Politica
Rai, partito countdown per rinnovo vertici: difficile prima...
Rai, partito countdown per rinnovo vertici: difficile prima di inizio luglio
Dopo l'approvazione del bilancio al via le procedure che per legge durano almeno 60 giorni
Con la fine di Sanremo 2024 e le prime ipotesi sull'edizione del 2025 è partito anche il countdown per il rinnovo dei vertici Rai e per la predisposizione dei palinsesti della prossima stagione televisiva.
Il mandato dei membri del consiglio di amministrazione dura infatti tre anni e il rinnovo deve essere effettuato entro il termine di scadenza del precedente mandato. La data limite dovrebbe dunque essere il 15 luglio 2024, visto che l'attuale Cda è stato nominato dall’Assemblea degli Azionisti Rai il 15 luglio 2021. Dell'attuale Cda facevano parte anche Carlo Fuortes (nominato ad dallo stesso Cda su indicazione dell'azionista ma dimessosi nel maggio del 2023 e quindi sostituito con Roberto Sergio) e Riccardo Laganà (componente eletto dall'Assemblea dei dipendenti Rai il 7 giugno 2021, prematuramente scomparso, al quale è succeduto il 5 dicembre 2023 Davide Di Pietro). Attualmente il Cda Rai è composto, oltre che da Roberto Sergio e Davide Di Pietro, da Simona Agnes, Francesca Bria, Igor De Biasio, Alessandro di Majo e Marinella Soldi.
La road map
A segnare la prima tappa della road map verso il rinnovo è stato in una recente intervista lo stesso Sergio: “Approveremo il bilancio 2023 il 17 aprile. Il che, volendo, consentirà a governo e Parlamento di avviare le procedure di nomina dei nuovi vertici” e, parallelamente, al Cda uscente di avviare la procedura per la nomina del consigliere eletto dai dipendenti della Rai.
La legge attuale prevede infatti che il Cda sia costituito da 7 membri, così individuati: due eletti dalla Camera dei deputati e due eletti dal Senato della Repubblica (ma con una procedura che inizia con la pubblicazione, almeno 60 giorni prima della nomina, di un avviso sui siti di Camera, Senato e Rai della procedura di selezione e prosegue con la presentazione delle candidature almeno trenta giorni prima della nomina); due designati dal Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'Economia e delle Finanze; uno designato dall'assemblea dei dipendenti della Rai (con una procedura di voto che deve essere organizzata dal consiglio di amministrazione uscente, con avviso pubblicato nel sito internet istituzionale della stessa Rai almeno sessanta giorni prima della nomina, con le candidature che devono pervenire almeno trenta giorni prima della nomina).
Se dunque davvero il bilancio verrà approvato il 17 aprile in Cda, poi l'assemblea soci dovrà vararlo definitivamente, il che potrebbe avvenire anche a stretto giro entro il 30 aprile. Da lì il Parlamento e l'azienda potranno far partire dall'inizio di maggio le procedure per la nomina dei consiglieri eletti da Camera e Senato e per la nomina del rappresentante dei dipendenti. Il termine ultimo per l'avvio dell'iter è il 15 maggio, perché la nomina avvenga come prevede la legge entro la scadenza dell'attuale mandato triennale, ovvero entro il 15 luglio. Ma è probabile che si tenterà di mettere in moto la macchina già ai primi di maggio, perché durando 60 giorni tutto il procedimento di nomina, si possa arrivare all'insediamento del nuovo Cda all'inizio di luglio. Questo permetterebbe al nuovo Cda di essere già operativo per l'appuntamento cruciale della presentazione dei palinsesti della prossima stagione Rai agli inserzionisti pubblicitari, che normalmente si svolge tra fine giugno e inizi di luglio (l'anno scorso si tenne il 7 luglio a Napoli). Naturalmente i palinsesti andranno approvati prima della presentazione e con tutta probabilità l'approvazione spetterà all'attuale Cda perché non ci sarebbero i tempi tecnici per fare diversamente. Ma l'ormai praticamente certa nomina di Giampaolo Rossi (attuale dg) come futuro ad garantirà comunque una certa continuità di esercizio e progettualità.
Tra chi potrebbe ricandidarsi, perché al primo mandato da consigliere, c'è anche Simona Agnes che in diversi ambienti viene indicata come possibile futura presidente. Al momento si tratta ancora di rumors destinati certamente ad aumentare nelle prossime settimane. Ricandidabili, sulla carta, sono anche Francesca Bria e Alessandro di Majo. Mentre la presidente Marinella Soldi ha già detto chiaramente che riterrà conclusa con questo mandato la sua esperienza in Viale Mazzini. Non si ricandiderà anche Igor De Biasio che è già al secondo mandato.
Ma nel bel mezzo delle procedure di rinnovo del vertice Rai ci saranno anche le elezioni europee, per le quali in Italia si voterà il 9 giugno. E gli equilibri che scaturiranno da quel voto potrebbero finire per influenzare in qualche modo anche i rapporti di forza all'interno della Rai.
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Europee 2024, Sky Tg24 invita tutti i leader a confronto tv...
De Bellis: "Siamo da sempre la casa del confronto"
Sky Tg24 invita Giorgia Meloni, Elly Schlein, Giuseppe Conte, Antonio Tajani, Matteo Salvini, Matteo Renzi, Carlo Calenda e Nicola Fratoianni a un confronto tv. "In vista delle prossime elezioni europee" la testata - spiega una nota - "ritiene necessario che le principali forze politiche del Paese possano confrontarsi sui temi più rilevanti in un contesto nazionale ed internazionale mai così complesso". La data proposta per il confronto televisivo è il 27 maggio, in diretta, nell’ambito dell’evento Sky Tg24 Live In Milano.
“Sky Tg24 – sottolinea il direttore della testata all news, Giuseppe De Bellis - è da sempre la casa del confronto, li ha sempre ospitati sin dalla sua nascita, ogni volta che i protagonisti della politica hanno manifestato la volontà di farli. Nel settembre 2022, per la prima volta nella storia dell’informazione televisiva italiana, abbiamo anche creato un format - Idee a confronto - che ha consentito un dibattito virtuale fra le proposte degli otto leader politici più importanti. A gennaio di quest’anno - ricorda De Bellis - abbiamo rivolto l’invito a Giorgia Meloni ed Elly Schlein a partecipare a un primo faccia a faccia televisivo ricevendo una disponibilità di massima e creando il successivo e proficuo dibattito sulla necessità di questo confronto. Dibattito che si era concluso con la decisione di effettuare il faccia a faccia Meloni-Schlein con Bruno Vespa a 'Porta a Porta', che sarebbe stato un momento importante di riflessione per il Paese”.
“La nostra volontà - conclude il direttore - è sempre stata quella di offrire al pubblico l’opportunità di ascoltare le idee a confronto dei leader con regole chiare, condivise e trasparenti nel rispetto, inoltre, delle indicazioni espresse in materia dall’autorità garante delle comunicazioni”. Il Confronto - fa sapere la nota - andrà in onda sui canali 100 e 500 piattaforma Sky, sul digitale terrestre su TV8 e Sky TG24 canale 50, in streaming sul sito di Sky TG24 e su YouTube e su tutti i canali social della testata che cumulano circa 8 milioni di follower. Il Confronto Sky Tg24 prevede lo stesso tema di domanda per tutti i partecipanti, lo stesso tempo di risposta e il medesimo numero di repliche ciascuno. Ai leader che interverranno saranno rivolte, oltre a quelle di Sky Tg24, le domande dei direttori delle principali testate giornalistiche italiane.
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Nel ‘duello social’ Meloni prima su Instagram,...
Il confronto televisivo su Rai1 tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein al momento è saltato. Nel frattempo c’è il confronto sulla rete che va avanti senza interruzioni. Secondo un censimento di Arcadia e Digimind la "keyword Giorgia Meloni" riesce a catturare "una quota di presidio delle conversazioni molto ampia": l'analisi del parlato digitale da mercoledì 15 a giovedì, evidenzia come per Meloni ci siano 13.358 menzioni per un pubblico di 3 milioni di utenti raggiunti con 96mila interazione. Tuttavia, "è da notare come proporzionalmente" come anche "la keyword nominativa Elly Schlein, a fronte di un numero più basso di menzioni riesca a polarizzare a sufficienza": in questo caso le menzioni 1.210 con un pubblico raggiunto di 1 milione e 13mila interazioni.
Per quanto riguarda l'analisi sulla diverse piattaforme, Arcadia e Digimind mettono in evidenza che "fatta eccezione per X, che raccoglie una quota consistente di parlato 'politico'", la premier Meloni "è molto più presente di Schlein su Instagram, TikTok e LinkedIn, mentre la segretaria dem si prende una rivincita su Facebook". Infine "nella ripartizione degli atteggiamenti degli utenti, la keyword Giorgia Meloni ottiene una quota più alta di sentiment positivo, al 31%, a fronte di quella raccolta da Elly Schlein che invece si ferma al 19%. Parallelamente, però, la premier e leader di Fratelli d’italia incassa anche una percentuale più alta di mood negativo, pari al 63% rispetto al 56% ottenuto dalla segretaria dem".
Il censimento di Arcadia e Digimind, che parte oggi e termina il prossimo 24 maggio, ha l’obiettivo di raccogliere volumi e qualità delle conversazioni che si sviluppano in rete a partire dalle keyword nominative delle due leader, individuare i territori digitali che accolgono questo parlato, le emoji più utilizzate, il sentiment generato dalle reazioni degli utenti e la portata, ovvero i pubblici raggiunti online dalle conversazioni, della singola chiave di ricerca.
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Mattarella a ‘La Sapienza’: “Per...
Il presidente della Repubblica parla all'Università 'La Sapienza' in occasione della Giornata del laureato: "Quel che penso di quanto avviene a Gaza l'ho detto pubblicamente"
"Una lettera che è stata pubblicata da alcune agenzie di stampa e su alcuni quotidiani mi ha sollecitato a non rinchiudermi in quella che è stata definita la torre d'avorio del Rettorato e venendo ho visto un cartello che sostanzialmente mi chiedeva cosa penso di quanto avviene a Gaza. E' quello che si registra in diversi atenei in questo momento. Non voglio lasciare questa domanda senza risposta. Quel che penso di quanto avviene a Gaza l'ho detto pubblicamente e non in circostanze fortuite o informali, ma in occasioni pienamente significative come nell'intervento che ho fatto otto giorni fa all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York, o con la lettera che l'altro ieri ho inviato per la Festa della Repubblica di Israele, anche reiterando la richiesta di un immediato cessate il fuoco. Per la nostra Repubblica tutte le violazioni dei diritti umani vanno denunciate e contrastate: tutte, ovunque, sempre". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all'Università 'La Sapienza' in occasione della Giornata del laureato.
"La condizione e la questione della pace in Medio Oriente, del diritto all'esistenza in sicurezza di Israele, dei diritti del popolo palestinese, e tra questi diritti quello di avere uno Stato in cui riconoscersi, è una questione - ha puntualizzato il Capo dello Stato - che la comunità internazionale avverte con grande preoccupazione e non da oggi. E non soltanto da quando l'assassinio di tante persone inermi ad opera di Hamas ha innescato una spirale di spaventosa violenza. Tutto quel che riguarda la dignità delle persone, di ogni persona, la loro libertà, l'esigenza di rispettare il diritto umanitario, è indicato nella nostra Costituzione ed è quindi doveroso per la Repubblica italiana. Questo vale in ogni direzione. Questo criterio vale per le popolazioni civili, tra cui bambini, anziani, come per Gaza, come per il popolo palestinese, con migliaia di vittime, con molti orfani, con un gran numero di persone senza casa".
"Vale - ha scandito Mattarella - per i ragazzi e le ragazze uccise e stuprate mentre ascoltavano musica in un rave il 7 ottobre dell'anno passato in Israele. Vale pensando anche ai bambini sgozzati in quel giorno. Vale per il rapper condannato all'impiccagione perché ha diffuso una canzone sgradita al regime del suo Paese, l'Iran. Vale per Mahsa Amini e per tante ragazze iraniane che dopo di lei sono state incarcerate, torturate, sovente uccise, per il rifiuto di indossare il velo o perché non lo indossavano bene. Vale per le ragazze cui è proibito di frequentare l'università e addirittura la scuola come avviene in Afghanistan".
"Per la nostra Repubblica - ha ribadito il Capo dello Stato - tutte le violazioni dei diritti umani vanno denunciate e contrastate. Tutte. Ovunque. Sempre. Perché la dignità umana, la rivendicazione della libertà, la condanna della sopraffazione, il rifiuto della brutale violenza non cambiano valore a seconda dei territori, a seconda dei confini tra gli Stati, a seconda delle relazioni internazionali tra parti politiche o movimenti".
"Questa consapevolezza - ha ricordato ancora Mattarella - viene avvertita fortemente nelle università e in chi le frequenta, perché ne costituisce patrimonio, perché da un millennio le università sono la sede del libero dibattito, della libertà di critica, talvolta anche del dissenso dal potere, sempre in collegamento al di sopra dei confini tra gli Stati, sempre in collegamento con gli atenei di ogni parte del mondo".
"La libertà, la pace, i diritti umani, passano attraverso il dialogo, attraverso il confronto, attraverso la libera circolazione del loro valore, contro la violenza e contro l'odio, che, diffondendosi, conducono a esiti raccapriccianti, come ieri è avvenuto in Slovacchia. Il potere, quello peggiore, desidera che le università del loro Paese siano isolate, senza rapporti né collaborazioni con gli atenei di altri Paesi, perché questa condizione consente al peggiore dei poteri di controllare le università, di comprimerne il livello culturale, di comprimere la cultura e di impedire il suo grido e la sua spinta di libertà".
"Ribadisco l'auspicio del dialogo, in ogni ambito del nostro Paese, tra le diverse componenti sociali e le istituzioni e nell'ambito accademico tra le varie componenti dell'università, nel reciproco rispetto, con attenzione particolare, vorrei segnalare, a tutto ciò che attiene all'effettività del diritto allo studio, senza che alcuno ritenga - ha concluso Mattarella - di poter esigere di imporre valutazioni o decisioni, ma nel rispetto delle altrui opinioni, perché in questo rispetto risiede la libertà".