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Israele-Hamas, rischio escalation guerra dopo morte Arouri: incognita Hezbollah
Il gruppo guidato da Hassan Nasrallah ha già detto che il crimine non resterà impunito. E l'Iran ha fatto sapere che conseguenze ci saranno
Il governo libanese sta chiedendo a Hezbollah di non rispondere, all'uccisione nella periferia sud di Beirut del numero due di Hamas Saleh al-Arouri da parte di Israele. E lo fa perché teme, come ha detto il suo ministro degli Esteri Abdallah Bou Habib, di essere trascinato in una guerra regionale che rischia solo di destabilizzare ulteriormente una situazione già molto tesa. Ma il gruppo guidato da Hassan Nasrallah ha già detto che il crimine non resterà impunito. E l'Iran, che di Hezbollah è il sostenitore numero uno, ha fatto sapere che conseguenze ci saranno.
Hamas, Hezbollah e Iran: la reazione all'uccisione di Aroouri
Se il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha condannato il ''crimine dell'uccisione di uno dei più importanti combattenti della resistenza palestinese'', il suo ministro della Difesa Mohammad-Reza Gharaei Ashtiani ha contestato agli Stati Uniti un ruolo nell'attacco. E il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha parlato di ''minaccia alla pace e alla sicurezza'' per le ''attività dannose della macchina terroristica'' di Israele.
Anche il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh ha sottolineato che il gruppo ''non sarà mai sconfitto'' e anzi ''esce rafforzato nella sua determinazione e tenacia'' dall'uccisione di al-Arouri. Per sapere cosa accadrà davvero bisognerà aspettare i prossimi giorni, se non già le prossime ore quando è atteso un discorso di Nasrallah. Ad agosto il leader di Hezbollah aveva minacciato una ''forte reazione a qualsiasi omicidio in territorio libanese di libanesi, iraniani o palestinesi''. Ora, secondo l'analista Amal Saad, il gruppo sciita sta ragionando su una ''risposta calibrata''.
Israele si dice pronto a qualsiasi scenario ma evita rivendicazione
Intanto ''siamo pronti a qualsiasi scenario'' e le forze israeliane sono "a un livello di prontezza molto alto sia in difesa sia in attacco", ha dichiarato il portavoce militare delle Forze di difesa israeliane (Idf), Daniel Hagari, anche se Israele non ha ancora rivendicato ufficialmente la responsibilità dell'azione. E non lo sta facendo proprio per dare a Hezbollah un margine di manovra nella risposta. Comunque sia le accuse di Hamas, Hezbollah e Iran vanno tutte nella direzione di Tel Aviv e Washington. Anche un funzionario del Pentagono, parlando a condizione di anonimato al Washington Post, ha affermato che le Idf sono responsabili del raid che ha colpito Arouri. Una fonte di Hezbollah citata sempre dal Washington Post ha spiegato che l'uccisione di al-Arouri è avvenuta con l'utilizzo di un drone con tre razzi.
L'analista israeliano ed ex consigliere di Benjamin Netanyahu, Aviv Bushinsky, ha definito l'uccisione di Arouri "l'assassinio più grande in oltre un decennio'' e ha detto che ''ovviamente'' Israele ne è responsabile. Anche perché eliminare la leadership di Hamas è ''uno degli obiettivi fondamentali della guerra'' ed è ''il minimo che il popolo di Israele si aspetta che ottenga'' il suo primo ministro. Analisti citati dal Guardian sostengono che le conseguenze degli omicidi sono spesso molto imprevedibili. La morte di un leader potrebbe costringere un gruppo a cambiare strategia o addirittura a rinunciare alla violenza, ma potrebbe anche portare all'ascesa di un altro leader, ancora più intransigente. E l'uccisione di Arouri potrebbe portare Israele a dover combattere una guerra su due fronti, scenario che in precedenza aveva cercato di evitare.
L'uccisione di al-Arouri, comunque, è anche un elemento di ''imbarazzo'' per Hezbollah, dato che il numero due di Hamas era considerato un ''ospite personale'' di Nasrallah a Beirut, come spiega l'ex funzionario dell'intelligence israeliana e analista regionale Avi Melamed. Inoltre, data l'importanza del ruolo di Arouri, la sua morte potrebbe ''a breve termine avere conseguenze significative per le operazioni in corso dell'organizzazione'' di Hamas. ''Ma alla fin fine sappiamo che nessuno è insostituibile'', ha aggiunto Melamed.
Quella che però sembra finire è ''l'era Arouri'', scrive il Jerusalem Post. Perché lui era ''l'incarnazione vivente dei privilegi terroristici di Hamas'' e la sua capacità di muoversi con facilità nella regione era ''un esempio di come il gruppo operasse apertamente''. Negli anni, infatti, Hamas ha sfruttato la regione con il sostegno finanziario dell'Iran. E proprio Arouri era una parte fondamentale di quella macchina, tanto che è riuscito anche a creare reti in Turchia e, più recentemente, a Beirut per aumentare le minacce a Israele.
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Usyk batte Fury, è il super campione dei pesi massimi
L'ucraino si impone ai punti
Oleksandr Usyk è il super campione dei pesi massimi. L'ucraino, 36 anni, batte ai punti l'inglese Tyson Fury a Riad, in Arabia Saudita, con un verdetto non unanime. Due giudici assegnano la vittoria a Usyk (115-112 e 114-113), un cartellino per Fury (114-113).
Usyk, detentore della cintura di campione Ibf, Wba e Wbo, strappa al rivale la corone Wbc al termine di un match estremamente equilibrato e di altissimo livello. Usyk, alla 25esima vittoria in una carriera perfetta, impone la prima sconfitta della carriera a Fury, che ora ha un record di 34-1-1.
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Usyk batte Fury, è il super campione dei pesi massimi
L'ucraino si impone ai punti. Il rematch a ottobre è una certezza
Oleksandr Usyk è il super campione dei pesi massimi. L'ucraino, 36 anni, batte ai punti il 35enne inglese Tyson Fury a Riad, in Arabia Saudita, con un verdetto non unanime. Due giudici assegnano la vittoria a Usyk (115-112 e 114-113), un cartellino per Fury (114-113).
Usyk, detentore della cintura di campione Ibf, Wba e Wbo, strappa al rivale la corone Wbc al termine di un match estremamente equilibrato e di altissimo livello. L'ucraino detiene i 4 titoli: negli ultimi 25 anni non era mai successo nella categoria dei pesi massimi. Usyk, alla 25esima vittoria in una carriera perfetta, impone la prima sconfitta a Fury, che ora ha un record di 34-1-1.
"Grazie al mio paese, l'Ucraina", le parole del vincitore sul ring. "Grazie al mio team, è una grande opportunità per me, per la mia famiglia, per il mio paese. E' un momento splendido, un gran giorno. Sono pronto per un rematch", dice Usyk.
Fury non nasconde la delusione per il verdetto e si prepara alla rivincita in autunno. "Penso di aver vinto il match -dice l'inglese-. Ora torniamo dalle nostre famiglie e ci incontriamo di nuovo a ottobre. Ci riposiamo e di sicuro ci rivediamo a ottobre. Pensav di aver vinto, ma non starò qui a piagnucolare e a cercare scuse", dice il pugile di Manchester.
Sport
Giro d’Italia, oggi quindicesima tappa: orario, dove...
Tappone alpino, Pogacar può dare il colpo di grazia ai rivali
Il Giro d'Italia propone oggi la 15esima tappa, la Manerba del Garda-Livigno (Mottolino) di 220 km. La frazione del 19 maggio 2024 all'insegna delle salite è destinata a dare una nuova spallata alla classifica generale. La maglia rosa Tadej Pogacar, dopo il secondo posto nella crono vinta ieri da Filippo Ganna, può assestare un colpo quasi definitivo alla concorrenza.
Il percorso
Il gruppo affronta oggi ben 5 Gran premi della montagna in una giornata che parte dai 138 metri sul livello del mare a Manerba del Garda e arriva ai 2385 di Livigno. Il gruppo si potrà scaldare già dopo 37 km, quando salirà sul Lodrino, un GPM di terza categoria che fa da prologo all'attacco di Colle San Zeno: un'ascesa di quasi 14 km con pendenze tra il 6,6% e il 14%.
Bisogna gestire 17 km di discesa prima dell'avvicinamento al Mortirolo, GMP di prima categoria: dal km 140 si sale per 12,6 km, con l'asfalto che raggiunge pendenze del 16%. Quindi, dal km 167 inizia la durissima porzione finale della tappa. Corridori alla prova nei 15 km di salita che portano al Passo di Foscagno, un altro GPM di prima categoria destinato a fare selezione a soli 9 km dal traguardo. L'arrivo, a Livigno con l'ultimo GPM di categoria 1, è al culmine dell'ultima ascesa spaccagambe: 4,7% con pendenze fino al 19%.
La tappa in tv e streaming
La quindicesima tappa del Giro d'Italia sarà trasmessa in diretta in tv in chiaro e in streaming. La Rai racconterà la giornata della seconda tappa in chiaro ogni giorno di gara. La giornata televisiva comincerà con un'ora di 'Giro Mattina' su Rai Sport HD, che proporrà poi 'Prima diretta' per seguire il momento della partenza della tappa, in programma oggi alle 10.40. L'arrivo è atteso tra le 16.30 e le 17.
Per la parte clou della programmazione il palinsesto della Corsa Rosa si trasferisce su Rai 2, con 'Giro in Diretta' e 'Giro all’Arrivo'. Subito a ruota, le tradizionali analisi del dopo gara del Processo alla Tappa. Il Giro può essere visto anche su Eurosport 1 HD e in streaming su Rai Play, discovery+, Sky Go, NOW e DAZN.