di un progetto.

Evitare questi errori è fondamentale per migliorare l’efficienza del lavoro, ridurre gli sprechi di tempo e risorse e garantire il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Per questo motivo è essenziale conoscere gli errori più comuni nella gestione dei progetti e adottare strategie efficaci per evitarli. Ecco cinque consigli pratici che possono fare la differenza per manager e dipendenti, aiutandoli a semplificare il lavoro e a ottenere risultati migliori.

1. Definire obiettivi chiari e realistici

Uno degli errori più frequenti nella gestione di un progetto è la mancanza di obiettivi chiari. Un progetto senza una direzione precisa rischia di generare confusione tra i membri del team e di causare ritardi. Per evitarlo, è fondamentale stabilire fin dall’inizio obiettivi ben definiti, realistici e misurabili (SMART: Specifici, Misurabili, Accessibili, Rilevanti e Temporizzati). In questo modo, ogni membro del team avrà una visione chiara delle attività da svolgere e dei risultati da raggiungere.

2. Pianificare in modo efficace

Una pianificazione carente è spesso la causa di ritardi e problemi organizzativi. È essenziale creare un piano dettagliato che comprenda le varie fasi del progetto, le scadenze e le responsabilità di ciascun membro del team. Strumenti come diagrammi di Gantt, software di project management e riunioni periodiche possono aiutare a mantenere sotto controllo il progresso del lavoro e ad apportare eventuali correzioni in tempo utile.

3. Comunicare in modo chiaro e costante

La comunicazione inefficace è uno degli errori più dannosi in un progetto. Una scarsa condivisione di informazioni può portare a malintesi, errori e ritardi. È importante favorire un dialogo aperto tra manager e dipendenti, utilizzando strumenti di comunicazione adeguati come e-mail, chat aziendali e meeting regolari. Creare un ambiente di lavoro in cui tutti si sentano liberi di esprimere dubbi e suggerimenti migliora la collaborazione e l’efficienza del team.

4. Gestire le risorse con attenzione

Un altro errore comune è la cattiva gestione delle risorse, sia umane che materiali. Un’eccessiva assegnazione di compiti a pochi membri del team può causare sovraccarico di lavoro e stress, mentre una distribuzione inefficiente delle risorse finanziarie può compromettere la qualità del progetto. È quindi fondamentale monitorare attentamente l’allocazione delle risorse, distribuendo equamente il carico di lavoro e prevedendo eventuali criticità.

5. Monitorare e adattare il piano di lavoro

Anche con una pianificazione dettagliata, un progetto può incontrare imprevisti. Il mancato monitoraggio dell’andamento delle attività e l’incapacità di adattarsi ai cambiamenti sono errori che possono mettere a rischio il successo del progetto. È consigliabile stabilire momenti di revisione periodica per valutare il progresso e individuare eventuali problemi, apportando le modifiche necessarie per rimanere in linea con gli obiettivi iniziali.

Evitare gli errori più comuni nella gestione dei progetti è possibile adottando una strategia efficace basata su obiettivi chiari, una pianificazione solida, una comunicazione efficiente, una gestione oculata delle risorse e un costante monitoraggio dell’andamento del lavoro. Manager e dipendenti che applicano questi principi non solo semplificano il proprio lavoro, ma aumentano anche le probabilità di portare a termine con successo ogni progetto, migliorando la produttività e la soddisfazione del team.

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Lavoro

Assovernici, Benedetta Masi nuovo presidente per triennio 2025-2027

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L'associazione nazionale rappresenta il settore delle pitture e vernici per edilizia e industria, rappresenta un comparto che genera un fatturato annuo di 3,5 miliardi di euro, impiega 15.000 lavoratori e una produzione di oltre un milione di tonnellate

Benedetta Masi

Il consiglio direttivo di Assovernici oggi ha eletto Benedetta Masi come nuovo presidente per il triennio 2025-2027. Succede a Giovanni Marsili, a cui va il ringraziamento dell’Associazione per il lavoro svolto durante il suo mandato. Benedetta Masi, già vice presidente dell’Associazione, è architetto con specializzazioni in Bioarchitettura e Comunicazione e riveste dal 2018 il ruolo di ceo di Colorificio Sammarinese spa.

"La sua nomina – si legge in una nota – assume un'importanza strategica per un settore vitale dell'economia italiana: Assovernici, associazione nazionale che rappresenta il settore delle pitture e vernici per edilizia e industria, rappresenta infatti un comparto che genera un fatturato annuo di 3,5 miliardi di euro, impiega 15.000 lavoratori e una produzione di oltre un milione di tonnellate".

“Nel mio mandato – dichiara la neo presidente – mi focalizzerò su tre priorità. Intendo, in primo luogo, rafforzare le relazioni con tutta la filiera, promuovendo un dialogo costruttivo e sinergico tra i diversi attori, produttori, associazioni ed enti di riferimento. Lavorerò per potenziare la comunicazione in Associazione, valorizzare la percezione dei nostri marchi nel settore dei prodotti vernicianti e incrementare le opportunità di networking tra le imprese associate. Desidero infine consolidare la rendicontazione di sostenibilità per una cultura aziendale responsabile. I nostri strumenti saranno utili alle piccole aziende come guida e ai grandi gruppi come benchmark”.

Ai fini di quest’ultimo traguardo Masi potrà fare leva sull'esperienza positiva generata, lo scorso anno, dall'elaborazione del primo Rapporto di sostenibilità dell’Associazione: un documento che ha consentito di sviluppare un set di indicatori chiave per il monitoraggio dei principali aspetti ambientali dei produttori di pitture e vernici e del settore del coating in Italia, differenziando Assovernici da altre associazioni europee.

Nella sua nuova posizione, Benedetta Masi si potrà avvalere del supporto del consiglio direttivo, composto dal vice presidente Silla Giusti (Ppg architectural coatings Italy), da Massimiliano Bianchi (Cromology Italia spa), Andrea Codecasa (AkzoNobel Coatings spa – Interpon), Pietro Geremia (San Marco Group spa), Giampaolo Iacone (Boero Bartolomeo spa), Federico Marchi (Inver spa), Giulia Paulin (Colorificio Paulin spa), Pierangelo Zobbio (Estalia performance coatings spa).

“Ci aspetta – aggiunge Masi – una sfida impegnativa. Vogliamo consolidare il nostro ruolo nel settore e lavorare con enti e istituzioni per favorire politiche lungimiranti. La transizione ecologica richiede visione e azioni concrete: noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

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Prosciutto San Daniele, ogni euro fatturato da filiera ne attiva 2,2 aggiuntivi...

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Confronto promosso dal Consorzio in collaborazione con The European House – Ambrosetti

Prosciutto San Daniele, ogni euro fatturato da filiera ne attiva 2,2 aggiuntivi nell’economia

La filiera estesa del Prosciutto di San Daniele è stata al centro di un importante confronto tra produttori e distributori, promosso dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele con il supporto di The European House – Ambrosetti (Teha). L’evento, ospitato dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli di Milano, ha rappresentato un momento di riflessione strategica sulle sfide e le opportunità del comparto agroalimentare italiano. Nel contesto attuale, caratterizzato da un elevato grado di incertezza economica e geopolitica, il settore agroalimentare italiano continua a rappresentare un asset strategico per il Paese.

Il Prosciutto di San Daniele, con un valore della produzione di oltre 320 milioni di euro e 2,5 milioni di cosce prodotte annue, si conferma una delle eccellenze del Made in Italy, generando un impatto economico significativo. Ogni euro di fatturato generato dal Prosciutto di San Daniele attiva 2,2 euro aggiuntivi nell’economia nazionale, contribuendo a un giro d’affari complessivo di oltre 1,1 miliardi di euro.

Lo studio strategico realizzato da Teha ha evidenziato il ruolo chiave della filiera agroalimentare italiana, che nel 2024 ha sfiorato i 70 miliardi di euro di export, confermando il Paese tra i principali attori del settore a livello globale. Il comparto della carne e dei salumi ha generato un valore aggiunto superiore agli 8 miliardi di euro, rappresentando l'11% del totale agrifood nazionale. Il Prosciutto di San Daniele, settimo prodotto certificato italiano per valore della produzione, ha registrato una crescita significativa, con effetti moltiplicativi rilevanti per i territori coinvolti. Il mercato della Dop San Daniele ha registrato, nel 2024, un aumento del 6,4% del volume venduto e una crescita sul valore dell’8,2%.

L’incontro ha visto la partecipazione di rappresentanti del Consorzio, della ristorazione organizzata e della distribuzione, con l’obiettivo di rafforzare il dialogo e individuare strategie comuni per valorizzare il prodotto, migliorare il servizio distributivo e garantire la qualità per i consumatori. Nicola Martelli, presidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, ha introdotto il comparto illustrando che è composto da 31 produttori ben rappresentati da piccole aziende familiari e da grandi gruppi nazionali; un consorzio che rappresenta un grande distretto economico con un fatturato di oltre 350 milioni di euro di valore alla produzione. "Recentemente abbiamo potenziato e ripreso il dialogo con la grande distribuzione organizzata, partner strategico in grado di valorizzare e comunicare il San Daniele Dop. Un dialogo costruttivo tra gli attori della filiera estesa, quindi coinvolgendo distributori e ristoratori, è necessario per potenziare la presenza del prodotto", ha dichiarato.

"Il Consorzio – ha proseguito Martelli – ha fortemente voluto questo incontro per promuovere un momento di riflessione nei confronti del mercato e del consumatore finale, e per sviluppare un dialogo sulle sfide che attendono il comparto alimentare in generale, oltre al Prosciutto di San Daniele. Per questi motivi vorremmo impostare il nostro rapporto con la distribuzione in una dimensione nuova, ovvero un sistema di relazioni biunivoco per uno scambio di prospettive, necessità e problematiche per poter dare risposte precise al mercato e per tutelare la qualità dei prodotti per i consumatori".

"L’obiettivo primario del Consorzio – ha concluso il presidente Martelli – è preservare il prodotto, valorizzarlo e continuare a lavorare per migliorarne la qualità. In questa direzione si inserisce anche un nuovo progetto di segmentazione che definisce tre categorie di classificazione del Prosciutto di San Daniele Dop e regolamenta le stagionature più estese. Non si tratta di un’azione promozionale bensì di una regolamentazione che parte proprio dalle caratteristiche della materia prima".

Tra i principali temi affrontati, il contesto macroeconomico e le sue ripercussioni sul settore, l’evoluzione dei consumi e il ruolo strategico della distribuzione nel promuovere i prodotti a indicazione geografica. L’intervento di The European House – Ambrosetti ha messo in evidenza le prospettive future e l’importanza di una visione di medio-lungo termine per affrontare le sfide del comparto. Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha delineato le principali azioni strategiche per il futuro, con un focus sulla segmentazione del prodotto Dop per regolamentare le lunghe stagionature, il rafforzamento delle relazioni con la Distribuzione Moderna e la definizione di un sistema di quotazioni più stabile per contrastare la volatilità del mercato. Inoltre, il Consorzio ha avviato un Osservatorio periodico sui costi di produzione per monitorare le dinamiche del settore e garantire una maggiore tutela della filiera.

Il Prosciutto di San Daniele rappresenta un’eccellenza italiana che unisce tradizione, qualità e valore economico. La collaborazione tra produttori e distributori è fondamentale per garantire una crescita strategica e consolidare il posizionamento del prodotto sui mercati nazionali e internazionali. L’evento ha ribadito l’importanza di un approccio collaborativo per tutelare e valorizzare il Prosciutto di San Daniele, garantendo al contempo un’efficiente distribuzione, un elevato standard qualitativo e un servizio sempre più attento alle esigenze del consumatore finale.

Il giornalista Ferruccio De Bortoli ha offerto una riflessione sul contesto geopolitico attuale: "La situazione geopolitica attuale è di una complessità assoluta, in questi giorni abbiamo assistito a tanti annunci, bisognerà ora vedere se questi si tradurranno in atti concreti. È necessario abituarsi a un contesto internazionale nel quale ‘si battono i pugni sul tavolo’ ben diverso dalle modalità precedenti ma sempre preferibile rispetto all’univoco uso delle armi degli ultimi tempi. Dobbiamo tener conto di una situazione in cui il contesto è cambiato così rapidamente che non possiamo che agire a livello europeo, anche per far pesare le nostre ragioni con le potenze mondiali. Le democrazie sono in declino, è finito l'ordine liberale del secondo dopoguerra al quale eravamo abituati e che ci ha consentito di stare nella parte occidentale. Ora abbiamo davanti una grande sfida di riproporre ai nostri cittadini un senso più compiuto della memoria storica, che hanno perso purtroppo, e sono disposti a barattare diritti e libertà con protezioni economiche di un certo tipo. Per alcuni la democrazia non è più una risposta valida a tanti interrogativi che emergono, un tema di fondo del quale dovremmo occuparci".

Lorenzo Pregliasco, founding partner di Quorum e Youtrend, ha analizzato il fenomeno della frammentazione sociale e culturale: "La frammentazione investe molti aspetti della vita, l'abitudine a fruire in modalità ‘on demand’ di ogni contenuto culturale e informativo è in qualche modo effetto, ma anche motore di una trasformazione che ci porta a considerarci utenti in grado di scegliere direttamente il contenuto che interessa e di rifiutare le scalette imposte dall'alto, anche in politica. La speranza è l’emozione più diffusa, sentimento più aperto e incerto rispetto alla fiducia che rimane in posizioni ben più basse della speranza, dopo i sentimenti più negativi".

Pregliasco ha evidenziato inoltre una percezione diffusa di insoddisfazione nel Paese: "La percezione diffusa nel nostro Paese, da oltre dieci anni, è che le cose non stiano andando nel verso giusto. In questo scenario anche le incertezze interne rilevano paure e preoccupazioni su questioni economiche e sociali, come disoccupazione, sanità, povertà. Il percepito sullo stato dell’economia italiana è negativo, anche per il timore dell’aumento dei prezzi. I beni alimentari hanno registrato considerevoli aumenti nel corso dell’ultimo triennio: nel mese di gennaio 2025 l’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 32% rispetto allo stesso periodo di dieci anni prima. L'acquisto di prodotti alimentari italiani e di qualità può rappresentare un porto sicuro, un rimedio, un'abitudine rassicurante e confortante. Il 54% degli italiani presta più attenzione alla qualità che al prezzo; quasi due terzi degli intervistati, dovendo scegliere tra qualità e prezzo preferiscono acquistare un prodotto alimentare italiano anche a costo di spendere di più".

Armando Garosci, direttore di Largo Consumo, ha osservato come il mondo del commercio alimentare moderno sta interpretando questi fenomeni e queste situazioni: "Quando la politica fallisce nel rappresentare i soggetti e manca il senso di responsabilità subentra la burocrazia. La fotografia attuale evidenzia che il format supermercato e il discount cresce, il formato distributivo più in crisi oggi è l'ipermercato, mentre il libero servizio è in regressione. Il contesto richiederebbe maggiori attività in libero servizio ma attualmente i minimarket sono supermercati in miniatura; in Italia non è stato ancora perfezionato un modello definitivo per questo segmento. I retail più vivaci si trovano nel meridione e una società frammentata produce un retail frammentato, considerando che il negozio è uno specchio della società".

Benedetta Brioschi, partner e responsabile Food&Retail di The European House – Ambrosetti, ha messo in evidenza che "la filiera agroalimentare italiana si conferma un asset strategico per il Paese". Secondo i dati presentati, ha proseguito, "per ogni euro di fatturato generato dal Prosciutto di San Daniele, se ne attivano 2,2 aggiuntivi nell'intera economia; inoltre, solo il 4,4% del valore dei consumi di carne e salumi remunera gli azionisti dell'intera filiera". Per affrontare il futuro, Brioschi ha insistito sulla necessità di "una visione di medio-lungo termine, che delinei con chiarezza e in modo oggettivo lo stato dell'arte e i principali fattori di cambiamento che interesseranno la filiera".

Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, ha evidenziato il ruolo centrale della distribuzione moderna: "La distribuzione moderna in particolare è il principale veicolo, tra l'80 e il 90% dei prodotti alimentari entrano nelle famiglie transitando nei punti vendita della distribuzione moderna". La sua missione, secondo Buttarelli, è "portare al maggior numero di persone l'accesso ai prodotti di qualità".

Eleonora Graffione, presidente dell'associazione Donne del Retail, ha posto l'accento sulla necessità di migliorare la professionalità nel settore della distribuzione: "Avere dei distributori competenti, che non siano focalizzati solo sul prezzo, ma sul valore che viene creato attraverso il percorso di un consorzio o di un produttore, si ripercuote sicuramente in un risultato positivo. È essenziale investire nella formazione del personale e nella valorizzazione dei prodotti di filiera per alzare la qualità degli stessi e del servizio. La competenza nel prodotto, la sostenibilità e la gestione accurata della distribuzione sono aspetti chiave per il futuro del settore".

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Turismo, Brand Usa nomina Leah Chandler nuovo Chief Marketing Officer

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L'organizzazione di destination marketing degli Stati Uniti

Turismo, Brand Usa nomina Leah Chandler nuovo Chief Marketing Officer

Brand Usa, l'organizzazione di destination marketing degli Stati Uniti, ha annunciato la nomina di Leah Chandler, Certified Destination Management Executive, a nuovo Chief Marketing Officer a partire dal 17 marzo. Con oltre 20 anni di esperienza nel branding, nella pubblicità e nel marketing del settore di viaggi e turismo, Chandler guiderà la strategia di marketing globale di Brand Usa per ispirare sempre più viaggi internazionali verso gli Stati Uniti attraverso campagne innovative e rafforzando la presenza del Paese come destinazione globale d’eccellenza.

“Sono entusiasta di accogliere Leah nel team di Brand Usa come Chief Marketing Officer. La sua vasta esperienza nel destination marketing e nella leadership darà un contributo significativo alle nostre strategie di marketing a lungo termine, contribuendo ad espandere la notorietà del brand a livello globale e a rafforzare la posizione degli Stati Uniti come principale meta di viaggio nel mondo”, ha dichiarato Fred Dixon, presidente e Ceo di Brand Usa.

Chandler si unisce a un solido leadership team definito da Dixon dopo la sua nomina a Ceo di Brand Usa nel luglio 2024. Il suo arrivo avviene in un momento cruciale, con il settore dei viaggi internazionali verso gli Stati Uniti che sta passa dalla fase di ripresa a quella di crescita, puntando a nuovi record. "Da luglio, abbiamo ampliato il nostro focus sulla comunicazione globale, sul trade e sullo sviluppo dei prodotti, sulle partnership strategiche, sull’intelligenza artificiale e sull’innovazione, nonché sui settori degli eventi e dei meeting. L’arrivo di Leah completa il nostro team di leadership e ci prepara al meglio per rafforzare il nostro approccio strategico al marketing rivolto ai consumatori, alla creazione di contenuti, ai programmi per i partner e all’analisi dei dati. Con un decennio di grandi eventi all’orizzonte, Brand Usa è più che mai nella posizione ideale per cogliere queste opportunità e aumentare il numero di visitatori internazionali, la spesa turistica e l’impatto economico", ha sottolineato Dixon.

Prima di entrare a far parte di Brand Usa, Leah Chandler ha ricoperto il ruolo di Chief Marketing Officer presso Discover Puerto Rico, dove ha riposizionato il brand, gettando le basi per quattro anni di crescita turistica da record. Sotto la sua leadership, Discover Puerto Rico ha lanciato la sua campagna di marketing di maggior successo 'Live Boricua', che celebra la vivace cultura dell’isola. Dal 2018, la campagna ha contribuito a una crescita significativa in termini di percezione, notorietà e interesse dei visitatori, consolidando la posizione di Puerto Rico come destinazione rilevante a livello globale. Inoltre, è stata Chief Marketing Officer di Explore Branson, dove ha guidato la crescita del settore turistico della comunità per cinque anni consecutivi prima di trasferirsi a San Juan.

“Sono onorata di entrare a far parte di Brand Usa in un momento di così grande trasformazione per il settore. L'opportunità di guidare le attività di marketing globale per gli Stati Uniti, una delle destinazioni turistiche più varie e dinamiche al mondo, è entusiasmante. Non vedo l'ora di collaborare con Fred e l'intero team per potenziare il nostro impegno nell’ispirare i viaggiatori di tutto il mondo e aprire la strada per un significativo impatto economico”, ha affermato Chandler.

In Brand Usa, Leah Chandler supervisionerà le attività di branding, pubblicità, creazione di contenuti, ricerca e digital marketing dell'organizzazione. Nel corso della sua carriera, ha ricevuto numerosi premi, certificazioni e riconoscimenti nel settore. Nel 2024, Skift l'ha inserita tra le 'Top Women Shaping Travel's Future' nella sua lista 'Generation Next'. Nello stesso anno, l'American Marketing Association l'ha nominata 'Nonprofit Marketer of the Year', riconoscendo i suoi eccezionali contributi nel campo del marketing. Nel 2014, ha inoltre ottenuto la qualifica di Certified Destination Management Executive (Cdme), conferita da Destinations International, che rappresenta il più alto riconoscimento formativo individuale nel settore del turismo.

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Fiere, a Bergamo ad aprile 10ma edizione di Agritravel Expo: in vetrina territori e...

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La manifestazione promuove le destinazioni italiane e straniere che propongono vacanze sostenibili e di prossimità

Fiere, a Bergamo ad aprile 10ma edizione di Agritravel Expo: in vetrina territori e turismo slow

Si avvicina la 10ma edizione Agritravel Expo – Fiera dei territori e del turismo slow della Fiera di Bergamo Promoberg. Un anniversario da celebrare con novità che portano lustro alla manifestazione e che la confermano punto di riferimento internazionale del settore del turismo lento e di scoperta dei territori. Dal 4 al 6 aprile, Agritravel Expo riunisce e promuove, in un importante momento espositivo fieristico sia per il pubblico sia per gli operatori di settore, le destinazioni italiane e straniere che propongono vacanze slow, sostenibili e di prossimità. Paesi, regioni, territori, tour operator, Dmc, associazioni, proloco presentano qui il meglio degli eventi territoriali, cammini nella natura e lungo le vie d’acqua, prodotti d’eccellenza della tradizione e molto altro ancora. Una tipologia di vacanza che va oltre le rotte turistiche più battute e che risponde alla ricerca, sempre più sentita, di esperienze autentiche e significative.

La rassegna fieristica, inoltre, propone un ricco calendario di eventi: convegni, workshop e talk che quest’anno vedono la collaborazione della rivista Bell’Italia; ancora, la prima Conferenza nazionale sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore turistico organizzata dall’Associazione Turismi.Ai. La manifestazione ha ricevuto i patrocini di Enit, di Cittaslow e dei Borghi Più Belli d'Italia e vede la partecipazione del Fai-Fondo Ambiente Italiano.

Davide Lenarduzzi, amministratore delegato di Promoberg, afferma: “Siamo orgogliosi che Agritravel Expo – Fiera dei Territori e del Turismo Slow sia giunta alla 10ma edizione. Un compleanno, oltre che simbolico, di grandi novità a partire dalla presenza di espositori e partner di rilievo. Dodici anni fa, in tempi non sospetti, nasceva l’unica fiera dedicata verticalmente al turismo lento. Oggi siamo felici di avere una manifestazione tra le più apprezzate e ricercate dagli operatori del settore e dai visitatori. Sarà un vero piacere accogliervi alla nuova edizione che si terrà ad aprile 2025”.

Il 78% degli italiani vuole sperimentare il turismo lento e il 74% è disposto a esplorare destinazioni meno convenzionali per evitare il sovraffollamento, stando ai risultati emersi dall’Holiday Barometer di Ipsos-Europ Assistance per l’estate 2024. Una sensibilità sempre maggiore verso la sostenibilità e la cultura locale, l’ambiente e le risorse del posto. Il 53% degli intervistati, nella scelta del viaggio, è spinto dall’opportunità di scoprire nuove culture, il 38% dalla voglia di imparare cose nuove. Gli italiani sarebbero, inoltre, fra le popolazioni più inclini d’Europa ad adottare comportamenti sostenibili in viaggio (93%), come tutelare le risorse, le economie locali e limitare il proprio impatto ambientale.

Tutti gli studi presentati nel 2024, come ad esempio quello di Team Innovation di PwC Italia, prevedono una forte espansione del turismo sostenibile. Un’analisi del sentiment dei viaggiatori su web e social ha evidenziato l’interesse dei viaggiatori per esperienze autentiche e per attività che consentono interazioni culturali con le comunità locali. Si prediligono prodotti artigianali, strutture di proprietà dei residenti e, in generale, servizi che sostengono l'economia locale, oltre alle accomodation eco-friendly dal basso impatto ambientale, con un’attenzione sempre più importante verso la mobilità dolce, biciclette e veicoli elettrici. E la ricerca Future Travel Trends 2024, condotta da Opinium per Marriott Bonvoy in collaborazione con l’agenzia di previsioni The Future Laboratory, indica i principali trend di viaggio del prossimo triennio: sostenibilità, intelligenza artificiale e slow travel. Non a caso, tendenze protagoniste in Agritravel Expo, grazie ad aree tematiche dedicate e convegni.

Non c’è dubbio qundi: oggi e sempre di più in futuro, il turismo è slow. In questo contesto Agritravel Expo si è costruito il suo spazio, diventando sempre più un punto di riferimento nel panorama fieristico nazionale e internazionale, per il grande pubblico, ma anche per gli operatori del settore turistico, in grado di delineare tendenze e indicare nuovi orizzonti del viaggio.

La 10ma edizione di Agritravel Expo prevede diverse aree tematiche che spaziano dal territorio alle strutture ricettive, dall’inclusività all’esperienza, fino alla tecnologia. Nella sezione 'Alloggi/Mobilità' protagoniste sono le strutture ricettive che si ispirano allo slow living: alberghi, residenze, b&b, agriturismo, glamping. Strutture che propongono un’accoglienza intima e familiare, elegante e rurale al tempo stesso, dove il contesto storico-ambientale e l’autenticità sono elementi distintivi. L’Italia è particolarmente ricca di 'Borghi/Cammini e Vie d’acqua, ecco perché la presenza di quest’area tematica avrà un grande risalto. Dalla forte identità, queste località conservano sapore autentico e qualità della vita, immerse come sono in paesaggi naturali spesso ancora incontaminati, dove è possibile dedicarsi a cammini via terra e via acqua, attraverso i boschi e lungo i corsi dei fiumi.

L’area più attiva e innovativa è quella dedicata a 'Esperienza/Tecnologia': qui la parola d’ordine è sperimentare. Culture locali, cibi e vini della tradizione culinaria, eccellenze del territorio, ma anche tecnologie nuove e originali che permettono di vivere la destinazione turistica in modo alternativo e di accedere a un’ampia varietà di informazioni e promozioni.

Infine, 'Accessibilità/Sostenibilità/Inclusività'. Le destinazioni turistiche, le strutture, le esperienze, la tecnologia sono per tutti e sono sostenibili: questa è la vera sfida del turismo oggi. Far vivere un’esperienza a portata di tutti, persone con disabilità, viaggiatori solitari, coppie, famiglie, anziani, interpretando e rispondendo alle diverse esigenze che ogni volta si affacciano. Il tutto con un’attenzione speciale, una sensibilità verso l’ambiente, il territorio, le persone che abitano quel luogo.

Accanto alla parte espositiva, Agritravel Expo presenta un ricco calendario di eventi: convegni, workshop e talk dedicati al pubblico e agli operatori del settore, mettendo in luce le due facce della fiera che è sia B2B (il 4 aprile), sia B2C (dal 4 al 6 aprile). Eventi che quest’anno per la prima volta vedono la collaborazione della rivista Bell’Italia, ma anche il coinvolgimento di altri protagonisti di prestigio del settore, come Confcommercio Imprese per l’Italia, Slow Food, Cittaslow. La cerimonia inaugurale di venerdì 4 aprile darà il via a tutti gli eventi in programma, tra cui workshop fotografici dedicati al food e ai paesaggi, talk sulla bicicletta e sugli itinerari che permettono di esplorare il nostro Bel Paese in sella alla due ruote, convegni con focus sul turismo delle radici. Particolarmente atteso GatewAI, la prima Conferenza nazionale sull’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore turistico organizzata dall’Associazione Turismi.AI, in collaborazione con Guida Viaggi.

Si tratta di appuntamenti formativi ed esperienziali che permettono di approfondire temi fondamentali del turismo slow, momenti di incontro e relazione tra imprese pubbliche e private, aziende di promozione turistica e tour operator, il cui contatto presenta importanti ricadute in termini di nuove collaborazioni e sinergie utili ad incrementare il comparto del mercato turistico. Un’opportunità per lo scambio e la diffusione di best practices a livello sia nazionale che internazionale. Non manca la parte più esperienziale che vede presentazioni di destinazioni e prodotti, degustazioni e show-cooking.

Agritravel Expo – Fiera dei Territori e del Turismo Slow si svolge all’interno di Fiera di Bergamo Promoberg in un quartiere espositivo complessivo di 173.000 mq. All’interno, due padiglioni distinti e polifunzionali accolgono gli espositori, due ampie sale per convegni e altre cinque sale minori per workshop e meeting caratterizzano il centro congressi, mentre all’esterno la grande area scoperta è perfetta per concerti ed eventi dai grandi numeri. Ma è anche e soprattutto la posizione logistica strategica il grande plus della Fiera di Bergamo. A 7 minuti dall’aeroporto di Milano-Bergamo (Bgy), primo scalo aeroportuale italiano e internazionale bike friendly e terzo hub nazionale per numero di passeggeri annui, dalla stazione ferroviaria e al centro città.

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Turismo, Sabrina Talarico rieletta presidente del Gist

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Il Gruppo Italiano Stampa Turistica

Turismo, Sabrina Talarico rieletta presidente del Gist

Sabrina Talarico è stata confermata all'unanimità presidente del Gist, Gruppo Italiano Stampa Turistica, per il triennio 2025-2028. L'elezione si è tenuta nel corso dell'assemblea dell'associazione, che si è svolta alla Bit-Borsa internazionale del turismo di Milano. Al suo fianco sederanno 9 consiglieri: Ornella D'Alessio, Alessandra Gesuelli, Ada Mascheroni, Alberto Lupini, Barbara Majnoni D'Intignano, Claudio Pina, Elena Pizzetti, Roberta Rampini, Edoardo Stucchi. Sono stati eletti anche i 3 componenti del collegio dei Probiviri: Aldo Bolognini Cobianchi, Franca Iannici e Roberto Mostarda. Infine, sono stati eletti i 2 rappresentanti Gist della Regione Lombardia: Gaetano Belloni e Claudio Falanga. Il consiglio direttivo sarà integrato a breve da 3 consiglieri eletti nelle regioni.

Il Gist, con 34 anni di storia, è il più importante e rappresentativo gruppo italiano di giornalisti specializzati nel settore del turismo. Impegnata nella difesa della libertà e pluralismo dell'informazione, l'associazione organizza importanti eventi, mantiene e sviluppa i contatti con istituzioni, organismi pubblici e associazioni di settore. Negli anni ha promosso molti progetti formativi per la crescita professionale dei soci: corsi di formazione accreditati sulla piattaforma dell'Ordine dei giornalisti, viaggi studio, webinar dedicati a temi e destinazioni, premi giornalistici e letterari. Nel 2024 ha organizzato, in collaborazione con la Regione Lombardia, il patrocinio del ministero del Turismo e di Enit, gli Stati generali dell'informazione turistica, che hanno visto la partecipazione di oltre 300 tra giornalisti, operatori, istituzioni e stakholder del mondo del turismo.

Vi aderiscono circa 300 giornalisti italiani che si occupano di turismo in tutte le sue declinazioni, online e offline: redattori, freelance, addetti stampa, fotografi, autori di libri e guide, videomaker. Tutti i loro nomi e indirizzi, insieme a migliaia di dati utili per lo svolgimento della professione, sono contenuti in un annuario edito dal Gist e intitolato ogni anno a una destinazione. Quest'anno il volume, dedicato alla Regione Toscana, conta 328 pagine, oltre 30 immagini, l'attività del Gist, statuto e regolamento, gli incontri e gli eventi. Il Gist edita anche una testata giornalistica, ricca di foto, immagini e video: www.gist.it. Sabrina Talarico, giornalista professionista, dirige la rivista online www.ilviaggiatore-magazine.it ed è titolare dello Studio Eidos, agenzia che si occupa di comunicazione e uffici stampa specializzati nel settore turistico, sia in Italia che all'estero.

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Cuchel (Commercialisti): “Rottamazione quinques? potrebbe interessare 3 mln di...

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Il presidente dell'Anc: "Magazzino delle cartelle esattoriali ammonta ad oltre 1.267 miliardi di euro"

Marco Cuchel, presidente Associazione nazionale commercialisti (Anc)

Dal nostro osservatorio Anc, una rottamazione quinques, che ricomprendesse tutti i contribuenti decaduti dalle altre rottamazioni e tutti i contribuenti che hanno ruoli affidati all’Agenzia della riscossione alla data del 31 dicembre 2024, potrebbe coinvolgere oltre 3 milioni di contribuenti tra imprese, lavoratori dipendenti e pensionati. Determinerebbe un decremento significativo dei crediti vantati dallo Stato con un extra gettito viceversa irraggiungibile e soprattutto metterebbe nelle condizioni i cittadini di regolarizzare le proprie posizioni tributarie. Se così non fosse, la massa dei crediti inesigibili aumenterebbe a dismisura così come avvenuto negli anni passati, nonostante le varie rottamazioni messe in campo dai vari Governi". Così, con Adnkronos/Labitalia, Marco Cuchel, presidente Associazione nazionale commercialisti (Anc) sull'ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle.

Infatti secondo Cuchel "una delle urgenze del Paese, è quella di poter mettere nelle condizioni di sanare le posizioni debitorie con lo Stato da parte di quei contribuenti che, a causa di molteplici ragioni personali e socio economiche, hanno dichiarato i propri redditi ma non sono riusciti a pagare quanto dovuto all’erario, 'non evasori'. Il magazzino delle cartelle esattoriali ammonta ad oltre 1.267 miliardi di euro, con un aumento negli ultimi 7 anni di circa 350 miliardi (50 miliardi all’anno al netto degli incassi). Molti di questi crediti sono oggettivamente inesigibili riguardando contribuenti defunti, falliti, nullatenenti. Ma una buona parte riguardano cittadini che vogliono regolarizzare e tornare 'in bonis' con lo Stato e per questo meritano di essere aiutati e messi nelle condizioni di poterlo fare pagando le imposte arretrate (senza sanzioni ed interessi), non accumulando ulteriori debiti ma in maniera sostenibile potendo pagare nel contempo anche il corrente", sottolinea il presidente dell'Anc.

E per il professionista "la vera novità della proposta di legge sulla nuova rottamazione 'quinques', o 'pagamento lungo', è che interviene su ciò che non ha funzionato nelle precedenti rottamazioni. Si prevede il pagamento dell’arretrato in 10 anni, mentre le precedenti rottamazioni avevano una scadenza non oltre i 5 anni, in 120 rate mensili tutte uguali, mentre le precedenti avevano rate iniziali troppo esose e non sostenibili con pagamenti trimestrali, decadenza dal beneficio dopo 8 rate non pagate, a differenza delle precedenti che prevedevano la decadenza anche in caso di ritardo del pagamento di una sola rata. Nel caso della rottamazione quater, proprio per queste criticità sopracitate che la nostra Associazione aveva sin da subito evidenziate, ci sono oltre 600 mila cittadini che sono decaduti perché non sono riusciti a rispettare le scadenze previste e per i quali è necessario riaprire i termini con una nuova possibilità di regolarizzazione", sottolinea.

"Alla chiusura della rottamazione quater, l'Agenzia della riscossione ha proceduto all’invio -ricorda Cuchel- di milioni di cartelle esattoriali arretrate con il contestuale azionamento di misure cautelari estremamente invasive quali fermi amministrativi, pignoramenti di immobili, prelievi diretti sui c/c, pignoramenti di crediti verso terzi. Tutte queste attività risultano devastanti in quanto determinano la 'morte' del soggetto economico coinvolto non potendo più pagare dipendenti e fornitori, non potendo più accedere al credito bancario".

"La morte di un’impresa determina conseguenze dirompenti per il titolare e la propria famiglia, ma anche per i propri dipendenti e collaboratori, un danno per tutto il tessuto economico del Paese oltre che ricadute estremamente gravi di carattere sociale", conclude Cuchel.

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Torna ‘World Radio day’, tante opportunità di lavoro e formazione nel settore

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L’evento gratuito organizzato da Radio Speaker in programma il 20 febbraio

Giorgio d’Ecclesia, ceo & founder di Radio Speaker con Linus

Il 20 febbraio torna il 'World radio day', la Giornata mondiale della radio istituita dall’Unesco. L’evento gratuito, organizzato da Radio Speaker, il portale di riferimento del settore radiofonico in Italia, celebra la radio in tutte le sue forme ed espressioni. Giunto alla sua quinta edizione, il World Radio Day si terrà nella suggestiva cornice del Talent Garden Calabiana di Milano. Una scelta di data strategica: a differenza degli anni precedenti, quando si svolgeva il 13 febbraio (giorno ufficiale Unesco dedicato alla radio), l’evento è stato spostato per evitare sovrapposizioni con il Festival di Sanremo, garantendo così la partecipazione di tutte le emittenti radiofoniche senza ostacoli.

“È il quinto anno consecutivo che Radio Speaker organizza il 'World radio day' -spiega Giorgio d’Ecclesia, ceo & founder di Radio Speaker- un successo straordinario che raduna oltre tremila persone e unisce l’intera industria radiofonica italiana. Quest’anno, oltre ai professionisti della radio, saranno presenti rappresentanti delle istituzioni come AgCom e Mimit, dell’industria discografica, delle collecting dei diritti d’autore e numerose aziende di settore. Sarà una giornata dedicata alla formazione, alle interviste con le star della radio e al networking, per professionisti e appassionati di un mezzo che raggiunge oltre 36 milioni di ascoltatori ogni giorno".

E l'attività di Radio Speaker è centrale nel settore, come spiega ad Adnkronos/Labitalia d’Ecclesia. "RadioSpeaker.it -racconta- è la principale realtà italiana dedicata alla formazione e al networking nel mondo della radiofonia. Attraverso i nostri corsi, forniamo una preparazione completa per chi vuole intraprendere una carriera nel settore, formando speaker, fonici, registi, giornalisti radiofonici e radiocronisti per le emittenti. La nostra offerta didattica è strutturata su più livelli: corsi base per chi si avvicina al mondo della radio e corsi avanzati per professionisti che vogliono perfezionare le proprie competenze. Inoltre, organizziamo masterclass con esperti del settore e workshop pratici per favorire l’ingresso nel mercato del lavoro. Oltre alla formazione, offriamo servizi di consulenza per le radio e gestiamo la più grande community italiana di professionisti della radio, mettendo in contatto talenti ed emittenti attraverso il nostro portale di annunci di lavoro", sottolinea.

Attività che negli anni ha portato a raggiungere numeri importanti. "RadioSpeaker.it -spiega- ha formato oltre 7.000 professionisti in più di 15 anni di attività. Ogni anno centinaia di studenti partecipano ai nostri corsi, sia in presenza nelle nostre sedi di Roma e Milano, sia online attraverso la nostra piattaforma di e-learning. Il nostro portale è il punto di riferimento per il settore radiofonico, con una media di oltre 50.000 visitatori mensili, una community attiva con più di 10.000 utenti registrati e una fanbase sui social con migliaia di professionisti del settore. Gestiamo anche il più grande database di annunci di lavoro per il mondo radiofonico in Italia, con centinaia di offerte pubblicate ogni anno da emittenti locali e nazionali", sottolinea ancora.

Ma quali sono oggi le opportunità per chi si affaccia al settore? "Il settore radiofonico continua a offrire diverse opportunità, anche grazie all’evoluzione digitale. Gli sbocchi professionali principali includono: speaker radiofonico (in fm, dab+ e web radio); fonico e regista radiofonico; autore e redattore per programmi radiofonici e podcast; giornalista radiofonico e radiocronista sportivo; social media manager e digital content creator per radio; video maker per la creazione dei tanti contenuti social; event manager per gestire i numerosi eventi organizzati dalle radio".

Centrale avere competenze giuste. "Le competenze fondamentali -spiega d’Ecclesia- oggi includono capacità di comunicazione efficace e gestione della dizione e della voce; conoscenza dei software di regia radiofonica e montaggio audio; scrittura e creazione di contenuti digitali (anche per podcast e social media); competenze di marketing e gestione della community per promuovere programmi ed emittenti; flessibilità e capacità di adattamento ai nuovi media, come podcasting e intelligenza artificiale. Il mondo della radio è in continua trasformazione, e per emergere oggi è fondamentale un mix di talento, formazione e aggiornamento costante", conclude.

E tra gli ospiti già confermati di questa nuova edizione di 'World radio day' ecco: Marco Mazzoli con l’intero Zoo di 105 (Radio 105); Nicola Savino, Gianluca Gazzoli e Wad (Radio Deejay); Rossella Brescia (Rds); Albertino e Walter Pizzulli (m2o); Melissa Greta Marchetto e Andrea Rock (Virgin Radio); Giuseppe Cruciani, Pierluigi Pardo e Sebastiano Barisoni (Radio 24); Tamara Donà e Giancarlo Cattaneo (RMC); Pippo Pelo (Radio Kiss Kiss); Daniela Cappelletti (Radio Italia); Claudio Cecchetto (Radio Cecchetto) e molti altri ancora si stanno aggiungendo giorno dopo giorno.

I The Kolors riceveranno il prestigioso premio 'EarOne top of the year 2024'. Il riconoscimento celebra il successo di Karma, il brano più trasmesso dalle radio italiane nel 2024. Freschi dalla loro partecipazione a Sanremo i tre musicisti ritireranno personalmente il premio sul palco del Talent Garden Calabiana.

Il tema scelto dall’Unesco per il World Radio Day 2025 è 'Radio e cambiamento climatico'. Considerata il mezzo di comunicazione più affidabile, la radio giocherà un ruolo chiave nell’affrontare e divulgare le sfide legate al cambiamento climatico. Il 2025 rappresenta un anno cruciale: secondo l’Accordo di Parigi, le emissioni globali di gas serra dovranno raggiungere il loro picco massimo, iniziando poi a diminuire per limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C. In questo scenario, la radio si conferma uno strumento essenziale per: sensibilizzare il pubblico, diffondere informazioni verificate, dare voce alle comunità più colpite dalle emergenze climatiche. L’evento è realizzato con il patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, Municipio 5 di Milano, Rai Radio, Confindustria Radio Televisioni, Fimi, Fcp e Aeranti Corallo. Tra i partner dell’evento: Siae – Società italiana degli Autori ed Editori, BvMedia, Scf, Soundreef, EarOne, Radiosa, Dizione.it, Voxyl, Voci.fm, Audiospace, Radio 24, Palladio Acoustics, Chedo, Xperi, Xdevel, Vocalden, Tela, Programmiradiofonici.it, Radio Podcast, Santoro Eventi e centinaia di radio nazionali, locali, web e universitarie.

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Lavoro

Università: compie 100 anni Scienze Politiche della ‘Sapienza’, la prima in...

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Al via le celebrazioni il 17 febbraio

Università: compie 100 anni Scienze Politiche della 'Sapienza', la prima in Italia

Compie 100 anni il Dipartimento di Scienze Politiche della Sapienza Università di Roma. Nel 1925, infatti, fu fondata presso l'Ateneo romano l’allora Facoltà di Scienze politiche, la prima istituita nell’ambito della medesima disciplina in Italia. I festeggiamenti per questo centenario si apriranno con una cerimonia che si terrà il 17 febbraio, alle ore 11.30, presso l’Aula Magna del Rettorato della Sapienza.

La cerimonia di inaugurazione delle celebrazioni prevede la partecipazione e l’intervento di due illustri alumni della facoltà, Paolo Gentiloni, politico e giornalista, già presidente del Consiglio dei ministri, e Rosanna Oliva de Conciliis, giurista, attivista e scrittrice italiana, nominata nel 2010 Grande Ufficiale della Repubblica italiana dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La rettrice della Sapienza Università di Roma, Antonella Polimeni, aprirà la giornata con un indirizzo di saluto, a cui seguirà l’introduzione ai lavori del preside Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione, Pierpaolo D’Urso, e della direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche, Maria Cristina Marchetti.

Le celebrazioni della ricorrenza proseguiranno, nel pomeriggio dello stesso giorno e nella mattina successiva, con un convegno dal titolo 'Scienze politiche: le sfide di oggi, il sapere di domani', che intende avviare una riflessione su alcuni grandi temi della politica contemporanea.

Questo secolo di storia affonda le sue radici nel Rdl n. 527, del 27 marzo 1924, con cui fu istituita presso la Facoltà di Giurisprudenza della Sapienza Università di Roma la Scuola di Scienze politiche, poi trasformata in Facoltà con il Rdl del 4 settembre 1925, n. 1604, prima Facoltà di Scienze Politiche in Italia. Già nel 1875 era stato fondato l’Istituto Cesare Alfieri di Firenze, con il nome di 'Scuola di Scienze Sociali' che divenne nel 1888 'Istituto di Scienze Politiche e Sociali'. A dicembre 1924 (poi approvato con Rd del 18 aprile 1925) l'Istituto Cesare Alfieri si configurava come 'Università libera', che conferiva la laurea in 'Scienze sociali, politiche ed economiche'. Il riconoscimento come Facoltà arrivò in seguito con Rd 1269/1938, all’interno della neo-istituita Università degli studi di Firenze.

La nuova Facoltà romana si ispirava, pur nelle differenze, alle proposte avanzate già nella seconda metà dell'Ottocento da Angelo Messedaglia, matematico, statistico, economista e uomo politico, il quale, in uno scritto del 1851, aveva già evidenziato come il tradizionale ordinamento delle Facoltà giuridiche non corrispondeva più alle nuove esigenze politiche, economiche e sociali che caratterizzavano le società europee e che la vecchia amministrazione statale, basata su una cultura giuridica, non era più in grado di fare fronte alle nuove sfide.

Erano così maturi i tempi per prevedere all'interno delle Facoltà di giurisprudenza due diversi percorsi: uno giuridico e uno politico-amministrativo, in linea con una nuova visione dello Stato. Si poneva una sostanziale divisione tra la politica e il diritto, tra la giustizia e l'amministrazione, nell'ambito della quale assumeva un ruolo saliente la conoscenza dei problemi economico-sociali, demografici, geo-politici, della politica internazionale, il tutto in una prospettiva storica.

Altri Atenei seguirono la strada della Sapienza: nel dicembre 1924 a Padova nasce la 'Scuola di Scienze politiche e sociali', che solo nel 1933 prenderà il nome di Facoltà di Scienze politiche; nel 1926 nacque la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pavia; nel 1927 nacque la Regia facoltà fascista di Scienze politiche dell’Università di Perugia; nel 1932 la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Si delinea così un nucleo originario di Facoltà che ha aperto la strada al riconoscimento delle Scienze politiche nell’Università sia come percorso autonomo di ricerca che di didattica. Da allora i mutamenti politici, sociali, istituzionali e normativi che si sono succeduti a partire dal secondo dopoguerra fino alle soglie del terzo millennio hanno imposto alle Facoltà di Scienze Politiche un continuo riallineamento che, se da una parte ha comportamento cambiamenti a volte repentini, dall’altra le ha poste nella condizione di interpretare tali cambiamenti e di farsene interpreti.

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Fisco, Istituto Nazionale Tributaristi: “Bene proposta della Lega su quinta...

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Alemanno, "Sussiste un problema che va affrontato, circa l’equità deve essere ricercata a monte dell’ iscrizione a ruolo"

Fisco, Istituto Nazionale Tributaristi:

"La presentazione alle Camere della proposta di legge a cura di Alberto Gusmeroli, presidente della Commissione attività produttive e componente della Commissione finanze della Camera, e responsabile unità fisco della Lega, trova la condivisione dell’Istituto nazionale tributaristi (Int). La possibilità di pagare le cartelle in 10 anni con 120 rate mensili, di uguale importo, senza sanzioni e interessi, nonché la previsione di decadenza dalla rottamazione solo dopo il mancato pagamento di 8 rate, sono misure che rimuovono gli ostacoli contenuti nella rottamazione quater come la maxi rata e le rate mensili troppo onerose, che hanno portato alla decadenza del beneficio diversi contribuenti". E' quanto si legge in una nota dell'Int.

"Quindi ben venga una rottamazione che consenta al contribuente non in regola di assolvere al pagamento di quanto dovuto”, dichiara il presidente dell’Int, Riccardo Alemanno, che puntualizza: "è evidente che i contribuenti che hanno pagato quanto dovuto alla scadenza prevista, possono, a ragione, esprimere giudizi negativi sulla rottamazione, ma sussiste un problema che va affrontato, peraltro ulteriormente gravato anche dalla necessità di rispettare gli equilibri di bilancio. Ricordo che sono anni che si cerca di ridurre il cosiddetto magazzino di crediti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, ma rottamazioni con piani di rientro troppo elevati, hanno richiesto sempre ulteriori interventi legislativi, mi auguro che la rottamazione quinquies venga approvata con le caratteristiche annunciate e che i contribuenti interessati possano così gestire la chiusura del debito con lo Stato e contemporaneamente gestire gli impegni correnti, gravati, nonostante vari interventi in tema di imposte e contributi, da un peso eccessivo proprio di imposte e contributi".

"Circa l’equità tra contribuenti in difficoltà che non hanno potuto versare il dovuto e contribuenti che non hanno voluto pagare il dovuto, ricercarla in sede di rottamazione rischia di creare problemi di tempo e di complesse verifiche, l’equità deve essere ricercata a monte dell’ iscrizione a ruolo con interventi il più possibile a ridosso del mancato pagamento, la tempestività è fondamentale per recuperare quanto dovuto, i risultati positivi delle lettere di compliance dell’ Amministrazione finanziaria ne sono la dimostrazione", conclude. Il presidente Alemanno e il consigliere nazionale Salvatore Cuomo, della commissione fiscalità dell’Int, predisporranno una memoria, in cui approfondiranno le problematiche del sistema, che presenteranno ai presidenti delle commissioni finanze di Camera e Senato, Marco Osnato e Massimo Garavaglia.

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Lavoro, Pelle (Filca Cisl): “Con pdl su partecipazione nuovi spazi e persona al...

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Il segretario generale degli edili dopo l'assemblea del sindacato di oggi.

a, Enzo Pelle, segretario generale Filca-Cisl nazionale

“Con l’Assemblea la Cisl ha rilanciato la sua proposta di legge sulla partecipazione e ha chiesto al Parlamento di dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione, che riconosce questo diritto ai lavoratori. La proposta Cislina mette al centro la contrattazione, la rafforza e la promuove. La partecipazione contribuisce a creare nuovi e giusti spazi contrattuali in questo processo di innovazione, nel quale è necessaria una nuova organizzazione dell’attività e del sistema del lavoro. Altrimenti si corre un rischio ancora più grande, che colpisce le basi stesse della sua sussistenza: l’inevitabile riduzione dei rapporti umani e sindacali, provocata da un lavoro sempre più tecnologico e specialistico. La partecipazione del mondo del lavoro nei moderni sistemi di produzione è l’essenza dell’idea sindacale, che mette al centro la persona e il lavoro in processi produttivi sempre più dinamici e tecnologici, rappresentando la base dello sviluppo inclusivo”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Enzo Pelle, segretario generale Filca-Cisl nazionale, sull'assemblea nazionale quadri e delegati Cisl di oggi, con al centro la proposta di legge sulla partecipazione.

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Lavoro, Guarini (Fisascat Cisl): “Grande giornata, faremo applicare art.46...

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Il segretario generale del sindacato di categoria, speriamo l'iter parlamentare legge su partecipazione si chiuda velocemente

Il segretario generale della Fisascat Cisl nazionale, Davide Guarini, all'assemblea di oggi della Cisl

"Oggi è sicuramente una grande giornata per la Cisl, un percorso lungo nel tempo. Diversi anni abbiamo lavorato intensamente per riuscire a portare avanti una rivendicazione sacrosanta, cioè quella di applicare l'articolo 46 della Costituzione. Lo stiamo facendo con molta determinazione perché abbiamo consapevolezza di essere dalla parte giusta, cioè dalla parte delle lavoratrici e dei lavoratori che ci danno mandato a rappresentarli quotidianamente. Vogliono essere protagonisti del lavoro e noi stiamo mettendo in piedi i presupposti perché questo possa avvenire con democrazia, con determinazione, con trasparenza e con libertà". Così, con Adnkronos/Labitalia, il segretario generale della Fisascat Cisl nazionale, Davide Guarini, sull'assemblea di oggi della Cisl con al centro la proposta di legge sulla partecipazione.

"Quindi continueremo a lavorare. Adesso speriamo che l'iter parlamentare si chiuda velocemente, che la legge possa essere pubblicata in Gazzetta ufficiale e poi incominceremo a lavorare sui posti di lavoro proprio per riuscire a 'dare gambe' a questa importante iniziativa della Cisl", sottolinea ancora.

"Come si può sviluppare questa norma? Noi nel terziario -spiega Guarini- siamo pronti. In alcune aziende di grandi dimensioni abbiamo già dei metodi partecipativi, dobbiamo insistere di più e dobbiamo far comprendere in particolare alle nostre controparti, alle aziende, quanto sia importante poter sviluppare un percorso partecipativo".

Secondo Guarini, "noi dovremo essere determinati e avere la sensibilità per poter lavorare anche nell'interesse dei lavoratori che lavorano nelle piccole aziende, nel 'polverizzato' attraverso strumenti importanti come la bilateralità".

"Il nostro tessuto produttivo, sappiamo, è molto complesso, molto frammentato ma abbiamo certezza che tutte le aziende, tutto il tessuto economico può avere delle risposte da questo importante strumento che le lavoratrici e i lavoratori avranno a disposizione", conclude.

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Design, Bolzan (Linea Light Group): “Leader nell’illuminotecnica con...

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Intervista all'ad in vista del Salone del Mobile e della biennale Euroluce

Design, Bolzan (Linea Light Group):

Ad aprile a Milano torna con il Salone del Mobile la sua celebre biennale dedicata all’illuminazione, Euroluce. Un settore, quello dell'illuminazione, in cui l’Italia è senza dubbio punto di riferimento a livello internazionale, non solo per la qualità e il design ma anche per l’innovazione tecnologica e l’attenzione alla sostenibilità. A parlare con Adnkronos/Labitalia di questo primato tutto italiano e della nostra leadership nel settore illuminotecnico è Gianni Bolzan, amministratore delegato di Linea Light Group. “A mio avviso – afferma – la leadership italiana nel settore illuminotecnico ruota attorno a 5 parole chiave: design, artigianalità, tecnologia, sostenibilità e fiere internazionali. Mi spiego meglio: l'Italia ha una lunga tradizione nel design, con città come Milano che fungono da centri globali per il design industriale e d'interni".

"Per esempio, verso la fine dell’anno scorso – racconta – abbiamo aperto il nostro nuovo showroom, il Light Hub, proprio a Milano, dove tra l’altro il brand Stilnovo ha radici profonde e dove ritorna finalmente in uno spazio appropriato per esprimere la sua essenza e la sua storia, perché crediamo che Milano rappresenti oggi un epicentro di innovazione dove design, tecnologia e funzionalità si incontrano per ispirare e dare forma all’illuminazione del futuro. Milano riveste anche un ruolo cruciale nel processo di internazionalizzazione, grazie alla sua natura cosmopolita e in continua evoluzione, che la rende un punto di riferimento per il mercato professionale dell'illuminazione e dei progetti, ormai con una spiccata vocazione globale".

"La città – prosegue – ospita filiali di grandi studi internazionali provenienti da diversi continenti e di importanti catene alberghiere attive in tutto il mondo, consolidandosi come hub strategico. Oltre a presidiare efficacemente il mercato italiano, oggi ulteriormente rafforzato dalla presenza del Light Hub, è fondamentale garantire al mercato internazionale una struttura di servizio capillare, in grado di coprire tutti i continenti e posizionare l'azienda come partner affidabile per ogni progetto. Quindi Milano come cuore pulsante del design, anche illuminotecnico".

Molte aziende italiane di illuminazione vantano una produzione artigianale che unisce tradizione e innovazione. "Il know-how tramandato da generazioni – sottolinea Gianni Bolzan – si fonde con le più moderne tecniche di produzione, garantendo prodotti unici e di alta qualità. Grazie alla maturità e alla straordinaria flessibilità della tecnologia Led, di cui Linea Light Group è stata pioniera, oggi è possibile esprimere al massimo livello il concetto di artigianalità, non solo attraverso il controllo della luce ma anche nella scelta dei materiali e delle finiture. Questa stessa flessibilità ci consente di realizzare prodotti customizzati di altissima qualità, unendo la profonda conoscenza del settore con l'eccellenza tecnologica in ambito Led, ma anche ottiche e componenti. È proprio questa visione che abbiamo voluto integrare concettualmente nell'Light Hub, rendendolo un luogo di sperimentazione e innovazione".

Naturalmente l'Italia non si distingue solo per il design, ma anche per l'innovazione tecnologica ed è all'avanguardia nel settore dell'illuminazione a Led e della domotica, offrendo soluzioni innovative per il risparmio energetico e la personalizzazione dell'illuminazione. "Penso per esempio alla filosofia costruttiva che noi seguiamo – spiega – e che abbiamo denominato 'High Efficiency', che prevede un minor utilizzo di materie prime unito ad ottiche e sorgenti che massimizzano le performance e minimizzano consumi e manutenzione: gli apparecchi che rientrano in questa linea sono caratterizzati da ottima qualità, affidabilità, alta resa del colore, ottima omogeneità del bianco, resistenza, lunga durata e grande risparmio energetico. Oppure a Twil, l’innovativa tecnologia wireless di proprietà di Linea Light Group che consente un livello di configurazione ed controllo degli apparecchi senza pari. Un impianto di illuminazione con tecnologia Twil può includere, oltre ai corpi illuminanti ad alta efficienza, anche sensori per il controllo automatico di presenza e luminosità, nonché l’interazione domotica con altri apparecchi per una totale automatizzazione dell’impianto illuminotecnico. Ormai siamo connessi con il futuro".

Dall’altra parte, l’innovazione tecnologica non può non tener conto della sostenibilità e della sempre maggior sensibilità delle persone verso l’ambiente e il suo stesso benessere. Negli ultimi anni, infatti, molte aziende italiane hanno adottato un approccio sostenibile alla produzione, utilizzando materiali riciclabili e tecnologie a basso impatto ambientale. "Un approccio quanto più sostenibile – assicura l'ad di Linea Light Group – fa parte dalla nostra filosofia aziendale da tanto tempo. Per esempio, tra i nostri obiettivi per il futuro c'è quello di ampliare la gamma di prodotti utilizzando meno componenti, che offre una serie di vantaggi significativi che si riflettono sia nella gestione della produzione sia nell'impatto ambientale".

"La riduzione della complessità del sistema di produzione – chiarisce – non solo semplifica la gestione della catena di approvvigionamento, ma riduce anche i tempi e i costi associati alla produzione stessa. L'ottimizzazione dei processi produttivi consente di produrre lo stesso livello di output con una quantità inferiore di materia prima, portando a una maggiore efficienza e a una riduzione degli sprechi. E inoltre ha un impatto significativo sulla sostenibilità ambientale: infatti la riduzione dell'utilizzo delle risorse e l'adozione di tecnologie avanzate si traducono in un utilizzo più responsabile delle risorse naturali, contribuendo così alla protezione dell'ambiente".

"Tutto questo poi – aggiunge Gianni Bolzan – ci permette di capitalizzare sulle conoscenze e sull'esperienza acquisite nel corso del tempo perché investiamo nel miglioramento dei prodotti esistenti invece di introdurne di nuovi. Gli investimenti in ricerca e sviluppo per migliorare le prestazioni, la qualità o la funzionalità dei prodotti esistenti possono rivelarsi altamente redditizi, garantendo un continuo progresso e un'innovazione costante. Esempi concreti sono due nostre soluzioni: Modoc ed Evo, downlights professionali progettate per offrire prestazioni eccezionali, comfort visivo e soluzioni flessibili per contesti multifunzionali. Entrambe si distinguono per la sostenibilità, l’innovazione tecnologica e la possibilità di personalizzazione, garantendo efficienza energetica e un design elegante adatto a ogni esigenza illuminotecnica".

Ultimo ma non ultimo per importanza, le fiere internazionali, con eventi di rilievo internazionale come il Salone del Mobile ed Euroluce. "Queste manifestazioni attirano professionisti e designer da tutto il mondo, consolidando il ruolo di leader globale nel settore dell'illuminazione e del design d'interni. Linea Light Group e Stilnovo hanno un rapporto significativo e consolidato con le principali fiere e manifestazioni di design, in particolare con il Salone del Mobile, palcoscenico d’eccellenza per il settore. Linea Light Group, punto di riferimento nell'illuminazione tecnica e decorativa, ha sfruttato questa piattaforma per presentare le sue innovazioni tecnologiche e il suo approccio all’avanguardia al design. Stilnovo, icona del design italiano, ha lasciato un segno indelebile grazie alle sue partecipazioni storiche al Salone e a esposizioni prestigiose come la Triennale di Milano. Entrambi i brand condividono una tradizione di eccellenza che continua a dialogare con i più alti standard delle manifestazioni internazionali, confermandosi protagonisti del mondo del design", conclude.

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Lavoro

Ia, Foglieni (Aiga): “E’ cambiamento epocale, attenti a rischi ma può aiutare...

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Il presidente dell'Associazione Italiana giovani avvocati, c’è chi lo guarda con diffidenza e chi vede un’opportunità per efficentare lo studio professionale

Carlo Foglieni, presidente di Aiga, (Associazione Italiana giovani avvocati)

Con l'avvento e lo sviluppo dell'intelligenza artificiale "c’è in atto un cambiamento epocale. Siamo davanti a un nuovo rinascimento, un nuovo mondo. C’è chi lo guarda con diffidenza e chi vede un’opportunità per efficentare lo studio professionale. Il pro è certamente nell’agevolazione del lavoro. Il rischio è nella maggiore concorrenza tra chi si può permette i sistemi di intelligenza artificiale sofisticati e chi no. A rischio, inoltre i collaboratori di studio che esercitano in regime di monocommitenza". Così Carlo Foglieni, presidente di Aiga, (Associazione Italiana giovani avvocati), racconta ad Adnkronos/Labitalia, le nuove sfide che l'intelligenza artificiale sta ponendo per il futuro dell'Avvocatura.

E gli avvocati sembrano aver capito la centralità dell'Ia per il futuro tanto che tra gli argomenti più attuali e richiesti nella formazione "su tutti c'è l’intelligenza artificiale e ciò che riguarda la riforma Cartabia e i suoi correttivi. Dunque, un aggiornamento costante soprattutto sulle procedure. Altro argomenti 'caldi' sono la sostenibilità e in generale quelli obbligatori per restare negli elenchi delegati vendite e compositori crisi di impresa”.

Quindi le sfide legate alle nuove tecnologie spesso corrono parallele a quelle legate alla sostenibilità e alla transizione ecologica. “Anzitutto la sostenibilità come materia per le imprese, quindi un avvocato che sia consulente degli imprenditori. Ma allo stesso tempo gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 devono essere anche adattati all’interno della professione: su tutti vale l’esempio degli studi legali, che hanno necessità di diventare sostenibili nel senso tecnico del termine", sottolinea Foglieni.

Ma come si sviluppa oggi l'aggiornamento professionale degli avvocati sui temi legati a queste sfide? “Per quest’anno -spiega Foglieni- sono 15 i crediti formativi di cui 3 deontologici in materia di ordinamento forense. C’è la possibilità di farlo in presenza o da remoto. Anche per quest’anno c’è stata una deroga perché la formazione da regolamento dovrebbe essere triennale, invece è di fatto, diventata annuale dopo la pandemia. In mancanza del raggiungimento dei 15 crediti, è prevista una sanzione deontologica”.

Alla formazione continua "ci fatto dovrebbero partecipare 240mila avvocati, cioè tutti quelli abilitati in Italia. Il numero di corsi? Difficile fare una stima, ma immaginiamo che soltanto Aiga in tutto ne organizza uno al giorno con le sue sezioni territoriali, più tutti gli altri: forse c’è persino un eccesso di offerta formativa”, conclude.

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Fisco, Giovani commercialisti: “Rottamazione utile a molti contribuenti, ma...

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L'Ungdcec, difficile fare stime precise, ma si parla sicuramente di centinaia di migliaia di soggetti potenzialmente interessati alla misura

Francesco Cataldi, presidente Unione Nazionale Giovani Commercialisti (Ungdcec)

“Come Unione giovani commercialisti rileviamo che la misura indubbiamente può essere d'ausilio a molti contribuenti in difficoltà. Allo stesso tempo, non possiamo non rilevare che la sistematicità con cui si è ricorsi a questa misura negli ultimi anni e l'aspettativa che si crea inevitabilmente sulla futura riproposizione dello strumento crea un effetto che scoraggia il versamento regolare delle imposte in una platea non indifferente di contribuenti, ed il fatto che una misura straordinaria venga reintrodotta regolarmente è probabilmente spia del fatto che la riscossione debba essere ripensata dalla fondamenta”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Francesco Cataldi e Federico Giotti, presidente e vicepresidente Unione Nazionale Giovani Commercialisti (Ungdcec), commentano l'ipotesi di una nuova rottamazione delle cartelle e pace fiscale.

Secondo Cataldi e Giotti "è difficile fare stime precise, ma si parla sicuramente di centinaia di migliaia di soggetti potenzialmente interessati" a una nuova rottamazione.

E i giovani commercialisti ricordano che "negli ultimi 5 anni abbiamo assistito a vari provvedimenti, tutti hanno previsto la possibilità di versare le imposte rateizzandole, annullando sanzioni e interessi e via via ricomprendendo debiti risalenti ad annualità successive. Per fare un riepilogo, abbiamo avuto: Stralcio dei debiti fino a 5 mila euro previsto dal "Decreto Sostegni" (DL n. 41/2021), che ha previsto lo “Stralcio” dei debiti di importo residuo fino a 5 mila euro, per i carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010; Legge 25/2022 di riammissione alla "Rottamazione-ter” per i contribuenti che non hanno corrisposto, entro il 9 dicembre 2021, le rate in scadenza negli anni 2020 e 2021, fissando nuovi termini per il pagamento, rispettivamente, al 30 aprile 2022 e 31 luglio 2022; rottamazione quater (L. 197/2022) valida per i carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022”, sottolineano.

Per quanto riguarda il loro ruolo in un'eventuale nuova rottamazione i giovani commercialisti chiariscono. “Come commercialisti, anche in caso di una nuova rottamazione, saremo impegnati al fianco dei nostri clienti per assisterli nell'informazione, valutazione ed eventuale adesione alla rottamazione, oltre che nell' esecuzione per loro conto dei versamenti, come sempre con una funzione di supporto ai clienti e allo Stato. Deve però essere compreso che tale attività rappresenta un nuovo adempimento a carico dei nostri studi e come tale dovrà essere adeguatamente remunerato, al fine di evitare che una categoria si faccia carico delle inefficienze nella riscossione”, concludono.

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A Dublino nasce un’agenzia che aiuta artisti di strada a sfondare nella musica

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Grafton Talent è stata creata dall'imprenditore Marco Giannantonio e dal musicista David Owens

A Dublino nasce un'agenzia che aiuta artisti di strada a sfondare nella musica

Un'agenzia per aiutare giovani talenti della musica ad emergere, scegliendoli tra gli artisti di strada. Per dare loro un'opportunità di sfondare in questo difficile mondo. L'idea è venuta a Marco Giannantonio, imprenditore trapiantato a Dublino dal 2001, dove ha fondato un Gruppo attivo nel settore del food&wine e dell'entertainment, proprietario del ristorante italiano Pinocchio, a Temple Bar, cuore della movida, dove si organizzano anche frequentatissimi corsi di cucina. Ora questa nuova avventura, nata dalla sua passione per la musica e dall'incontro con David Owens, che, con alle spalle una laurea in matematica, ha trascorso anni a suonare sulle strade di tutta Europa. Un'amicizia, quella tra Marco e David, suggellata dal comune interesse per la musica e, soprattutto, dal desiderio di aiutare chi è in cerca di un'opportunità proprio in questo settore.

Così è nata Grafton Talent, un'agenzia che si occupa di aiutare giovani musicisti ancora sconosciuti a trovare una strada. Grazie anche al 'fiuto' e alle competenze di Marco nel business. "Sto cercando insieme a questo mio amico musicista – racconta Marco Giannantonio – di dare supporto a giovani artisti irlandesi, i famosi buskers, gli artisti di strada. Abbiamo fondato un'agenzia di talenti, la Grafton Talent. Cerchiamo di supportare questi ragazzi cerando di fargli fare una carriera, possibilmente di sfondare nel campo della musica".

Proprio nei giorni scorsi il team Grafton Talent è volato a Londra per accompagnare la prima 'scoperta', il giovane Dylan Harcourt, a registrare alcune canzoni che faranno parte del suo album fianco a fianco con Davide Rossi e Tim Bran. Il suo primo brano si intitola 'Mother' e per il debutto, accompagnato da un video live, c'è già una data, il 7 marzo, mentre l'intero ep uscirà ad aprile.

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Giubileo, a Roma decisa carenza immobili in affitto, non rinnovati contratti in scadenza

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Per Adnkronos/Labitalia analisi dell'Ufficio studi Gruppo Tecnocasa

Giubileo, a Roma decisa carenza immobili in affitto, non rinnovati contratti in scadenza

“L’anno del Giubileo a Roma ha determinato un importante impatto sul mercato immobiliare, sia dal lato delle compravendite sia dal lato delle locazioni. In particolare, su questo ultimo fronte, si segnala una decisa carenza di immobili in affitto, iniziata già nel 2024, quando molti proprietari hanno pensato di cogliere l’opportunità di praticare gli affitti brevi, in previsione dell’arrivo dei pellegrini. E così tanti contratti di locazione giunti a scadenza non sono stati rinnovati. Questa situazione ha complicato la ricerca di case in affitto da parte di studenti e lavoratori fuori sede". Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Fabiana Megliola, responsabile Ufficio studi Gruppo Tecnocasa.

"I canoni di locazione – sottolinea – sono aumentati nella prima parte del 2024 (+4,3% per i monolocali, +4,1% per i bilocali e +4,9% per i trilocali) e anche la seconda parte del 2024 conferma la tendenza. Questo sta spingendo tanti verso l’acquisto, ma anche in questo caso si segnala una carenza di case in vendita".

"Chi aveva la possibilità di vendere un immobile – avverte – ha pensato di affittarlo per il 2025. La conseguenza è stata un aumento dei prezzi a causa di una domanda elevata che arriva anche da parte degli investitori e da chi, complice la diminuzione dei tassi sui mutui, è alla ricerca della prima casa. I primi, seppur in lieve diminuzione rispetto a un anno fa, si stanno indirizzando verso le zone turistiche o a ridosso della Stazione Termini oppure non lontano da metropolitane che collegano i quartieri più esterni con quelli centrali. I trend fino a qui individuati hanno interessato la capitale già a partire dalla prima parte del 2024 ed è continuato nella seconda parte del 2024. I primi mesi del 2025 stanno evidenziando, in alcune aree, un eccesso di offerta di immobili con destinazione turistica, non tutti sono stati occupati e alcuni proprietari stanno pensando di tornare alla locazione residenziale oppure di vendere".

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Lavoro

Sostenibilità, Cataldi (Ungdcec): “Commercialisti sempre più protagonisti su...

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L'intervista al presidente dell'Unione nazionale giovani dottori commercialisti (Ungdcec). 

Francesco Cataldi, presidente Unione nazionale giovani dottori commercialisti

Uno sguardo sempre più attento verso i temi della sostenibilità e della Esg. E' quello dei commercialisti, professionisti tra i più coinvolti nei cambiamenti legati alla transizione ecologica, come racconta, intervistato da Adnkronos/Labitalia, Francesco Cataldi, presidente dell'Unione nazionale giovani dottori commercialisti (Ungdcec). "I commercialisti sono oggi al centro della transizione ecologica grazie alla recente evoluzione normativa che li vede protagonisti nella rendicontazione di sostenibilità e nei bilanci Esg, soprattutto per le imprese di maggiori dimensioni", sottolinea.

E secondo Cataldi "il nuovo ruolo di certificatori e revisori Esg impone competenze tecniche sempre più avanzate, anche nel ruolo di facilatatori per le aziende nella comprensione di queste nuove materie e obblighi. I commercialisti devono essere in grado di anticipare i cambiamenti, evitando che l’incertezza politica freni le opportunità offerte dalla sostenibilità".

E in questo periodo di grandi cambiamenti è centrale per i professionisti l'attenzione alla formazione e alla competenze. "L'aggiornamento formativo per i commercialisti -spiega Cataldi- è diventato sempre più gravoso negli ultimi anni, essendo sorti nuovi albi ed elenchi, ciascuno con i propri costi e la propria formazione obbligatoria, che in precedenza era ricompresa nella formazione generale. Per cui, accanto alla formazione generale di 90 ore in ciascun triennio, prendendo in considerazione la necessità annuale di mantenere l’iscrizione in numero di albi che può arrivare oltre i 10, secondo le stime dell’Ungdcec, occorrerebbero oltre alle 90 ore standard, altre 115 ore di formazione", sottolinea.

Specializzarsi è fondamentale. "Per questo le specializzazioni -continua- sono senza dubbio un valore aggiunto per il professionista; tuttavia, l'esistenza di numerosi albi potrebbe limitare piuttosto che favorire lo sviluppo professionale: è’ necessario coordinare la formazione per le varie iscrizioni che è sovente ripetitiva e causa notevoli difficoltà e perdite di tempo per i colleghi. Occorre quindi coordinare bene la qualifica di professionista specializzato, non solo con l’accesso diretto ai rispettivi albi, registri ed elenchi ma anche con gli obblighi formativi di aggiornamento professionale", sottolinea ancora.

"Una gestione centralizzata, o almeno ben coordinata, potrebbe non solo semplificare l'accesso alle informazioni -aggiunge ancora Cataldi- ma anche garantire una maggiore coerenza nelle politiche di formazione, mantenimento e aggiornamento, favorendo una visione d'insieme che attualmente manca e promuovendo la qualità, l'integrazione e le specializzazioni, generando così impatti positivi per la categoria".

Ma quali sono gli argomenti più attuali e richiesti nella formazione dei commercialisti oggi? "Normativa fiscale e aggiornamenti legislativi; digitalizzazione, software gestionali ed intelligenza artificiale; pianificazione fiscale e tax planning internazionale; finanza aziendale e consulenza per imprese in crisi; sostenibilità e bilanci esg; finanza agevolata, crowdfunding e nuove forme di finanziamento", spiega ancora.

E Cataldi ricorda che "tutti i commercialisti sono assoggettati ad un obbligo di formazione obbligatoria generale, a cui affiancare quella specifica prevista in relazione alle specializzazioni svolte. Per quanto riguarda l'offerta formativa, sia da parte degli Ordini, che delle associazioni come l'Unione giovani, è in genere piuttosto variegata e ricca, per cui si trova un’offerta di formazione sia gratuita che a pagamento".

E le possibilità per formarsi sono sempre più ampie. "Da diversi anni è possibile formarsi su materie differenti anche da remoto, con strumenti che anche l’Unione usa quotidianamente per i propri eventi. Siamo consapevoli della forza e della capillarità della digitalizzazione nella formazione e delle continue evoluzioni negli strumenti che stanno cambiando il modo di far fruire i contenuti, nonostante riteniamo che la formazione di persona abbia sempre maggiore qualità", continua.

E l'intelligenza artificiale sta impattando notevolmente sulle attività dei professionisti. "L’intelligenza artificiale sta trasformando la professione del commercialista, automatizzando attività ripetitive e ampliando le possibilità di analisi strategica dei dati. Come evidenziato nel nostro Manifesto sull’Ia, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale non è più una scelta, ma una direzione obbligata per restare competitivi. I commercialisti devono sviluppare competenze in data analysis, interpretazione dei risultati generati dall’Ia e consulenza strategica basata sui dati. L’elemento distintivo non sarà la tecnologia in sé, ma la capacità di usarla per generare valore per clienti e imprese. La chiave del futuro è unire competenze tecniche, soft skills e capacità consulenziali", conclude.

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Lavoro

Continua ‘corsa’ hair stylist Mariano Balato, nuove aperture nel 2025

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Il manager alla guida del brand omonimo con decine di negozi di parrucchiere in Italia e all'estero, e 170 collaboratori tra parrucchieri, estetiste e management

Continua 'corsa' hair stylist Mariano Balato, nuove aperture nel 2025

Metodo, alta qualità del prodotto per i consumatori, e opportunità di crescita per i propri collaboratori. Sono le tre direttrici seguite quotidianamente da Mariano Balato, hair stylist di successo che in poco più di 10 anni, partito da un salone di parrucchiere a Napoli, è oggi alla guida del brand omonimo con decine di negozi di parrucchiere in Italia e all'estero, e 170 collaboratori tra parrucchieri, estetiste e management.

Una 'corsa', quella del ragazzo del Rione Sanità di Napoli, iniziata però da giovanissimo, visto che è 'figlio e nipote d'arte', e che continuerà nel 2025 con nuove aperture e nuovi progetti, come racconta ad Adnkronos/Labitalia. "Provengo da una famiglia di artigiani: mia nonna era la classica 'capera' come venivano chiamate a Napoli le donne che tagliavano i capelli a casa, a domicilio, per arrangiarsi. E mio padre invece di scegliere la strada del posto fisso ha aperto fin da giovane una piccola bottega di parrucchiere".

Un percorso seguito da Mariano, che però a un certo dà una svolta. "Io sulle sue orme – spiega – ho sempre lavorato ma anche studiato, prima liceo scientifico e poi economia e commercio, 'aprendomi' la mente. Dopo aver iniziato a lavorare con mio padre, ho deciso insieme a lui di chiudere quel negozio e di aprirne un altro, perchè avevo studiato un metodo. Dopo due anni di applicazione e percezione del metodo da parte dei clienti, al terzo anno il negozio è 'decollato' e ancora prima dell'avvento dei social arrivavano al negozio clienti da Roma, da altre città della Campania, dalla Calabria. Tutto col passaparola, prima dell'avvento dei social", sottolinea.

E' nato così il 'metodo Balato'. "Nel 2011 -sottolinea Balato- per la prima volta nel nostro lavoro si è creato un metodo, si è iniziato a fare i capelli al di là dell'interpretazione del singolo, ma piuttosto secondo un approccio standardizzato. E poi l'avvento di Instagram c'è stata un ulteriore spinta, con la comunicazione del nostro lavoro che ci ha fatto superare i 150 clienti al giorno, numeri importantissimi per un negozio di parrucchiere". Numeri che hanno spinto Balato a mettersi nuovamente in gioco. "Da lì ho riorganizzato la mia attività, e oltre al 'metodo', ho creato una linea di prodotti -racconta- per far sì che lo standard fosse sempre più alto e l'applicazione del metodo sempre più centrato. Poi nel 2016-2017 mi sono concentrato sulla vendita dei prodotti fino ad arrivarne a vendere 500 al giorno. Prima dell'avvento dei social come TikTok nessuno riusciva a raggiungere quelle cifre", sottolinea.

Nel 2020 altra svolta, la diffusione dei saloni. "Nel 2020 -sottolinea- abbiamo progettato insieme un'apertura a Salerno, una seconda apertura a Napoli a via Toledo, e una terza sempre a Napoli al Vomero. Avevamo progettato tutto ma poi all'improvviso è scoppiato il Covid. C'è stato quindi un bell'anno di 'resistenza', il 2020, e poi lasciataci alle spalle la pandemia abbiamo aumentato la rete di diffusione aprendo anche a Roma, a Milano, a Caserta, un altro a a Salerno. Poi abbiamo aperto a Ibiza, all'interno dell'Hard Rock Hotel e quest'anno bissiamo sempre a Ibiza tra 15 giorni, e ne apriremo un altro a Napoli a Fuorigrotta tra una settimana. E poi altre due aperture tra Nord Italia e Campania nel 2025", annuncia ancora Balato.

Aperture che vanno di pari passo con i posti di lavoro, che rendono particolarmente orgoglioso Balato. "Tra parrucchieri, estetisti e management abbiamo oggi 170 dipendenti, di cui 25 con famiglia. Io ci tengo molto -spiega- a sottolineare questo aspetto, ed è quello che mi spinge ad agire sempre con la massima serietà. Perchè ogni passo che noi facciamo è fatto con la responsabilità di questi bambini che stanno 'crescendo' all'interno delle famiglie che fanno parte del nostro Gruppo. Per questo ci tengo a specificare non tanto il numero dei dipendenti, ma delle famiglie che noi abbiamo all'interno del Gruppo. Questo perchè ogni scelta eventualmente sbagliata, come in un domino, avrebbero conseguenze anche per questi ragazzi", sottolinea

E per Balato centrale è il rapporto con i collaboratori. "Dopo il metodo, che è la base, dopo la standardizzazione del prodotto, l'aspetto centrale della nostra crescita -spiega- è il rapporto umano. Io 'coltivo' il rapporto con le persone intorno a me, con i miei collaboratori, che col tempo diventano miei soci. Le nuove aperture dei saloni -sottolinea- infatti vengono realizzate da me in società con i direttori dei saloni stessi. Direttori che sono altro che miei collaboratori che dopo un percorso fatto nel'azienda si vedono riconoscere una quota della stessa e questo aumenta indubbiamente il senso di responsabilità e di appartenenza al Gruppo e al brand", sottolinea.

All'interno del Gruppo la scelta è quindi quella della partecipazione. "E' per noi il segreto del successo, perchè il direttore sa che non è un semplice 'stipendiato' ma che percepisce anche una percentuale sull'utile, e questo lo spinge a fare sempre meglio. E poi da soci possono investire con me anche in altre attività senza doversi occupare della direzione operativa", sottolinea ancora.

Naturalmente, sottolinea Balato, alla base dei risultati ottenuti "c'è la qualità altissima verso il consumatore finale. Il complimento che ci fa più piacere? Aver raggiunto in modo preciso la coincidenza che si deve creare tra l'aspettativa e il risultato finale. Noi abbiamo il 70% dei clienti che ci raggiungono da fuori città rispetto al salone di riferimento. Più si è distanti rispetto al salone più l'aspettativa è alta", sottolinea. E ai giovani che si vogliono avvicinare a questo mestiere il consiglio è uno: passione. "Al giovane dico innanzitutto di fare ciò che gli piace, perchè oggi viviamo in un mondo con tante distrazioni. Secondo ingrediente: circondarsi di persone 'giuste', capaci dare l'esempio. E impegnarsi tanto: nel nostro lavoro se costruisci tanto dai 20 ai 30 poi il gioco è fatto", conclude.

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Lavoro

Turismo, al via Bit 2025: debutta a Fiera Milano-Rho con oltre mille espositori da 64...

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Un palinsesto di talk per conoscere le eccellenze di oggi ed esplorare i trend di domani

Turismo, al via Bit 2025: debutta a Fiera Milano-Rho con oltre mille espositori da 64 Paesi

Manca ormai pochissimo al taglio del nastro dell’edizione 2025 di Bit – Borsa Internazionale del Turismo, la più importante manifestazione in Italia per l’innovazione nel settore Travel, organizzata da Fiera Milano, che quest’anno debutta a Fiera Milano – Rho, da domenica 9 a martedì 11 febbraio. La nuova location consentirà un layout più lineare e una maggiore fluidità di visita, in particolare nella giornata aperta al pubblico dei viaggiatori di domenica 9 febbraio, oltre a una più efficace logistica con treni, autostrade e parcheggi.

Bit 2025 è una delle manifestazioni fieristiche più importanti per Fiera Milano, anche perché rappresenta uno dei settori strategici in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. In qualità di Partner dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, Fiera Milano metterà a disposizione i propri spazi per ospitare alcune delle competizioni più attese. L’integrazione tra sport, cultura e turismo rappresenta una leva strategica per lo sviluppo del settore, e Bit sarà un appuntamento fondamentale per gli operatori interessati a cogliere le opportunità legate a un evento di portata globale. Il turismo, infatti, sarà un asset fondamentale per il successo dell’evento, con una crescente domanda di servizi innovativi e sostenibili.

In dettaglio, BIT 2025 occuperà i padiglioni 9 e 11 e si articolerà nelle consolidate aree Leisure, dedicata alle destinazioni italiane ed estere, la Digital Area BeTech, riservata alle tecnologie, e Hospitality Area, dedicata ad alberghi e catene. Completano l’offerta diverse aree focus: tra queste, il Villaggio Thermalia by Federterme, un vero e proprio viaggio multisensoriale in una nuova concezione del benessere come filosofia di vita, l’Astoi Village che metterà in vetrina il turismo organizzato e l’area We Live the Bit che porrà in evidenza le iniziative organizzate da Welcome Travel Group nell’ambito della sua partnership con Bit 2025.

Un’occasione unica sia per gli operatori, sia per i viaggiatori per scoprire le eccellenze del turismo da tutto il mondo: grazie alla partecipazione di oltre 1.000 espositori provenienti da 64 Paesi, oltre all’Italia, Bit 2025 sarà una delle edizioni più coinvolgenti e più internazionali degli ultimi anni. Particolarmente significativa la rappresentanza delle le Regioni italiane e una presenza diretta di Enit Spa – ministero del Turismo a guidare la promozione del Belpaese. Presenti anche altre realtà del territorio tra le quali Abbiategrasso, Altamura, Carovigno, Cefalù, Città d’Arte del Veneto, Genova, Grotte di Castellana, Isole Eolie, Lago di Como, Lampedusa, Magenta, Matera, Monreale, Napoli, Parchi Archeologici di Paestum e Velia, Polignano a Mare, o Varese.

A conferma dell’appeal sempre più globale della manifestazione, presenti espositori esteri dai cinque continenti. Solo per citare alcune destinazioni: Algeria, Anguilla, America Centrale, Arabia Saudita, Argentina (Santa Fe), Azzorre, Barbados, Bosnia Erzegovina (Sarajevo), Cambogia, Cina, Corea del Sud, Cuba, Egitto, Georgia, Giappone, Giordania, Gran Canaria, Grecia, Ibiza, Israele, Lanzarote, Madagascar, Marocco, Moldavia, Polonia, Romania, Repubblica Dominicana, Seychelles, Slovenia, Svizzera, Tagikistan, Tenerife, Thailandia, Tunisia, Uruguay, USA e Vietnam.

Tra i Tour Operator si segnalano Alpitour, Caldana Europe, Dimensione Turismo, Gattinoni, Gioco Viaggi – Crociere, Giver, Go Global Travel, Going, I Grandi Viaggi, Il Girasole Viaggi, Imperatore Travel, Mamberto, Meridiano, Rusconi Viaggi, Veratour, Viaggi del Mappamondo, Welcome Travel Group; nella ricettività Blu Hotels, Hoteltourist, Leonardo Hotels, Nicolaus; le aziende del Digital A-Zeta, Blastness, Blinkup, HeyLight by Compass, Holafly, Rate Hawk, Revolut, Sybilla, Slope, Titanka!, Viral Passport; operatori crocieristici e compagnie di navigazione come Costa Crociere, Frittelli Maritime Group, Grimaldi, Msc, Norwegian Cruise Lines; infine, tra i vettori, Air France, All Nippon Airways, British Airways, Delta, Eva Airways, Iberia, Icelandair, Ita Airways, Klm, Singapore Airlines, Tap, Sea Aeroporti di Milano, Trenitalia, Trenord o United Airlines. Il catalogo espositori completo può essere consultato sul sito Bit.

Il programma Hosted Buyer ospiterà inoltre centinaia di buyer invitati da 49 Paesi. Di questi, il 45% proviene dall’Europa, Italia compresa; il 27% dalle Americhe; il 18% da Asia (inclusi Paesi Cis) e Oceania; il 10% da Medio Oriente e Africa. Tra i Paesi più rappresentati Arabia Saudita, Argentina, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Paesi dell’Est Europa, Paesi del Golfo, Spagna, Usa. Di grande rilievo anche le partnership con le associazioni, che includono Astoi – Confindustria Viaggi, Etoa – European Tour Operators Association, Federterme, Fto – Federazione Turismo Organizzato.

A completare gli affondi nel turismo di domani lungo il percorso espositivo, il ricco palinsesto di oltre 40 incontri in formato talk di Bringing Innovation Into Travel. Da sempre infatti Bit è l’appuntamento che anticipa le tendenze dell’anno. E Bit 2025 approfondirà alcuni dei temi più caldi, come overtourism e sostenibilità, intelligenza artificiale, turismo delle emozioni e nomadismo digitale o il ritorno di un rinnovato luxury. Sono solo alcune delle sfide che il Travel dovrà affrontare nei prossimi anni e che saranno discusse negli incontri.

Infine, martedì 11 febbraio l’area-evento Bit4Job, in collaborazione con Lavoro Turismo e Welcome Travel Group, rappresenterà un momento di incontro tra domanda e offerta professionale nel settore, dando a studenti e professionisti la possibilità di incontrare le più importanti aziende del turismo per dare il via, o imprimere una svolta, alla propria carriera. Tra le aziende presenti: Alpitour, Costa Crociere, IC Bellagio, Gattinoni, Insurance Travel, Neos, Stars Be Original, TopTarget, VOIhotels, Welcome Travel Group.

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Lavoro

Turismo, Bit 2025: emozioni, benessere ed esperienze le nicchie più promettenti del Travel

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I nuovi trend al centro della fiera di settore

Turismo, Bit 2025: emozioni, benessere ed esperienze le nicchie più promettenti del Travel

L’ormai prossimo appuntamento con Bit 2025, a fieramilano – Rho da domenica 9 a martedì 11 febbraio, sarà come di consueto l’occasione per fare il punto sullo stato dell’arte del settore e anticipare le tendenze emergenti, sia come opportunità di business per gli operatori sia idee di viaggio uniche e originali per il pubblico. In vista del taglio del nastro, l’Osservatorio di Bit 2025 ha individuato dati e trend di maggiore interesse a partire dal costante dialogo con tutti gli attori della filiera, oltre che analizzando studi e ricerche in partnership con Magda Antonioli, professoressa presso l’Università Bocconi e vicepresidente dell’European Travel Commission.

Secondo il più recente Unwto World Tourism Barometer, nel 2024 l’Europa ha registrato 747 milioni di arrivi internazionali (+5% rispetto al 2023), sostenuti da una forte domanda intraregionale. Ancora l’Unwto, su dati Iata, rileva che nel Vecchio Continente risultano più elevate rispetto al 2019 tanto l’offerta, quanto la domanda di passaggi aerei: l’offerta cresce del +8% sulle rotte interne e +3% su quelle internazionali, mentre la domanda aumenta del +19% sulle rotte domestiche e +1% su quelle estere. Per il 2025 l’organizzazione stima un’ulteriore crescita del turismo internazionale tra il +3% e il +5% sul 2024, che interesserà tutte le regioni.

E se nel 2024 avevamo assistito al modificarsi della stagionalità per le nostre destinazioni mediterranee – con una crescita dei flussi nelle stagioni 'di spalla', per evitare il caldo, e una maggior richiesta di viaggi verso il Nord Europa durante il periodo estivo – quest’anno il 61% dei viaggiatori dichiara di voler pianificare sempre più attività durante la serata o nelle prime ore del mattino perché più fresche, secondo una recente ricerca di Booking.com. Per quanto riguarda l’Italia, un dato particolarmente interessante è la spesa turistica totale che, per il 2024, Confindustria stima in 110 miliardi di euro.

Nell’ambito del più ampio trend dei viaggi slow, all’aria aperta e a contatto con la natura, una delle novità più interessanti è il turismo legato ai fenomeni naturali. A cominciare dall’osservazione del cielo notturno, per il quale è stato coniato il neologismo noctotourism: in particolare, nel 2024 le eclissi e l’apparizione anche a basse latitudini dell’aurora boreale hanno alimentato il desiderio di viaggiare per assistere a fenomeni naturali. Uno studio appena pubblicato da Expedia indica come il 61% dei viaggiatori sia disposto a viaggiare per vedere l’aurora boreale e il 30% per ammirare vulcani, geyser e sorgenti termali. Ma c’è grande interesse anche per il cosiddetto astroturismo, legato all’osservazione del cielo notturno in sé: dai pianeti del nostro sistema solare (a inizio 2025 protagonisti di un raro e spettacolare allineamento) fino ai segreti delle stelle e delle galassie più lontane. Secondo Booking.com, il 60% dei viaggiatori è alla ricerca di zone di 'cielo scuro' (cioè con basso inquinamento luminoso) per ammirarle meglio.

Si evolve ancora anche il turismo del benessere, sempre più legato non solo allo star bene a 360 gradi, ma anche alla ricerca di una longevità in salute: sempre dai dati di Booking.com, risulta che il 60% dei viaggiatori sia interessato a percorsi residenziali di longevità, terapie con luce rossa, crioterapia e trattamenti con cellule staminali, questi ultimi legati anche al turismo medico. Una novità sono i viaggi sensoriali immersivi: i viaggiatori cercano esperienze che stimolino tutti i sensi in modi innovativi, anche con il supporto della realtà aumentata. Tra questi, partecipare a workshop di cucina molecolare, sessioni di aromaterapia in foreste pluviali o tour guidati al buio per amplificare la percezione sensoriale, ma anche locali immersivi progettati per offrire esperienze multisensoriali durante l'aperitivo.

E se il 2024 aveva visto una crescita importante dell’adventure travel al femminile, nel 2025, soprattutto tra millennial e Gen Z (rispettivamente 58% e 65%), si affianca la ricerca di solo travel tra gli uomini, per staccare la spina e ricaricarsi mentalmente e fisicamente, come rileva Booking.com. Sempre più di tendenza anche la Jomo (Joy Of Missing Out), in risposta alla Fomo (Fear of Missing Out) di qualche anno fa. La richiesta di mete relax è in crescita e il 62% dei viaggiatori dichiara che queste ultime sono anche un’occasione per riconnettersi con i propri cari spesso avvalendosi, secondo Expedia, di formule all-inclusive e 'senza pensieri'.

In parallelo, trova nuove forme anche il turismo sportivo. Il nostro Paese vedrà una particolare attenzione per gli sport invernali, nell’ambito del percorso preparatorio alle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026: tre differenti studi delle università La Sapienza, Bocconi e Ca’ Foscari stimano che questi appuntamenti forniranno un contributo importante all’impatto economico complessivo dell’evento olimpico, valutato tra i 2,3 e i 3 miliardi di euro. Secondo Deloitte, sono attesi più di 2 milioni di visitatori con una spesa di 154 milioni di euro per il solo soggiorno. A livello internazionale si segnala la crescita di pacchetti crociera con pratiche sportive e degli hotel e resort che offrono attività semi-agonistiche. In tema di viaggi legati alla musica, una tendenza emergente è il gig tripping: i viaggiatori pianificano i loro itinerari (trip) attorno a più concerti, festival musicali o esibizioni dal vivo (gig), combinando la passione per la musica con l’esplorazione di nuove destinazioni, per creare esperienze culturali e sociali uniche.

Cambia anche lo shopping tourism: esiste nei viaggiatori un forte desiderio di andare oltre le 'bolle' turistiche per interagire con le comunità locali che, ancora secondo Euromonitor, si esprime attraverso l’acquisto di diverse esperienze culturali nella destinazione, mentre per Expedia un nuovo fenomeno è quello dei viaggiatori che vanno sempre più alla ricerca di prodotti che non possono trovare a casa loro. È soprattutto la Gen Z ad alimentare questo fenomeno, anche se tutte le tipologie di viaggiatori amano frequentare i negozi locali: il 39% lo fa abitualmente e il 44% acquista prodotti 'introvabili' nel proprio Paese.

Una tendenza che vede in primo piano l’Italia con la propria offerta enogastronomica unica al mondo e con i prodotti del 'bello e ben fatto' dello stile di vita italiano. Il luxury shopping rimane infatti protagonista nel nostro Paese, con in primo piano Milano: grazie a questa attrattività, nel 2024 Via Montenapoleone è diventata la strada del lusso più cara al mondo, superando la Quinta Avenue di New York. Nell’estate 2024, secondo uno studio di Regione Lombardia i visitatori alto-spendenti hanno speso in media 158 euro al giorno per l’alloggio e 215 euro per ristoranti, shopping, musei e trasporti locali.

Trasversale ai diversi stili di viaggio, si consolida e si rafforza la tendenza all’iper-personalizzazione: un’esigenza sempre più sentita dai viaggiatori, anche quando si tratta di pianificare viaggi di gruppo: in questo senso, afferma una ricerca di Euromonitor International, fondamentale il contributo dell’intelligenza artificiale generativa, che consente di tenere coniugare le esigenze dei singoli con l’organizzazione complessiva attraverso sofisticati algoritmi.

Accanto alla sostenibilità ambientale, ormai un dato acquisito, sempre più centrale per appare anche quella sociale. Tanto i viaggiatori, quanto gli operatori sono sempre più attenti alle politiche Esg (Environmental, Social, Governance): la centralità delle persone è fondamentale per trovare un equilibrio tra valorizzazione economica e tutela delle risorse, garantendo al turismo uno sviluppo sostenibile.

Oltre che nelle proposte degli oltre 1.000 espositori dall’Italia e da 64 Paesi di tutto il mondo, a Bit 2025 l’innovazione sarà protagonista anche del ricco palinsesto dei talk di Bringing Innovation Into Travel, che dedicherà particolare attenzione alle tematiche dell’intelligenza artificiale, il digitale e le start-up, dell’ecoturismo, e dei viaggi emozionali.

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Lavoro

Psicologi: addio a Stefano Benemeglio, padre di ipnosi dinamica e discipline analogiche

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Ricercatore instancabile nel campo della felicità umana, si è spento all’età di 79 anni

Psicologi: addio a Stefano Benemeglio, padre di ipnosi dinamica e discipline analogiche

Il mondo delle discipline analogiche, del benessere e della crescita personale piange la scomparsa di uno dei suoi più grandi pionieri: Stefano Benemeglio. Analogista, psicologo e ricercatore instancabile nel campo della felicità umana, Benemeglio si è spento all’età di 79 anni, lasciando un vuoto immenso in quanti lo hanno conosciuto, seguito e ammirato per il suo lavoro rivoluzionario. Nato come ricercatore e psicologo, Benemeglio ha sviluppato, attraverso anni di studio e approfondimento, un metodo innovativo che ha cambiato il modo di approcciarsi alle dinamiche emotive e comportamentali: le discipline analogiche. Partendo dalla psicologia tradizionale, ha elaborato un sistema unico, basato sull’analogia e sulla comunicazione inconscia, che ha aperto nuove strade nei percorsi di crescita, nella ristrutturazione emotiva e nel percorso analogico, aiutando migliaia di persone a superare blocchi emotivi e a raggiungere un maggiore benessere interiore.

La sua carriera è stata caratterizzata dalla dedizione alla ricerca della felicità e all’esplorazione delle potenzialità umane. Attraverso i suoi libri, corsi e seminari, Benemeglio ha trasmesso non solo conoscenze tecniche, ma anche una profonda saggezza pratica, diventando un punto di riferimento per analogisti, professionisti del benessere e appassionati di crescita personale in tutto il mondo. La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di commozione e gratitudine tra coloro che hanno beneficiato del suo lavoro. Molti lo ricordano non solo come un maestro, ma anche come una persona capace di ispirare con la sua umanità e il suo carisma.

"Stefano Benemeglio – sottolineano dalla sua Scuola – lascia un’eredità immensa, fatta di teorie innovative, strumenti pratici e una visione profondamente ottimistica delle potenzialità umane. Il suo contributo continuerà a vivere attraverso le sue opere e attraverso tutti coloro che, grazie ai suoi insegnamenti, hanno trovato la forza di trasformare la propria vita. Il mondo del benessere e delle discipline analogiche perde una figura di spicco, ma il suo messaggio rimarrà vivo, guidando future generazioni verso una maggiore consapevolezza e felicità. Grazie, Stefano Benemeglio, per tutto ciò che ci hai donato. Riposa in pace".

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Lavoro

Turismo, Luciano Pareschi (Ass. parchi permanenti): “Fino a 350 mln fatturato,...

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Il presidente: "I parchi stanno diventando sempre più una destinazione turistica e rappresentano un valore aggiunto per i territori. Abbiamo cominciato i lavori per Agua Azul, una struttura che si integrerà perfettamente nell'ambientazione caraibica del parco Caribe Bay"

Luciano Pareschi presidente dell’Associazione parchi permanenti italiani e fondatore di Caribe Bay

"Il 2022 il 2023 e il 2024 sono stati anni positivi per i parchi permanenti italiani. Abbiamo già registrato una crescita del 7% e i dati Siae ci dicono che le strutture tematiche, acquatiche e naturalistiche sono visitate annualmente da oltre 17 milioni di persone, con un fatturato di oltre 300 milioni di euro, arrivando a 350 milioni di euro". Lo dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Luciano Pareschi, imprenditore che ha un'impresa al 100% italiana, è presidente dell’Associazione parchi permanenti italiani e fondatore di Caribe Bay, parco a tema acquatico di Jesolo.

"Da qui al 2027 – assicura – stimiamo di avere almeno mezzo miliardo di investimenti, abbiamo 30 mila posti di lavoro diretti e arriviamo a 60 mila con l'indotto. Si arriva a circa a un miliardo tra ristorazione, merchandising e, se teniamo conto anche dell'indotto, arriviamo anche a due miliardi di euro".

"Stiamo entrando dentro a pieno titolo – avverte – nel settore turismo. I parchi – spiega – stanno diventando sempre più una destinazione turistica e rappresentano un valore aggiunto per i territori, basti pensare a cosa rappresenta Gardaland per il lago di Garda".

"Noi – precisa – stiamo continuando ad investire per migliorarci perché il nostro obiettivo è che i nostri ospiti, non clienti, entrando nei parchi dicano wow". Un wow che arriva anche dai più giovani: "Soprattutto nei parchi acquatici registriamo sempre più una presenza giovane. Ci sono alcuni parchi, tra cui Caribe Bay, che attraggono i ragazzi perché sono instagrammabili, cioè i ragazzi vengono per farsi i selfie, per girare i video, perché sono diventati luoghi, tra virgolette, un po' magici".

"L'innovazione del divertimento turistico dei parchi – assicura il presidente Pareschi – non conosce sosta. Quest’anno abbiamo cominciato i lavori per Agua Azul, una struttura che si integrerà perfettamente nell'ambientazione caraibica del parco Caribe Bay. Prevista anche una vasca ad alta salinità per provare le stesse emozioni di un bagno nel Mar Morto".

"Una novità strategica – sottolinea – che permetterà di integrare la tradizionale offerta di attrazioni e spettacoli all’insegna dell’adrenalina e del divertimento con nuove proposte pensate per chi desidera vivere momenti di puro relax, da dedicare al benessere e alla cura del corpo. Agua Azul sarà pronta nel 2026 e si troverà in una zona appartata di Caribe Bay, tra la foresta tropicale che avvolge gli scivoli di Toboganes e l’Arena Show. Realizzata in perfetto stile caraibico, Agua Azul si integrerà con le attrazioni già esistenti, creando un continuum tra spazi interni ed esterni; in linea con la vocazione green del parco, si avvarrà di un impianto geotermico a basso impatto per il riscaldamento dell’acqua".

"La parte esterna – anticipa all’Adnkronos/Labitalia – sarà caratterizzata da 12 vasche idromassaggio a bassa salinità con cascate cervicali e da una grande piscina ad alta salinità, dove si potrà provare l’emozione di galleggiare proprio come nelle acque del Mar Morto. Nella parte interna saranno invece presenti diverse 3 stanze emozionali: un bagno turco ambientato in una foresta tropicale con una temperatura di 35/40 gradi, un passaggio innevato ad una temperatura di 8/10 gradi e una grotta nella quale sarà ricreata una bufera di neve con temperature sottozero".

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Lavoro

Freelance? Ecco come costruire un futuro professionale

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Da Fidocommercialista strumenti pratici per calcolare le tariffe corrette

Freelance? Ecco come costruire un futuro professionale

“Approcciarsi alla carriera da freelance con una visione chiara e pianificata può fare la differenza. Non si tratta solo di saper vendere le proprie competenze, ma anche di sviluppare una mentalità imprenditoriale, imparando a prevedere e gestire i costi con consapevolezza”. A dirlo Nicola e Filippo Primieri, i founder di Fidocommercialista, startup che semplifica la burocrazia e fiscalità quotidiana delle partite Iva ed imprenditori supportandoli ad aprire e gestire un'attività in Italia. La piattaforma digitale di Fidocommercialista offre supporto personalizzato per semplificare la gestione della partita Iva, permettendo ai professionisti di concentrarsi su ciò che sanno fare meglio. I founder di Fidocommercialista propongono strumenti pratici per calcolare le tariffe corrette, basandosi su tre assi. 1) Reddito netto desiderato: definire obiettivi finanziari chiari.

2) Ore fatturabili realistiche: considerare il tempo dedicato alla ricerca di clienti o alle attività amministrative. 3) Gestione dei costi: valutare tutte le spese operative, dai contributi previdenziali agli strumenti di lavoro.

“Aprire una partita Iva – spiegano – non è un salto nel buio, ma un passo verso l’indipendenza. Con il giusto supporto, ogni giovane professionista può trasformare le sfide della burocrazia in opportunità di crescita. Per aiutare i lavoratori autonomi offriamo sessioni di consulenza personalizzate. In particolare, il team supporta i professionisti in regime forfettario nel calcolo corretto delle tariffe, considerando tutti i parametri economici e fiscali rilevanti”.

Fido commercialista ha sviluppato infatti il calcolatore forfettario, https://fidocommercialista.it/calcolatore/, si tratta di uno strumento online che ti aiuta a stimare tasse e contributi in base al tuo fatturato e regime fiscale. Inserendo pochi dati, come il tipo di attività e il reddito annuo, puoi capire quanto dovrai pagare e quanto ti rimane netto. E' pensato per freelance, professionisti e piccoli imprenditori che vogliono pianificare meglio le proprie finanze. In pochi clic, offre una visione chiara e utile della tua situazione fiscale.

Ecco le 7 dritte per diventare freelance per migliorare le proprie finanze con consapevolezza e preparazione e garantirsi un futuro professionale solido e sostenibile. 1) Valutazione della situazione finanziaria: tenere un registro dettagliato di tutte le entrate e uscite, inclusi compensi ricevuti e spese aziendali, per identificare schemi e aree di miglioramento.

2) Pianificazione e budgeting: creare un budget che includa spese essenziali, risparmi e investimenti, garantendo flessibilità e aggiornamenti regolari e stabilire obiettivi di guadagno realistici in base all’esperienza e alla domanda del mercato.

3) Gestione delle tasse e contributi: accantonare una percentuale delle entrate, generalmente tra il 20% e il 30%, per coprire le tasse ed evitare imprevisti. 4) Creazione di un fondo di emergenza: costituire un fondo di emergenza per coprire almeno 3-6 mesi di spese, utile nei periodi di inattività o in caso di imprevisti.

5) Investimenti e pianificazione futura: destinare una parte del reddito a investimenti a lungo termine per garantire sicurezza finanziaria e reinvestire nel business per migliorare competenze e ampliare opportunità professionali.

6) Networking e collaborazioni: espandere la rete professionale per aumentare le opportunità lavorative e ridurre la dipendenza da un unico cliente o progetto. 7) Utilizzo di strumenti tecnologici: l’utilizzo di strumenti tecnologici avanzati, come quelli proposti da Fidocommercialista, è fondamentale per semplificare la gestione aziendale e migliorare l'efficienza operativa.

“Ad esempio – spiegano Nicola e Filippo Primieri – grazie alla piattaforma digitale proprietaria è possibile utilizzare software di fatturazione e contabilità per automatizzare la gestione delle fatture, monitorare il flusso di cassa in tempo reale e semplificare i processi amministrativi. Questi strumenti riducono gli errori, migliorano la visibilità finanziaria e permettono alle aziende di concentrarsi sulle attività strategiche, eliminando le complessità legate alla burocrazia”

“Insieme, queste strategie permettono una gestione finanziaria più efficace, favorendo stabilità economica e un percorso professionale sostenibile e la possibilità di concentrarsi sullo sviluppo della propria carriera professionale”,concludono i co-founder di Fidocommercialista.

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Legnoarredo, filiera chiude 2024 con fatturato in calo a 51,6 mld (-3,1%), export -2,3%

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Feltrin, 'il settore ha navigato nella tempesta meglio di altri’

Legnoarredo, filiera chiude 2024 con fatturato in calo a 51,6 mld (-3,1%), export -2,3%

Il 2024 della filiera legno-arredo si chiude con un fatturato alla produzione pari a 51,6 miliardi di euro, in flessione del 3,1% (53,2 miliardi nel 2023), in continuità con la normalizzazione avviatasi nel 2023, dopo due anni di grande crescita per il settore. A dirlo sono i preconsuntivi elaborati dal centro studi di FederlegnoArredo su dati Istat. La flessione riguarda le vendite sul mercato interno, pari a 32,2 miliardi di euro, che costituiscono oltre il 60% del giro d’affari complessivo e registrano un -3,5%, dovuto in gran parte alla riduzione degli incentivi fiscali previsti negli anni precedenti. L’export, che rappresenta il 38% del fatturato totale della filiera, chiude a -2,3% con un valore pari a 19,4 miliardi di euro. Il saldo commerciale della filiera sfiora gli 8 miliardi di euro (era di 8,4 miliardi nel 2023).

“Una flessione del 3,1% -commenta il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin– è da ritenersi comunque contenuta, dato il contesto economico e geopolitico attuale e rispetto a quanto potevamo aspettarci. Questo non significa che la situazione sia facile, anzi, ma possiamo dire che, come in altri periodi, la filiera nel suo complesso ha saputo navigare meglio di altri, anche in acque molto tempestose”. A dimostrazione di questo, spiega Feltrin, il dato sulla produzione industriale del 2024, che si discosta di poco da quello del 2019: “Ciò conferma la tenuta nei numeri e la predisposizione sempre più elevata del pubblico nel riconoscere il valore dei prodotti del nostro design, da sempre sinonimo di qualità, innovazione e stile”.

Il presidente, tuttavia, mantiene cautela: “Non ci facciamo illusioni e siamo consapevoli di quanto i fragili equilibri oltre confine, le crisi economiche di Germania e Francia, il possibile ingresso di prodotti cinesi nei nostri mercati come conseguenza della paventata introduzione dei dazi americani, siano variabili e metteranno a dura prova le aziende nei primi mesi del 2025".

Per Fetrin occorrerà “individuare velocemente mercati di sbocco alternativi e programmare investimenti strategici anche in termini di sostenibilità, formazione per la transizione digitale e forme alternative di approvvigionamento energetico, i cui costi sono tornati ad avere un impatto molto forte sui bilanci delle imprese”. La produzione industriale di novembre registra un +3,6% per il mobile, anche se il cumulato rimane negativo (-2,8%): “Difficile per tanto fare previsioni a lungo termine -osserva- ma una cosa è certa: nonostante questa situazione le aziende hanno rafforzato la loro fiducia nel Salone del Mobile 2025 quale opportunità strategica: esporre nei padiglioni di Rho Fiera è la più potente chiave di accesso per il business del settore. Oggi più che mai, c’è bisogno di Salone del Mobile”.

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Bini (Fvg): “Git esempio di buone pratiche di gestione, Grado spiaggia bella e...

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Soddisfazione per i prezzi invariati, sulle presenze di turisti stranieri e sul tema della vigilanza in spiaggia

Bini (Fvg):

"Git è un esempio di buone pratiche di gestione e programmazione, quella di Grado è una spiaggia bella e moderna. Ha una grande capacità di offrire servizi". Così l’assessore regionale del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, intervenuto oggi alla presentazione del bilancio 2024 della Grado impianti turistici e della Stagione 2025. Prendendo spunto dalla relazione di Marin, Bini ha manifestato soddisfazione per i prezzi invariati, sulle presenze di turisti stranieri e sul tema della vigilanza in spiaggia. "Gli strumenti di reperimento sono interessanti e moderni", così Bini.

"Qui si fanno i fatti – ha proseguito l’assessore – continuano gli investimenti. È stato completato il primo lotto delle Terme, il secondo sarà completo a luglio. Potenziati i parcheggi. Investito 1 milione di euro per il fronte spiaggia, per i servizi igienici e la palazzina Antiche Terme. Continueremo a spingere sull’acceleratore il terziario rappresenta un asse di sviluppo importantissimo per la comunità. Non si compie nessun traguardo, si va avanti e se si vince, si vince tutti assieme".

"Git – ha ribadito il sindaco di Grado, Giuseppe Corbatto – è un modello virtuoso di collaborazione punta ad un turismo sostenibile e qualità. La stagione balneare è frutto di lavoro sinergico. Le spiagge sono un patrimonio da conservare e preservare".

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Grado prepara la stagione 2025, 13 milioni di fatturato entro il 2028

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1622 i metri di arenile in gestion, 7564 i lettini a disposizione e 3100 gli ombrelloni installati.

Grado prepara la stagione 2025, 13 milioni di fatturato entro il 2028

Presentato oggi nella sede Git spa di Grado 'Estate 2025. Una stagione da raccontare'. Presenti il presidente della società Roberto Marin, l’assessore regionale al Turismo e alle Attività Produttive, Sergio Emidio Bini e il sindaco Giuseppe Corbatto. Git, società a partecipazione pubblica per il 90% della Regione e per il 10% del Comune, ha 194 dipendenti e 134 anni di storia turistica nel settore balneare. Sono 1622 i metri di arenile in gestione di Git, 7564 i lettini a disposizione e 3100 gli ombrelloni installati. Alla spiaggia sono state riconosciute 36 bandiere blu.

Dal 2022, è stato raggiunto il +25% di fatturato. Nel 2024 sono stati raggiunti i 10 milioni di euro di volume. Il trend si dimostra quindi progressivo con un utile migliorato che, come affermato dal presidente di Git, Marin, "permette più investimenti e più occupazione". Entro il 2028, la previsione di crescita del fatturato atteso è di 13 milioni di euro con una crescita annua del 10%. Rispetto al 2022, nel 2024 i ricavi generati dalle prenotazioni on line si attestano sul +63% che si traduce nel +28% sulle prenotazioni totali. Aggiornata l’App Git – Grado per le prenotazioni. Incrementato del +177% il servizio sharing dell’ombrellone. I clienti fidelizzati sono cresciuti dell’88%.

"Grado – ha ricordato il presidente Marin – è la prima spiaggia in Italia prenotata dai turisti stranieri è la tredicesima miglior spiaggia d’Europa e la seconda in Italia dopo Vieste". La 'famiglia Git' ha 101 dipendenti annui. Si registra il +7% di dipendenti annui, la maggioranza proveniente dalla provincia di Gorizia. Restano invariati i prezzi eccetto l’aumento della tariffa per la 'Spiaggia di Sissi' dove l’ombrellone giornaliero in prima linea costa 67 euro. "Nel 2025 – ha aggiunto Marin – raggiungiamo il 100% di rinnovamento della spiaggia i campi da tennis e di padel si presentano ampliati. Aprirà la Baby beach. Previste più serate a tema al parco acquatico e alle Antiche Terme".

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Nhrg, logistica turismo e commercio con più richieste di profili professionali

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Il turismo ha necessità soprattutto di personale addetto all’accoglienza; personale di sala e di cucina a tutti i livelli

Nhrg, logistica turismo e commercio con più richieste di profili professionali

Il 2024 per Nhrg, agenzia per il lavoro, ha significato l’anno del consolidamento con una crescita esponenziale rispetto al 2023. Nhrg, nata nel 2020, è in grande espansione e ha registrato un forte incremento in diversi settori del mercato. In testa la logistica con una crescita del 23%, seguita dal turismo con un +10%, alimentare e commercio/retail si attestano entrambi ad un + 5%, infine, ma sempre in crescita il settore della metalmeccanica con un +4%.

I profili più ricercati per quanto riguarda il settore della logistica sono autista e magazziniere. Il turismo ha necessità soprattutto di personale addetto all’accoglienza; personale di sala e di cucina a tutti i livelli. Nell’alimentare la richiesta riguarda soprattutto operatori di linea, addetti al packaging e alla produzione; commercio e retail ricercano e-commerce manager, content manager, customer care, addetti vendita. La richiesta di personale IT è trasversale a tutti i settori in testa IT manager, social media manager, addetti alla web security.

“Prevedo – dichiara Gianni Scaperrotta ceo di Nhrg – un 2025 con una crescita costante. Ritengo che il settore della logistica avrà un aumento significativo perché l’aumento dell’e-commerce, a tutti i livelli, porta ad una richiesta sempre maggiore di profili legati a questo settore. Anche il settore del turismo manterrà un livello di crescita significativo, non solo per il Giubileo, ma soprattutto perché dopo gli anni della pandemia il desiderio di vivere l’esperienza del viaggio è sempre più sentita. Per quanto riguarda la metalmeccanica prevedo una certa stabilità così come per il settore alimentare. In crescita e sempre più traversali i profili IT e legati alla sostenibilità”.

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Tra sfide e pmi i 30 anni di Temporary e Fractional Management

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Il punto di Maurizio Quarta, managing partner di Temporary Management & Capital Advisors e fondatore del gruppo internazionale IMW operante oggi in trenta paesi

Maurizio Quarta

Trent’anni fa veniva presentata la prima grande indagine sul temporary management (TM) in Italia, lanciata da Atema in partnership con L’Impresa e guidata da Maurizio Quarta. A Maurizio Quarta, managing partner di Temporary Management & Capital Advisors e fondatore del gruppo internazionale IMW operante oggi in trenta paesi, Adnkronos/Labitalia ha chiesto di raccontare l’evoluzione del mercato, facendo riferimento ad una successiva indagine del 2015 (sempre da lui guidata con Leading network e IIm Italy) e ad altre di respiro internazionale.

"I punti più rilevanti emersi nel 1995 – spiega – in primis, la presenza di poche società specializzate di livello, oltre ad uno scarso interesse da parte di gruppi stranieri. In secondo luogo, il servizio risultava poco usato da pmi e aziende familiari ed era percepito soprattutto come adatto a situazioni di crisi. Infine, si palesava molta confusione tra TM e consulenza. Il mercato delle pmi è sicuramente in crescita. Già l’indagine del 2015 evidenzia come conoscenza ed utilizzo dello strumento da parte delle pmi fossero sensibilmente aumentati, con un in più un sostanziale cambio di prospettiva in cui il TM veniva visto soprattutto come un mezzo importante per portare in azienda competenze manageriali".

"A livello generale – avverte – la conoscenza nelle pmi è cresciuta: circa il 60% delle aziende piccole (<20 milioni) lo conosce, con un utilizzo che si assesta intorno al 10-12% a seconda delle classi di fatturato. Importante anche il dato per aziende molto piccole (2-5 milioni): la conoscenza dello strumento è pari al 63% con un utilizzo pari all’8%, soprattutto per progetti di lunga durata (esempio 24 mesi), gestiti a tempo parziale".

Per Maurizio Quarta questo accresciuto interesse ed utilizzo si deve a "una spinta che deriva dalle numerose e importanti sfide che le pmi italiane si trovano oggi a dover fronteggiare. 1) La tendenza dei grandi oem (original equipment manufacturer) a ridisegnare l’intera catena del valore, che implica forte digitalizzazione delle pmi della filiera e maggiore integrazione tra grandi aziende e pmi, in difficoltà per la limitatezza di risorse disponibili e per il non semplice dialogo tra realtà aventi diversi e modi di operare e comunicare".

"2) Il passaggio – continua – dalla digitalizzazione forzata a quella ragionata: circa il 50% delle imprese (Osservatorio Polimi) deve fare il salto. 3) Sostenibilità e ESG: se oggi (ormai ieri) per molti era solo una leva di marketing, domani (ormai oggi) è sempre più leva di vantaggio competitivo, richiesta dalle banche e dai grandi Oem. Il che significa integrare gli obiettivi ESG nella strategia economico-finanziaria aziendale (senza parlare della prospettiva verso il Report Integrato di Sostenibilità). 4) Passaggio generazionale: tema ipertrattato anche per l’alto numero di pmi ancora non pronte o comunque senza un piano strutturato già avviato".

Tra le altre sfide ricorda: "La crescita all’estero: necessario passare dal concetto di esportazione a quello di internazionalizzazione, per aumentare e riqualificare la presenza sui mercati. Ciò richiede un sostanziale cambio di approccio: per citare Confindustria Lombardia e Assolombarda, 'bisogna portare sempre più geopolitica nella fabbrica' (come il principio del friend shoring rigorosamente applicato dagli USA), così come serve una 'presenza più strutturata' ed 'essere più locali', passare progressivamente da una logica che vede i mercati esteri come sbocco addizionale ad una che percepisce i mercati esteri come fonte di fattori produttivi e destinatari di investimenti diretti. Da non trascurare infine l’impatto di quanto prescritto dal Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza. Teoricamente – dice – i fondi messi a disposizione dal Pnrr potrebbero essere di aiuto, anche se una recente indagine Unioncamere – Centro studi Guglielmo Tagliacarne, evidenzia come l’80% delle pmi che non ha a piano di utilizzare le risorse allocate".

In quali aree le pmi utilizzano maggiormente il TM? "L’imprenditore – afferma Maurizio Quarta – tende a privilegiare quelle con un più immediato impatto sul conto economico (esempio operations, area commerciale, internazionalizzazione), trascurando almeno in parte le aree finanza e risorse umane. Su queste aree è necessario un grande lavoro di stimolo: sulla finanza, per superare l’ostacolo, soprattutto psicologico, legato al dare accesso ai propri conti (oltre al delicato del rapporto con altri professionisti in azienda), e sulle risorse umane per far comprendere il valore economico di una loro gestione in chiave professionale".

"Secondo un’indagine internazionale del 2022 – osserva – il grosso dei progetti TM nel mondo interessa aziende medio-grandi, con solo il 26% nella fascia 100-500 dipendenti (teniamo conto che molte aziende familiari si collocano tra 200 e 400 dipendenti) e il 12% nella fascia di quelle più piccole (<100). Nonostante un mercato in crescita, l’Italia resta ancora un mercato molto piccolo se raffrontato con quelli di altri grandi paesi: parliamo infatti di centinaia di milioni di € a fronte di miliardi".

"TM e fractional management di fondo – commenta – due facce della stessa medaglia. Il fractional, come da esperienze estere, è una particolare declinazione del TM nata sulla spinta della domanda di imprese molto piccole (esempio sotto i 5 milioni) per situazioni nelle quali il classico TM potrebbe essere ridondante. In aziende più grandi la scelta della modalità, full time o part time, è funzione del problema da risolvere e del contesto, tenuto conto che il bacino dei manager è lo stesso. Il fractional lo si è sempre fatto: oggi è sicuramente molto più conosciuto ed apprezzato grazie ad una pregevole attività di tipo informativo e di marketing".

"TManager e fractionalmanager – sottolinea – ben si distinguono rispetto al consulente: rispetto a quest’ultimo, attua un progetto o un’iniziativa specifica; è un operativo, uno che 'fa' avendo responsabilità dirette, deleghe e poteri. In epoche molto recenti, però, l’eccessiva attenzione all’aspetto 'esteriore' del fractional rispetto alla sua 'essenza manageriale', ha finito per produrre un effetto perverso. Sembra infatti essere aumentata l’offerta di servizi di fractional management (non di TM) con un numero crescente di operatori che si presentano al mercato: nella maggior parte dei casi, basta navigare sul web, si tratta di società di consulenza che presentano anche questo servizio, dato che nella modalità fractional/part time le con il consulente diventano più sfumate".

"Sul TM – continua – questo avviene tuttora in maniera trascurabile anche per il fatto di dover ottemperare a determinate disposizioni legislative (es. autorizzazioni dal Ministero del Lavoro) cosa che non sussiste per il fractional".

"Negli anni – sostiene – il numero di operatori qualificati e specializzati non è cambiato di molto (specie di quelli con significativa esposizione sui mercati internazionali), così come l’interesse da parte di realtà straniere, eccetto qualche sporadico caso non di successo. Il 2024 ha rappresentato una significativa discontinuità: è stata completata l’acquisizione della maggioranza di un importante operatore italiano da parte di un gruppo francese, tra i più rilevanti a livello globale. Nello stesso periodo, altri due gruppi francesi, entrambi finanziati da un fondo di PE, ed un gruppo americano (idem come sopra) si sono mossi in Italia alla ricerca di società da acquisire. Un noto operatore italiano è peraltro 'ufficialmente' in vendita".

"Le conseguenze per il mercato – dice – sono certamente positive in termini di innalzamento della qualità del servizio ai clienti, potendo attingere ad esperienze di successo in contesti molto diversi l’uno dall’altro, e di allargamento dei paesi in cui è possibile seguire un cliente italiano". Ma cosa cambia se dietro un acquirente estero c’è un fondo di Private Equity? "Premesso che – spiega Maurizio Quarta – la logica dell’operazione, vista già in altri mercati, è quella di far crescere i volumi e far aumentare il valore complessivo del gruppo nell’ottica di plusvalenza tipica di un fondo, si sta assistendo ad operazioni riguardanti anche piccole aziende, operanti anche in mercati relativamente piccoli. La pressione ad accrescere i volumi tende a sua volta a ribaltarsi sulla società acquisita: in diversi casi all’estero è stata rilevata la tendenza ad una certa riduzione dei prezzi (con beneficio per i clienti)".

E per i manager cosa cambia? "In operazioni estere – avverte – si è manifestata una certa pressione sui compensi dei TMan per salvaguardare i margini. Non a caso, l’indagine di Inima sui temporary manager evidenzia come la pressione sul pricing definita 'alta' cresca dal 30% (ultimi 6 mesi) al 41% (prossimi 6 mesi)".

"La possibile distonia culturale – osserva Maurizio Quarta – derivante dalle diverse strutture dei mercati, ovvero tra un’Italia a trazione pmi e società estere maggiormente a trazione grandi imprese. Potrebbe anche porsi qualche problema di natura 'formale', derivante dal fatto che le società straniere per lo più 'somministrino' (contrattualizzino il temporary manager) e che quelle italiane, siano spesso in possesso di un’autorizzazione ministeriale per l’attività di ricerca e selezione. Si tratterebbe comunque di impatti di portata limitata. E per il 2025 il mercato avrà un trend sempre positivo con possibilità di nuove operazioni societarie".

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Dazi, Fontana (Confindustria Puglia): “A rischio export di pasta e burrate”

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Il presidente degli industriali pugliesi: "Prodotti farmaceutici e agroalimentare rischierebbero di non essere più competitivi"

Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia

"La Puglia ha una grande quantità di export verso gli Usa, a partire dal settore agroalimentare. Pasta, mozzarelle, burrate, ci sono tantissimi prodotti che esportiamo negli Usa. Ma non solo: ci sono anche aziende farmaceutiche che producono i loro prodotti qui e lì esportano in Usa. Ma con l'eventuale applicazione di dazi del 25% è chiaro che questi prodotti non sarebbero più competitivi. E sarebbe un danno enorme per questi settori, ma anche per tutti quelli a loro collegati. Pensiamo ad esempio ai macchinari per fare la pasta, alla logistica per le spedizioni, al packaging". E' preoccupato Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, interpellato da Adnkronos/Labitalia, sui possibili effetti che l'imposizione di dazi da parte di Trump sui prodotti europei avrebbero sull'export pugliese.

Secondo Fontana, "gli unici dazi da applicare dovrebbero essere quelli verso i Paesi che non rispettano l'ambiente e i diritti dei lavoratori, e non quelli sulle merci indistintamente". E per l'industriale nel caso di dazi Usa la risposta dovrebbe essere unitaria da parte dell'Europa. "Se Trump dovesse mettere davvero dei dazi ai prodotti italiani ed europei vorrei che le stesse tasse venissero messe, non da una singola nazione ma dall'intera Europa, agli Stati Uniti. Questo è quello che vorrei, ma si tratta del libro dei sogni", sottolinea amaro Fontana.

E allora il consiglio per gli imprenditori, dice, è "di cercare di avere prodotti che hanno sempre più valore aggiunto, essere sempre competitivi sulla qualità dei prodotti per fare sì che anche se il prodotto viene a costare di più, si riesce comunque a continuare a vendere anche in determinati mercati". "Mettere innovazione e ricerca in tutto quello che facciamo, aggiungendo valore aggiunto ai nostri prodotti, è l'unica strategia che posso indicare ai nostri imprenditori", conclude.

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Nel 2025 aziende cercano professionisti Ia sostenibilità e sicurezza informatica

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Hunters Group, gestire i vari rischi che possono impattare sul business delle aziende è, in un momento storico complesso e in continua evoluzione come quello attuale, fondamentale

Nel 2025 aziende cercano professionisti Ia sostenibilità e sicurezza informatica

Quali saranno i lavori più richiesti del 2025? Dove si concentreranno le maggiori opportunità di carriera per i professionisti? “Per il 2025 – riferisce Silvia Movio, director di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – dal punto di vista delle opportunità di lavoro, ci sono alcuni ambiti che sembrano soffrire decisamente meno della crisi generale e sono quelli legati alle nuove tecnologie, all’intelligenza artificiale, alla sicurezza informatica e alla sostenibilità. Secondo il nostro osservatorio è proprio qui che si concentreranno, nei prossimi mesi, le maggiori opportunità di carriera e guadagno per lavoratori giovani e meno giovani”.

Sono tre le professioni più richieste nel 2025 secondo Hunters Group. 1) Artificial intelligence engineer: progetta, sviluppa e implementa soluzioni di intelligenza artificiale, combinando competenze in programmazione, scienza dei dati e machine learning per trasformare grandi quantità di dati in sistemi intelligenti e automatizzati, ottimizzando così processi e decisioni aziendali.

2) Cyber security engineer: progetta e implementa misure di sicurezza per proteggere le reti e i sistemi informatici da minacce o attacchi e, in caso di violazioni, fa in modo che tutto torni alla normalità nel più breve tempo possibile. 3) Data specialist: raccoglie, analizza e interpreta grandi quantità di dati per aiutare le aziende a prendere le decisioni migliori e per rendere i processi più efficienti.

“Negli ultimi anni – aggiunge Silvia Movio – abbiamo assistito, fortunatamente, ad un aumento dell’attenzione al benessere delle persone e quindi non dobbiamo stupirci che, nel prossimo futuro, aumenteranno notevolmente le richieste per gli specialisti delle risorse umane, ovvero quei professionisti che si occupano di tutto ciò che riguarda il capitale umano, sia dal punto di vista pratico (processi di selezione, assunzioni, retribuzioni ad esempio) sia da un punto di vista più immateriale e legato, come dicevamo, al benessere dei lavoratori, attraverso l’implementazione di piani di formazione o azioni che possano favorire il bilanciamento tra vita professionale e vita privata”.

Gestire i vari rischi che possono impattare sul business delle aziende è, in un momento storico complesso e in continua evoluzione come quello attuale, fondamentale. Per questo motivo, chi si occupa di risk management – quell’insieme di attività legate alla identificazione, valutazione e mitigazione dei rischi – avrà molte occasioni nel 2025. Un altro professionista molto richiesto è, infine, il consulente della sostenibilità, ovvero colui che sviluppa pratiche per ridurre l’impatto ambientale delle aziende e per migliorarne la responsabilità sociale, anche in ottica Esg.

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Imprese, Edizione e 21 Invest: 2100 ventures per nuove opportunità sviluppo e investimento

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A darne notizia è stato il presidente Alessandro Benetton durante una lezione a un’aula di 100 giovani studenti di Oxford italian society

Imprese, Edizione e 21 Invest: 2100 ventures per nuove opportunità sviluppo e investimento

Edizione e 21 Invest spingono l’acceleratore su 2100 ventures per nuove opportunità di sviluppo e investimento. A darne notizia è stato il presidente Alessandro Benetton durante una lezione a un’aula di 100 giovani studenti di Oxford italian society, che raduna gli italiani che studiano a oxford, e di united Italian Societies che raggruppa tutte le associazioni di alunni che dal Bel Paese portano avanti la loro formazione nel mondo.

“E’ un progetto – ha detto – con cuore italiano ma con una grande ambizione europea, con sede a Milano e Londra. Vogliamo sostenere i migliori talenti nel fare impresa nel mondo, rafforzando i legami tra il mercato dell'innovazione italiano e quello internazionale” ha dichiarato il presidente, Alessandro Benetton, durante la lezione agli studenti di Oxford. Ad oggi, abbiamo realizzato oltre 25 investimenti. Una startup su due nel nostro portafoglio ha un founder italiano, alcuni di loro hanno studiato proprio qui ad Oxford” ha continuato l’imprenditore, rivolgendosi agli alunni che cercano ispirazione nelle storie come quelle rappresentate nel libro La Traiettoria. “Hanno business che stanno trasformando radicalmente il nostro modo di vivere e lavorare: dando un nuovo valore ai dati, supportando l’innovazione digitale nelle industrie tradizionali e definendo nuovi modelli per la transizione globale verso un’economia sostenibile”.

“Investire in startup, per un grande Gruppo come Edizione – ha spiegato – è una scelta strategica per sperimentare nuove forme di business. In questo modo creiamo una contaminazione virtuosa tra la visione di un investitore internazionale e di lungo periodo come Edizione, la logica e la disciplina dell’asset management 21 Invest e la capacità di innovare tipica delle startup. La velocità nel prendere decisioni, la capacità di reagire alle situazioni impreviste, l’attenzione a riempire nuovi spazi di business sono caratteristiche innate nelle startup, che possono migliorare sempre più il modo di affrontare il mercato delle nostre aziende partecipate. Siamo convinti che, grazie al nuovo assetto di 2100 Ventures, avremo una marcia in più nell’individuare e cogliere nuove opportunità di sviluppo”.

2100 Ventures è un venture capital europeo nato dall’intesa tra Alessandro Benetton e tre giovani professionisti esperti del settore finanziario e del venture capital internazionale: Andrea Casasco, Andrea Gennarini e Andrea Gurnari.

Il venture è caratterizzato da parole chiave che sono proprie della strategia più trasversale messa in campo da Alessandro Benetton: innovazione e start-up. E’ così che 2100 Ventures investe in imprenditori di tutto il mondo che stanno plasmando il futuro, dalla burocrazia ai servizi alla persona, dalla finanza ai processi aziendali, utilizzando i dati per guidare la transizione verso un'economia sostenibile e promuovendo l'innovazione digitale nei settori tradizionali. Con sedi a Milano e Londra, 2100 Ventures promuove oggi oltre 25 start-up internazionali (in ben 8 Paesi europei:) in fase early-stage (Pre-seed, Seed) nei settori Software as a Service (SaaS), intelligenza artificiale (AI), fintech e data e ClimateTech, per lo più di nazionalità italiana o con founder italiani all’estero.

Si tratta ormai, dati i volumi raggiunti nel giro di soli due anni, di un vero e proprio snodo tra il mercato del venture capital italiano e quello europeo che punta al meglio del talento imprenditoriale internazionale 4 dei loro founder sono alumni della Oxford University – favorendo dunque una continua contaminazione e scambio di opportunità. La contaminazione, d’altra parte, insieme alla 'sperimentazione del fare' rientrano nella strategia di business perseguita da Alessandro Benetton in Edizione e in 21 Invest che quindi, quasi come un naturale percorso sul solco avviato, ora decidono di supportare l’attività di 2100 Ventures, dandogli così la possibilità di investire in migliori talenti a livello europeo. Va anche ricordato che l’innovazione è il driver per lo sviluppo e la crescita e che, in tandem con la sostenibilità, rappresenta il network dal quale transita la contaminazione, grazie a esperienze come quelle messe in campo nei cosiddetti 'Innovation hub' nelle aziende del Gruppo Edizione. Da quello dell’aeroporto di Fiumicino, dove si sperimentano i servizi hi-tech per gli aeroporti, al programma Next di Avolta per gli autogrill e l’esperienza food & beverage dei viaggiatori.

L’obiettivo, ora attraverso la spinta apportata a 2100 Ventures, è investire nei migliori founders e supportarli nel diventare realtà di successo.

Ad esempio. 2100 Ventures investe in realtà ad alto potenziale di successo: il co-fondatore di Desia, Raffaele Terrone, è un 2nd time founder, essendo co-fondatore di Scalapay, unicorno italiano dei pagamenti, e vantando quindi un solito track record.

Desia (UK): gli investitori professionisti spesso si trovano a dover analizzare manualmente una mole enorme di dati, un processo che richiede tempo e precisione. Desia risolve questo problema con una piattaforma di intelligenza artificiale che semplifica le analisi e le valutazioni degli obiettivi di investimento. Fondata da Raffaele Terrone (cofondatore di Scalapay e precedentemente in Goldman Sachs), Alessandro Amaro e Mehmet Öner Yalçin, tutti con esperienza in Advent International, Desia utilizza una tecnologia avanzata per trasformare un processo complesso in uno strumento veloce ed efficace.

2100 Ventures insieme ai grandi nomi del venture capital europeo: a luglio 2024, LocalGlobe e ETF Partners, fondi di Venture Capital di primo piano a livello Europeo, hanno guidato la raccolta di 12,5 milioni di dollari (circa 11,6 milioni di euro) sostenendo l’espansione di Cubbit, in Europa.

Cubbit (Italy): il cloud storage tradizionale dipende da data center centralizzati, con un impatto negativo sull’ambiente. Cubbit offre un cloud distribuito che garantisce sicurezza, privacy e sostenibilità, eliminando l’uso di data center. Fondata a Bologna nel 2016 da un'idea di Marco Moschettini, Stefano Onofri, Alessandro Cillario e Lorenzo Posani, la startup rappresenta un passo avanti verso un futuro tecnologico ecologico.

2100 Ventures investe in competenze su tutti i territori, nazionali e internazionali: il fondatore di Autone, Adil bouhdadi è di origini francesi, vive a Milano e la sua startup è basata tra Parigi e Londra.

Autone (France): le aziende del settore retail, in particolare fashion e beauty, spesso affrontano sfide complesse nella gestione dell’inventario su diversi canali distributivi. autone offre una piattaforma software che con Artificial Intelligence migliora il processo decisionale, ottimizzando la gestione degli SKU e aumentando marginalità e vendite. Fondata da Adil e Harry, ex dipendenti di multinazionali del lusso come Kering e LVMH, la startup è stata selezionata da Y-Combinator, il più prestigioso acceleratore di startup al mondo ha già effettuato round successivi ricevendo funding da fondi come General Catalyst, confermando il suo potenziale rivoluzionario.

A seguire altri investimenti. Juniper (UK): Le assicurazioni sanitarie tradizionali spesso trascurano la salute riproduttiva e genitale, lasciando molti senza un’adeguata copertura. Juniper colma questa lacuna con un programma assicurativo completo, pensato per supportare dipendenti di medie e grandi aziende e garantire benessere riproduttivo per tutti i generi. Fondata da Ambra Zhang, che ha ideato la startup dopo aver vissuto in prima persona le difficoltà di ottenere cure per la sindrome dell’ovaio policistico, Juniper rappresenta una soluzione innovativa e inclusiva.

BonusX (Italy): molte persone aventi diritto a prestazioni sociali non riescono ad accedervi a causa di processi complessi e opachi. BonusX semplifica l’accesso a servizi pubblici e agevolazioni fiscali, aiutando i cittadini a scoprire e richiedere i benefici che spettano loro. Fondata nel 2022 da Giovanni Pizza e Fabrizio Pinci, BonusX ha già supportato oltre 250mila persone, gestendo pratiche per un valore di 16 milioni di euro distribuiti in bonus.

Foreverland (Italy): Lo spreco alimentare è una delle principali sfide globali. Foreverland riduce gli sprechi utilizzando sottoprodotti come la carruba per creare alimenti sostenibili e gustosi andando a sostituire il cacao, principale causa di deforestazione. Fondata come società benefit, la startup foodtech si impegna a sostenere le economie locali e il settore alimentare, con una missione orientata al futuro e all’ambiente.

Beyond Aero (France): L’aviazione regionale ha bisogno di soluzioni sostenibili per ridurre le emissioni. Beyond Aero sviluppa aerei elettrici a idrogeno che promettono di rivoluzionare il settore con un futuro a zero emissioni. Fondata nel 2020 da Eloa Guillotin, Hugo Tarlé e Valentin Chomel, la startup ha un team di oltre 45 esperti con esperienza in aziende leader. Beyond Aero ha sedi a Tolosa, Parigi e Los Angeles.

Swap (UK): Swap – nell’epoca di massimo lustro per l’e-commerce – ha sviluppato un'unica soluzione integrata per l'intera infrastruttura logistica dei commercianti, partendo dai due elementi più complessi del puzzle: i resi e le operazioni transfrontaliere. Il team di Swap gestisce direttamente tutti i rapporti con corrieri, fornitori di protezione pacchi e partner per il riciclo, restituendo tempo prezioso alle aziende. Fondata da Sam Atkinson e Zach Baliet nel 2022, è basata a Londra.

Kurrent (US): Kurrent offre una piattaforma dati nativa che fornisce dati in tempo reale e di importanza critica per il business, arricchiti dal contesto storico. Kurrent non si limita a memorizzare lo stato attuale dei dati, ma registra anche le modifiche che i dati subiscono nel temp documentando cosa è cambiato, perché è cambiato e l'ordine in cui le modifiche sono avvenute. Kurrent permette che le decisioni aziendali possono essere guidate da un contesto storico completo. Con sede a San Francisco, la tecnologia nativa per eventi di Kurrent è utilizzata in contesti ad alta criticità nei settori della finanza, tecnologia, petrolio e gas, manifattura, retail, sanità, automotive, pubblica amministrazione e molti altri settori a livello globale.

JetHR (Italy): La gestione delle paghe e del personale nelle PMI è spesso complessa e burocratica. JetHR automatizza queste attività, rendendo più semplici operazioni come assunzioni, pagamenti e contrattualizzazioni. Fondata da Marco Ogliengo e Francesco Scalambino, la startup si rivolge alle PMI con 1-500 dipendenti, abbattendo barriere amministrative e migliorando l’efficienza nella gestione delle risorse umane.

2100 Ventures intende continuare ad investire in settori emergenti, sostenendo i founder delle startup in portafoglio nella creazione di imprese di successo e scoprendo nuovi talenti da valorizzare.

L'ottimismo sull'ecosistema italiano è palpabile, soprattutto nell'ambito dell'innovazione industriale. 2100 Ventures, consapevole che non esiste una formula magica per prevedere il successo delle start-up, si impegna ad aumentare le probabilità di successo dei fondatori in qualsiasi circostanza. L'obiettivo è investire in soluzioni innovative che plasmeranno il futuro secolo, contribuendo al progresso e alla leadership dell'Italia in settori chiave dell'innovazione tecnologica.

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Int, adesione alla XXI edizione di ‘M’illumino di meno’ di Rai Radio 2

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per la Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili 2025

Int, adesione alla XXI edizione di 'M’illumino di meno' di Rai Radio 2

"Nelle precedenti adesioni alla Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, l’Istituto nazionale tributaristi (Int) invitava le iscritte e gli iscritti ad anticipare la chiusura degli studi il 16 febbraio spegnendo le luci, le apparecchiature elettroniche e limitando il consumo di quelle indispensabili. Cadendo quest'anno il 16 di domenica e gli studi sono chiusi, non ci si limiterà a proporre l'azione per un giorno, ma per tutta la durata di M'illumino di meno di Rai Radio 2, coinvolgendo tributariste e tributaristi non solo nei loro studi ma anche presso le loro abitazioni. Infatti dal 16 al 21 febbraio chiederemo pertanto di limitare, dalle ore 18 il consumo di energia elettrica in studio e a casa". E' quanto si legge in una nota.

"Inoltre – continua – inviteremo a chiudere per tutta la settimana mezz'ora prima gli studi, comunicando alla clientela la motivazione: 'Adesione a m'illumino di meno', pertanto come Caterpillar di Rai Radio 2 nella XXI edizione, non ci impegneremo solo il 16 febbraio, Giornata nazionale del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, ma sino a venerdì 21 febbraio.

Il presidente dell’Int, Riccardo Alemanno, ha così motivato l’azione comunicativa alla clientela sull’adesione: “Oltre alla riduzione di consumo di energia elettrica in studio e a casa, inviteremo a chiudere mezz’ora prima gli studi, motivando ciò con l’adesione a M’illumino di meno. Ci auguriamo così di coinvolgere anche i nostri assistiti, perché riflettere sul risparmio energetico e sugli stili di vita sostenibili è importante, ma non di meno lo sono anche piccole azioni concrete. Per questo ogni anno ringraziamo la trasmissione Caterpillar di Rai Radio 2, non solo di farci riflettere sulle problematiche energetiche e di sostenibilità ambientale, ma di stimolarci ad azioni concrete, magari anche piccole azioni, ma che diventerebbero grandi se si trasformassero in un’ abitudine di vita”.

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Git, le novità della nuova stagione 2025

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Grado impianti turistici spa ha presentato ufficialmente i progetti per l’estate

Git, le novità della nuova stagione 2025

Si è conclusa con successo la conferenza stampa organizzata dalla Grado impianti turistici spa (Git), durante la quale sono stati presentati ufficialmente i progetti per l’estate 2025. L’evento ha riunito rappresentanti istituzionali, media e operatori del settore, offrendo una panoramica delle nuove iniziative e dei risultati conseguiti nell’ultimo triennio. Il presidente di Git spa, Roberto Marin, ha evidenziato i significativi risultati raggiunti nella stagione 2024, che rappresentano una testimonianza concreta del percorso di crescita e innovazione avviato dal nuovo consiglio di amministrazione nel 2022. La crescita del fatturato, pari al +25% rispetto al 2022, segna una tappa fondamentale, con previsioni di ulteriore sviluppo per i prossimi anni.

Entro il 2028, qualora fosse confermata l’attuale concessione demaniale, con la richiesta di una nuova concessione e il completamento dei lavori di ristrutturazione delle nuove Terme marine sarà possibile raggiungere un fatturato di 13 milioni di euro, una crescita organica annua del 10%, un ulteriore consolidamento del processo di destagionalizzazione e la creazione di 45 nuovi posti di lavoro.

Il 2024 ha visto un incremento straordinario dei ricavi generati dalle prenotazioni online, con un aumento del +63% rispetto al 2022. I ricavi online sono passati da 1,1 milioni di euro nel 2022 a 1,8 milioni di euro nel 2024, confermando Grado come lo stabilimento italiano leader per numero di prenotazioni straniere, secondo i dati forniti da Spiagge.it. Il servizio di sharing dell’ombrellone, introdotto nel 2023, ha visto un incremento dell’88% dei clienti nel 2024, rivoluzionando l’esperienza degli ospiti e migliorandone la soddisfazione. L’aggiornamento dell’app Git-Grado ha ulteriormente migliorato l’offerta digitale, consentendo di prenotare servizi come la piscina termale e il beauty center in modo semplice e immediato.

Git considera il capitale umano il cuore pulsante della propria strategia aziendale. Per valorizzare al meglio i propri collaboratori, l’azienda ha introdotto un insieme di iniziative mirate, tra cui: un’academy dedicata, che garantisce percorsi di formazione continua; esperienze di team building, pensate per rafforzare il senso di squadra e la collaborazione; benefit e premialità che includono una staff house con 30 posti letto, accesso gratuito alla palestra, un’area relax dedicata e buoni pasto con ristoranti convenzionati.

Il successo di questa strategia è stato confermato dal recente recruiting day: oltre 60 nuove posizioni lavorative sono state messe a disposizione, attirando più di 200 candidature, a testimonianza dell’attrattività di Git come datore di lavoro.

L’estate 2025 segnerà un passo importante verso il benessere e la salute, con l’introduzione di una politica smoke-free dove gli ospiti saranno invitati a non fumare sulla spiaggia. Questo cambiamento non solo mira a tutelare la salute di tutti gli ospiti, ma anche a garantire un ambiente più pulito nel rispetto della natura. Aree dedicate per i fumatori saranno organizzate al di fuori della spiaggia. Parallelamente, sarà riconfermata la Spiaggia rosa, frutto della collaborazione con la Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, un simbolo concreto di sensibilità sociale e attenzione alla prevenzione. Per gli amanti dello sport, l’area dedicata al tennis sarà ampliata con l’aggiunta di due campi da padel, rispondendo alla crescente popolarità di questa disciplina nell’attuale mercato.

La stagione sarà progettata per soddisfare ogni tipo di pubblico, dai giovani alle famiglie. Per i più giovani, sono in programma serate dj presso il parco acquatico e il ritorno del format 'Cuore italiano' al ristorante Antiche terme. Per i più piccoli, la Baby beach sarà tematizzata con un nuovissimo galeone dei pirati con ambientazione e animazione a tema. L’estate si preannuncia inoltre ricca di eventi, mese per mese. Maggio: inaugurazione della stagione e il ritorno delle Frecce Tricolori. Giugno: apertura del parco acquatico e celebrazione del Solstizio d’estate. Luglio: la seconda edizione della grande festa La manna… 30 anni dopo e l’iconico dinner show al tramonto con il Consorzio Fvg via dei Sapori. Agosto: l’attesissimo Ferragosto in spiaggia. Eventi settimanali: appuntamenti con Libri & autori a Grado, Parco acquatico by night e i venerdì con dj al bar Numero uno. Per i più piccoli: spettacoli di bolle, laboratori musicali con l’Associazione UP e la prima edizione della Festa dei pirati. Stagione dello sport con la terza edizione della Barcolana Grado Sup experience e Hell’s race. Winter season che trasformerà lo stabilimento balneare in un magico villaggio di Natale durante le festività.

Durante l’evento, l’assessore regionale Sergio Emidio Bini ha affermato: “Da sempre il mare rappresenta punto di forza del turismo in Regione, anche perché 7 visitatori su 10 arrivano in Friuli-Venezia Giulia tra maggio e settembre. Nel nuovo anno record del turismo, il 2024, Grado si è confermata una delle mete privilegiate della Regione, con oltre 1,4 milioni di presenze, al terzo posto subito dopo Lignano e Trieste. La Regione crede fortemente in questa località, come dimostrano l’investimento da 1 milione di euro per la riqualificazione della zona prospiciente la spiaggia di Grado, con particolare riferimento alle strutture a servizio della spiaggia medesima e i lavori in corso alle Terme. Il cantiere del secondo lotto funzionale, del valore complessivo di oltre 4,5 milioni di euro, prosegue nei tempi stabiliti con l’obiettivo nell’arco di sei mesi di restituire alla città e ai turisti un secondo piano della palazzina termale completamente rinnovato, con nuovi servizi sanitari mirati alla cura della persona e al relax”.

Concludendo, il presidente Marin ha dichiarato: "Ogni estate è una storia da ricordare, e quest’anno vogliamo che tutti gli ospiti si sentano protagonisti di una storia unica che racconti di emozioni, divertimento e momenti indimenticabili in riva al mare". Per ulteriori dettagli sui progetti e gli eventi in programma, si invita a visitare il sito ufficiale www.gradoit.it.

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Vienna celebra il bicentenario di Strauss tra concerti, nuovi musei e balli senza tempo

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Per tutto il 2025 più di 65 le produzioni per 250 giorni di spettacoli in programma

Vienna celebra il bicentenario di Strauss tra concerti, nuovi musei e balli senza tempo

Si è aperto, a Vienna, il grande anno dei festeggiamenti per il bicentenario di Johann Strauss. Per tutto il 2025 saranno più di 65 le produzioni per 250 giorni di spettacoli in programma, da concerti di musica classica a performance innovative, balli e operette, mostre e installazioni e ancora proiezioni e sperimentazioni, con la partecipazione di 400 artisti e 40 partner, che coinvolgeranno 69 location in tutti i 23 distretti della capitale austriaca.

Nella città che, 200 anni fa, il 25 ottobre 1825, diede i natali a uno dei più famosi compositori del mondo, che vi è vissuto fino alla sua morte, il 3 giugno 1899, ogni angolo è dedicato a questo illustre concittadino. ‘King of Waltz. Queen of Music’ è il claim di questo anniversario perché, se è vero che Strauss è stato ribattezzato il ‘Re del Walzer’, Vienna è di sicuro universalmente riconosciuta come la ‘regina’ della musica. Una città da sempre meta prediletta per il turismo musicale che affronta questo 2025 forte degli ottimi risultati raggiunti nell’anno che si è appena concluso, che ha registrato 18,9 milioni di pernottamenti (+9% rispetto al 2023) e ricavi record, destinati a essere superati in questi 12 mesi grazie a un’offerta culturale che rende Vienna una destinazione ‘must’ per il 2025.

E per orientarsi a percorrere un itinerario ideale, arriva in aiuto la App iVie offerta da Austria Tourism, l’Ente nazionale austriaco per il turismo, scaricabile gratuitamente dal sito www.austria.info, che, oltre a una guida per la città, propone diverse passeggiate tematiche tra cui anche quella attraverso 10 luoghi sulle orme di Strauss.

Il programma del bicentenario, consultabile sul sito www.johannstrauss2025.at, si articola su tre assi: ‘Pur’, quello centrale, si focalizza sulle composizioni originali di Strauss con le sue melodie eterne e i suoi capolavori proposti in concerti di altissimo livello; ‘Mix’ esplora nuove dimensioni reinterpretando le opere di Strauss in contesti moderni; ‘Off’ invita gli spettatori in un viaggio sperimentale trasformando la musica di Strauss in nuovi formati e dimensioni.

A illustrarne gli obiettivi è Roland Geyer, Ceo e direttore artistico di Johann Strauss 2025 Wien: “Vienna è la capitale mondiale della musica e i turisti vengono qui anche per sentire i concerti di Struass. Per questo abbiamo deciso di organizzare e finanziare un grande festival per celebrare il bicentenario, che attirerà moltissimi visitatori, austriaci e stranieri. Un anno cominciato con il tradizionale concerto di Capodanno e che andrà avanti fino al 31 dicembre. In ogni momento dell’anno ci sarà qualcosa da ascoltare e da vedere, fra concerti, spettacoli, mostre e installazioni ispirate a Strauss. Un’occasione importante per riaffermare il ruolo che tuttora Vienna riveste all’apice della cultura e in particolare della musica mondiale”.

“Il programma dell’anno – aggiunge – mette in luce il ‘Re del valzer’ da ogni possibile prospettiva, e non mancheranno le sorprese. Una Prima a settimana da offrire agli spettatori, per celebrare tutto lo splendore culturale con cui Vienna è associata”.

Dopo il celeberrimo Concerto di Capodanno che ogni 1° gennaio dà il saluto al nuovo anno e che ha aperto anche il bicentenario, nella stessa sala, la Golden Hall, del famoso Musikverein (dove Strauss diresse il ballo inaugurale nel 1870) si è tenuta il 18 gennaio una delle esibizioni di punta di questo speciale 2025, che ha riproposto in modo originale i brani eseguiti nel 1900 proprio in memoria e onore di Strauss. Il Concerto è stato diretto – cosa non frequente – da una donna, Oksana Lyniv, che è ucraina.

“Sono nata in una zona dell’Ucraina occidentale – afferma – che un tempo era parte dell’impero austriaco e la musica di Strauss è molto popolare nel mio paese. E’ per me un onore aver ricevuto l’invito a dirigere questo concerto, che comprende pezzi rari e meno noti. Mi sono documentata leggendo molti articoli dell’epoca. La mia idea è di dare un ritmo di danza, che ricordi quella gioia di vivere espressa nelle opere di Strauss e figlia del suo tempo. Credo che Strauss possa essere considerato un ambasciatore di pace e di dialogo perché la sua musica è ascoltata ovunque, quindi è un messaggio molto attuale ai nostri giorni”.

Altra suggestiva location che ospita musica classica è l’Orangerie del Castello di Schonbrunn, con il suo Ensemble accompagnato da due cantanti di Opera che presenta le più belle melodie di Strauss e anche di Mozart. Al concerto serale si può abbinare la cena e, volendo, può essere preceduto dalla visita del Castello, tra i monumenti più importanti e conosciuti del paese.

Naturalmente non si può non citare a Vienna la famosa Opera di Stato, oltre alla Volksoper, per i fortunati che riusciranno ad accaparrarsi un biglietto oppure avranno la tenacia di mettersi in fila per guadagnarsi un posto in piedi ‘last minute’ pur di entrare in questo tempio mondiale della musica, dove l'unica opera di Johann Strauss ‘Ritter Pásmán’ fu rappresentata per la prima volta nel 1892.

E proprio nel 2025 riapre nella sua sede storica accanto al celebre Naschmarkt, completamente rinnovata, il MusikTheater an der Wien, dopo due anni di lavori durante i quali le rappresentazioni si sono tenute temporaneamente nella Halle E del MuseumsQuartier, suggestiva ‘agorà’ molto frequentata dai viennesi. Johann Strauss era strettamente legato al MusikTheater an der Wien, unico teatro d’opera di area tedesca con un’attività stagionale: è qui, infatti, che hanno debuttato ben 13 delle sue 15 operette. E qui il bicentenario ha preso il via il 18 gennaio con l’operetta ‘Das Spitzentuch der Königin’ (‘Lo scialle di pizzo della regina’), rappresentata per la prima volta nel 1880.

Mentre nel complesso del MuseumsQuartier si trova una delle installazioni create per il bicentenario: la ‘Escape Room’, ideata dall’artista e designer viennese Deborah Sengl, che vuole essere una riflessione sui nostri desideri e le nostre paure attraverso aspetti della vita e della personalità del musicista. “Ho fatto diverse Escape rooms, questa dedicata a Strauss – sottolinea l’artista – ha un significato meno politico di altre, ma propone un approccio diverso al musicista attraverso quella che definisco una cross art”.

Per avere una panoramica di quello che la musica ha rappresentato per Vienna, vale la pena fare un giro alla Haus der Musik, la Casa della musica, ospitata nei quattro piani del palazzo che fu dell’arciduca Carlo. E’ qui, nella prima parte, che si può conoscere tutto della celebre Wiener Philharmoniker, tra le orchestre più famose al mondo, fondata da Otto Nicolai proprio in questo palazzo per creare un’orchestra indipendente da quella di corte, nel 1842, e tuttora collegata all’orchestra dell’Opera, con direttori che, dal 1933, non sono fissi ma di volta in volta invitati, come avviene nel famoso Concerto di Capodanno, al quale, dal 2004, è stato aggiunto anche uno estivo a Schonbrunn.

Ma la Haus der Musik, che quest’anno festeggia i 25 anni, è un museo del suono interattivo, concepito come un esperimento della musica con tutti i sensi: si può vedere la fisica del suono con la riproduzione delle onde, le caratteristiche dell’organo uditivo, i diversi strumenti e i suoni che emettono, ascoltare come sente un bambino nella pancia della mamma o come un gatto o un cane percepiscono la voce del padrone. Un altro piano è dedicato ai grandi musicisti, tra cui Strauss, mentre nell’ultima sala si può sperimentare di essere direttore virtuale della Philharmoniker.

Visitare Vienna, quest’anno, è un po’ come fare un tuffo nell’Ottocento, negli anni di splendore dell’Impero asburgico in cui Strauss è vissuto come vera e propria ‘superstar’ del suo tempo, osannato per le sue composizioni che restano ancora oggi tra le più celebri della storia della musica, a partire dal famoso valzer ‘Sul bel Danubio blu’. Per immergersi in quell’atmosfera, si può partire dalla visita del Wien Museum, riaperto nell’edificio anni ’50 affacciato su Karlsplatz a dicembre 2023 dopo una lunga ristrutturazione, che presenta la storia della città in modo completamente nuovo, passando ovviamente anche per l’epoca di Strauss, con illustrazioni disponibili pure nella collezione online.

Quando si cita Johann Strauss a Vienna si specifica ‘Strauss II’ o ‘Strauss figlio’ essendo lui figlio d’arte appunto. Johann Strauss padre è stato, infatti, un celebre compositore, introdotto a corte e fondatore di un’orchestra diventata una vera e propria ‘azienda di famiglia’. Per conoscere la storia degli Strauss, basta spostarsi dall’altro lato di Karlsplatz, perché di fronte all’iconico Palazzo della Secessione ha aperto a novembre 2024, e resterà come esposizione permanente anche oltre il bicentenario, il Johann Strauss New Dimensions, che propone una ricostruzione interattiva e immersiva della movimentata vita di questa famiglia di musicisti: un’autoguida, disponibile anche in italiano, dotata di tracciamento Gps, conduce attraverso un percorso che diventa esperienza.

La voce narrante racconta che Johann padre cercò di dissuadere il primogenito che portava il suo stesso nome dal seguire le sue orme, ma il destino di Strauss figlio era scritto nelle note. Con il padre ebbe quindi un rapporto difficile, mentre la madre Anna, che poi divorzierà, lo ha sempre protetto. E, nonostante l’opposizione paterna, il giovane Strauss fece il suo debutto al Casino di Dommayer nel 1844, incantando il pubblico, e compose il suo primo valzer a soli sei anni.

A raccontare le opere di Strauss e la saga della famiglia è anche la mostra ‘Johann Strauss. The Exhibition’, in collaborazione con la Wienbibliothek, la biblioteca comunale, in corso al Theatermuseum, nel Palazzo Lobkowitz, fino al 23 giugno. Si apre con la sua operetta più famosa ‘Die Fledermaus’ (‘Il Pipistrello’), rappresentata dal 1874 continuativamente (in sala anche una partitura originale manoscritta), per proseguire attraverso i personaggi che hanno ruotato intorno alla sua vita e al suo lavoro.

La musica in casa Strauss era una dote ereditaria, e si scopre così che anche gli altri due fratelli maschi, Joseph e Eduard, sono stati musicisti e insieme alla madre hanno gestito l’orchestra creata dal padre, e portata ovunque in Europa ma anche in Russia e negli Stati Uniti. Un vero e proprio business che Johann era molto abile a gestire, coadiuvato poi anche dalle sue tre mogli, sposate dopo aver avuto, si dice, ben 14 fidanzate, di cui due russe, ufficiali e documentate. La prima moglie, Jetty Treffz, di sette anni più grande, era una cantante, ma morì dopo 15 anni; la seconda, sposata poche settimane dopo, Lili Dittrich, 25 anni di meno, era un’attrice che poi lo lasciò per il direttore del Theatre an der Wien; con la terza, Adele Strauss, pure molto più giovane e con il suo stesso cognome da un precedente matrimonio, si sposò in Sassonia-Coburgo perché già divorziato, ne ‘adottò’ la figlia (lui che non era stato padre) e visse fino alla fine.

Per restare sulle tracce della vita viennese di Strauss, è visitabile anche una delle case in cui ha vissuto, in Praterstrasse 54, dove tra l’altro compose nel 1867 ‘Sul bel Danubio blu’, e dove sono esposti arredi e manoscritti. Un appartamento borghese vicino al Prater, il parco divertimenti con la famosa ruota che è tra i simboli della città, non lontano dal luogo in cui era nato (ricordato da una targa commemorativa con un ritratto in rilievo). Una zona che oggi rappresenta un nuovo volto di Vienna, quello delle architetture avveniristiche: fra tutte, la Messe Wien, che ospita la Fiera, e il nuovo Campus universitario della Facoltà di Economia, con edifici progettati da architetti famosi in tutto il mondo come Zaha Hadid.

Anche due delle più famose chiese di Vienna parlano di Strauss: Karlskirche, dove sposò la seconda moglie, e naturalmente la cattedrale di Santo Stefano, dove sposò la prima, e dove l’ultrapopolarità di Strauss proseguita dopo la sua morte costrinse persino i nazisti negli anni Trenta a cancellare dal libro delle nascite la traccia dell’origine ebraica della famiglia.

Percorrendo il famoso ring, il viale che ruota attorno al centro storico di Vienna, si arriva poi allo Stadtpark, dove dal 1921 sorge una statua dorata dedicata al ‘Re del Valzer’, immancabile meta di selfie per i turisti. Mentre spingendosi un po’ più fuori si può fare il pellegrinaggio al Cimitero centrale di Vienna, dove Strauss riposa in buona compagnia di altri illustri ‘colleghi’ che la città ha voluto omaggiare con tombe d’onore.

E c’è un altro luogo, in uno dei distretti che circondano il centro storico, custode di storia e di aneddoti: il Casino Zogernitz, termine che indicava non un luogo di gioco ma una casa piccola, dove si trova l’ultima sala da ballo esistente dove hanno suonato tutti gli Strauss. Dopo alterne destinazioni e anni di abbandono, è stata restituita al pubblico nel 2023 grazie all’investimento dell’imprenditore Hermann Rauter, che ha comprato e ristrutturato l’edificio riportando la sala all’antico splendore, e aprendo al piano superiore anche un museo per farne la ‘Casa di Strauss’ (House of Strauss), completata da un caffè in partnership con un ristorante stellato e un gift shop.

“Vienna è conosciuta come la capitale della musica – osserva – e la sua storia è passata da questo luogo. Prima non esisteva un posto simile in città. Abbiamo voluto curare ogni dettaglio che può avere un’architettura moderna all’interno di un edificio antico. Ci sono pannelli esplicativi e interattivi. Ad esempio, ci si può fare una foto ed essere riprodotto come un personaggio di operetta. Ci sono anche alcuni oggetti da collezione, come l’ultimo piano appartenuto alla famiglia e che chiunque può suonare, perché la nostra idea non è quella di un museo dove le cose esposte non possano essere avvicinate ma al contrario dove tutto si possa toccare. Il 70% delle informazioni raccolte non era noto. Abbiamo creato questa mostra permanente dedicata a Strauss, alla sua famiglia e al suo tempo anche con la consulenza del suo discendente”.

E infatti, alla ‘House of Strauss’, può capitare anche di incontrarlo Eduard Strauss, bisnipote del fratello di Johann, di cu porta il nome, custode delle memorie di famiglia e presidente del Vienna Institute for Strauss Research. Ci tiene a ricordare come la musica coinvolgesse tutta la famiglia e non solo il suo esponente più famoso: “Sono in tutto 1.600 i pezzi composti da tutti gli Strauss in totale e che formano quel meraviglioso mondo della musica della mia famiglia”, sottolinea. Giudice in pensione ora dedito a tempo pieno al lavoro di ricerca e alle consulenze, come quella per la ‘House of Strauss’ e per il bicentenario, precisa: “Attualmente non ci sono musicisti tra i discendenti, io ero un giudice, mio figlio è un insegnante, ma c’è un nipotino in arrivo e chissà…”.

La sala della ‘House of Strauss’, oltre a organizzare concerti e proiezioni, è tornata ad ospitare numerosi balli rievocando i fasti ottocenteschi di una tradizione ancora oggi più che viva a Vienna. Tanto che il valzer viennese, inizialmente considerato sconveniente ma poi definitivamente sdoganato e uscito dal recinto della corte con l’ascesa della borghesia, dopo il Congresso di Vienna del 1815, nel 2017 è stato dichiarato Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dall’Unesco.

La stagione dei balli di Vienna è una delle magie dell'inverno austriaco: nella capitale se ne tengono oltre 400. Inizia il primo giorno di Carnevale, che in Austria, come in tutti i Paesi di lingua tedesca, è l’11 novembre; un tempo la stagione, che ha il culmine nei mesi di gennaio e febbraio, finiva con il mercoledì delle Ceneri, ma oggi i balli si allestiscono anche fino a primavera ed estate, organizzati da istituzioni, aziende, professionisti. Quelli che però sono rimasti uguali dai tempi dell'imperatore Giuseppe II, che per primo aprì a tutti gli eventi danzanti della Hofburg, sono il cerimoniale e gli usi di corte. Dress-code rigoroso, un piccolo oggetto in dono alle signore o signorine, fanfara di apertura, ingresso delle debuttanti e dei debuttanti e la celebre esclamazione ‘Alles Walzer!’ con cui viene dato il via alle danze, in cui naturalmente le melodie di Strauss la fanno da padrone.

La cultura delle danze a Vienna è talmente radicata che quasi tutti i ragazzi viennesi, nell’adolescenza, fanno un corso di ballo. E sono numerose le scuole in città: tra le più antiche la Elmayer, con sede vicino alla storica Scuola di equitazione spagnola, dove si esibiscono i celebri cavalli Lipizzani. Oggi a gestirla è Thomas Schafer-Elmayer, che rappresenta la terza generazione e che, dopo una carriera manageriale all’estero, è rientrato a Vienna per dedicarsi a questa che considera una vera missione.

“Vienna rappresenta un unicum, l’unica città al mondo dove si può trovare questo entusiasmo, questa passione e questa tradizione per il ballo. Il valzer è il ballo più semplice da imparare. Teniamo corsi individuali e di coppia o collettivi, per matrimoni e anche per turisti, a partire dall’età di 14 anni. Facciamo pure eventi aziendali come forma di team building”, spiega Schafer-Elmayer, che è anche autore di libri sulla Business Etiquette, sul protocollo e le buone maniere, che insegna in seminari a tema.

E per chi, in visita in città, volesse provare l’ebbrezza di volteggiare tra sale decorate di stucchi e specchi, fiori e cornici dorate, tra le note del valzer, il sito www.austria.info offre anche una serie di ‘dritte’ dall’abbigliamento all’acconciatura, oltre a un veloce ‘recap’ sul passo base del valzer. Anche se praticamente ogni sera, durante la stagione, ci sono diversi balli tra cui scegliere, è consigliabile però ordinare i biglietti con largo anticipo. Si potrà così vivere a pieno quello spirito che gli austriaci chiamano Lebensgefuhl, un mix tra esperienza e attitudine che solo in questa terra di compositori come Strauss si può vivere. E che a Vienna assume un fascino senza tempo.

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Meno costi fissi e più efficienza energetica, startup EnergyTogether vince Hackathon MiWa

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La proposta che arriva dal Team D.D.D.

Il Ceo di Miwa Energia Michele Zullo premia il Team D.D.D. vincitore con il progetto EnergyTogheter

L’installazione di un unico contatore di potenza superiore per condomini, dotato di un sistema di monitoraggio in tempo reale dei consumi per ogni appartamento. Puntando a ridurre i costi fissi, migliorare la trasparenza nella ripartizione delle spese e ottimizzare l’efficienza energetica. E' l'idea alla base del progetto 'EnergyTogether', del team D.D.D. composto da Damiano Colangelo, Daniele Belmonte e Daniele Iervolino, tre giovani professionisti di Apice (Bn), che si è aggiudicato il primo premio dell'Hackathon MiWa, evento organizzato nell’ambito del programma 'BeneventoBoost', e consistente in un percorso di incubazione presso 'Sei Sannio'.

Hackathon MiWa ha coinvolto oltre 30 giovani talenti tra i 16 e i 35 anni, tra studenti, professionisti e startupper, supportati da un team di oltre 10 mentor e valutati da una giuria di oltre 15 esperti provenienti dai mondi scolastico, universitario e imprenditoriale. L’evento ha rappresentato un’occasione unica per valorizzare il talento locale e per far conoscere MiWa Energia come realtà impegnata nell’innovazione e attiva nel territorio sannita. La contaminazione di idee e competenze tra i partecipanti ha generato un impatto positivo per tutti, contribuendo a rafforzare il tessuto innovativo della comunità locale.

Altri due progetti sono stati premiati con riconoscimenti speciali del valore di 1.000 euro ciascuno. Il primo, Cyclette MiWa, è stato sviluppato da Alessandro Mignone, Alessandro Agrella e Luca Corso, studenti del Liceo Scientifico Galilei-Vetrone di Benevento. Il progetto unisce efficienza energetica, attività fisica ed educazione al risparmio energetico, prevedendo l’installazione di cyclette innovative in ambienti come uffici, parchi e palestre per generare energia pulita mentre si promuove uno stile di vita sano. Il secondo, MiWa Buddy, è stato ideato da Antonio Di Dio, Gabriele Colantuoni ed Emanuele Crafa, tre giovani universitari Unisannio ed anche loro ex studenti del Galieli-Vetrone di Benevento. Questa soluzione si rivolge ai clienti MiWa più 'Smart', dando loro la possibilità di fornire assistenza e aiuto alla community MiWa, con il principio 'Customer helping customer', incentivati da una politica di sconti e incentivi per chi si adopera in prima persona.

Michele Zullo, amministratore di MiWa Energia, ha espresso grande entusiasmo per il risultato dell’Hackathon: "Una giornata bellissima, durante la quale ho avuto modo di apprezzare le sette idee emerse durante i lavori, caratterizzate tutte da un elevato potenziale, segno che le conoscenze e le competenze dei nostri talenti possono trovare spazio anche sul nostro territorio. Poter toccare con mano l'importanza e la valenza di un'iniziativa come questa ci spinge a renderla un appuntamento fisso del panorama sannita".

Carlo Mazzone, presidente di Sannio Valley, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa e il coinvolgimento dei partner, dichiarando: "È difficile raccontare quanto successo sabato. Vi invito per tanto a viverlo con noi durante i prossimi appuntamenti! I nostri partner hanno risposto prontamente alla chiamata e hanno dato il loro contributo più che attivo, sedendosi tra i banchi come mentor dei team o partecipando in giuria per la valutazione finale. Questa è Sannio Valley. Questi siamo noi!".

Anche Mimmo Ialeggio, amministratore di 'Sei Sannio', ha condiviso la propria soddisfazione, affermando: "L’Hackathon, così come il programma 'BeneventoBoost', finanziato da Anci e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è solo il punto di inizio di un percorso virtuoso frutto di co-progettazione con l'Amministrazione comunale, che vuole dare opportunità e sostegno concreto ai giovani innovatori ed imprenditori sanniti".

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Federimprese Europa al Parlamento Europeo, nuova apertura di un hub a Bruxelles

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La presidente nazionale Mary Modaffari comunica che è già al lavoro per l’apertura di un hub di Federimprese a Bruxelles per poter sviluppare progettualità per le imprese associate

Federimprese Europa al Parlamento Europeo, nuova apertura di un hub a Bruxelles

Una delegazione di Federimprese Europa composta da membri dell'ufficio di presidenza e dirigenti regionali ha partecipato ad una missione istituzionale a Bruxelles nei giorni scorsi. Al Parlamento europeo la delegazione ha incontrato alcuni membri di commissioni Agri ed Empl. Il focus su cui ha puntato la delegazione è farsi portavoce per dare supporto alle imprese italiane e far nascere nuove opportunità sul territorio.

Altresì Federimprese Europa sta sviluppando con il proprio team un progetto che vede protagonista l'IA nel marketing.

La presidente nazionale Mary Modaffari comunica che è già al lavoro per l’apertura di un hub di Federimprese a Bruxelles per poter sviluppare progettualità per le imprese associate.

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Scuola, Moige: “Bene esprimere preferenza su conferma docente di sostegno per...

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"Come genitori accogliamo positivamente la nuova misura che consente alle famiglie di esprimere una preferenza sulla conferma del docente di sostegno per i propri figli"

Antonio Affinita

"Come genitori accogliamo positivamente la nuova misura che consente alle famiglie di esprimere una preferenza sulla conferma del docente di sostegno per i propri figli. Questa iniziativa rappresenta un importante passo avanti nel coinvolgimento dei genitori nel percorso educativo dei ragazzi. Come Moige, movimento genitori che da sempre promuove il ruolo attivo delle famiglie nell'istruzione, riteniamo che questa possibilità di scelta sia una naturale applicazione del diritto-dovere dei genitori di partecipare alla crescita e all'educazione dei propri figli. La continuità didattica e il rapporto di fiducia tra alunno, famiglia e insegnante sono elementi cruciali per il successo formativo degli studenti con bisogni speciali". E' quanto si legge in una nota di Antonio Affinita, direttore generale Moige, movimento italiano genitori.

"Siamo convinti -sottolinea- che il giudizio delle famiglie possa integrarsi positivamente con la professionalità dei docenti, arricchendo il processo educativo. Questa misura non vuole sostituirsi alla competenza, che apprezziamo e stimiamo, degli insegnanti specializzati, ma piuttosto valorizzare quelle situazioni in cui si è creata una sinergia positiva tra docente, alunno e famiglia", spiega ancora.

"Il Moige invita tutte le parti coinvolte a vedere questa novità come un'opportunità per migliorare la collaborazione scuola-famiglia, nell'interesse primario degli studenti. Continueremo a monitorare l'applicazione di questa misura, pronti a offrire il nostro contributo per un'implementazione che rispetti i diritti di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo", conclude.

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Dalla creazione al mercato a lezione di profumo all’Università di Padova

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Programma formativo innovativo e inedito a supporto di un settore imprenditoriale estremamente dinamico ma anche altamente specializzante, quello della profumeria

Dalla creazione al mercato a lezione di profumo all'Università di Padova

Dopo il grande successo delle scorse edizioni, l’Università degli Studi di Padova, uno degli atenei più antichi al mondo, ripropone anche per l’anno accademico 2024-25 un programma formativo innovativo e inedito a supporto di un settore imprenditoriale estremamente dinamico ma anche altamente specializzante, quello della profumeria.

Il corso di alta formazione (caf) 'Professione profumo: dalla creazione al mercato' è progettato dal dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Marco Fanno dell'Università degli Studi di Padova in collaborazione con il dipartimento di Scienze del Farmaco e con Mavive Spa, azienda storica operante nel settore.

Si tratta di un programma formativo che segue l’esperienza ormai ventennale di eccellenza del master in Business and management frangrance and cosmetics del dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali di Padova con il Dipartimento di Scienze del Farmaco, Isipca (École supérieure de la production de la mode et du luxe) e l’Università di Versailles Saint-Quentin-En-Yvelines che ogni anno attira studenti da tutto il mondo.

Il corso di alta formazione si rivolge a soggetti già impiegati presso il settore della profumeria e della cosmesi o desiderosi di accedervi e affronterà sia i temi scientifici che gli aspetti imprenditoriali legati alla ricerca, sviluppo e lancio di nuovi profumi. Attraverso la costante alternanza di lezioni teoriche, esercitazioni, laboratori, casi di studio e testimonianze a partire dagli aspetti storici e tecnico-scientifici delle fragranze, il corso si pone l’obiettivo di far acquisire ai partecipanti competenze per accedere a ruoli gestionali ad esempio nel settore della distribuzione e retail, della comunicazione e del marketing del profumo inteso come prodotto cosmetico, nonché di formare professionisti in grado di utilizzare le peculiarità e gli strumenti che caratterizzano le aree indicate al fine di sviluppare capacità tecniche e manageriali.

Il settore della profumeria necessita di competenze approfondite e altamente specialistiche e nella sua dimensione internazionale richiede una costante attività di aggiornamento rispetto ai trend del mercato, all’evoluzione delle specifiche norme regolatorie e alle innovazioni di prodotto. Il corso copre le due aree tematiche business-management e tecnico-scientifica.

L’area business-management affronta i temi legati al settore dei profumi a livello nazionale e internazionale: struttura, dimensione ed evoluzione dei mercati, principali players e dinamiche di prezzo, governance aziendale, segmenti di mercato, modelli di business, digitalizzazione, comunicazione aziendale, vantaggio competitivo, canali distributivi, l'e-commerce e la multicanalità dei profumi, il marketing olfattivo, la pianificazione delle vendite, le tecniche di vendita del profumo.

L’area tecnico-scientifica copre le tematiche legate agli aspetti tecnici di business, alla catena di valore di profumi e fragranze, alla pianificazione del prodotto: il percorso dalle materie prime al profumo, la valutazione di un profumo, il packaging, la comunicazione, le differenze fra profumi e fragranze noti, la piramide olfattiva, le fragranze personalizzate, la storia e la cultura del profumo, i profumi di nicchia. Le attività di laboratorio verranno svolte nei laboratori messi a disposizione dal Museo del Costume, tessuto e profumo di Palazzo Mocenigo a Venezia che permetterà agli studenti di acquisire una formazione come valutatori di fragranze e di conoscere gli elementi storici che ancora oggi vengono utilizzati come chiave del successo di molti prodotti.

Il corso prevede 78 ore di didattica in modalità duale (in presenza e online), con lezioni il venerdì pomeriggio e il sabato mattina e pomeriggio, quindi particolarmente adatto ai corsisti lavoratori.

In aula si alterneranno docenti dell’Università degli Studi di Padova, ricercatori, manager, consulenti e imprenditori con una approfondita competenza ed esperienza internazionale nel settore della profumeria. Il caf si svolgerà tra marzo e luglio 2024 con due incontri al mese. Le preiscrizioni devono pervenire, seguendo le istruzioni riportate nell’avviso di selezione, entro il 20 febbraio.

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Incontro ProfessionItaliane-Fi: per Tajani professioni parte importante del tessuto...

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I rappresentanti delle professioni hanno evidenziato l’importanza di un riconoscimento sempre più forte della funzione sociale svolta dagli Ordini

Incontro ProfessionItaliane-Fi: per Tajani professioni parte importante del tessuto sociale

Si è svolto ieri a Roma, presso gli uffici della Camera dei Deputati, l’incontro tra il segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, i due Capigruppo forzisti alla Camera e al Senato, Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, e i presidenti degli ordini professionali aderenti a ProfessionItaliane. L’associazione – presieduta da Rosario De Luca – è costituita dal Comitato unitario delle professioni e dalla Rete delle professioni tecniche, raggruppa 23 consigli nazionali degli ordini ed è organismo di rappresentanza del comparto ordinistico che registra oltre 2,3 milioni di professionisti.

Al confronto hanno partecipato anche altri esponenti del partito quali Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale settore dipartimenti e la deputata Deborah Bergamini. L’incontro ha rappresentato un’occasione di confronto sul ruolo sociale degli Ordini professionali nell’attuale scenario economico, caratterizzato da profonde trasformazioni che coinvolgono il mondo del lavoro, l’innovazione tecnologica e le sfide della competitività internazionale.

“I professionisti sono una parte importante del tessuto sociale”, ha sottolineato il segretario di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha aggiunto: “Sono fondamentali per il contributo che danno al nostro Paese. Senza di loro, imprese agricole e industriali farebbero fatica a realizzare i loro obiettivi. E poi c’è l’aspetto molto importante della creazione dei posti di lavoro. Ogni studio professionale dà lavoro a diverse persone, come le imprese. Ecco perché come ultimo atto da Commissario europeo decisi di equiparare i liberi professionisti alle imprese nell’accesso ai fondi comunitari”, ha concluso il vicepremier.

Anna Maria Bernini da ministro dell’Università ha evidenziato il ruolo fondamentale della formazione universitaria e post-universitaria nel preparare i giovani alle sfide del mercato del lavoro, sottolineando la necessità di un dialogo costante tra università e Ordini professionali al fine di profilare i lavori del futuro.

Durante il dibattito, i rappresentanti delle professioni hanno evidenziato l’importanza di un riconoscimento sempre più forte della funzione sociale svolta dagli Ordini professionali, sia in termini di tutela della qualità delle prestazioni e dei diritti dei cittadini, sia come pilastri essenziali per la crescita economica e lo sviluppo del Paese.

“Momenti come questi, di confronto con le istituzioni e più in generale con la politica, sono fondamentali per mettere al centro il ruolo sussidiario degli Ordini e il valore sociale delle professioni, entrambi necessari per la crescita del nostro Paese”, ha concluso il presidente di ProfessionItaliane, Rosario De Luca.

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Mozzarella di Bufala Campana Dop, aumentano consumi al Centro e Nord-Est

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Via a campagna del Consorzio di Tutela per la promozione all’estero

Mozzarella di Bufala Campana Dop, aumentano consumi al Centro e Nord-Est

Sono le regioni del Centro e del Nord-Est le aree geografiche 'mozzarella lover' in Italia. Dal Lazio fino al Friuli, passando per l’Emilia Romagna, ecco i territori che hanno trainato i consumi di mozzarella di bufala campana Dop nel 2024. L’anno appena trascorso ha visto un aumento dei consumi interni e una leggera flessione dell’export di Bufala Campana. È quanto emerge dal report sulla filiera elaborato dal Consorzio di Tutela e presentato nell’ambito della giornata di studio 'Mozzarella di Bufala Campana Dop: direzione Futuro' alla Camera di commercio di Caserta.

L’analisi dei dati 2024 ha evidenziato una produzione di 55 milioni 718mila chilogrammi di mozzarella di bufala campana Dop, pari a + 0,23% sul 2023, con uno sprint nell’ultimo trimestre che ha consentito di recuperare un’annata segnata da una serie di congiunture, a partire dalle difficoltà dell’export, passato dal 38,3% del 2023 al 36,8% del 2024 sul totale della produzione. I Paesi al vertice della classifica sono la Francia (che sale dal 29% al 31,8%, assorbendo da sola un terzo dell’export), la Germania (con una quota passata dal 15,7% del 2023 al 18,1% dello scorso anno) e la Spagna (cresciuta dal 5,1% all’8,1%). Si affacciano anche new entry tra i mercati di destinazione, come la Norvegia e la Thailandia, censiti per la prima volta. Tra i Paesi ritenuti più interessanti per il futuro figurano invece l’Europa dell’Est, il Messico e poi il continente asiatico, dagli Emirati Arabi fino a Singapore e Malesia.

E per il 2025 il Consorzio è pronto a lanciare una campagna di promozione in Europa da oltre 1 milione di euro, concentrando le risorse in mercati strategici come Francia, Germania, Inghilterra e Paesi Bassi. Sul versante interno, aumentano i consumi in Italia, saliti al 63,2% rispetto al 61,7% del 2023. A dare il maggior contributo sono il Nord-Est del Paese (consumi aumentati dal 16,6% al 24,5%) e il Centro (dal 17,9% al 23,5%), mentre le vendite nel Nord Ovest passano dal 39,6% al 32,3% e al Sud dal 26% al 19,7%.

“Abbiamo vissuto un anno in chiaroscuro”, commenta il presidente del Consorzio di Tutela, Domenico Raimondo, e aggiunge: “Di fronte alle difficoltà, dettate dal contesto internazionale e dalla crisi dei consumi, la filiera però è riuscita a reggere, con risultati sostanzialmente in linea con il 2023. Questo deve spingerci a programmare bene il futuro, a delineare strategie efficaci per affrontare i rapidi cambiamenti in atto. Tutti gli attori della filiera devono impegnarsi a guardare nella stessa direzione di sviluppo, lavorando insieme”.

A elencare le priorità d’azione è il direttore del Consorzio, Pier Maria Saccani: “Occorre risolvere alcuni nodi fondamentali, in particolare il ripristino di un equilibrio perduto in merito alla destagionalizzazione della produzione di latte. I dati ci dicono che si continua a produrre più latte nei mesi invernali, quando la domanda cala, e meno latte in primavera-estate, quando invece aumenta la richiesta di mozzarella Dop. Questo squilibrio ha portato ad avere un eccessivo quantitativo di latte congelato, che non può essere utilizzato per la Dop, e dunque va frenato anche con meccanismi premiali nei confronti degli allevatori virtuosi". "Un contratto tipo – prosegue – è la via per uniformare e regolamentare l’intera filiera, ma non nei prezzi, che vengono decisi dal mercato e da nessun altro. Inoltre, dobbiamo sfruttare al meglio le moderne tecnologie per rafforzare il nostro sistema di tracciabilità. Infine, dobbiamo puntare sempre più sulla qualità del nostro prodotto, comunicando al consumatore cosa rappresenta e le caratteristiche che lo legano al territorio di origine”.

Proprio sul fronte della tracciabilità, Michele Blasi, del Dipartimento Qualità Agroalimentare (Dqa, l’ente terzo incaricato dal 2013 di svolgere i controlli e la certificazione della filiera della mozzarella di bufala campana Dop), fotografa fotografia i primi 10 anni di attività di una piattaforma unica, che non esiste in nessun altro comparto agroalimentare: “Oltre 1 milione di dati controllati, circa 10mila visite ispettive che in un decennio hanno contribuito a garantire trasparenza e tracciabilità di uno dei prodotti simbolo del made in Italy agroalimentare, la mozzarella di bufala campana Dop”, sottolinea, spiegando come funziona il sistema: “Il Dqa trasmette alla piattaforma tracciabilità della filiera bufalina i dati dei caseifici e dei raccoglitori del latte iscritti al piano dei controlli della mozzarella di bufala campana Dop".

"I dati – chiarisce – vengono inviati alla piattaforma implementata dal Sistema informativo agricolo nazionale (Sian) e dall’Istituto zooprofilattico sperimentale del mezzogiorno. Il latte acquistato, la mozzarella di bufala campana Dop e non Dop prodotta, le altre tipologie di trasformati e il latte congelato: queste sono le informazioni che, come previsto per legge, il Dqa gestisce e che da sempre sono a disposizione delle autorità di controllo, come gli uffici della Repressione frodi, le Asl, i carabinieri Forestali e quelli dei Nuclei antisofisticazioni. Ad oggi, il Dqa ha rilasciato più di 400 credenziali per l’accesso diretto ai dati, sul proprio portale, ai pubblici ufficiali addetti ai controlli”.

Del futuro della tracciabilità parla Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Izsm): “L’applicazione dell’innovazione tecnologica al sistema di tracciabilità è l’elemento fondamentale per garantire trasparenza e integrità all’intera filiera bufalina. Stiamo lavorando all’impiego dei migliori strumenti informatici, quelli più innovativi ed efficienti per dare a questo comparto sempre maggior risalto. Non sfuggirà ai consumatori che la trasparenza e l’immediata ricezione dei dati, nelle sedi istituzionali, può garantire sempre di più i produttori e gli allevatori, nell’interesse della tutela delle produzioni”.

Gli scenari che si delineano per la filiera nel 2025 guardano innanzitutto all’estero, per diffondere la conoscenza e l’unicità della mozzarella di bufala Dop, insieme al Consorzio di Tutela della Ricotta di Bufala Campana Dop e in sinergia con il Consorzio del Prosciutto di San Daniele. Sono previsti da un lato seminari esteri con il coinvolgimento di ambasciate, consolati e uffici Ice e dall’altro iniziative con operatori del settore, portando la Bufala Dop nei luoghi di tendenza per i giovani europei, con l’obiettivo di conquistare questa fascia di consumatori. Le iniziative partiranno in primavera e dureranno per tutto il 2025, affiancate da una campagna di comunicazione e da studi di mercato condotti da Nomisma per conoscere e interpretare correttamente le abitudini del consumatore. Oltre ai progetti mirati, nel 2025 sarà incrementata la partecipazione alle fiere di settore all’estero con due tappe negli Stati Uniti per Pizza Expo a Las Vegas e per il Fancy Food a New York.

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Cinecittà World: 22 febbraio ‘Job talent day’, è caccia a oltre 200 risorse

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Il Parco divertimenti del cinema e della TV di Roma punta a selezionarle per la prossima stagione. Da sabato 15 febbraio Villaggio di Carnevale

Cinecittà World: 22 febbraio 'Job talent day', è caccia a oltre 200 risorse

Dalla ristorazione all'intrattenimento, dalla manutenzione all'accoglienza. Sono alcuni dei settori nei quali Cinecittà World, il Parco divertimenti del cinema e della TV di Roma, ricerca oltre 200 nuovi profili professionali per la prossima stagione, come spiega ad Adnkronos/Labitalia, Stefano Cigarini, ad del Parco.

"Cinecittà World -sottolinea Cigarini- durante l’arco dell’anno offre lavoro a circa 400 persone. Durante i periodi di alta stagione e per eventi particolari tocchiamo picchi anche del doppio. Abbiamo programmato un 'Job Talent Day' a Cinecittà World sabato 22 febbraio, con l'obiettivo di selezionare oltre 200 nuove risorse per la prossima stagione. Le posizioni ricercate includono una vasta gamma di profili: ristorazione, attrazioni, steward, manutenzioni, telemarketing e rappresentano un’opportunità soprattutto per i giovani alla prima esperienza che qui possono apprendere competenze fondamentali come il lavoro di squadra, la gestione operativa e l’attenzione al cliente", sottolinea.

Le selezioni quindi riguardano una vasta gamma di ruoli: dalla ristorazione (cuochi, aiuto cuochi, banchisti/cassieri, baristi, addetti allo street food, lavapiatti, camerieri), agli operatori attrazioni. Dal cast artistico (attori, attrici, cantanti, ballerini, animatori Horror House) ai bagnini per il parco acquatico Aqua World, passando per addetti alle pulizie, alle vendite, agli steward, alle hostess, ai tutori dei percorsi didattici, alla biglietteria, ai tecnici AVL, alle guide botaniche per Roma World, il parco a tema antica Roma. E ancora, addetti al telemarketing e alla manutenzione.

Ma quali sono gli obiettivi per il 2025 del Parco? "Quest’anno Cinecittà World -spiega Cigarini- celebra un traguardo importante: i suoi primi dieci anni di attività. In questo decennio ha registrato una crescita senza paragoni nel mercato dei parchi tematici, aumentando le attrazioni (oggi 40), aprendo Roma World, dedicato all’antica Roma, e Aqua World, il parco acquatico e, soprattutto, diventando il primo parco divertimenti del Centro Italia e il quarto a livello nazionale, con oltre 550mila visitatori. Il viaggio è appena iniziato!".

L’evento di recruiting rappresenta un’importante occasione per entrare a far parte della squadra di Cinecittà World per la nuova stagione 2025 che prenderà il via ufficialmente venerdì 14 marzo in occasione del decimo anniversario del Parco divertimenti del Cinema e della TV di Roma. Cinecittà World non è soltanto il luogo di svago per oltre 550.000 visitatori l’anno, ma anche una realtà lavorativa capace di valorizzare le competenze e il talento di ogni collaboratore. Entrare a far parte del team significa contribuire a rendere speciale ogni giornata per gli ospiti del Parco e, soprattutto per i più giovani, acquisire esperienze utili per affrontare le sfide professionali del futuro.

Le qualità richieste per lavorare nel Parco? Entusiasmo, spirito di squadra e disponibilità a lavorare nei periodi di maggiore affluenza, come i weekend e le festività. Per partecipare al Job Talent Day, gli interessati devono candidarsi sul sito ufficiale del Parco (www.cinecittaworld.it) entro il 16 febbraio. I candidati selezionati riceveranno una mail di conferma dall’ufficio risorse umane e, accedendo gratuitamente al parco, potranno sostenere un colloquio conoscitivo il giorno dell’evento, a partire dalle ore 11. Con oltre 40 attrazioni, 6 spettacoli al giorno e un ricco calendario di eventi, Cinecittà World si conferma il primo parco divertimenti del Centro-Sud Italia e il quarto a livello nazionale, e un n polo turistico e occupazionale di rilievo per il Lazio e la Capitale.

Ma in attesa della nuova stagione 2025, da sabato 15 febbraio, la Cinecittà Street si trasforma in un vivace Villaggio di Carnevale dove il divertimento incontra la fantasia, tra maschere, parate scenografiche, carri tradizionali, concorsi di costumi, show dal vivo, battaglie di coriandoli, baby dance per i più piccoli e dolci tipici del periodo. Fino al 9 marzo la Carnival Street è pronta a trasportare i visitatori in un’atmosfera di festa dal sapore cinematografico in un’esplosione di travestimenti e musica. Ogni ora, la suggestiva Parata dei Carri del Cinema incanta il pubblico con mezzi unici come big foot, chopper, limousine, auto della polizia, transformer, personaggi dei cartoni animati, principesse delle fiabe e supereroi del grande schermo.

Gli spettacoli live arricchiscono l’offerta quotidiana del Parco, a partire dalle 11 alle 18, accompagnando le attrazioni già disponibili per il periodo di Carnevale: Hotel Transilvania, una spassosa avventura insieme al Conte Dracula, ispirata all’omonimo film; la Guerra dei Mondi, esperienza di realtà virtuale ambientata sul set del celebre film di fantascienza; la Sala Giochi e il Truccabimbi di Carnevale per trasformare i piccoli nei loro personaggi preferiti e far esprimere la creatività degli adulti. Ogni giorno sono in palio abbonamenti al Parco per la miglior maschera. Il Parco sarà aperto anche il 4 marzo, dalle 15 alle 18, per celebrare insieme il martedì grasso.

Dalle 17 alle 20, il viaggio nel divertimento continua con Oriental World – Il Festival delle Luminarie Cinesi, un affascinante tuffo nei colori e nelle tradizioni dell’Oriente. Con oltre 220 opere luminose, realizzate a mano da artigiani cinesi, e alte fino a 8 metri, il Festival si snoda lungo un magico percorso di oltre 1 km, intrecciando miti e leggende tra le creature mitologiche del Palazzo del Dragone e Oriental Wonderland, popolato da piante marine e animali fantastici come la Fenice e un Dragone lungo 30 metri. A completare l’esperienza è Oriental Food, un autentico street food cinese. Sabato 1° marzo la Carnival Street sarà invasa dal Carnevale dei cani. L’evento, in collaborazione con Quattrozampeinfiera, vedrà gli amici a quattro zampe sfilare in maschera insieme ai propri conduttori, pronti a stupire una giuria d’eccezione. Originalità e dettagli saranno la chiave per vincere. Cinecittà World riaprirà in versione completa venerdì 14 marzo, dando ufficialmente il via alla sua 10° stagione con 40 attrazioni, 6 spettacoli dal vivo e tante novità.

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Fiere: tendenze e tecnologie su cura persona, da 8 febbraio ‘Roma International...

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Percorso completo alla scoperta delle ultime tendenze, tecnologie e trattamenti dedicati alla cura della persona

Fiere: tendenze e tecnologie su cura persona, da 8 febbraio 'Roma International Estetica 2025'

Un percorso completo alla scoperta delle ultime tendenze, tecnologie e trattamenti dedicati alla cura della persona. E' l'obiettivo che si propone, dall’8 al 10 febbraio, 'Roma International Estetica 2025', che trasforma Fiera Roma (Padd 1-2) in un centro nevralgico di innovazione, bellezza e moda. Con un ricco programma fatto di esposizione, formazione, talk culturali, ECM, show, workshop e momenti di moda.

“Roma International Estetica -spiega ad Adnkronos/Labitalia l'amministratore unico di Fiera Roma Fabio Casasoli- si conferma un appuntamento strategico per il settore dell’estetica professionale, una realtà che in Italia rappresenta non solo un pilastro economico, ma anche un'eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Con una produzione che nel 2023 ha raggiunto i 15,1 miliardi di euro e un export in crescita del 20,2%, il comparto cosmetico è simbolo di innovazione, qualità e competitività globale".

"Manifestazioni fieristiche come la nostra -continua- svolgono un ruolo chiave nel valorizzare il Made in Italy e nell’aprire nuove opportunità di business, favorendo l’incontro tra imprese, professionisti e buyer internazionali. Fiera Roma crede fortemente nella centralità delle fiere come motore di sviluppo per le filiere produttive e per i territori: in un settore che vale oltre 38 miliardi di euro e incide per l’1,37% sul PIL nazionale, creare momenti di confronto e crescita è fondamentale per sostenere la competitività delle aziende italiane”.

E per Pablo Gil Cagnè, make-up artist internazionale e direttore artistico della XVII edizione della manifestazione “Roma International Estetica non è solo una fiera, ma un viaggio alla scoperta delle connessioni tra scienza, bellezza e benessere. Offriamo una tre giorni di masterclass per ispirare e arricchire i partecipanti attraverso contenuti di qualità e momenti di formazione avanzata”.

Al centro di questa edizione, un programma multidisciplinare che intreccia teoria e pratica per rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Novità assoluta dell’appuntamento 2025 sono i workshop interattivi di RIE Academy e RIE Olos, che offrono esperienze formative su misura e proseguiranno anche al termine della manifestazione, con un’agenda di appuntamenti pensata per condurre da un’edizione all’altra. Dai corsi di anatomia e e sicurezza per onicotecniche e per lash maker, ai corsi di perfezionamento in estetopatognosia e di tatuaggio paramedicale ricostruttivo.

Dalle masterclass 'Armocromia e full color make up' e 'Trucco tendenze sposa 2025/2026' condotte da Pablo Gil Cagné alle tecniche di massaggio addominale e riflessologia plantare, fino alla formazione Reiki e alle pratiche di riequilibrio energetico, ogni attività mira a migliorare le competenze professionali e promuovere un approccio responsabile.

“Le estetiste – spiega Paolo Mezzana, coordinatore scientifico di Rie 2025 e responsabile di Rie Academy – devono instaurare una sinergia terapeutica con i medici per garantire il massimo benessere ai clienti, all’insegna della sicurezza. Per esempio il corso di estetopatognosia, -continua Mezzana -insegna come riconoscere nella pratica condizioni cliniche, come patologie cutanee, delle unghie, dei capelli e dei vasi sanguigni, che controindicano alcuni trattamenti estetici e vanno sottoposte a un medico”.

Rie hello, il cuore scientifico dell’evento, ospita esperti di calibro internazionale come José Luis Simarro e Sandro Michelini, leader nella diagnosi e nella cura del lipedema, Umberto Borellini, cosmetologo di riferimento, e Pier Antonio Bacci, direttore dell’Accademia di Flebologia e Patologie Estetiche. Dai convegni sulle neuroscienze applicate alla bellezza, alla nutraceutica e alla dieta sensoriale, il programma esplora l’estetica come equilibrio tra corpo e mente. Appuntamenti rivolti ai professionisti medici sono i convegni ECM. Attraverso sessioni teoriche e pratiche, verranno approfonditi approcci innovativi alla valutazione e al trattamento del lipedema, fornendo ai partecipanti strumenti utili per affrontare questa patologia cronica multifattoriale.

In anteprima nazionale a Rie 2025 verrà presentato Skin Ton, un innovativo macchinario che tramite l’intelligenza artificiale rileva perfettamente il colore della pelle di chi desideri sottoporsi a tatuaggio medicale, per ricreare un’armonia cromatica del tutto naturale. E, ancora, saranno esposte tecnologie avanzate e laser Led di ultima generazione per trattamenti estetici, prodotti dermocosmetici all’avanguardia, cosmetici (anche fitoterapici) che rispondono alla filosofia di autenticità e naturalità, abbigliamento professionale Made in Italy e soluzioni per il settore Beauty & Spa che incarnano il perfetto connubio tra design italiano e tecnologia avanzata: l’area espositiva della manifestazione offre un panorama di eccellenze del settore.

Per decenni considerata un semplice inestetismo, il lipedema è una patologia genetica complessa e multifattoriale che colpisce il tessuto connettivo, causando edema, dolore e una deformazione morfologica di alcuni distretti corporei. A Rie 2025 sarà possibile conoscere gli ultimi approcci della ricerca su diagnosi e cura dalla viva voce di importanti esperti mondiali di questa patologia. E per tutte le persone che soffrono di lipedema, i loro famigliari e chiunque voglia conoscere da vicino questa patologia, Valeria Giordano, fondatrice e responsabile eventi scientifici dell’Associazione Lio Lipedema Italia, insieme alla presidente Marilù Soro, apre in fiera le porte di “Casa LIO”, un luogo di incontro, confronto e condivisione dove gli esperti si mettono a disposizione dei pazienti.

Rie 2025 riserva grande attenzione all’estetica oncologica, con approfondimenti teorici e workshop pratici dedicati a tecniche di cosmesi e trattamenti nutrienti che possono supportare le persone che affrontano terapie oncologiche. Oltre a tenere il corso di introduzione al tatuaggio paramedicale ricostruttivo, la dermopigmentatrice e campionessa mondiale di trucco permanente Veronica Gezzi sarà a disposizione di tutte le pazienti oncologiche per consulenze gratuite.

Domenica 9 febbraio, l’evento 'Inclusive Beauty and Sustainable Fashion' svelerà al pubblico le curiosità che precedono l’evento moda. I segreti del backstage moda prima della presentazione sul palco di Roma international estetica un tableau vivant con sfilata a cura di Maria Cristina Rigano. Con oltre 130 partecipanti da tutta Europa, ma anche Corea, Argentina e altri Paesi del mondo, la International Nail Cup torna a RIE 2025 con tre giorni di sfide artistiche e tecniche, che prevedono competizioni hands on in diretta nei box in fiera e competizioni submitted con veri e propri elaborati artistici preparati precedentemente. Le gare, giudicate da professionisti internazionali dell’INJA(International Nail Judge Association), spaziano dalla nail art 3D alle tecniche di allungamento e semipermanente, offrendo ai vincitori visibilità internazionale. Roma International Estetica 2025 non è solo una fiera, ma un’esperienza che connette scienza, estetica e benessere, offrendo una visione inclusiva e sostenibile del futuro della bellezza, un vademecum imprescindibile per professionisti di valore.

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Cia: doggy bag e sensibilizzazione, agriturismi e vendita diretta in prima linea contro...

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Bag e contenitori brandizzati Turismo Verde-Cia per promuovere tra ospiti agriturismi opportunità di portare a casa cibo e vino rimasto in tavola. Campagna di sensibilizzazione su “cittadinanza alimentare” curata dalla Spesa in Campagna

Cia: doggy bag e sensibilizzazione, agriturismi e vendita diretta in prima linea contro spreco alimentare

Una bag e contenitori brandizzati Turismo Verde-Cia a disposizione degli agriturismi per promuovere tra gli ospiti l’opportunità di portare a casa cibo e vino rimasto in tavola. Una campagna di sensibilizzazione sulla “cittadinanza alimentare”, curata dalla Spesa in Campagna-Cia, che diffonda una nuova cultura dal campo alla tavola, con i cittadini parte integrante della filiera. Queste le iniziative di punta per il 2025 delle due associazioni promosse dalla Confederazione, per fare squadra contro lo spreco alimentare globale. Di questo si è parlato oggi, a Roma, nell’Assemblea congiunta 'I valori del cibo. Verso una rivoluzione alimentare che guarda al futuro'.

"Il messaggio che lanciamo oggi -ha detto Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori italiani- è legato alla vendita diretta, con i nostri agriturismi che sono una vera e propria eccellenza a livello mondiale, che ci viene invidiata da tanti e tanti Paesi. Il messaggio deve essere di divulgazione, di incentivare ancora di più la vendita diretta, la filiera corta e lo stare a tavola in un contesto rurale. All'interno di tutto ciò però il tema dello spreco alimentare assume una valenza molto importante, noi dobbiamo continuare nella battaglia per ridurlo. E' una battaglia etica, dove noi insieme ai nostri agriturismi possiamo cominciare un percorso culturale, perché di questo si tratta, affinché si continui in questa 'marcia' contro lo stop allo spreco alimentare", ha concluso.

Ogni anno nel mondo -ricordano Turismo Verde e la Spesa in Campagna di Cia- vengono sprecate quasi 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, il 33% della produzione alimentare globale. Le famiglie italiane ne gettano via circa 5 milioni, per lo più frutta, verdura, pane e latticini (dati Osservatorio Waste Watcher 2024). Nel frattempo, si stima che nel 2050 la popolazione mondiale raggiungerà quota 9,7 miliardi di persone, con una richiesta del 60% in più di cibo, mentre soffrono la fame già più di 700 mila persone.

“Un quadro, purtroppo, che arriva da lontano e che abbiamo la responsabilità di contrastare, soprattutto noi agricoltori e insieme ai cittadini, quelli che incontriamo facendo vendita diretta e nei nostri agriturismi”, hanno detto Beatrice Tortora e Mario Grillo, rispettivamente presidenti della Spesa in Campagna e Turismo Verde-Cia, lanciando le iniziative da intraprendere in parallelo.

E dunque, sotto lo slogan 'Così buono da portarlo a casa' arriva la prima doggy bag di Turismo Verde-Cia a disposizione degli agriturismi associati per invitare gli ospiti al riuso e riciclo del cibo lasciato nel piatto, ma senza appesantirli di costi aggiuntivi e oneri burocratici. “Come non sostenere le ragioni delle recenti proposte di legge sulla doggy bag -ha aggiunto Mario Grillo, rivolgendosi alla senatrice Mara Bizzotto, prima firmataria di uno dei due testi- fanno oltremodo piacere le sue rassicurazioni sulla volontà di non renderla obbligatoria per le attività ricettive. Un’imposizione sarebbe controproducente, servono solo strumenti per incentivare gli operatori e, più che altro, sensibilizzare i cittadini”.

"Oggi -spiega Grillo ad Adnkronos/Labitalia- parliamo del contrasto allo spreco alimentare e ricordiamo a tutti che la tradizione contadina non ha mai sprecato nulla, l'uso delle risorse e soprattutto il riuso dei beni alimentari e di quanto Madre Terra ci dà sono sempre state oggetto di grande attenzione. E oggi può esserci da esempio di buona pratica quella che i pastori chiamavano la 'giratella'. Si tratta di un piccolo contenitore di alluminio, in cui i pastori, insieme allo strofinaccio per il pane, andavano a conservare quanto non consumato nel corso della cena, per poi portarlo il giorno dopo sul pascolo e consumarlo mentre si accudivano gli animali", ricorda Grillo.

Per il presidente di Turismo Verde "quindi le tradizioni contadine aiutano a vivere nei tempi moderni, con un passo nel passato e due nel futuro, perchè le tradizioni sane, antiche, hanno sempre qualcosa di buono da portare con sè e raccontare. E' quanto proponiamo nei nostri agriturismi: prima c'era la 'giratella' dei pastori che andavano a pascolare gli armenti, oggi per quanto resta del pranzo c'è la 'doggy bag', ma non per i nostri cari amici a 4 zampe ma per i nostri clienti, che apprezzano il cibo così buono da portarlo a casa, contrastando anche lo spreco alimentare", conclude Grillo.

Sulla stessa lunghezza d’onda la Spesa in Campagna-Cia che rafforza il suo impegno nel diffondere una nuova coscienza civica in relazione al cibo, iniziativa già avviata con le “Giornate nazionali della spesa consapevole” portate dall’associazione nei mercati di 10 piazze d’Italia lo scorso anno e pronta a replicare con nuove tappe nei prossimi mesi, con materiali informativi, supporto tecnico-scientifico, gadget e consigli utili per imparare a fare la spesa e scegliere consapevolmente.

“A noi spetta la vera rivoluzione alimentare -ha spiegato Beatrice Tortora- affrontiamo gli effetti dei cambiamenti climatici nei campi, la carenza di infrastrutture adeguate a gestire la crisi idrica come di strutture idonee allo stoccaggio dei prodotti, ma anche la sfida, collegata e importante, nel riabilitare i frutti non conformi, sbilenchi e meno appariscenti, ma semplicemente buoni e sani, belli per questo. I nostri mercati contadini, le botteghe, i punti vendita in azienda sono luoghi dove l’agricoltore ha l’opportunità di raccontare ai cittadini i valori del comparto e di condividere con loro una nuova narrazione legata al cibo; viene da pratiche sostenibili, cura della biodiversità, tutela del territorio e delle tradizioni contadine in cucina, vera anima del Made in Italy”.

“Il contributo delle nostre associazioni Turismo Verde e la Spesa in Campagna -ha concluso il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- è fondamentale perché può esprimere concretamente la portata di tutte le nostre battaglie a tutela dell’agricoltura, contro lo spreco alimentare e il consumo di suolo. Le loro iniziative sono la nostra mano tesa ai cittadini, condividendo lo stesso obiettivo di mangiare bene e sano, rispettando anche il Pianeta”.

Turismo Verde-Cia rilancia anche quest’anno Agrichef Festival, l’evento regione per regione, che mette ai fornelli cuochi contadini e studenti degli istituti alberghieri d’Italia e che avrà come prova finale, del 25 e 26 marzo all’I.p.s.s.e.o.a. Amerigo Vespucci di Roma, la realizzazione di soli “piatti della circolarità”. Torna, poi, da venerdì 31 gennaio alle 8:30, “Agrichef e la cucina contadina” seconda stagione, in 6 puntate, del format su Food Network (canale 33 del digitale terrestre free, SKY canale 416) con protagoniste 18 aziende agrituristiche di Turismo Verde-Cia. Va avanti nel 2025 anche l’altro progetto de la Spesa in Campagna-Cia “Dai banchi del mercato ai banchi di scuola” per parlare ai più piccoli e diffondere buone pratiche da raccontare in famiglia. In assemblea importante la partecipazione di: Luciano Sbraga, direttore ufficio studi Fipe; Andrea Segrè, direttore scientifico dell'Osservatorio internazionale Waste Watcher International – Università di Bologna; Giulia Gallo, ricercatrice Università di Pisa e Fausto Jori, amministratore delegato EcorNaturasì.

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Federlegno, bene l’incentivo per l’utilizzo del legno per la ricostruzione...

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"Importanti ricadute nelle filiere produttive locali nel pieno rispetto di una gestione forestale sostenibile"

Federlegno, bene l'incentivo per l'utilizzo del legno per la ricostruzione post sisma

"Accogliamo con favore quanto approvato dalla Cabina sisma all’interno della Struttura del Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma 2016, che ha introdotto una misura incentivante, pari al 10% del contributo, per la realizzazione di strutture portanti in legno nel caso di demolizione con ricostruzione di edifici con stato di danno L4". Lo dichiara in una nota FederlegnoArredo che, insieme alla Fondazione Symbola, ha lavorato al fianco della Struttura commissariale e che "la promuoverà nei prossimi mesi attraverso un’attività di formazione e diffusione rivolta alle Istituzioni locali e agli ordini professionali coinvolti nell’importante opera di ricostruzione di cui questi territori hanno urgente bisogno".

"Si tratta – prosegue la nota – della prima misura in Italia che riconosce e valorizza l’impiego del legno nelle costruzioni e che avrà un’importante ricaduta nelle filiere produttive locali, nel pieno rispetto di una gestione forestale sostenibile. L’impegno della Federazione per la valorizzazione del legno e delle aziende del settore si è dimostrata fondamentale per il raggiungimento di un traguardo strategico".

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Lavoro, QVC Italia riceve la certificazione Top Employers Italia 2025

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Inclusione, parità di genere, innovazione e benessere del team al centro del successo

Lavoro, QVC Italia riceve la certificazione Top Employers Italia 2025

Anche quest’anno QVC Italia è stata riconosciuta insieme ad altre 150 aziende italiane come Top Employer dal Top Employers Institute, l’ente certificatore globale delle eccellenze aziendali in ambito Hr. La Top Employers Hr Best Practices Survey condotta nel 2024 ha infatti apprezzato l’impegno di QVC Italia nel promuovere il benessere di dipendenti e collaboratori, l’approccio bottom-up che coinvolge attivamente i team member nei processi aziendali e l’attenzione dedicata alle esigenze individuali.

“La certificazione Top Employers Italia 2025 è un importante riconoscimento che premia il nostro impegno per il benessere e l'inclusione dei nostri dipendenti, tasselli fondamentali per il successo di un’azienda capace di stare al passo con le nuove esigenze del mercato del lavoro. Investire nelle persone, porle al centro delle proprie scelte organizzative, ascoltare le relative esigenze e offrire loro strumenti per crescere è ciò che ci permette di creare un ambiente di lavoro equo, stimolante e aperto al futuro”, afferma Sarah-Jane Morgan, Ceo di QVC Italia.

Approccio che trova conferma nelle numerose iniziative intraprese dall’azienda in ambito Hr, che toccano tutti gli ambiti, dallo smart working per la maggior parte dei team (5 giorni al mese in presenza) o spazi in cui poter lavorare in compagnia del proprio animale domestico (pet room), fino ad arrivare alle svariate attività a supporto della strategia Diversity, Equity & Inclusion, portate avanti da tempo. Come, per esempio, la strategia Women in Leadership di QVC Italia che mira a supportare con azioni specifiche la crescita della leadership femminile per continuare a garantire un costante bilanciamento nella rappresentanza tra i generi e la presenza femminile nella senior leadership. Per ogni posizione manageriale aperta è stata introdotta la strategia Diverse Candidate Slates che richiede l'inclusione di almeno due candidate donne nel processo di selezione. Nella sede italiana di QVC, la presenza femminile nella Senior Leadership è superiore al 50%, compreso la Ceo di QVC Italia.

Sul fronte gender equity da segnalare l’importante certificazione Uni/PdR 125:2022 ad oggi l’unico riconoscimento formale sulla parità di genere per le aziende. Ottenuta a fine 2023, è stata riconfermata ad ottobre 2024 con un migliorato punteggio. QVC Italia si è posta obiettivi ambiziosi nel continuo miglioramento dei processi che afferiscono ogni aspetto della parità di genere: carriera, retribuzione, organizzazione. La certificazione testimonia l’impegno verso l'uguaglianza di genere e conferma le solide politiche e pratiche attuate per promuovere un ambiente di lavoro equo e inclusivo per tutti.

Come parte integrante delle attività sul tema di inclusione della disabilità è giunto alla sua quarta annualità il progetto di QVC Italia 'Isola Formativa', l’iniziativa che mira ad inserire in azienda e a formare un gruppo di tirocinanti a inizio carriera con disabilità severa (5 persone per annualità), al fine di dotarli di competenze e conoscenze che facilitino il loro ingresso nel mondo del lavoro.

Sempre all’interno della strategia DE&I è da ricordare inoltre il costante impegno degli Erg (Employee Resource Group) che in QVC Italia sono nominati Tmrg (Team Member Resource Group), ovvero gruppi di team member volontari che propongono, progettano e implementano iniziative su tematiche rilevanti per la comunità aziendale e sul territorio e sviluppano progetti concreti a supporto della diversità, equità e inclusione. La sede di QVC Italia a Brugherio (MB) compirà 15 anni il prossimo ottobre e attualmente conta 480 dipendenti.

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Minsait, Erminio Polito nuovo ad in Italia

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Prende il posto di Pedro García

Minsait, Erminio Polito nuovo ad in Italia

Erminio Polito è il nuovo amministratore delegato di Minsait in Italia e prende il posto di Pedro García, che ha guidato la crescita dell’azienda nel Paese dal 2012 e che, dopo il successo dell’espansione in Italia, è stato nominato direttore di sviluppo del business Internazionale della Difesa del gruppo Indra. García guiderà un'area chiave per la crescita internazionale del gruppo, secondo le linee stabilite dal Piano Strategico Leading the Future. Lo annuncia una nota.

Erminio Polito vanta un’ampia esperienza in Minsait, dove dal 2019 ha guidato i mercati Energy & Utilities, Telco e Media. Dopo la laurea in Ingegneria Elettronica presso l’Università di Napoli Federico II, Polito si è specializzato in Marketing alla Krannert Graduate School of Management della Purdue University in Indiana, Stati Uniti, conseguendo successivamente un Master al Politecnico di Milano. Il manager vanta un’esperienza ventennale nel settore It, avendo lavorato per aziende multinazionali come Ericsson e società di Business e Technology Consulting in progetti Ict per grandi clienti del mercato pubblico e privato italiano e internazionale.

"Sono molto orgoglioso della crescita che abbiamo conseguito in Italia negli ultimi anni, durante i quali, grazie al talento dei suoi professionisti, Minsait si è affermata come una delle principali aziende tecnologiche del Paese. Una realtà solida che non potrei lasciare in mani migliori: Erminio Polito ha dimostrato una capacità e una leadership che, sono certo, porteranno l'azienda a nuove vette di crescita, mantenendo sempre i valori di eccellenza e innovazione che ci hanno caratterizzato", ha affermato García. Mentre aggiunge Polito: "Grazie alla crescita degli ultimi anni, l'Italia è diventata la principale filiale del Gruppo Indra in Europa e una delle più importanti in tutto il mondo. Il nostro Paese è chiamato ad essere uno dei motori della crescita nel continente europeo, secondo le linee del Piano Strategico Leading the Future, con un management rinnovato e un'ampia conoscenza del contesto geografico e del mercato locale".

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Startup, 01Green raccoglie 300mila euro per accelerare la rivoluzione dell’idrogeno

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Finanziamento per il progetto Safeteasy

Startup, 01Green raccoglie 300mila euro per accelerare la rivoluzione dell’idrogeno

01Green, startup nata per rivoluzionare lo stoccaggio e il trasporto dell'idrogeno, ha concluso con successo un round di investimento pre-seed da 300.000 euro. L'investimento è stato interamente sottoscritto da Tech4Planet, il Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico per la Sostenibilità promosso da Cdp Venture Capital. Grazie alle nuove risorse, 01Green potrà procedere con un Proof of Concept e poter così avviare la sviluppo del prototipo di contenitore per lo stoccaggio e il trasporto dell'idrogeno allo stato solido in totale sicurezza attraverso una tecnologia avanzata basata su magnesio dopato. Il progetto Safeteasy di 01Green mira a risolvere una delle principali sfide riguardante la logistica dell'idrogeno. Questa innovazione offre vantaggi significativi rispetto ai metodi convenzionali, garantendo una maggiore densità di stoccaggio, maggiore sicurezza e costi più contenuti, mantenendo il sistema a temperatura e pressione ambiente. Inoltre, rende il trasporto su lunghe distanze, via mare o su rotaia, più pratico e flessibile.

Coperto da brevetto di invenzione industriale, Safeteasy nasce da un significativo processo di innovazione di stampa 3D per metalli di 3D4Mec Srl e porta la firma di Andrea Gatto e di Ivano Corsini. Andrea Gatto, responsabile scientifico del progetto Safeteasy, è un professore Ordinario di Tecnologia meccanica e Sistemi di produzione presso il Dipartimento di Ingegneria 'Enzo Ferrari' dell'Università di Modena e Reggio Emilia e professore Onorario dell'Università della Transilvania di Brasov. Ivano Corsini, presidente e amministratore di 01Green, da circa 40 anni si occupa di meccanica e meccatronica in ogni sua sfaccettatura, partendo dalla sub-fornitura arrivando alla stampa 3D per metalli. Nel 2016 fonda la 3D4Mec Srl, prima azienda italiana a produrre e commercializzare stampanti 3D specialistiche per metalli; 3D4Steel per il processo degli acciai e 3D4Brass, la prima stampante 3D al mondo in grado di processare ottone.

Negli ultimi anni Andrea Gatto e Ivano Corsini si sono dedicati allo sviluppo di macchine per la costruzione additiva per metalli e leghe particolari quali l’ottone ad alto tenore di zinco, l’acciaio ad alto tenore di carbonio, il tantalio e il magnesio.

“Siamo entusiasti di poter essere al fianco di 01Green e di vedere partire lo sviluppo del prototipo del sistema Safeteasy, una tecnologia che rappresenta una soluzione rivoluzionaria per lo stoccaggio e il trasporto dell’idrogeno allo stato solido in totale sicurezza”, afferma Claudia Pingue, Senior partner e responsabile del Fondo di Technology Transfer di Cdp Venture Capital, “Siamo orgogliosi di supportare un’innovazione di tale portata, che promette di rendere il trasporto dell’idrogeno più pratico e flessibile, con un impatto significativo sulla transizione energetica”, aggiunge.

La missione 01Green srl è quella di superare i limiti dello stoccaggio di idrogeno offrendo una soluzione sicura, efficiente e sostenibile tramite l’innovativa tecnologia dei contenitori in idruro di magnesio. Tramite la propria esperienza davvero unica sia nel settore metalmeccanico che nella fabbricazione additiva, è in grado di sviluppare contenitori che migliorano significativamente l’efficacia dello stoccaggio e del trasporto di idrogeno.

01Green srl, dunque, si propone di rivoluzionare l'industria dello stoccaggio energetico, con l'obiettivo di accelerare la transizione globale verso fonti di energia pulita e sostenibile. "Riconosciamo l'idrogeno come vettore energetico del futuro, ma siamo consapevoli delle sfide che ostacolano la sua adozione su larga scala, principalmente legate allo stoccaggio e al trasporto. La nostra soluzione mira a superare questi ostacoli, rendendo l'idrogeno una scelta praticabile e conveniente per un'ampia gamma di applicazioni energetiche. Guidati dall'obiettivo di ridurre l'impronta carbonica globale e promuovere l'uso dell'energia pulita, ci impegniamo a rivoluzionare il campo dello stoccaggio di idrogeno. La nostra visione è di facilitare un futuro in cui l'idrogeno sia facilmente accessibile, stoccabile e trasportabile, rendendolo una fonte energetica primaria per una varietà di applicazioni", spiegano gli ideatori.

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Made in Italy, l’appello dell’azienda artigianale Mokavit: “Difendiamo...

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La possibile acquisizione del marchio Bialetti da parte di una proprietà cinese solleva interrogativi sul futuro per uno dei simboli più iconici del Made in Italy

Made in Italy, l'appello dell'azienda artigianale Mokavit:

La possibile acquisizione del marchio Bialetti da parte di una proprietà cinese solleva interrogativi sul futuro per uno dei simboli più iconici del Made in Italy: la moka. Non si tratta solo di un cambio di proprietà, ma di una potenziale perdita di identità culturale e manifatturiera per l’Italia. Creata nel 1933 da Alfonso Bialetti, la moka è molto più di un oggetto di uso quotidiano. È un emblema di tradizione, innovazione e cultura italiana che ha conquistato il mondo. La sua forma, il suo suono e il suo aroma raccontano una storia che parte dalle radici artigianali italiane e arriva nelle case di milioni di persone.

Tuttavia, oggi il futuro di questo simbolo è incerto. La cessione di marchi storici rischia di allontanare ulteriormente la produzione dal suo contesto originario, mettendo in crisi un settore già colpito da profonde trasformazioni. Per questo Mokavit, azienda piemontese specializzata nella produzione artigianale di moke di alta qualità interamente realizzate in Italia lancia così un appello per la difesa del Made in Italy e della filiera corta.

"Con un profondo senso di responsabilità e amarezza, apprendiamo della possibile acquisizione del rinomato marchio Bialetti da parte di una proprietà cinese. Questa notizia, che sta scuotendo il panorama nazionale, non rappresenta solo un ulteriore capitolo di una storia che rischia di spezzarsi, ma anche una grande sfida per il nostro paese, che rischia di perdere uno dei suoi simboli più riconosciuti nel mondo: la moka. È un altro duro colpo per la manifattura italiana, che da tempo sta affrontando crescenti difficoltà nel mantenere il controllo sui suoi marchi storici", afferma Gianni Vittoni, fondatore di Mokavit.

Vittoni ha guidato Mokavit nello sviluppo di una moka innovativa, adatta a tutti i tipi di piani cottura, inclusi quelli a induzione, senza la necessità di adattatori. Questo impegno riflette la missione dell'azienda di mantenere autentica l'esperienza del caffè italiano. Con una produzione locale che coinvolge fornitori e artigiani entro un raggio di 15 chilometri, Mokavit intende rilanciare l’industria manifatturiera italiana, creare nuovi posti di lavoro e preservare un’eredità culturale che rischia di scomparire.

"La moka non è solo uno strumento per preparare il caffè, ma un pezzo della nostra storia e identità. Riteniamo fondamentale che questo simbolo rimanga legato alle sue radici italiane, espressione di qualità, autenticità e tradizione. La nostra missione è chiara e incrollabile: difendere la moka, difendere il Made in Italy e tutti i valori che abbiamo ereditato dai grandi maestri artigiani e che continueranno a essere il nostro faro, guidandoci verso il futuro", continua Vittoni.

Mokavit ha scelto la fenice come proprio emblema, a rappresentare la resilienza e la capacità di rinascere. Con questa filosofia, Mokavit si propone non solo di preservare il patrimonio della moka, ma anche di trasformarlo in un elemento chiave per il futuro del Made in Italy. L’obiettivo non è solo salvaguardare un prodotto, ma riaffermare l’importanza della qualità artigianale italiana in un mondo sempre più dominato dalla produzione di massa e dalla standardizzazione. Mokavit vuole essere ambasciatrice di una cultura del caffè autentica, restituendo alla moka il prestigio che merita.

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Usa, ExportUsa: “Minaccia dazi strategia mirata, rapporto privilegiato con Meloni...

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Il commento di Lucio Miranda, presidente della società di consulenza che aiuta le imprese italiane a entrare nel mercato americano

Usa, ExportUsa:

"I dazi di Trump sono una strategia mirata a ottenere concessioni significative. Sebbene i negoziati siano ufficialmente diretti all’Unione europea, il vero obiettivo del Tycoon sembra essere quello di puntare sui singoli Stati membri. La sua intenzione è chiaramente quella di promuovere negoziazioni bilaterali, eludendo l’approccio unitario dell’Ue, per sfruttare eventuali divisioni e interessi specifici di ciascun Paese e ottenere condizioni più favorevoli per gli Stati Uniti". Ad affermarlo a Adnkronos/Labitalia Lucio Miranda, presidente di ExportUsa (società di consulenza che aiuta le imprese italiane a entrare, con successo, nel mercato americano).

Per Miranda, "è importante notare che i dazi non saranno applicati indiscriminatamente a tutti i settori, ma saranno selettivi, in base alla tipologia di prodotto e al Paese di origine". "Inoltre, il rapporto privilegiato con il premier Meloni – sottolinea – offre all'Italia un'opportunità strategica, e creerà, ne siamo convinti, le premesse per una cooperazione più stretta tra i due Paesi".

"Gli Stati Uniti rappresentano un mercato interessante per aprire nuovi stabilimenti di produzione, ma va sottolineato che avviare una fabbrica non è un processo rapido: richiede tempo per analizzare il mercato, valutare quale Stato sia più conveniente per l'investimento, e costruire una solida base operativa che favorisca la crescita dell’impresa madre in Italia", conclude.

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Lidl, 2025 all’insegna nuove aperture: oltre 160 nuovi posti lavoro per...

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Lidl, 2025 all'insegna nuove aperture: oltre 160 nuovi posti lavoro per investimento di 70 mln

Lidl Italia dà il via al nuovo anno con 9 tagli del nastro, oltre 160 nuovi posti di lavoro e un investimento complessivo di oltre 70 milioni di euro, confermando gli obiettivi di espansione della rete vendita su tutto il territorio nazionale. Questa mattina ha aperto per la prima volta le sue porte ai clienti il punto vendita di Gozzano (No). A questa nuova apertura si aggiungono anche i 5 nuovi store della catena inaugurati in contemporanea il 9 gennaio a Bergamo (Bg), San Bonifacio (Vr), Termoli (Cb), Andria (Bt) e Oristano (Or), e i tagli del nastro del 16 gennaio a Modena, Gorla (Va) ed Erice (Tp).

“L’inaugurazione di nove nuovi supermercati in soli 15 giorni testimonia il proseguimento senza sosta del nostro piano di sviluppo che ci porterà a raggiungere i 1.000 punti vendita entro il 2030”, sottolinea Massimiliano Silvestri, Presidente Lidl Italia. “Questi nuovi store non solo rafforzano la nostra presenza sul territorio nazionale, ma generano anche importanti opportunità di lavoro, contribuendo allo sviluppo economico delle comunità locali in cui operiamo”.

Il percorso di consolidamento di Lidl Italia nell’ultimo decennio è stato sostenuto da ingenti investimenti per l’apertura di nuovi punti vendita e centri logistici e l’ammodernamento e rinnovo degli esistenti, raggiungendo nel secondo semestre del 2024 un investimento pari a €400 milioni destinati all’apertura di 40 punti vendita. Gli ingenti investimenti per l’apertura di nuovi punti vendita e centri logistici e l’ammodernamento e rinnovo degli esistenti sostenuti da Lidl in questi anni sono cresciuti a un tasso medio annuo del +12,9% nell’ultimo decennio, superiore rispetto alle top-10 aziende della Gdo (+8,1%).

Nella progettazione di ognuno dei punti vendita inaugurati oggi, Lidl ha seguito metodi costruttivi orientati all’efficienza energetica, garantendo edifici in linea con i più recenti standard aziendali di sostenibilità ambientale. Tutti gli store sono dotati di un impianto fotovoltaico e il restante fabbisogno energetico è coperto al 100% da fonti rinnovabili. L’illuminazione interna sfrutta sia la luce naturale, garantita da ampie vetrate, sia sistemi a Led, che offrono un risparmio del 50% rispetto alle tecnologie tradizionali.

I nuovi store offrono prodotti freschi, con frutta e verdura consegnate ogni giorno, un vasto assortimento di pane e specialità da forno nell’area panetteria e piatti pronti disponibili nell’angolo rosticceria. Fa parte della proposta anche una selezione di oltre 100 prodotti certificati V-Label vegetariani e vegani a marchio Vemondo. Inoltre, tutti i clienti possono usufruire di Lidl Plus, l’app gratuita di Lidl che offre buoni sconto personalizzati, promozioni esclusive e la possibilità di consultare i volantini digitali direttamente dal proprio smartphone.

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Ottimizzazione degli spazi in ufficio: perché e come migliorare la produttività

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ufficio

Prendersi cura degli spazi in ufficio è un aspetto fondamentale per garantire un ambiente di lavoro produttivo e sano per i propri dipendenti. Vediamo alcuni motivi per cui dovresti prenderti cura del tuo spazio di lavoro attraverso alcune scelte organizzative e l’impiego di servizi digitali utili.

Perché è importante fare ordine in ufficio

1. Collaborazione e comunicazione efficienti

Quando lo spazio è ben organizzato, è più facile collaborare e comunicare. Aree comuni, sale riunioni e postazioni condivise devono essere strutturate per favorire il flusso di idee, riducendo le barriere fisiche che potrebbero ostacolare la comunicazione tra team. Inoltre, un ufficio organizzato crea anche un senso di armonia e convivenza pacifica tra i membri del team, promuovendo la cooperazione in modo naturale.

2. Aumento della produttività

Avere un ufficio ordinato aiuta ad aumentare la produttività riducendo le distrazioni: le scrivanie ingombre di carte, documenti e attrezzature obsolete creano confusione mentale, ostacolando la concentrazione. Al contrario, quando il posto di lavoro è pulito e ben organizzato, i dipendenti possono dedicarsi con maggiore serenità ed efficienza alle loro attività, riducendo il tempo perso nella ricerca di materiali o informazioni. Un ambiente ordinato stimola anche la chiarezza mentale, favorendo i processi decisionali e la gestione del tempo.

Soluzioni per ottimizzare gli spazi in ufficio

1. Semplificare e digitalizzare l’archivio cartaceo

L’ingombro numero uno in ufficio è costituito dal materiale cartaceo. L’introduzione della digitalizzazione è una soluzione fondamentale per ridurre il volume occupato dagli scomodi faldoni di carta. Con il passaggio alla carta digitale, tutti i documenti possono essere archiviati in formato PDF e facilmente recuperati tramite software di gestione dei documenti. Ciò non solo riduce l’ingombro fisico, ma permette anche di risparmiare tempo nella ricerca delle informazioni. Utilizzare software di archiviazione documentale come Google Drive per organizzare e condividere i file rende il flusso di lavoro più fluido.

2. Adottare un’edicola digitale per formazione e aggiornamento

Per digitalizzare nel migliore dei modi il proprio ufficio, una soluzione interessante riguarda la sostituzione delle riviste e dei giornali cartacei con le edicole digitali. Le riviste aziendali, i giornali professionali o i periodici tecnici, che spesso occupano scrivanie e scaffali, possono essere sostituiti da software per abbonamenti digitali a riviste e quotidiani per la formazione e l’aggiornamento del personale. Con un solo abbonamento a una piattaforma edicola digitale è possibile accedere a migliaia di riviste, giornali e pubblicazioni in formato digitale, risparmiando spazio e permettendo una gestione più efficiente delle informazioni. Questi strumenti permettono di archiviare, cercare e consultare i contenuti con facilità, riducendo l’ingombro fisico e semplificando l’accesso alle risorse aziendali.

3. Riorganizzare le aree comuni

Una buona pratica per ottimizzare lo spazio è quello di prendersi cura di tutte le aree comuni. Luoghi come le sale riunioni devono essere pensate per adattarsi alle esigenze di un team ibrido. Utilizzare mobili modulari, che possano essere facilmente riposizionati a seconda delle necessità, aiuta a rendere più flessibile l’uso degli spazi. Soluzioni come l’hot-desking, in cui ogni spazio di lavoro è messo a disposizione di ogni lavoratore e non di uno specifico, permette di gestire in modo dinamico ed economico le postazioni di lavoro.

4. Adottare software di gestione dello spazio

Le tecnologie di gestione dello spazio sono un’altra risorsa utile. Strumenti per la gestione delle postazioni come Deskbird consentono di monitorare l’utilizzo degli spazi in tempo reale, ottimizzare l’assegnazione delle scrivanie e migliorare la gestione delle risorse aziendali. Ad esempio, il calcolo del rapporto tra scrivania e dipendenti in base alla presenza in ufficio riduce al minimo gli spazi inutilizzati.

Quindi, perché è bene prendersi cura del proprio ufficio?

Ottimizzare lo spazio in ufficio e fare ordine è una scelta strategica per migliorare la produttività, la soddisfazione dei dipendenti e l’efficienza aziendale. La digitalizzazione gioca un ruolo fondamentale in questo processo, liberando gli uffici da ingombri fisici come documenti e riviste, e permettendo una gestione più semplice e fluida delle risorse.

Ogni azienda dovrebbe considerare l’adozione di soluzioni moderne e tecnologiche per rendere i propri spazi più funzionali e adatti alle esigenze dei team, specialmente in un mondo che sta evolvendo rapidamente verso modalità di lavoro più flessibili e digitali.

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Lavoro

Turismo, per Vienna 2024 il miglior anno di sempre con +9% pernottamenti e ricavi record

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Nel 2025 gli eventi saranno incentrati sul 200° anniversario della nascita di Johann Strauss, ma al contempo la capitale austriaca punterà i riflettori su numerosi quartieri al di fuori del centro storico

Turismo, per Vienna 2024 il miglior anno di sempre con +9% pernottamenti e ricavi record

Nel 2024 il settore turistico a Vienna ha registrato il miglior risultato di sempre, con 18,9 milioni di pernottamenti (+9% rispetto al 2023) e ricavi record. “Il 2024 è stato l’anno di maggior successo per il turismo a Vienna da quando abbiamo iniziato a tracciare gli arrivi”, ha confermato Norbert Kettner, Ceo di Vienna Tourist. La città ha registrato 18.865.000 soggiorni, con un aumento del 9% rispetto al 2023, oltrepassando il record del 2019.

Le entrate derivanti dai pernottamenti sono cresciute il 25% in più rispetto al totale dei posti letto, determinando un primato: “Gli albergatori viennesi erano già ad un passo da un nuovo record di entrate alla fine di novembre”, ha spiegato Kettner. Raggiungendo 1,2 miliardi di euro da gennaio a novembre – i mesi per i quali erano disponibili i totali definitivi – si è registrato un aumento del 12% rispetto allo stesso periodo del 2023. “In un contesto economico globale difficile, il settore del turismo urbano di Vienna ha dimostrato di essere un motore di crescita, creando posti di lavoro tutto l’anno direttamente in loco”, ha dichiarato Kettner.

La Germania (3.462.000 pernottamenti, +4% rispetto al 2023) ha rappresentato la quota maggiore di pernottamenti, seguita dall’Austria (3.353.000, +6%) e dagli Stati Uniti (1.224.000, +17%). “In termini di ricavi da pernottamento, gli Stati Uniti hanno conquistato il primo posto nella categoria degli hotel a cinque stelle”, ha rivelato Kettner. Anche i Paesi europei si sono distinti: l’Italia si classifica al quarto posto (1.035.000 pernottamenti, +14%), seguita da Regno Unito (798.000, +17%), Spagna (618.000, +11%), Francia (531.000, +9%), Polonia (484.000, +10%), Svizzera (416.000, +7%) e Romania (373.000, +5%). Mercati precedentemente forti come Cina (300.000, +79%) e Giappone (163.000, +45%) non hanno ancora raggiunto i livelli pre-pandemia, anche se la Cina è già rientrata nella top ten dei mercati principali in termini di ricavi da pernottamento.

Vienna dispone attualmente di 433 hotel, per un totale di circa 40.900 camere con 81.800 posti letto. Circa due terzi degli hotel della città sono di categoria quattro e cinque stelle. Pertanto, Vienna è perfettamente attrezzata per accogliere i visitatori che parteciperanno ai suoi prossimi grandi eventi, che nel 2025 includono sei congressi su larga scala, ognuno dei quali attirerà più di 10.000 partecipanti. Quest’anno la capitale prevede di ospitare più di 50 congressi e meeting aziendali con oltre 1.000 partecipanti ciascuno.

Ma soprattutto gli eventi a Vienna nel 2025 saranno incentrati sul 200° anniversario della nascita del ‘Re del Valzer’, Johann Strauss, ma al contempo, la capitale austriaca punterà i riflettori su numerosi quartieri al di fuori del centro storico. Nell’ambito dell’anno tematico ‘King of Waltz. Queen of Music’, i visitatori di Vienna potranno approfittare di un’importante offerta culturale che comprende 65 produzioni in 69 luoghi della città. Tutti gli eventi principali sono elencati su strauss.vienna.info.

Anche i quartieri più periferici stanno vivendo il loro momento di gloria: sulla scia della campagna ‘Heartbeat Streets’, i riflettori saranno puntati su 16 quartieri fuori dal centro storico tra cui cinque nuovi nel corso del 2025. I visitatori avranno l’opportunità di sperimentare la diversità di Vienna grazie a una selezione di 30 passeggiate guidate nell’App ivie City Guide: dai talenti viennesi all’artigianato, fino a una passeggiata dedicata al film ‘Before Sunrise – Prima dell’alba’ (che quest’anno compie 30 anni), l’offerta è davvero ampia.

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Lavoro

Welfare, l’esperto: “Investire in quello aziendale fondamentale per crescita...

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Intervista a Massimo Martinini, consulente imprenditoriale e fondatore di Pillole di business

Massimo Martinini consulente imprenditoriale e fondatore di Pillole di business

“La crescita sostenibile e scalabile delle imprese è una delle sfide principali dell’economia contemporanea. Investire nel welfare aziendale è un pilastro fondamentale per la crescita scalabile e sostenibile di ogni impresa”. A dirlo all’Adnkronos/Labitalia è Massimo Martinini, consulente imprenditoriale e fondatore di Pillole di business, piattaforma che offre formazione e strategie per lo sviluppo aziendale. “La sostenibilità e la scalabilità – sostiene – non sono solo parole chiave: rappresentano un cambio di paradigma che consente alle imprese di crescere, adattarsi e prosperare in un mondo in continua evoluzione”.

Secondo il Global sustainability study 2023 di Simon-Kucher & Partners, il 71% dei consumatori è disposto a pagare un prezzo premium per prodotti e servizi sostenibili, sottolineando come le aziende orientate alla sostenibilità godano di un vantaggio competitivo rilevante. Questo interesse verso la sostenibilità si riflette in una spinta economica reale: secondo il report ‘Scaling sustainable business models’ del World economic forum, le aziende che investono in strategie scalabili e sostenibili registrano un incremento del 10-20% in resilienza finanziaria, dimostrando la centralità di una visione a lungo termine nell’attuale economia globale.

Secondo Martinini, una crescita realmente sostenibile è quella che consente alle imprese di espandersi senza compromettere le risorse interne o la stabilità finanziaria. “Crescere – spiega – non significa semplicemente ingrandirsi. Significa costruire una base solida che permetta all’azienda di scalare nel tempo, mantenendo una gestione efficiente delle risorse e investendo continuamente nell’innovazione”.

“Non si tratta – avverte – solo di creare nuovi prodotti o servizi, ma di ottimizzare i processi e i modelli di business per aumentare l’efficienza e ridurre l’impatto ambientale. Un’azienda capace di utilizzare al meglio il proprio capitale umano e finanziario può garantire uno sviluppo sostenibile nel lungo termine”.

Un altro pilastro fondamentale della crescita scalabile è la formazione continua. Secondo il Welfare index pmi di Generali 2024, le imprese che investono in welfare aziendale registrano performance economiche superiori, con un incremento del 46,5% del fatturato per quelle con programmi di welfare più avanzati. “Il welfare aziendale – aggiunge Martinini – è un elemento imprescindibile. Offre alle imprese gli strumenti per migliorare la produttività, attrarre e trattenere talenti, e affrontare le sfide future con una visione strategica”.

“Investire nel proprio aggiornamento e in quello dei team aziendali – sottolinea – non è solo un’opzione, ma una necessità. Solo le imprese che sapranno integrare innovazione, sostenibilità e formazione continueranno a essere competitive, pronte a scalare senza compromettere i propri valori fondamentali”.

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Lavoro

Ia: De Felice: “La tecnologia a misura d’uomo è una grande chance per il...

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Il punto del fondatore e presidente e di Protom, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, alla Luiss business school di Roma

Fabio De Felice e Antonella Petrillo

“Intelligenza artificiale, robotica avanzata, e Internet delle cose sono alcune delle tecnologie emergenti che stanno cambiando, ma soprattutto modificheranno nei prossimi anni, assetti organizzativi, processi, prodotti, obiettivi delle imprese di ogni settore”. Lo dichiara all’Adnkronos/Labitalia Fabio De Felice, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro ‘Digital effects, strategies and industry 5.0’, volume edito dalla casa editrice internazionale Crc press, realizzato con Antonella Petrillo. Nel volume De Felice analizza le nuove sfide con un approccio pragmatico legato alla visione da docente universitario e al contempo di imprenditore di De Felice, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Napoli Parthenope, docente alla Luiss business school di Roma e fondatore e presidente e di Protom.

“L’evoluzione di Industria 5.0 – spiega De Felice – può permettere all’Italia di recuperare il suo gap tecnologico nei confronti di tanti altri Paesi industrializzati, proprio grazie all’umanizzazione del rapporto cooperativo uomo-macchina. Il passepartout per un grande rilancio delle imprese italiane, per recuperare dalla condizione di arretratezza evidenziata dai bassi indici di digitalizzazione, non è solo tecnologico, ma soprattutto culturale e organizzativo”.

“Le tecnologie digitali – spiega Fabio De Felice – possono diventare alleati indispensabili per promuovere uno sviluppo a misura d’uomo. Per affrontare con successo le sfide del futuro è necessario un ripensamento radicale delle competenze, della formazione e delle modalità di collaborazione tra l’uomo e la macchina, mirando a una visione integrata che promuova la cooperazione, l’efficienza e la sostenibilità. L’Italia potrà trasformare così il ritardo iniziale in un vantaggio competitivo, proiettandosi da protagonista nell’economia globale digitalmente avanzata. C’è infatti molto percorso ancora da compiere per ottimizzare l’uso delle tecnologie emergenti a vantaggio della qualità della vita. Il patrimonio identitario e valoriale italiano, fatto di umanesimo e gusto del bello, può accelerare fortemente questo cammino”.

Il volume offre un’analisi approfondita e strategica delle nuove tecnologie e del loro impatto nel contesto evolutivo di Industria 5.0. I due autori, esperti in innovazione e management industriale, affrontano i cambiamenti e le nuove opportunità che il settore sta vivendo, focalizzandosi sulle sfide e le opportunità che la digitalizzazione offre alle imprese, in un’ottica sempre più orientata alla cooperazione tra uomo e macchina.

Nel contesto di Industria 5.0, il libro guida il lettore attraverso strategie avanzate e strumenti tecnologici che facilitano la sinergia tra operatori umani e macchinari intelligenti, migliorando l’efficienza, la sostenibilità e l’esperienza lavorativa. Attraverso esempi concreti e analisi dettagliate, Digital effects strategies and industry 5.0 esplora come tecnologie digitali emergenti, dalla robotica all’intelligenza artificiale, stiano trasformando il nostro mondo, ottimizzando la produttività, migliorando la sostenibilità e rivoluzionando i modelli di business tradizionali.

“L’inarrestabile accelerazione – sottolinea Antonella Petrillo – portata dalle nuove tecnologie, con l’intelligenza artificiale a fare da motore trainante impone alle imprese di abbandonare ogni atteggiamento passivo e diventare protagoniste attive del cambiamento. Solo attraverso un impegno pieno e consapevole in questa rivoluzione tecnologica sarà possibile non solo cogliere i benefici attesi, ma anche incanalare e orientare il potenziale di queste innovazioni verso obiettivi concreti e di alto impatto: affrontare le grandi sfide globali e costruire un futuro più sostenibile e prospero per l’intera umanità. Serve una nuova visione che integri competenze e innovazione. In un contesto in rapida evoluzione, infatti, è fondamentale avere strumenti che ci permettano di collaborare efficacemente con le tecnologie, indirizzandole nel modo migliore per affrontare le sfide del nuovo mondo”.

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Lavoro

Sud, Bourelly (Unione Industriali Napoli): “Bene 300 mln per investimenti...

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Il presidente del presidente del Gruppo Piccola Impresa: “Ora accesso rapido ed efficiente ad agevolazioni”

Guido Bourelly, presidente del Gruppo Piccola Impresa dell’Unione Industriali Napoli

“Accogliamo con grande favore la firma del decreto ‘Investimenti sostenibili 4.0’ da parte del Ministro delle Imprese Adolfo Urso. Si tratta di una misura significativa, che mette a disposizione delle micro, piccole e medie imprese del Sud oltre 300 milioni di euro per sostenere la transizione tecnologica, digitale e ambientale. Questo intervento rappresenta un importante segnale di attenzione verso i territori del Mezzogiorno, dove il tessuto imprenditoriale – composto in larga parte da piccole realtà aziendali – ha bisogno di strumenti concreti per accrescere competitività e sostenibilità”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Guido Bourelly, presidente del Gruppo Piccola Impresa dell’Unione Industriali Napoli.

“Il decreto -prosegue Bourelly- mette giustamente al centro tecnologie abilitanti come intelligenza artificiale, blockchain e Internet of Things, che sono essenziali per le aziende che vogliono affrontare le sfide del mercato globale. Per le piccole imprese, queste innovazioni rappresentano una leva straordinaria per migliorare i processi produttivi e ampliare le opportunità di crescita. Apprezziamo particolarmente l’attenzione rivolta alle realtà più piccole, che spesso faticano ad accedere a strumenti di sviluppo tecnologico”.

Il presidente Bourelly sottolinea, però, l’importanza di garantire un accesso rapido ed efficiente alle agevolazioni: “Le pmi, in particolare le micro e piccole imprese, spesso incontrano difficoltà nell’affrontare procedure complesse e tempi lunghi per l’erogazione dei fondi. Per questo, auspichiamo che l’iter di accesso alle agevolazioni sia snello e che vengano messi a disposizione adeguati supporti tecnici per accompagnare queste realtà nella presentazione dei progetti. Questo stanziamento può rappresentare un volano per lo sviluppo economico del Sud -conclude Bourelly- ma è fondamentale che le risorse vengano utilizzate in modo mirato, valorizzando soprattutto le piccole imprese, che costituiscono la spina dorsale dell’economia locale, e promuovendo una crescita che sia davvero sostenibile, sotto il profilo economico, ambientale e sociale”.

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Lavoro

Sistemi di sicurezza: in quante case italiane sono presenti?

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Sistemi di sicurezza

La tecnologia sa essere molto preziosa per la protezione delle abitazioni e negli ultimi anni ha compiuto, in tal senso, degli autentici passi da gigante, ma quante sono le case italiane che possono vantare almeno un sistema di sicurezza?

È possibile soddisfare questa curiosità analizzando un recente report curato da Censis, noto istituto di ricerca nazionale focalizzato su tematiche socio-economiche; non esitiamo, dunque, ed andiamo a scoprire le statistiche principali.

Rapine e furti domestici in Italia: i dati ufficiali

Prima di fare il punto sui livelli di diffusione dei sistemi di sicurezza nelle case degli italiani è utile conoscere quanto sono frequenti, nel nostro Paese, i furti e le rapine che si consumano tra le mura domestiche; Censis prende in considerazione i dati ufficiali del 2024, i quali vertono sull’anno precedente, e le cifre, purtroppo, sono poco incoraggianti.

Nell’anno in questione, infatti, i furti domestici sono stati ben 147.660, cifra che corrisponde al +10,4% rispetto all’anno precedente, cui si aggiungono 1.858 rapine.

La minaccia, purtroppo, è concreta, e sebbene si registrino delle forti differenze a carattere territoriale, come si può notare analizzando un altro studio molto interessante ed assolutamente autorevole quale la più recente edizione di “Indice della Criminalità”, pubblicato da Il Sole 24 Ore, in nessuna provincia ci si può sentire totalmente al sicuro.

Da dove entrano i “topi d’appartamento”

Censis ha rivelato un altro dato molto interessante, che risponde alla seguente domanda: come riescono, i ladri, ad accedere all’interno dell’abitazione?

Ebbene, nella maggioranza dei casi i malviventi trovano un efficace canale d’accesso nei serramenti, dunque finestre e portefinestre: tale circostanza si è verificata infatti nel 52,8% degli episodi, mentre nel 44,6% i malintenzionati hanno compiuto il reato entrando da una porta.

Alla luce di questo, dunque, è evidente il fatto che si debba prestare una maggiore attenzione alla robustezza dei serramenti: vale assolutamente la pena di scegliere dei modelli con spiccate capacità antieffrazione, soprattutto se l’immobile si trova ad un piano basso, o comunque laddove abbia una struttura che lo esponga particolarmente a rischio.

Anche le porte, tuttavia, devono essere affidabili, e le statistiche lo evidenziano senza riserve; ben nel 33,2% dei casi, peraltro, i ladri hanno avuto accesso alle abitazioni dei malcapitati attraverso la porta principale, ovvero quello che dovrebbe essere l’elemento inviolabile per eccellenza.

Non vi è dunque alcun dubbio sul fatto che, per la sicurezza di un’abitazione, una porta blindata di qualità sia imprescindibile, e come si può notare dando un’occhiata a siti web di aziende specializzate come www.arieteporteblindate.it, oggi si possono acquistare anche delle porte blindate che associano a delle ottime capacità antieffrazione delle particolari caratteristiche estetiche, si pensi ad esempio alle porte blindate in vetro.

Quante case sono protette da un sistema di sicurezza

Chiariti questi interessanti aspetti di carattere generale, torniamo alla domanda che ci siamo posto in precedenza: quanto sono diffusi i sistemi di sicurezza domestici nel nostro Paese?

Gli italiani dimostrano di avere una buona consapevolezza dell’importanza di proteggere le proprie case, secondo Censis, infatti, l’85,5% delle stesse è equipaggiata con almeno un sistema di sicurezza.

È molto significativo, peraltro, il fatto che il 45,3% degli italiani dichiari di avere in programma di acquistarne uno nei prossimi dodici mesi, inoltre il 50,1% è intenzionato ad investire più soldi per la sicurezza della propria abitazione negli anni a venire, percentuale che raggiunge il 63,9% tra le coppie con figli.

Negli ultimi anni, come si diceva, la tecnologia dedicata al mondo della sicurezza domestica si è evoluta in modo esponenziale, e gli italiani lo sanno bene: l’84,9% di essi, infatti, pretende che un sistema di questo tipo sia in grado di anticipare il pericolo, stroncando sul nascere ogni tentativo di furto o di rapina.

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Lavoro

Consulenti del lavoro-Crui: intesa per diffondere e promuovere etica, legalità e sicurezza

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Il protocollo firmato al Mur alla presenza del ministro Anna Maria Bernini

La firma del protocollo di intesa di oggi

Un’intesa mirata a diffondere e promuovere i valori dell’etica, della legalità e della sicurezza sul lavoro. L’obiettivo principale del protocollo, siglato oggi dal Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e dalla Crui nel corso di una conferenza stampa presso la Sala Acquario del ministero dell’Università e della Ricerca di Roma, alla presenza del ministro Anna Maria Bernini, è proprio quello di formare – anche attraverso il videogioco ‘GenL’ – una nuova generazione di lavoratori consapevoli e capaci di riconoscere e scegliere percorsi lavorativi sicuri e rispettosi delle regole.

“Considero questo protocollo un ponte, concreto, tra coloro che diventeranno i professionisti del domani e il mare di opportunità nel quale dovranno imparare a navigare avendo il timone sempre puntato su una direzione precisa, una direzione ‘etica’”, ha dichiarato il ministro. “Il primo obiettivo di questo protocollo è orientare i giovani verso scelte consapevoli. E in questo la figura di un mediatore come il Consulente del Lavoro è fondamentale per rafforzare la cultura del lavoro etico. L’orientamento è un pilastro della crescita personale e professionale. È un percorso che traccia un futuro. E il nostro sforzo nei prossimi anni dovrà essere quello di riuscire ad accompagnare gli studenti, capire e valorizzarne l’unicità”, ha concluso.

Il progetto GenL, che dal 2019 a oggi ha già raggiunto oltre 2 milioni di studenti, si conferma uno strumento educativo innovativo e coinvolgente per sensibilizzare i giovani alle tematiche dell’etica, legalità e sicurezza sul lavoro attraverso il linguaggio del gaming. Un videogioco che nel 2025 rinnova contenuti e veste grafica per permettere ai giovani di cimentarsi con sfide virtuali attraverso 8 missioni, superate le quali si avrà la possibilità di vincere un’esperienza nelle istituzioni europee.

Le parti si impegnano a promuovere iniziative e attività dedicate alla formazione, all’inserimento e al supporto dei giovani nel mondo del lavoro. Il Consiglio nazionale dell’ordine promuoverà, inoltre, eventi formativi e di orientamento al lavoro: per esempio, come redigere il curriculum vitae, come prepararsi a un colloquio di lavoro e, più in generale, attività mirate a conoscere e scegliere i percorsi professionali più idonei alle skills acquisite. Alla Crui demandato il compito di divulgare e supportare le iniziative oggetto del protocollo attraverso i propri canali di comunicazione.

“Il progetto GenL parla ai giovani con il loro linguaggio, utilizzando il gaming come strumento per trasmettere valori essenziali come l’etica, la legalità e la sicurezza sul lavoro. Grazie a questa collaborazione con la CRUI diamo ulteriore forza alla nostra missione educativa, raggiungendo le Università italiane e preparando gli studenti ad affrontare il mondo del lavoro in modo consapevole e responsabile”, ha dichiarato il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca.

“La missione formativa delle università è sempre stata duplice e lo è a maggior ragione in questa fase storica. Non si tratta solo di preparare futuri professionisti competenti e disciplinarmente affidabili, ma soprattutto di dotare futuri cittadini di tutti gli strumenti necessari per la partecipazione democratica. La collaborazione con il Consiglio va proprio in questa direzione, visto che il mondo del lavoro rappresenta il primo delicato passaggio che i nostri studenti si trovano ad affrontare appena conseguito il titolo”, ha detto Giovanna Iannantuoni, presidente della Crui.

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Lavoro

Ieg e Assocoral, siglato il rinnovo triennale della collaborazione

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Matteo Farsura e Vincenzo Aucella

Italian Exhibition Group rinnova l’accordo con Assocoral, l’associazione che riunisce i produttori di coralli, cammei e gioielli del distretto di Torre del Greco. Il documento, che rafforza la collaborazione su base triennale, è stato siglato ieri lunedì 20 gennaio nel corso della quarta giornata di ‘Vicenzaoro January 2025’ tra Matteo Farsura, che guida le fiere orafe di Ieg, e Vincenzo Aucella, presidente dell’associazione campana.

“Siamo felici di rinnovare l’accordo con Assocoral per valorizzare il corallo, un prodotto fondamentale nell’offerta di Vicenzaoro e nella ricerca e selezione da parte dei nostri visitatori. Ringrazio il presidente Vincenzo Aucella per la fiducia: siamo pronti per collaborare assieme per il futuro”, dichiara Farsura.

“Si rinnova un accordo tra Ieg e Assocoral per noi strategico, lungo un solco già tracciato nel passato, aggiornandolo assieme a Vicenzaoro per affrontare le nuove sfide che la lavorazione del corallo e del cammeo, e quindi di Torre del Greco, raccolgono”, commenta Aucella.

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Lavoro

Fiere, l’esperto: “Nuovi consumatori di gioielli chiedono natura, autenticità...

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Secondo Francesco Morace di Future concept lab ospite di Vicenzaoro january

Francesco Morace, fondatore di Future Concept Lab

Tutti gli stili possono mescolarsi con qualsiasi stile. Tutte le persone attraversano stili diversi anziché escluderne uno a favore di un altro. Passato e avanguardie sono entrambi contemporanei. Dunque è ora di mettere un po’ di ordine nelle preferenze di consumo nel settore del gioiello. Vicenzaoro, il salone internazionale della gioielleria di Italian Exhibition Group, ha chiesto a Francesco Morace, fondatore di Future Concept Lab, di fornire una mappa per comprendere l’evoluzione dei gusti dei consumatori. Protagonista di un incontro tenutosi nel corso della giornata di ieri lunedì 20 gennaio, il sociologo e saggista ha presentato un’analisi che si concentra sulla fascia d’età compresa tra i 20 e i 29 anni.

“Una generazione attiva che agisce in maniera creativa, indipendenti dalle aziende per cui lavorano, si spostano da città a città, con una predilezione per le capitali europee, attenti agli influencer perché prediligono un contatto diretto”, dice Morace.

D’interesse poi è la fascia dei quarantenni, “cresciuti con il gusto del design e della moda, vogliono originalità ricercata. Per loro l’elemento chiave è l’accessorio. In questa fascia emerge, o forse ritorna, il gioiello maschile addirittura incorporato nei capi d’abbigliamento con grande originalità”, prosegue il sociologo.

Mentre i cinquantenni assieme agli over 60 prediligono senza dubbio il valore degli “hallmark”, da cercatrici e cercatori di beni ed esperienze nel segmento premium quali sono. Per quanto riguarda le tendenze, Morace sottolinea che “le rivoluzioni sociali convivono anziché escludersi. La sostenibilità non è più neo-pauperismo ma deve avere una sua capacità estetica con un occhio attento alle nuove generazioni”.

L’attenzione alla natura, alla sua “capacità di durare”, è un tema ricorrente, come nelle opere degli artisti Breakfast e Refik Anadol. Morace parla anche di ‘metamemoria’, affermando che “l’esplorazione del passato è molto orizzontale”, il che spiega l’appeal del vintage tra i giovani, che “capiscono la qualità e il valore negli oggetti”. La sostenibilità si rafforza con certificazioni come quelle delle B-Corp e iniziative come i diamanti “carbon negative”. Morace conclude: “Le nuove generazioni si informano molto velocemente, verificano l’autenticità dello spirito di brand o ambassador e, nel caso, non perdonano”.

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Lavoro

Fisco, Cazzato: “Istituti compliance punti di forza nel potenziare rapporto con...

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L’esperta in occasione dell’evento “EY Tax Update 2025″.

Fisco, Cazzato:

“L’implementazione delle riforme è sempre poi lasciata, dopo la fase normativa, nelle mani di chi la deve attuare e sicuramente i margini di operatività dell’amministrazione finanziaria sono molto ampi. Gli istituti della compliance saranno sicuramente dei punti di forza nell’ambito del potenziamento del rapporto tra fisco e contribuenti ispirato ai principi della trasparenza e della collaborazione”. Lo ha detto l’esperta di fisco Anna Luigia Cazzato in occasione dell’evento: “EY Tax Update 2025. Riforma fiscale: sfide e opportunità per le imprese”, organizzato da EY .

“L’obiettivo principale della delega – aggiunge Cazzato – è stata la trasformazione degli strumenti di interlocuzione preventiva da strumenti di quantità a strumenti di qualità. Il legislatore della delega ha introdotto, rispetto all’attività interpretativa, tutto un insieme di disposizioni, come quelle che regolano l’emanazione delle circolari interpretative, quelle che prevedono l’emanazione di linee guida sull’abuso del diritto, il rafforzamento dell’interpello come strumento di interlocuzione di qualità, l’introduzione del servizio di consultazione semplificata e la legittimazione dei servizi di consulenza giuridica. Tutti strumenti che, correttamente collocati, non vanno nella direzione di ridurre lo spazio di interlocuzione preventiva, ma di andarlo a collocare all’interno di quello che è il contesto e lo strumento più adatto alle specifiche situazioni. C’è stata quindi – conclude – una trasformazione da uno strumento di massa ad uno strumento di qualità”, conclude

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Lavoro

Magenta (EY): “Per noi professionisti è una priorità studiare la riforma”

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“Le sfide del tax director oggi sono quelle di abbracciare il cambiamento, evolvere, cambiare il rapporto fisco-contribuente”

Magenta (EY):

“Oggi siamo qui per parlare della riforma fiscale e dell’attuazione della stessa. Per il governo è una priorità, soprattutto nel 2025, dare una spinta ulteriore all’attuazione della riforma e per noi professionisti è una priorità studiare la riforma. In questa occasione abbiamo creato una contaminazione tra Mef, Agenzia delle Entrate, Guardia di Finanza, Assonime, imprese e professionisti, per parlare di un tema di assoluta attualità”. Sono le parole di Marco Magenta, managing partner di EY Studio legale tributario, a margine dell’evento ‘EY Tax Update 2025. Riforma fiscale: sfide e opportunità per le imprese’, organizzato da EY a Milano.

“Le sfide del tax director oggi sono quelle di abbracciare il cambiamento, evolvere, cambiare il rapporto fisco-contribuente rendendolo più collaborativo, di far fronte alle esigenze interne, sempre più pressanti, di affrontare una questione sui costi e di affrontare una crisi di reperibilità di talenti e giovani collaboratori e qui è l’intelligenza artificiale può aiutare -. aggiunge – L’Ai può aiutare nella compliance, nell’esecuzione di task liberando il tempo delle risorse disponibili e anche nella compressione dei costi, permettendoci di poterci concentrare sul seguire il cambiamento e di evolvere nel ruolo della funzione fiscale”

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Lavoro

Fiere, Danese (Aefi): “2024 buon anno, bilanci molto importanti per aziende”

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L’intervista al presidente dell’Associazione delle esposizioni e fiere italiane: “Nel 2025 fare di più su internazionalizzazione”

Maurizio Danese, presidente di Aefi

“Il 2024 è stato un buon anno, in cui le fiere italiane hanno recuperato tutto il gap hanno che avevamo nel 2019, anche con bilanci veramente molto importanti. Li vedremo qui tra un paio di mesi alla pubblicazione dei bilanci delle aziende, ma insomma credo che il sistema fieristico abbia veramente e completamente sanato i danni del periodo del Covid”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Maurizio Danese, presidente di Aefi, Associazione delle esposizioni e fiere italiane, sull’anno appena concluso per il sistema fieristico italiano.

E Danese, rispetto al periodo del Covid, vede il bicchiere mezzo pieno per le fiere. “Ne escono un po’ più rafforzate, perchè l’utilizzo in quel periodo in maniera obbligatoria dei nuovi strumenti digitali e di comunicazione ha permesso oggi di abbinarli alle fiere in presenza, e di erogare nuovi servizi in grado di soddisfare sempre al meglio i nostri esponitori e visitatori”, sottolinea.

Fermo restando, però, la centralità dell’evento in presenza. “Quindi i gufi che paventavano la chiusura del sistema fieristico a favore delle call e delle riunioni fatte online non ci sono più, ma questi strumenti digitali sono un buon compagno di viaggio per le nostre fiere”, aggiunge Danese.

E la strategia per il 2025 è chiara, dopo la deliberazione da parte del cda dell’associazione del Piano di programmazione e sviluppo 2025. “Come Aefi -spiega- puntiamo sempre a rafforzare il ruolo della nostra associazione sia dal punto di vista dell’introduzione politica ma anche della fornitura di servizi all’azienda fieristica. Daremo una nuova sede ad Aefi e anche nuovi servizi a livello formativo a disposizione dei nostri soci. E stiamo portando avanti una serie di valutazioni per creare delle piattaforme a supporto dei nostri prodotti, che possono essere o delle fiere con quartiere, o dei nostri organizzatori, in modo tale di mettere a disposizione le strutture che alcune delle nostre fiere hanno all’estero, come servizio per chi vuole internazionalizzare i propri prodotti. L’obiettivo è dare una risposta e un’opportunità a chi vuole internazionalizzare il proprio prodotto garantendo e salvaguardando appunto le proprietà intellettuali di questi brand”. Il Piano, infatti, accelera sulla messa a terra di ‘Aefi global network’, una piattaforma a supporto del lancio di manifestazioni e fiere all’estero.

Aefi, principale compagine del settore fieristico e degli eventi attiva nei tavoli istituzionali dedicati alla promozione, internazionalizzazione del Made in Italy e alla politica industriale del Paese, punta inoltre ad aumentare ulteriormente la propria quota di rappresentatività del comparto che oggi conta 60 associati (40 quartieri in cui si svolge il 96% delle manifestazioni internazionali e 20 organizzatori).

Danese sottolinea anche che “secondo uno studio realizzato con Roland Berger e presentato più di un anno fa solamente il 9% del fatturato delle nostre fiere che fanno internazionalizzazione è fatto all’estero, quando invece i nostri colleghi francesi e tedeschi fanno praticamente quasi il 30%. Abbiamo quindi un gap da recuperare. E tra l’altro avendo anche un prodotto che è il made in Italy, ben voluto da tutto il mondo, è nostro dovere cercare di spingere sempre di più questo tipo di attività. L’obiettivo nel 2025 quindi deve essere di aiutare le nostre fiere e i nostri brand ad essere più performanti attraverso l’estero il più possibile”, sottolinea.

E per il 2025 Aefi punta a centrare un altro obiettivo. “Stiamo lavorando per cercare di creare un impianto normativo ‘ad hoc’ ‘per le fiere’, perché noi ‘viviamo’ di una serie di norme che arrivano da altri settori. Ad esempio uno stand che viene installato all’interno di un padiglione di un quartiere fieristico segue le stesse norme di un cantiere edile, con tutta una serie problematiche che non riguardano il nostro settore. Siamo quindi ‘sotto scacco’, per così dire, di varie norme che derivano da diversi settori e quindi vorremmo creare un testo unico con le nostre necessità ed essere tra virgolette un po’ più snelli”, conclude Danese riferendosi alla realizzazione di una sorta di ‘libro bianco’ contenente la proposta di uno specifico impianto normativo ‘ad hoc’ per il settore, propedeutico alla formulazione di un ‘Testo unico delle fiere’.

(di Fabio Paluccio)

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Professioni, Cni: “-13% abilitazioni ingegneri”

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Calo in parte dovuto alla fine dell’effetto pandemia con le relative procedure semplificate dell’esame di Stato

Professioni, Cni:

Appare ormai svanito ‘l’effetto Covid’ sulle abilitazioni per la professione di ingegnere e ingegnere iunior. Sebbene, infatti, nel 2023 si sia mantenuta la stessa procedura d’esame semplificata dei due anni precedenti, hanno conseguito l’abilitazione alla professione di Ingegnere 9.279 laureati magistrali, quasi il 13% in meno rispetto all’anno precedente, ma soprattutto il 36,5% in meno rispetto al 2021 e al 2022, quando un numero considerevole di laureati colse l’occasione straordinaria di conseguire l’abilitazione professionale con una sola prova orale.

Considerando l’universo potenziale di laureati magistrali dell’anno precedente che avrebbero potuto sostenere l’Esame di Stato (31.241 unità), l’abilitazione è stata conseguita solo da un laureato su tre (29,7%), un dato in netto calo rispetto al recente passato, tra i più bassi mai rilevati, secondo soltanto al 2019 quando la proporzione tra abilitati e laureati fu pari al 26,9%. Lo stesso trend negativo ha coinvolto anche l’abilitazione alla professione di ingegnere iunior che continua ad essere una opportunità poco considerata tra i laureati di primo livello, anche perché la grande maggioranza prosegue gli studi verso il titolo magistrale: nel 2023 il rapporto tra abilitati e laureati di primo livello è pari appena al 3,6%, un valore inferiore rispetto a quello rilevato negli ultimi 3 anni, con una tendenza che sembra ripercorrere il processo declinante degli anni pre-covid quando fu raggiunto il minimo storico dell’1,9%. Sono questi i principali dati che scaturiscono dal consueto rapporto sull’accesso alle professioni di ingegnere e architetto elaborato dal Centro studi del Cni.

Considerando che degli ingegneri abilitati, nel 2023 solo 2836 hanno poi optato per l’iscrizione all’Albo professionale, si conferma anche il calo di appeal di quest’ultimo. Il fenomeno viene da lontano. Degli oltre 130mila laureati che hanno conseguito l’abilitazione alla professione di ingegnere negli ultimi 13 anni, oggi ne risultano iscritti all’albo appena 60mila.

“Il Consiglio nazionale – afferma Angelo Domenico Perrini, presidente del Cni – anche sulla base delle indicazioni dei puntuali rapporti del suo Centro studi, ormai da anni sta monitorando il fenomeno del calo di interesse da parte degli ingegneri laureati nei confronti dell’abilitazione alla professione e, di conseguenza, dell’albo professionale. Questa situazione è in parte determinata dal fatto che i neo ingegneri preferiscono l’inserimento all’interno delle aziende o nella pubblica amministrazione, piuttosto che affrontare i rischi della libera professione. Questa tendenza va di pari passo con l’attenuarsi delle opportunità professionali che negli ultimi anni erano state garantite dai bonus edilizi e dagli investimenti connessi al Pnrr”.

“In questo contesto – sottolinea – il Cni continuerà ad impegnarsi affinché il nostro sistema ordinistico possa garantire una vasta gamma di servizi di alto profilo agli iscritti, a cominciare dalla formazione continua, rendendo l’Albo professionale maggiormente attrattivo. Ma soprattutto insisterà a portare avanti uno dei punti fondamentali dell’azione politica dell’attuale consiliatura, ossia l’obbligo di iscrizione all’Albo per tutti coloro che in qualsiasi forma esercitano la professione di Ingegnere. Solo l’iscrizione all’albo può garantire la competenza dell’ingegnere, il rispetto da parte sua del codice deontologico, l’aggiornamento professionale continuo, l’assunzione di responsabilità rispetto all’attività svolta, il rispetto del principio di concorrenza. In questo senso, è corretto che anche i colleghi che operano nel pubblico e nel privato offrano ai propri committenti le medesime garanzie, il tutto, come sempre, a tutela dei cittadini”.

“I dati rilevati – commenta Marco Ghionna, presidente del Centro studi Cni – evidenziano una situazione in normalizzazione rispetto agli andamenti pre-covid, registrando un 13% in meno di abilitati rispetto all’anno precedente ed un 36,5% in meno rispetto ai due anni precedenti. Il dato però risente evidentemente della ‘semplificazione’ del sistema abilitativo del 2021 e il 2022, anni in cui molti laureati hanno sfruttato l’occasione straordinaria di conseguire l’abilitazione professionale con la sola prova orale. L’impennata del 2021 e 2022, oggi in fase di ridimensionamento, potrebbe dimostrare come l’Esame di Stato nella forma tradizionale rappresenti un disincentivo al completamento del cammino di compiutezza del percorso professionale e all’immissione delle competenze ingegneristiche autonome nel mercato dei servizi di ingegneria ed architettura. Siamo abbastanza convinti che se chiedessimo agli ingegneri abilitati quanto sia stato importante il gate degli esami di stato per la loro attività professionale, magari rispetto ai primi anni di esperienza sul campo, registreremmo risposte in assoluto appannaggio per il percorso di pratica esperienziale. Come è evidente che i dati, oggi come ieri, rappresentino una formazione universitaria scarsamente protesa verso un professionista vocato al lavoro autonomo. Se Atene piange però, Sparta non ride. E’ l’intero comparto tecnico a subire questa brusca carenza di abilitati. Gli architetti, ad esempio nel 2023, fanno segnare il numero di abilitati più basso dal 2000 ad oggi. Un fenomeno quindi evidentemente figlio di una modificazione strutturale e logica della filiera concettuale università-professione-mercato. Ma urge rimarcare il concetto che un dottore in ingegneria non è un ingegnere nel senso compiuto del termine”.

“Un focus particolare – continua – va dedicato agli ingegneri iunior che appaiono assolutamente disinteressati alla abilitazione professionale. Ciò dimostra quanto questo step formativo rappresenti sempre più un mero passaggio orientato al solo proseguimento degli studi verso il titolo magistrale. Altro problema è quello della successiva iscrizione degli abilitati negli Ordini Professionali, argomento che andrà affrontato e risolto con opportune politiche di categoria, facendo meglio comprendere come un professionista ordinistico, deontologicamente strutturato, sia una garanzia per l’intera società cui rivolge le sue competenze”.

Se da un lato i valori assoluti illustrano uno scenario di progressivo rientro allo status quo esistente prima dell’emergenza pandemia, dall’altro la modifica della struttura delle prove di esame ha modificato sensibilmente la composizione dell’universo degli abilitati. Dal 2020 in poi, infatti, si è registrata un’impennata di abilitazioni per la professione di Ingegnere industriale, al punto da costituire, nel 2023, oltre la metà degli abilitati (51,2%). Fino al 2019, invece, la quota più consistente di abilitati era formata dagli ingegneri civili ed ambientali. Un cambio di prospettiva che, va detto, non si concretizza in una maggiore propensione all’iscrizione all’albo da parte degli ingegneri industriali dato che, ad oggi, solo il 14,2% di coloro che si sono abilitati nel 2023 si è effettivamente iscritto all’albo.

Risulta quasi invariata la distribuzione a livello geografico degli abilitati per l’iscrizione alla sezione A: gli atenei del Meridione si confermano quelli con il maggior numero di abilitazioni, sebbene facciano registrare una lieve flessione in percentuale, a vantaggio degli atenei del Nord-Ovest. Praticamente immutata la situazione tra gli abilitati per la sezione B, dove gli ingegneri civili ed ambientali iuniores consolidano la propria leadership (60,4% contro il 60,2% del 2022). Restano sostanzialmente sugli stessi livelli del 2022 i valori per quanto concerne gli ingegneri industriali iuniores (29,9% a fronte del 29,5% del 2022) e degli ingegneri dell’informazione.

Per quanto riguarda le performance sugli esiti delle prove degli esami di Stato, dopo aver fatto registrare per tre anni di fila un tasso di successo superiore al 90%, queste tornano sui livelli rilevati nella seconda decade degli anni duemila: nel 2023, ha superato le prove d’esame l’88,1% dei candidati. Tra le tre tipologie di ingegneri, quelli del settore dell’informazione hanno evidenziato i risultati più brillanti, tanto che il tasso di successo medio per costoro è pari al 93,8% contro l’89,6% degli Ingegneri industriali e l’83,9% di quelli civili ed ambientali.

Inoltre, dando uno sguardo all’accesso alla professione di architetto, possiamo parlare di una sorta di fuga dall’abilitazione. Nel 2023, infatti, si è registrato il più basso numero di abilitati dal 2000. Hanno sostenuto l’esame di Stato per l’abilitazione meno di 5mila candidati, con un tasso di successo intorno al 65%, sicché il numero di abilitati scende ad appena 3.132, quasi il 21% in meno rispetto all’anno precedente.

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Vicenzaoro: il ruolo della prossima generazione nelle filiere del gioiello secondo Cibjo

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Vicenzaoro: il ruolo della prossima generazione nelle filiere del gioiello secondo Cibjo

Le filiere orafa e del gioiello hanno un futuro che parla il linguaggio della generazione della sostenibilità e dell’inclusività. Cibjo, la confederazione internazionale del gioiello, segna lo stato dell’arte nella terza giornata di Vicenzaoro, in corso nel quartiere fieristico di Italian Exhibition Group del capoluogo berico sino a martedì 21.

Due gli aspetti della questione: un consumatore di domani che assimila con la velocità degli strumenti digitali e il passaggio generazionale in azienda che deve, invece, avvenire “non come processo traumatico, bensì come una prosecuzione della storia aziendale”, sostiene Alessia Crivelli, fondatrice di Mani Intelligenti, la fondazione con sede a Valenza che mette in contatto aziende e formazione per far sbocciare il talento dei giovani nelle professioni e aziende del distretto.

“Lo sviluppo delle nostre attività di formazione ci mostra che dobbiamo essere veloci nel cambiamento dei modelli di business tanto quanto sono veloci gli strumenti che i ragazzi giovanissimi hanno a disposizione. La fiducia del consumatore è fondamentale perché si traduce in scelte consapevoli di acquisto”, ricorda Gaetano Cavalieri, presidente di Cibjo. Assieme alla velocità con cui si alimenta la curiosità delle nuove generazioni di prossimi acquirenti di gioielli, cambia il linguaggio delle imprese.

“Clima, natura, clima sono le parole che devono entrare nel linguaggio e nelle strategie dei CdA aziendali. Uno strumento utile, per esempio, è il ‘Bia’, il B-Corp Impact Assessment. Oppure il progetto che abbiamo sviluppato in azienda dedicato a temi come clima e inclusività e che abbiamo chiamato ‘Chain of Information’. Le imprese rischiano di perdere talenti se non prestano attenzione a questi temi”, afferma Alice Vanni, Csr director di Italpreziosi SpA. Obiettivo che richiede un legame forte tra impresa e formazione, come per esempio a Valenza: “Tutte le scuole di Valenza e Assogemme sono entrate a far parte della Fondazione alla fine dello scorso anno, e questo ci permette di lavorare su tutto il know-how della nostra città, sino al mondo delle pietre”, aggiunge Crivelli. “E proprio il mondo delle pietre dà una chiave di lettura per il settore: qui i processi delle nuove tecnologie devono essere integrati, non sostituiti”, conclude Azzurra Cesari, project manager di Cesari & Renaldi Gemmai.

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Vicenzaoro: innovazione a km zero con il Jewelry Technology Forum

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Vicenzaoro: innovazione a km zero con il Jewelry Technology Forum

Tecnologia e innovazione nel settore del prezioso al centro di Vicenzaoro January 2025, con la terza giornata della manifestazione organizzata da Italian Exhibition Group che ospita il Jtf – Jewellery Technology Forum. Organizzato da Legor Group in collaborazione con Ieg, l’appuntamento che si somma alla parte espositiva di T.Gold, salone leader delle tecnologie e dei macchinari di settore che si svolge in contemporanea con Vicenzaoro, ha illustrato come il settore dei macchinari Made in Italy per l’industria orafa si prepari alla svolta tecnologica della stampa in 3D direttamente con metalli preziosi.

“Le nostre tecnologie non danno il meglio di sé solo nella tradizionale lavorazione meccanica delle catene, ma la spinta tecnologica delle nostre imprese ci proietta anche in segmenti dove non avevamo ancora leadership”, afferma Massimo Poliero, presidente di Afemo, l’associazione di riferimento per l’industria orafa italiana. Infatti, con le polveri di bronzo, platino, acciaio e oro si creeranno nell’immediato futuro sia i gioielli per il settore dei preziosi, sia per l’accessorio moda. I nuovi macchinari utilizzeranno anziché resine, le polveri metalliche, nel giro di 5, 10 anni. Si prepara così un ennesimo passo in avanti per un Made in Italy che esporta oltre l’80% della sua produzione.

Le esportazioni italiane di macchinari per la lavorazione dell’oro potranno beneficiare di un contesto favorevole negli Usa, se le politiche incentiveranno gli investimenti tecnologici e il dollaro si manterrà forte. Tuttavia, barriere tariffarie, protezionismo o regolamentazioni stringenti potrebbero rappresentare ostacoli. Le aziende italiane dovranno monitorare attentamente l’evoluzione delle politiche statunitensi per adattarsi alle nuove dinamiche del mercato. Il Jtf si è aperto con gli interventi di Sara Giusti e Daniela Corsini di Banca Intesa Sanpaolo, ed è proseguito poi con interventi che hanno spaziato dagli aspetti tecnici di lavorazione dei metalli con l’expertise di Chris Corti di COReGold e Fabrice Barbeau di Hildebrand per la resistenza dei metalli preziosi, Fulvio Sinisi di Legor Group, sino alle tecniche più innovative per la lavorazione dell’acciaio inox 316L con Roberta Emanuele di Valmet Planting, fino ai temi del design e innovation con Mario Scarpa di Humanum Est e alla sostenibilità con Ada Rosa Balzan di Arb Sb Sustainability Consulting.

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Codice della strada: bottiglie take away e più taxi, i Consorzi del vino in campo per un...

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Da Nord a Sud viaggio tra i produttori che sfidano il rischio del calo di consumi ma dicono no ad allarmismi

Codice della strada: bottiglie take away e più taxi, i Consorzi del vino in campo per un bere responsabile

C’è chi lancia la bottiglia take away, chi promuove pernottamenti e nuove esperienze in cantina, chi chiede più taxi o una mobilità alternativa. E tutti invitano a un consumo responsabile, senza rinunciare al piacere di un calice, insomma a bere meno ma bere meglio. Di sicuro, i produttori di vino italiani non si sono fatti trovare impreparati di fronte al nuovo Codice della Strada, che introduce un inasprimento delle sanzioni per i guidatori che superano il tasso alcolemico previsto dalla legge, pur mantenendo invariati i parametri legali. E che potrebbe scoraggiare i consumatori facendoli desistere al cospetto di un buon bicchiere al ristorante.

In effetti, qualcuno ha già cominciato a registrare un calo nei consumi fuori casa e a lanciare l’allarme sul danno economico che ne deriverebbe per una delle più importanti filiere del made in Italy. Ma a preoccupare i produttori non sono tanto i numeri in questo momento, quanto gli inutili allarmismi e i messaggi non corretti sulle nuove norme. Così le organizzazioni di categoria e i Consorzi di tutela, da Nord a Sud, ribadiscono il loro impegno in prima fila per il consumo responsabile e sono pronti a fare la loro parte.

“E’ evidente che tutto questo rientra tra le varie cause che stanno determinando un progressivo calo dei consumi. Detto ciò, noi siamo da sempre favorevoli a un concetto di bere votato alla consapevolezza, alla moderazione e alla prudenza. I protagonisti del nostro settore dovranno lavorare insieme alla creazione di nuove forme di collaborazione con i soggetti pubblici e privati che si occupano di trasporti, al fine di garantire ai consumatori, dopo una cena al ristorante o una visita in cantina, forme alternative di mobilità”, dichiara ad Adnkronos/Labitalia Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente di Federdoc, la Confederazione nazionale dei Consorzi volontari per la Tutela delle Denominazioni dei vini italiani.

Un’iniziativa innovativa è stata appena lanciata da Assoenologi, con il progetto ‘Portami a casa’, rivolto sia ai produttori sia ai ristoratori e a tutti i gestori di locali dove si consuma vino. L’obiettivo è salvaguardare la tradizione e il piacere di bere a tavola, garantendo al contempo la massima sicurezza per tutti. Una soluzione semplice e pratica: quando la bottiglia di vino ordinata non viene consumata interamente, il cliente può portarla a casa. Con tanto di shopper personalizzate fornite direttamente dai produttori ai gestori dei locali, che permettono al cliente di trasportare la bottiglia in sicurezza e legalità.

“Questa iniziativa vuole incentivare il consumo moderato e consapevole di vino, senza privare i consumatori del piacere di accompagnare i pasti con un buon calice. Allo stesso tempo, ci impegniamo a promuovere una maggiore sicurezza stradale e a ridurre i rischi legati all’abuso di alcol alla guida. L’iniziativa rappresenta anche un’opportunità per i produttori di rafforzare il legame con i consumatori, offrendo un servizio aggiuntivo che valorizza il marchio”, spiega il presidente nazionale di Assoenologi, Riccardo Cotarella.

“Allo stesso tempo, i ristoratori e i vari gestori di locali possono contribuire attivamente alla sicurezza stradale, migliorando l’esperienza complessiva del cliente”, aggiunge Cotarella, che mette in guardia anche contro l’allarmismo: “Se la sicurezza alla guida è prioritaria, dobbiamo porre la massima attenzione anche ai mercati del vino. Ne va della sopravvivenza di migliaia di produttori e di un indotto economico che non possiamo permetterci di perdere. L’iniziativa di Assoenologi può essere una prima risposta, ma ancora più importante è veicolare la giusta comunicazione”. Ed è proprio questo il sentiment che aleggia tra i Consorzi di tutela, interpellati da Adnkronos/Labitalia da Nord a Sud del paese.

Dal Piemonte, il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Vitaliano Maccario, afferma: “Siamo ben coscienti che le nuove normative abbiano portato a un inasprimento delle sanzioni economiche, ma credo che sia importante cogliere questa occasione per promuovere un messaggio positivo e responsabile. Come produttori di vino, siamo i primi a voler garantire che il piacere di un buon calice sia sempre accompagnato dalla sicurezza. Oggi più che mai, credo che anche i ristoratori e i locali possano giocare un ruolo chiave offrendo ai propri clienti un servizio aggiuntivo, come una rubrica di contatti per taxisti o autisti, per aiutare chi ha bisogno di un rientro a casa in totale sicurezza. Allo stesso modo, invitiamo i gruppi di amici a organizzarsi in modo che almeno una persona della compagnia si astenga dal bere per poter portare a casa tutti in sicurezza. Il vino è cultura, convivialità e piacere. È fondamentale che questi valori si sposino sempre con la responsabilità e il rispetto per gli altri, sia sulle strade che nelle nostre comunità. Con un po’ di collaborazione e sensibilità, possiamo vivere questa esperienza in modo sicuro e consapevole”.

Quanto al rischio di un calo nei consumi, per Maccario, “è vero che alcune normative più rigide possono avere un impatto iniziale, soprattutto nei contesti di ristorazione e locali serali; tuttavia, non credo che si tratti di un calo significativo o duraturo, quanto piuttosto di un cambiamento nelle abitudini di consumo”. “Quello che stiamo osservando – prosegue – è una maggiore attenzione da parte dei consumatori, che scelgono di bere meno, ma meglio, dando valore alla qualità e all’esperienza. Questo è un segnale positivo: significa che il vino è sempre più apprezzato come elemento di convivialità e cultura, non come semplice abitudine. Inoltre, sta emergendo una crescente consapevolezza sulla responsabilità. Questo, unito alla possibilità di organizzarsi con servizi di trasporto o con un ‘designated driver’ all’interno dei gruppi di amici, ci permette di continuare a godere del vino in modo sicuro e consapevole. Credo che il settore possa adattarsi a queste nuove dinamiche con creatività e attenzione ai clienti”.

Da parte sua, Giancarlo Guidolin, presidente del Consorzio Prosecco Doc, sottolinea che “come Consorzio siamo da tempo impegnati nel sostenere le campagne di ‘Wine in Moderation’, di cui siamo anche National Coordinators in Italia, e di sicuro il tema del consumo di vino per chi guida è un argomento sensibile”. “Allo stesso tempo, però, crediamo che vada affrontato da un punto di vista culturale – puntualizza – e non criminalizzando il consumo tout court. La comunicazione sul provvedimento di inasprimento delle pene per chi guida con un tasso alcolemico superiore a quello previsto dalla normativa è risultata ingannevole, facendo credere che fossero cambiati anche i limiti, rischiando di costituire un ulteriore attacco diretto e indiscriminato al mondo del vino. Noi siamo contro l’abuso, ma dobbiamo continuare a difendere e rimarcare la differenza tra consumo e abuso”.

Un secco no all’allarmismo si leva anche dalla Toscana. “La sicurezza, prima di tutto, ma non si inizi una caccia alle streghe”, avverte Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, che riporta anche i primi dati sui consumi: “Da alcune rilevazioni del Consorzio su esercizi pubblici del territorio, in pochi giorni si è registrato un calo di consumo di vino pari a circa il 20%. Se questa tendenza iniziale divenisse un trend consolidato, è evidente che rappresenterebbe un duro colpo per un sistema economico fortemente basato sull’enoturismo e sulla ristorazione. Siamo d’accordo sul fatto che la sicurezza venga al primo posto. Tuttavia, vorremmo evitare che si crei allarmismo intorno a una situazione che, in sé, non rappresenta un problema reale. Ribadiamo il concetto che per primi, come Consorzio, abbiamo sempre praticato una comunicazione verso il consumo consapevole del vino; tuttavia, occorre fare attenzione a non demonizzare il consumo del vino di qualità, come nel nostro caso, elemento che, lo dicono i numeri dei numerosi rapporti sul turismo enogastronomico, aiuta un interno segmento dell’economia e della socialità del territorio. Siamo d’accordissimo anche sul fatto che l’abuso di alcol sia da combattere, ma sbagliato legare questo al consumo corretto di vino”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Mazzei, presidente del Consorzio di Tutela Vini della Maremma Toscana: “Direi che in questa prima fase c’è un po’ di allarmismo da parte degli esercenti a fronte di un calo dei consumi, ma si stanno anche adottando nuove pratiche, tipo il take away della bottiglia da finire a casa, la messa a disposizione di un misuratore per verificare se si è nelle norme, ecc. Alla fine, i parametri sono rimasti gli stessi con alcune eccezioni, ma sono aumentate le sanzioni. La cosa importante è usare il buonsenso, fare informazione corretta e senza terrorismo”.

Carlotta Gori, direttore del Consorzio Chianti Classico, ricorda che “il vino è un prodotto millenario che appartiene alla cultura dei popoli e il consumatore consapevole nel vino cerca storia, cultura, paesaggi, odori e sapori di un territorio: questo è il consumatore a cui noi guardiamo, avendo ben chiaro che il consumo deve essere ragionato e non deve mai trasformarsi in abuso”.

Restando in Centro Italia, a far sentire la voce dei produttori umbri di eccellenza è Massimo Sepiacci, presidente di UmbriaTop: “E’ lo sballo complessivo che genera problematiche e non certo bere un bicchiere di vino. Senza dubbio è importante bere in modo responsabile e per chi guida bere moderatamente. Il problema non è il consumo responsabile di un bicchiere di vino, anche perché con la nuova normativa i limiti sono comunque rimasti gli stessi rispetto a prima, ma l’eccesso e l’abuso che possono portare a situazioni pericolose. La responsabilità personale è la chiave per godere di un momento conviviale senza mettere a rischio la propria sicurezza e quella degli altri. UmbriaTop, la cooperativa delle cantine umbre, ha a cuore il bere responsabilmente, e valuta positivamente azioni virtuose in tal senso, come la promozione di servizi navetta dedicati agli enoturisti”.

E la questione è particolarmente sentita anche per chi ruota intorno alle grandi città come la Capitale. “È evidente – sostiene Rossella Macchia, presidente del Consorzio Tutela Vini Roma Doc – che il nuovo decreto, soprattutto per come è stato percepito, impone delle riflessioni e probabilmente un nuovo modo di proporre la visita in cantina. Con il vino che resta sicuramente centrale, ma supportato da tutta una serie di iniziative che possano in qualche modo rendere la degustazione una parte dell’esperienza”.

“Va comunque detto – precisa – che il Consorzio Roma Doc, così come molti altri player del settore, ha, sin dalla sua costituzione, sposato totalmente il concetto di bere moderato e consapevole. Siamo noi aziende per prime ad avere l’interesse che il visitatore viva in cantina una giornata piacevole ed educativa. Stiamo valutando anche una serie di iniziative in grado di soddisfare esigenze di tutte le parti in causa”.

Spostandosi a Sud, insiste sugli aspetti legati alla corretta comunicazione Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria: “Lo scenario attuale è meno preoccupante di quanto possa sembrare. Esistono importanti studi condotti da enti autorevoli come il Nasem (National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine), che recentemente ha pubblicato un rapporto sui legami tra alcol e salute. Secondo questo studio, la mortalità è inferiore tra chi consuma moderatamente vino o alcol in generale rispetto a chi non lo consuma affatto”.

“In relazione alla recente normativa del Codice della Strada, come avvocato, posso affermare – rimarca – che tecnicamente le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza sono state inasprite, ma i limiti legali di alcol nel sangue non sono stati modificati. Tuttavia, la comunicazione su questo tema ha generato confusione, portando molti a credere erroneamente che i limiti siano stati abbassati e che si debba bere meno. L’errore di comunicazione deriva dall’aver trattato due questioni distinte come se fossero collegate: da un lato, le modifiche sui limiti delle sostanze stupefacenti ammesse; dall’altro, i limiti di alcol, che sono rimasti invariati”.

“Il Codice ha inasprito, dunque, le sanzioni penali, che passano da prima sopra 1,5 g/L a ora sopra 0,8 g/L. Quindi, per andare fuori dal limite, non bisogna superare le dosi consigliate, che rimangono tali e quali a quelle già raccomandate precedentemente. È sempre fondamentale consumare alcol con moderazione, ricordando la differenza tra uso e abuso”, ribadisce.

Anche la Sicilia si schiera a favore del bere consapevole e contro gli allarmismi. “Bisogna educare al consumo del vino in maniera responsabile – dice Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia – evitando ogni genere di allarmismo che penalizzi i produttori e che non sia efficace nella lotta all’abuso dell’alcol. Rimane fondamentale sensibilizzare i consumatori sul bere consapevole e responsabile perché il vino non è solo parte della nostra cultura mediterranea, delle nostre abitudini e stile di vita ma rappresenta anche un valore economico importante del Made in Italy”.

Per Antonio Rallo, presidente del Consorzio Doc Sicilia, “le nuove norme del Codice della Strada si inseriscono in un contesto in cui è fondamentale bilanciare esigenze diverse ma ugualmente importanti: da un lato, la sicurezza stradale è una priorità imprescindibile; dall’altro, è essenziale preservare l’importanza economica e culturale del vino, il cui consumo responsabile rappresenta una parte integrante della nostra identità e tradizione nazionale”.

“Negli ultimi mesi, il dibattito sul nuovo Codice della Strada – fa notare – ha suscitato una forte attenzione mediatica, portando talvolta a una percezione amplificata delle possibili implicazioni. Crediamo sia fondamentale affrontare questi temi con un approccio sereno e costruttivo, cercando soluzioni che garantiscano sicurezza e benessere collettivo, senza trascurare il valore economico e culturale di settori come quello vitivinicolo, che costituisce un’eccellenza per il nostro territorio. Come Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, ci impegniamo da anni nella promozione di un consumo moderato e consapevole del vino, un simbolo dell’identità e del valore distintivo del nostro territorio”.

A risentire dell’inasprimento delle sanzioni a seguito di un alcol test positivo è anche tutto il mondo che ruota attorno all’enoturismo. C’è sicuramente preoccupazione tra i presidenti regionali del Movimento turismo del vino (Mtv). Uno su tutti Giovanni Dubini, presidente del Movimento turismo del vino Umbria: “Ritengo che in questa decisione si radichi un certo terrorismo che inevitabilmente condurrà a delle problematiche per il settore. Le cantine normalmente non sono ubicate nel centro delle città e quindi i visitatori per visitarle devono prendere l’auto e, considerando che solitamente gradiscono degustare i vini delle realtà in cui si recano, possono sorgere dei problemi. Per ovviare si potranno ridurre le dosi di assaggio e magari fare assaggiare i vini prima delle visite in cantina, così che durante la visita ci sia un margine di tempo affinché il tasso alcolemico scenda. In realtà come Movimento del Turismo del vino, e a noi in Umbria ciò è sempre stato molto a cuore, abbiamo sempre cercato di divulgare i principi del bere consapevole e di qualità. Un inasprimento delle sanzioni non porterà altro che a far capire meno il mondo del vino, quando probabilmente gli incidenti si hanno per altri fattori, come abuso di superalcolici ed eventualmente anche stupefacenti”.

La questione è stata al centro anche dell’ultima riunione del Mtv con la presidente nazionale Violante Gardini Cinelli Colombini, per studiare le azioni da suggerire alle cantine che, proprio in questo periodo, stanno progettando le esperienze da proporre ai visitatori durante la stagione 2025. Così, le cantine guardano a un modello di enoturismo diversificato e più ampio. E la maggior parte si è già attrezzata per offrire esperienze più ricche e appaganti che vadano oltre la semplice visita della cantina con degustazione finale: attività più articolate, per una durata maggiore, con abbinamento cibo-vino e prevedendo la possibilità di pernottare. Di solito, infatti, assicura il Mtv, basta aspettare 2-3 ore per portare a zero l’alcolemia di un bicchiere di bevanda alcolica consumata; se non si è digiuni il tempo può anche ridursi a 1-2 ore ed è proprio da questa premessa che emerge la necessità di dirigersi verso questo nuovo modello di accoglienza.

Per la presidente nazionale di Mtv, “per affrontare efficacemente il problema serve la collaborazione di tutti: delle istituzioni locali, perché potenzino le infrastrutture di trasporto molto carenti in campagna e, nell’immediato, il numero di taxi e Ncc, cioè le auto con conducente; delle cantine, con proposte più ricche e diversificate puntando a un turismo più lento e attento; infine, serve un piccolo sforzo da parte degli enoturisti per programmare la visita di una cantina al mattino e una al pomeriggio e non due consecutivamente”. Dunque, conclude, la soluzione è “bere meno ma meglio, e magari vivendo un’esperienza memorabile”.

(di Alessia Trivelli)

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Turismo, Bini alla Ferien-Messe di Vienna: “In Fvg superati 1,8 mln di presenze...

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La partecipazione del Friuli Venezia Giulia alla più importante fiera austriaca dedicata al turismo entra nel vivo con uno stand che vede la partecipazione di 21 operatori regionali tra consorzi, reti d’impresa, agenzie e hotel

Turismo, Bini alla Ferien-Messe di Vienna:

“La Regione punta con sempre maggior convinzione sul mercato austriaco per ampliare ulteriormente l’incoming turistico. Dopo l’evento ‘fuori salone’ organizzato nel prestigioso Palazzo Niederoesterreich di Vienna per tour operator, giornalisti e influencer da PromoturismoFvg, che ha riscosso notevole successo, la partecipazione del Friuli Venezia Giulia alla Ferien-Messe Wien entra nel vivo con la presenza, nello stand targato Fvg, di 21 operatori regionali tra consorzi, reti d’impresa, agenzie e hotel”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo del Friuli Venezia Giulia, Sergio Emidio Bini, ieri durante la visita allo stand Fvg all’interno della Ferien-Messe di Vienna, la più importante fiera austriaca dedicata al turismo in corso fino al 19 gennaio, che ha visto anche la presenza dell’ambasciatore d’Italia a Vienna, Giovanni Pugliese, e del direttore di Enit Austria, Andrea Colonnelli. La partecipazione del Fvg è cresciuta rispetto agli anni scorsi e prevede attività b2b/b2c, con animazione musicale ed enogastronomica per il pubblico durante il weekend.

“L’Austria è uno dei mercati turistici principali per il Friuli Venezia Giulia, grazie alla vicinanza geografica e al fatto che l’Italia è la destinazione estera preferita dagli austriaci. Tra gennaio e marzo viene effettuata la maggior parte delle prenotazioni estive; pertanto, la nostra presenza alla fiera di Vienna è strategica per rafforzare il mercato e presentare le nostre peculiarità. Ogni anno la Regione, attraverso PromoTurismoFvg, propone a rotazione un grande evento ‘fuori salone’ in una delle quattro principali fiere del turismo europee: Vienna, Monaco, Berlino e Milano. Quest’anno, nella capitale austriaca, per rinsaldare il legame tra i nostri territori, puntando ad un’offerta più ricca e variegata”, ha detto ancora Bini.

“Infatti – ha proseguito l’esponente della giunta Fedriga – vogliamo intercettare l’interesse crescente del mercato austriaco per le città d’arte e i temi della sostenibilità. In questo senso, la presenza a Vienna serve a valorizzare l’offerta di attività all’aria aperta come ciclovie (Alpe Adria) e percorsi transfrontalieri, con nuove proposte che integrano cultura, outdoor ed enogastronomia. Il viaggiatore austriaco cerca riposo, esperienze autentiche e sostenibili, avventura e scoperta culturale, con un occhio alla qualità e al costo: tutti aspetti su cui il Friuli Venezia Giulia ha investito in questi anni e che rappresentano un biglietto da visita vincente”.

Quello austriaco, ha sottolineato Bini, è un mercato in forte crescita: “Nel post Covid le presenze di turisti austriaci in regione sono aumentate del 12,9% e nel 2024 hanno toccato quota 1,8 milioni. Cambiano anche gli interessi: non più solo la spiaggia, ma attenzione anche ai borghi, alle piccole località e all’enogastronomia. In questo senso, è interessante il dato che arriva dalla montagna: sempre più spesso gli austriaci scelgono il Friuli Venezia Giulia anche per le vacanze sulla neve. Lo dimostra il dato di Tarvisio, che compare nella top 10 delle mete più frequentate e che nell’ultima stagione invernale (dicembre 2023-marzo 2024) ha visto crescere del 12,3% le presenze di austriaci sulla neve rispetto allo stesso periodo pre-Covid”.

L’assessore ha quindi osservato che “tre quarti degli austriaci viaggiano regolarmente più volte all’anno e oltre la metà sceglie l’estero come destinazione per short break e vacanze lunghe”. “La crisi economica sta riportando gli austriaci a scegliere l’early booking, quindi a prenotare la vacanza principale tra gennaio e marzo, quindi la nostra presenza alla fiera del turismo di Vienna è strategica”, ha detto. “L’adesione delle realtà regionali è cresciuta rispetto agli anni scorsi – ha aggiunto Bini -e sono certo che porterà risultati concreti perché si tratta di un evento molto articolato che consente di rivolgersi a tutti i tipi di pubblico: si tratta infatti di una fiera mista b2b/b2c nelle prime due giornate, che apre al pubblico finale durante il week end. Nello stand della Regione si terranno quindi sia momenti dedicati agli operatori sia intrattenimento musicale e animazione enogastronomica per attirare visitatori e famiglie a visitare lo spazio dedicato al Friuli Venezia Giulia e proporre loro le offerte dei nostri operatori”.

Secondo Bini, “l’Austria rimane un mercato strategico per PromoTurismoFvg, in estate ma anche durante il resto dell’anno, che puntiamo a conquistare anche attraverso le nuove ‘frecce’ al nostro arco; una di queste è la recente legge sulla nautica, approvata in novembre, che punta a incrementare il turismo legato al mare e al diportismo, da sempre molto apprezzato dagli austrici che ormeggiano le proprie barche nelle nostre marine”. “Un altro asset strategico è la ciclovia Alpe Adria, che parte da Salisburgo e in otto tappe raggiunge la costa Adriatica; su questo tracciato, soltanto l’anno scorso, tra la primavera e l’autunno, è stato percorso da oltre 200mila ciclisti nella frazione regionale da Tarvisio a Grado”, ha aggiunto. Infine l’assessore ha evidenziato che “non possiamo tralasciare GO!2025, con un calendario ricchissimo di eventi e concerti, tra cui quelli compresi nel calendario di GO!&Friends: Robbie Williams a Trieste, Sting e Alanis Morissette a Villa Manin, senza dimenticare i concerti estivi di Cremonini, Mengoni e Ultimo a Lignano e di Ghali a Villa Manin e di mostre, tra cui Andy Warhol a Gorizia e Steve McCurry a Trieste”.

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Tessile, Gentili Mosconi partner di Fili di Innovazione per il distretto comasco

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L’obiettivo è di potenziare il Made in Italy a livello globale e contribuire a favorire una svolta per il tessile di lusso

Tessile, Gentili Mosconi partner di Fili di Innovazione per il distretto comasco

Gentili Mosconi – gruppo leader nel mercato della moda di lusso, attivo nella creazione, produzione, stampa e personalizzazione di tessuti naturali a servizio dei principali player internazionali del mondo luxury, quotato su Euronext Growth Milan di Borsa Italiana – è partner di Fili di Innovazione, la prima società di servizi per l’innovazione del distretto tessile comasco. Il progetto nasce dalla collaborazione di Gentili Mosconi con Open Advisory, Ostinelli Seta e Isa, che hanno voluto l’iniziativa con l’obiettivo di potenziare il Made in Italy a livello globale e contribuire a favorire una svolta per il tessile di lusso e il distretto comasco.

Fili di Innovazione punta a rafforzare la competitività e la sostenibilità della filiera del tessile di lusso, mettendo a fattor comune risorse ed esperienze, per creare un ecosistema condiviso che promuova soluzioni innovative. Il progetto adotta il modello dell’Open Innovation, dove imprese, start-up, centri di ricerca e istituzioni collaborano per sviluppare progetti all’avanguardia: un approccio che va oltre i modelli aziendali tradizionali, favorendo l’interazione tra competenze diverse e la contaminazione di idee, per affrontare le sfide del mercato globale. Da sempre il Gruppo Gentili Mosconi investe in tecnologia e innovazione, combinandola con l’alta qualità e l’eccellenza artigianale del territorio.

“Fili di Innovazione – ha dichiarato Francesco Gentili, Ceo e fondatore di Gentili Mosconi – rappresenta un nuovo modo di guardare al futuro. Collaborare con aziende concorrenti per un obiettivo comune è un passo audace, ma necessario per valorizzare il nostro settore e il know-how che contraddistingue il nostro territorio. Ringrazio Open Advisory, per la loro visione e professionalità, così come Mila Zegna di Isa e Gigi Bianchi di Ostinelli Seta, per il loro fondamentale contributo: sono convinto che fare squadra sia una grande risorsa tutti. Con Fili di Innovazione, il distretto comasco si prepara a diventare un modello di riferimento per l’innovazione nel tessile di lusso”.

“Siamo onorati di essere i soci promotori di questa iniziativa – ha spiegato Virginia Filippi, presidente di Open Advisory – che ha già raccolto interesse e supporto da primari Gruppi internazionali del lusso, insieme a tre operatori industriali del settore quali Isa, Gentili Mosconi e Ostinelli. Auspichiamo che la scelta di coinvolgimento tramite una rete di imprese possa accelerarne la diffusione, in linea con la missione di Open Advisory di promuovere veicoli di innovazione che generino effettivo valore sul territorio”.

Gigi Bianchi, Ceo di Ostinelli Seta, ha sottolineato: “Non solo innovazione tecnologica e di processo, ma anche innovazione nell’approccio, che trova origine e forma nella condivisione di pensiero di tre aziende del comparto serico comasco. In questa nuova avventura metteremo in campo le reciproche esperienze e offriremo servizi e supporti tecnologici a tutta la catena del valore, per ottimizzare ed elevare gli standard qualitativi nell’operatività quotidiana”.

Mila Zegna Baruffa, Ceo di Isa, ha aggiunto: “Fili di Innovazione rappresenta una visione condivisa che supera la competizione per creare valore duraturo. Il fil rouge che anima questa iniziativa è la competenza, mentre la diversità rappresenta una ricchezza. Gli obiettivi comuni di questo nuovo modello imprenditoriale ci guidano verso un impegno collettivo che punta all’eccellenza, alla sostenibilità e all’innovazione, con uno sguardo sempre rivolto verso il futuro”.

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Università di Brescia conferisce laurea Honoris Causa a Hangst per studi...

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Lo studioso è stato portavoce dell’esperimento Alpha che ha osservato per la prima volta l’effetto della gravità sull’antimateria

Università di Brescia conferisce laurea Honoris Causa a Hangst per studi sull'antimateria al Cern

L’Università degli Studi di Brescia conferirà domani la Laurea Magistrale Honoris Causa in Ingegneria Meccanica al professor Jeffrey Scott Hangst, Spokesperson dell’esperimento Alpha che ha osservato per la prima volta l’effetto della gravità sull’antimateria al Cern di Ginevra.

La collaborazione scientifica dell’esperimento Alpha è riuscita a realizzare la prima osservazione diretta degli effetti della gravità sul moto degli atomi di antidrogeno, una misura a cui la comunità dell’Antimatter Factory al Cern sta lavorando da quasi due decenni. A questa eccezionale scoperta ha partecipato anche un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Brescia di Brescia.

La cerimonia di conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Ingegneria Meccanica a Jeffrey Scott Hangst si terrà domani 17 gennaio, alle 17,30, presso il Teatro Grande di Brescia: consegnerà la Laurea Magistrale Honoris Causa il Rettore, Professor Francesco Castelli; a leggere la motivazione sarà Lucio Zavanella, Ordinario di Impianti industriali meccanici, già Direttore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale; la laudatio sarà affidata a Germano Bonomi, Ordinario di Fisica sperimentale del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale.

Hangst è uno dei maggiori esperti mondiali nello studio delle proprietà dell’antimateria. Tra le sue scoperte scientifiche, spicca quella pubblicata nel 2023 sulla rivista “Nature” relativa alla misura dell’accelerazione di gravità dell’antimateria. Sebbene l’interazione gravitazionale tra antimateria e materia sia stata oggetto di speculazioni sin dalla sua scoperta nel 1928, l’effetto del campo gravitazionale terrestre sull’antimateria è stato osservato, per la prima volta, solo recentemente.

Per il Rettore Castelli “il conferimento della Laurea Magistrale Honoris Causa in Ingegneria Meccanica al Professor Jeffrey Scott Hangst esprime un particolare valore scientifico e professionale, premiando lo straordinario contributo alla ricerca scientifica apportato dal ProfessorHangst, conseguito grazie ad una sapiente intersezione tra la fisica e l’ingegneria, in una dimensione di assoluto prestigio, ossia nell’ambito di una ricerca di frontiera svolta in un contesto internazionale di eccellenza».

“Sono estremamente onorato e felice di ricevere una Laurea Honoris Causa dall’Università degli Studi di Brescia – dichiara Hangst – Questo riconoscimento è molto importante per me: collaboro con i ricercatori dell’Università degli Studi di Brescia dalla fine degli anni Novanta. Con il Professor Bonomi ho collaborato prima nel 2002 sull’esperimento Athena, il primo esperimento a produrre atomi di antimateria in quantità tali da poter essere studiati, poi nell’ambito dell’esperimento ALPHA relativo alla misura dell’accelerazione di gravità dell’antimateria, due esperimenti fondamentali nella fisica dell’antimateria».

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Premi, Business care international award 2025 pronta la giuria, Tajani ‘Italian of...

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La cerimonia del premio avrà luogo il prossimo 13 marzo presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati a Roma

Antonio Tajani

Pronta la composizione della nuova giuria del Business care international award 2025. I membri selezionati sono: Fabrizio Ferragni, direttore generale di Rai offerta estero, Alessandro Masi, segretario generale di società Dante Alighieri che dichiara: “il lustro di questo Premio ha raggiunto una tale platea Internazionale che vedo assolutamente compatibile con la mia presenza. Vi ringrazio per la fiducia riservatami”.

Prevista anche la presenza di Silvana Mangione, vice segretario generale del Consiglio generale degli italiani all’estero peri Paesi anglofoni extraeuropei, Paolo Liguori, Mediaset, Alberto Milani, presidente della Camera di commercio Italian american chamber of commerce New York.

Il premio Business care international award celebra eccellenze che hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo economico, sociale e culturale, sia in Italia che nel resto del mondo. Quest’anno il titolo di Italian of the year verrà conferito al ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani, “per il suo encomiabile impegno a favore del nostro Paese e per la sua visione lungimirante nei rapporti internazionali”. La cerimonia del premio avrà luogo il prossimo 13 marzo presso la Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati a Roma.

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Università: Sda Bocconi School of Management, nuovi Mba con percorsi su Ia e...

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Sabato 18 gennaio la presentazione dell’offerta formativa

Università: Sda Bocconi School of Management, nuovi Mba con percorsi su Ia e trasformazione digitale

Sabato 18 gennaio Sda Bocconi School of Management presenterà la propria offerta di programmi Mba, tra cui il Full-time Mba che nel 2024 ha compiuto 50 anni ed è risultato al 3° posto al mondo nel FT 2024 Global Mba Ranking. All’Open Day presso il Campus di Sda Bocconi a Milano sono attesi 200 partecipanti in presenza e 1.000 collegati da 50 nazionalità. Durante l’appuntamento, i partecipanti avranno la possibilità di interagire con i vertici della Scuola, tra cui Stefano Caselli, Dean, e Enzo Baglieri, Associate Dean per la Divisione Master, i direttori dei Programmi, nonché i partecipanti delle edizioni passate degli Mba e il network degli Alumni di Sda Bocconi. Durante l’Open Day gli interessati potranno anche incontrare il Guidance and Recruitment Team di Sda Bocconi per una consulenza personalizzata di orientamento sul programma più adatto in base agli interessi, al percorso di crescita e agli obiettivi di carriera. Sarà inoltre possibile visitare il Campus.

Nel 2025 il Full-Time Mba si arricchisce con una Concentration su Digital Transformation & Ai: un percorso di approfondimento per creare consapevolezza trasversalmente a tutti i livelli manageriali e settoriali. Comprendere le implicazioni della digitalizzazione e le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale è oggi imprescindibile per gestire la complessità delle aziende nello scenario corrente. Il percorso conferma l’innovazione sistematica che Sda Bocconi School of Management ha profuso nei curriculum dei programmi Mba nel corso dell’ultimo biennio, con l’obiettivo di coniugare management, cambiamento tecnologico e leadership responsabile. La nuova Concentration affronta le principali sfide del contesto digitale, includendo corsi come: Gen Ai for Business, Machine Learning, Digital-Enabled Business Transformation e Social Media Marketing.

Nel 2025, l’offerta Executive Mba di Sda Bocconi si rinnova inoltre con l’edizione ‘Modular’ interamente in inglese, che affianca l’opzione ‘Week End’, bilingue. Quest’ultima, disponibile a Milano e Roma, combina sessioni in italiano e inglese e si svolge prevalentemente durante i weekend per garantire libertà dagli impegni professionali e flessibilità. Il formato ‘Modular’, invece, completamente internazionale e con sede a Milano, è organizzato in settimane di formazione intensiva, ideale per professionisti che cercano un’esperienza di apprendimento immersiva.

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Università, Baglieri (Sda Bocconi): “L’Ia può influenzare tutti i lavori ma...

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Intervista all’Associate Dean dei Programmi Master della School of Management sulla nuova offerta Mba che dà più spazio all’intelligenza artificiale

Università, Baglieri (Sda Bocconi):

“Per comprendere l’impatto organizzativo dell’adozione massiccia delle tecnologie dell’Ai è necessario osservare la natura del compito svolto e quanto questo mestiere possa essere operazionalizzato, tradotto in un contenuto che una macchina può apprendere e replicare con sufficiente autonomia. Ad esempio, i movimenti che un barista esegue per preparare un cappuccino possono essere appresi e facilmente replicati da un robot, che può peraltro generare decorazioni con la schiuma in forme infinite. Quindi, in linea teorica, tutti i lavori, sia manuali sia amministrativi, che sono facilmente codificabili, potranno essere influenzati dalle nuove tecnologie. Difficile, almeno allo stato attuale, immaginare invece un impatto significativo su compiti che richiedono una relazione interpersonale ed emozionale distintiva, unica. In breve, l’Ai non è ancora in grado di replicare il feeling tra soggetti, mentre nella meccanica di un processo aziendale e nel supporto alla decisione è già molto avanti”. Ad affermarlo, intervistato da Adnkronos/Labitalia, è Vincenzo Baglieri, Associate Dean dei Programmi Master di Sda Bocconi School of Management e docente di gestione della tecnologia e dell’innovazione.

Nella nuova offerta di programmi Mba della Sda Bocconi School of Management, infatti, ci sarà più spazio per l’intelligenza artificiale e la trasformazione digitale. “Nel 2025 il Full-Time Mba – spiega il professore – si arricchisce con una Concentration su Digital Transformation & AI: si tratta di un percorso di approfondimento per creare consapevolezza trasversalmente a tutti i livelli manageriali e settoriali su questi temi. L’offerta Executive Mba di Sda Bocconi si rinnova inoltre con l’edizione ‘Modular’ interamente in inglese e completamente internazionale, con sede a Milano, per intercettare la porzione di domanda di programmi Emba che giunge in Sda Bocconi anche fuori dall’Italia”.

“E’ importante sottolineare – rimarca – che i contenuti della gestione della digitalizzazione e della trasformazione organizzativa che ne consegue sono presenti giù da anni nei curriculum dei programmi Mba e Master Specialistici di Sda Bocconi, come del resto il grande tema della sostenibilità e che anche per questa ragioni i nostri programmi orbitano stabilmente, unici in Italia, ai vertici dei ranking internazionali”.

“Tuttavia nell’ultimo anno, sia al Full Time Mba sia negli altri due programmi assimilabili, ma destinati a profili più senior, l’Executive Mba e il Global Executive Mba, abbiamo deciso di accorparli in un percorso ancora più dedicato – prosegue – per consentire a quanti nelle classi sentono la debolezza sulla comprensione del tema dell’impatto dell’Ai sia sul fronte tecnico, sia sul fronte più ‘filosofico’, di comprendere e mettere a terra rapidamente l’apprendimento. Di fatto, insegniamo agli studenti che nel futuro del loro ruolo di leader, prima ancora di sapere le risposte, sarà importante saper fare le domande (alle macchine) e prima ancora di avere certezze, sarà importante porsi sempre delle domande. Andiamo avanti con le tecnologie per trasformare i manager in figure aristoteliche”.

Ma quali sono i fattori strategici su cui fare leva per ripensare le competenze e investire sul reskilling? “Dobbiamo ripensare alle organizzazioni. Abbiamo nel passato usato le persone come macchine, le abbiamo alienate in compiti privi di riflessione, operativi, demotivanti. Dobbiamo riportare al centro del lavoro dell’uomo la creatività, la qualità delle relazioni, il valore della comunicazione interpersonale”, avverte Baglieri.

La formazione manageriale, quindi, in questo contesto, gioca un ruolo cruciale. “La formazione manageriale ha una forte responsabilità. Viviamo in un’epoca di annunci e spettacolarizzazione e i contenuti essenziali dei temi della gestione della relazione interpersonale, del cross cultural management, del team management, dell’accettazione delle diversità, dell’inclusione delle personalità differenti vengono archiviate come soft skills e politicizzate, specie per queste ultime più recenti. Invece, dobbiamo formare manager che prima ancora di comandare sappiano ascoltare e basino il loro modello di leadership sulla qualità del tempo speso con le persone. Il resto lo faranno le macchine e anche saperle usare farà la differenza”, conclude.

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Ia, ProfessionItaliane: “Servono norme comportamentali in codici deontologici”

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La richiesta dell’associazione per gli ordini professionali

Ia, ProfessionItaliane:

Favorire l’equità sociale, permettendo ai soggetti ‘digitalmente fragili’ di accedere ai sistemi di intelligenza artificiale e prevedere meccanismi per proteggerli da un abuso o utilizzo scorretto di questi servizi. Garantire trasparenza e conoscenza dei processi per comprenderne potenzialità e limiti dell’Ia e farne un uso consapevole. E per contribuire in modo concreto alla gestione e allo sviluppo dell’uso dell’Ia, estendere alle professioni ordinistiche e ai loro ministeri vigilanti l’osservatorio sull’adozione di sistemi di Ia nel mondo del lavoro, prevedendo che gli ordini introducano nei codici deontologici specifiche norme comportamentali per l’adozione e l’utilizzo degli strumenti intelligenti.

Sono alcune delle proposte presentate da ProfessionItaliane, l’associazione costituita dal Comitato unitario delle professioni (Cup) e dalla Rete delle professioni tecniche (Rpt) in rappresentanza di 23 consigli nazionali degli ordini e oltre 2,3 milioni di professionisti nel corso dell’evento ‘Lavoro e IA: verso un futuro etico nei servizi pubblici e professionali’, che si è svolto oggi a Roma presso lo Spazio Europa.

Un’iniziativa che è stata l’occasione per i professionisti ordinistici di confrontarsi sull’impatto che l’intelligenza artificiale sta avendo sul mercato del lavoro e sulle professioni italiane, con l’obiettivo di tutelare i servizi pubblici e professionali nell’interesse dello stato e dei cittadini. Trasparenza, informazione, conoscenza, formazione, mediazione, etica, deontologia, dati ed evoluzione professionale sono le parole chiave che animano le osservazioni dei professionisti anche alla luce dell’Ai Act (il primo regolamento europeo sull’Ia) in vigore dallo scorso 1° agosto.

Etica e deontologia i principi cardine da adottare, secondo ProfessionItaliane, nell’uso dei sistemi digitali intelligenti a cui è strettamente collegata la trasparenza degli algoritmi. È proprio con la finalità di garantire questo risultato l’associazione ritiene necessario introdurre un sistema sanzionatorio per chi non rispetta i valori deontologici ed etici. Tra le altre proposte, la promozione di una formazione diffusa rivolta non solo ai professionisti, promotori attivi, secondo la visione di ProfessionItaliane, di informazione, tutela e mediazione verso cittadini e committenti, ma anche a chi deve utilizzare, realizzare e certificare sistemi di Ia. Tra i suggerimenti anche quello di incentivare il ruolo di terzietà dei professionisti ordinistici nei confronti della pubblica amministrazione, dei committenti pubblici e privati e dei cittadini riguardo all’adozione dei nuovi sistemi di Ia, anche con riferimento agli appalti realizzati con l’ausilio delle nuove tecnologie.

“Il futuro delle professioni passa attraverso la formazione e l’aggiornamento continuo”, ha dichiarato il presidente di ProfessionItaliane, Rosario De Luca. “È necessario -ha continuato- promuovere una diffusione capillare delle competenze digitali e tecnologiche. L’obiettivo è quello di fornire ai professionisti gli strumenti per comprendere e utilizzare l’Ia in modo etico, responsabile e produttivo. Solo attraverso un costante investimento sulle competenze possiamo garantire la competitività e la sostenibilità delle professioni nel lungo periodo”, ha concluso.

“Per rimanere competitivi -ha ribadito il vicepresidente di ProfessionItaliane Armando Zambrano – i professionisti dovranno aggiornare costantemente le proprie competenze sull’Ia. L’intelligenza artificiale rappresenta un grande passo avanti per ottimizzare i processi, riducendo errori e migliorando l’efficienza, ad esempio, nella progettazione e nella manutenzione. Grazie all’analisi dei dati, l’Ia consente decisioni strategiche e favorisce soluzioni sostenibili. Siamo convinti che sarà sempre più presente nel nostro lavoro, perciò i professionisti dovranno governarla in un quadro di regole certe”, ha concluso.

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Lavoro, sono 151 le aziende eccellenti premiate Top Employers Italia 2025

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Certificazione rilasciata da Top Employers Institute, l’ente certificatore globale delle eccellenze aziendali in ambito Hr

Lavoro, sono 151 le aziende eccellenti premiate Top Employers Italia 2025

Sono 151 le aziende che hanno ottenuto la Certificazione Top Employers Italia 2025 rilasciata da Top Employers Institute, l’ente certificatore globale delle eccellenze aziendali in ambito Hr. Tra di loro, 48 hanno ottenuto anche la Certificazione Top Employers Europe 2025, riconosciuta alle aziende che raggiungono la Certificazione Top Employers in almeno 5 Paesi europei, e 15 sono state certificate Top Employers Global 2025, un terzo livello di Certificazione riservata alle aziende certificate in più Paesi di più Continenti. Debutta poi quest’anno la Certificazione Top Employers Enterprise pensata per le aziende multinazionali presenti in almeno 10 Paesi, con un numero globale di dipendenti superiore a 2.500 e che hanno già ottenuto la Certificazione Top Employers in almeno 10 Paesi. Le aziende certificate anche Top Employers Enterprise sono 7.

Attivo da 34 anni, Top Employers Institute, nel 2025 ha certificato 2.429 aziende in 125 Paesi del mondo. Sulle nuove sfide che attendono le aziende nel 2025, Massimo Begelle, Regional Manager Italy & Spain Top Employers Institute, ha commentato: “Il mondo del lavoro sta cambiando in modo straordinario. Se nel 2024 è stato influenzato dal nuovo rapporto emergente tra Human Centricity e Intelligenza Artificiale, nel 2025 assisteremo a uno spostamento radicale verso obiettivi più collettivi, collaborativi e inclusivi. Per guidare questa trasformazione, gli Hr leader dovranno garantire e trovare un collegamento tra successo individuale e successo di gruppo”.

“Per farlo, sarà importante cogliere e trasformare in opportunità le diverse spinte che caratterizzano oggi il mondo delle risorse umane. E proprio con l’obiettivo di supportare gli Hr Manager nel loro cammino strategico, il nuovo rapporto World of Work Trends 2025 fornisce indicazioni cruciali sulle cinque tendenze globali chiave che stanno dando forma a questa forza lavoro collettiva emergente”, aggiunge.

In tutti i Paesi in cui è presente e attivo il Programma di Certificazione Top Employers, la metodologia adottata per analizzare, esaminare e valutare le aziende è una sola, uguale per tutti. Una metodologia che si basa sull’analisi di 6 macro aree in ambito Hr, che coprono 20 tematiche e circa 350 Best Practices. La Top Employers HR Best Practices Survey è un processo di ricerca, analisi e valutazione in cui vengono presi in esame i dati oggettivi e la documentazione presentata dalle aziende che si candidano. I risultati sono poi sottoposti ad audit esterna. Il Processo di Certificazione si risolve in maniera positiva per l’azienda se raggiunge e supera gli standard previsti.

Come spiega David Plink, Ceo Top Employers Institute, il percorso per diventare un Top Employer non è un’impresa da poco, richiede un impegno costante al miglioramento continuo e un approccio olistico alle pratiche Hr: “Coerenza in un mondo in cui il cambiamento è l’unica costante? In un’epoca di continui progressi tecnologici, mutamenti economici ed evoluzione sociale, è fonte di grande ispirazione vedere persone e organizzazioni dare il meglio di sé”.

“Quest’anno, il Programma di Certificazione Top Employers celebra la dedizione dei nostri Top Employers di tutto il mondo, che continuano a distinguersi con strategie e pratiche Hr di livello globale. Promuovono la crescita e il benessere dei collaboratori, migliorando al contempo il mondo del lavoro. È con orgoglio che riconosciamo e celebriamo questi leader straordinari e i loro team per il traguardo raggiunto: i Top Employers 2025”.

Ecco tutte le aziende che hanno ottenuto il riconoscimento.

Questo l’elenco in ordine alfabetico delle 151 aziende certificate Top Employers Italia: A2A – Acque Bresciane – Alfa Srl – Allianz Spa – Amazon Italia – Amplifon Italia Spa – Angelini Pharma – Arag SE Rappresentanza Generale e Direzione per l’Italia – Arkema Srl – AS Watson Group Italy – AstraZeneca Italia – Automobili Lamborghini Spa – Bat Italia – Baxter Italy – Becton Dickinson Italia Spa – Beiersdorf Spa – Biofarma Group – Birra Peroni – Boehringer Ingelheim Italia – Bonfiglioli Spa – Booking.com Italy – Borgo Egnazia – Bosch Rexroth – Bper Banca – Bracco – Bridgestone – Capgemini Italia – Carrefour Italia – Cassina – Chep – Chiesi Farmaceutici – Coca-Cola Hbc Italia – Collins Aerospace – Credit Agricole Italia spa – Dana Italia – Danieli Group – dentsu – DHL eCommerce Italy – Ducati Motor Holding Spa – Edison – Edp Renewables Italia – EG Stada Group – Emilgroup – Engineering – Entain – Esprinet Italia – Europ Assistance Italia – EY – Ferrari – Fincantieri Spa – Findomestic Banca – FinecoBank – Fondazione Poliambulanza Istituto Ospedaliero – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs – Gea Group – Generali Group Head Office (Assicurazioni Generali Spa) – Generali Italia – Golden Goose – Groupama Assicurazioni – GroupM Italy – Gruppo AB – Gruppo Acea – Gruppo Autostrade per l’Italia Spa – Gruppo Axa Italia – Gruppo Credem – Gruppo Helvetia Italia – Gruppo Hera – Guna Spa – Hcl Technologies Italy Spa – Hsbc Continental Europe, Italy – Huawei Technologies Italia – Iberdrola Italia – Igt – Inditex Italia – Ing – Intellera Consulting Spa – Intesa Sanpaolo – Inwit – Iss Facility Services – Italdesign – Italgas – Itas Mutua – Jti Italy – Jysk Italia – Konica Minolta Business Solutions Italia – Korian – Lagardère Travel Retail Italia – Lavazza Group – Lear Corporation Italia – Lefay Resorts & Residences – Leroy Merlin – Lidl Italia – Links Management and Technology Spa – Lottomatica – Magroup, Magnaghi Aerospace Group – Maiora Srl – Marazzi Group – Marriott International – Mashfrog Group – MediaWorld – Meliá Hotels International – Merz Aesthetics Italia – Metro Italia – Msd Animal Health – Ntt Data Italy – Olympus – Open Fiber – Palladium Hotel Group – Penny Italia – PepsiCo Italia – Perfetti Van Melle Spa – Philip Morris Italia – Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna – Poste Italiane – Puma Italy – Pwo Limited, Italian Branch – Q8 – Qvc Italia Srl – Rai Way Spa – Rds, Radio Dimensione Suono – Reckitt – Renault Group – Rhenus Air & Ocean Srl – Rhenus Logistics Spa – Saati Spa – SAint-Gobain Italia Spa – Sgb Humangest Holding – Smat Spa – Smurfit Westrock Italia – Socomec – Stef Italia Spa – STMicroelectronics – Successori Reda – Takeda Italy – Tata Consultancy Services Italia – TeamSystem Spa – Teha Group Spa – Terna – The Estée Lauder Companies – Tirreno Power Italy – Toyota Motor Italia – Umbragroup Spa – UniCredit – Verisure Italy – Volkswagen Financial Services – Wabtec Italy – Windtre – Wordline – Würth Italia – Zurich.

(segue)

Ed ecco l’elenco in ordine alfabetico delle 48 aziende certificate Top Employers Italia 2025 che hanno ottenuto anche la Certificazione Top Employers Europe 2025 in quanto certificate in almeno altri 4 Paesi europei, oltre l’Italia: Amazon – Amplifon – Angelini Pharma – Arkema Srl – AstraZeneca – Bat – Boehringer Ingelheim – Bridgestone – Capgemini – Chep – Chiesi Farmaceutici – Dana – Dhl eCommerce – Edp Renováveis – Gea Group – GroupM – Hcl Technologies – Helvetia – Hsbc – Huawei – Iberdrola – Inditex – Ing Bank- Intesa Sanpaolo – Jti – Jysk – Korian – Lear Corporation – Lidl – Meliá Hotels International – Metro – Msd – Ntt Data – Olympus – PepsiCo – Philip Morris International – Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna – Puma – Reckitt Benckiser – Saint-Gobain – Stada – STMicroelectronics – Takeda – Tata Consultancy Services – UniCredit – Verisure – Worldline.

Questo, invece, l’elenco in ordine alfabetico delle 15 aziende certificate Top Employers Italia 2025 che hanno ottenuto anche la certificazione Top Employers Global 2025 in quanto certificate in più Paesi di più Continenti: Bat – Boehringer Ingelheim – Chep – Dana – Hcl Technologies – Jti – Ntt Data – PepsiCo – Philip Morris International – Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna – Puma – Saint-Gobain – STMicroelectronics – Takeda – Tata Consultancy Services.

Infine, l’elenco in ordine alfabetico delle 7 aziende multinazionali certificate Top Employers Italia 2025 che hanno ottenuto anche la certificazione Top Employers Enterprise 2025 in quanto certificate almeno 10 paesi: Dhl eCommerce – Iberdrola – Lidl – Meliá Hotels International – Puma – STMicroelectronics – Tata Consultancy Services.

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Strada del Vino Orcia, Elena Salviucci è la nuova presidente

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Nuovo corso per l’Associazione che raccoglie i 12 comuni dell’Orcia Doc

Strada del Vino Orcia, Elena Salviucci è la nuova presidente

Sarà la giovane produttrice Elena Salviucci, titolare dell’azienda vitivinicola Campotondo, a guidare per il prossimo triennio la Strada del Vino Orcia. La nomina è arrivata il 9 gennaio, all’interno del primo Consiglio del nuovo corso dell’Associazione che raccoglie i 12 comuni dell’Orcia Doc, oltre a numerosi soci rappresentati da cantine e attività produttive. Insieme alla presidente sono stati nominati anche i due vicepresidenti che l’affiancheranno nel percorso, Andrea Francini, sindaco di Trequanda, e Marco Bartoli, sindaco di San Quirico d’Orcia.

“Per me è un grande onore guidare questa associazione – ha commentato Elena Salviucci – che rappresenta un unico nel suo genere e che soprattutto lavora per promuovere un territorio che è Patrimonio Unesco e tra i più famosi e attrattivi al mondo. Ora dobbiamo lavorare al consolidamento di un sistema turistico integrato e aggregato di area vasta che include la Val d’Orcia, l’Amiata e la Valdichiana sense con l’obiettivo di dare un’immagine unitaria alla promozione e al marketing territoriale con un focus specifico sull’agroalimentare e integrando le varie offerte turistiche dell’area”.

Oltre a questo, tra gli obiettivi anche quello di accrescere la capacità delle reti locali di imprese di attrarre e accogliere visitatori promuovendo la conoscenza del territorio favorendo tassi più lunghi di permanenza e migliorando il customer retention rate. Promuovere all’interno della destinazione turistica locale un’offerta turistica integrata e diffusa, di qualità e sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e sociale.

Elena Salviucci, 29 anni, è nata e cresciuta a Campiglia d’Orcia, un piccolo borgo a cavallo tra Amiata e Val d’Orcia. Dopo aver frequentato il Liceo Classico e la laurea in mediazione linguistica, la nuova presidente ha deciso di portare avanti l’azienda agricola della famiglia, Campotondo, dove oltre alla cantina si preoccupa anche della parte enoturistica e amministrativa. In parallelo con il lavoro, nel 2019, Elena Salviucci ha conseguito il titolo di sommelier e un master in marketing e management per imprese vitivinicole presso l’Università degli studi di Firenze. Impegnata come membro del Cda del Consorzio del Vino Orcia, oltre a svolgere attività di volontariato in diversi progetti di valorizzazione e tutela del patrimonio artistico, culturale, paesaggistico, umano e agroalimentare del territorio.

Il turismo ‘rigenerativo’ tra gli obiettivi del mandato. Il turismo rigenerativo si basa sull’idea che il turismo debba essere al servizio del territorio, anziché viceversa: in questo modo può generare benefici per i territori, le comunità che lo abitano e i visitatori. Uno dei principali benefici del turismo rigenerativo è la creazione di valore non solo economico ma anche culturale e sociale, duraturo nel tempo. Tale approccio incoraggia infatti la partecipazione delle comunità locali, degli operatori, delle imprese e dei visitatori. Questo è uno degli obiettivi di questo nuovo mandato. Insieme alla presidenza, fanno parte del rinnovato Consiglio di amministrazione della Strada del Vino Orcia anche Giulitta Zamperini (presidente del Consorzio del Vino Orcia), Ada Anna Becheri, Donatella Cinelli Colombini, Francesco Pifferi, Luchino Grappi, Marco Capitoni e Gabriella Giannetti.

La Strada del Vino Orcia è nata nel 2003. Sono 1 i comuni che ne fanno parte: Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena. Nel 2004 la Val d’Orcia viene iscritta nel Patrimonio mondiale dell’umanità sotto la tutela dell’Unesco, divenendo il primo territorio rurale ad essere premiato con questo riconoscimento, tanto che oggi il suo meraviglioso paesaggio è divenuto l’icona della campagna Toscana. La Strada del Vino Orcia è un invito a scoprire questo territorio, la vita che scorre con i ritmi della natura, a vivere immersi in ‘un luogo del sogno’. Suggerimento di luoghi dove gli uomini vivono ancora in armonia con la natura. Chi vuol davvero conoscere questa terra deve mettere incontro di non poter più farne a meno, di ritornare di persona o con la mente alla fonte di tante emozioni.

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Lavoro

Università, in ricordo di Giulia Cecchatin Tor Vergata premia migliori tesi su tematiche...

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Prima della premiazione c’è stato un collegamento in diretta con Gino Cecchettin, padre di Giulia, che ha condiviso il suo pensiero con un messaggio toccante

Università, in ricordo di Giulia Cecchatin Tor Vergata premia migliori tesi su tematiche di genere

Oggi, presso l’Aula TL della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, si è tenuta la cerimonia di assegnazione dei Premi di Laurea su tematiche di genere ‘Giulia Cecchettin’. Giunta alla seconda edizione, l’iniziativa è stata intitolata alla giovane laureanda in Ingegneria Biomedica dell’Università di Padova, vittima di femminicidio nel novembre 2023. L’edizione di quest’anno ha registrato una partecipazione straordinaria, con la presentazione di 16 tesi triennali e 21 magistrali, provenienti da tutte le sei facoltà dell’Ateneo. Tra queste, sono state premiate 20 tesi di laurea, di cui 12 triennali e 8 magistrali. Prima della premiazione c’è stato un collegamento in diretta con Gino Cecchettin, padre di Giulia, che ha condiviso il suo pensiero con un messaggio toccante.

“Innanzitutto volevo ringraziare l’Università di Roma Tor Vergata e in particolar modo la professoressa Martini per questo invito. È un momento molto emozionante perché ogni volta che viene ricordata Giulia potrete ben capire qual è il mio sentimento e tutto quello che sto facendo è un po’ un modo per farla rivivere. Giulia che incarnava, forse, non lo dico da papà ma lo dicevano anche i suoi professori, l’impegno, la consapevolezza, tutti quei valori. Io la definivo la figlia perfetta anche quando era con me, anche se non glielo dicevo direttamente, lo dicevo ai miei amici e ai conoscenti perché aveva fatto dell’altruismo un suo modo di vivere. Racconto sempre di un episodio avvenuto al liceo quando una professoressa le ha chiesto di fare da supporto ad una ragazza del primo anno che aveva difficoltà, soffriva di anoressia ma aveva problemi in famiglia e non riusciva ad inserirsi nella”, ha detto.

“Giulia ha rinunciato a delle ore di atletica pur di fare un po’ di tutoraggio, niente di che, solo insegnare un po’ di latino e di greco ma da quelle lezioni è nata un’amicizia. Io la ragazza l’ho conosciuta l’anno scorso assieme alla mamma e ho visto una ragazza sana, in salute e soprattutto felice. Il fatto che Giulia continui a ispirare voi giovani, a me dà sempre forza e mi sostiene nella mia attività che sto portando avanti con la Fondazione e tra l’altro dedicare a lei il lavoro fatto con le vostre tesi è per me un segnale. Colgo l’occasione per dire che da poco è nato anche il comitato giovanile della Fondazione e vorremmo portare i valori della Fondazione in tutte le scuole e università. Chiudo ringraziandovi di cuore per questo momento così significativo e vi auguro che il vostro futuro sia ricco di successi, ma soprattutto da scelte ispirate che iniziano con la celebrazione di oggi, ma spero possano continuare numerose anche nel prosieguo della vostra vita”, ha aggiunto.

La cerimonia, moderata da Barbara Martini, delegata del rettore alle Pari Opportunità ed Inclusione, si è aperta con i saluti istituzionali del rettore Nathan Levialdi Ghiron e della direttrice generale Silvia Quattrociocche. Il premio è stato organizzato grazie al lavoro svolto in sinergia con il CUG di Roma Tor Vergata. “Dedicare questo premio – ha dichiarato il rettore Nathan Levialdi Ghiron – a Giulia Cecchettin ha rappresentato un forte messaggio culturale da parte del nostro Ateneo. La promozione della parità di genere e il rispetto reciproco sono temi fondamentali per formare una società più giusta, e il lavoro accademico può avere un ruolo decisivo in questo percorso”.

Barbara Martini ha evidenziato l’importanza del premio: “La tragica normalità in cui il femminicidio di Giulia Cecchettin è maturato non può lasciarci indifferenti. Con questi premi di laurea l’Ateneo di Tor Vergata vuole sottolineare il suo impegno verso la diffusione di una cultura volta all’inclusione e al rispetto ma anche alla conoscenza e alla comprensione dei fenomeni e dei rischi che si possono correre. Sostenere i giovani che si impegnano nello studio delle tematiche di genere significa promuovere un cambiamento culturale e sociale. Il loro contributo di ricerca aiuta a mantenere alta l’attenzione su questi temi cruciali”.

Durante l’evento, la professoressa Paola Rogliani, ordinaria di Malattie dell’apparato respiratorio e direttrice del Dipartimento di Emergenza e accettazione del Ptv, ha evidenziato le potenzialità ed i punti di forza di avere un maggior numero di donne nelle posizioni apicali.

Lorenzo Sbardella, studente, 23 anni, laureato in Glottologia, tra i premiati: “Bisogna andare oltre il semplice appoggio all’emancipazione per spingere la riflessione maschile verso un percorso di decostruzione della virilità, che riesca a riconoscere il privilegio e le costrizioni che ne conseguono. La costrizione del mito virile genera violenza e costringe gli uomini a inseguire un’impossibile rappresentazione. Ed ecco qui che non bisogna ricercare le cause della violenza altrove: non c’è nessuno straniero, nessun mostro e nessun malato. L’inspiegabilità del femminicidio e della violenza di genere, con questi presupposti, diventa una chiara conseguenza logica”.

La Commissione giudicatrice dei premi era composta da Mariangela Zoli (Economia), Sabina Visconti (Scienze MM.FF.NN.), Luisa Lodevole (Giurisprudenza), Massimiliano Caramia (Ingegneria), Virginia Tancredi (Medicina e Chirurgia), Giuliano Lozzi (Lettere e Filosofia), Carola Gasparri (Segretaria).

La cerimonia si è conclusa con un lungo applauso dedicato alla memoria di Giulia e alla determinazione dei giovani premiati.

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Lavoro

Turismo, gli italiani amano viaggiare ma l’86% si blocca durante la prenotazione

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La ricerca è stata condotta da Skyscanner. Il fenomeno, soprannominato da Skyscanner e dalla rinomata neuroscienziata Faye Begeti come ‘WanderLost’, sta colpendo i viaggiatori di tutto il mondo

Turismo, gli italiani amano viaggiare ma l'86% si blocca durante la prenotazione

Una nuova ricerca condotta da Skyscanner ha rilevato che per la metà dei viaggiatori italiani (51%), gennaio è uno dei momenti chiave per prendere le decisioni importanti del nuovo anno, anche per quanto riguarda i piani di viaggio. Tuttavia, dedicano troppo tempo ed energie alla pianificazione, cedendo a un senso di sopraffazione. Il desiderio di scegliere la destinazione perfetta lascia l’82% degli italiani nell’indecisione, mentre per il 96% il costo dell’intero viaggio è un altro fattore importante da considerare. Inoltre, l’86% di chi sta organizzando un viaggio ammette che l’eccesso di pensieri e variabili nella prenotazione possono portare a perdere completamente le offerte. (Audio) Questo fenomeno, soprannominato da Skyscanner e dalla rinomata neuroscienziata Faye Begeti (alias ‘The Brain Doctor’) come ‘WanderLost’, sta colpendo i viaggiatori di tutto il mondo. Questo gennaio, Skyscanner mira ad aiutare i viaggiatori a superare il ‘WanderLost’ ed eliminare lo stress legato al prendere decisioni di viaggio ‘perfette’, riscoprendo la gioia di pianificare i propri viaggi. (Video)

“L’enorme quantità di opzioni disponibili oggi per i viaggiatori può risultare opprimente. WanderLost è lo stato di indecisione durante la pianificazione di un viaggio – spiega – che deriva fondamentalmente dalla stanchezza mentale. Il cervello esecutivo, situato nella corteccia prefrontale, governa il processo decisionale così come il pensiero complesso e la pianificazione”, afferma Faye Begeti.

“Le ricerche dimostrano che uno sforzo mentale prolungato, come un’intera giornata di lavoro, riduce il flusso sanguigno in questa regione, portando il nostro cervello ad entrare in modalità a basso consumo, evitando i compiti che richiedono sforzo cognitivo e optando invece per attività passive, come scorrere il telefono o guardare la Tv. Questo vale anche per la pianificazione di una vacanza, che può sembrare scoraggiante, richiedendo una concentrazione e uno sforzo significativi, rendendo più difficile liberarsi dalla stanchezza mentale e portando all’indecisione. Invece di sentirsi ispirati dall’idea del viaggio, la solita eccitazione della ‘wanderLust’ si trasforma in uno stato di ‘wanderLost'”.

Faye Begeti ha appositamente ideato alcuni ‘brain hacks’ per aiutare i viaggiatori a superare questo stato mentale:

1. Combattere la stanchezza da decisione: l’affaticamento decisionale può sopraffare il cervello, facendo sembrare estenuanti anche le scelte più semplici. Restringere le opzioni è fondamentale.

2. Dare priorità alle decisioni chiave: affrontare le decisioni importanti, come volo e alloggio, quando l’energia mentale è più alta. Per le scelte meno importanti, è ottimale l’approccio del “va abbastanza bene” per evitare di sfociare nell’affaticamento decisionale.

3. Bilanciare l’energia mentale con la vacanza giusta: scegliere una vacanza che sia in linea con il proprio stato mentale. Quando si è mentalmente in sovraccarico, è meglio optare per un ritiro nella natura o al mare. Se si è poco stimolati invece è meglio prendere in considerazione una vacanza in città o all’insegna dell’avventura.

4. Sfruttare la dopamina anticipatoria: il nostro cervello si nutre di anticipazione, facendo sì che la preparazione di una vacanza sia stimolante quanto il viaggio stesso, quindi è bene sfruttare questa eccitazione. Inserire le destinazioni dei sogni in un elenco e rivederle man mano che si perfezionano i piani, rende la pianificazione un’esperienza meno stressante e più emozionante.

5. Liberarsi dalla routine: uscire dalla zona di comfort quando si organizzano le proprie vacanze e indagare su destinazioni inaspettate rispetto al solito può aiutare a non ricadere nella solita routine da pianificazione.

Il sondaggio di Skyscanner ha inoltre rivelato che per gli italiani il portafoglio ha un’importanza fondamentale nell’organizzazione di un viaggio. Stefano Maglietta, Trend expert di Skyscanner, condivide i suoi trucchi di per aiutare i viaggiatori a scegliere la propria destinazione ideale rispettando il budget prefissato, grazie anche a strumenti pratici come ‘Mesi più economici’, ‘Esplora ovunque’, ‘Avvisi di Prezzo’ e il ‘Generatore di risparmio’, che mostra ai viaggiatori le migliori offerte a colpo d’occhio.

-Considerate Ovunque: ‘La ricerca ‘Ovunque’ su Skyscanner è un ottimo punto di partenza per scegliere la prossima vacanza. Ordinando dal prezzo più basso a quello più alto dall’aeroporto di partenza a destinazioni in tutto il mondo, la ricerca ‘Ovunque’ può ispirare a scoprire nuovi luoghi, e a un prezzo inferiore rispetto a molte destinazioni tradizionali, o influenzate da algoritmi.

Date flessibili: La ricerca per date multiple è uno dei migliori modi per trovare un viaggio davvero conveniente. I prezzi dei voli si basano sulla domanda e sull’offerta. Poiché alcune date sono più popolari di altre, i prezzi variano e volare nei giorni meno popolari della settimana può essere più economico. Lo strumento di ricerca ‘mese più economico’ di Skyscanner permette di vedere a colpo d’occhio le opzioni migliori e di scegliere l’offerta giusta.

-Siate furbi nella ricerca dei prezzi: Impostando gli avvisi sui prezzi si ha la possibilità di essere tra i primi a sapere se il costo scende e se ci sono sconti o offerte aggiuntive. Contrassegnando il volo d’interesse, Skyscanner invierà un’e-mail ogni volta che il prezzo sale o scende.

Skyscanner ha inoltre svelato le destinazioni più economiche dagli aeroporti italiani per il 2025, per poter semplificare la scelta e rendere le vacanze più accessibili anche economicamente.

Ecco, quindi, le destinazioni più economiche da raggiungere nel 2025, tutte intorno ai 100 euro (o quasi): Sofia (Bulgaria) 39 euro; Corfù (Grecia) 70 euro; Olbia (Italia) 76 euro; Santander (Spagna) 76 euro; Budapest (Ungheria) 83 euro; Berlino (Germania) 84 euro; Londra (Regno Unito) 96 euro; Parigi (Francia) 102 euro; Copenhagen (Danimarca) 126 euro; Lisbona (Portogallo) 126 euro.

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Ambiente e clima

La Regione Lazio a supporto della sostenibilità: bando Circular Economy 2025 per le PMI

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Bando Circular Economy

La Regione Lazio ha annunciato una nuova iniziativa, presso lo spazio Europa Experience di Piazza Venezia il 25 luglio 2024, volta a promuovere l’economia circolare e a incentivare pratiche produttive sostenibili nelle imprese; si tratta del bando Circular Economy Lazio 2025. Alla presentazione hanno partecipato Roberta Angelilli (vicepresidente della Regione e assessore allo Sviluppo Economico, Commercio, Artigianato, Industria e Internazionalizzazione), Laura D’Aprile (responsabile del Dipartimento per la Transizione Ecologica e gli Investimenti Verdi), Paolo Barberi (presidente di Unicircular Assoambiente) e Francesco Marcolini (presidente di Lazio Innova). Scopriamo di seguito i dettagli di questa misura, cosa prevede e chi può beneficiarne.

A quanto ammonta il fondo Circular Economy?

Durante la conferenza stampa, sono stati presentati e descritti tutti gli incentivi di questo bando, che mette a disposizione complessivamente 30 milioni di euro per sostenere le Piccole e Medie Imprese (PMI) del Lazio nel percorso verso un’economia circolare. Di questo stanziamento, una quota di 10 milioni di euro è riservata esclusivamente alle imprese che operano all’interno delle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA). In termini di contributi, invece, ogni progetto deve prevedere un investimento minimo di 150.000 euro, mentre il finanziamento erogato a fondo perduto può arrivare fino ad un massimo di 2 milioni di euro per progetto, coprendo fino al 60% delle spese sostenute.

Obiettivi e finalità del bando per l’Economia Circolare

Lo scopo principale del fondo perduto è sostenere le imprese nel ridurre l’utilizzo di risorse naturali e la produzione di rifiuti, promuovendo l’impiego di materiali riciclati, noti come materie prime secondarie, al posto di quelle primarie tradizionali. Il bando incoraggia inoltre il recupero e riutilizzo degli scarti generati durante i processi produttivi, trasformandoli in risorse utili per nuove lavorazioni. Un altro obiettivo fondamentale è migliorare la qualità e la durata dei prodotti, incentivando attività di riparazione e manutenzione, soprattutto per le parti che tendono a diventare obsolete o a danneggiarsi rapidamente. La misure pone anche l’accento sulla progettazione di beni che, una volta giunti alla fine del loro ciclo di vita, possano essere facilmente smontati per recuperare materiali utili e ridurre i rifiuti non riciclabili o inutilizzabili.

In sintesi, gli obiettivi principali del Circular Economy includono:

  • Riduzione del consumo di risorse naturali attraverso l’adozione di materie prime riciclate al posto di quelle primarie.
  • Promozione del riutilizzo e del riciclo degli scarti industriali, trasformandoli in risorse per nuovi cicli produttivi.
  • Allungamento della durata dei prodotti, favorendo interventi di riparazione e manutenzione per prolungarne l’utilizzo.
  • Progettazione sostenibile di beni, pensati per essere facilmente smontati e riciclati a fine vita, riducendo al minimo i rifiuti non recuperabili.
  • Efficientamento energetico dei prodotti, diminuendo il consumo di energia durante l’uso rispetto ad alternative presenti sul mercato.

Chi può accedere al fondo perduto?

Il bando Circular Economy Lazio è destinato alle piccole e medie imprese (PMI) che operano nella regione Lazio o che prevedono di avviare una sede operativa in quest’area. L’iniziativa accoglie richieste sia da parte di aziende che agiscono autonomamente, sia da quelle che scelgono di collaborare in rete, unendo competenze e risorse per realizzare progetti comuni. Un criterio fondamentale per l’accesso al contributo è rappresentato dall’importo complessivo del progetto, che deve essere pari o superiore a 150.000 euro. Tale soglia è stata stabilita per garantire che le proposte abbiano un reale impatto nella transizione verso un’economia circolare, sostenendo interventi innovativi e mirati alla riduzione degli sprechi e all’ottimizzazione dei processi produttivi.

Allo stesso tempo, le imprese interessate devono considerare l’importanza di una gestione finanziaria e fiscale ben pianificata per ottimizzare al meglio i fondi ricevuti. Un esperto commercialista per pianificazione fiscale a Roma rappresenta un supporto essenziale, aiutando le aziende a impostare una strategia efficace per l’utilizzo delle risorse, mantenendo la conformità alle normative fiscali e prevenendo eventuali problematiche legate alla gestione dei contributi pubblici. Grazie a una pianificazione accurata, le imprese possono massimizzare i benefici derivanti dall’iniziativa, assicurando solidità finanziaria e continuità nei loro progetti di crescita sostenibile.

Come richiedere il contributo: modalità e procedura

Le imprese interessate a partecipare al bando possono presentare la domanda semplicemente tramite la piattaforma GeCoWEB Plus, sviluppata e gestita da Lazio Innova. La procedura segue il criterio a sportello: le richieste saranno valutate nell’ordine in cui vengono ricevute, fino al completo utilizzo dei fondi disponibili. Le candidature potranno essere inoltrate a partire dalla metà di settembre 2024, offrendo alle aziende del Lazio un’occasione concreta per accedere a risorse pensate per favorire progetti di economia circolare. La tempestività, però, è un fattore determinante, dato che i fondi stanziati vengono assegnati fino al loro esaurimento.

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Incidente a Cima di Porta Bassa: caduta mortale dell’escursionista di Sospirolo

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Sandro Giacobbe in Verissimo: 10 anni di battaglie contro la prostata e le metastasi

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Autorità talebane vietano gli scacchi in Afghanistan per gioco d’azzardo e crisi...

Le autorità talebane hanno recentemente disposto il divieto degli scacchi in tutto l’Afghanistan, suscitando grande scalpore tra gli appassionati e...

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Damiano David presenta Funny Little Fears: psicoanalisi, solista e world tour 2025

Damiano David ha svelato il suo primo progetto da solista, Funny Little Fears, presentandolo a Roma. L’album, prodotto da Sony...

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Niko sanziona Jimmy e conflitti multipli in Un Posto al Sole tra scomparse e rivalità

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Tempesta d’amore: Greta sceglie la gravidanza tra timori per la salute e nuovi amori

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Tradimento: verità sull’agguato a Behram, video shock e trama di debiti orchestrata...

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The Family: Devin affronta Hulya per la custodia mentre Aslan trama a cena

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Mediaset annulla finale de The Couple, passa a Lo Show dei Record e dona 1 mln a Gaslini

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Ritorno a Las Sabinas: sorelle Molina, segreti di famiglia e mistero dell’omicidio Oscar

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Vermiglio: trionfi internazionali e scarsa diffusione in sala per il film di Maura Delpero

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Le stelle di oggi portano una ventata di novità per molti segni, in particolare per coloro che appartengono alle categorie...

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Il periodo dal 19 al 25 maggio riserva emozioni diverse per ogni segno zodiacale. Se da un lato Leone potrà...

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Durante la serata di sabato 10 maggio 2025 si sono registrati dati interessanti per le più importanti reti televisive italiane....

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Nuovo Papa Leone XIV, polemiche a Napoli, crisi David e tensioni India-Pakistan

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Oroscopo 15 maggio 2025: relazioni, benessere e finanze a confronto per ogni segno

Giovedì 15 maggio 2025 si presenta come una giornata ricca di spunti di riflessione e nuove energie, dove i vari...

Notizie1 giorno ago

SuperEnalotto: estrazione di oggi con 7 numeri 5, mancanti 6 e 51, premi da 27.078,62...

Nel concorso del SuperEnalotto di oggi, sabato 10 maggio, si è registrata un’estrazione particolare: mancano il numero 6 e il...

Notizie1 giorno ago

Sinner ritorna, batte Navone e avanza al terzo turno del Masters di Roma

Jannik Sinner è rientrato in campo con determinazione. Il tennista italiano ha dominato il secondo turno degli Internazionali d’Italia sabato...

Spettacolo1 giorno ago

Robbie Williams: dall’infanzia difficile a Take That e collaborazione con May e...

L’infanzia di Robbie Williams è stata segnata da eventi che hanno contribuito a plasmare la sua futura carriera artistica, lasciando...

Notizie1 giorno ago

Champions all’Olimpico: pareggio tra cartellini, espulsione e revivals al secondo...

La sfida di Champions all’Olimpico tra Lazio e Juventus si è conclusa con un pareggio, in una partita articolata che...

Intrattenimento1 giorno ago

Simone Di Pasquale arriva in Un posto al sole come insegnante di danza a Palazzo Palladini

Nei prossimi episodi di Un posto al sole si registrerà l’ingresso di un personaggio dalla forte presenza televisiva, capace di...

Notizie1 giorno ago

Sinner rientra al Masters 1000 di Roma dopo squalifica, sfida Navone in diretta on Rai 2...

Jannik Sinner rientra in campo dopo un periodo di assenza dovuto a una squalifica, portando nuova linfa agli Internazionali di...

Intrattenimento1 giorno ago

Dramma in Tradimento: Can ingerisce pasticche e svelati segreti su Tolga e Mualla

Le prossime puntate di Tradimento presenteranno un episodio fortemente drammatico che coinvolgerà il giovane Can. Durante una situazione di apparente...

Notizie1 giorno ago

830 bambini a Verona in concerto per piccoli cori e grandi sogni a Nabucco

L’Arena di Verona ha visto un evento eccezionale che ha trasformato il palcoscenico in un luogo di gioia e unione,...

Notizie1 giorno ago

Chicago celebra Leone XIV, primo pontefice americano-latino che critica le politiche Trump

La comunità di Chicago vive momenti di grande entusiasmo per l’elezione di un nuovo Pontefice. In una città conosciuta per...

Notizie1 giorno ago

Binaghi su Sinner: crescita personale e resilienza dopo episodi ingiusti

Il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, ha espresso chiaramente il proprio disappunto riguardo a episodi spiacevoli intervenuti nel contesto tennistico,...

Spettacolo1 giorno ago

Ed Sheeran lancia Old Phone a Napoli con cabina rosa e anticipa album Play

Nel cuore di Napoli, in Piazza Plebiscito, è stata recentemente installata una cabina telefonica di colore rosa, ispirata al celebre...

Intrattenimento1 giorno ago

Tradimento: tangenti, chiavetta scomparsa e matrimoni forzati nella soap turca

La soap turca Tradimento si prepara a conquistare il pubblico domani, domenica 11 maggio, con nuove puntate in onda alle...

Oroscopo1 giorno ago

Oroscopo 11 maggio: consigli specifici per ogni segno in amore e relazioni

L’oroscopo di questa domenica, l’11 maggio, si apre con spunti interessanti per i segni, offrendo indicazioni che spaziano dalle nuove...

Intrattenimento1 giorno ago

Jacopo Sol abbandona il ballottaggio di Amici 24 tra polemiche e riconciliazione con...

Sabato 3 maggio, Jacopo Sol ha dovuto lasciare il talent dopo il mancato superamento del ballottaggio, segnando un passaggio significativo...

Notizie1 giorno ago

Leader europei a Kiev: ultimatum a Putin per 30 giorni di tregua e nuove sanzioni

I leader europei si sono riuniti oggi, sabato 10 maggio, a Kiev e in modalità remota per lanciare un ultimatum...

Notizie1 giorno ago

Favero spiega il suono “Faccetta nera” e presenta il libro Alpini ribelli alla 96ª Adunata

L’Associazione Nazionale Alpini ha voluto chiarire la controversia sorta a seguito della diffusione online di un video in cui si...

Notizie1 giorno ago

Matilde Lorenzi: tragedia sul Grawand e impegno familiare per la sicurezza dello sci

La tragica scomparsa di Matilde Lorenzi ha continuato a far sentire il suo impatto nel mondo dello sci azzurro. In...

Attualità1 giorno ago

Concerto «Mamme del mondo: unione di cuori e culture» del progetto “Incontro con...

Solidarietà napoletana per destinare una termocamera alla Protezione Civile di Dnipropetrovsk. La Festa della Mamma diventa, ancora una volta, occasione...

Intrattenimento1 giorno ago

HBO in scena: Succession, True Detective, The White Lotus, I Soprano e Band of Brothers

In un panorama televisivo costellato di produzioni che spesso si estendono ben oltre la loro naturale vitalità, HBO si distingue...

Notizie1 giorno ago

Federica Brignone ospite al Masters con Sinner e Berrettini e la sfida del recupero da...

Federica Brignone ha partecipato in veste di ospite agli Internazionali d’Italia 2025, portando il proprio entusiasmo e la propria esperienza...

Notizie1 giorno ago

Conclave rapido: Robert Francis Prevost diventa Papa Leone XIV tra riforme e mediazione

Nel corso dell’ultimissimo Conclave, il Sacro Collegio ha nuovamente stupito l’opinione pubblica e gli esperti di ecclesiastica analisi, scegliendo un...

Notizie1 giorno ago

Scomparsa di Chamila all’Hotel Berna e accoltellamento del collega a Milano

La notizia di una scomparsa ha scosso la comunità della città. Chamila, una srilankese di 50 anni, impiegata presso l’hotel...

Notizie1 giorno ago

Operazioni a Fraore: droni, elicottero e unità cinofile in cerca di donna scomparsa...

La scomparsa di una donna ha lasciato la comunità locale in un clima di apprensione e incertezza. Secondo le prime...

Intrattenimento1 giorno ago

Greta Bergmann accetta la gravidanza e affronta rischi, timori e un nuovo legame con...

Inizia una nuova fase determinante per Greta Bergmann (interpretata da Laura Osswald) nelle puntate tedesche della soap Tempesta d’amore. La...

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D’Amato a Verissimo: sacrifici, oro olimpico e ricordo del papà

Le sorelle D’Amato hanno regalato oggi, sabato 10 maggio, un’intervista intensa e ricca di emozioni, svelando il percorso che le...

Intrattenimento1 giorno ago

Guzide in Tradimento: il test del DNA svela l’inganno di Hakan, figlio-truffatore

Recenti anticipazioni provenienti dalla Turchia gettano nuova luce sugli sviluppi futuri della soap Tradimento, trasmessa su Canale 5, confermando come...

Intrattenimento1 giorno ago

Amici 24, semifinale con Annalisa, Fred De Palma, Geppi Cucciari e giovani talenti

La serata di stasera, sabato 10 maggio 2025, promette di regalare emozioni forti a chi segue la programmazione di Canale...

Oroscopo1 giorno ago

Oroscopo 11 maggio: relazioni intense, nuove esperienze e gestione di stress e armonia...

La giornata di domenica 11 maggio si preannuncia ricca di eventi e novità, soprattutto nel campo delle emozioni e della...