Lavoro
Credito, Izzo (Ga.Fi): “Con boom tassi di interesse...
Credito, Izzo (Ga.Fi): “Con boom tassi di interesse meno domande ma Confidi centrali per aiutare le micro imprese’
Il direttore generale: "Con nuova disciplina Fondo di garanzia per le pmi più vantaggi per le imprese rivolgendosi ai Confidi"
"Noi vogliamo continuare a far il nostro tradizionale mestiere di garanti per consentire alle imprese di superare l’attuale fase di un evidente credit crunch. In particolar modo le microimprese, pur avendo maggiori necessità di liquidità, tra il 2022 e il 2023 hanno diminuito il numero di domande di credito per effetto dell’aumento dei tassi di interesse e per criteri di valutazione molto più selettivi. Ga.Fi, intende giocare un ruolo inclusivo e determinante per dare una mano, importante, alle imprese più piccole che, ricordiamolo, rappresentano la spina dorsale del sistema imprenditoriale italiano. Ciò attraverso una garanzia riconosciuta e accreditata che conferisca maggiori vantaggi sia per le imprese che per le banche". Così, con Adnkronos/Labitalia, Michele Izzo, direttore generale di Garanzia Fidi Scpa (Ga.fi), Confidi autorizzato, racconta le misure messe in campo da Ga.fi per sostenere le imprese nell’accesso al credito, in una fase di congiuntura economica difficile. Garanzia Fidi Scpa (GA.FI.), Confidi presieduto da Rosario Caputo, è un intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia ai sensi dell’art. 106 del nuovo Testo unico bancario, conta circa 4.000 aziende associate ed oggi si configura tra i principali organismi di garanzia del Paese e sicuramente tra i più strutturati del Mezzogiorno.
E' da ricordare che dal 1° gennaio 2024 è entrata in vigore la nuova disciplina del Fondo di garanzia per le pmi, basata sulla riforma contenuta nel Decreto Anticipi (DL 145/2023), con validità di dodici mesi. Le nuove disposizioni hanno l’obiettivo di avviare la 'transizione' dai regimi straordinari del periodo pandemico verso una graduale normalità. Una riforma che sembra restituire ai Confidi un ruolo centrale nell’accesso al credito, in particolar modo per le startup e le pmi.
E secondo Izzo oggi, dopo la riforma, una pmi dovrebbe rivolgersi a Ga.Fi. per l’accesso al credito "perché per le operazioni liquidità ottiene molti più vantaggi sia in termini di copertura del rischio che di servizio per l’accesso ai benefici del Fondo di Garanzia".
"Credo che con la riforma -insiste Izzo- si aprano nuovi scenari per Ga.fi che continuerà a garantire le operazioni di finanziamento al 80% rispetto al 55% e 60% previsti per la garanzia diretta richiesta dalle banche. Insomma, vogliamo essere complementari al sistema bancario e sviluppare sinergie da mettere al servizio delle imprese".
Per Izzo Ga.Fi è centrale anche nel rapporto con le banche. "La nostra garanzia, pari all’80% controgarantita al 100% a favore delle pmi, consentirà alle banche non solo una maggiore cauzione ma anche un considerevole minor assorbimento di capitale, in quanto gli accantonamenti saranno effettuati solo sul rischio residuo del 20% e non sul 40% o 45%", sottolinea. "Inoltre, Ga.fi -prosegue- si farà carico di tutti gli adempimenti previsti per ottenere la garanzia statale, esaltando la sinergia tra risorse pubbliche e private e consentendo alle banche di ridurre il personale impiegato a tale attività. Per questo, Ga.Fi. continuerà a rilasciare, sempre e su tutte le forme tecniche, una garanzia dell’80% in modo da trasferire all’impresa il massimo beneficio possibile e alla banca una più alta copertura".
E anche per le operazioni a 'importo ridotto' sono previsti vantaggi rispetto alla garanzia pubblica. "Innanzitutto, Ga.Fi. rilascerà la propria garanzia sull’importo massimo di 80.000 euro rispetto all’importo di 40.000 euro previsto per la garanzia diretta, quindi il doppio e con l’ulteriore vantaggio di poter beneficiare di un iter semplificato e rapido. Inoltre, è opportuno segnalare che per le operazioni di 'importo ridotto' possono rivolgersi a Ga.Fi. anche tutte quelle imprese inserite nella “Fascia 5” del modello di rating e che, per questo motivo, non possono accedere alla garanzia pubblica", aggiunge ancora Izzo.
E sul sostegno alle startup Izzo chiarisce che Ga.Fi "è sempre stata molto attenta e sensibile, accompagnandole e contribuendo alla loro crescita. A favore delle startup, Ga.Fi. rilascia la garanzia dell’80% su tutte le operazioni finanziarie e non soltanto sugli investimenti, come previsto per la garanzia pubblica, senza previsione di versamento di mezzi propri pari al 25% e con una procedura estremamente semplice e veloce, facendosi inoltre carico di elaborare un business plan coerente con gli sviluppi dell’Impresa".
Cosa deve fare una startup o una pmi per accedere al fondo tramite un Confidi? "Semplicemente -spiega- affidarsi ai nostri competenti collaboratori. Ga.Fi. si fa carico di tutta la gestione delle pratiche presentate al FdG, ovvero compilazione della modulistica, fase di ammissione, verifica Pmi e plafond disponibile, controlli documentali ed aspetti relativi all’eventuale procedura di attivazione, garantendo tempi ridotti, un monitoraggio attento e un affiancamento costante alle imprese", aggiunge.
Per i costi Izzo sottolinea che "anche in questo caso abbiamo previsto particolari condizioni economiche che si riducono per quest’anno di oltre il 50% rispetto all’operatività ordinaria, pur in presenza di un livello di rischio raddoppiato rispetto allo scorso anno, che vuol dire per noi maggiori costi per accantonamenti. Ma di contro però assicuriamo oneri bancari certi e trasparenti, notevolmente ridotti in funzione di specifici accordi con le banche che sono certamente più convenienti di quelli che l’Impresa otterrebbe singolarmente. Senza trascurare che il nostro ruolo, oltre alle tradizionali garanzie, è tanto altro e vogliamo riprendere quel rapporto di vicinanza e prossimità con le Imprese per accompagnarle nei loro programmi di crescita e di investimento attraverso consulenza, servizi, credito, cauzioni, finanzia agevolata", conclude.
Lavoro
Maggio, Confsal: “Più dignità, sicurezza, equità e...
"Presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità"’
“È necessario varare un piano straordinario per la sicurezza sui luoghi lavoro affinché il lavoro sia un progetto di vita e non di morte. C’è bisogno di fare scelte coraggiose e dare attuazione alle proposte Confsal che compongono il decalogo della sicurezza per la prevenzione partecipata”. Così Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale della Confsal-Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori, in occasione della settima edizione della ‘Giornata del Lavoro’ che si è tenuta stamattina a Napoli.
Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione i temi principali della manifestazione. “L’occupazione giovanile passa attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno rendendo urgente un cambio di passo da parte delle amministrazioni dal punto di vista strutturale, procedurale e burocratico per attirare investimenti dal punto di vista sociale-legale”, ha ricordato Margiotta che ha aggiunto: “È necessario creare un fronte comune, affinché i nostri giovani non abbandonino i loro territori e anche le strade della legalità”.
Strettamente legato al tema dello sviluppo occupazionale è quello della formazione - e in particolare del sistema della formazione professionale - che deve essere rivisto ed aggiornato poiché, come ha evidenziato il segretario Confsal “Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”.
Focus anche sull’equità retributiva. “Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario, dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha osservato Margiotta.
“Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili. Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società, sorda e insensibile, trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione”, ha aggiunto.
Margiotta ha poi colto l’occasione per ribadire l'impegno di Confsal per le pari opportunità: “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”, ha sottolineato il segretario. Un pensiero, infine, al tema della pace: “In questo dilagare di scenari di guerra in tanti parti del mondo occorre ascoltare l’invito del Papa che a parlare non siano più le armi ma la diplomazia e i negoziati affinché si possa di nuovo ascoltare la parola Pace”, ha concluso.
Lavoro
1 maggio, Margiotta (Confsal): “Occupazione,...
Così il segretario generale di Confsal aprendo la giornata del lavoro di Confsal in piazza del Plebiscito a Napoli
"Nel contesto attuale, aggravato dalle frequenti morti sul lavoro, dalla disparità retributiva e da una occupazione giovanile che fatica a decollare, il primo maggio assume un valore ancor più denso di significato”. Lo ha dichiarato il segretario generale di Confsal Angelo Raffaele Margiotta, aprendo la giornata del lavoro di Confsal in piazza del Plebiscito a Napoli.
"Da questa piazza e da tutte le piazze delle Regioni d’Italia - ha continuato Margiotta - rivendichiamo con forza il valore e la dignità del lavoro pubblico e privato ribadendo le priorità fondamentali: occupazione giovanile attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno; equità retributiva, un piano straordinario per la sicurezza nei luoghi di lavoro".
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Inps: Valeria Vittimberga direttore generale, al via nuovo...
La Dg sarà a capo di una macchina complessa, pilastro del welfare del Paese
Con la nomina di Valeria Vittimberga a direttore generale prende il via definitivamente il nuovo corso dell’Inps presieduto da Gabriele Fava. Valeria Vittimberga, già direttore centrale risorse strumentali e centrale acquisti, fonda le basi della sua azione manageriale su un solido curriculum di studi e su una lunga carriera nei ruoli dirigenziali. La Dg sarà a capo di una macchina complessa, pilastro del welfare del Paese, chiamata ad alimentare e sostenere una rete di protezione sociale fatta di più di 400 prestazioni erogate a 42milioni di cittadini-utenti. Questa nomina avviene in un momento importante, in una fase di ricambio generazionale dell'Istituto e di definizione di nuovi equilibri tra il centro e il territorio. E' quanto annuncia una nota dell'Inps.
“L’Inps è attivamente ingaggiato nell'attuazione del Pnrr ed è protagonista della digitalizzazione della Pa. In questo senso, tra gli indirizzi del mio mandato -ha affermato Valeria Vittimberga- ci saranno la trasparenza e il rigore morale come riferimento di una rinnovata azione amministrativa. Per ampliare ancor più il suo ruolo di presidio di legalità, l’Inps dovrà presentarsi come una casa di vetro, dove proprio la trasparenza nei confronti dei cittadini, degli stakeholder e dell’ecosistema comunicativo non deve essere solo uno slogan o un dettato normativo, ma una prassi interiorizzata”.
Commentando la nomina il presidente Gabriele Fava ha affermato: “La tempestività della decisione tra l’insediamento del nuovo Cda, la proposta del nome del nuovo Direttore generale e l'effettiva nomina rappresenta un segnale forte che vogliamo dare al Paese e di cui ringrazio il ministro Elvira Calderone e il Governo tutto. Ringrazio, inoltre, Antonio Pone (dg facente funzioni) e tutti i dirigenti e funzionari che con spirito di servizio hanno guidato questa delicata fase di passaggio. Con il nuovo assetto organizzativo prende il via quel progetto di Inps su cui il Parlamento mi ha dato fiducia e che ha l’obiettivo di supportare l'evoluzione del nostro sistema di welfare da difensivo a generativo, puntando sulla effettiva centralità delle persone, che sarà connotato da concretezza, efficienza e semplificazione su obiettivi definiti”.