Cronaca
Milano, incendio in azienda materiale plastico di Trucazzano
Vigili del fuoco sul posto: nessun ferito
Nove squadre dei vigili del fuoco di Milano sono impegnate a Trucazzano (Milano) per un incendio che ha colpito l'azienda Arcadia che tratta materiale plastico in via Guido Rossi 10. In supporto alle squadre di Milano sono presenti anche i vigili del fuoco di Monza e Bergamo.
Dai primi rilievi delle squadre di soccorso non ci sarebbero persone coinvolte nell'incendio. I vigili del fuoco al lavoro per circoscrivere le fiamme ed evitare il coinvolgimento delle aziende limitrofe.
Cronaca
Covid, Bassetti al ministero: “Basta bollettino, oggi...
L'appello a un anno dalla dichiarazione di fine emergenza. Gismondo è con lui
"Il bollettino Covid settimanale è oggi anacronistico, fuorviante e inutile. Basta bollettini Covid. Occorre girare pagina". Lo scrive su X Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, a un anno dalla dichiarazione di fine emergenza da parte dell'Organizzazione mondiale della sanità, il 5 maggio 2023. Il report sull'andamento di Covid-19 in Italia, diffuso ogni venerdì dal ministero della Salute, è inutile e anche "dannoso", rincara l'esperto che attraverso l'Adnkronos Salute lancia un appello al ministero: "Bisogna smettere di fare questo bollettino, questi report" che ormai sono "assurdi e fanno male al sistema - avverte - perché è come se non si volesse uscire dalla logica che esiste solo il Covid. Già un anno fa era il momento di voltare pagina. Adesso dobbiamo girare pagina tutti, compresi i report Covid che non hanno più senso di esistere".
"Non si può vedere un bollettino Covid - ragiona Bassetti - in cui si parla di un aumento del 30% dei decessi" in una settimana, "da 7 a 9 morti: è anacronistico, sbagliato, errato", incalza. "Andiamo a vedere cosa succede con Covid-19 e sembra non importarci niente di cosa accade con l'influenza, con lo pneumococco, con l'infezione da klebsiella, da emofilo, di cosa succede con il metapneumovirus. Allora dovremmo fare un report per ogni cosa, sennò continuiamo nell'errore. Un conto era il 2020, il 2021, il 2022, un altro conto è andare avanti ancora oggi con questi report. E' assurdo - ripete l'infettivologo - che oggi, con questi numeri, ci siano ancora titoli che parlano del Covid. Il bollettino settimanale va stoppato, è senza senso e alimenta soltanto il complottismo".
Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale Sacco di Milano, si dice "assolutamente d'accodo" con Matteo Bassetti. "Basta bollettini settimanali sul Covid, non so a chi servano", afferma.
"Avremmo dovuto farlo anche prima", concorda Gismondo che già in passato aveva osservato: "Il bollettino non ha mai avuto senso. Non lo aveva quando si comunicava con dati imprecisi durante la pandemia, non lo ha adesso che la pandemia è finita". Inoltre, faceva notare l'esperta, "il bollettino non è la fotografia di quanto accaduto nella settimana, a causa di gap dovuti alla raccolta dati". Oggi più che mai "direi basta report settimanali", ripete. Bollettini che "fra l'altro - sottolinea - non abbiamo mai fatto in passato per altre infezioni respiratorie che comunque sono state di una certa gravità. Ora basta".
Cronaca
Pg Bono: “Sì al doppio Csm, separazione solo a certe...
“Sono favorevole ai due CSM, purché per ciascuno vengano mantenute sia le garanzie e le prerogative di quello attuale, sia la proporzione tra componente togata (due terzi) e laica (un terzo) dei consiglieri, giacché si tratta di condizioni indispensabili per assicurare l’indipendenza della magistratura. E sono contrario a quella proposta – che, come spero, pare sia già stata smentita – che vorrebbe la nomina dei membri laici da parte del Governo, in quanto ciò costituirebbe una grave sgrammaticatura costituzionale”. Lo ha detto all'Adnkronos il sostituto procuratore generale di Caltanissetta Gaetano Bono commentando le notizie emerse dalla riunione di Palazzo Chigi di ieri, alla presenza del premier Meloni, tra i vertici della Giustizia. “Mi trova d’accordo anche la proposta di prevedere concorsi separati, che potrebbe consentire una preparazione specifica per le diverse funzioni di giudice e PM e dunque una maggiore specializzazione delle loro professionalità".
"Più in generale, sulla separazione delle carriere – continua Bono, che è anche autore del libro “Meglio separate, un’inedita prospettiva sulla separazione delle carriere in magistratura” edito da Le Lettere – posso dire di condividere le preoccupazioni dell’Anm, ma su un punto sono in radicale contrasto, in quanto io contesto la tesi, che ritengo essere pregiudiziale e dogmatica, secondo cui qualsivoglia progetto di separazione renderebbe il Pm un superpoliziotto o lo assoggetterebbe inevitabilmente all’Esecutivo. Al contrario, io credo che ci possa essere il modo di scongiurare tale rischio, e addirittura di rafforzare le garanzie di autonomia e indipendenza della magistratura requirente e giudicante, preservando la comune cultura della giurisdizione".
"Devo dire, però, che i progetti di legge attualmente pendenti in Parlamento, nonostante le rassicurazioni dei proponenti, non mi sembrano idonei a scongiurare tale rischio. Ecco perché rimango in attesa di leggere il contenuto del ddl governativo, auspicando che possa dare luogo a una riforma che preservi la natura del PM di organo autonomo e indipendente dal potere esecutivo, e terzo rispetto alla polizia giudiziaria. Se questo non fosse assicurato, - conclude Bono - allora ritengo che sarebbe meglio tenersi il sistema attuale, e ciò a maggiore garanzia della libertà del cittadino, di una più efficace tutela giurisdizionale dei diritti, e per il miglior funzionamento delle istituzioni democratiche".
Cronaca
Covid cambia ancora faccia, variante KP.2 “potrà...
Lo studio sulla figlia di JN.1 che negli Usa ha sorpassato la madre ed è responsabile di 1 caso su 4
Covid cambia faccia. JN.1, l'ultima variante dominante del virus Sars-CoV-2, da tempo si sta evolvendo dando origine a sottovarianti con mutazioni aggiuntive soprannominate Flirt, in grado di diffondersi più velocemente. Una in particolare sta correndo: si chiama KP.2 ed è sotto i riflettori degli esperti. Negli Stati Uniti, infatti, questa 'figlia' di JN.1 ha sorpassato la 'madre'. Secondo gli ultimi dati dei Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), è ormai responsabile di un'infezione su 4 (24,9% contro il 22% da JN.1). "La diffusione è stata rapida" e la percentuale di contagi da KP.2 "ha raggiunto il 20% nel Regno Unito all'inizio di aprile", suggerendo che ha i numeri per "diventare predominante a livello globale". Lo spiegano gli autori di uno studio preliminare pubblicato sulla piattaforma pre-print 'bioRxiv', che indica come KP.2 sia "più trasmissibile e immunoevasiva" di JN.1.
L'analisi degli esperti
"La rapida comparsa e diversificazione della variante JN.1 e della sua discendente KP.2, che mostra mutazioni significative nella struttura della proteina Spike e una maggiore resistenza ai vaccini esistenti, sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per comprendere le implicazioni" della nuova variante Flirt "per la salute pubblica e lo sviluppo di vaccini". Questa la premessa degli scienziati coordinati da Kei Sato dell'università di Tokyo in Giappone, che hanno analizzato 30 sequenze genomiche di KP.2 provenienti da Stati Uniti, Uk e Canada. Utilizzando modelli specifici hanno quindi calcolato l'indice di trasmissibilità Re (tasso di riproduzione effettivo, ossia la media di persone che un infetto contagia) della nuova variante, e con test virologici ne hanno valutato l'infettività e l'evasione immunitaria.
I ricercatori hanno concluso che KP.2 presenta "una fitness epidemiologica significativamente migliorata rispetto ai suoi predecessori, compreso il lignaggio XBB. Questo è confermato dall'Re stimato per KP.2 in Usa, Regno Unito e Canada, rispettivamente 1,22, 1,32 e 1,26 volte superiore a quello di JN.1". Nonostante la maggiore trasmissibilità, "l'infettività di KP.2 è risultata significativamente inferiore (10,5 volte) rispetto a quella di JN.1", elemento che secondo gli autori potrebbe suggerire "meccanismi o vie diverse" attraverso cui la nuova variante si diffonde e si stabilisce nell'ospite. KP.2 ha infine mostrato una capacità di fuga immunitaria "significativa", con "una riduzione di 3,1 volte della suscettibilità alla neutralizzazione da parte di sieri da individui vaccinati" con vaccini monovalenti anti-XBB.1.5 "senza precedente infezione, e di 1,8 volte da parte di sieri da persone con infezioni precedenti". Per gli scienziati "questa maggiore resistenza potrebbe in parte spiegare l'Re più elevato di KP.2, indicando una maggiore capacità di eludere le risposte immunitarie rispetto a JN.1 e ad altre varianti precedenti".