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Israele-Gaza, piano Netanyahu per dopo Hamas:...
Israele-Gaza, piano Netanyahu per dopo Hamas: “Funzionari locali e chiusura Unrwa”
Piano Netanyahu per dopo Hamas: "Funzionari locali e chiusura Unrwa". Portavoce Abbas: "Piano per impedire nascita stato palestinese"
"I nuovi insediamenti sono controproducenti alla ricerca di una pace duratura, sono anche in contrasto con il diritto internazionale". Lo ha dichiarato Antony Blinken, durante una conferenza stampa a Buenos Aires, affermando la contrarietà dell'amministrazione Biden all'annuncio, fatto ieri da Israele, della costruzione di 3mila nuove unità abitative in Cisgiordania.
"La nostra amministrazione mantiene la ferma opposizione all'espansione degli insediamenti - ha continuato il segretario di Stato Usa - a nostro giudizio, questi solo indeboliscono, non rafforzano la sicurezza di Israele". Dichiarando gli insediamenti "in contrasto con il diritto internazionale", Blinken revoca la cosiddetta dottrina Pompeo, dal nome del segretario di Stato di Donald Trump, Mike Pompeo, che nel 2019 aveva dichiarato gli insediamenti "di per sé non in contrasto con il diritto internazionale".
Piano Netanyahu per dopo Hamas
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha presentato al gabinetto di sicurezza un documento sul dopo guerra a Gaza, con l'obiettivo dichiarato di arrivare all'insediamento di "funzionari locali" che possano amministrare i servizi nella Striscia al posto di Hamas, che nel 2007 prese il controllo dell'enclave palestinese. Il documento, una pagina diffusa nella notte, è - sintetizza il Times of Israel - una sorta di riepilogo dei principi rimarcati da Netanyahu dall'inizio del conflitto dopo l'attacco del 7 ottobre in Israele, ma è la prima volta che un testo in tal senso viene sottoposto al governo. Soprattutto non contempla il lavoro dell'Unrwa.
Cosa c'è scritto nel documento
Nel documento non viene indicata esplicitamente l'Autorità palestinese né esclude nero su bianco la sua partecipazione al governo di Gaza nel dopoguerra, sottolinea il giornale. Vengono però citati "funzionari locali" con "esperienza di amministrazione" e non legati a "Paesi o entità che sostengono il terrorismo". Secondo l'ufficio di Netanyahu, il documento si basa su principi ampiamente accettati dall'opinione pubblica e servirà come base per colloqui futuri.
Il primo punto del piano ribadisce che le forze israeliane continueranno le operazioni militari a Gaza fino al raggiungimento degli obiettivi, a cominciare dalla distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas e Jihad Islamica, dal ritorno degli ostaggi rapiti il 7 ottobre e dall'eliminazione di ogni minaccia per la sicurezza. Le forze israeliane manterranno poi libertà di operare nella Striscia. "Israele manterrà libertà d'azione operativa nell'intera Striscia di Gaza, senza limiti di tempo, con l'obiettivo di prevenire la ripresa del terrorismo e sventare minacce da Gaza", si legge nel testo rilanciato anche dal Jerusalem Post.
Il piano parla anche del progetto israeliano di creare una zona cuscinetto dal lato palestinese del confine della Striscia. Così, "lo spazio di sicurezza creato nella Striscia di Gaza nell'area al confine con Israele esisterà fin quando sarà necessario per la sicurezza". E riguardo il confine con l'Egitto afferma che Israele imporrà una "chiusura a sud" in funzione antiterrorismo. "La 'barriera sud' opererà, per quanto possibile, in cooperazione con l'Egitto e con l'assistenza degli Stati Uniti e sarà basata su misure per prevenire il contrabbando dall'Egitto" anche "dal valico di Rafah".
Nella fase intermedia Israele vuole mantenere il controllo della sicurezza "sull'intera area a ovest del (fiume) Giordano e promuovere un processo di "deradicalizzazione" a Gaza. Netanyahu vuole la fine delle attività dell'Unrwa e il documento afferma che Israele "lavorerà per porre fine alle attività dell'Unrwa nella Striscia di Gaza e per sostituirle con organizzazioni umanitarie internazionali responsabili".
Netanyahu ribadisce quindi il 'no' a "diktat internazionali" e "Israele continuerà a opporsi al riconoscimento unilaterale di uno stato palestinese".
Portavoce di Abbas
"Gaza farà parte solo dello stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale" e "qualsiasi piano in senso contrario è destinato al fallimento", ha detto Nabil Abu Rudeineh, portavoce del leader palestinese Mahmoud Abbas, in dichiarazioni riportate dall'agenzia palestinese Wafa. "I piani proposti da Netanyahu hanno l'obiettivo di perpetuare l'occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele e - afferma - puntano a impedire la creazione di uno stato palestinese".
Israele, dice, "non riuscirà nei tentativi di modificare la realtà geografica e demografica nella Striscia di Gaza". "Se il mondo vuole sicurezza e stabilità nella regione - incalza - deve porre fine all'occupazione israeliana dei Territori palestinesi e riconoscere lo stato palestinese indipendente con Gerusalemme come capitale".
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Ostaggi Israele, vertice domenica a Roma e nuove condizioni...
Il summit per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Parteciperanno Cia e Mossad
Vertice a Roma, domenica 28 luglio, per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e far tornare gli ostaggi israeliani a casa. E' quanto rivelano Axios e Walla, che citano fonti israeliane e americane. A partecipare saranno il direttore della Cia Bill Burns, il capo del Mossad Dedi Barnea, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdel Rahman al-Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamal.
Il nuovo round di negoziati avviene in un momento cruciale, sottolinea Axios, ricordando che venerdì Benjamin Netanyahu ha incontrato Joe Biden che considera l'accordo fondamentale per la sua "legacy". Alle famiglie degli ostaggi ha infatti ribadito che continuerà a spingere verso questo obiettivo fino alla fine del suo mandato, e queste, dopo l'incontro, a cui ha partecipato anche Bibi, si sono dette più ottimiste.
Le nuove richieste di Netanyahu
L'incontro di venerdì è stato anche l'occasione per discutere le nuove richieste, più severe, di Netanyahu: l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio di armi e militanti dal sud al nord di Gaza e il mantenimento del controllo israeliano del confine tra Gaza e l'Egitto. Bibi si è impegnato a far avere entro due giorni una proposta aggiornata ai mediatori degli Usa, Qatar e Egitto per passarla ad Hamas. Le fonti di Axios, però, sottolineano come, anche dopo 3 ore di colloqui, Biden e i suoi consiglieri non sanno ancora se Bibi voglia veramente l'accordo o stia solo guadagnando tempo per evitare il collasso del suo governo.
Riguardo all'incontro di Roma, fonti informate spiegano che non si ritiene che vi saranno negoziati dettagliati sui punti ancora aperti, ma si concentrerà ad individuare una strategia per procedere. Negoziatori israeliani non sperano quindi che a Roma si possa arrivare a una svolta, dubitando che la pressione di Biden abbia convinto il premier ad alleggerire alcune delle sue nuove, severe richieste. "Netanyahu vuole un accordo impossibile, al momento non è disposto a muoversi e quindi potremo andare incontro a una crisi dei negoziati piuttosto che ad un accordo", conclude una fonte israeliana di Axios.
Il team negoziale israeliano dal canto suo è preoccupato che le condizioni aggiuntive recentemente aggiunte dal primo ministro israeliano all'attuale bozza di accordo siano "destinate a causare una crisi", affermano l'emittente Kan e il sito di notizie Ynet citando fonti ben informate. "Lui pensa che se indurisce le posizioni di Hamas le spezzerà, ma sta facendo una scommessa pericolosa sulle vite degli ostaggi. Non c'è più tempo", hanno detto le fonti.
Netanyahu, hanno proseguito le fonti, aveva ''creato aspettative prima del suo viaggio negli Stati Uniti in modo che potessimo migliorare la nostra posizione in seguito''. Il discorso del premier israeliano al Congresso ha deluso i parenti degli ostaggi tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza dal 7 ottobre, che speravano si impegnasse a raggiungere un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi.
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Israele, Netanyahu ospite a casa Trump. Il tycoon attacca...
L'ex presidente Usa: “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele. In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”
"Irrispettosa". Così Donald Trump ha definito la dichiarazione di Kamala Harris sulla guerra di Gaza prima di un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Florida per discutere del conflitto. Per la vicepresidente degli Stati Uniti e presunta candidata democratica alla presidenza è "tempo che la guerra finisca": "Non possiamo permetterci di restare insensibili di fronte alla sofferenza e non resterò in silenzio", le parole di Harris nella conferenza stampa dopo l'incontro con il primo ministro israeliano.
Cosa ha detto Trump
Il tycoon ha criticato Harris prima dell'incontro nella sua casa di Mar-a-Lago, definendo le sue osservazioni “irrispettose” e prendendola di mira su una questione che ha diviso il partito democratico si legge sul Guardian. “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele”, ha detto Trump. “In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”, ha aggiunto.
Le fotografie hanno mostrato Trump che salutava calorosamente Netanyahu, che sta concludendo una visita di una settimana negli Stati Uniti. Prima dell'incontro, il premier israeliano ha dichiarato di ritenere che la pressione militare su Hamas abbia creato un “movimento” nei colloqui per il cessate il fuoco e che invierà una squadra a un prossimo round di negoziati a Roma. “Il tempo ci dirà se siamo più vicini a un accordo per il cessate il fuoco”, ha dichiarato.
L'incontro è il primo da quando Trump ha lasciato la Casa Bianca nel 2020. I due uomini hanno avuto rapporti tesi in passato dopo che Netanyahu si è congratulato con Joe Biden per la sua vittoria alle elezioni del 2020, un voto che Trump ha sostenuto, senza prove, essere stato manipolato. “Bibi avrebbe potuto rimanere in silenzio. Ha commesso un terribile errore”, aveva detto Trump all'epoca. “Che si fotta”. I due sembrano essersi riconciliati ora. “Abbiamo sempre avuto un buon rapporto”, ha detto l'ex presidente Usa ai giornalisti prima dell'incontro.
I due erano alleati politici in passato. Trump ha dato ampiamente carta bianca a Netanyahu durante il suo primo mandato. Questa settimana ha detto a Fox News che Israele dovrebbe finire la guerra e riportare indietro gli ostaggi “velocemente”. “Stanno venendo decimati da questa pubblicità, e sapete che Israele non è molto bravo nelle relazioni pubbliche”, ha detto Trump all'emittente.
Cosa ha detto Harris
Harris dal canto suo ha cercato di portare avanti la politica di sostegno a Israele dell'amministrazione Biden e al contempo di placare la crescente rabbia dei democratici per il bilancio umanitario del conflitto che ha ucciso 39.000 palestinesi. Quasi la metà dei Democratici al Congresso ha saltato il discorso di Netanyahu alla Camera dei Rappresentanti e decine di persone hanno dichiarato apertamente di volerlo boicottare a causa della guerra.
Harris ha incontrato Netanyahu giovedì alla Casa Bianca, poco dopo che il primo ministro aveva visto Joe Biden. Gli incontri separati hanno evidenziato come la presunta candidata democratica sia diventata sempre più indipendente da quando ha lanciato la sua campagna presidenziale. Allo stesso tempo, gli assistenti hanno cercato di minimizzare il potenziale di cambiamento tra Biden e Harris su Israele. “Il messaggio di Biden e di Harris al premier Netanyahu è stato lo stesso: è ora di concludere l'accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco”, ha scritto Phil Gordon, consigliere per la sicurezza nazionale di Harris.
Harris ha definito l'incontro “franco e costruttivo” e ha affermato che “Israele ha il diritto di difendersi e il modo in cui lo fa è importante”. Ha dichiarato che non interromperà gli aiuti militari a Israele perché “farà sempre in modo che Israele sia in grado di difendersi”. “Quello che è successo a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante: le immagini di bambini morti e di persone disperate e affamate che fuggono per salvarsi, a volte sfollate per la seconda, terza o quarta volta. Non possiamo distogliere lo sguardo di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza. E io non resterò in silenzio”, ha detto.
Harris non ha detto come Netanyahu abbia risposto all'offerta dell'amministrazione Biden di un cessate il fuoco in tre parti che inizierebbe con il ritiro delle Forze di Difesa Israeliane dai centri abitati e con il rilascio di alcuni ostaggi. Non ha risposto alle domande dei giornalisti dopo le osservazioni.
“C'è stato un movimento di speranza nei colloqui per assicurare un accordo su questo accordo”, ha detto Harris. “E come ho appena detto al Primo Ministro Netanyahu, è ora di concludere questo accordo. Quindi, a tutti coloro che hanno chiesto un cessate il fuoco e a tutti coloro che desiderano la pace, vi vedo e vi sento”. Ha detto di aver espresso la sua “seria preoccupazione per l'entità delle sofferenze umane a Gaza, compresa la morte di troppi civili innocenti, e ho espresso chiaramente la mia seria preoccupazione per la terribile situazione umanitaria”.
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Trump riceve Netanyahu a Mar a Lago: “Se non vinco si...
L'ex presidente: "Non ci siamo mai stati così vicini dalla Seconda Guerra Mondiale"
Se non vinco le elezioni a novembre, si rischia una "Terza Guerra Mondiale" in Medio Oriente. Lo ha detto Donald Trump accogliendo oggi, 26 luglio, a Mar a Lago il premier israeliano Benjamin Netanyahu e la moglie Sarah.
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha salutato calorosamente il leader israeliano e la moglie sulla soglia della sua residenza, con baci e strette di mano prima di posare dicendo ''facciamoci una bella foto'' insieme ai due ospiti. "Che onore. Entrate, entrate", ha detto Trump a Netanyahu e alla moglie. "Ci sei mancato", ha commentato Sara Netanyahu, mentre Trump ha parlato della "cena più bella che abbia mai fatto", forse riferendosi a un precedente incontro mentre lui era alla Casa Bianca.
Trump e Netanyahu hanno poi guardato la foto di uno dei bambini Bibas, rapiti dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre da Hamas, su richiesta del loro nonno Eliyahu Bibas. "Ci occuperemo di questo", ha commentato Trump.
"Se vinciamo, sarà semplice, tutto funzionerà e sarà molto veloce - ha quindi affermato l'ex presidente ai giornalisti all'inizio dell'intervento - se non vinciamo, finiremo per avere grandi guerre in Medio Oriente forse una Terza Guerra Mondiale".
"Siamo più vicini ad una Terza Guerra Mondiale oggi di ogni altro momento dopo la Seconda Guerra Mondiale, non lo siamo mai stati così vicini, perché abbiamo persone incompetenti che guidano il nostro Paese", ha detto ancora Trump. Quindi ha aggiunto: "Non so come un ebreo possa votare" per Kamala Harris. "Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele".
Riguardo poi alla sua relazione con Netanyahu, che sarebbe stata abbastanza fredda negli ultimi anni, il tycoon ha detto "nessun presidente ha fatto quello che ho fatto io per Israele". Lo ha affermato l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrando il primo ministro israeliano Benjamin 'Bibi' Netanyahu e sua moglie Sarah nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. "Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e se non l'ho avuto, ho un'arma segreta. Sai qual è? Sarah", ha aggiunto Trump appoggiando le mani sulle spalle della moglie di Netanyahu. "Ho Sarah. Finché avrò Sarah, questo è tutto ciò che conta", ha continuato Trump. E infine ha affermato che "non è una situazione accettabile" quella degli ostaggi ancora in mano ad Hamas: "Devono essere riconsegnati immediatamente".
Netanyahu: "Spero troveremo accordo, manderò delegazione a Roma"
"Spero che troveremo un accordo" sulla Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, "il tempo ce lo dirà", ha dichiarato il primo ministro israeliano durante l'incontro con Trump al quale ha confermato che invierà un team a Roma all'inizio per colloqui sull'accordo sugli ostaggi.
"Siamo certamente ansiosi di avere un accordo e ci stiamo lavorando. C'è stato qualche movimento dopo la nostra pressione militare. Spero che ci saranno sufficienti movimenti per concludere un accordo", ha detto Netanyahu.