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Primarie Usa 2024, oggi Super Tuesday: ecco gli Stati in...
Primarie Usa 2024, oggi Super Tuesday: ecco gli Stati in cui si vota
La mega tornata delle primarie americane coinvolge 16 Stati
Oggi è il Super Tuesday, la mega tornata delle primarie americane in cui si vota in 16 stati: Alabama, Alaska, Arkansas, California, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia. La 16esima tornata elettorale è solo dei democratici nei territori americani di Samoa, dove i caucus repubblicani si svolgeranno invece venerdì. Inoltre oggi vengono resi noti i risultati dei caucus democratici in Iowa.
Tradizionalmente è considerato, dato il numero elevato di delegati in palio, il punto di svolta della corsa per la nomination per la Casa Bianca, ma quest'anno non c'è nessuna suspense, dal momento che Joe Biden non ha praticamente rivali e Donald Trump ha un vantaggio incolmabile sull'unica avversaria Nikki Haley, che comunque continua a rimanere tenacemente in campo.
Una situazione ben diversa dal 2016, quando al Super Tuesday Trump prese il controllo delle primarie, vincendo in 11 stati, anche se fu sconfitto nello stato con il maggior numero di delegati, il Texas. Anche per Biden, nel 2020, il Super Tuesday fu un punto di svolta, aggiudicandosi 10 stati su 14.
Ci sono comunque degli elementi importanti che potranno emergere dalla tornata di oggi. Sul fronte dei repubblicani, la questione principale sarà se Haley dopo il Super Tuesday veramente deciderà di rimanere in corsa, come afferma di voler fare, nonostante il numero molto limitato di delegati finora ottenuti. Per i democratici invece, bisognerà vedere che se in qualche altro stato si replicherà il voto di protesta contro Joe Biden per Gaza in Michigan.
Nonostante la netta vittoria del presidente, le primarie della scorsa settimana nello stato del Midwest, dove vive una nutrita comunità arabo americana, sono state un segnale d'allarme per la campagna di Biden per gli oltre 100mila voti "uncommitted", una sorta di scheda bianca, per dare al presidente - hanno spiegato gli organizzatori della protesta, tra i quali Rashida Tlaib, la deputata democratica di origine palestinese eletta in Michigan - un segnale riguardo alla necessità di cambiare la politica di sostegno incondizionato ad Israele.
Trump vince il caucus in Nord Dakota
In tanto Trump ha vinto il caucus repubblicano del Nord Dakota, ottenendo l'84,4% dei consensi contro il 14,1% dell'ex governatore della Carolina del Sud, Nikki Haley, secondo le proiezioni della CNN. Trump si assicurerà così tutti i 29 delegati mentre si avvicina ai 1.215 necessari per diventare il candidato repubblicano. Per Trump si tratta della terza vittoria consecutiva nel Nord Dakota, dove ha potuto contare sul sostegno del governatore, Doug Burgum, ex rivale nella campagna di quest'anno, che si è ritirato dalla corsa a dicembre prima di appoggiare Trump alla vigilia del caucus in Iowa. Il Nord Dakota ha votato per un candidato repubblicano in 14 elezioni presidenziali consecutive, e l’ultimo democratico a vincerla è stato Lyndon Johnson nel 1964.
Il numero magico
Per quanto riguarda il numero dei delegati, né Trump né Biden possono raggiungere oggi il numero magico - 1215 su 2429 per i repubblicani, 1968 su 3934 per i democratici - che assicura la nomination, ma potranno avvicinarsi in modo netto, per raggiungerlo, si stima, a fine marzo. Le primarie andranno avanti fino a giugno, per poi avere le convention in estate, quella repubblicana che si aprirà il 15 luglio a Milwaukee e poi quella democratica il 19 agosto a Chicago.
Gli osservatori prevedono che Trump riuscirà a raggiungere il numero magico il 19 marzo, giorno in cui si voterà in Arizona, Florida (solo per i repubblicani), Illinois, Kansas e Ohio. Dal campo dell'ex presidente si afferma che il traguardo potrebbe essere raggiunto già il 12 marzo, quando si voterà in Georgia, Hawaii (solo caucus repubblicani), Mississippi e stato di Washington.
Secondo lo stratega repubblicano Scott Reed, "il prossimo futuro della corsa sarà incentrato su come Trump tratterà Haley e i suoi sostenitori", che la repubblicana ha raccolto soprattutto tra moderati e indipendenti, sottolineando che se vuole "riunire il partito, deve trattare Haley con rispetto" che certo non sta riservando, come suo solito, ora all'avversaria che insulta con vari epiteti, l'ultimo "cervello di gallina".
In tutto oggi sono in palio oltre un terzo del totale dei delegati, 874 di cui 169 solo in California che da quest'anno assegnerà tutti i delegati al vincitore se supera il 50%, abbandonando il sistema proporzionale. Molti altri degli Stati in cui si vota oggi hanno il sistema 'winner-take-all, cioè chi vince prende tutti i delegati, destinato a favorire Trump, il cui obiettivo è chiudere in fretta il capitolo primarie per dedicarsi alla campagna per novembre.
Corte Suprema: "Trump rimane nella scheda elettorale del Colorado"
Intanto, come era previsto, la Corte Suprema ha bocciato la sentenza del Colorado che escludeva Trump dalla scheda elettorale delle primarie nello stato per il suo ruolo nell'assalto al Congresso. "Il giudizio della Corte Suprema del Colorado non può essere confermato, tutti i nove membri della Corte condividono" questa opinione, si legge nella sentenza, che sottolinea quindi che la decisione di confermare l'eleggibilità dell'ex presidente è stata presa all'unanimità. "Grande vittoria per l'America!!!", ha scritto a caratteri cubitali Trump sul social Truth.
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Elezioni Usa, Biden prende in giro Trump: “Sono in...
Durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca
''Sono un uomo adulto e sono in corsa contro un bambino di sei anni''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha preso il giro l'ex inquilino della Casa Bianca e suo rivale alle prossime elezioni americane Donald Trump. ''L'unica cosa che abbiamo in comune è l'età'', ha aggiunto Biden durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca. Anche se, età anagrafica alla mano, Biden ha 81 anni contro i 77 di Trump. ''Le elezioni del 2024 sono in pieno svolgimento e sì, l'età è un argomento - ha detto Joe Biden - Sono un adulto che corre contro un bambino di sei anni''.
Molti gli ospiti illustri, giornalisti e celebrità presenti all'hotel Hilton di Washington mentre all'esterno un centinaio di manifestanti hanno scandito slogan contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza e sventolato una bandiera palestinese lunga diversi metri. Ma all'interno il conflitto in Medioriente non è stato al centro della scena, soppiantato appunto dalle battute sull'età dei candidati alla presidenza Usa.
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Re Carlo torna agli impegni pubblici, martedì la visita a...
Buckingham Palace: "Medici incoraggiati dai suoi progressi"
Buckingham Palace mette fine alle congetture sullo stato di salute di Re Carlo. Il sovrano, malato di cancro, da martedì riprenderà i suoi impegni pubblici. Con la regina Camilla si recherà in visita a un centro di cure per i tumori. "Il team medico di Sua Maestà - fa sapere una nota della Casa Reale - è molto incoraggiato dai progressi compiuti finora e rimane positivo quanto al continuo recupero del re".
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“Ho ucciso il mio cane”, la rivelazione choc...
"Era indisciplinato" si difende Kristi Noem, la governatrice del South Dakota, su X
Kristi Noem, la governatrice del South Dakota considerata una delle possibili vice di Donald Trump alle prossime elezioni, è stata travolta da polemiche e critiche, anche da destra, dopo che è emerso che nel libro che sta per pubblicare racconta di aver personalmente ucciso il suo cane di 14 mesi perché "indisciplinato".
"Odiavo quel cane, non era possibile addestrarlo, era pericoloso, non valeva niente come cane da caccia, e in quel momento ho capito che dovevo abbatterlo", ha scritto la 52enne ultra trumpiana governatrice, diventata famosa durante il Covid per essersi rifiutata di firmare l'obbligo di indossare le mascherine, nel libro 'No Going Back: The Truth on What’s Wrong with Politics and How We Move America Forward' ('Nessun passo indietro: cosa è sbagliato in politica e come far avanzare l'America', ndr.) di cui il Guardian ha ottenuto un'anticipazione.
La colpa di Cricket, il bracco tedesco di poco più di un anno da lei abbattuto e poi gettato in una cava di ghiaia, era quella di aver rovinato una caccia al fagiano ed ucciso le galline del vicino. Se l'intenzione di Noem era quella di provare di essere dura e determinata, la cosa rischia di essere un boomerang nell'America in cui l'amore per i pet è una sorta di religione. Non a caso, la campagna di Biden ha postato foto del presidente con il pastore tedesco Commander - protagonista di una lunga serie di aggressioni a agenti del Secret Service che hanno portato al suo allontanamento dalla Casa Bianca, non certo ad abbatterlo - e di Kamala Harris che fa le coccole ad un cane.
Critiche stanno arrivando anche da destra. "Io amo i cani e veramente sono orripilata da quello che ha scritto Noem, non avrei mai voluto leggerlo, a 14 mesi un cane è un cucciolo e può essere addestrato, gran parte dei cattivi comportamenti dei cani dipendendo dai cattivi addestramenti degli umani", ha dichiarato Alyssa Farah Griffin, ex staff della Casa Bianca di Trump, ora critica dell'ex presidente, sottolineando che i "cani sono un dono di Dio, chiunque in modo non necessario fa male ad un animale perché dà fastidio dovrebbe essere curato".
"Quando ho visto i tweet su Noem che ha assassinato il suo cucciolo, ho pensato, 'Diavolo, uno degli altri candidati al posto di Vp ha trovato materiale sporco su di lei', ma poi ho visto che lo ha scritto lei stessa. Non so perché qualcuno debba vantarsi di una cosa del genere a meno che non sia malato", le ha fatto eco Sarah Matthews, un'altra ex della Casa Bianca di Trump, ora critica del tycoon.
Il fatto è che nel libro Noem - che prima di iniziare nel 2006 la carriera politica si è occupata del ranch di famiglia in South Dakota - non solo descrive come ha sparato al suo cane, ma anche come ha scelto di abbattere un capra, sempre perché troppo agitata, sparandole tre colpi di fucile. E, di fronte al clamore e alla polemica provocata dalle sue rivelazioni, non sembra per niente intenzionata a fare un passo indietro, proprio come recita il titolo del libro in uscita il mese prossimo.
"Amiamo gli animali, ma decisioni devono essere prese ogni giorno in una fattoria" ha scritto su X replicando alle rivelazioni del Guardian. "Non è stato un lavoro piacevole, ma doveva essere fatto, e dopo mi sono resa conto che un altro lavoro spiacevole doveva essere fatto", ha aggiunto riferendosi all'uccisione prima del cucciolo e poi della capra, da lei definita "cattiva".
Una difesa destina a non placare le polemiche, se un gruppo di governatori democratici hanno risposto, sempre sui social, alla collega repubblicana postando le foto dei loro "pet" esortando anche gli altri utenti a fare lo stesso. "Pubblica una foto del tuo cane che non coinvolga il fatto di sparargli e buttarlo in una cava", ha scritto il governatore del Minnesota, Tim Walz, seguito dai colleghi di Michigan, New Jersey.
Anche il comitato democratico ha commentato la vicenda, dando la parola ai loro stessi pet: "Avevamo sentito dai nostri padroni quanto estremisti e pericolosi Donald Trump e i suoi alleati estremisti del Maga potessero essere, ma niente ci ha preparato all'inquietante ed orribile passaggio che Kristi Noem ha scelto di mettere nel suo libro".