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Cronaca
Sindrome di Brugada: cura italiana libera dal rischio di...
Sindrome di Brugada: cura italiana libera dal rischio di morte improvvisa
Confermata l'efficacia e la sicurezza dell'intervento di ablazione proposto dall'aritmologo Carlo Pappone dell'Iccs Policlinico San Donato. "Possibile futura alternativa all'impianto di defibrillatore". Verso uno screening per scoprire i malati che non sanno di esserlo
![Sindrome di Brugada: cura italiana libera dal rischio di morte improvvisa](https://www.adnkronos.com/resources/028a-1a1e3a79dd98-5eddbc0021d9-1000/format/big/ecg_elettrocardiogramma_fg.jpeg)
Una cura italiana può disinnescare la 'bomba a orologeria' che ticchetta nel cuore dei malati di sindrome di Brugada (BrS), esponendoli ogni giorno al rischio di morte improvvisa. Uno nuovo studio dell'Irccs Policlinico San Donato, pubblicato su 'EP Europace', conferma l'efficacia dell'ablazione del substrato aritmico come migliore strategia terapeutica contro la cardiopatia genetica potenzialmente fatale. Il lavoro dimostra che trattamento, frutto delle ricerche dell'aritmologo dell'istituto milanese Carlo Pappone, "può liberare i pazienti da una malattia che può insidiare la loro vita ogni giorno", spiegano dal San Donato. Inoltre, "non si esclude nel prossimo futuro questa tecnica possa rappresentare una valida alternativa all'impianto di un defibrillatore, che renderebbe giovani pazienti limitati nella loro vita quotidiana, sia sportiva che sociale".
Era il 2015 - ricorda l'Irccs capofila del Gruppo San Donato - quando il team di Pappone, direttore dell'Unità operativa di Elettrofisiologia e Aritmologia del San Donato, cambiava per sempre la storia della cura della sindrome di Brugada grazie a una scoperta cruciale: quella del cosiddetto substrato aritmico. Per la prima volta al mondo venne identificato, sulla superficie esterna (epicardica) del cuore a livello del ventricolo destro, un gruppo di cellule che esprimono potenziali elettrici anomali, andando a costituire un'area che si associa alla modalità di presentazione clinica della malattia e al rischio di soffrire di una forma di BrS più aggressiva, associata allo sviluppo di aritmie ventricolari maligne e di fibrillazione ventricolare, con conseguente sincope e morte improvvisa. L'individuazione dei meccanismi della patologia portò a definire l'ablazione del substrato aritmico della BrS come strategia in grado di curarla efficacemente. Un trattamento che oggi, alla luce delle nuove ricerche guidate da Pappone, Giuseppe Ciconte, Gabriele Vicedomini, Luigi Anastasia e Vincenzo Santinelli, del Dipartimento di Aritmologia dell'Irccs Policlinico San Donato, diventa "finalmente una chance di cura stabile e duratura", si legge in una nota.
Il nuovo studio, infatti, "conferma il ruolo dell'estensione del substrato aritmogenico della sindrome di Brugada come fattore prognostico cruciale per eventi ricorrenti di fibrillazione ventricolare, e convalida la sicurezza e l'efficacia dell'ablazione epicardica con radiofrequenza nell'eliminare tutti i segnali elettrici anomali localizzati sull'epicardio, patognomonici della BrS. Le scoperte evidenziano anche l'importanza, nel mappaggio della superficie epicardica indagata, dell'ajmalina, un farmaco in grado di slatentizzare le anomalie elettriche cardiache latenti al fine della migliore definizione dell'area da trattare con le erogazioni di radiofrequenza. Questo risultato pone le basi per ulteriori esplorazioni di metodi non invasivi per guidare decisioni cliniche informate".
Nello studio prospettico investigativo a lungo termine - dettaglia la nota - sono stati inclusi 257 pazienti selezionati con sindrome di Brugada sintomatica con impianto di un defibrillatore (Icd). Di questi, 206 sono stati sottoposti ad ablazione epicardica con radiofrequenza (Rfa) e sono stati monitorati per oltre 5 anni post-ablazione, mentre un secondo gruppo di 51 pazienti ha ricevuto solo l'impianto di Icd rifiutando la Rfa. Gli endpoint primari includevano fattori di rischio per gli eventi di fibrillazione ventricolare (Vf) pre-ablazione e libertà da eventi Vf post-ablazione. Nel gruppo Rfa, i substrati BrS sono stati identificati sulla superficie epicardica del ventricolo destro. Durante il periodo di follow-up pre-Rfa (mediana di 27 mesi), si sono registrati episodi di fibrillazione in 53 pazienti. Nel periodo di follow-up post-Rfa (mediana 40 mesi), il gruppo sottoposto ad ablazione ha dimostrato risultati superiori rispetto al gruppo controllo e senza complicazioni rilevanti legate alla procedura.
Uno screening per svelare il sommerso
Dopo il successo del lavoro, i ricercatori dell'Irccs Policlinico San Donato annunciano "l'imminente pubblicazione dei risultati di uno studio randomizzato che dimostra che questa tecnica salva inequivocabilmente i pazienti altrimenti destinati a morire improvvisamente, se affetti da una forma grave di malattia". Infine, lo stesso gruppo sta per fornire "una grande scoperta volta allo screening della popolazione generale, per individuare precocemente i pazienti inconsapevoli di essere affetti dalla sindrome di Brugada". La malattia sembra infatti "sottostimata - rimarcano dal San Donato - a causa delle difficoltà di diagnosi dovute al fatto che il primo sintomo è spesso la morte improvvisa, e che il pattern elettrocardiografico caratteristico è molto variabile nel tempo".
La BrS ha una prevalenza stimata nella popolazione generale pari a circa 5 casi ogni 10mila persone. L'incidenza è simile in Europa e negli Stati Uniti, e tendenzialmente ancora più elevata nei Paesi asiatici. Le aritmie associate alla sindrome di Brugada possono esordire a qualsiasi età, anche se si manifestano più frequentemente nella fascia 25-45 anni. Secondo le stime la BrS è responsabile di almeno il 4% di tutte le morti improvvise e, tra queste, di almeno il 20% delle morti di pazienti con cuore apparentemente strutturalmente normale.
Cronaca
Esodo estivo 2024, weekend 27-28 luglio da bollino rosso su...
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La situazione sarà un po' meno critica sabato pomeriggio, contrassegnato dal bollino giallo (Traffico intenso)
![Traffico - Afp](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b772a8f8707-d8889753551e-1000/format/big/traffico_afp.jpeg)
Weekend di primo esodo estivo 2024, oggi sabato 27 luglio e domani domenica 28 luglio con milioni di italiani in partenza per le vacanze e pronti a mettersi in viaggio su strade e autostrade da Nord a Sud. In previsione dell’aumento del traffico, Anas (Gruppo FS Italiane) ha limitato la presenza dei cantieri: da oggi e fino al 3 settembre sono stati sospesi 906 cantieri, il 70% di quelli attivi in questo momento (1.278). Lungo la rete Anas per l’ultimo fine settimana di luglio è atteso traffico in costante aumento.
Il traffico nella giornata di oggi e di domani, quando è più intenso
E' previsto bollino rosso (traffico intenso con possibile criticità) nella mattinata di sabato 27 luglio, nonostante i divieti per i mezzi pesanti con portata superiore alle 7.5 t. dalle 8 alle 16, e domenica 28 luglio per tutto il giorno (i mezzi pesanti non potranno circolare dalle 7 alle 22), sia la mattina che il pomeriggio. La situazione sarà un po' meno critica sabato pomeriggio, contrassegnato dal bollino giallo (Traffico intenso).
Le strade più trafficate
Gli itinerari interessati sono, in direzione sud, le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.
L’intensificazione della circolazione potrà riguardare i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la strada statale 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto).
Al nord i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia-Romagna e Veneto e la SS51 di Alemagna in Veneto.
Cronaca
Covid Italia, contagi ancora in aumento: Campania,...
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Casi +53% in 7 giorni. Salgono anche i morti, 53 contro i 40 della settimana precedente (il 32% in più)
![Covid test - (Afp)](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b76275474e6-fec24f0ff302-1000/format/big/covid_test6_afp.jpeg)
Sono 13.672 i casi di Covid registrati in Italia nella settimana tra il 18 e il 24 luglio, quasi il 53% in più rispetto ai 7 giorni precedenti quando i casi erano 8.942. Salgono anche i morti, 53 contro i 40 della settimana precedente (il 32% in più). E' quanto riporta il bollettino aggiornato del ministero della Salute sull'andamento di Covid nel Paese.
Le regioni con più contagi
Sono 3 le regioni che superano quota 2mila contagi censiti: in testa la Campania con 2.492 casi, seguita dalla Lombardia con 2.453 casi, e dal Lazio con 2.178 positivi. Sopra quota mille il Veneto (1.152) e la Puglia (1.101)
Il tasso di positività a livello nazionale è pari a 13,8% - calcolato su un totale di 98.771 tamponi eseguiti (erano 79.967 la scorsa settimana) - e sale di 2,6 punti percentuali rispetto a quello dei 7 giorni precedenti (11,2%).
Sale incidenza e aumentano i ricoveri: dati ultima settimana
Cronaca
Fine vita, svolta in Toscana: sì della Asl a richiesta...
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Parere favorevole a suicidio assistito in applicazione nuova sentenza Corte costituzionale
![Manifestazione per l'eutanasia legale - (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/0277-1586fa693e86-dce3b4f9c043-1000/format/big/eutanasia_fg.jpeg)
Dopo aver negato per settimane la richiesta di morte assistita a una donna toscana di 54 anni, completamente paralizzata a causa di una sclerosi multipla progressiva, l'Ausl Toscana Nord Ovest ha comunicato il suo parere favorevole. La donna possiede tutti e 4 i requisiti previsti dalla sentenza 242/2019 (Cappato/Dj Fabo) per poter accedere legalmente al suicidio medicalmente assistito in Italia. Da oggi, se confermerà la sua volontà, potrà procedere a porre fine alle sue sofferenze. La Commissione medica dell'azienda sanitaria ora aspetta di conoscere le modalità di esecuzione e il medico scelto dalla donna, così da assicurare "il rispetto della dignità della persona", rende noto l'Associazione Luca Coscioni.
La 54enne aveva inviato la richiesta di verifica delle sue condizioni il 20 marzo e, a causa del diniego opposto, aveva diffidato l'azienda sanitaria, il successivo 29 giugno, alla revisione della relazione finale con particolare riferimento alla sussistenza del requisito del trattamento di sostegno vitale, essendo totalmente dipendente dall'assistenza di terze persone e avendo, legittimamente e consapevolmente, rifiutato la nutrizione artificiale.
La recente sentenza della Corte costituzionale
La revisione del parere della Asl, inizialmente negativo, è avvenuta alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale 135 del 2024, che ha esteso l'interpretazione del concetto di "trattamento di sostegno vitale". L'azienda sanitaria, infatti, fino a questo momento, non riconosceva la presenza di questo requisito, in quanto equiparava il rifiuto della nutrizione artificiale (Peg) all'assenza del "trattamento di sostegno vitale". Nella nuova sentenza, però, i giudici costituzionali hanno chiarito che "non vi può essere distinzione tra la situazione del paziente già sottoposto a trattamenti di sostegno vitale, di cui può chiedere l'interruzione, e quella del paziente che non vi è ancora sottoposto, ma ha ormai necessità di tali trattamenti per sostenere le sue funzioni vitali".
"E' la prima applicazione diretta della sentenza numero 135 della Corte costituzionale che interpreta in modo estensivo e non discriminatorio il requisito del trattamento di sostegno vitale indicato nella sentenza 242 sul caso Cappato-Antoniani - dichiara Filomena Gallo, segretaria nazionale dell'Associazione Coscioni, difensore e coordinatrice del collegio legale della 54enne - La signora, dopo mesi di attesa e sofferenze, con il rischio di morire in modo atroce per soffocamento anche solo bevendo, potrà decidere con il medico di fiducia quando procedere, comunicando all'azienda sanitaria tempi e modalità di autosomministrazione del farmaco al fine di ricevere assistenza e quanto necessario. Le decisioni della Consulta, che hanno valore di legge, colmano il vuoto in materia dettando le procedure da seguire per chi vuole procedere con il suicidio medicalmente assistito. Il Parlamento ora dovrà adeguare i testi dei disegni di legge su cui sono iniziate le audizioni perché risultano non conformi al giudicato costituzionale alla luce delle motivazioni della Corte secondo cui un intervento organico del legislatore in materia dovrà rispettare i principi affermati nella sentenza n. 135 del 2024 e nelle precedenti decisioni sul caso Cappato-Antoniani (ordinanza n. 207 del 2018, sentenza n. 242 del 2019)".