Sanremo 2024, Cuccarini casta diva, BigMama in latex: le pagelle ai look della quarta serata
Per i duetti l’imperativo è brillare. Da Amadeus ad Angelina Mango largo a lurex, cristalli e paillettes
Tutto brilla e tutto luccica sul palco dell’Ariston tra paillettes, lurex e tocchi bondage. Per la quarta serata di Sanremo 2024 l’imperativo per gli artisti in gara, alle prese con i duetti, è brillare. Assenti gli smoking d’ordinanza. Via libera a lurex, lamè, dettagli boudoir e una valanga di cristalli.
Parte col botto Amadeus, sfoggiando un’improbabile giacca di lurex rosa sparkling, colore che, va detto, dona solo ai Ricchi e Poveri. La seconda mise, giacca silver con revers bluette fa subito Domopak. Ama, provaci ancora. Voto: 5.
Che ha stile lo abbiamo già scritto e oggi lo ribadiamo: Sangiovanni fa coppia con Aitana. E che coppia. Lei in minidress in metal mesh Versace con motivo a scacchi e orli ricamati con cristalli e pizzi barocchi, una rivisitazione del modello indossato da Claudia Schiffer sulle passerelle milanesi. Lui riappare con lo stesso pantalone di vernice e giacca nera, stavolta senza beanie. Il vinile ci piace sempre tanto. L’abito della griffe della Medusa pure. Voto per entrambi: 7 e mezzo.
Lorella Cuccarini torna all'Ariston come co-conduttrice ma il vero successo sono i suoi look. In perfetta forma fisica, la showgirl più amata dagli italiani sfoggia subito un abito bustier color cipria di Dolce&Gabbana con profondi spacchi, lunghi guanti di tulle neri e laccetti stretti lungo tutto il corpo. Il chiodo sull’abito da sera è quello che da quattro giorni volevamo vedere. Semplicemente irresistibile. “Sei veramente bellissima” le dice Amadeus quando scende la scalinata con la seconda mise, un regale abito da sera retrò in stile Evita Peron di Gianfranco Ferrè, che l’aveva vestita a Sanremo nel lontano 1995. Casta diva, molto Callas.
Sexy ma con classe il terzo outfit scelto dalla showgirl è un abito d’archivio di Versace della celebre collezione ‘bondage’ con elementi S&M. “Sembra fatto oggi ma è del 1992” assicura lei. Fenomenale. Il quarto cambio d’abito è in linea con i precedenti: uno stellare abito di Roberto Cavalli del 2003, completamente in seta e ispirato al firmamento. “Ho voluto omaggiare quei capi che erano modernissimi e ho attinto all’archivio - spiega Cuccarini - quattro stilisti straordinari che hanno portato il nostro Paese sulle vette del mondo. Sono delle opere d’arte”. Più di così…voto: 10 e lode.
Annalisa fa Annie Lennox in versione seduttrice impenitente. Blazer di vinile alla Helmut Newton firmato Dolce&Gabbana, per il duetto con La Rappresentante di Lista ecco spuntare la solita guêpière sexy che ormai la cantante non toglie più neanche per fare la doccia. “Ma quanto spacca?” si domanda la rete. Abbastanza, ma sull’hair styling non ci siamo ancora. Voto: 6 e mezzo.
Rose Villain lady in bianco. La cantante si toglie le scarpe non appena sul palco appare Gianna Nannini esibendo un minidress di Sportmax drappeggiato con scollo sul retro e maxi nodo che diventa strascico, completamente ricoperto di circa 17mila cristalli e abbinato a lunghissimi guanti bianchi. “Pazzesca, a piedi nudi le si perdona qualunque stonatura” cinguetta qualcuno su X. Ci piace ma meno delle serate precedenti. Voto: 6.
Tutto l’Ariston canta con lui. Ma quanto a moda Gazzelle è stonato come una campana. Al fianco di Fulminacci si discosta dalla monotonia del nero con una giacca rosa antico, tasche XL e i soliti occhiali da sole. Irrecuperabile.
The Kolors con Umberto Tozzi, che sorpresa. Lui afferra la chitarra e straccia tutti. Anche il total black scintillante di Giorgio Armani è azzeccato. Stash&Co non abbandonano Re Giorgio e ci piacciono. Voto 6 e mezzo.
Alfa, che lo scriviamo a fare? Per il duetto con Roberto Vecchioni riecco la t-shirt nera col cuoricino giallo. L’entusiasmo del ragazzo è apprezzato, lo stile meno. Voto: 4.
Bnkr44, finalmente ci siamo. La band sembrava una gara persa in partenza ma stavolta ingrana la quarta. In abiti sartoriali a tinta unita e sfumature pastello, il look ripulito con Pino D'Angiò in gessato grigio fa tanto bravi ragazzi da presentare alla mamma. Voto: 7 di incoraggiamento.
Irama, che confusione. Impegnato sul palco con Riccardo Cocciante il cantante sfoggia un total black, giacca cropped di pelle che richiama i pantaloni solo per metà. Non basta più il wet look dei capelli per guadagnare punti. Voto 5 e mezzo.
Sia benedetta Fiorella Mannoia. Completo nero scintillante con pantaloni flare e top con spalline sottili per il duetto con Francesco Gabbani la cantante torna a vestire Luisa Spagnoli. Bella e brava. Voto: 7.
Wow, che contrasto i Santi Francesi con Skin, che giocano a scambiarsi i codici maschile-femminile. Il cantante Alessandro De Santis indossa un top di tulle con decorazioni floreali e gonna pantalone lunghissima. Tutto nero, tutto Dolce&Gabbana. L’ex voce degli Skunk Anansie, invece, fa la dura in biker oversize, stivali e abitino di seta nero. Da brividi. Per loro standing ovation anche di stile. Voto: 8
Arisa cede alle lusinghe del rosa confetto. Per la sua esibizione dal Suzuki Stage la cantante pugliese è strizzata in un abito meringa con bustier, fianchi accentuati e gonna di tulle. I guantini con le dita tagliate sono un pugno in entrambi gli occhi. Voto: 4.
Sparkling al quadrato, ieri sera, per i Ricchi e Poveri in coppia con Paola e Chiara. Tra lustrini, micro cristalli e trasparenze servono gli occhiali da sole per non rimanere abbagliati. Voto: 5.
Ghali sei magnifico. In total black, giacca e pantaloni drappeggiati con lunghissima stola, nel medley con Ratchopper il rapper è essenziale e superchic. Voto: 10.
Il denim fa il suo ingresso trionfale all’Ariston grazie a Clara, che nella cover con Ivana Spagna (matchy col blazer patchwork) indossa un longdress monospalla con corpetto e gonna effetto velluto devoré di Roberto Cavalli. Originale e diversa da tutti gli altri. Voto: 8 e mezzo.
Di nuovo in minigonna, di nuovo in bianco e nero, Loredana Bertè nel duetto con Venerus. Al quarto giorno avremmo preferito un look più accattivante per la regina delle provocazioni. Voto: appena sufficiente, 6-.
Quanto è bella Angelina Mango con la tuta second skin in tulle ricamato e gonna drappeggiata in cristalli e paillettes argento creata per lei da Etro. Il trucco nude e i capelli lunghi che le incorniciano il volto sono la carta vincente. Voto: 8.
Fa centro Alessandra Amoroso che nel medley con i BoomDaBash torna a vestire di nero in un lungo abito con spacchi profondissimi. Non servono fronzoli inutili per dire a tutti che ci sa fare. Voto: 7 e mezzo.
Matchy-Matchy Elena Sofia Ricci e Margherita Buy, entrambe in Giorgio Armani. La prima in pantalone e lunghissima tunica di perline, la seconda in abito da sera laminato. Poco creative. La rete le incenerisce, paragonandole alle gemelle di Shining. “Vieni a Sanremo con noi?” Voto: 5.
Dopo gli orsetti peluche, il lettering e l’effetto trompe l’oeil, Dargen D’Amico sbrilluccica ancora in Moschino, scegliendo un completo di lurex dorato, en pendant con la montatura degli occhiali. Che dire? Sembra la statuetta degli Oscar ma finché Dargen va, lasciatelo andare. Voto: 5.
Come è profondo lo spacco, Mahmood. Del resto, il fisico c’è. E non solo quello. Essenziale e sofisticato, in Dolce&Gabbana, mostra il petto sotto al completo nero, camicia di seta con maxi revers e pantalone morbido con cintura da smoking. Il fascino d’antan è quello da attore di cinema muto. Voto: 9.
Non sbaglia un look Mr.Rain, in completo verde oliva di Fendi con i Gemelli Diversi. Sul palco è subito nostalgia. Voto: 7 e mezzo.
La Sad con Donatella Rettore spaccano. Vestiti di nastro adesivo con la scritta ‘fragile’, pantaloni di vinile e camici da medico con tanto di blister e stetoscopio i tre scelgono ancora Yezael by Angelo Cruciani inscenando una performance artistica per sottolineare che la fragilità non va nascosta. Irresistibili. Voto: 8 e mezzo.
Ci voleva BigMama per portare il latex in Rai. Sulle note di Lady Marmalade l’artista va oltre lo stile ‘Moulin Rouge’ con body bustier, maglia di latex e capelli wet look anni 20. Un mix che stordisce e stupisce. Voto: 8.
L'attesa è valsa la pena ma non per i look, piuttosto dimessi. Look da guaglioni gangster per Geolier, Guè, Luchè e Gigi D'Alessio: total black senza particolari guizzi. Avranno trionfato ma per noi è no. Non classificati.
I Jalisse non bucano lo schermo come speravamo tutti in total black e lustrini. Banale. Speriamo di non dover attendere altri 27 anni per ritrovare quello stile boho-chic degli esordi che ci aveva fatto tanto innamorare. Voto: 6 politico. (di Federica Mochi)
Spettacolo
Sanremo, Conti: “Mai detto che non voglio canzoni su...
Il conduttore fa chiarezza sulle sue ultime dichiarazioni in merito ai testi dei brani presentati
"Non ho mai detto non voglio canzoni che trattino temi di guerra o di migrazione a Sanremo". Così Carlo Conti, direttore artistico del festival di Sanremo 2025, durante il corso di formazione in Rai per giornalisti, ‘Identità mediatiche e social media: Sanremo, fenomeno culturale e sociale?’, fa chiarezza sulle sue ultime dichiarazioni in merito ai testi delle canzoni presentate.
"Tempo fa - racconta - in un podcast, tre colleghi mi hanno chiesto che tipo di canzoni stessero presentando gli artisti. Ho risposto che molti cantanti stavano tornando a parlare di cose più dirette e personali: famiglia, amore, rapporto con i figli. Ma poi si è letto che io non voglio canzoni su guerra e migrazioni a Sanremo. Una domanda precisa trasformata in scoop", continua Conti.
"Sanremo catalizza l'attenzione e tutto viene amplificato", afferma. "Bisogna stare attenti a non essere fraintesi e i giornalisti devono verificare le fonti". E conclude: "Il gioco del toto-nomi a Sanremo è fantastico, crea interesse e serve proprio per alimentare questo fumo fantastico che si deve creare intorno a questo arrosto ma bisogna verificare sempre che cosa è stato detto, che cosa è vero e che cosa non è vero".
Il ricordo del primo Festival
Ricordando le sue prima esperienze con il festival, Conti racconta che "negli anni '80 ci sono andato a Sanremo con la mia 127 arancione partendo da Firenze come inviato delle radio private nelle quali lavoravo in quel periodo. Cercavo una battuta, un saluto, un'intervista rubata a qualche cantante fuori dall'Ariston o dall'albergo. In quegli anni ovviamente non avrei mai immaginato di ritrovarmi un giorno sul palco di Sanremo e addirittura diventarne il conduttore e il direttore artistico".
Oggi, invece, "Sanremo è casa. Ci sto bene, l'Ariston è familiare. Non sento più l'emozione degli anni '80, quando cercavo interviste. È buffo. Ora che ho responsabilità, mi sento a casa, senza pressioni. Allora, ragazzetto con mille speranze, sentivo il pathos di Sanremo".
Il festival di Sanremo, aggiunge Conti, "lo vivo molto volentieri perché è una grande festa, una grande festa della musica". E ricorda l'appuntamento, proprio da Sanremo, per la finale dei giovani: "Mercoledì faremo questa nostra diretta su Rai1 che abbiamo intitolato 'Sarà Sanremo' dove io presenterò i 30 big in gara mentre Alessandro Cattelan guiderà la finalissima per scoprire le quattro nuove proposte che arriveranno all'Ariston a febbraio".
Spettacolo
‘È finita la pace’, Marracash pubblica a...
Arriva a tre anni dall’ultimo progetto
Marracash pubblica a sorpresa il suo nuovo album: 'È finita la pace'. Il disco, il settimo in studio, arriva a tre anni dall’ultimo progetto ed è da ora disponibile su tutte le piattaforme digitali e in preorder in versione fisica nei formati cd standard e vinile standard, in uscita il 24 gennaio 2025. In esclusiva, sullo shop Universal Music Italia anche cd autografato, cd Deluxe, vinile autografato e Picture Disc.
'È finita la pace' è l’ultimo capitolo di un percorso in tre atti iniziato nei due dischi precedenti. In 'Persona' (otto dischi di platino, 2019) Marracash racconta la ‘crisi’ e riflette sulla propria carriera, vita e identità, in 'Noi, Loro, Gli Altri' (sei dischi di platino, 2021), che ne rappresenta la naturale evoluzione, affronta lo ‘scontro’ e mette i propri dubbi e interrogativi in una prospettiva anche sociale. Con 'E' finita la pace' arriva l’accettazione e rivendicazione dell’essere unico.
Un disco senza featuring
L’artista esce dalle incertezze e dal caos esterno, dalla superficialità che abbiamo intorno per immergersi in una 'bolla' di tutt’altro genere, con una consapevolezza nuova. Pur riconoscendo che il concetto di bolla - protagonista dell’artwork della copertina, affidato a Corrado Grilli (in arte Mecna) per Contesto Studio - non abbia una connotazione positiva perché evoca l’isolamento, l’album ne esplora i diversi significati e simboli. “Uno di questi è la bolla di ciascuno, la bolla in cui ognuno di noi si può rinchiudere, ma poi esistono molte bolle che rappresentano universi differenti: la bolla immobiliare o delle cripto, la bolla ansiogena dei social in cui ci ritroviamo spesso soli".
L'album stesso è una bolla in cui ci si può immergere e sentirsi in uno spazio condiviso. Ed è una bolla senza intromissioni esterne perché è un disco senza featuring, dove i testi sono curati unicamente da Marracash, il suono dai due produttori Marz e Zef e le melodie dai tre insieme, con i sample di Ivan Graziani (Firenze, Canzone Triste), dei Pooh (Uomini Soli), di Bluem (Lunedì) e di Giacomo Puccini (Madama Butterfly).
Il tour da record nel 2025
Il 2025 infine incoronerà Marracash come il primo rapper in Italia a esibirsi in un tour negli stadi (prodotto da Friends & Partners). Proprio oggi l'artista annuncia una seconda data allo Stadio San Siro di Milano, il 26 giugno 2025, che va ad aggiungersi a quelle già annunciate. Si parte venerdì 6 giugno 2025 allo Stadio Comunale di Bibione (Ve), proseguirà poi martedì 10 giugno 2025 allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli, sabato 14 giugno 2025 allo Stadio Olimpico Grande di Torino, mercoledì 25 giugno e giovedì 26 giugno 2025 (nuova data) allo Stadio San Siro di Milano, lunedì 30 giugno 2025 allo Stadio Olimpico di Roma e sabato 5 luglio 2025 allo Stadio San Filippo di Messina.
Spettacolo
Billboard Music Awards, Taylor Swift da record: “Il...
Oggi la regina del pop compie 35 anni
Taylor Swift è l'artista più premiata ai Billboard Music Awards ed entra nella storia. "E' stato il più bel regalo di compleanno anticipato”, ha commentato la star del pop statunitense che oggi compie 35 anni. Ieri, infatti, l'artista ha ottenuto 10 premi, tra cui quello per il miglior artista e quello per il miglior album della Billboard 200 per 'The Tortured Poets Department', portando il suo bottino totale a 49. “Questo è il più bel regalo di compleanno che avreste potuto farmi, quindi grazie mille”, ha detto la Swift in un discorso preregistrato: “Lo adoro. È esattamente quello che volevo”. Tra i premi conquistati anche quelli di miglior artista femminile, miglior artista della Hot 100 e miglior autrice della Hot 100.
Il trionfo ai Billboard Music Awards arriva dopo la conclusione dell'Eras Tour, la tournée da record che ha segnato la cultura popolare e dominato le cronache per 21 mesi. “Per tutto quello che è successo con l'Eras Tour e con 'The Tortured Poets Department', devo solo dire grazie”, ha detto l'artista. “Significa molto per me che voi abbiate accolto le cose che ho fatto e che vi siate interessati così tanto alla mia musica”.
Gli altri artisti premiati
La cerimonia ha visto anche il successo di altre star internazionali. Dua Lipa ha vinto il premio per la miglior canzone dance elettronica con 'Houdini', mentre i Coldplay si sono aggiudicati il titolo di miglior artista rock in tour. Entrambi gli artisti hanno inviato messaggi di ringraziamento preregistrati.
Chappell Roan è stata premiata come miglior nuovo artista, mentre Drake ha dominato la scena rap con tre premi: miglior artista rap, miglior artista rap maschile e miglior album rap per 'For All The Dogs'. Doja Cat si è aggiudicata il premio come miglior artista rap femminile e Kendrick Lamar quello per la miglior canzone rap con 'Not Like Us'. Sza ha trionfato nella categoria R&B, vincendo i premi come miglior artista R&B e miglior artista R&B femminile, mentre Bruno Mars è stato nominato miglior artista R&B itinerante. Infine, Shaboozey ha ottenuto tre riconoscimenti per il suo brano 'A Bar Song (Tipsy)': miglior artista per le vendite di canzoni, miglior canzone venduta e miglior canzone country.