Corea del Nord avverte: “Usa e Seul pagheranno caro prezzo per esercitazioni”
Il ministero della Difesa di Pyongyang ha descritto gli 11 giorni di esercitazioni congiunte come una "minaccia" di un'invasione che merita una risposta adeguata
La Corea del Nord ha messo in guardia gli Stati Uniti e la Corea del Sud, avvertendoli che pagheranno ''un prezzo alto'' per le loro esercitazioni militari annuali congiunte. Il ministero della Difesa di Pyongyang ha descritto gli 11 giorni delle esercitazioni congiunte 'Freedom Shield', iniziate ieri, come una ''minaccia'' di un'invasione che merita una risposta adeguata, pur senza specificare. L'esercito nordcoreano ha aggiunto che continuerà a monitorare ''le azioni avventurose del nemico e intraprenderà azioni militari utili a controllare l'instabilità nella penisola coreana''. Il ministero della Difesa della Corea del Sud, da parte sua, ha avvertito di evitare ''provocazioni dirette''.
Ieri le forze americane e della Corea del Sud hanno iniziato un'esercitazione militare congiunta su larga scala nel mezzo delle crescenti tensioni con la Corea del Nord. Prioritario sarà esercitarsi ad affrontare la potenziale minaccia nucleare proveniente dalla Corea del Nord, ha spiegato la Corea del Sud.
Non è chiaro quanti soldati siano coinvolti nell'esercitazione, ma oltre alle operazioni di terra, in mare e in cielo sono previste anche simulazioni al computer. Pyongyang accusa regolarmente Washington e Seul di utilizzare le loro esercitazioni militari per prepararsi per un attacco, accuse che entrambi i Paesi respingono.
Esteri
Francia, Macron nomina premier Francois Bayrou
Il presidente francese lo ha incaricato di formare il nuovo governo
Il presidente francese Emmanuel Macron ha nominato Francois Bayrou premier e lo ha incaricato di formare il nuovo governo. Lo ha annunciato l'Eliseo in una nota.
Esteri
Siria, al-Jawlani alla popolazione: “Celebrate la...
"Scendete nelle piazze per esprimere la vostra gioia"
Il comandante in capo della nuova amministrazione siriana del dopo-Assad, Ahmed al-Sharaa, nel primo venerdì dopo la caduta del regime ha invitato i siriani a scendere nelle piazze "per celebrare la vittoria della rivoluzione".
In un discorso video diffuso su Telegram, al-Sharaa - noto in passato con il nome di battaglia Abu Mohammed al-Jawlani - si è congratulato "con il grande popolo siriano per la vittoria della rivoluzione benedetta", invitando la popolazione "a scendere nelle piazze per esprimere la sua gioia", ma "senza sparare in aria proiettili terrorizzando le persone". "Dopo di ciò - ha aggiunto - andremo a costruire questo Paese".
Le Forze democratiche siriane (Fds), coalizione di milizie a maggioranza curda sostenuta dagli Stati Uniti, hanno annunciato di aver raggiunto un accordo con il gruppo Hayat Tahrir al Sham (Hts) che ha guidato la rivolta che ha portato alla deposizione del regime di Assad. In base all'accordo, le Fds invieranno una loro delegazione a Damasco. Il comandante in capo delle Fds, Mazloum Abdi, ha confermato in un'intervista all'emittente curda Ronahi tv che è stato raggiunto ''un accordo con Hts rispetto ad Aleppo e Deir Ezzor", conquistate dagli insorti.
Il gruppo jihadista, ha affermato Abdi, ha garantito che ''i territori che sono sotto il controllo delle Fds non saranno obiettivo'' di conquista da parte di Hts. Le autorità curdo siriane, quindi, ''si stanno impegnando per inviare una propria delegazione a Damasco per condurre negoziati'' con le nuove autorità siriane.
Katz: "Idf resteranno in zona cuscinetto durante inverno"
Intanto il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato di aver ordinato all'esercito di prepararsi a rimanere sul versante siriano del monte Hermon durante i prossimi mesi invernali. "A causa di quanto sta accadendo in Siria, restare sul monte Hermon è di enorme importanza per la sicurezza e si deve fare tutto il possibile per mantenere le Idf nella zona pronte, per consentire alle truppe di rimanere lì nonostante le difficili condizioni meteorologiche", afferma Katz in una nota.
Esteri
Siria, ex capo carcere incriminato in Usa per torture
Samir Ousman al-Sheikh è stato incriminato da una giuria federale della California
L'ex capo del famigerato carcere siriano di Adra, il 72enne Samir Ousman al-Sheikh, è stato incriminato da una giuria federale della California con diverse accuse relative a torture. L'uomo, che è stato responsabile della gestione del carcere dal 2005 al 2008, era stato arrestato il 10 luglio all'aeroporto internazionale di Los Angeles per frode sui visti.
Come direttore della prigione di Adra, al-Sheikh avrebbe ordinato ai suoi subordinati di infliggere dolore ed era direttamente coinvolto nell'infliggere gravi sofferenze fisiche e mentali ai prigionieri. Ordinò ad esempio ai prigionieri di recarsi nell'"ala punitiva", dove venivano picchiati mentre erano appesi al soffitto con le braccia tese e sottoposti a un dispositivo che piegava i loro corpi a metà all'altezza della vita, provocando talvolta la frattura della colonna vertebrale, secondo quanto riportato dai funzionari federali.
Al-Sheikh ha iniziato la sua carriera lavorando nei posti di comando della polizia prima di essere trasferito all'apparato di sicurezza dello stato siriano, che si è concentrato sulla lotta al dissenso politico, hanno detto i funzionari. In seguito è diventato capo della prigione di Adra e generale di brigata nel 2005. Nel 2011 è stato nominato governatore di Deir ez-Zour, una regione a nord-est della capitale siriana di Damasco dove si sono verificate violente repressioni contro i manifestanti.
"E' un enorme passo avanti verso la giustizia", ha affermato Mouaz Moustafa, direttore esecutivo della Syrian Emergency Task Force con sede negli Stati Uniti. "Il processo di Samir Ousman al-Sheikh ribadirà che gli Stati Uniti non permetteranno ai criminali di guerra di venire a vivere qui senza che ne venga accertata la responsabilità, anche se le loro vittime non erano cittadini statunitensi", ha aggiunto citato dalla Cbs News.