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Ucraina, raid russi nel sud. Zelensky: “Aiuti Usa fondamentali per nostra difesa”

Raid russi nel sud, 3 morti a Odessa. Ministro della Difesa russo Sergei Shoigu visita le truppe russe al fronte. Kiev: "Putin vuole soluzione prima delle elezioni Usa"

Guerra in Ucraina - (Afp)

Nel giorni del secondo anniversario dell'invasione della Russia in Ucraina, che secondo l'Onu ha fatto almeno 10.582 tra i civili, non si fermano gli attacchi di Mosca nel Paese. Secondo le ultime news sulla guerra di oggi, 24 febbraio 2024, tre persone sono morte a Odessa, dove un drone russo si è schiantato contro un edificio industriale. Lo hanno reso noto le Forze di difesa ucraine, dopo che sono stati recuperati altri due corpi sotto le macerie. Il bilancio iniziale parlava di un morto.

Droni sono stati abbattuti sugli oblast di Mykolaiv e Kirovohrad, hanno riferito le Forze di difesa meridionali di Kiev su Telegram, aggiungendo che le forze russe hanno preso di mira le oblast meridionali dell'Ucraina durante la notte con droni d'attacco Shahed-131/136 e hanno lanciato missili Kh-59 dal Mar d'Azov.

Stoltenberg: "Kiev più vicina che mai a ingresso nella Nato"

Due anni dopo l'inizio dell'invasione russa dell'Ucraina, "la situazione sul campo di battaglia rimane estremamente grave". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ribadendo che Kiev può continuare a contare sul sostegno dei suoi partner internazionali e che "entrerà nella Nato. La questione non è se lo farà, ma quando lo farà". L'Ucraina è ora "più vicina che mai" all'Alleanza Atlantica, dal punto di vista economico, finanziario e degli aiuti militari".

Il capo dell'Alleanza ha sottolineato che "il presidente Putin ha iniziato questa guerra perché voleva chiudere all'Ucraina la porta della Nato e negarle il diritto di scegliere la propria strada", ma "ha ottenuto esattamente il contrario". A due anni dall’inizio dell’offensiva, “l’obiettivo di Putin di dominare l’Ucraina non è cambiato”, né vi è alcuna indicazione che egli si stia “preparando alla pace. Ma non dobbiamo perdere la speranza", ha aggiunto.

Stoltenberg ha ricordato infine che "l'Ucraina non si è arresa in poche settimane, come molti temevano", ed è riuscita addirittura a recuperare parte del terreno perduto e ad infliggere ingenti danni alle truppe russe. "Soprattutto, l'Ucraina mantiene la sua libertà e indipendenza".

Kiev: "Putin vuole soluzione prima delle elezioni Usa"

Vladimir Putin cercherà di "risolvere" la questione ucraina quest'anno, prima delle elezioni presidenziali americane di novembre. E' la convinzione espressa da Oleksiy Danilov, segretario del consiglio di Sicurezza e difesa nazionale ucraino, secondo cui il presidente russo non vuole rischiare di lasciare la questione a un momento successivo "perché nessuno sa come si comporterà il presidente Trump".

"La situazione è difficile e complicata - ha poi ammesso Danilov, in un riferimento anche al blocco al Congresso degli aiuti americani - Purtroppo siamo in qualche modo ostaggio della velocità con cui i nostri partner ci aiutano e questo si riflette direttamente sulla linea del fronte". Il segretario del consiglio di Sicurezza ha poi riconosciuto che i soldati ucraini sono "veramente esausti" e che servirà mobilitarne molti altri, ma il problema principale sono "le armi, le armi, le armi".

Zelensky: "Aiuti Usa fondamentali per nostra difesa"

"Questo pacchetto non è ordinario, è di fondamentale importanza per la nostra difesa, sia per il suo contenuto che per il segnale che il sostegno o il non sostegno a questo pacchetto invia al mondo", ha detto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky nel suo discorso video notturno, parlando del pacchetto americano bloccato alla Camera dei Rappresentanti. "Le democrazie non dovrebbero ritirarsi dal processo storico, dal processo di difesa di tutti i valori che hanno definito il nostro mondo moderno", ha aggiunto Zelensky. Il pacchetto di aiuti è passato al Senato americano controllato dai democratici, ma finora il presidente della Camera Mike Johnson, repubblicano, si è rifiutato di portare il disegno di legge in Aula per una votazione. "Oggi ho informato i senatori sulla situazione sul campo di battaglia, sul legame diretto tra le armi di cui dispongono i nostri soldati e i risultati che sta ottenendo il nostro comune nemico", ha aggiunto il presidente ucraino. Le forze armate di Kiev hanno recentemente subito gravi battute d'arresto su diverse sezioni del fronte a causa della carenza di munizioni e della mancanza di difesa aerea.

Shoigu visita le truppe russe al fronte

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha visitato le truppe russe al fronte. Lo ha riferito il ministero della Difesa russo, precisando che, "il ministro della Difesa della Federazione Russa, generale dell'esercito Sergei Shoigu, ha ascoltato i rapporti del comandante del gruppo Centro e degli ufficiali del quartier generale sulla situazione attuale, sulla natura delle azioni del nemico e lo svolgimento delle missioni di combattimento delle truppe russe”.

Capo forze armate: "L'unità è la nostra vittoria"

"Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di unità. Sono convinto che l'unità è la nostra vittoria. E lo sarà sicuramente. Perché la luce sconfigge sempre l'oscurità!". Lo ha detto il comandante in capo delle forze armate ucraine Oleksandr Syrsky parlando in occasione del secondo anniversario dell'invasione russa. Syrsky ha sottolineato che questi due anni hanno trasformato la guerra nel più grande conflitto europeo dalla Seconda Guerra Mondiale. "Quando migliaia di colonne di invasori russi si spostarono da tutte le direzioni in Ucraina, quando migliaia di razzi e bombe caddero sulla nostra terra, nessuno al mondo credeva che avremmo resistito. Nessuno, tranne le Forze di Difesa dell'Ucraina, che entrarono in guerra con il nemico fin dai primi minuti". "Nessuno ci credeva, ma l'Ucraina sì! - ha aggiunto Sirsky - Ha creduto, ha accettato la battaglia e ha perseverato. Tra le armi e la resa, abbiamo scelto le armi. In questo giorno, voglio anche ringraziare i nostri partner per il loro aiuto. Ogni proiettile, ogni carro armato, ogni veicolo blindato serve principalmente a salvare la vita di un soldato ucraino. Combattiamo per ogni metro della nostra terra e per la cosa più preziosa che abbiamo: la vita dei soldati ucraini".

Attacco Kiev contro acciaieria russa nell'oblast di Lipetsk

Il Servizio di sicurezza ucraino ha rivendicato l'attacco notturno che ha provocato un incendio in un importante stabilimento metallurgico nella Russia centro-meridionale. Lo ha riferito una fonte di Kiev, precisando che l'attacco con droni allo stabilimento metallurgico di Novolipetsk è stato organizzato assieme all'intelligence della difesa ucraina. "Questo è uno dei più grandi impianti metallurgici in Russia", ha detto la fonte. "Opera per il settore militare-industriale russo e realizza un gran numero di ordini per il governo. Le sue materie prime vengono utilizzate per produrre missili, artiglieria, droni russi, ecc. Pertanto, è un obiettivo legittimo per l'Ucraina". Il video apparso sui social mostrava un incendio nello stabilimento. Secondo i servizi di sicurezza ucraini, i droni hanno colpito gli impianti destinati al raffreddamento primario del gas di cokeria non trattato.

Londra annuncia pacchetto di aiuti da 287 milioni di euro

Il Regno Unito stanzierà 245 milioni di sterline (287 milioni di euro) per aumentare le riserve di munizioni di artiglieria dell’Ucraina entro il prossimo anno. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Londra.

Medvedev: "Nuove sanzioni sono contro intero popolo russo"

"Le nuove sanzioni occidentali non verranno più introdotte contro le autorità e gli uomini d'affari russi, ma contro l'intero popolo russo". Lo ha scritto su Telegram vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev citando come esempi "il divieto del sistema di pagamento Mir e le restrizioni al lavoro delle organizzazioni impegnate nella costruzione di alloggi nella Federazione Russa". "Credo sia necessario creare problemi economici agli stati ostili - ha aggiunto Medvedev - promuovere l’insoddisfazione pubblica per le stupide politiche delle autorità occidentali e anche preparare e promuovere soluzioni che non corrispondano agli interessi del mondo occidentale e condurre anche altre attività sui loro territori. Alla guerra come alla guerra".

Onu: oltre 10.500 civili morti da inizio guerra

Almeno 10.582 civili sono stati uccisi e quasi 20.000 feriti dall'inizio della guerra russa in Ucraina, nel febbraio 2022. Lo ha dichiarato Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina (Hrmmu). La cifra di 10.582, che comprende 587 bambini, è composta da perdite di civili verificate secondo la metodologia delle Nazioni Unite. L'Hrmmu ha sottolineato che il numero effettivo delle persone uccise e ferite è probabilmente significativamente più elevato.

"L'impatto a lungo termine di questa guerra in Ucraina si farà sentire per generazioni", ha affermato il capo dei diritti umani delle Nazioni Unite Volker Turk. L’Onu rileva che, sebbene il numero delle vittime sia gradualmente diminuito, è tuttavia rimasto elevato, con una media di 163 civili uccisi e 547 feriti al mese nel 2023. La stragrande maggioranza delle vittime civili, pari a un totale del 91%, è stata provocata da armi esplosive ad ampio raggio. Mine e residuati bellici esplosivi hanno rappresentato il 3,7% di queste vittime, mentre la restante percentuale è attribuita ad altre armi e incidenti.

Nel biennio, attacchi con armi esplosive hanno danneggiato o distrutto anche centinaia di strutture educative e mediche. L'Hrmmu ha registrato che le ostilità hanno colpito 1.072 strutture educative (236 distrutte e 836 danneggiate) e 465 strutture mediche (59 distrutte e 406 danneggiate) dal 24 febbraio 2022.

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Esteri

Gaza, Hamas apre all’accordo: “Non ci sono...

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La delegazione israeliana sarebbe stata invitata a partecipare ai colloqui del Cairo in parallelo con la squadra di Hamas “per accelerare il processo”. Blinken in Medio Oriente per la settima visita dal 7 ottobre

Un uomo siede in un campo per sfollati a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza - (Afp)

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro Benjamin Netanyahu hanno parlato dei negoziati in corso per la conclusione di un accordo sulla restituzione degli ostaggi detenuti a Gaza dal massacro di Hamas che ha aperto sull'ultima proposta.

Il gruppo terroristico palestinese, come riporta il Times of Israel, non ha “alcun problema di rilievo” con l'ultima proposta di Israele ed Egitto per una tregua a Gaza. “L'atmosfera è positiva, a meno che non ci siano nuovi ostacoli israeliani. Non ci sono problemi importanti nelle osservazioni e nelle richieste presentate da Hamas riguardo ai contenuti” della proposta, ha dichiarato il funzionario di Hamas, che ha parlato a condizione di anonimato.

Il funzionario ha aggiunto che una delegazione di Hamas, guidata dall'alto dirigente del movimento Khalil al-Hayya, fornirà la risposta del gruppo alla proposta di tregua durante un incontro con i mediatori egiziani e qatarioti al Cairo lunedì. L'Egitto ha anche invitato la delegazione israeliana a recarsi al Cairo oggi per “accelerare il processo e fornire i chiarimenti necessari”, secondo una fonte egiziana citata dall'Al-Arabi Al-Jadid, di proprietà del Qatar.

La base per l'accordo

Il Cairo ha elaborato una nuova proposta di accordo tra Israele e Hamas che prevede il rilascio di venti ostaggi dalla Striscia di Gaza in cambio di un cessate il fuoco di tre settimane. Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che l'obiettivo della proposta è anche quello di rinviare l'eventuale offensiva a Rafah. La proposta è stata concordata con Israele, scrive i Wsj, e prevede un'iniziale pausa dei combattimenti che sarebbe poi estesa dai mediatori. Non è chiaro, affermano i funzionari egiziani, se questa pausa porterà alla fine della guerra.

Telefonata tra Biden e Netanyahu

Nel corso della conversazione telefonica tra Biden e Netanyahu, i due leader "hanno discusso di Rafah" e il presidente Usa "ha ribadito la sua chiara posizione", come riferisce la Casa Bianca in una nota. Biden, inoltre, ha riaffermato "il suo fermo impegno per la sicurezza di Israele dopo il successo della difesa contro l'attacco senza precedenti dell'Iran con missili e droni all'inizio del mese. Ha inoltre fatto il punto sui colloqui in corso per garantire il rilascio degli ostaggi e l'immediato cessate il fuoco a Gaza".

Il presidente degli Stati Uniti "ha fatto riferimento alla sua dichiarazione, insieme ad altri 17 leader mondiali, in cui chiedeva ad Hamas di rilasciare senza indugio i propri cittadini per garantire il cessate il fuoco e i soccorsi alla popolazione di Gaza. Il Presidente e il Primo Ministro hanno anche discusso dell'aumento dell'assistenza umanitaria a Gaza, anche attraverso i preparativi per l'apertura di nuovi valichi settentrionali a partire da questa settimana. Il Presidente ha sottolineato la necessità che questi progressi siano sostenuti e rafforzati in pieno coordinamento con le organizzazioni umanitarie".

Blinken in Arabia Saudita

Intanto il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Arabia Saudita, prima tappa del tour in Medio Oriente per cercare di ottenere un cessate il fuoco a Gaza e migliorare la crisi umanitaria nell’enclave assediata.A Riad, Blinken dovrebbe incontrare gli alti leader sauditi e tenere un incontro più ampio con le controparti di cinque stati arabi – Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Giordania – per discutere sulla governance della Striscia di Gaza dopo la guerra, secondo un alto funzionario del Dipartimento di Stato.Blinken andrà poi in Israele e Giordania , ha annunciato il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti.

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Esteri

Usa, Urbinati (Columbia): ”La rettrice ha scatenato...

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La docente di Teoria politica difende la protesta pacifica degli studenti e sostiene il dialogo senza toni aggressivi in spazi dedicati. Occorre portare avanti una trattativa che permetta il ritorno alla normalità ed eviti un grave danno di immagine per il campus, sostiene.

Usa, Urbinati (Columbia): ''La rettrice ha scatenato l'inferno, senza dialogo salta il semestre''

E' stata una ''reazione folle'' quella della rettrice della Columbia University, Nemat Shafik, di chiamare la polizia per rimuovere la manifestazione studentesca contro Israele. ''Era una protesta pacifica, fatta a suon di rap con giochi, canti e balli'', ma lei ''l'ha trasformata in un inferno''. Per fortuna, anche grazie ''a un documento di appello al dialogo che ho firmato anche io'', ora ''il clima è molto cambiato'' e si è aperto ''un tavolo di trattativa e negoziazione tra i rappresentanti degli studenti, il corpo docente, i dipendenti e l'ammnistrazione dell'università''. L'obiettivo è quello di rientrare in un ''clima di trattativa per riportare la normalità'', altrimenti ''c'è il rischio che salti il semestre'', ma ''nessuno vuole che si arrivi a tanto, sarebbe un danno di immagine incredibile, una rovina enorme''. Nadia Urbinati, che dal 1996 insegna Teoria politica alla Columbia University di New York, racconta ad Adnkronos dall'interno le contestazioni. ''Si tratta di un accampamento pacifico, gli studenti sono molto più moderati della rettrice, ma sono stati trattati da criminali e questo non è possibile'', ha aggiunto Urbinati.

Lei stessa ha avuto contatti con gli studenti, ''hanno scritto un documento bellissimo e molto moderato rivolto alla rettrice che ho firmato insieme a colleghi del mio dipartimento. Un documento in cui chiedevano di tenere in considerazione il problema della violenza che si amplifica se si chiama la polizia''. Tra i suoi studenti, racconta, ''uno che aveva fatto con me un corso sulla retorica è stato arrestato ieri per uso sconsiderato del linguaggio. Ha detto che i sionisti dovrebbero sparire dalla faccia della terra... Ma a parte questo caso nessuno mio studente è stato sospeso o arrestato''. Sottolineando che ''il 20 per cento degli studenti della Columbia arrestati sono ebrei'', Urbinati racconta anche il caso di ''uno studente ebreo israeliano che ha chiesto di non venire in classe per non attraversare il campus in quanto si sente a disagio''. La sua richiesta è stata accolta, ''un caso eccezionale risolto permettendogli di seguire le lezioni tramite Zoom''.

Urbinati racconta poi che in questi giorni hanno visitato la protesta al campus ''il rappresentante repubblicano e quello democratico. Entrambi sono stati ottusamente arroganti. L'esponente repubblicano ha proposto di chiamare guardia nazionale, il che avrebbe riportato il campus a livelli raggiunti solo nel '68''. Secondo la politologa, quindi, è stata ''la rettrice che ha radicalizzato'' la manifestazione. Shafik, spiega Urbinati, ''è alla Columbia da nove mesi e si è dimostrata molto inadeguata. Viene dal mondo delle finanza e ha dimostrato totale incapacità di comprendere che qui non si tratta di dipendenti di una banca, ma di persone varie con le quali occorre entrare in contatto''. E invece, durante la protesta, ''la rettrice è rimasta sempre chiusa nel suo ufficio o nella sua casa. Non ha mai interagito con gli studenti''.

L'auspicio, ora, è che ''vengano messi a disposizione degli spazi, delle aule, dove poter proseguire il dibattito sulla guerra e sui rapporti con Israele''. Perché, prosegue Urbinati, ''se c'è libertà di insegnamento, se si studiano argomenti come la guerra e la pace, gli stati nazione, è evidente che ne esca un dibattito''. Anzi, aggiunge, ''ben venga il dialogo e la riflessione promossi dagli studenti, certo senza usare toni aggressivi''.

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Elezioni Usa, Biden prende in giro Trump: “Sono in...

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Durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca

Joe Biden  - (Afp)

''Sono un uomo adulto e sono in corsa contro un bambino di sei anni''. Così il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha preso il giro l'ex inquilino della Casa Bianca e suo rivale alle prossime elezioni americane Donald Trump. ''L'unica cosa che abbiamo in comune è l'età'', ha aggiunto Biden durante la cena annuale con i corrispondenti accreditati alla Casa Bianca. Anche se, età anagrafica alla mano, Biden ha 81 anni contro i 77 di Trump. ''Le elezioni del 2024 sono in pieno svolgimento e sì, l'età è un argomento - ha detto Joe Biden - Sono un adulto che corre contro un bambino di sei anni''.

Molti gli ospiti illustri, giornalisti e celebrità presenti all'hotel Hilton di Washington mentre all'esterno un centinaio di manifestanti hanno scandito slogan contro la guerra di Israele nella Striscia di Gaza e sventolato una bandiera palestinese lunga diversi metri. Ma all'interno il conflitto in Medioriente non è stato al centro della scena, soppiantato appunto dalle battute sull'età dei candidati alla presidenza Usa.

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