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Intelligenza artificiale, l’esperto: “Impatto...
Intelligenza artificiale, l’esperto: “Impatto più sulla produzione che su società ed elezioni”
Quattrociocchi (La Sapienza): "Le Europee? L'opinione pubblica non si influenza neanche col bazooka"
Un "impatto" che si concretizza più sul fronte della produzione che sul sociale o sui processi elettorali. Walter Quattrociocchi, professore ordinario di Informatica all'Università 'La Sapienza' di Roma, dove dirige il Center of Data Science and Complexity for Society (Cdcs), parla con l'Adnkronos di intelligenza artificiale dopo le notizie del Washington Post secondo cui i colossi della tecnologia - Google, Microsoft, Meta, OpenAi, Adobe e TikTok - intendono presentare alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco un accordo per impegnarsi a sviluppare tecnologie che possano identificare e controllare immagini, video e audio generati con l'intelligenza artificiale con lo scopo di ingannare gli elettori del pianeta.
Quattrociocchi parla del "nuovo business model delle piattaforme", degli "effetti collaterali dell'ipertrofia dell'informazione", un volume di informazioni destinato ad aumentare "con l'intelligenza artificiale". E, in vista delle Europee di giugno, "ci sarà più contenuto, che va organizzato". Dal "troppo contenuto" nasce "l'effetto eco-chamber", con l'amplificazione di informazioni, idee, credenze rafforzate tra gruppi di persone più o meno affini. In un contesto in cui "un'altra ulteriore informazione in più non cambia la dinamica" di gruppi polarizzati, con la stessa visione del mondo, che non si incontrano mai. E in cui "l'opinione pubblica non si influenza neanche con il bazooka" perché "l'informazione non cambia il comportamento di voto dal momento che 'peschi' ciò che è già vicino" al tuo sentire, nella 'comfort zone'.
Le fake news (quando già nel 2016 la parola dell'anno era 'post-verità', scelta da Oxford Dictionaries) sono nel mezzo "perché si è abbassata la qualità dell'informazione" con il "cambiamento del business model, in cui prima era il giornalista a selezionare" mentre adesso 'comandano' anche le "dinamiche di intrattenimento" che caratterizzano i contenuti privilegiati dai social, dice Quattrociocchi, autore con Antonella Vicini di 'Misinformation. Guida alla società dell'informazione e della credulità' e 'Polarizzazioni. Informazioni, opinioni e altri demoni nell'infosfera'.
'la grande rivoluzione è iniziata alla fine degli anni Novanta'
L'esperto contestualizza il dibattito aperto sull'intelligenza artificiale nella "grande rivoluzione iniziata nel 1997-98 quando iniziano a essere disponibili, con Internet, i dati" e con la disponibilità di dati crescono le "possibilità di fare previsioni". Indici di probabilità, informazioni sui processi decisionali. Poi la tecnologia si evolve. E, ricorda, "sono state le piattaforme social, come Facebook o Twitter, a cambiare il business model". Inizia a contare il numero di 'like' e "tutto diventa monetizzabile" sulla base della "previsione di cosa potrebbe piacere" a quell'utente in particolare. E poi ancora "la dimensione dei dati diventa talmente grande che di fatto l'intelligenza artificiale diventa finalmente utilizzabile" ed è "il salto nell'intelligenza generativa", in grado di generare testi, immagini, video.
Il salto agli "algoritmi generativi", che "c'erano da anni, ma mancava il dato che permettesse di renderli straordinari come sono diventati", capaci di creare contenuti nuovi, dati simili a quelli dell'ampio set con cui sono stati 'addestrati' (dai testi alle immagini, ai suoni). Così si arriva a ChatGpt, agli "algoritmi che prevedono i discorsi, fanno la previsione di come evolverà il discorso".
Ma, rimarca più volte, tutto nasce "per facilitare alcune performance", come "rivedere un articolo, tradurre un pezzo, scrivere una mail, progettare un sito". Tutto nasce come "strumento che potenzia alcune capacità di produzione". Ed è per questo che "l'impatto è più un impatto produttivo che sociale ed elettorale", afferma, insistendo su quello che considera un "altro progresso tecnologico che facilita alcuni lavori", che cambieranno con l'intelligenza artificiale, un altro progresso che "diventa pericoloso se è pericoloso per i giornalisti".
'inutile il watermark contro i deepfake'
Così in vista degli appuntamenti alle urne, alla domanda se l'intelligenza artificiale possa influenzare le elezioni, Quattrociocchi risponde convinto parlando del "problema dell'informazione falsa" come di un "re-editing della solita farsa" di chi "grida alle fake news e alla teoria del complotto" in un mondo in cui "molti media non hanno capito nulla del nuovo business model delle piattaforme, basato sui dati". Parla dell'"effetto collaterale dell'ipertrofia dell'informazione". E rilancia: "Con l'intelligenza artificiale ci sarà ancor più informazione e tanta informazione equivale a maggiore polarizzazione". Inutile, a suo avviso, il 'watermark' contro i deepfake, per contrastare la disinformazione con un principio simile a quello della filigrana sulle banconote.
"E' facilmente aggirabile - osserva - E il 'watermark' che si mette per l'intelligenza artificiale si può mettere anche su un'immagine vera". "In genere il gioco delle certificazioni - conclude - fa sempre il gioco di nessuno".
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Monte Bianco, ritrovati i corpi degli alpinisti Sara...
Erano dispersi da sabato. Oggi la tragica scoperta
Ritrovati oggi i corpi dei due alpinisti italiani dispersi sul Monte Bianco. Di Sara Stefanelli e Andrea Galimberti si erano perse le tracce da sabato 7 settembre. Il tragico ritrovamento oggi da parte di uno degli elicotteri del soccorso alpino francese, dopo tre giorni di maltempo che ne aveva impedito il decollo. Insieme a loro anche i cadaveri di due alpinisti coreani che facevano parte di un'altra cordata.
Come confermato da Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, le due cordate sono state "rapidamente localizzate: avevamo un'idea di dove potessero essere, della loro altitudine e del loro percorso".
Le ultime foto sul Cervino
Sulla pagina Fb di Andrea Galimberti tanti messaggi di persone che, fino a poche ore fa, si auguravano un epilogo positivo e che ora piangono l'amico. Sui loro social gli ultimi scatti condivisi sul Cervino, sempre insieme, in vetta e al rifugio, felici. Galimberti descrive in maniera estremamente dettagliata l'ascesa al Cervino, compiuta lo scorso 3 settembre con l'amica Sara: "Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio", scriveva Galimberti e, poi, mi dice, "Andre, io ho un sogno da sempre, arrivare in vetta al Cervino!!!".
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Dibattito tv Harris-Trump, in gioco anche le tecniche della...
Pesano sul confronto le regole fissate, saranno determinanti nella ricerca del consenso, oltre ai contenuti, le posture, i toni, le espressioni del volto e degli occhi
Uno contro uno, con regole che non si possono aggirare, temi praticamente obbligati e 'punti deboli' che vanno difesi (i propri) e colpiti (quelli degli avversari). Le ultime ore che separano dal confronto fra Donald Trump e Kamala Harris possono essere decisive per i rispettivi staff. Ci sono stati gli 'allenamenti', le simulazioni e i briefing a preparare i due candidati ma quello che può fare la differenza in un passaggio chiave per la corsa alla Casa Bianca sono le tecniche della comunicazione.
Per tutti e due, oltre ai contenuti da mettere sul tavolo e alle risposte fattuali che verranno prodotte, ci sono da considerare fattori che possono orientare il consenso del pubblico: le posture, il tono, le espressioni del volto e degli occhi. Tutto da giocare nel tentativo costante di valorizzare la propria strategia e cercare di compromettere quella dell'avversario, all'interno di un confronto molto codificato.
I suggerimenti e le raccomandazioni devono provare a prevenire gli imprevisti che si possono presentare. Le tecniche della comunicazione serviranno di più nei momenti di difficoltà, quando saranno affrontati i temi più scivolosi. Abc News, che gestisce il confronto al National Constitution Center di Philadelphia che sarà seguito da cento milioni di americani e dal altri milioni di persone nel resto del mondo, ha assicurato che nessun argomento o domanda è stata condivisa in anticipo. Ma le domande che porranno i due moderatori, David Muir e Linsey Davis, toccheranno gli argomenti che finora hanno infiammato la campagna elettorale: aborto e diritti civili, immigrazione, economia, guerre in Ucraina e a Gaza.
Servono risposte convincenti e serve anche la prontezza per eludere o depotenziare le provocazioni che arriveranno. Per Trump ci sono i problemi giudiziari e l'ombra dell'assalto a Capitol Hill, con la credibilità da riconquistare; per Harris la giusta distanza da tenere con l'amministrazione Biden e l'incognita della tenuta sotto pressione.
Poi, ci sono le regole da seguire. Trump e Harris avranno due minuti ciascuno per rispondere alle domande, senza repliche o interruzioni, con il rivale a microfoni spenti. Questo vuol dire che per confutare le affermazioni dell'avversario servono argomenti contrari e più convincenti. Sarà fondamentale la capacità di sintetizzare e rendere più efficace possibile ogni singolo messaggio che si vuole far passare.
Seguiranno poi repliche di un minuto e controrepliche. E anche per questo spazio a prevalere sarà chi sarà capace di utilizzarlo per aggiungere un elemento a proprio vantaggio o per neutralizzarne uno della controparte.
Non sarà possibile lo scambio diretto, perché Trump e Harris non potranno farsi domande a vicenda. E questo vuol dire che anche l'aggressività e la sfrontatezza andranno misurate, perché esagerare o esasperare i toni può diventare controproducente.
I due candidati dovranno stare in piedi e senza appunti. Peseranno in questo senso anche la mimica facciale e quella corporale. Trump e Harris dovranno mostrarsi a proprio agio e non troppo ingessati, trasmettendo sicurezza non solo con le parole che sceglieranno.
Alla fine avranno due minuti a disposizione per una dichiarazione di chiusura. E' il classico messaggio che serve a spostare quello che l'ora e mezza precedente non è riuscita a consolidare. In genere, è il momento delle promesse, degli attacchi frontali e delle frasi a effetto. Ma anche in questo caso non è assolutamente detto che prevalga chi decide di osare di più. (Di Fabio Insenga)
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Kate e il cancro, William: “Ha terminato la chemio,...
Nel video di ieri la principessa del Galles ha annunciato che tornerà al lavoro nei prossimi mesi
William ha affermato che Kate "ha ancora molta strada da fare" nella sua battaglia contro il cancro, dopo l'emozionante video di ieri in cui la principessa di Galles ha annunciato di aver completato il trattamento chemioterapico. In visita a Llanelli, nel Galles del Sud, per celebrare lo sport e la cultura gallesi e incontrare le comunità locali, l'erede al trono figlio di Carlo e Diana ha detto a un fan che si informava della salute della moglie che "le notizie sono buone, ma c'è ancora molta strada da fare".
La lotta contro la malattia
La principessa del Galles ha dichiarato che spera di intraprendere diversi impegni prima del nuovo anno. Kate ha aggiunto che il suo obiettivo principale è quello di "liberarsi dal cancro". La principessa ha dichiarato in merito al suo percorso contro il cancro: "Ora che l'estate volge al termine, non posso dirvi quanto sia un sollievo aver finalmente completato il mio trattamento chemioterapico. Gli ultimi nove mesi sono stati incredibilmente duri per noi come famiglia".
Il ritorno agli impegni pubblici
Nel video di ieri, la principessa di Galles ha annunciato che tornerà al lavoro nei prossimi mesi. Quest'anno Kate ha fatto solo due importanti apparizioni pubbliche, la prima al Trooping the Colour e la seconda a Wimbledon, insieme alla sorella Pippa e alla figlia, la principessa Charlotte.
"La vita, così come la conosci - ha detto ancora - può cambiare in un istante e abbiamo dovuto trovare un modo per navigare in acque tempestose e su strade sconosciute. Il percorso contro il cancro è complesso, spaventoso e imprevedibile per tutti, soprattutto per le persone più vicine. Fare tutto il possibile per non avere più il cancro è ora il mio obiettivo. Sebbene abbia terminato la chemioterapia, il mio percorso verso la guarigione e il recupero completo è lungo e devo continuare a vivere ogni giorno come viene. Non vedo l'ora di tornare al lavoro e di intraprendere altri impegni pubblici nei prossimi mesi, quando potrò".