Spettacolo
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Sanremo, da Mannino animalier a Ghali Michael Jackson: pagelle look terza serata
All’Ariston domina ancora il nero ma torna il Barbiecore. Amadeus Ferrero Rocher. I colpi di testa? Spille da balia, piume, reggiseni e note Bdsm
Piume, occhiali da vista e da sole, drappeggi e note punk. Ma anche pennellate di bianco e il ritorno del Barbiecore. La terza serata di Sanremo 2024 si tinge ancora una volta di nero (il colore scelto quasi all’unanimità dagli artisti in gara) ma stavolta con varianti sparkling.
I look, i voti
E’ il caso di Il Tre, primo a esibirsi, in completo nero con giacca cropped e petto tatuato in bella mostra. I capelli platino portati con il gel sono il tocco di stile. “Sei bella come il sole” dice alla madre portandole un mazzo di fiori. Romantico e senza fronzoli. Voto: 7.
Non rinuncia alla minigonna, stavolta in versione bon chic bon genre, Loredana Bertè, che introduce il collega tornando a vestire Valentino in un look custom made realizzato da Pierpaolo Piccioli e composto da little black dress nero, camicia bianca e stivaletti con tacco a spillo. Sobria ma di classe. Voto 6. Indossa una giacca dorata puntellata di nero il padrone di casa, Amadeus, ed è subito effetto Ferrero Rocher, manca solo Ambrogio. Voto 5.
Banale, forse troppo, Alfa, che introduce Maninni con la solita maglia nera con il solito cuoricino giallo stampato sul petto. Rimandato. Impeccabile, invece, il collega, con camicia decorata di petali e pantaloni a vita altissima con tanto di fascia. Per lui 7 e mezzo. Bnkr44 , è l’Ariston non un saloon western. Il Texas style, con tanto di giacche patchwork, stampe cowboy e stivali texani, solo sei Pharrell Williams da Louis Vuitton. Non classificati. Elegantissimo, invece, Fred De Palma, che li presenta in pantaloni neri e camicia bianca con due fasce lunghe che fanno capolino sotto la giacca. Voto: 7 per la creatività.
Impeccabili, come sempre, i Santi Francesi, con smoking destrutturato e camicia con maniche a sbuffo in uno stile che fa un po’ flaneur un po’ poeta maledetto. Per loro voto: 8. A presentarli è Clara, che dopo le mise sensazionali delle prime due serate non decolla in total black, abito lunghissimo con drappeggio, che in controluce fa intravedere le gambe. Gli occhiali da vista che inforca, però, stile prima della classe, rovinano tutto. Voto 5 e mezzo.
Mattatrice della serata è Teresa Mannino. La comica siciliana, classe 1970, affronta il palco nello stesso modo in cui è solita divertire il pubblico, graffiando con intelligenza anche nel look. La co-conduttrice sceglie pantaloni dal taglio flare e camicia in seta con maniche arricchite di morbide piume, in un total white bianco e striature argento, che fa tanto American Hustle. Un look perfetto, realizzato per lei da Roberto Cavalli by Fausto Puglisi.
“Cominciate con i commenti sui vestiti – incalza la comica – questo look è splendido, guardate che bello, ringrazio il mio stilista perché è lo stesso di Jennifer Lopez, Madonna, Taylor Swift, Michelle Obama e ora anche di Teresa Mannino”. Il risultato finale, c’è da dire, è incantevole e non ha note stonate “E’ quella zia pazza che ai pranzi intrattiene una famiglia intera” cinguetta qualcuno su X. Voto: 7. Promossi anche i cambi d’abito della comica: il secondo è un completo verde animalier, il terzo è la versione in rosa del primo, il quarto nero. Ruggente e per questo impeccabile. Voto: 8.
Se Teresa Mannino fa centro c’è però chi, come Il Volo, cade ancora una volta nel circolo vizioso della banalità più assoluta, anche un po’ polverosa. Vestito Emporio Armani, il trio non convince neanche stavolta in giacche di velluto un po’ troppo senior. Non ci siamo, ragazzi. Voto 5. Originale, invece, Mr. Rain, sempre griffato Fendi, in un abito di raso fumo di Londra e maglia scintillante con tagli e abbottonatura laterali. Voto 7. Total black (basta, pietà!) anche per Eros Ramazzotti, tra gli ospiti della serata, che si esibisce con ‘Terra Promessa’ scegliendo un look firmato Giorgio Armani. Poco incisivo. Voto 6. Rose Villain fa Rose Villain. Felina, si mangia il palco e anche lo sparuto Gazzelle, con una bodysuit monospalla e lunghissimo drappeggio di Balenciaga. I capelli effetto wet vincono a mani basse. Il popolo della rete esulta: ”E’ la quarta Occhi di gatto”. E noi anche. Voto: 9.
Non fanno una piega Paola e Chiara, esibendosi dal Suzuki stage. Le intoccabili beniamine della rete scelgono lo stesso abito: un longdress nero cut-out con inserti di cristalli e spalle nude. Sexy con garbo. Voto 6 e mezzo per entrambe. Elegante ma senza sforzo Sabrina Ferilli, che torna a scendere le scale dell’Ariston fasciata in un abito nero con strisce di velluto che la slanciano. “Ti trovo splendida come sempre, sei bellissima” dice Amadeus. Lei convince ma non sbalordisce. Voto 7-. ‘Fino a qui’ Alessandra Amoroso ci aveva quasi convinto. Stavolta però, presentata da Dargen D’Amico ricoperto di ‘parole’ nere sull’abito bianco by Moschino, strappa più di un consenso esibendo un abito nero tutto spacchi, pelle nuda, trasparenze e drappeggi. Bella, bellissima. Voto: 8. Il Gianni Morandi nazionale non si discute. Elegantissimo in smoking di velluto con punti luce di Giorgio Armani, apre tutte le porte dello stile. Voto 9.
La strana coppia? I Ricchi e Poveri presentati da BigMama. Loro sempre Barbie e Ken a Las Vegas, stavolta con il colore corretto: paillettes rosa ovunque (persino sulla cravatta) e mantella di piume. Lei tiara in testa e abito nero con spacco profondissimo fa mostra del suo lato chic. Promossa con 7. Angelina Mango, che noia! Per la terza serata la cantante è in versione madonnina gitana, con crop top hoodie e gonna in broccato effetto metal-mesh e inserti drappeggiati di Etro. Voto 4. Fa meglio Irama. Del resto, squadra che vince non si cambia: il cantante torna a indossare aderentissimi pantaloni di pelle e maglia velata che spunta sotto la giacca. Total black total sexy. Voto 7-.
Diodato e The Kolors, buona la terza. “Hai una giacca bellissima” dice Amadeus a Stash e come dargli torto? Lui in completo di pelle – giacca e pantaloni baggy – Emporio Armani, così come i suoi compari, è una gioia per gli occhi. Diodato, dopo i toni neutrali delle prime due serate, porta un po’ di colore al Festival indossando un completo vinaccia firmato Zegna. Va meglio ragazzo ma la strada da fare è ancora lunga. 6 politico per tutti. Per fortuna c’è Mahmood. Abbiamo finito gli aggettivi per descrivere lo stile impareggiabile di questo ragazzo (per noi, finora, il vincitore assoluto in fatto di look) che torna a farci sognare in versione Bdsm con una tuta di pelle nera senza maniche e cintura lunga. Le trecce cornrows sono la ciliegina sulla torta. Voto: 10 e lode. Al suo fianco Ghali omaggia Michael Jackson con giacca Arlecchino, guantini di strass, dolcevita nero e mocassino con calzini bianchi. Al re del pop, del resto, Ghali è sempre stato legato: i genitori lo ascoltavano, lui lo adora e lo dice a tutti. Iconico. Voto 10.
Emma scende le scale dell’Ariston per presentare i Negramaro strizzata (forse troppo) in un abito di velluto rosa confetto e occhiali da sole. Il tocco rock-punk-grunge? Sono tre sere che ci sforziamo ma non riusciamo proprio a trovarlo. Voto 3. Sangiorgi&Co in Missoni, invece, guadagnano punti. Lo stile rilassato dei completi, unito ai bagliori del chevron, è nelle loro corde. Voto 7 e mezzo. Fiorella Mannoia evergreen. La cantante sceglie un lungo abito di velluto verde scuro che esalta la sua forma invidiabile. Voto: 7. Annalisa, che la presenta, non è da meno. Minidress scintillante, camicia bianca e solito reggicalze sexy a vista (va bene la svolta erotica, il messaggio è passato) fa la sua figura. Voto 7.
Sangiovanni, finiscici! Pantaloni baggy di vinile, giacca cropped e berretto, tutto nero, è davvero originale. Ci piace assai. Voto 8. Ci voleva Yezael by Angelo Cruciani per portare il vero punk all’Ariston. L’irriverente stilista veste La Sad omaggiando l’unione fortunata tra Vivienne Westwood e Sid Vicious dei Sex Pistols. Sul palco pezzi vintage dalle collezioni Westwood e pezzi custom made di Yezael vengono reinterpretati e riorchestrati. Gli ingredienti punk ci sono tutti: spille da balia e capi bruciati, manette e scotch da pacchi, rubacuori, strappacuori e sul palco, in onore delle fan, tutti i reggiseni collezionati durante i concerti, un omaggio al mondo femminile. Il trio spacca, Angelo Cruciani pure. Voto: 8.
(di Federica Mochi)
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‘Abusi e molestie’, dichiarazioni Peparini...
Mancini, 'con Bejart attenzioni nei miei confronti, ma era un uomo che si innamorava facilmente...'. Luciano Cannito: "Parole di Giuliano fortemente accusatorie, ma si tratta di esperienze personali. Situazioni rare nel mondo della danza, a mio avviso, possono accadere anche in altri campi. Guai a creare ansie, non trasformiamo il corpo in peccato o tabù"
"Abusi, molestie e soprattutto omertà nel mondo della danza". Parole dure, da parte di Giuliano Peparini massimo coreografo e regista, 'stella' del Ballet National de Marseille, 'anima' del Cirque du Soleil, volto noto e amatissimo di 'Amici'. La sua sincerità disarmante e la sue 'verità' hanno scatenato reazioni nel mondo della danza. Giorgio Mancini, straordinario danzatore in forza nel Ballet du XX Siècle di Maurice Béjart e oggi coreografo e maestro acclamato dichiara all'Adnkronos: "Ho vissuto in un'altra epoca. Non si parlava di abusi e soprusi. Quando sono entrato in compagnia con Béjart ero maggiorenne, sapevo che era un uomo che si innamorava facilmente. Ci sono state delle attenzioni nei miei confronti. Ma ero libero di scegliere... se accettare o meno, non era assolutamente un obbligo. Oggi c'è maggiore cautela - prosegue- a volte si tratta, forse, di 'abusi' psicologici. Ma la danza ha regole ferree, se un ragazzo non è portato meglio bocciarlo a scuola che ferirlo".
Secondo Giorgio Mancini non bisogna però superare i limiti, alcune volte del ridicolo e del moralismo imperante. "Ci sono grandi maestri che sono stati cacciati con le accuse di molestie, come il grande Peter Martins, direttore del New York City Ballet, a cui hanno distrutto una carriera o il coreografo Liam Scarlet, star del Royal Ballet, che si è suicidato. Ho saputo che a New York in una compagnia alcuni danzatori indossano dei braccialetti. Celeste se i professori possono accostarsi e correggere l'allievo durante le lezioni, rosso in caso contrario. Il problema è complesso - conclude ma non si risolve costruendo muri o barriere".
Luciano Cannito, regista, coreografo, alla guida dell'Accademia internazionale di Arti Performative 'Art Center' di Roma, non ha dubbi. "Le parole di Giuliano Peparini sono fortemente accusatorie, ma si tratta di esperienze personali. Parla di 'abusi, molestie', situazioni rare nel mondo della danza, a mio avviso, ma possono accadere anche in altri campi. Guai a creare ansie, timori - prosegue- non trasformiamo il corpo in peccato o tabù. Nella mia Accademia tutti gli insegnanti firmano un codice etico. Se ci sono comportamenti non idonei, vengono allontanati".
Francesco Vantaggio danzatore nel corpo di ballo dell'Opera di Parigi e oggi insegnante nella Scuola del Teatro dell'Opera di Roma, dichiara: "Non ricordo di situazioni particolarmente sgradevoli nei confronti di noi giovani danzatori in compagnia all'Opéra Garnier, anche se in un universo, con una maggiore facilità di scambi e rapporti, si potevano creare situazioni ambigue. Ma forse - aggiunge Vantaggio - alla nostra giovane età e forse per incoscienza non ci rendevamo conto di quello che accadeva intorno a noi. A volte si creava un certo 'feeling' con alcuni maestri, per ammirazione, stima, rispetto. Mai subito, comunque, avances".
Anche il collega Alessio Carbone 'premier danseur' all'Opéra di Parigi, confessa all'Adnkronos, che "negli anni trascorsi a Parigi, non ho mai subito particolari 'attenzioni' da parte dei maestri. Ricordo forse la 'tensione' e lo stress psicologico di essere uno dei tre italiani, su 160 ballerini francesi. E' come se volessi rubare loro il mestiere, ma non era così. Quando dichiarato da Giuliano Peparini non lascia indifferenti, fa pensare. Io parlerei, non tanto di abusi o di maltrattamenti, ma di pressioni psicologiche. Ricordo i pianti di mia sorella Beatrice, anche lei danzatrice, costretta a diete ferree prima di poter salire sul palco, ma fa parte del gioco. Il corpo è il nostro strumento e bisogna rispettare dei codici. Ricordo anche alcune situazioni che a distanza di tempo fanno sorridere e che forse ho anche minimizzato- conclude Alessio Carbone- Un maestro russo quando si adirava inveiva contro di noi con parole tremende e subito dopo cominciava a tirare le sedie. Ma eravamo diventati bravissimi ad intercettarli e schivarle".
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L’attore napoletano Massimiliano Morra racconta la...
“Ho sofferto di depressione. Sono stato male e in psicoanalisi. Sono tornato a star bene sul set di Daniele Catini, girando il bellissimo progetto “Le Faremo Sapere”. La depressione mi stava mangiando e dopo il Grande Fratello, dove mi sono sentito manipolato come non mai, ho ripreso a recitare.”
“Il GF è stata un’esperienza senza controllo, assurda, terribile. Devo tutto alla Ares Film, produzione che mi aveva tenuto a battesimo, altrimenti non avrei mai girato da protagonista una decina di fiction di successo con le più grandi attrici italiane e non; da Virna Lisi a Giuliana De Sio, da Angela Molina a Stefania Sandrelli. E invece sono passato per un ingrato per mera superficialità ed ingenuità, coinvolto in una serie di pettegolezzi e maldicenze mio malgrado. Il GF è stata veramente la peggiore esperienza lavorativa della mia vita, l’ho fatto solo per soldi. Mi sono sentito usato e messo all’angolo. Ho raccontato nella stanza della ‘linea della vita’ dei miei successi da attore, della riconoscenza nei confronti della Ares Film, dell’incidente in auto del 2018 che mi ha quasi ammazzato, della mia infanzia, della mia adolescenza, della mia famiglia e tanto altro ancora. Non è stato mai mandato in onda, perché evidentemente c’era un disegno diverso per me. Servivo per beceri pettegolezzi e teatrini. Devo invece tutto al produttore che mi ha lanciato, lo ripeterò all’infinito (Alberto Tarallo, ndr). Qualcuno molto crudele mi aveva fatto precedentemente allontanare dalla villa del produttore dove vivevo e studiavo. Per questo nella casa del GF ero molto deluso e amareggiato nei confronti del mio produttore e, dato che ero stato abbandonato senza mai capirne il reale motivo, mi ero lasciato andare dicendo ciò che non pensavo veramente. Ma una volta uscito dalla casa, grazie al mio agente Rosario Porzio, insieme alle dichiarazioni del mio produttore in TV, la verità è venuta a galla; ero stato allontanato dai Villa Dafne per enormi maldicenze nei miei confronti, per illazioni e congetture. Quell’allontanamento mi aveva provocato una grande depressione poi acuita dalla mia partecipazione al Grande Fratello. Ora sto rinascendo dopo la depressione.”
Massimiliano Morra per anni è stato considerato una delle giovani star della fiction televisiva italiana. Sin da giovanissimo veniva ingaggiato in prestigiosi lavori televisivi grazie soprattutto alla sua bellezza. Un successo strepitoso ed un lancio stile Gabriel Garko.
“Avevo vinto il concorso de ‘Il più bello d’Italia’ del 2010, lo stesso titolo vinto da Gabriel Garko anni prima. Il mio agente mi presentò ai casting della fiction TV ‘Pupetta’ con Manuela Arcuri. Fui scelto come protagonista maschile.”
Da lì, tante fiction che hanno ottenuto ottimi ascolti, con picchi di share ancora oggi difficili da replicare. Ad un certo punto però, i produttori che per anni lo avevano lanciato e sostenuto, dopo l’enorme successo personale ottenuto in ‘Furore 2’ insieme ad un’altra bellissima Raffaella Di Caprio, smettono di credere in lui e lo allontanano.
Massimiliano Morra, complice anche un brutto incidente automobilistico che gli provoca una emorragia cerebrale nel periodo della sua partecipazione a “Ballando con le stelle”, cade in depressione e va in psicoanalisi.
“Per anni avevo dimostrato la mia forza, la mia determinazione e avevo affinato le mie armi artistiche. Ero pronto al Cinema di serie A che tanto agognavo.”
Ma invece del cinema, Morra si ritrovava, colpa anche del Covid e dei set completamente fermi, a partecipare al Grande Fratello Vip.
Da qui la depressione cresce, diventa un incubo. Psicoanalisi e riposo e poi finalmente il film “Le faremo sapere” di Daniele Catini e l’operazione teatrale “La locandiera” di Nando Sessa con la sua amica conosciuta sul set di ‘Furore 2’ Raffaella Di Caprio e con un’altra bellissima, Raffaella Fico.
“Piano piano, Morra sto recuperando me stesso e il mio lavoro che amo, ma questa volta attraverso Cinema e Teatro. La strada è lunga e complessa, ma non demordo. Da buon Leone, il mio motto da sempre è ‘insisti e persisti, raggiungi e conquisti'”, chiude il bravo e bellissimo attore napoletano.
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Fabrizio Venturi Direttore Artistico del Sanremo Cristian...
Il cantautore Fabrizio Venturi, ideatore e Direttore Artistico del Festival della Canzone Cristiana ha annunciato che da giugno il Festival sarà in tutta Europa.
L’intento e lo spirito è lo stesso del Sanremo Cristian Music Festival, quello di realizzare un connubio creativo tra la canzone e la fede e tra la canzone e la lode a Dio, lo scopo è quello di lodare Dio attraverso la musica, da giugno il festival diventa internazionale, infatti da ora in avanti tutti gli anni il festival subito dopo l’appuntamento sanremese allunga il tiro, ossia si espande in Europa.
Abbiamo chiuso l’accordo con l’ITALIMPIANTISPA, multinazionale leader nel campo dell’energia riciclabile, l’importante azienda sarà lo Sponsor Ufficiale delle cinque date europee, FRANCIA, BELGIO, GERMANIA, OLANDA e LUSSEMBURGO. È quasi tutto pronto per la prima edizione del European Festival della Canzone Cristiana, e, non vedo l’ora di ascoltare le canzoni degli artisti che si iscriveranno mi aspetto grandi voci e canzoni, ci detto il Direttore artistico Fabrizio Venturi.
l’ITALIMPIANTISPA ha In ognuno dei cinque paesi una grande struttura con migliaia di mq di esterno, sarà proprio lì che verrà montato l’imponete palco che ospiterà il Festival della canzone Cristiana.
Quindi Il Festival si svolgerà nelle grandi aree esterne delle proprietà dello Sponsor europeo ITALIIMPIANTISPA, la prima tappa è già in calendario, sarà nella sede di Lussemburgo, sabato 22 e domenica 23 giugno 2024 ore 21.00.
Il bando della partecipazione al Festival sarà pubblicizzato dall’Ufficio Stampa di ITALIMPIANTISPA e fatto divulgare dalle radio e le TV di ogni paese ospitante la kermesse. Il regolamento prevede 16 artisti in gara che canteranno in inglese, e importanti ospiti nazionali, la tappa di ogni paese vedrà due vincitori, che parteciperanno di diritto al FESTIVAL DELLA CANZONE CRISTIANA SANREMO 2025, che, come nelle sue tre passate edizioni si svolgerà negli stessi giorni in cui si realizza il Festival della Canzone Italiana, un festival nel festival, una staffetta musicaleoramai conosciuta ed attesa da tutti gli italiani.
Il grande successo raggiunto dal Festival della Canzone Cristiana di Sanremo ha spalancato le porte ad artisti della Christian music italiana, dando voce per la prima volta a questo genere anche in Italia, cosa che fino ad ora non era mai accaduto, come invece è da sempre in altri paesi del mondo, primo tra questi gli Stati Unitid’America, collocando il Sanremo Cristian Music Festival come prima vetrina della musica cristianaitaliana, un vero e proprio festival Christian music senza essere inquinato dalla partecipazione di artisti appartenenti ad altri generi, come invece avviene in altri eventi similari. Ebbene, spinto da questo grande successo adesso il Festival della Canzone Cristiana vola anche in Europa ha concluso Fabrizio Venturi.
Insomma, sembra che tutto sia un crescendo, come del resto auspicato sin dalla prima edizione di questo grande Festival.