Crollo in cantiere a Firenze, recuperato nella notte corpo quarta vittima
Proseguono le ricerche dell'ultimo disperso. E' stato il crollo del solaio di un prefabbricato a provocare la tragedia nel cantiere edile a nord-ovest della città
E' stato ritrovato il corpo di un quarto operaio, vittima del crollo, avvenuto ieri mattina, venerdì 16 febbraio, nel cantiere dove erano in corso i lavori per la realizzazione di un nuovo supermercato a Firenze. Proseguono le ricerche dei Vigili del fuoco: resta un disperso. Tre i feriti, due dei quali in gravi condizioni ricoverati all'ospedale Careggi (VIDEO).
E' stato il crollo del solaio di un prefabbricato a provocare la tragedia nel cantiere edile a nord-ovest della città quattro le squadre dei vigili al lavoro dalle 9 del mattino per le operazioni di soccorso. La procura di Firenze, guidata dal procuratore capo Filippo Spiezia, ha intanto aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo e crollo colposo. Il cantiere è stato posto sotto sequestro.
"Non abbiamo mai interrotto neanche durante tutta la notte le operazioni di soccorso iniziate da ieri mattina alle 9. Speriamo di arrivare all’obiettivo”, il ritrovamento dell'ultimo operaio disperso, il quinto, “il più in fretta possibile" ha detto il dirigente dei vigili del fuoco Luca Cari. Sul luogo del crollo è stata posizionata, inoltre, una seconda gru che servirà per rimuovere le travi di cemento armato che sono crollate e che ora incombono pericolosamente sulle macerie che devono essere rimosse.
Chi sono le quattro vittime
Due operai marocchini, di 24 e 43 anni, sono tra le quattro vittime recuperate tra le macerie del supermercato, c'è poi un tunisino di 54 anni e l'unico italiano, il 59enne Luigi Coclite, operaio edile abruzzese, ma da oltre trenta residente a Collesalvetti nella frazione di Vicarello nel livornese. Tre operai di nazionalità romena sono ricoverati all'ospedale fiorentino di Careggi.
Nardella: "Inaccettabile morire di lavoro"
"E' inaccettabile che si muoia di lavoro, non me ne faccio una ragione" ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella. "Credo che tutta la città sia rimasta molto colpita da questa tragedia. A memoria non ricordo un fatto così grave sul luogo di lavoro nella nostra città. Una città peraltro molto attenta alla questione dei diritti dei lavoratori". "Però non basta mai l'attenzione - ha aggiunto il sindaco - Quello in cui si è verificato il crollo è un cantiere privato, e bisogna dire che c'è una grande differenza nella regolazione dei cantieri delle opere pubbliche rispetto a quelli delle opre private. Nonostante ciò anche per le opere pubbliche ci sono tante norme non ancora all'altezza per garantire davvero la sicurezza dei lavoratori".
"Questa mattina ho sentito il procuratore Spiezia, l'ho ringraziato per il lavoro della Procura, ci siamo messi a totale disposizione; ho sentito la prefetta e, ovviamente, dopo faremo anche il punto con la giunta a Palazzo Vecchio prima del minuto di silenzio. Non ho sentito al momento autorità governative, ma come ho detto ieri mattina, sono stato raggiunto dal presidente della Repubblica, e lo ringrazio perché ancora una volta ha dimostrato grande sensibilità e vicinanza a tutta la nostra comunità e alle comunità di provenienza dei lavoratori e anche ai familiari delle vittime. Avremo modo poi di parlare anche con le autorità governative di questa situazione".
"Dobbiamo sapere che il cantiere è sotto sequestro, c’è un’indagine in corso come è giusto e doveroso che sia ed aspettiamo anche gli sviluppi di queste indagini", ha detto Nardella, riferendosi all'inchiesta aperta dalla procura per le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e crollo colposo. A chi gli ha chiesto se fosse in grado di confermare l'indiscrezione secondo la quale due delle vittime fossero irregolari e prive di contratto, il sindaco ha risposto: "I dati sulle persone non possono essere in questo momento diffusi perché ci sono indagini in corso, quindi io non posso dire niente a riguardo".
Giani: "C'è tanta rabbia per la tragedia nel cantiere"
"C'è tanta rabbia, ma soprattutto tanta voglia di non vedere sul nostro territorio situazioni che poi in qualche modo danno l'idea di una cattiva gestione dei cantieri" ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani. "Firenze e la Toscana sono sempre stati un esempio per la sicurezza sul lavoro, noi ci abbiamo investito tanto, ci sono state iniziative che sono state leader a livello nazionale". A Firenze esiste il protocollo del cantiere trasparente che però, come hanno denunciato i sindacati, non era applicato nel cantiere privato in via Mariti.
"Per i cantieri pubblici viene applicato - ha spiegato Giani - Occorre che anche sui privati ci sia rigore nell’applicazione. In questo caso era un cantiere privato, la magistratura sicuramente ci darà le indicazioni di come procedere oltre. Io comunque sono convinto che dobbiamo anche creare più deterrenza: il concetto dell'omicidio sul lavoro deve entrare a pieno titolo nel nostro codice penale. E contemporaneamente per quello che riguarda disposizioni e leggi regionali voglio ricreare quel gruppo di lavoro che avevamo fatto per Teresa Moda di Prato per applicarlo anche sui cantieri edili a Firenze, visto che nella nostra città il processo di modernizzazione delle infrastrutture ci porta a vedere tanti cantieri".
La presidente Esselunga Capriotti
"Esprimiamo profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime del gravissimo incidente di questa mattina nel cantiere di via Mariti a Firenze. Siamo sconvolti per quanto avvenuto. Il cantiere in costruzione era affidato in appalto a una società terza e siamo a disposizione delle autorità per contribuire a chiarire la dinamica di quanto accaduto e per qualsiasi esigenza. In segno di lutto nel pomeriggio i negozi Esselunga della città di Firenze verranno chiusi”. E' quanto dichiarato da Marina Caprotti, presidente di Esselunga, in merito al terribile incidente avvenuto questa mattina.
Le reazioni
"A nome mio e del Governo esprimo cordoglio per le vittime del crollo di una trave avvenuto in un cantiere a Firenze". Così, sui social, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Seguo con apprensione l'evolversi della situazione e ringrazio quanti stanno partecipando alle ricerche dei dispersi e alle operazioni di soccorso dei feriti. Le nostre più sentite condoglianze alle famiglie colpite da questa terribile tragedia", scrive inoltre la premier.
"Solo adesso, al termine del Comitato per l'ordine e la sicurezza, ho saputo di questa tragedia immane" ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. E questo "sia perché ci sono delle persone decedute, e lo sarebbe in ogni caso, poi quando ci sono persone morte sul lavoro questo offende e allarma e crea dispiaceri ulteriori. Non si dovrebbe mai morire di lavoro".
Lo sciopero
Fiom e Uilm, insieme alla Cgil e alla Uil, hanno proclamato 2 ore di sciopero nazionale per mercoledì 21 febbraio da effettuare in tutti i luoghi di lavoro, anche in assemblea o secondo le modalità stabilite dalle Rsu. Lo rendono noto la Fiom e la Uilm in un comunicato congiunto dopo che questa mattina a Firenze, a seguito del crollo di un cantiere per la costruzione di un supermercato Esselunga, 3 lavoratori hanno perso la vita e al momento altri lavoratori risultano dispersi sotto le macerie. "È l’ennesima tragedia che colpisce i lavoratori in continuità purtroppo con la lunga catena di morti sul lavoro che quotidianamente registriamo lungo tutto il territorio nazionale. Nell'esprimere il cordoglio e la vicinanza di tutti i metalmeccanici alle famiglie degli operai deceduti siamo ancora una volta a denunciare un sistema di appalti e subappalti che non garantisce il rispetto delle norme a tutela della salute e sicurezza", sottolineano Fiom e Uilm. Il nostro grido di allarme, concludono, "è ormai da troppo tempo inascoltato, non è più possibile rimandare, il lavoro e la sicurezza devono tornare al centro del dibattito politico, vanno trovate soluzioni e non parole".
Cronaca
Covid, chi deve fare il vaccino e quando: tutte le risposte
Si 'riscaldano i motori' della campagna vaccinale, che partirà in contemporanea con quella antinfluenzale i primi di ottobre
Nell'ultima settimana sono stati registrati in Italia 9.670 nuovi contagi Covid, in calo del 25% circa rispetto ai 12.876 della settimana precedente. I decessi sono passati invece da 75 a 97, in aumento di circa il 30%. Con questi numeri si 'riscaldano i motori' della campagna vaccinale anti-Covid, che partirà in contemporanea con quella antinfluenzale i primi ottobre. Ma chi dovrà fare il vaccino e quando? E chi ha avuto la malattia da Sars-CoV-2 in estate - quando c'è stato un rialzo dei casi - quando deve fare il vaccino?
Vaccino anti covid, chi e quando? Tutte le risposte
Alla prima domanda ha risposto la circolare del ministero della Salute con le indicazioni per la campagna vaccinale. I pilastri sono la raccomandazione per alcune categorie e l'offerta gratuita comunque per chi vuole fare la dose dei vaccini adattati alla variante JN.1. Alla seconda domanda risponde Roberta Siliquini, presidente della Società italiana di igiene e medicina preventiva e sanità pubblica (Siti). "Per chi ha avuto la malattia Covid in estate e rientra nelle categorie per cui il ministero ha indicato la raccomandazione, le linee guida dell'Oms e della Siti ci dicono che è opportuno fare la dose di richiamo dopo 3 mesi dalla positività al Covid. Quindi - chiarisce all'Adnkronos Salute - chi ha fatto la malattia a luglio-agosto può fare il vaccino, aggiornato all'ultima variante, a novembre".
Il vaccino è quindi raccomandato alle "persone con età superiore a 60 anni; ospiti delle strutture per lungodegenti; donne che si trovano in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo post-partum, comprese le donne in allattamento; operatori sanitari e sociosanitari addetti all'assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza; studenti di medicina, delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali e tutto il personale sanitario e sociosanitario in formazione; persone dai 6 mesi ai 59 anni di età compresi con elevata fragilità, in quanto affette da patologie o con condizioni che aumentano il rischio di Covid-19 grave".
"Dobbiamo ricordare - sottolinea Siliquini - che il vaccino non è lo stesso della campagna 2023-2024, ma è aggiornato alla variante JN.1. Quindi non può esserci la scusa 'ma ho fatto la dose lo scorso anno': chi è nelle categorie per cui è raccomandato, è bene che faccia il richiamo da ottobre". Si può fare il vaccino anti-Covid insieme all'antinfluenzale? Sì, anzi è consigliato dagli esperti e infatti la circolare Covid chiarisce che è "possibile la co-somministrazione dei nuovi vaccini aggiornati con altri vaccini (con particolare riferimento al vaccino antinfluenzale), fatte salve eventuali specifiche indicazioni d'uso o valutazioni cliniche".
Cronaca
Maculopatia ed edema diabetico, studi confermano efficacia...
Ulteriori evidenze dagli studi Pulsar e Photon presentate al Meeting annuale di Euretina2024 a Barcellona
La degenerazione maculare di tipo neovascolare correlata all'età (nAmd) è una patologia dell'occhio che progredisce rapidamente e che, se non trattata, può portare alla perdita della vista in pochi mesi. Nel mondo 170 milioni di persone sono affette da degenerazione maculare correlata all'età (Amd) e si prevede che questa cifra arriverà a 288 milioni entro il 2040. Circa il 10% delle persone affette da Amd svilupperà la forma avanzata neovascolare. L'edema maculare diabetico (Dme) è una complicanza oculare delle persone affette da diabete che può portare alla perdita della vista e, in alcuni casi, alla cecità. Attualmente, a livello globale, 146 milioni di persone soffrono di retinopatia diabetica (Rd), che può evolvere in una condizione più grave, il Dme che colpisce circa 27 milioni di persone nel mondo. Per questi pazienti una buona notizia arriva dal Meeting annuale della Società europea degli specialisti della retina (Euretina2024), in programma dal 19 al 22 settembre a Barcellona: ulteriori evidenze dagli studi Pulsar e Photon confermano i dati di efficacia e sicurezza duraturi di aflibercept 8 mg intravitreale, con lunghi intervalli di trattamento, in diverse popolazioni di pazienti affetti da nAmd e Dme.
Lo comunica Bayer, presente a Euretina2024 con 3 simposi e 8 abstract per dibattere sui risultati degli studi registrativi nella pratica clinica nella nAmd e nel Dme, mettendo in luce i benefici per i pazienti trattati con aflibercept 8 mg. Aflibercept 8 mg - riporta la nota - è stato sviluppato per ridurre il burden della gestione della patologia e prolungare gli intervalli di trattamento tra le somministrazioni, con un'efficacia e una sicurezza equiparabili a quelle dello standard di cura aflibercept 2 mg. Il successo degli studi clinici registrativi Pulsar e Photon ha portato all'approvazione del farmaco nell'Ue per la nAmd e il Dme, con la possibilità per la prima volta di estendere gli intervalli di trattamento fino a 5 mesi. Inoltre, l'iniziale fase di loading prevede, sempre per la prima volta, solo 3 iniezioni mensili sia per i pazienti affetti da nAmd sia per i pazienti con Dme con ulteriore riduzione del burden.
"Molti dei nostri pazienti necessitano di un approccio prolungato per controllare la loro malattia retinica e preservare la loro capacità visiva. Questo è esattamente ciò che gli studi clinici con aflibercept 8 mg hanno dimostrato e rappresenta un punto di svolta nella cura delle patologie della retina", ha dichiarato Anat Loewenstein, Direttore del Dipartimento di Oftalmologia del Tel Aviv Medical Center.
In questi giorni - si legge nella nota - aflibercept 8 mg ha inoltre ottenuto dal Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema) parere positivo per l'approvazione in Ue della siringa preriempita per la somministrazione di aflibercept 8 mg (114,3 mg/ml soluzione iniettabile). Il nuovo dispositivo (OcuClickTM) offrirà agli oftalmologi una modalità semplice ed efficace per somministrare con precisione la dose da 70 μl di aflibercept 8 mg nelle indicazioni approvate. Questo sistema semplice, maneggevole e accurato porterà notevoli benefici ai pazienti e agli oftalmologi, con la certezza di somministrare in modo rapido e preciso il corretto dosaggio di aflibercept 8 mg.
Aflibercept 8 mg è stato sviluppato da Bayer insieme a Regeneron, che detiene i diritti esclusivi per aflibercept 2 mg e aflibercep 8 mg negli Stati Uniti. Bayer ha in licenza i diritti esclusivi di commercializzazione al di fuori degli Stati Uniti. Aflibercept 8 mg (114,3 mg/ml soluzione iniettabile) è stato finora approvato in oltre 40 Paesi per il trattamento della degenerazione maculare di tipo neovascolare correlata all'età e dell'edema maculare diabetico. In altri Paesi sono in corso richieste di autorizzazione per l'utilizzo di aflibercept 8 mg.
Cronaca
Corazza (Apiafco): “Pazienti psoriasi aspettano 12...
"Chiediamo sia inserita nel Piano nazionale di cronicità per dare dignità alla malattia"
"Ben vengano tutte le innovazioni terapeutiche in grado di normalizzare il decorso della psoriasi, anche perché in genere il tempo medio per accedere a trattamenti specifici per noi pazienti è di 12 anni. Un'eternità, se consideriamo che la psoriasi presenta un forte impatto sulla vita quotidiana, in quanto i sintomi sono molto visibili e provocano un senso di vergogna e frustrazione. Parliamo di una malattia cronica e recidivante, ma che non è ancora inserita nel Piano nazionale di cronicità. E' una battaglia che combattiamo da 4 anni per dare 'dignità alla malattia'". Lo ha detto Valeria Corazza, presidente Apiafco-Associazione psoriasici italiani amici Fondazione Corazza, intervendo alla conferenza stampa a Roma sull'approvazione della rimborsabilità per il farmaco deucravacitinib.
"Oggi vivere con la psoriasi non è certamente come quando è stata diagnostica a me che di anni ne avevo 10 - spiega all'Adnkronos Salute - Oggi abbiamo a disposizione tantissime proposte terapeutiche che possono curare chi ha due macchioline ma, soprattutto, quei 250mila pazienti che invece soffrono di psoriasi severe e che per questo motivo possono avere il 90% del corpo coperto da placche oppure localizzate su viso e mani, il nostro biglietto di presentazione. Quindi poter avere più opzioni terapeutiche non è poco". Però, per la rappresentate dei pazienti, "c'è ancora una mancanza di informazione. Come associazione lavoriamo su questo aspetto - sottolinea Corazza - perché moltissime persone continuano a non curarsi, hanno paura degli effetti collaterali delle terapie o le abbandonano, o non sanno in quale centro e a quale specialista affidarsi". "Credetemi, c'è chi non sa dove andare, c'è chi non conosce le bellissime cose che vengono fatte per questa patologia che quando è in forma severa è una malattia devastante", conclude.