A Roma la mostra “Antonio Donghi. La magia del silenzio” Margherita Buy parla all’Adnkronos del suo esordio alla regia con ‘Volare’
Cultura
L’ultimo giorno di Pompei, nuovo studio indica la data
Attendibile la data del 24 agosto 79 d.C. tramandata da Plinio
Per l'ultimo giorno di Pompei "non si può escludere la data del 24 agosto 79 d.c., come tramandata da Plinio il Giovane". L'antica città romana è uno scrigno di antichità senza pari ma che nasconde ancora molte incognite. Uno dei più grandi enigmi della città devastata dalla furia del vulcano è la data esatta in cui il Vesuvio eruttò e seppellì tutto ciò che la circondava sotto tonnellate di cenere, nell'anno 79 d.C.
Un nuovo studio ha riaperto il dibattito affermando che "non ci sono elementi sufficienti per escludere" la versione ufficiale iniziale, che collocava il disastro in estate e che era stata recentemente retrocessa.
Gli archeologi non sono stati in grado di certificare con certezza il giorno fatidico. Inizialmente, la versione ufficiale datava il disastro al 24 agosto, perché questa era la data che compariva nella lettera che lo scrittore Plinio il Giovane inviò a Tacito per raccontargli l'accaduto. Ci sono sempre state voci che puntavano in un'altra direzione, verso un giorno autunnale, probabilmente ottobre: si basavano sugli abiti caldi indossati dai cadaveri ritrovati o sui frutti carbonizzati che non corrispondevano a un raccolto estivo. I fautori di questa interpretazione sostengono che l'equivoco potrebbe essere dovuto a un errore nella trascrizione della missiva di Plinio il Giovane nel Medioevo e che la data reale fosse il 24 o il 25 ottobre.
La conferma della data tradizionale dell'ultimo giorno viene suggerita con un articolo che è stato pubblicato sull'E-Journal degli Scavi di Pompei, dedicato alla data dell'eruzione del Vesuvio. Gli autori della ricerca ora pubblicata, che presenta i risultati di un progetto di archeologia sperimentale sulla durabilità di iscrizioni a carboncino nonché un aggiornamento sullo studio delle fonti letterarie e archeobotaniche, concludono che al momento non ci sono sufficienti elementi per scartare la data del 24 agosto, presente già nei più antichi manoscritti. Pongono, inoltre, alcuni interrogativi riguardo a cambiamenti climatici e diversità geografiche caratterizzanti coltivazioni e pratiche agricole nel mondo antico.
"Non possiamo al momento escludere che l'eruzione sia avvenuta il 24 agosto, come scrisse Plinio, e occorre domandarsi cosa questo potrebbe significare - ha dichiarato il direttore degli scavi di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, che è tra gli autori dello studio –- Forse abbiamo sottovalutato la tradizione letteraria, che in realtà non è così confusionaria come si è spesso creduto, mentre potremmo aver sopravvalutato la stabilità del clima e dei cicli agricoli: in realtà il clima è cambiato anche nel passato, seppure con ritmi più lenti, e Pompei offre un’occasione unica per studiare un ecosistema fortemente condizionato dalla presenza umana già 2000 fa. La biodiversità e la varietà di pratiche, coltivazioni e tradizioni locali va ben oltre il quadro, necessariamente schematico, che offrono gli autori antichi che si sono occupati di agricoltura. Comunque, il nostro non vuole essere un punto finale, ma un contributo per continuare la discussione e aprire nuove prospettive".
Cultura
Miky Degni torna alla Pop Art con ‘Wanted’,...
Dal 13 al 29 dicembre al Centro Culturale Artisti di via Bagutta, a due passi dal Bosco Verticale
Con 'Wanted' Miky Degni ritorna alla Pop Art con un’opera grafica che esporrà al Centro Culturale Artisti di via Bagutta, a Milano, a due passi dal Bosco Verticale dal 13 al 29 dicembre. Un’opera potente che, nella sua drammaticità, non ha bisogno di molte spiegazioni, poiché arriva dritta al cuore della comunicazione illustrando, a suo modo, la contemporaneità di un momento storico che vede coinvolto il mondo intero.
I colori utilizzati rimandano, inevitabilmente e simbolicamente, a un Paese ormai in macerie. Il mirino intorno all’occhio dell’uomo diviene indicativo del male che, banale e incomprensibile allo stesso tempo, è capace di cancellare il concetto di uomo. Ancora una volta l’arte vuole sottolineare come l’assenza di pensiero critico dell’essere umano, disposto a tutto pur di perseguire il proprio interesse, sia visceralmente legato alla vita come sua depauperazione fisica e intellettuale.
'Wanted', incarnazione di Putin, per il quale è stato spiccato un mandato di cattura internazionale, è un’opera grafica non in vendita, bensì regalata a chi volesse riprodurla in qualsiasi formato. Divulgabile, scaricabile e condivisibile su ogni piattaforma invita ad aprire un intimo dialogo con se stessi per rendere, in tal modo, l’individuo empatico ed incline al giudizio rispetto a alla storia odierna.
Cultura
“L’importanza del Libro dei Fatti”,...
Il contributo del Senatore della Repubblica italiana nella 34esima edizione del volume
"L’importanza del Libro dei Fatti" nell'intervento del senatore Maurizio Gasparri, contributo presente nell'edizione 2024 del volume giunto quest'anno alla 34esima edizione.
L'intervento di Maurizio Gasparri
"La cosa che più mi ha colpito negli ultimi tempi è stata la vicenda degli Houthi. Dei fondamentalisti che dallo Yemen e con i droni impediscono il libero commercio delle merci colpendo le navi che, dirigendosi a Suez, portano ogni genere di prodotto verso gli approdi mediterranei e, in particolare, italiani. Per colpa degli Houthi le navi devono circumnavigare l’Africa, allungare i tempi, affrontare costi maggiori, inquinare di più, stipulare contratti assicurativi più onerosi. In sostanza le merci costano inevitabilmente di più anche sul banco del supermercato e i porti mediterranei e italiani rischiano di perdere flussi fondamentali.
È stata una notizia importante, ma insieme a tante altre non finisce di sorprenderci. Pensiamo di essere abituati a tutto, di conoscere tutto, invece non è così. Dietro l’angolo c’è sempre una sorpresa. Il Libro dei fatti ci aiuta a riassumere tutto, ad avere a disposizione una vera e propria enciclopedia che ci offre dati, circostanze, numeri e persone.
Un grande merito della Adnkronos e del suo leader, Giuseppe Marra, è di avere, da tanto tempo, dato luogo a questa preziosa pubblicazione. Che troviamo ovunque, con una capillare distribuzione, con una presenza che ci accompagna anche nei luoghi dove la cultura e il sapere non sempre hanno il giusto spazio e il pieno accesso.
E quindi voglio, una volta di più, esprimere il mio apprezzamento per questa attività editoriale, per questa capacità di offrire, oltre a tutto il lavoro quotidiano che l’Adnkronos svolge, questo compendio annuale, che è prezioso e arricchisce non solo le nostre biblioteche e librerie, ma anche il nostro sapere quotidiano. Se l’Adnkronos e il Libro dei fatti non esistessero bisognerebbe inventarli. Ma ci hanno pensato Pippo Marra e il suo staff, che rappresentano una vera e autentica eccellenza italiana.
Non a caso il mio amico Marra è anche Cavaliere del Lavoro, esempio preclaro di capacità imprenditoriale, di genialità italiana, di creazione di impresa e di lavoro e di fonte di sapere. Perché alla fine il vero “fatto” è l’Adnkronos, e il cuore del libro dei “fatti” è lui: Pippo Marra. Auguri e in bocca al lupo".