Presentato a Bruxelles il Manifesto europeo per superare le diverse barriere normative che frenano la diffusione dei processi biotech nel comparto agroalimentare e industriale
Aggiornare la regolamentazione sull’uso dei microrganismi ingegnerizzati e per il novel food; specifiche procedure per l’approvazione dei prodotti fitosanitari bio-based e per i micro organismi utilizzati nei processi di produzione dei biostimolanti; modernizzare la legislazione che regolamenta le indicazioni nutrizionali e di salute (claims) sulle etichette e quella relativa alla classificazione delle colture alimentari. Ma anche prevedere disposizioni transitorie al regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio per consentire la crescita del mercato delle nuove plastiche bio-based, così come garantire che il regolamento per l’ecodesign per i prodotti sostenibili tenga conto delle biosoluzioni.
Sono questi, in estrema sintesi, i punti presentati e sottoscritti da Assobiotec, l’Associazione Nazionale di Federchimica per lo sviluppo delle biotecnologie, nel Manifesto “How Biosolutions can strengthen Europe’s sustainability, resilience and competitiveness” presentato oggi a Bruxelles in occasione del primo Summit europeo ad alto livello sulle biosoluzioni, organizzato dalla European Biosolution Coalition, di cui Assobiotec è parte.
“Oggi portiamo all’attenzione dei decisori europei una serie di concrete proposte per una migliore regolamentazione delle biosoluzioni – spiega Elena Sgaravatti Vicepresidente di Assobiotec – Federchimica - L’Europa e l’Italia hanno un sistema normativo e una velocità d’azione estremamente penalizzanti non avendo evidentemente ancora pienamente compreso lo straordinario valore che l’adozione di questi prodotti, anche a fianco delle attuali soluzioni, può rappresentare per la sostenibilità, la resilienza e la competitività dei Paesi. Quello che la nostra Associazione vuole ribadire oggi con forza - così come fatto anche in altre occasioni grazie al lavoro sinergico con EuropaBio -, è l’urgenza di interventi concreti, anche a livello comunitario, per le nostre imprese bio-based. Vogliamo fare sistema, portare una voce comune e mettere a disposizione delle Istituzioni tutta la nostra expertise industriale. L’obiettivo: collaborare e finalizzare rapidamente le azioni necessarie ad accelerare il virtuoso percorso che trasforma una buona idea in prodotto innovativo. Un passaggio strumentale al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che nel 2030 siamo tutti tenuti a raggiungere”.
Economia
Termosifoni accesi e stangata gas: le stime sui costi, i...
Facile.it: nel 2024 oltre 1.100 euro di spesa a famiglia per il riscaldamento di casa
Freddo, quanto ci costi? In vista dell’accensione dei termosifoni, Facile.it ha stimato che con le attuali tariffe del mercato libero, quest’anno gli italiani per riscaldare casa spenderanno, in media, 1.144 euro in bollette del gas. Il primo semaforo verde scatterà nelle città incluse nella cosiddetta Zona E, che copre gran parte del nord e del centro Italia; qui, a partire dal 15 ottobre, si potrà accendere il riscaldamento e, dalle settimane successive, il via verrà gradualmente esteso anche alle altre aree del Paese.
Sette consigli per risparmiare sul riscaldamento
Per evitare che nelle nostre case anche le bollette del gas siano 'bollenti', Facile.it ha stilato un elenco di sette consigli per risparmiare.
1) Occhio ai gradi: innanzitutto, è bene ricordare che non serve ricreare in casa una temperatura sahariana; non solo è nociva per la salute, ma sarebbe anche uno spreco di gas e di soldi. Ecco allora che abbassando di un solo grado il riscaldamento potremmo conseguire un risparmio in bolletta di circa 100 euro. Se invece decidiamo di ridurre le ore di accensione dei termosifoni, sappiate che bastano 60 minuti in meno al giorno per abbattere i costi di circa 36 euro in un anno.
2) Alcuni accorgimenti ai fornelli: sebbene la maggior parte dei consumi domestici di metano siano legati al riscaldamento, è bene fare attenzione anche al gas che usiamo per cucinare. Basta adottare alcuni piccoli accorgimenti ai fornelli per alleggerire la bolletta. Alcuni esempi? Cuocere in una pentola a pressione al posto di quella tradizionale aiuta a ridurre il consumo di gas, mentre usare il coperchio durante la preparazione della pasta fa risparmiare qualche altro euro all’anno. Addirittura, il semplice gesto di abbassare l’intensità del fuoco dopo che l’acqua è arrivata a ebollizione ci consentirebbe di risparmiare fino al 25% del gas normalmente usato; calcolando la cottura di 200 grammi di pasta al giorno, con questo trucchetto una famiglia di due persone risparmierebbe 12 euro. Anche il microonde può essere un grande alleato per abbattere i consumi e può essere una valida alternativa ai fuochi, ad esempio, per scaldare un bicchiere di latte o una tazza di tè.
3) Bagno e doccia: anche nella stanza da bagno bastano pochi gesti per risparmiare. Il primo consiglio è, naturalmente, di evitare gli sprechi; far scorrere a vuoto l’acqua calda mentre ci si rade equivale non solo a sperperare questa preziosa risorsa, ma anche a consumare inutilmente gas. E se ormai tutti, o quasi, sono consapevoli che un bagno caldo consuma molto più di una doccia, pochi sanno che anche sotto il soffione si possono adottare accorgimenti per ridurre i consumi. Ad esempio, ridurre la durata della doccia da 7 minuti a 5 minuti consente di risparmiare quasi 30 centesimi di euro ogni volta; se si abbassa la temperatura dell’acqua di 3 gradi, invece, si possono tagliare i consumi di gas fino al 9%.
4) Bonus casa, ultima chiamata? Il risparmio sui consumi energetici può essere davvero notevole se si ha la possibilità di fare interventi strutturali sulla propria abitazione come il cappotto termico, l’isolamento del tetto o il cambio degli infissi. Una buona controsoffittatura, ad esempio, può far risparmiare fino al 20% di energia. Si tratta di lavori importanti i cui costi possono spesso arrivare a quattro zeri, ma per il 2024 possono essere, almeno in parte, ammortizzati grazie ai Bonus casa.
5) Valvole termostatiche: le valvole termostatiche consentono di controllare la temperatura di ciascun termosifone. Possono quindi essere uno strumento utilissimo per chi vuole regolare la temperatura di ciascun calorifero sulla base delle reali esigenze delle diverse stanze della casa. Se, ad esempio, usiamo la camera da letto solo per dormire, non serve che lì i radiatori vadano a pieno regime tutto il giorno.
6) Dalla caldaia al buon senso: il controllo periodico dei fumi è obbligatorio, ma la periodicità cambia a seconda del tipo di caldaia (si va dai 12 mesi ai 4 anni), in ogni caso il suggerimento è di fare una revisione almeno una volta l’anno in vista della stagione invernale. Un apparecchio non efficiente non solo è potenzialmente pericoloso per la sicurezza, ma rischia di farci pagare più del dovuto. Come sempre, inoltre, non dimentichiamoci di adottare alcune semplici azioni di 'buon senso'. Ad esempio, limitiamo i ricambi di aria nelle ore di accensione del riscaldamento, non ostacoliamo i radiatori mentre sono in funzione, abbassiamo le persiane di notte per ridurre la dispersione di calore; si tratta di piccoli gesti a costo zero, ma che, bollette alla mano, potrebbero far risparmiare qualche euro.
7) Valutare il fornitore: ultimo consiglio, ma non meno importante, è quello di valutare le tariffe offerte dal proprio fornitore di gas. Sul mercato libero ci sono centinaia di venditori e la differenza di prezzo tra l’uno e l’altro può essere in alcuni casi notevole. Secondo l’analisi di Facile.it, la spesa per la bolletta del gas può variare fino al 20% tra le migliori e le peggiori offerte presenti sul mercato; scegliere quindi un fornitore non conveniente significa rischiare di spendere anche 200 euro in più per riscaldare casa.
"Per l’attivazione di un nuovo contratto di fornitura - spiegano gli esperti di Facile.it occorrono tra i 15 e i 60 giorni - pertanto questo è il periodo ideale per confrontare le offerte sul mercato libero e valutare un possibile cambio di fornitura in vista della stagione invernale. Ricordiamo che il passaggio è gratuito e non comporta una interruzione di fornitura".
Economia
Boeing taglia 17mila posti di lavoro e rimanda ancora...
Il taglio equivale al 10% della forza lavoro
Boeing si prepara a tagliare il 10% della sua forza lavoro globale, ovvero circa 17.000 posti di lavoro, in uno scenario complicato in cui il colosso stima forti perdite e rimanda ancora al 2026 il lancio di un nuovo aereo, il 777X mentre si prepara allo stop della produzione del cargo 767. A riferire le intenzioni dell'amministratore delegato Kelly Ortberg, che ha assunto la direzione del gruppo ad agosto, è il Wall Street Journal che ricorda come le trattative tra Boeing e i leader sindacali si sono interrotte nei giorni scorsi allontanando le speranze di una rapida fine di uno sciopero che ha bloccato la produzione della maggior parte degli aerei.
In questo contesto le agenzie di rating potrebbero declassare a livello 'spazzatura' il giudizio su Boeing, complicando ulteriormente la ricerca di finanziamenti. "La nostra attività è in una situazione difficile", ha spiegato Ortberg in un messaggio ai dipendenti in cui sottolinea come Boeing abbia bisogno di concentrare le proprie risorse "nelle aree fondamentali, piuttosto che disperderci in troppi sforzi che possono spesso comportare prestazioni insufficienti e investimenti insufficienti".
Il 777X, progettato per essere il nuovo best seller con una capacità di circa 400 passeggeri, è stato presentato nel 2013 e le consegne per i circa 480 ordini già raccolti sarebbero dovute iniziare nel 2020.
Economia
E’ morto Marcello Mutti, patron del colosso del...
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Il ministro Urso: "Scompare un imprenditore di primo piano nel settore agroalimentare"
E' morto Marcello Mutti, 83 anni, patron della storica e omonima impresa emiliana specializzata nella lavorazione e nelle conserve di pomodoro. L'imprenditore si è spento mercoledì sera. A dare la notizia la 'Gazzetta di Parma' che ha raccolto le parole del figlio Francesco, dal 1994 amministratore delegato dell'azienda.
"Mio padre è scomparso nella casa in cui è venuto al mondo. La casa all'interno dell'azienda", sottolinea, spiegando che "l'eredita' che ci lascia è quella di vedere l'azienda come un valore, basato sull'importanza della progettualita' e della costruzione. Un'azienda in cui l'attenzione e il rispetto verso la persona devono essere prioritari". Commentando la scomparsa il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, su X osserva come con Marcello Mutti "ci lascia un modello di tenacia, innovazione e passione. Un capitano d'azienda in grado di scrivere una bella storia di imprenditoria familiare italiana che ha permesso al nostro Paese di avere un ruolo di primo piano nel settore agroalimentare".
Mutti, nato il 25 dicembre 1940, si era laureato in Economia e Commercio ed era sposato dal 1966 con Angelita Rossi. La Mutti, storica azienda di Parma, è leader in Europa nel mercato dei derivati del pomodoro. Le sue origini risalgono al 1899 quando Marcellino e Callisto Mutti danno avvio alla prima campagna di trasformazione del pomodoro. Oggi il Gruppo Mutti, con oltre 125 anni di storia, è presente in 100 Paesi al mondo con un fatturato netto nel 2023 pari a 665 milioni di euro e 525.000 tonnellate di pomodoro trasformate nello stesso anno. Per quanto riguarda le vendite, nel 2023 i volumi export hanno superato i volumi di vendita italiani a seguito di una crescita a doppia cifra ogni anno.