Haiti, scontri all’aeroporto: decine di migliaia fuggono dalla capitale
Cancellati i collegamenti aerei in seguito allo stato di emergenza e al coprifuoco adottati in seguito alla maxi evasione
Violenti scontri tra poliziotti e bande armate si sono registrati all'aeroporto internazionale Toussaint Louverture a Port-au-Prince, a Haiti. Cancellati i collegamenti aerei in seguito allo stato di emergenza e al coprifuoco adottati in seguito alla maxi evasione di migliaia di detenuti dal più grande carcere della capitale haitiana.
Mentre le bande armate rivendicano di controllare ''l'80% di Port au Prince'' e di puntare all'assalto della Banca centrale, decine di migliaia di persone stanno lasciando le loro abitazioni e scappando dalla capitale per il timore della crescente insicurezza.
Esteri
Trump esclude Pompeo e Haley, vuole solo...
Non ci saranno l'ex segretario di Stato e l'ex ambasciatrice delle Nazioni Unite
Nel governo di 'fedelissimi' che sta costruendo Donald Trump non figureranno l'ex segretario di Stato Mike Pompeo e l'ex ambasciatrice delle Nazioni Unite Nikki Haley, che potrebbero aver pagato alcuni diverbi passati con il neoeletto presidente. In un post pubblicato sul social network Truth, è lo stesso tycoon ad annunciare l'esclusione dei due repubblicani: “Ho apprezzato molto lavorare con loro in precedenza e vorrei ringraziarli per il loro servizio al nostro Paese”. Ma la decisione di Trump rivela quella che sarà la parola d'ordine nel processo di selezione della prossima squadra di governo: lealtà.
Haley ha corso contro Trump nelle primarie repubblicane e non l'ha accompagnato nella campagna presidenziale. Pompeo, ex segretario di Stato, aveva condannato l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021, attirandosi le antipatie del popolo 'Maga', che da allora lo vede come un rappresentante dell'establishment. Secondo Politico, l'ex direttore della Cia avrebbe a lungo considerato di candidarsi alla presidenza nel 2024, salvo poi scegliere di non sfidare Trump per la nomination repubblicana. Sia Haley che Pompeo hanno appoggiato la candidatura del tycoon molto più tardi rispetto ad altri ex funzionari della prima amministrazione.
Secondo quanto riferito a Politico da due fonti, Pompeo stava facendo degli sforzi concreti per diventare il nuovo segretario alla Difesa, e in molti lo consideravano tra i favoriti, ma la sua candidatura si sarebbe scontrata con l'accesa opposizione delle persone più vicine al tycoon, tra cui il figlio Donald Trump Jr. e il commentatore di estrema destra ed ex conduttore di Fox News Tucker Carlson.
“C'è il desiderio di non avere persone con ambizioni presidenziali che usino i posti nel gabinetto di Trump come trampolino di lancio - ha detto una delle fonti, ex funzionario dell'amministrazione Trump - È stato scottato in passato da Mike e da Haley, e le loro idee di politica estera non sono allineate a quelle del presidente”.
Esteri
Partita Francia-Israele, mobilitate 4mila forze...
Macron sarà giovedì alla partita in programma allo Stade de France
Schieramento imponente di forze dell'ordine per la partita Francia-Israele di Nations League in programma giovedì prossimo allo Stade de France. Un incontro ad "alto rischio", come ha detto il prefetto di Parigi, Laurent Nuñez, confermando su Bfmtv che saranno mobilitate 4.000 forze dell'ordine, tra Polizia e Gendarmerie, un "dispositivo estremamente rafforzato".
Circa 1.600 agenti della sicurezza saranno mobilitati allo Stade de France e il Raid, unità d'élite della Polizia francese, scorterà la squadra israeliana, ha precisato, parlando di un match in un "contesto geopolitico molto teso" dopo i fatti di Amsterdam in concomitanza con la partita tra Ajax e Maccabi Tel Aviv. A Parigi, ha detto Nunez, sarà 'tolleranza zero' in caso di disordini prima e dopo l'incontro. "Non tollereremo eccessi né disturbi dell'ordine pubblico", ha affermato, ribadendo che saranno "estremamente rafforzati" i controlli all'ingresso dello stadio.
Nunez ha anche annunciato il divieto di esporre bandiere palestinesi allo Stade de France in occasione della partita. In un'intervista ai media francesi, ha dichiarato: “Negli stadi non ci possono essere messaggi a sfondo politico, comprese le bandiere palestinesi. Nello stadio saranno presenti solo bandiere francesi e israeliane”.
Alla partita assisterà anche il presidente francese Emmanuel Macron. Lo ha annunciato l'Eliseo, secondo cui la presenza di Macron è stata voluta per “inviare un messaggio di fratellanza e solidarietà dopo gli intollerabili atti di antisemitismo che hanno seguito la partita di Amsterdam questa settimana”.
Consiglio di sicurezza: israeliani non vadano a partita Francia-Israele
Il Consiglio di sicurezza nazionale israeliano esorta i connazionali a non andare giovedì a Parigi per la partita Francia-Israele, nel timore di disordini e violenze simili a quelli avvenuti nei giorni scorsi ad Amsterdam. In una nota si legge: "Il Consiglio di Sicurezza Nazionale raccomanda agli israeliani all'estero di prendere precauzioni (...) in particolare la prossima settimana, di evitare di recarsi ad eventi sportivi e culturali che coinvolgano gli israeliani, in particolare l'imminente partita della nazionale israeliana a Parigi".
“Negli ultimi giorni sono stati individuati diversi appelli tra i filopalestinesi e i sostenitori dei gruppi terroristici per fare del male a israeliani ed ebrei, sotto la copertura di proteste e dimostrazioni e approfittando della partecipazione di massa (a eventi sportivi e culturali) per massimizzare i danni e l'esposizione mediatica”, si legge nel comunicato del Consiglio di sicurezza nazionale.
Si sconsiglia, oltre a Parigi, anche di recarsi in città in cui ci sono minacce a ebrei e israeliani, tra cui Bruxelles, Amsterdam e altre “città centrali britanniche” non specificate. Il comunicato suggerisce infine agli israeliani che viaggiano all'estero di evitare d'identificarsi come tali, e avverte i viaggiatori di informarsi sui rischi nelle loro destinazioni, e sulla presenza di “immigrati provenienti da Paesi contrari a Israele”.
Esteri
Trump firmerà ritiro da accordo Parigi su clima il giorno...
Lo hanno rivelato al Wall Street Journal fonti a lui vicine. Il tycoon vince anche in Arizona e arriva a 312 grandi elettori
Donald Trump firmerà l'ordine esecutivo per il ritiro dall'accordo di Parigi sul clima il 20 gennaio, giorno del suo nuovo insediamento alla Casa Bianca. Lo hanno rivelato al Wall Street Journal fonti vicine al presidente eletto, ricordando che Trump si era già ritirato dall'accordo nel 2019 durante il suo primo mandato e che il suo successore alla Casa Bianca, Joe Biden, aveva aderito di nuovo all'intesa con un ordine esecutivo firmato nel giorno del suo insediamento.
Trump vince anche in Arizona
Trump intanto 'conquista' anche l'Arizona e arriva a 312 grandi elettori, ben oltre i 270 necessari per la vittoria e contro i 226 di Kamala Harris. Con gli 11 voti elettorali dell'Arizona, che nel 2020 andarono a Biden, Trump ha vinto in tutti e sette gli 'swing states'. I media Usa hanno dichiarato The Donald vincitore in più della metà dei 50 stati, compresi Georgia, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin, che alle precedenti elezioni votarono per i democratici.
"Mike Pompeo e Nikki Haley non faranno parte della mia Amministrazione"
Il presidente eletto ha comunicato che Mike Pompeo e Nikki Haley non saranno chiamati a far parte della sua seconda Amministrazione. "Non inviterò l'ex ambasciatrice (all'Onu) Nikky Halei, né l'ex segretario di Stato (ed ex direttore della Cia) Mike Pompeo a unirsi all'Amministrazione Trump, attualmente in fase di formazione", ha scritto nella notte il tycoon in un post su Truth. "Ho apprezzato molto il lavoro fatto con loro in passato e desidero ringraziarli per il servizio reso al nostro Paese", ha aggiunto nel post che si conclude con lo slogan "Make America Great Again".