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Economia

Altroconsumo lancia gruppo di acquisto Abbassa la Bolletta

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Analisi su offerte operatori per chi non passa al mercato libero

(Fotogramma/Ipa)

Comincia a prendere forma il futuro di chi, al momento, non è ancora passato al mercato libero dell'energia elettrica. A partire dal prossimo luglio, infatti, il servizio di maggior tutela verrà sostituito dal cosiddetto servizio a tutele graduali. Il braccio operativo di Arera (il garante dell'energia) Acquirente Unico, ha infatti diviso il territorio italiano in 26 aree geografiche e per ognuna di esse ha scelto un operatore che fornirà il nuovo servizio tramite apposite aste tenutesi a gennaio. I provider vincitori subentreranno quindi da luglio agli attuali fornitori del servizio di maggior tutela proponendo ai clienti che non hanno ancora scelto di passare al mercato libero un'offerta uguale in tutta Italia che, stando a una prima analisi sulla quota fissa, potrebbe portare a un risparmio in bolletta rispetto alle tariffe del vecchio mercato tutelato. Il risparmio sarà poi da valutare in base al profilo di consumo di ciascuno.

I provider vincitori sono grandi operatori piuttosto noti, dei quali da anni Altroconsumo valuta tanto i prezzi quanto la qualità nella fornitura di energia elettrica; di ognuno, infatti, l’Organizzazione analizza le condizioni contrattuali ma anche sonda il livello di soddisfazione dei vari clienti nei confronti del proprio fornitore di energia. Dall’indagine emerge che tutti i fornitori che si sono aggiudicati l'asta hanno un giudizio buono sulla qualità (e in un caso anche ottimo). Questi fornitori, inoltre, in moltissimi casi non hanno vinto nelle località in cui hanno storicamente svolto il servizio del mercato tutelato. Enel energia, per esempio, si è aggiudicata le città di Milano e Roma, da sempre gestite dalle due grandi ex municipalizzate (A2A e Acea). L’ex monopolista si è aggiudicata 7 dei 21 lotti disponibili (il massimo consentito dal regolamento, per garantire la concorrenza). Oltre al comune di Roma, Enel si è concentrata nella zona Nord del Paese, vincendo in diverse località, dalla Valle d’Aosta al Friuli-Venezia Giulia. Nelle analisi di qualità di Altroconsumo questo fornitore si aggiudica un giudizio di qualità buono, con una valutazione pari a 67 punti su 100.

Un altro provider che ha sfruttato al massimo le possibilità concesse dalle aste è stato Heracomm, storico fornitore dell’Emilia-Romagna, che si è proiettato in tutto il Centro Nord, mantenendo i territori di riferimento. In questo caso la valutazione di qualità di Altroconsumo è pari a 66, ancora nel range della qualità buona. Edison si è aggiudicato invece 4 lotti, prevalentemente nella zona meridionale del Paese. In questo caso la valutazione di qualità di Altroconsumo tende al medio alto, con 74 su 100, a un passo dalla valutazione qualità ottima, che si ottiene da 75 in su. Anche nel caso di Illumia, che ha vinto in 3 aree tra Nord, Centro e Sud, la valutazione di qualità è pari a 74. Le altre due ex-municipalizzate risultanti tra i vincitori, cioè Iren e A2A, hanno acquisito clienti ancora in tutela nelle zone meridionali del Paese. La valutazione di qualità per Iren è pari a 66, quindi comunque buona, mentre per A2A si attesta a 70 su 100. E.On energia si è aggiudicata invece 1 solo lotto, nella Liguria Occidentale e nella zona della Lombardia tra la Brianza e Lecco. Il provider è l’unico tra i vincitori che, con valutazione pari a 75, ha una valutazione di qualità che Altroconsumo reputa ottima.

Secondo Altroconsumo le bollette potrebbero davvero essere più convenienti ma il risparmio effettivo dipenderà dal profilo di consumo: i valori pubblicati da Acquirente Unico relativi alla quota fissa di commercializzazione con la quale i provider si sono aggiudicati l’asta, dimostrano comunque che la competizione è stata serrata e che i fornitori hanno profuso energie importanti per accaparrarsi questi lotti di clienti. Di fatto la quota fissa di commercializzazione, che nel mercato libero è quasi sempre superiore a 65 euro, si trasformerà in un bonus a favore del cliente. Tuttavia, i valori pubblicati oggi non sono quelli che saranno effettivamente applicati in bolletta poiché Arera dovrà definire una quota fissa uguale per tutto il territorio nazionale, data dalla media dei vari parametri vincitori nelle zone e ponderata in base al numero dei clienti. Insomma, un calcolo piuttosto macchinoso e per questo ci vorranno ancora parecchi giorni prima di conoscere quale tariffa verrà applicata realmente in bolletta. Sicuramente, però, i consumatori avranno risparmi significativi rispetto al vecchio mercato tutelato.

Il servizio a tutele graduali per l’elettricità durerà comunque tre anni, e tutti gli anni sarà aggiornata la quota fissa di commercializzazione (mentre il costo del kWh varierà periodicamente come era in maggior tutela). Questo significa che se anche oggi sapessimo quanto si risparmia nei confronti del mercato tutelato, la cifra potrebbe cambiare il prossimo anno e quello dopo ancora e, scaduti i tre anni, gli utenti rimasti nel servizio di tutele graduali dovranno per forza scegliere un'offerta del mercato libero.

Per l'associazione "è importante dunque attivarsi subito per cercare il risparmio, anche aderendo all’ottava edizione di Abbassa la Bolletta di Altroconsumo", il gruppo d’acquisto dell’energia elettrica e gas che, attraverso un’asta al ribasso tra i fornitori, propone offerte di libero mercato che mirano ad essere economiche, ma anche consumer friendly, garantendo una verifica delle condizioni contrattuali per affinare la qualità dei fornitori coinvolti nella gara. La partecipazione dei consumatori è gratuita: si tratta di una registrazione, che consente di essere contattati, una volta avvenuta l’asta, per comunicare gli eventuali risparmi ottenibili passando all’offerta contrattata da Altroconsumo attraverso l’asta al ribasso. Gli aderenti saranno liberi di sottoscrivere le offerte oppure no, in base alle proprie esigenze e ai risparmi ottenibili caso per caso.

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Economia

Pil Italia, Ocse conferma previsioni crescita: +0,7% nel...

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La stima nell’Economic outlook pubblicato oggi: "Pnrr fondamentale per sostenere attività, pesa ombra superbonus"

Buste shopping

Dopo +1% nel 2023 il pil dell’Italia nel 2024 dovrebbe registrare un crescita dello 0,7% per poi salire a +1,2% nel 2025. E’ quanto stima l’Ocse nell’Economic outlook pubblicato oggi sottolineando che “l’elevata inflazione degli ultimi due anni hanno eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie restano rigide e la maggior parte del sostegno fiscale eccezionale legato alla crisi Covid-19 e a quella energetica è stato ritirato, pesando sui consumi privati e sugli investimenti”. La prevista ripresa della crescita dei salari reali e l’aumento degli investimenti pubblici legati alla Next Generation Eu, sottolinea l’organizzazione internazionale, “compenseranno solo in parte questi ostacoli”.

I recenti dati “indicano una crescita modesta nel breve termine. Mentre la fiducia dei consumatori è è migliorata negli ultimi mesi, la produzione manifatturiera, le vendite al dettaglio e il sentiment delle imprese restano deboli. Nonostante il rallentamento della crescita nel 2023, il tasso di disoccupazione rimane storicamente basso e la crescita dei salari negoziati collettivamente è risalita e dovrebbe permettere di sostenere i redditi delle famiglie e i consumi privati nei prossimi trimestri”.

Deficit/pil si ridurrà ma resta sopra il 3% fino al 2025

Il rapporto deficit/pil dell’Italia “si ridurrà ma rimarrà al di sopra del 3% fino al 2025”. Il rapporto debito/pil “è elevato” e “ci sono pressioni di spesa sostanziali dovute alle esigenze di investimento e all'invecchiamento della popolazione”. Per far fronte alle future pressioni sulla spesa, “sarà necessario aggiustamento fiscale ampio e sostenuto nell'arco di diversi anni per far fronte alle future pressioni sulla spesa, portando al contempo il rapporto debito/pil su un percorso più prudente e conforme alle nuove regole di bilancio dell'Ue. L'aggiustamento dovrebbe includere un'azione decisa per contrastare l'evasione fiscale, limitare la crescita della spesa pensionistica e condurre ambiziose politiche di revisioni della spesa”.

Pnrr fondamentale per sostenere attività, pesa ombra superbonus

"Gli investimenti pubblici legati al Pnrr saranno fondamentali per sostenere l’attività nel breve termine e per aumentare il potenziale di crescita nel medio termine", sottolinea l’Ocse nel capitolo dedicato all’Italia, spiegando inoltre che "la piena attuazione degli investimenti pubblici e le riforme strutturali previste dal Pnrr potrebbero risollevare in modo duraturo il pil italiano con l’ulteriore vantaggio di ridurre ulteriormente il rapporto debito/pil".

Il principale rischio negativo, sottolinea l’Ocse, “è che il ridimensionamento del ‘Superbonus’ inneschi una contrazione maggiore del previsto degli investimenti in edilizia abitativa, che sono stati una fonte chiave di crescita nel periodo 2021-23. Sul versante positivo, l'accelerazione degli investimenti pubblici legati al Pnrr potrebbe stimolare la crescita nel 2024 e nel 2025. L'utilizzo completo dei fondi implica che la spesa pubblica deve aumentare da circa l'1% del pil nel 2023 a circa il 2,5% del pil in media tra il 2024 e il 2026”.

Area Ocse

Per quanto riguarda l’area dell’Ocse, il pil dovrebbe crescere anche quest’anno dell’1,7% per poi registrare un +1,8% nel 2025. Dopo +0,5% nel 2023 il pil nella zona euro dovrebbe registrare nel 2024 una crescita dello 0,7% per poi salire a +1,5% nel 2025. Nei paesi del G20, dopo +3,4% nel 2023, il pil dovrebbe rallentare a +3,1% nel 2024 e nel 2025 mentre negli Usa, dopo +2,5% nel 2023, il pil dovrebbe registrare una crescita a +2,6% nel 2024 per poi rallentare a +1,8% nel 2025. Dopo +5,3% nel 2023 il pil della Cina dovrebbe registrare una crescita del 4,9% nel 2024 e del 4,5% nel 2025.

Cauto ottimismo nonostante rischi geopolitici

“Un cauto ottimismo ha iniziato a prendere piede nell’economia globale, nonostante la crescita modesta e persistenti rischi geopolitici. L’inflazione sta diminuendo più rapidamente del previsto, i mercati del lavoro rimangono forti, la disoccupazione si colloca ai minimi storici o quasi. La fiducia del settore privato sta migliorando. Nonostante questo gli impatti legati alle condizioni monetarie si fanno sentire, soprattutto nei mercati immobiliari e creditizi”, afferma la Chief Economist dell’Ocse Clare Lombardelli, sottolineando tuttavia che la ripresa non è omogenea. “Gli Stati Uniti e una serie di grandi paesi emergenti continuano a mostrare una forte crescita, a differenza delle economie europee”, sottolinea Lombardelli. “Nonostante una prospettiva di rischio più equilibrata, restano preoccupazioni soprattutto legate alle elevate tensioni geopolitiche, in particolare in Medio Oriente, che potrebbero perturbare i mercati energetici e finanziari, provocando un’impennata dell’inflazione e far vacillare la crescita”, osserva.

Nel medio e lungo termine, osserva la situazione dei conti pubblici a livello globale “è preoccupante”. I governi, rileva, “devono affrontare un indebitamento in crescita e l’aumento delle richieste di spesa dovute all’invecchiamento della popolazione, alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alle esigenze di difesa”. Pertanto l’organizzazione internazionale sottolinea la necessità di un “solido approccio di contenimento a medio termine della spesa, di favorire nuove entrate e concentrare gli sforzi politici su riforme strutturali che favoriscano la crescita”.

Una crescita “deludente”, osserva, sottolinea “la necessità di rafforzare il commercio globale e la produttività”. Nello stesso tempo c’è la necessità di “accelerare la de carbonizzazione” e questo “richiede misure politiche coraggiose, come investire in infrastrutture green e digitali e promuovere lo sviluppo di nuove tecnologie”. Gli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale (Ia) “offrono un’opportunità gradita e tanto necessaria per aumentare la produttività”.

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Economia

1 Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...

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"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’

1 Maggio, Confsal:

“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.

Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.

Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.

Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.

“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.

Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.

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Economia

Confsal in piazza a Napoli per il lavoro, lo sviluppo, la...

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Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva sviluppo e occupazione. Questi i temi principali della 7ma edizione della Giornata del Lavoro Confsal che da Piazza del Plebiscito a Napoli, in collegamento con le piazze di tutte le regioni d’Italia, ha rivendicato con forza il valore, la dignità del lavoro pubblico e privato, ponendo in primo piano la questione della sicurezza. In un contesto complesso per l’ Italia, il lavoro rappresenta sempre più un valore da difendere ai tavoli istituzionali.

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