Cronaca
Al via l’Archivio nazionale dei numeri civici delle...
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Studenti pro Palestina, Viminale: “Particolare...
E' quanto si è deciso nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica
Particolare attenzione a impedire che persone estranee al mondo universitario possano infiltrarsi nelle manifestazioni al solo scopo di strumentalizzare il dissenso, alimentando forme di violenza che, per loro natura, sono incompatibili con la libera manifestazione del pensiero. E' quanto stabilito nel corso del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è svolto questo pomeriggio al Viminale, presieduto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alla presenza del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Al vertice hanno partecipato il vicepresidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, Francesco Bonini, i vertici delle Forze di polizia e delle agenzie di informazione e sicurezza.
È stato effettuato un attento monitoraggio delle numerose manifestazioni che, dopo la crisi in Medio Oriente, stanno interessando gli atenei italiani, e nel corso delle quali solo in un numero limitato di casi si sono registrate criticità. Durante l’incontro è stata evidenziata anche la proficua collaborazione tra rettori e rappresentanti delle forze dell’ordine, grazie alla quale è stato possibile limitare le tensioni. Anche alla luce di quanto finora emerso, è stata inoltre condivisa la necessità di proseguire con le efficaci attività di mediazione da parte dei responsabili delle università e delle forze di polizia per prevenire ripercussioni sull’ordine pubblico.
Cronaca
Caso Iovino, Fedez indagato per rissa e lesioni
La decisione della procura di Milano, il fascicolo riguarda il personal trainer aggredito nella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso dopo una lite in discoteca. Da quanto si apprende i denunciati sarebbero cinque o sei, alcuni non ancora identificati
La procura di Milano ha iscritto Fedez, all'anagrafe Federico Lucia, per rissa, lesioni e percosse in concorso, nel fascicolo che riguarda l'episodio che avrebbe visto come vittima il personal trainer Cristiano Iovino, aggredito nella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso davanti alla sua abitazione, dopo una lite in una discoteca in zona corso Como. I motivi della rissa, che avrebbero coinvolto il cantante e marito dell'influencer Chiara Ferragni, non sono ancora chiari. Da quanto si apprende i denunciati sarebbero 5-6, alcuni non ancora identificati.
Fedez: "Io non c'ero, dalla telecamera non si vede niente"
"Io non c'ero. E dalla telecamera non si vede niente", aveva detto Fedez soltanto ieri a La Stampa online, prima di intervenire al Salone del Libro di Torino, in merito al caso del pestaggio del personal trainer.
"Si parla di 9 persone che hanno massacrato una persona, tutti ultras del Milan", si leggeva nella ricostruzione del cantante pubblicata sul sito del quotidiano torinese. "La persona viene aggredita, arriva l’ambulanza ma non viene portata in ospedale. Tutti parlano di un massacro, ma se questa persona non è stata portata in ospedale non c’è un referto medico e non ha denunciato, di cosa stiamo a parlare? Oltretutto poco dopo è andato a ballare a Ibiza … Se non ci fosse il mio nome in mezzo non ci sarebbe la notizia", ha concluso.
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Malattie rare, ematologa Biasoli: “Attività fisica...
"Movimento e sostegno muscolo scheletrico armonizzato aiutano tutti, in particolare le persone con emofilia"
"Oggi abbiamo delle armi in più contro l'emofilia. Si è capito ormai che il movimento, una buona muscolatura, un sostegno muscolo scheletrico armonizzato sono di supporto a tutta la popolazione, ma in particolar modo alle persone con emofilia". Lo ha detto Chiara Biasoli, responsabile del Centro emofilia della Romagna presso l'azienda Romagna a Cesena e membro Associazione italiana centri emofilia - Aice, in occasione della presentazione, oggi a Milano, del progetto 'Atleti con la A' lanciato da Sobi Italia: un percorso che apre le porte dell'atletica leggera alle persone con emofilia dai 12 ai 35 anni attraverso un campus itinerante che farà tappa in tre città italiane.
L'emofilia è una malattia rara di origine genetica legata alla coagulazione del sangue. "Ogni persona ha la sua storia personale e ognuno risponde in maniera diversa ai farmaci e agli eventi traumatici - spiega l'esperta - Grazie all'innovazione terapeutica, queste persone hanno la possibilità di una terapia personalizzata che rende loro una vita il più possibile normale, che vuol dire eseguire anche solo movimenti quotidiani come potersi alzare, vestirsi o avere una famiglia e dei figli".
Rispetto al passato il tempo di vita delle persone con emofilia corrisponde a quello del resto della popolazione: "Quando non avevamo la possibilità del trattamento, i problemi articolari si verificavano precocemente e l'invalidità era importante - conclude Biasoli - Oggi, evitando i problemi alle articolazioni, abbiamo ridotto l’invalidità quasi a zero".