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Houthi, nuova minaccia: “Stop in Mar Rosso a navi...
Houthi, nuova minaccia: “Stop in Mar Rosso a navi Israele, Usa e Gb”
I ribelli yemeniti mettono al bando le navi di Israele, Usa, Gb e minacciano: "Useremo anche armi sottomarine"
Gli Houthi basati nello Yemen hanno condotto tre diversi raid missilistici e con droni contro navi nel Mar Rosso, fra cui un cacciatorpediniere americano, e contro Eilat, in Israele, ha annunciato il portavoce Yahya Sarea.
Missili Houthi colpiscono nave Gb
Secondo quanto spiega un post del Centcom, almeno due missili hanno colpito una nave cargo di proprietà britannica, provocando danni e ferendo in modo lieve una persona. La nave, battente bandiera di Palau, ha continuato la navigazione. Nel post si specifica anche che le forze Usa hanno abbattuto sei droni Houthi che sorvolano il Mar Rosso, considerati una minaccia imminente per la navi Usa e degli alleati.
La minaccia: "Armi sottomarine contro navi"
I miliziani yemeniti Houthi hanno ''introdotto armi sottomarine nelle operazioni di mare'', ovvero nella loro guerra contro le navi nel Mar Rosso che, a loro avviso, sono collegate a Israele. Lo ha annunciato in un discorso televisivo il portavoce dei miliziani Abdulmalik al-Houthi, affermando che ''le operazioni nel Mar Rosso e nel Mar Arabico, nello Stretto di Bab al-Mandab e nel Golfo di Aden continuano, si stanno intensificando ed sono efficaci", ha aggiunto.
In una nota che il Centro di coordinamento delle operazioni umanitarie degli Houthi ha inviato alle compagnie marittime e alle società di assicurazione, gli Houthi hanno annunciato la messa al bando dal Mar Rosso, dal Golfo di Aden e dal Mar Arabico di tutte le navi che sono interamente o parzialmente di proprietà di individui ed entità israeliane o battenti bandiera dello Stato ebraico. Il divieto si estende anche alle navi di proprietà di individui o entità statunitensi o britanniche
Nuovi sospetti attacchi Houthi
Intanto il sistema di difesa aerea Arrow ha abbattuto un missile balistico sul Mar Rosso apparentemente lanciato dagli Houthi in Yemen. Lo ha riferito l'esercito, secondo quanto riporta il Times of Israel. Il missile era diretto probabilmente verso Eilat. Video dalla città situata nel sud di Israele mostrano scie di fumo in cielo causate presumibilmente dall'abbattimento del missile. Le Idf hanno precisato che il vettore non è entrato nello spazio aereo israeliano. Il lancio del missile non è stato ancora rivendicato.
E c'è un altro sospetto raid degli Houthi al largo delle coste dello Yemen. Una nave è stata attaccata con due missili, a bordo è scoppiato "un incendio" e "le forze della coalizione stanno rispondendo", ha scritto sul social X l'agenzia del Regno Unito per le operazioni commerciali marittime (Ukmto), che poco prima aveva riferito di aver ricevuto una segnalazione di un "incidente a 70 miglia nautiche a sud-est di Aden".
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Russia, Putin ha giurato: ufficialmente in carica per i...
"Periodo difficile ma diventeremo ancora più forti", ha detto il presidente russo nel suo discorso
Il presidente russo Vladimir Putin ha prestato giuramento ed è entrato ufficialmente nuovamente in carica per un quinto mandato di sei anni. Lo ha annunciato il presidente della Corte costituzionale Valery Zorkin. I primi due mandati come presidente sono durati quattro anni, ma dopo le modifiche apportate alla Costituzione russa il mandato è stato esteso a 6 anni.
E' ''un periodo difficile'' quello che sta attraversando la Russia, ma ''insieme lo attraverseremo con dignità e diventeremo ancora più forti'', ha dichiarato il presidente russo nel suo discorso di insediamento al Cremlino. ''Supereremo tutti gli ostacoli e daremo vita a tutti i nostri progetti'', ha aggiunto Putin, affermando che ''guardiamo avanti con fiducia, pianifichiamo il nostro futuro, stiamo già realizzando nuovi progetti per renderci ancora più dinamici, ancora più potenti''.
Secondo la Commissione elettorale centrale russa, alle elezioni del 15-17 marzo scorsi Putin ha ottenuto l'87,28% dei voti. L’attuale mandato di Putin terminerà quindi il 7 maggio 2030.
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Il Top Gun italo-americano che controlla la regione più...
Samuel Paparo è il nuovo comandante dell’Indo-Pacifico. L’obiettivo di creare una flotta di migliaia di droni (anche) per respingere un’invasione cinese di Taiwan
L'Ammiraglio Samuel Paparo ha da poco assunto il vertice del Comando dell’Indo-Pacifico per gli Stati Uniti (Indopacom), con la responsabilità di affrontare le crescenti sfide nella regione. Alla cerimonia di insediamento, che si è tenuta alle Hawaii, ha definito le pretese invadenti ed espansionistiche della Cina nell'Indo-Pacifico “illegali, coercitive, aggressive e ingannevoli”, aggiornando la definizione di zona “grigia” del Mar Cinese Meridionale. “Anche Russia, Corea del Nord e le organizzazioni estremiste violente” rientrano nella categoria secondo Paparo, soprannominato “Pappy”.
“Ci impegneremo per la risoluzione pacifica di qualsiasi crisi o conflitto, ma non commettiamo errori... saremo pronti a combattere qualsiasi avversario che minacci la pace, la sicurezza, la stabilità e il benessere della nazione e dei nostri alleati e partner” ha aggiunto durante il passaggio di consegne con il comandante uscente, John Aquilino. Che, commosso, ha detto, “dormirò sonni tranquilli, anzi, sarà la prima volta che dormirò da tre anni, sapendo che Pappy è ai comandi”.
Durante la cerimonia, il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha aggiunto che la Cina “è l’unico Paese con la volontà e la capacità di dominare l’Indo-Pacifico”, ed “esercita un comportamento sempre più coercitivo”.
Paparo negli scorsi tre anni ha guidato la Flotta del Pacifico della Marina, che ha accelerato gli esperimenti con i sistemi senza equipaggio. Nel 2022 ha istituito la prima divisione della Marina per i vascelli senza equipaggio; questo mese ne verrà istituita una seconda. Più di recente, ha auspicato la creazione di una forza di centinaia o migliaia di piccoli droni – un “hellscape”, paesaggio infernale - che potrebbe aiutare a respingere una forza d'invasione cinese da Taiwan.
Originario di Morton, Pennsylvania, si è laureato alla Villanova University ed è stato nominato ufficiale nel 1987. È figlio di un ex marine arruolato e nipote di un marinaio che ha combattuto nella Seconda guerra mondiale. Ha conseguito un Master of Arts in Studi Internazionali presso la Old Dominion University e un Master of Science in Analisi dei Sistemi presso la Naval Postgraduate School. Si è inoltre laureato presso l'Air Command and Staff College, l'Air War College, il Naval War College e la Joint and Combined Warfighting School. Aviatore della Marina degli Stati Uniti, è diplomato “Top Gun” e ha volato per oltre 6.000 ore su F-14, F-15 e F/A-18 e 1.100 atterraggi su portaerei. 37 anni nella Marina, ha lavorato anche con l’aeronautica e operato in Arabia Saudita e Islanda.
L’ammiraglio Paparo ha origini italo-americane, proprio come Lisa Franchetti, alla guida della US Navy, prima donna a ricoprire questo ruolo.
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“Putin, ridacci l’anello”: i campioni Nfl...
A puntare il dito è Robert Kraft, proprietario dei New England Patriots, la squadra vincitrice di Super Bowl NFL
"Putin, ridammi il mio fottuto anello". Tra le accuse mosse a Vladimir Putin, ora spunta anche quella di ladro di gioielli. A puntare il dito è Robert Kraft, proprietario dei New England Patriots, la squadra vincitrice di Super Bowl NFL. Kraft è intervenuto domenica ad un evento per rendere omaggio a Tom Brady, il quarterback che ha guidato i Patriots segnando un'epoca nella National Football League. Nel suo intervento, il proprietario della franchigia tra una battuta e l'altra si è rivolto direttamente al presidente russo: "Vladimir Putin, nel caso stessi guardando... Ridammi il mio fottuto anello!".
L'appello, se così si può definire, fa riferimento ad un episodio avvenuto nell'estate del 2005. I Patriots avevano vinto il Super Bowl XXXIX nella stagione conclusa qualche mese prima e Kraft era stato invitato a partecipare ad un viaggio a Mosca, dove un gruppo di imprenditori di altissimo livello, compreso Rupert Murdoch, avrebbe dovuto incontrare Putin e favorire lo sviluppo dei rapporti commerciali tra Usa e Russia. Regista dell'operazione, il finanziere Sanford Weill. Dopo una foto ricordo con il presidente russo, Kraft è stato invitato a mostrare l'anello forgiato per celebrare l'ultimo trionfo dei Patriots. Il proprietario della squadra ha consegnato il gioiello a Putin, impressionato dalle dimensioni dell'anello e dai suoi 124 diamanti.
"Potrei uccidere qualcuno con questo anello", le parole di Putin, impegnato a simulare un pugno con l'anello infilato all'indice. "Potrebbe uccidere qualcuno anche senza l'anello", avrebbe chiosato Kraft, nell'episodio raccontato anche nel libro The Dynasty di Jeff Benedict. E' stato proprio lo scrittore a descrivere la scena nel dettaglio: Putin si è tolto l'anello e lo ha fatto scivolare nella tasca della propria giacca, davanti all'allibito Kraft che ha inutilmente cercato il sostegno di Weill. Secondo il libro, Kraft avrebbe successivamente ricevuto una telefonata dal presidente degli Stati Uniti, George W. Bush: meglio per tutti se il patron dei Patriots avesse chiuso il caso dicendo di aver donato l'anello a Putin. Kraft si è piegato alla ragion di stato, annunciando con un comunicato di aver regalato il gioiello al presidente russo. Dopo quasi 20 anni, però, la situazione è radicalmente cambiata. Putin non è più un partner commerciale da conquistare e ora Kraft rivuole l'anello.