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Israele, Netanyahu: “Al lavoro su schema per rilascio ostaggi”
Delegazione in Qatar per nuovi colloqui anche se con mandato limitato
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu starebbe lavorando a una strategia che permetta di arrivare al rilascio dei prigionieri di Hamas. "Stiamo lavorando per ottenere uno schema per il rilascio dei nostri ostaggi, nonché per completare l'eliminazione dei battaglioni del nemico a Rafah" scrive su X, spiegando di aver inviato "per questo motivo una delegazione a Parigi". "Pertanto - prosegue - all'inizio della settimana convocherò il gabinetto per approvare i piani operativi d'azione a Rafah, compresa l'evacuazione della popolazione civile da lì". "Solo una combinazione di pressione militare e negoziati risoluti porterà al rilascio dei nostri ostaggi, all'eliminazione di Hamas e al raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra" aggiunge.
Delegazione in Qatar per nuovi colloqui
Il governo israeliano ha approvato l'invio di una delegazione in Qatar per ulteriori colloqui su un potenziale accordo sugli ostaggi con Hamas. Lo riferiscono fonti citate da Axios, secondo cui tuttavia la delegazione israeliana avrà "un mandato limitato" e i colloqui si concentreranno sugli aspetti tecnici di una potenziale intesa.
La bozza di accordo per il cessate il fuoco
Secondo una fonte israeliana, citata da diversi media dello Stato ebraico, sarebbe stata concordata con Hamas "una bozza d'accordo" per un cessate uil fuoco temporaneo a Gaza, dopo i negoziati a Parig. "Ci sono stati colloqui positivi, ci sono progressi significativi - ha sottolineato -. Abbiamo una base su cui costruire un piano e i negoziati". La fonte afferma che lo schema sarà presentato prima al gabinetto di guerra per l'approvazione, poi al gabinetto allargato. La prossima fase dei colloqui, secondo la fonte, si concentrerà sulla questione centrale di quali ostaggi detenuti dai gruppi terroristici a Gaza e quali prigionieri palestinesi saranno rilasciati durante la tregua, insieme alle condizioni del cessate il fuoco.
Hamas ridimensiona le sue richieste
Secono i media sauditi Hamas avrebbe 'ammorbidito' alcune delle sue richieste per accettare l'accordo sul rilascio degli ostaggi in cambio della fine dei combattimenti. Per il sito Saudi A-Sharq, che cita fonti a conoscenza delle posizioni del gruppo, Hamas avrebbe ridotto il numero di detenuti palestinesi di cui chiede la liberazione, non chiederebbe più il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza e sarebbe disponibile ad accettare una tregua iniziale di sei settimane, invece, del cessate il fuoco. Il gruppo chiede però che Israele si ritiri dai principali centri abitati, permettendo agli sfollati di tornare a Gaza.
Borrell: "Provocatorio annuncio nuovi insediamenti in Cisgiordania"
"L’annuncio del ministro israeliano Smotrich sulla costruzione di 3.300 nuove unità negli insediamenti illegali in Cisgiordania è provocatorio e pericoloso" scrive su X è l'Alto Rappresentante per la politica estera dell'Ue, Josep Borrell. "Gli insediamenti rendono israeliani e palestinesi meno sicuri, alimentano le tensioni, ostacolano gli sforzi di pace e costituiscono una grave violazione del diritto internazionale".
Blinken: "Ferma opposizione alle 3mila nuove unità abitative israeliane"
"I nuovi insediamenti sono controproducenti alla ricerca di una pace duratura, sono anche in contrasto con il diritto internazionale". Lo ha dichiarato Antony Blinken, durante una conferenza stampa a Buenos Aires, affermando la contrarietà dell'amministrazione Biden all'annuncio, fatto ieri da Israele, della costruzione di 3mila nuove unità abitative in Cisgiordania.
"La nostra amministrazione mantiene la ferma opposizione all'espansione degli insediamenti - ha continuato il segretario di Stato Usa - a nostro giudizio, questi solo indeboliscono, non rafforzano la sicurezza di Israele". Dichiarando gli insediamenti "in contrasto con il diritto internazionale", Blinken revoca la cosiddetta dottrina Pompeo, dal nome del segretario di Stato di Donald Trump, Mike Pompeo, che nel 2019 aveva dichiarato gli insediamenti "di per sé non in contrasto con il diritto internazionale".
Esteri
Trump, ordine per desecretare file omicidi Kennedy e Martin...
"Tutto sarà rivelato", dice il presidente degli Stati Uniti
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per la declassificazione dei file relativi agli omicidi del presidente John F. Kennedy, di suo fratello Bobby Kennedy, e del leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani, Martin Luther King Jr. "Questa è una cosa grossa. La gente lo sta aspettando da decenni. Tutto sarà rivelato", ha detto Trump ai giornalisti mentre firmava l'ordine nello Studio Ovale della Casa Bianca.
John Fitzgerald Kennedy è stato ucciso a Dallas, in Texas, il 22 novembre 1963. Suo fratello Bobby è stato ucciso a Los Angeles il 6 giugno 1968. Martin Luther King, invece, è stato ucciso il 4 aprile 1968 a Memphis, in Tennessee.
Trump ha firmato anche un provvedimento di grazia per 23 manifestanti anti-aborto che, ha riferito la Casa Bianca, erano stati perseguiti giuridicamente sotto l'amministrazione del suo predecessore Joe Biden. "Non avrebbero dovuto essere perseguiti. Molti di loro sono anziani", ha detto Trump ai giornalisti nello Studio Ovale. "È un grande onore firmare questo documento", ha detto.
Le domande dei cronisti toccano diversi argomenti. Il Medio Oriente "è un posto insidioso. Vedremo" se la tregua a Gaza regge. "Se succede qualcosa, non saranno contenti", ha detto riferendosi a Hamas.
Esteri
Thailandia, da oggi i matrimoni Lgbt+ sono legali: nozze di...
La Thailandia è diventato il primo Paese nel sudest asiatico ad approvare la legge sui matrimoni omosessuali
Sono almeno duecento le coppie gay che si stanno riunendo nel centro commerciale Siam Paragon a Bangkok per contrarre matrimonio dopo l'entrata in vigore della legge che legalizza le nozze tra persone dello stesso sesso. La Thailandia diventa così il primo Paese nel sudest asiatico ad approvare la legge sui matrimoni omosessuali, terzo in Asia dopo il Nepal e Taiwan.
"La bandiera arcobaleno sventola alta sulla Thailandia", si tratta di "un successo collettivo" ha affermato il primo ministro Paetongtarn Shinawatra a Davos, dove si trova per partecipare al World Economic Forum. "Questa legge sull'uguaglianza dei matrimoni segna l'inizio di una maggiore consapevolezza della società thailandese nei confronti della diversità di genere e della nostra accoglienza di tutti, indipendentemente dall'orientamento sessuale, dalla razza o dalla religione: tutti hanno diritto a uguali diritti e dignità", ha aggiunto.
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Una grande vittoria per la comunità Lgbtq+ thailandese, che da oltre vent'anni lotta per il riconoscimento dei propri diritti. In base alla legge, approvata dal Parlamento thailandese e avallata dal re, le coppie dello stesso sesso possono ora registrare i propri matrimoni con pieni diritti legali, finanziari e medici. Vengono anche riconosciuti i diritti di adozione ed eredità. Un tappeto arcobaleno è stato srotolato nel centro commerciale di Siam Paragon per accogliere le coppie di tutte le età e di tutte le estrazioni sociali, tra cui un agente di polizia che si è presentato in uniforme con la sua compagna.
"La Thailandia potrebbe diventare un modello per il mondo in questo ambito", ha affermato Kittinun Daramadhaj, avvocato e presidente della Rainbow Sky Association of Thailand. "In Thailandia esiste una vera uguaglianza nei matrimoni", ha aggiunto. Il partito al governo di Srettha, Pheu Thai, ha sostenuto il disegno di legge sul matrimonio omosessuale.
Esteri
Trump e la grazia per gli assalitori del Congresso:...
Il neo presidente ha liberato 1500 persone condannate o incriminate per i fatti del 6 gennaio 2021
Dalla Casa Bianca riconquistata Donald Trump riscrive la storia e afferma che il 6 gennaio 2021, quando migliaia di suoi sostenitori assaltarono e misero a ferro a fuoco il Congresso, aggredendo e ferendo decine di poliziotti e terrorizzando per ore deputati e senatori, vi furono solo "minimi incidenti". E la sua decisione di firmare la grazia per 1500 dei condannati e incriminati per quell'assalto, anche chi ha aggredito poliziotti e i leader delle milizie di estrema destra condannati per sedizione, difende le ragioni di quella che definisce una 'protesta'.
"Stavano protestando contro il voto perché sapevano che le elezioni erano truccate, e uno dovrebbe poter protestare contro il voto", ha detto ai microfoni di Sean Hannity di Fox News. "La maggior parte delle persone erano assolutamente innocenti - ha continuando parlando dei graziati - hanno scontato, in modo orribile, lunghe sentenze. Sarebbe molto complicato andare a vedere, sapete di quante persone parliamo? 1500".
Il riferimento è al fatto che, prima dell'insediamento, era stato detto che per i provvedimenti di grazia si sarebbe valutato caso per caso e che chi aveva commesso azioni di violenza "ovviamente" non sarebbe stato perdonato, come aveva detto il vice presidente DJ Vance. Ma, secondo la ricostruzione di Axios, Trump si sarebbe spazientito di fronte l'idea di una disamina caso per caso perché voleva una misura di massimo impatto nel primo giorno alla Casa Bianca, dicendo "al diavolo, rilasciateli tutti".
Anche riguardo alle aggressioni ai poliziotti, Trump, che è stato eletto con un programma di tolleranza zero verso ogni tipo di violenza contro le forze dell'ordine, ha minimizzato: "erano incidenti minimi, ma sono stati ingigantiti da un paio di tizi falsi che erano sempre sulla Cnn", ha detto riferendosi alle centinaia di video che mostrano le aggressioni dei rivoltosi agli agenti. "Avevamo 1500 persone che soffrivano e queste sono un sacco di persone", ha concluso, affermando che i processi sono stati "un imbroglio politico, e sapete cosa in quelle persone, non dico in ogni singolo caso, c'era molto patriottismo".