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Sanremo 2024, Elena Cecchettin critica ‘frasi sull’amore’ lette da attori Mare Fuori: cosa ha detto
In una storia su Instagram la bocciatura per l'intervento degli attori di Mare Fuori: "Roba da Baci Perugina". Il conduttore: "Non devo scusarmi". Cuccarini su polemiche: "Ama non ha bisogno mio sostegno"
"Pieno rispetto il dolore di Elena e della famiglia, noi riteniamo che quello di 'Mare Fuori' sia stato un intervento bello, ma rispetto il suo parere". Risponde così Amadeus alle domande dei giornalisti in riferimento alle dichiarazioni di Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, che sui suoi social ha criticato l'intervento a Sanremo 2024 dei protagonisti della fiction. "Se la chiamerò privatamente? No, non la conosco. Non ho il cellulare. Credo di non aver offeso nessuno. Chiami qualcuno quando ti devi scusare, non quando non devi farlo", aggiunge Amadeus.
Cosa ha scritto Elena Cecchettin
Elena Cecchettin contro le 'frasi sull'amore' lette dagli attori di Mare Fuori a Sanremo 2024. "Le frasi ascoltate ieri (martedì, ndr) su quel palco sono roba da Baci Perugina. E soprattutto sono frasi sull’amore. Ma l’amore non ha niente a che vedere con la violenza maschile", scrive in una storia su Instagram la sorella di Giulia Cecchettin, la studentessa veneziana di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato, Filippo Turetta
Sul palco dell'Ariston i ragazzi della serie 'Mare Fuori' hanno letto un testo di Matteo Bussola sulle "nuove parole dell'amore". Ascolta, accogli, accetta, impara, verità, accanto e no: sono le parole che gli attori hanno recitato accompagnate da testi moto significativi.
In un'altra storia Elena Cecchettin scrive: "Di un siparietto intriso di pinkwashing le vittime di femminicidio e 13 sopravvissute se ne fanno poco, sul serio non si poteva fare di meglio?".
"Pieno rispetto il dolore di Elena e della famiglia, noi riteniamo che quello di 'Mare Fuori' sia stato un intervento bello, ma rispetto il suo parere", dice Amadeus in conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti in riferimento alle dichiarazioni della sorella di Giulia Cecchettin. "Se la chiamerò privatamente? No, non la conosco. Non ho il cellulare. Credo di non aver offeso nessuno. Chiami qualcuno quando ti devi scusare, non quando non devi farlo", aggiunge Amadeus.
Lorella Cuccarini co-conduttrice della quarta serata: "Sono la quota nazional popolare"
"Nessun rammarico, solo felicità", ha detto poi Amadeus traccindo un bilancio del suo quinquennio alla guida del Festival alla vigilia della finale di Sanrmeo 2024. "Rammarico non ne ho. Tutto quello che è successo in questi 5 anni l'ho voluto e spesso è andato oltre le mie aspettative", dice."Ho voluto chiedere questo Sanremo con questo claim 'Sanremo si ama', perché del festival dovremmo andare orgogliosi. È giusto evidenziare aspetti negativi e positivi ma dobbiamo fare in modo che il festival rimanga il grande patrimonio che è per il Paese", conclude.
"Amadeus si tiene in piede da solo. Non ha bisogno di nessun tipo di aiuto", ha affermato dal canto suo Lorella Cuccarini, durante la conferenza stampa del festival, rispondendo a chi, ricordando il loro lavoro insieme con il musical 'Grease', ha fatto nuovamente riferimento al siparietto con John Travolta che ha scatenato le polemiche di questi giorni. La showgirl - dopo aver ricordato che la sua prima volta all'Ariston è stata nel 1993 accanto a Pippo Baudo (l'emozione "è sempre fortissima) - è poi andata avanti parlando del suo rapporto con il direttore artistico: "Con Amadeus ho condiviso anche dei momenti personali che ti legano per tutta la vita: giornate dietro camerini, figli che nascono, notizie belle. Vorrei raccontare il dietro le quinte di Grease di Ama - scherza la showgirl - Era quello che lavorava meno, insieme a Mal, e si divertiva a fare degli scherzi. Alcuni sono irraccontabili. Sei mesi di grande divertimenti".
In questo festival, aggiunge Lorella, "sono la quota nazional popolare. Questa è l'azienda che mi ha dato il successo e l'anno prossimo festeggio i 40 anni di carriera". Di nuovo in Rai? "Mai dire mai. In questo momento sto molto bene dove sto perché ho ritrovato il gusto di fare varietà e spettacolo. Ho ancora tanta energia da spendere e regalare al pubblico. In questo momento sto vivendo un periodo della mia carriera che mi sta dando tanta soddisfazione".
Interviste
Intervista esclusiva a Marzio Honorato: frammenti di una...
Marzio Honorato. Basta pronunciare il suo nome e subito ti ritrovi immerso nel profumo del teatro di Napoli, nei racconti del cinema più vero e nella lunga storia di una televisione che lo ha visto diventare una figura familiare per tutti.
Dal 1996 è Renato Poggi in Un Posto al Sole. Pensa: quasi trent’anni di vita intrecciati a quel personaggio. Renato è cresciuto con lui, si è trasformato, è diventato un amico per milioni di persone che si affezionano ogni giorno di più. Ma dietro quegli occhi che sorridono c’è molto altro: una carriera vissuta con passione e difficoltà, scelte coraggiose e una forza che continua a brillare. Oggi ci regala ricordi e verità, con una sincerità che arriva dritta al cuore.
La nostra intervista esclusiva
Nel tuo percorso teatrale hai iniziato con il teatro d’avanguardia a Napoli e Milano. Quali sono stati gli insegnamenti più significativi che hai tratto da quell’esperienza e come hanno plasmato il tuo approccio alla recitazione?
“La mia esperienza con il Teatro d’avanguardia è nata da una “fortunata” bocciatura al Liceo che frequentavo. Mio padre, per punizione, mi mandò a fare le pulizie in un “locale” vicino casa. Solo che in quel locale facevano teatro d’avanguardia! Ne rimasi affascinato e, oltre alle pulizie, iniziai a partecipare ad alcuni spettacoli. In seguito, in una tournée in giro per alcuni teatri d’avanguardia in Italia, capitammo a Milano al Teatro Uomo e rimasi lì per qualche mese scritturato nella loro compagnia teatrale. La paga era di 5000 lire al giorno. Dormivo e mangiavo dove capitava, ma riuscii a mettere da parte una somma che mi permise di comprare una Fiat 1300, naturalmente usata, per tornare a Napoli alla fine della stagione teatrale. Avevo 20 anni. Ricordo ancora quei tempi e già allora capii che fare il mestiere di “attore” significava rischiare una vita difficile e piena di punti interrogativi. Ma in realtà avevo già scelto. Ero molto timido e forse lo sono tutt’ora, ma mettersi nei panni di altri personaggi mi dava sicurezza.”
Cosa hai imparato da Eduardo?
“Eduardo è stato tutto per me. L’emozione di essere preso per mano da lui nei ringraziamenti alla fine degli spettacoli non penso di provarla mai più. Lui era un direttore d’orchestra e gli attori erano i suoi orchestrali. Ci dirigeva modulando i volumi e i toni delle nostre voci e limitando la nostra gestualità all’essenziale, senza mai esagerare. Da lui ho imparato l’arte di stare e camminare sul palcoscenico, il rispetto per il pubblico e per le rigorose battute del testo che si metteva in scena. Ogni virgola, pausa o fiato aveva un preciso significato. Da non tradire.”
Quali sono le differenze fondamentali tra cinema e teatro?
“Ho fatto tanto cinema, sicuramente più film che testi in teatro, specie dopo l’esperienza con Eduardo. Mi è sempre piaciuto tanto, perché il cinema si racconta con gli occhi e con l’espressione del viso, mentre il teatro più con il corpo e la voce.”
Raccontaci come è nato il tuo personaggio in Un Posto al Sole.
“Quando seppi che al Centro Rai di Napoli avrebbero fatto dei provini per un esperimento produttivo di una lunga serialità, voluto fortemente da Giovanni Minoli, ho fatto in modo di partecipare ai provini. E poi è andata come è andata… sono ancora lì, a Un Posto al Sole e non avverto stanchezza.”
Ti occupi anche di produzione. Vuoi raccontarci qualcosa su questo tuo interesse?
“Molti attori della mia generazione, più o meno di base a Napoli, negli anni ’80 costituivano società produttive teatrali. Dato che ne fiorivano tante, decisi di costituire una società di produzioni audiovisive: cortometraggi, documentari, progetti video-sociali… Poi, anche grazie alla sicurezza economica che mi dava Un Posto al Sole, ho iniziato a produrre qualche film. Distribuire lavoro per giovani autori, attrici e attori e validissime risorse umane tecniche che vivono nel nostro territorio era doveroso per me. Napoli mi ha dato tutto.”
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Spettacolo
Ilary Blasi a Verissimo, la frecciatina a Totti: “I...
La conduttrice televisiva è stata ospite di Silvia Toffanin
Ilary Blasi, ospite oggi 19 gennaio a Verissimo, ha parlato della sua nuova vita: dall'amore ritrovato con l'imprenditore Bastian Muller al rapporto speciale con la sua famiglia. Spazio anche per una frecciatina a Francesco Totti...
L'intervista a Verissimo
Ilary Blasi non si è risparmiata e ha lanciato una frecciatina all'ex marito Francesco Totti: “I maschi a casa nostra non durano tanto, sono solo una comparsa”, ha detto sarcastica la conduttrice televisiva parlando della sua famiglia composta perlopiù da donne. L'unica eccezione fatta da Cristian, il primogenito che Ilary ha avuto proprio con Francesco Totti.
Sul rapporto con Bastian Muller, Ilary ha detto di aver ritrovato la serenità, di aver cominciato un nuovo capitolo della sua vita che racconta bene nella serie Netflix, 'Ilary', in cui fa entrare lo spettatore nel dietro le quinte della sua nuova vita tra determinazione, autoironia e leggerezza.
I sogni di Ilary
Ilary Blasi comincia ad apparire sul piccolo schermo già all'età di 3 anni. Con la sua ironia è riuscita a conquistare alcuni dei palchi più importanti d'Italia, come il Festival di Sanremo. Ora ha il desiderio di prendere una laurea in criminologia: “Ho fatto solo il test d'ingresso, voglio togliermi la soddisfazione di fare magari un esame, ma studiare non è il mio forte”, ha spiegato a Silvia Toffanin. "Sogno di raggiungere nuovi traguardi, voglio aggiornarmi sempre. La staticità non mi appartiene, anche se sono pigra e lo ammetto", ha concluso.
Spettacolo
Paolo Bonolis a Verissimo: “La famiglia va preservata...
Il conduttore televisivo è stato ospite di Silvia Toffanin
"La famiglia va preservata nonostante tutto". Così Paolo Bonolis, ospite oggi 19 gennaio a Verissimo, commenta il rapporto che ha mantenuto con l'ex moglie Sonia Bruganelli dopo l'annuncio della separazione nel 2023.
Il commento di Paolo Bonolis
Molto riservato sulla sua vita privata, Paolo Bonolis non si sbottona ed evita di rispondere alla domanda su Sonia Bruganelli posta da Silvia Toffanin. "Dovevamo parlare di Avanti un altro", ha scherzato il conduttore televisivo, cambiando subito discorso.
Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis sono stati insieme per 25 anni e i due sono genitori di tre figli: Silvia, Davide e Adele. Quando l'ex moglie, ora impegnata con Angelo Madonia, ha cominciato la sua esperienza a Ballando con le stelle, Paolo Bonolis ha pubblicato sul suo profilo Instagram un post in cui chiaramente si schierava dalla sua parte, difendendola dalle polemiche in cui era stata travolta in quel periodo.
"La vita ci offre tante possibilità, a noi il compito di darle il significato. Le scelte degli adulti sono una “cosa” ma questo legame genitoriale e questo amore per loro, anche oggi, ogni giorno, ci vede uniti", il testo che compare a corredo dello scatto di famiglia in cui ci sono i figli e l’ex moglie di Sonia Bruganelli.
"Nella mia ottica di vita ci sono delle priorità, che sono i figli e la famiglia. Entrambi vanno preservati. È necessario farlo, è importante. È difficile, ma va fatto", ha commentato il conduttore, sottolineando l'importanza della famiglia e come questa vada protetta da qualsiasi polemica.
'Avanti un altro'
Paolo Bonolis tornerà alla guida della nuova edizione di 'Avanti un altro!' che comincia domani, 20 gennaio, su Canale 5 e andrà in onda tutti i giorni dal lunedì alla domenica alle ore 18.45. Il conduttore televisivo sarà affiancato da Luca Laurenti. E sull'amico e collega, Bonolis ha detto: “A Luca voglio profondamente bene, è come un fratello. La chimica non è nata subito ma è cresciuta piano piano. Mi trovo benissimo con lui".