Allerta meteo Vicenza, il sindaco: “Situazione critica”
"Limitare al massimo gli spostamenti"
Maltempo a Vicenza, il sindaco Giacomo Possamai definisce la "situazione critica" in un post sulla sua pagina Facebook, invitando tutti a "limitare al massimo gli spostamenti". Piogge e allagamenti flagellano, però, tutto il Nord Italia.
Politica
Siria, governo italiano: “Resta presenza diplomatica...
Vertice a Palazzo Chigi per valutare l'evoluzione della situazione
La premier Giorgia Meloni, al termine del Consiglio dei ministri, ha presieduto a Palazzo Chigi un vertice per valutare l’evoluzione della situazione in Siria, le sue prime implicazioni e le relative misure da adottare. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi.
"In un momento in cui i combattimenti ancora proseguono in alcune regioni della Siria, la riunione ha ribadito l’assoluta priorità attribuita all’incolumità dei civili e alla necessità di assicurare una transizione pacifica e inclusiva. Particolare attenzione è stata riservata alla sicurezza dei cittadini italiani, alla tutela dei cristiani e di tutte le minoranze", viene sottolineato.
Nel corso del vertice, "il governo ha stabilito, analogamente a quanto fatto da altri partner europei, di sospendere i procedimenti circa le richieste di asilo dalla Siria". Secondo quanto si legge nella nota diffusa dalla sede della presidenza del Consiglio "nel decidere di mantenere la presenza diplomatica a Damasco, l’esecutivo esprime profonda gratitudine a tutto il personale della nostra sede diplomatica". "Il governo continuerà a seguire da vicino gli sviluppi, in stretto contatto con i principali partner regionali, europei e del G7", conclude il testo.
Alla riunione a Palazzo Chigi hanno partecipato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il sottosegretario Alfredo Mantovano, autorità delegata per i servizi di sicurezza, e i vertici dei servizi segreti.
Politica
Dal sito di Report sparisce audio tra Sangiuliano e la...
L'audio originale della conversazione tra l'ex ministro della Cultura e Federica Corsini sostituito con una sintesi dei contenuti rispetto a quello, integrale, mandato in onda nella puntata di ieri
Il sito di 'Report' pubblica oggi il servizio sull'affaire Sangiuliano-Boccia ma sostituisce l'audio originale della conversazione tra l'ex ministro della Cultura e la moglie Federica Corsini con una sintesi dei contenuti rispetto a quello, integrale, mandato in onda nella puntata di ieri, sul quale si era sollevata più di una polemica. Il motivo, a quanto risulta all'Adnkronos, sarebbe "un'autotutela" da parte della trasmissione dovuta al fatto che dopo la messa in onda sono state presentate diffide sull'audio stesso.
Giornalista ascoltato da carabinieri
Nella giornata di oggi, sono circolate indiscrezioni sull'acquisizione della puntata sotto i riflettori da parte della procura di Roma, indiscrezioni che però non hanno trovato riscontro a Piazzale Clodio. A quanto apprende l'Adnkronos, invece, sarebbe stato ascoltato in via informale dai Carabinieri di via in Selci l'autore del servizio, Luca Bertazzoni, a cui sarebbe stata anche preannunciata l'acquisizione di alcuni file.
Le proteste
A protestare è l'associazione Giornaliste italiane, che in una nota spiega: "A Federica Corsini vanno il sostegno e vicinanza di Giornaliste italiane. Ci chiediamo e chiediamo alla Rai quale sia l'interesse giornalistico di diffondere una telefonata privata di un marito che confessa un tradimento. Qual è l'interesse pubblico di sapere come una moglie reagisce alla confessione? La trasmissione del servizio pubblico Report tira in ballo una vicenda che nulla rivela se non il dolore di una donna che, nei giorni dello scandalo che ha travolto il marito, l'ex ministro Sangiuliano, ha scelto di stare in disparte e in silenzio e di affrontare in privato quella che è e resta una storia privata. Qual è la "colpa" della collega del Tg2 Federica Corsini tanto da meritare un tentativo di gogna mediatica? Chiediamo risposte, da donne e da giornaliste".
Proteste anche da degli esponenti della componente sindacale Pluralismo e Libertà, presente in Stampa Romana e Fnsi: "Esprimiamo tutta la nostra solidarietà alla collega del Tg2 Rai, Federica Corsini, protagonista involontaria dell'ultima puntata di 'Report'. Ci chiediamo cosa aggiungessero davvero alla narrazione giornalistica quegli audio contenenti una conversazione privata tra moglie e marito", recita una nota.
"La legge sulla professione e il testo unico dei doveri del giornalista impongono una riflessione su quanto andato in onda ieri nella trasmissione Report. Una riflessione alla quale nessuno può sottrarsi, a partire dagli organismi di categoria perché non possono esistere zone franche dove tutto è lecito, come mettere alla gogna una donna che non ha la possibilità di replicare in un contesto dove il confine tra il gossip sfrenato e l’informazione è difficilmente percepibile. Esprimiamo solidarietà alla collega del Tg2 Federica Corsini alla quale offriamo il nostro supporto legale", afferma quindi il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai.
“Una vera e propria barbarie che nulla ha a che vedere con il diritto di informazione e soprattutto con il Servizio pubblico, la diffusione da parte di Report della telefonata tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e la moglie. Bene ha fatto la Rai a censurare questa brutta pagina del Servizio pubblico. Siamo dinanzi all’ennesima conferma che questa trasmissione non condivide nulla con il giornalismo d’inchiesta, e che si è ridotta a rimestare nel privato delle persone per compiere killeraggio mediatico. A Federica Corsini solidarietà e vicinanza per questa grave intrusione nella sua vita privata”, dichiarano i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Vigilanza Rai.
Politica
M5S, Travaglio: “Grillo si è fatto ammazzare due...
"Mi dispiace vedere Grillo ridotto in questo stato, preferisco ricordarlo da vivo"
Il voto del M5S ha ribadito l'abolizione della figura del garante. Nuova vittoria per Giuseppe Conte e nuova sconfitta per Beppe Grillo, che aveva chiesto la seconda votazione dopo la prima consultazione. "Era prevedibile quello che è successo", dice Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, a Un giorno da pecora su Radiorai. "Grillo lo avevano già mandato a quel paese, lui ha richiesto di farcisi mandare di nuovo e così è stato. Forse con una terza votazione arriva al 100% dei no", dice facendo riferimento alla schiacciante maggioranza che ha sancito l'abolizione della figura del garante, rappresentato proprio da Grillo.
Il declino del fondatore, secondo l'analisi di molti, è riconducibile all'appoggio garantito all'epoca al governo di Mario Draghi: "Senza l'appoggio Cinquestelle il governo Draghi non sarebbe mai nato -dice Travaglio-: tanto che quella sera noi raggiungemmo Di Maio al telefono il quale ci disse 'Draghi? Tanto lo uccidiamo politicamente in Parlamento'. Poi però l'indomani Draghi telefonò a Grillo, se lo allisciò e Beppe ne fu molto gratificato, tanto che poi si fece allegramente prendere per i fondelli, cedendo tutti i ministeri di rilievo".
Qualche giorno fa, Grillo ha esternato in un video in cui ha posato alla guida di un carro funebre. "E' l'unico caso di becchino che si scopre morto. Mi dispiace vedere Grillo ridotto in questo stato, preferisco ricordarlo da vivo, politicamente ormai è stra morto: si è fatto ammazzare due volte", conclude Travaglio.