Uno studio svolto da Nestlé Research, il Centro di Ricerca con sede a Losanna in Svizzera, assieme alla National University of Singapore Sleep Center, ha dato vita ad una eccezionale scoperta. Una specifica miscela bioattiva contenente diversi componenti in grado di migliorare il livello di sonnolenza naturale, la qualità del sonno e l’umore al risveglio. "La scoperta rappresenta una rivoluzione nel campo degli studi sul sonno, svelando come una combinazione ad arte di una fonte naturale di triptofano, vitamina B, magnesio, zinco e alcune sostanze nutritive, più l’estratto di foglie di gelso, facilitino naturalmente la secrezione di melatonina da parte dell'organismo", si legge.
"L’insonnia sembra essere un problema che affligge il nostro secolo. Solo in Italia, l’85% della popolazione afferma di dormire meno di otto ore per notte. Il dato preoccupante arriva dall’Osservatorio Nestlé che dal 2009 osserva, attraverso studi e sondaggi, i cambiamenti e le abitudini alimentari e degli stili di vita del nostro Paese - dice lo studio - Anche chi riesce a dormire le ore minime per star bene, in realtà accusa per il 31% una scarsa o, addirittura, molto scarsa qualità del sonno. Un problema che rischia di ripercuotersi pesantemente nella quotidianità, nel lavoro, nello studio e ovviamente anche nelle relazioni". Un altro dato interessante dell’Osservatorio Nestlé è "che la maggior parte del campione riferisce disturbi legati all’ansia e solo il 7% afferma di non averli mai provati. A causa di una sempre più alta dipendenza dai dispositivi elettronici, che è uno dei fattori scatenanti l’ansietà, si assiste ormai ad una ‘insonnia da smartphone’.
Il Dottor Giuseppe Fatati, direttore scientifico dell’Osservatorio Nestlé e presidente dell’Italian Obesity Network, spiega: “L’insonnia è un disturbo del sonno caratterizzata da una difficoltà ad addormentarsi o a rimanere addormentati, da un risveglio anticipato e da un sonno non ristoratore, ed è comunemente associata a stati ansiosi. Diversi studi mettono in relazione dispositivi elettronici, alterazione del sonno, ansia e stabiliscono che tali dispositivi sono potenzialmente dannosi per il naturale ritmo del sonno alterandone la qualità. L’illuminazione degli schermi utilizzati per un tempo eccessivo provoca una distorsione dei ritmi circadiani e sembra innescare un segnale metabolico specifico che influenza la sensazione di fame e l’accumulo di grasso addominale, noto fattore di rischio cardiovascolare”. Esiste anche, come ormai sappiamo, un rapporto diretto e inverso tra alimentazione e sonno. La qualità e la quantità di ciò che mangiamo altera la quantità e la qualità del sonno e viceversa. La cosiddetta fame nervosa può essere una naturale conseguenza di questo circolo vizioso. Conclude il dottor Fatati: “Dobbiamo ricordare, ai dipendenti dai dispositivi elettronici e dai social, che l'insonnia da smartphone esiste e si può associare ai disturbi d’ansia e al rischio di obesità. Riuscire a migliorare la secrezione di melatonina, i ritmi circadiani e la qualità del sonno vuol dire migliorare la nostra salute”.
Trascorriamo circa un terzo della nostra vita dormendo e quantità e qualità del sonno hanno un forte impatto sulla nostra salute e sul nostro benessere generale, incluso anche quello psichico. Conoscendo gli effetti devastanti dell’insonnia prolungata sul nostro organismo, la scoperta della miscela bioattiva apre un nuovo capitolo nel trattamento di queste problematiche, a maggior ragione quando abbiamo bisogno di integrare un’alimentazione squilibrata o non ricca di alcuni elementi. I primi test clinici effettuati da Nestlé, hanno verificato una diminuzione di circa il 15% del tempo per addormentarsi. Inoltre, la presenza dell'estratto naturale di foglie di gelso facente parte di questa miscela bioattiva, ha ridotto l'aumento della glicemia postprandiale dopo il pasto serale e la variazione glicemica durante la notte.
Eline van der Beek, direttrice del Institute of Health Sciences di Nestlé[ii], afferma: "Sfruttando la tecnologia digitale e i dispositivi elettronici indossabili, siamo stati in grado di misurare e valutare con successo i livelli di glucosio e la qualità del sonno dei partecipanti nel comfort delle loro case. Questo approccio innovativo ci ha permesso di raccogliere dati affidabili sull'efficacia della nostra soluzione nutrizionale nel migliorare la qualità del sonno e l'umore il giorno successivo."
Sfruttando questa scoperta scientifica e la consapevolezza che man mano che le persone invecchiano possono sperimentare un sonno più leggero e una durata del sonno più breve, con importanti ripercussioni sulla qualità di vita, gli scienziati di Nestlé Research and Development Accelerator hanno sviluppato delle soluzioni nutrizionali che contengono la miscela bioattiva brevettata, tuttora in fase di test clinici.
Cronaca
Covid invade il cervello, ecco il ‘film’. E la...
Si insinua in diversi organi e potrebbe spiegare long Covid, nuovo studio documenta impatto su sequele neurologiche
Il covid lascia il segno, a lungo, anche dopo la guarigione. Un'invasione persistente, silenziosa, e oggi finalmente documentata con le immagini. Un team di scienziati ha rivelato come la proteina Spike del coronavirus Sars-CoV-2 si accumula e persiste nell'organismo per anni dopo l'infezione, in particolare nell'asse cranio-meningi-cervello.
Si comporta come un ospite sgradito e molesto, che potrebbe essere responsabile del Long Covid e delle sequele neurologiche che tormentano in particolare alcuni pazienti anche dopo che hanno archiviato l'infezione. Nonostante il boom di studi sul virus della pandemia, alcuni meccanismi sottostanti ai sintomi neurologici di lunga durata post Covid sono sempre rimasti poco chiari. Oggi ricercatori del centro di ricerca tedesco Helmholtz Munich sono riusciti a 'girare' il film di come il virus Sars-CoV-2 invade il corpo (in particolare il cervello), si accumula e rimane per anni rischiando di causare danni persistenti.
Le immagini fornite a corredo dello studio pubblicato su 'Cell Host & Microbe' sono ricostruzioni 3D e rendono bene la dinamica dell'invasione. Un'invasione contro la quale, precisano gli studiosi, "i vaccini a mRna aiutano, sebbene non possano fermarla" del tutto. La proteina Spike del virus è stata trovata sia nei modelli murini che nei tessuti umani post mortem molto tempo dopo il Covid. Ed è risultata associata a cambiamenti vascolari e infiammatori nel cervello insieme a danni neuronali.
Our new study shows that SARS-CoV-2 spike protein accumulates & persists in the body for years after infection, especially in the skull-meninges-brain axis, potentially driving long COVID. mRNA vaccines help but cannot stop it@cellhostmicrobe https://t.co/IEGx7HIrXf pic.twitter.com/3zbQZlNMIG
— Ali Max Erturk (@erturklab) November 29, 2024
"Per scoprire tutti i tessuti presi di mira dal Sars-CoV-2 - illustra uno degli autori, Ali Ertürk, riassumendo il lavoro fatto in alcuni post su X - abbiamo mappato quelli colpiti dalla proteina Spike di questo coronavirus rispetto alle proteine Ha", emoagglutinina, "dell'influenza". E' emerso che sono molti gli organi coinvolti, e sono stati poi osservati anche "accumuli di Spike nelle nicchie del midollo cranico e nelle connessioni cranio-meningi, rivelando una nuova via dei patogeni nel cervello. La proteina Spike è stata poi trovata "anche nelle nicchie del midollo osseo del cranio e nelle meningi delle persone morte di Covid". Sebbene il tessuto cerebrale dei pazienti affetti fosse negativo alla Pcr, proteina che viene prodotta quando ci sono ad esempio infezioni in corso, nel cervello era presente la proteina Spike, il che suggerisce" che questa ha "un'emivita più lunga rispetto alle particelle virali".
Gli scienziati hanno anche documentato nel topo l'impatto in termini di danni: la proteina Spike sembra essere sufficiente per indurre cambiamenti patologici e comportamentali nel cervello dei roditori, aumentando anche la vulnerabilità cerebrale e aggravando il danno neurologico.
"Sorprendentemente - continua Ertürk - abbiamo trovato un accumulo di Spike in circa il 60% delle persone che avevano avuto Covid in passato, molto tempo dopo la loro guarigione. Pertanto, la Spike identificata nel cranio umano oltre il tempo di rilevamento virale potrebbe essere un cofattore nello sviluppo di sintomi di Covid a lungo termine. Rispetto a un gruppo di controllo, i pazienti con Long Covid hanno mostrato livelli significativamente elevati di proteine correlate a malattia neurodegenerativa, come la proteina Tau e Nfl, nel liquido cerebrospinale".
Un'altra osservazione del team di ricerca è stata che nei topi vaccinati con il vaccino Pfizer-BioNTech è risultato "significativamente ridotto, ma non completamente eliminato, l'accumulo di proteina Spike. Ciò suggerisce che la vaccinazione può ridurre significativamente gli effetti a lungo termine del virus sul sistema nervoso, fornendo un supporto per ridurre il rischio di sequele" post Covid.
Cronaca
Gabriele Lavia tra premiati del Franco Cuomo International...
Nel decennale riconoscimenti anche per Elisabetta Sgarbi, Domenico Iannaccone e la scrittrice italo-palestinese Sarah Mustafa
Il Franco Cuomo International Award compie dieci anni e in questa edizione speciale, che si tiene in un momento segnato da conflitti, guerre, cambiamenti epocali, dà spazio a talenti, creatività e buone pratiche, tutto ciò che costituisce il presente migliore del nostro Paese. Il Premio, presentato oggi nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma dal giornalista e conduttore di Raitre Giampiero Marrazzo, si propone di valorizzare nuove forme di espressione culturale, sociale e umana, rimettendo in campo il futuro. La manifestazione ha ottenuto anche in questa edizione il patrocinio del Senato, dell’Ecpd - Università della Pace, del Consiglio Regionale Puglia, della Rete dei Comuni sostenibili, di Puglia Culture.
Il Premio alla Carriera per il Teatro è stato assegnato all’attore e regista Gabriele Lavia. Il premio per l’Editoria e la promozione culturale a Elisabetta Sgarbi, fondatrice de La Nave di Teseo; per il Giornalismo a Domenico Iannacone e Angela Mariella; per la Letteratura alla scrittrice italo-palestinese Sarah Mustafa. E riconoscimenti sono andati anche ad altri importanti intellettuali, che rappresentano l’eccellenza nei settori della saggistica, dell’arte, dello spettacolo: lo storico Davide Grippa, per i suoi studi sul caso Matteotti; la sociologa Maria Luisa Maniscalco, che ha indagato le dinamiche settarie e i fenomeni di radicalizzazione all’interno dell’Islam; l’attrice Arianna Ninchi, che continua a farsi portavoce di donne indimenticabili, restituendo loro presenza e forza sulle scene contemporanee; Silvano Spada, ideatore e fondatore del Todi Festival e de l’Off/Off Theatre di Roma; il pittore Riccardo Rossati e la scultrice Antonia Spinosa.
Un award speciale è assegnato inoltre insieme all’ European Center for Peace and Development – Università della Pace ad Alessandro Saggioro delegato dalla Rettrice della “Sapienza” nella rete RUniPace (la Rete universitaria per la Pace) che ha ideato e reso operativo un inedito progetto scientifico, il “Dottorato di interesse nazionale in Peace studies”.
Premiati in collaborazione con l’Associazione Per il Meglio della Puglia, main sponsor del Franco Cuomo International Award, Carlos Solito per la documentaristica; Giorgio D’Ecclesia, founder e Ceo di Radiospeaker per la cultura radiofonica; il Comune di Lesina per la sostenibilità, la provincia di Brindisi per il costante impegno alla realizzazione degli impegni dell’Agenda 2030; la Bottega degli Apocrifi, per la promozione della cultura del teatro nel territorio; la start-up Vibre per aver sviluppato tecnologie in grado di ridurre l’errore umano sul lavoro. Una Menzione speciale è stata attribuita alla Clinica Legale “I diritti dei senza fissa dimora e dei migranti” istituita dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia in convenzione con l’Associazione “Avvocato di strada – Odv”.
Cronaca
Caso Ramy, finiti gli accertamenti: arriva il via libera...
Il corpo del 19enne morto nel quartiere milanese Corvetto è stato restituito alla famiglia. L'amico che era alla guida dello scooter non è intanto "ancora in condizioni di rispondere"
Il corpo di Ramy Elgaml, il 19enne morto nel quartiere milanese Corvetto mentre in sella a uno scooter guidato da un amico fuggiva dai carabinieri, è stato restituito alla famiglia che potrà decidere quando procedere con la sepoltura. L'appofondimento tossicologico, richiesto dalla procura anche sul coetaneo alla guida, è stato completato e ora si attendono i risultati che, insieme a quelli dell'autopsia e della dinamica dell'incidente, potranno fare chiarezza sulla morte che ha provocato una reazione 'popolare' nel quartiere a sud-est della città.
Le indagini vanno avanti, i primi risultati
Sul tavolo del procuratore Marcello Viola, co assegnatario del fascicolo insieme al pm Mauro Cirigliano, c'è una prima informativa della Polizia locale con le foto del luogo dell'incidente, tra via Ripamonti e via Quaranta, e i rilievi iniziali sullo scooter e sulla gazzella dei carabinieri. I primi risultati non mostrano evidenze: sull'auto dei militari non ci sono segni della vernici del mezzo a due ruote. La morte di Ramy, dovuta alla lesione dell'aorta, che ha portato all'emorragia interna, è probabilmente riconducibile all'"impatto" con "il palo semaforico" presente all'incrocio tra via Ripamonti e via Quaranta.
La procura potrebbe disporre una consulenza cinematica per fornire ulteriori elementi rispetto alla velocità e all'esatta traiettoria di scooter e auto. Solo una telecamera pare mostri, in modo non nitido, la scena avvenuta la notte tra il 23 e il 24 novembre scorso, non risultano invece testimoni.
Migliora il giovane che era in scooter con Ramy
Intanto, migliora lo stato di salute del giovane alla guida - ricoverato all'ospedale San Carlo - ma "non è ancora in condizioni di rispondere" fanno sapere gli inquirenti. Sia lui, su cui pende un'ordinanza di arresti ai domiciliari per resistenza, che il carabiniere alla guida dell'auto di servizio risultano indagati per omicidio stradale.