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Fondazione Med-Or e Cifa: “Rafforzato dialogo tra...
Fondazione Med-Or e Cifa: “Rafforzato dialogo tra Italia Europa e Africa”
Siglato un protocollo d’intesa per promuovere e realizzare congiuntamente iniziative
La Fondazione Med-Or e la Confederazione di imprese Cifa Italia hanno siglato un protocollo d’intesa per promuovere e realizzare congiuntamente iniziative che rafforzeranno il dialogo tra l’Italia, l’Europa e l’Africa, cominciando dai paesi rivieraschi del Mediterraneo. Il protocollo, sottoscritto dal presidente di Med-Or Marco Minniti e dal presidente di Cifa, Andrea Cafà, è orientato a promuovere la cultura, sostenere la formazione professionale e l’alta formazione, incoraggiare le sinergie tra il pubblico e il privato, sostenere l’integrazione tra industria e accademia attraverso lo sviluppo di forme di cooperazione in ambito formativo ed educativo. Tra gli obiettivi chiave del protocollo anche la facilitazione dei rapporti di collaborazione tra istituzioni pubbliche e settore privato per stimolare progettualità condivisa su temi cruciali quali la sostenibilità, la digitalizzazione e la promozione culturale.
“La collaborazione tra la Fondazione Med-Or e la Confederazione Italiana Federazioni Autonome-Cifa Italia - ha affermato Marco Minniti, presidente di Med-Or - rappresenta un passo significativo per lo sviluppo di progetti congiunti nella regione del Mediterraneo e in Africa. Questo accordo potrà essere particolarmente importante essendo, tra le altre cose, finalizzato a rafforzare le forme di collaborazione tra pubblico e privato, nei settori della formazione e dell’educazione, incoraggiando partenariati strategici che possano generare impatti positivi a lungo termine tra i paesi delle due sponde del Mediterraneo. Sono certo che Med-Or e Cifa potranno tradurre questi obiettivi in azioni concrete e tangibili, utili alla promozione della cooperazione tra i paesi della regione mediterranea e l’Italia”.
“Il protocollo è un passo significativo nel percorso che ci vede impegnati a promuovere, attraverso partenariati strategici, lo sviluppo socioeconomico dei paesi dell’area euromediterranea. Oggi, Cifa e Med-Or siglano un impegno condiviso nel realizzare progetti di formazione, con lo scopo di potenziare le competenze e le capacità delle comunità locali, e, al contempo, manifestano la volontà di avviare un proficuo scambio di esperienze utili a favorire l’interlocuzione tra Europa e continente africano. E' importante costruire ponti di comprensione e di cooperazione per creare un futuro prospero, sostenibile e inclusivo per tutte le comunità coinvolte”, ha dichiarato il presidente di Cifa Italia, Andrea Cafà.
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Israele stringe la morsa su Rafah – Ascolta
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Cadavere a pezzi in valigia a Parigi, omicida confessa:...
La vittima è un 56enne malato di sclerosi multipla
Orrore a Parigi dove i vigili del fuoco hanno trovato, nella notte tra sabato e domenica, i resti di un uomo fatto a pezzi all'interno di una valigia abbandonata sotto il ponte ferroviario d'Austerlitz. Lo rende noto la polizia spiegando che nelle scorse ore un 34enne noto alle forze dell'ordine si è presentato al commissariato di La Défense dicendo di essere l'autore dell'omicidio. In particolare l'uomo, risultato positivo al test per la cocaina e l'alcol, ha spiegato che si prendeva cura della vittima: un 56enne malato di sclerosi multipla, come spiega una fonte della polizia all'emittente Bfmtv.
Mentre si occupava di lui, ha spiegato l'indagato, il 56enne ha trattato in modo irrispettoso la moglie e questo lo avrebbe spinto a ucciderlo a mani nude. Per un mese, ha aggiunto, ha conservato il cadavere dell'uomo nel suo appartamento fino poi a decidere di farlo a pezzi e metterlo in una valigia e in alcune borse.
L'omicida è noto alla polizia per l'uso di stupefacenti, violenza aggravata, ricettazione, associazione a delinquere, violenza contro l'autorità, furto, minacce di morte e furto con scasso. Reati avvenuti tra il 2008 e il 2020, come riferisce la Bfmtv citando proprie fonti.
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Aviaria, virus H5N1 nelle fogne di 9 città del Texas: lo...
Gli scienziati: "Dall'analisi del genoma non è possibile escludere l'origine umana"
Il virus dell'influenza aviaria H5N1 rilevato nelle acque reflue di 9 città del Texas (Usa) nel periodo tra il 4 marzo al 25 aprile, quando sono stati registrati i focolai di H5N1 negli allevamenti bovini e un caso umano. La popolazione interessata è di milioni di abitanti. E' quanto hanno scoperto i ricercatori del Baylor College of Medicine (Houston), in un lavoro in prepubblicazione su 'MedRxiv'. Secondo gli scienziati, "l'analisi del genoma delle sequenze riscontrate nelle acque reflue suggerisce l'origine aviaria o bovina dell'H5N1 ma non è stato possibile escludere altre potenziali fonti, in particolare l'uomo".
"La crescente presenza del virus H5N1 negli animali domestici solleva notevoli preoccupazioni sul fatto che l’adattamento virale a esseri umani immunologicamente fragili possa provocare la prossima pandemia influenzale - ricorda lo studio - L’epidemiologia basata sulle acque reflue (Wbe) è utilizzata per tracciare i virus e in passato è stata usata per la poliomielite ed è stata recentemente implementata per il monitoraggio di Sars-CoV-2 durante la pandemia di Covid".
Lo studio americano "ci dice che il virus dell'aviaria è presente nelle feci, ovviamente, ma non sappiamo se provenienti da bovini o dall'uomo. Quello che mi fa pensare è che potrebbero essere bovini asintomatici e questo potrebbe essere peggio. Non è un buon segnale sapere che ci potrebbe essere questa possibilità", dice all'Adnkronos Salute l'epidemiologo Massimo Ciccozzi.
L’epidemiologia basata sulle acque reflue (Wbe) "è un buon indicatore", afferma l'epidemiologo precisando che "in questo caso non c'è il virus intero ma pezzi di genoma virale o batterio, quindi chi fa le analisi deve essere esperto nel ricostruire il genoma del virus e identificarlo come tale. Va bene come tecnica epidemiologica per i virus espulsi con le feci", conclude Ciccozzi.