Cronaca
Sesso, l’allarme dei medici: “Giovani usano...
Sesso, l’allarme dei medici: “Giovani usano meno condom ed è boom malattie trasmissibili”
Stettini (Fiss): "La pandemia Covid ha fatto scendere l'attenzione sulla contraccezione"
Le abitudini sessuali dei giovani post pandemia Covid "evidenziano un calo dell'uso della contraccezione, seppur tiene una buona conoscenza sul tema. Se vediamo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità della sorveglianza Hbsc (Health Behaviour in School-aged Children) del 2022, relativi alla fascia 13-15 anni, circa il 70% dei maschi e delle femminine dichiarava di utilizzare il preservativo nell'ultimo rapporto sessuale; nel 2010 era invece dell'80-85%. Nell'arco di una decina di anni si è quindi scesi, anche se poi oltre il 90% dei ragazzi che partecipa alle nostre indagini conosce il preservativo e il fatto che protegga dalle malattie sessualmente trasmesse - che oggi segnano un boom di casi in Italia - e da gravidanze indesiderate". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Piero Stettini, psicoterapeuta-sessuologo e vice presidente della Fiss, la Federazione italiana di sessuologia scientifica.
La fotografia dei comportamenti degli adolescenti italiani nel periodo post pandemia è stata scattata anche dalla VI rilevazione 2022 del sistema di sorveglianza Hbsc Italia - Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare, coordinato dall'Istituto superiore di sanità insieme alle università di Torino, Padova e Siena, con il supporto del ministero della Salute. Ebbene, "il 20% dei 15enni (21,6% maschi contro 18,4% femmine) dichiara di aver avuto rapporti sessuali completi. Il 66% dei ragazzi e delle ragazze che hanno avuto rapporti sessuali completi hanno dichiarato di aver usato il condom come contraccettivo, l'11,9% la pillola e il 56,3% il coito interrotto. Il 12,6% ha dichiarato essere ricorso alla contraccezione di emergenza. La sezione riguardante le abitudini sessuali è stata rivolta solamente alla fascia dei 15enni e dei 17enni".
Cos'è successo in questi ultimi anni e con un'emergenza pandemia negli ultimi 4? "Si sono ridotti i programmi di informazione ai ragazzi sia a livello nazionale che nelle scuole - spiega Stettini - siamo stati meno attenti su questo tema perché impegnati con il Covid. I ragazzi sanno che il preservativo li protegge dalle infezioni sessuali, ma rimane ancora forte l'atteggiamento 'a me non può accadere'. Invece gli ultimi dati dell'Ecdc", il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, "sulle infezioni sessualmente trasmissibili ci dice in contrario: c'è stato un boom in Europa e anche in Italia per gonorrea, clamidia e sifilide. Nel nostro Paese - precisa l'esperto - la clamidia è più che raddoppiata rispetto al 2020 e le fasce più a rischio sono i giovani, dove la prevalenza è tra 15-24enni. La sifilide è triplicata e siamo il Paese europeo con il numero maggiore di casi. La gonorrea ha avuto la crescita maggiore: tra i 15-19enni è sestuplicata, mentre la media Ue è di un raddoppio dei casi".
Il tema dell'educazione sessuale dei giovani pone anche delle scelte da parte delle istituzioni. "Il Tavolo di lavoro tenuto negli anni scorsi al ministero della Salute per l'adattamento delle Linee guida Oms per l'educazione sessuale in Europa - prosegue Stettini - ha portato alla redazione di un documento-proposta 'Linee di indirizzo per l'educazione all'affettività, alla sessualità e alla salute riproduttiva nelle scuole'. Questa proposta, che costituisce un adattamento delle matrici Oms alla realtà e al contesto scolastico italiano, è in linea con numerosi documenti di riferimento europei e internazionali (Oms, Ecdc, Enoc, Unesco, Unfpa) e offre un quadro di riferimento generale per lo sviluppo di programmi e materiali operativi nei diversi gradi di istruzione, dalla scuola dell'infanzia alla scuola secondaria di secondo grado".
"Il documento è stato inviato nell'autunno scorso dal Comitato paritetico (Mim e Ms) al Gabinetto dei ministri Valditara e Schillaci. In un momento in cui queste linee di indirizzo venissero approvate, confidiamo il prima possibile, si compirebbe un passo avanti fondamentale, decisivo per la promozione della salute sessuale e riproduttiva dei giovani (inclusa la prevenzione delle gravidanze indesiderate e dell'aborto, delle infezioni sessualmente trasmesse e la prevenzione dell'abuso e della violenza sessuale), nel rispetto dei valori umani fondamentali - osserva il vice presidente della Fiss - Questo ci consentirebbe inoltre di colmare il grave ritardo che l'Italia accusa rispetto agli altri Paesi europei, essendo rimasti soli insieme a Lituania, Croazia, Romania e Bulgaria: gli unici Paesi europei a non aver reso obbligatoria l'educazione sessuale nelle scuole (in Svezia è obbligatoria nelle scuole di diverso ordine e grado dal 1955)".
Infine, "il Progetto EduForIST del ministero della Salute arrivato alla fase 3.0: stiamo portando avanti il progetto pilota nazionale nelle scuole italiane per il terzo anno consecutivo. Da quest'anno in 6 regioni (Lombardia, Friuli, Toscana, Lazio, Campania e Puglia) in scuole secondarie di primo e secondo grado", conclude Stettini.
Cronaca
Poliziotto ferito a Milano, 5 ore di intervento e 100...
Parla la chirurga Stefania Cimbanassi che lo ha operato al Niguarda:"Abbiamo temuto per la sua vita"
Oltre 5 ore di intervento, un centinaio di trasfusioni. Quello che ha salvato la vita a Christian Di Martino, il vice ispettore di polizia accoltellato nei giorni scorsi a Milano, è stato "un intervento concitato, eseguito in regime di emergenza a causa della gravità delle lesioni riportate", potenzialmente mortali. A descrivere l'operazione sono l'intensivista Roberto Fumagalli e la chirurga Stefania Cimbanassi dell'ospedale Niguarda, a margine di una donazione straordinaria di sangue da parte delle forze dell'ordine, promossa dalla Questura in segno di riconoscimento per le cure al collega ricoverato nella struttura meneghina.
L'importanza delle trasfusioni
Sono state utilizzate "circa 50 trasfusioni di sangue, una quarantina di plasma più altre", una decina, "di altri emoderivati", riferisce Fumagalli, direttore del Dipartimento di Emergenza e del reparto di Terapia intensiva di Niguarda. "Una quantità veramente importante" per "un intervento molto grosso". Ma "grazie anche all'aiuto del Centro trasfusionale che ci ha supportato in questo, siamo riusciti a superare la fase acuta e arrivare alla giornata di oggi", con il trasferimento del paziente dalla Terapia intensiva al Trauma team.
"Poteva morire"
"Christian ha sofferto di lesioni che sono gravate normalmente da un elevato rischio di mortalità", afferma Cimbanassi, responsabile Chirurgia generale - Trauma team di Niguarda, che ha operato Di Martino. In più di un momento i medici hanno temuto di perdere il paziente: la paura c'è stata, conferma la specialista, "sia in fase intra-operatoria sia nell'immediato prosieguo, perché è stato un intervento complesso su lesioni estremamente gravi, anche con rischi legati alla trasfusione massiva effettuata. Però nell'immediato post-operatorio, una volta" che il giovane è "approdato in Terapia intensiva, la situazione si è stabilizzata e quindi con cauto ottimismo abbiamo incominciato a ben sperare. E l'evidenza ci ha dato ragione".
In sala operatoria, rimarca Cimbanassi, "siamo riusciti a controllare l'emorragia anche grazie all'aiuto dei colleghi anestesisti e al supporto del Centro trasfusionale che ha fornito sangue e altri emoderivati che sono stati necessari per ripristinare il volume ematico perso a causa dell'emorragia copiosa". Anche se "c'è sempre un prima e un dopo, il tempo centrale dell'intervento è stato di circa 5 ore", riporta la chirurga. La parte più difficile "è stata la correzione della lesione alla vena cava, che era la più a rischio per la sopravvivenza immediata del paziente".
Cronaca
Preside Palermo: “Non potrò andare all’albero...
"Per la prima volta, dalla strage di Capaci, non andrò all'albero Falcone a commemorare il giudice, Francesca Morvillo e gli agenti di scorta, nell'anniversario della sua morte. Perché anche io sarò impegnata nel concorso perché noi dirigenti scolastici siamo stati inseriti nella Commissione di vigilanza, che avrà inizio alla 13.30 e si protrarrà fino al pomeriggio. Lo ammetto, sono molto dispiaciuta". A parlare con l'Adnkronos è Daniela Crimi, dirigente dell'Istituto linguistico Ninni Cassarà di Palermo, uno dei più grandi in Sicilia. "Purtroppo, quel giorno, non avremo il tempo di andare in via Notarbartolo, e ripeto, per me sarà la prima volta da 32 anni a questa parte. Io sono sempre andata con i miei alunni o da semplice cittadina. Però invierò una rappresentanza di insegnanti della mia scuola, insieme con gli alunni".
"Sono davvero molto dispiaciuta, ma per noi dirigenti è un dovere, è obbligatorio. Quindi non possiamo sottrarci- aggiunge Daniela Crimi -Sono convinta che si potesse trovare un'altra data per il concorso di preside. Ma la legalità è anche fare il proprio dovere. Anche se nel cuore sento di fare un altro dovere. Per me era un dovere andare in via Notarbartolo e commemorare Falcone. La legalità è fare il proprio dovere. Certo, sicuramente si poteva trovare un'altra data...".
Cronaca
Fiorello lancia documentario su ‘Tennis and...
L'opera è il racconto del progetto sociale nato a Roma nel 2011 e promosso dalla Onlus Friends For Health, di cui è fondatore e presidente Giorgio Meneschincheri, medico e docente all’Università Cattolica del Sacro cuore, specialista in Sanità pubblica, Igiene e Medicina preventiva, e si sviluppa dall’idea di unire lo sport e la salute.
"Cosa c'è meglio della salute? Niente". Così Rosario Fiorello in un mini spot per il lancio del documentario 'Tennis and Friends, la prevenzione scende in campo' di Angelo Bozzolini, presentato oggi a Roma alla Villetta Ruggeri al Foro Italico. Tredici anni di immagini e testimonianze che compongono il racconto del documentario che vedrà la messa in onda su Rai 2, domani alle ore 19, e su Raiplay.
L'opera è il racconto del progetto sociale nato a Roma nel 2011 e promosso dalla Onlus Friends For Health, di cui è fondatore e presidente Giorgio Meneschincheri, medico e docente all’Università Cattolica del Sacro cuore, specialista in Sanità pubblica, Igiene e Medicina preventiva, e si sviluppa dall’idea di unire lo sport e la salute. Moltissimi sono i personaggi che sostengono Tennis and Friends Salute e Sport in qualità di ambassador, molti dei quali scendono in campo per giocare il torneo di tennis a loro dedicato.
Nel documentario tanti Vip le cui testimonianze sono state raccolte durante le manifestazioni, come Al Bano, Eleonora Daniele, Max Giusti, Edoardo Leo, Massimo Lopez, Gigi Marzullo, Diego Nargiso, Massimiliano Ossini. E naturalmente i testimonial di eccezione, Rosario Fiorello, Mara Venier, Paolo Bonolis, Maria De Filippi, Giuliano Amato, Bruno Vespa, Monsignore Vincenzo Paglia, che intervengono sul tema. Non mancheranno le parole di Nicola Pietrangeli, ambassador del tennis italiano nel mondo per conto della Federazione italiana tennis e Padel e presidente onorario di Tennis and Friends Salute e Sport.