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Raid Israele su Gaza City, 33 palestinesi uccisi....
Raid Israele su Gaza City, 33 palestinesi uccisi. “Oltre 24mila morti da inizio guerra”
Raid Israele su Gaza City, 33 palestinesi uccisi. Sono "oltre 24mila morti da inizio guerra"
E' di almeno un morto e molti altri feriti il nuovo bilancio che arriva da Ra'anana, nel centro di Israele, dove un'auto si è scagliata alcune persone e almeno un'altra sarebbe stata accoltellata. Secondo il Times of Israel c'è una vittima nell'attacco: si chiamava Edna Bluestein e aveva 79 anni. La donna viveva nella città situata nella parte centrale dello Stato ebraico.
Tra i 17 feriti una donna di 70 anni, in condizioni critiche, mentre un uomo di 32 anni è grave. Lo riferisce il servizio di ambulanze di Magen David Adom, mentre la polizia ha detto che sta indagando sull'accaduto e di non aver ancora stabilito se si sia trattato di un attacco terroristico. Queste le ultime news di oggi, lunedì 15 gennaio 2024, sulla guerra Israele-Hamas.
Il sindaco di Raanana, Chaim Broyde, invita la popolazione a restare nelle proprie abitazioni mentre le autorità indagano. "Chiedo ai residenti e ai ragazzi delle scuole di non andare in giro per le strade e di aspettare finché non si avrà un quadro chiaro", ha detto Broyde a Channel 12 news.
Hamas: "Risposta naturale a massacri Israele"
"Una risposta naturale ai massacri dell'occupazione e alla sua continua aggressione contro il nostro popolo palestinese". E' così che, riporta la Cnn, Hamas plaude dopo le notizie arrivate dalla città israeliana di Ra'anana dove almeno una persona è morta e altre 17 sono rimaste ferite in quelli che la stampa israeliana descrive come "attacchi terroristici" che hanno portato all'arresto di due palestinesi della zona di Hebron. L'emittente americana sottolinea come non ci sia una rivendicazione diretta di responsabilità da parte di Hamas, mentre secondo il Jerusalem Post il gruppo ha rivendicato gli attacchi.
Usa: "Abominevole attacco a Raanana"
"Condanniamo l'abominevole attacco terroristico a Ra'anana che ha ucciso un israeliano e ferito altri e inviamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime". Lo ha dichiarato sul social X il portavoce del Dipartimento di Stato, Matt Miller, commentando quanto accaduto in Israele.
Raid Israele nel sud del Libano
Le Forze di difesa israeliane (Idf) stasera hanno colpito obiettivi nel Libano meridionale. Lo ha riferito il Jerusalem Post, citando i media locali.
Raid Idf a Gaza City, 33 palestinesi uccisi
Un raid delle forze israeliane nel nord di Gaza City effettuato stamattina presto ha ucciso almeno 33 persone e ne ha ferite decine. Lo riferisce al Jazeera. Nel nord di Gaza, secondo l’Onu, le cure mediche sono estremamente limitate, poiché nella zona non ci sono più ospedali pienamente funzionanti.
Un totale di 24.100 palestinesi sono stati uccisi e 60.834 feriti dall'inizio del conflitto a Gaza, ha dichiarato il ministero della Sanità della Striscia, aggiungendo che circa 132 palestinesi sono stati uccisi e 252 feriti nelle ultime 24 ore.
Le Idf hanno inoltre fatto irruzione in un centro di comando di Hamas e distrutto un deposito di armi a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza secondo le ultime news di oggi lunedì 15 gennaio sulla guerra Israele-Hamas. Le truppe hanno sequestrato fucili d'assalto, pistole, granate, giochi di ruolo e attrezzature subacquee appartenenti alle forze navali di Hamas, si legge in una nota dell'Idf.
Altri due depositi di armi sono stati distrutti dall'Idf a Khan Younis e altri depositi di armi sono stati trovati in vari edifici, inclusa la casa di un agente di Hamas.
Missile Houthi contro nave Usa nel Mar Rosso, abbattuto
Gli Houthi hanno lanciato un missile da crociera contro un cacciatorpediniere americano nel Mar Rosso meridionale, abbattendolo. Lo ha riferito il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) con un comunicato su X, spiegando che il missile è stato abbattuto vicino alla città portuale di Hodeidah, nello Yemen. Non si registrano vittime o danni.
Il portavoce degli Houthi Mohammed Abdulsalam ha descritto l'azione degli aerei ''nemici'' come una palese violazione della sovranità nazionale dello Yemen.
Houthi: "Yemen diventerà cimitero degli Usa, pronti a guerra diretta e totale"
Lo Yemen si trasformerà in un ''cimitero'' per gli americani, con gli Houthi pronti a ''entrare in una guerra diretta e totale'' contro glli Stati Uniti. Lo ha dichiarato Ali al-Qahoum, dell'ufficio politico dei miliziani sciiti Houthi, nel corso di una intervista all'agenzia di stampa iraniana Irna. ''Diciamo agli americani che le vostre azioni contro lo Yemen saranno sconfitte e che vi affronteremo con tutta la nostra forza. Dopo questa aggressione, lo Yemen si trasformerà nel cimitero degli americani, che lasceranno la regione umiliati'', ha affermato al-Qahoum.
Dopo i raid aerei condotti da Stati Uniti e Gran Bretagna contro obiettivi Houthi, gli americani e i loro alleati dovrebbero aspettarsi ''colpi strategici e una risposta più dolorosa''. Il popolo yemenita e i suoi leader sono ''completamente preparati a entrare in una guerra diretta e totale con il Grande Satana per difendere la Palestina'', riferendosi agli Stati Uniti.
Nave colpita da missile in zona controllata da Houthi
E una nave è stata colpita da un missile al largo di un'area dello Yemen controllata dagli Houthi. Lo ha riferito sul social X l'agenzia per le operazioni commerciali marittime del Regno Unito (Ukmto), segnalando che l'"attacco" è avvenuto al largo della città portuale di Aden.
Le forze degli Houthi avrebbero preso di mira nel Mar Rosso una nave diretta in Israele, ha sottolineato una fonte militare yemenita ad al-Jazeera. Secondo la fonte militare, l'attacco è stato lanciato dopo che la nave ha respinto gli avvertimenti che le erano stati rivolti.
Esteri
Ostaggi Israele, vertice domenica a Roma e nuove condizioni...
Il summit per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Parteciperanno Cia e Mossad
Vertice a Roma, domenica 28 luglio, per cercare di chiudere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e far tornare gli ostaggi israeliani a casa. E' quanto rivelano Axios e Walla, che citano fonti israeliane e americane. A partecipare saranno il direttore della Cia Bill Burns, il capo del Mossad Dedi Barnea, il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdel Rahman al-Thani e il capo dell'intelligence egiziana Abbas Kamal.
Il nuovo round di negoziati avviene in un momento cruciale, sottolinea Axios, ricordando che venerdì Benjamin Netanyahu ha incontrato Joe Biden che considera l'accordo fondamentale per la sua "legacy". Alle famiglie degli ostaggi ha infatti ribadito che continuerà a spingere verso questo obiettivo fino alla fine del suo mandato, e queste, dopo l'incontro, a cui ha partecipato anche Bibi, si sono dette più ottimiste.
Le nuove richieste di Netanyahu
L'incontro di venerdì è stato anche l'occasione per discutere le nuove richieste, più severe, di Netanyahu: l'istituzione di un meccanismo di monitoraggio di armi e militanti dal sud al nord di Gaza e il mantenimento del controllo israeliano del confine tra Gaza e l'Egitto. Bibi si è impegnato a far avere entro due giorni una proposta aggiornata ai mediatori degli Usa, Qatar e Egitto per passarla ad Hamas. Le fonti di Axios, però, sottolineano come, anche dopo 3 ore di colloqui, Biden e i suoi consiglieri non sanno ancora se Bibi voglia veramente l'accordo o stia solo guadagnando tempo per evitare il collasso del suo governo.
Riguardo all'incontro di Roma, fonti informate spiegano che non si ritiene che vi saranno negoziati dettagliati sui punti ancora aperti, ma si concentrerà ad individuare una strategia per procedere. Negoziatori israeliani non sperano quindi che a Roma si possa arrivare a una svolta, dubitando che la pressione di Biden abbia convinto il premier ad alleggerire alcune delle sue nuove, severe richieste. "Netanyahu vuole un accordo impossibile, al momento non è disposto a muoversi e quindi potremo andare incontro a una crisi dei negoziati piuttosto che ad un accordo", conclude una fonte israeliana di Axios.
Il team negoziale israeliano dal canto suo è preoccupato che le condizioni aggiuntive recentemente aggiunte dal primo ministro israeliano all'attuale bozza di accordo siano "destinate a causare una crisi", affermano l'emittente Kan e il sito di notizie Ynet citando fonti ben informate. "Lui pensa che se indurisce le posizioni di Hamas le spezzerà, ma sta facendo una scommessa pericolosa sulle vite degli ostaggi. Non c'è più tempo", hanno detto le fonti.
Netanyahu, hanno proseguito le fonti, aveva ''creato aspettative prima del suo viaggio negli Stati Uniti in modo che potessimo migliorare la nostra posizione in seguito''. Il discorso del premier israeliano al Congresso ha deluso i parenti degli ostaggi tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza dal 7 ottobre, che speravano si impegnasse a raggiungere un accordo di cessate il fuoco per gli ostaggi.
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Israele, Netanyahu ospite a casa Trump. Il tycoon attacca...
L'ex presidente Usa: “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele. In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”
"Irrispettosa". Così Donald Trump ha definito la dichiarazione di Kamala Harris sulla guerra di Gaza prima di un incontro con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Florida per discutere del conflitto. Per la vicepresidente degli Stati Uniti e presunta candidata democratica alla presidenza è "tempo che la guerra finisca": "Non possiamo permetterci di restare insensibili di fronte alla sofferenza e non resterò in silenzio", le parole di Harris nella conferenza stampa dopo l'incontro con il primo ministro israeliano.
Cosa ha detto Trump
Il tycoon ha criticato Harris prima dell'incontro nella sua casa di Mar-a-Lago, definendo le sue osservazioni “irrispettose” e prendendola di mira su una questione che ha diviso il partito democratico si legge sul Guardian. “Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele”, ha detto Trump. “In realtà non so come una persona ebrea possa votare per lei, ma questo dipende da loro”, ha aggiunto.
Le fotografie hanno mostrato Trump che salutava calorosamente Netanyahu, che sta concludendo una visita di una settimana negli Stati Uniti. Prima dell'incontro, il premier israeliano ha dichiarato di ritenere che la pressione militare su Hamas abbia creato un “movimento” nei colloqui per il cessate il fuoco e che invierà una squadra a un prossimo round di negoziati a Roma. “Il tempo ci dirà se siamo più vicini a un accordo per il cessate il fuoco”, ha dichiarato.
L'incontro è il primo da quando Trump ha lasciato la Casa Bianca nel 2020. I due uomini hanno avuto rapporti tesi in passato dopo che Netanyahu si è congratulato con Joe Biden per la sua vittoria alle elezioni del 2020, un voto che Trump ha sostenuto, senza prove, essere stato manipolato. “Bibi avrebbe potuto rimanere in silenzio. Ha commesso un terribile errore”, aveva detto Trump all'epoca. “Che si fotta”. I due sembrano essersi riconciliati ora. “Abbiamo sempre avuto un buon rapporto”, ha detto l'ex presidente Usa ai giornalisti prima dell'incontro.
I due erano alleati politici in passato. Trump ha dato ampiamente carta bianca a Netanyahu durante il suo primo mandato. Questa settimana ha detto a Fox News che Israele dovrebbe finire la guerra e riportare indietro gli ostaggi “velocemente”. “Stanno venendo decimati da questa pubblicità, e sapete che Israele non è molto bravo nelle relazioni pubbliche”, ha detto Trump all'emittente.
Cosa ha detto Harris
Harris dal canto suo ha cercato di portare avanti la politica di sostegno a Israele dell'amministrazione Biden e al contempo di placare la crescente rabbia dei democratici per il bilancio umanitario del conflitto che ha ucciso 39.000 palestinesi. Quasi la metà dei Democratici al Congresso ha saltato il discorso di Netanyahu alla Camera dei Rappresentanti e decine di persone hanno dichiarato apertamente di volerlo boicottare a causa della guerra.
Harris ha incontrato Netanyahu giovedì alla Casa Bianca, poco dopo che il primo ministro aveva visto Joe Biden. Gli incontri separati hanno evidenziato come la presunta candidata democratica sia diventata sempre più indipendente da quando ha lanciato la sua campagna presidenziale. Allo stesso tempo, gli assistenti hanno cercato di minimizzare il potenziale di cambiamento tra Biden e Harris su Israele. “Il messaggio di Biden e di Harris al premier Netanyahu è stato lo stesso: è ora di concludere l'accordo sugli ostaggi e il cessate il fuoco”, ha scritto Phil Gordon, consigliere per la sicurezza nazionale di Harris.
Harris ha definito l'incontro “franco e costruttivo” e ha affermato che “Israele ha il diritto di difendersi e il modo in cui lo fa è importante”. Ha dichiarato che non interromperà gli aiuti militari a Israele perché “farà sempre in modo che Israele sia in grado di difendersi”. “Quello che è successo a Gaza negli ultimi nove mesi è devastante: le immagini di bambini morti e di persone disperate e affamate che fuggono per salvarsi, a volte sfollate per la seconda, terza o quarta volta. Non possiamo distogliere lo sguardo di fronte a queste tragedie. Non possiamo permetterci di diventare insensibili alla sofferenza. E io non resterò in silenzio”, ha detto.
Harris non ha detto come Netanyahu abbia risposto all'offerta dell'amministrazione Biden di un cessate il fuoco in tre parti che inizierebbe con il ritiro delle Forze di Difesa Israeliane dai centri abitati e con il rilascio di alcuni ostaggi. Non ha risposto alle domande dei giornalisti dopo le osservazioni.
“C'è stato un movimento di speranza nei colloqui per assicurare un accordo su questo accordo”, ha detto Harris. “E come ho appena detto al Primo Ministro Netanyahu, è ora di concludere questo accordo. Quindi, a tutti coloro che hanno chiesto un cessate il fuoco e a tutti coloro che desiderano la pace, vi vedo e vi sento”. Ha detto di aver espresso la sua “seria preoccupazione per l'entità delle sofferenze umane a Gaza, compresa la morte di troppi civili innocenti, e ho espresso chiaramente la mia seria preoccupazione per la terribile situazione umanitaria”.
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Trump riceve Netanyahu a Mar a Lago: “Se non vinco si...
L'ex presidente: "Non ci siamo mai stati così vicini dalla Seconda Guerra Mondiale"
Se non vinco le elezioni a novembre, si rischia una "Terza Guerra Mondiale" in Medio Oriente. Lo ha detto Donald Trump accogliendo oggi, 26 luglio, a Mar a Lago il premier israeliano Benjamin Netanyahu e la moglie Sarah.
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha salutato calorosamente il leader israeliano e la moglie sulla soglia della sua residenza, con baci e strette di mano prima di posare dicendo ''facciamoci una bella foto'' insieme ai due ospiti. "Che onore. Entrate, entrate", ha detto Trump a Netanyahu e alla moglie. "Ci sei mancato", ha commentato Sara Netanyahu, mentre Trump ha parlato della "cena più bella che abbia mai fatto", forse riferendosi a un precedente incontro mentre lui era alla Casa Bianca.
Trump e Netanyahu hanno poi guardato la foto di uno dei bambini Bibas, rapiti dal kibbutz Nir Oz il 7 ottobre da Hamas, su richiesta del loro nonno Eliyahu Bibas. "Ci occuperemo di questo", ha commentato Trump.
"Se vinciamo, sarà semplice, tutto funzionerà e sarà molto veloce - ha quindi affermato l'ex presidente ai giornalisti all'inizio dell'intervento - se non vinciamo, finiremo per avere grandi guerre in Medio Oriente forse una Terza Guerra Mondiale".
"Siamo più vicini ad una Terza Guerra Mondiale oggi di ogni altro momento dopo la Seconda Guerra Mondiale, non lo siamo mai stati così vicini, perché abbiamo persone incompetenti che guidano il nostro Paese", ha detto ancora Trump. Quindi ha aggiunto: "Non so come un ebreo possa votare" per Kamala Harris. "Non sono stati molto gentili nei confronti di Israele".
Riguardo poi alla sua relazione con Netanyahu, che sarebbe stata abbastanza fredda negli ultimi anni, il tycoon ha detto "nessun presidente ha fatto quello che ho fatto io per Israele". Lo ha affermato l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrando il primo ministro israeliano Benjamin 'Bibi' Netanyahu e sua moglie Sarah nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida. "Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e se non l'ho avuto, ho un'arma segreta. Sai qual è? Sarah", ha aggiunto Trump appoggiando le mani sulle spalle della moglie di Netanyahu. "Ho Sarah. Finché avrò Sarah, questo è tutto ciò che conta", ha continuato Trump. E infine ha affermato che "non è una situazione accettabile" quella degli ostaggi ancora in mano ad Hamas: "Devono essere riconsegnati immediatamente".
Netanyahu: "Spero troveremo accordo, manderò delegazione a Roma"
"Spero che troveremo un accordo" sulla Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi, "il tempo ce lo dirà", ha dichiarato il primo ministro israeliano durante l'incontro con Trump al quale ha confermato che invierà un team a Roma all'inizio per colloqui sull'accordo sugli ostaggi.
"Siamo certamente ansiosi di avere un accordo e ci stiamo lavorando. C'è stato qualche movimento dopo la nostra pressione militare. Spero che ci saranno sufficienti movimenti per concludere un accordo", ha detto Netanyahu.