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Cronaca
Incidente Urbino, Balzanelli (Sis118): “Governo...
Incidente Urbino, Balzanelli (Sis118): “Governo ascolti noi salvavita dimenticati”
Nuovo appello: "Ci venga riconosciuta indennità di rischio ambientale e di morte. Oggi piangiamo altri operatori morti, urge riforma che potenzi il sistema e corregga fenomeni come le barellopoli che bloccano le flotte"
![(Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/0288-19c56cff015d-5eae91da02b8-1000/format/big/ambulanza_fg_1811.jpeg)
Lo scontro mortale che si è verificato ieri a Urbino, tra un'ambulanza e un pullman con a bordo bambini (rimasti illesi), è "un evento distruttivo, per tutti noi. Vediamo morire in servizio un intero equipaggio del sistema di emergenza territoriale e anche il paziente che stavano trasportando. Una morte terribile, se pensiamo che l'evento traumatico dell'incidente si è combinato con il fatto che il mezzo è andato a fuoco. Siamo profondamente scossi". Sono parole amare quelle con cui Mario Balzanelli, presidente nazionale della Sis118 (Società italiana sistema 118) commenta all'Adnkronos Salute il tragico incidente in cui hanno perso la vita un'infermiera, un autista soccorritore e un medico, insieme al paziente 85enne che veniva trasportato nell'ambulanza. "Ancora una strage dei 'salvavita' dimenticati", tuona.
Quanto accaduto "richiama l'attenzione sulla necessità di considerare il rischio oggettivo a cui vanno incontro gli operatori del 118, a cui noi andiamo incontro", dice Balzanelli che nel momento in cui parla è in viaggio proprio a bordo di un'auto medica. "Andando ad alta velocità per fare presto, per arrivare prima e salvare una vita in più - spiega - noi siamo oggettivamente esposti a un rischio ambientale e a rischi anche mortali, come dimostra in tutta la sua drammaticità l'incidente di ieri. Tutto questo deve essere riconosciuto sul piano di un'indennità specifica di rischio ambientale. L'abbiamo ad alta voce sollecitato a diversi governi, a più riprese. E' dal 2017 che incessantemente chiediamo che venga riconosciuto questo rischio ambientale e di morte a cui non è soggetto nessuno dei nostri colleghi ospedalieri. Perché noi siamo quelli che corrono sotto la pioggia o con la neve, quelli che vanno negli ambienti ostili, che scendono nelle scarpate, si arrampicano sulle montagne, si calano dai verricelli degli elicotteri".
Eppure, incalza il presidente di Sis118, "non siamo stati mai presi in considerazione ogni qualvolta si è trattato di riconoscere agli operatori della sanità un'incentivazione. Siamo stati ignorati, ma il 118 dimostra che in servizio non si risparmia e i fatti di cronaca dimostrano che gli operatori del 118 muoiono in servizio. Tutto questo pare non interessare. Allora io richiamo fortemente e con urgenza l'attenzione del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro della Salute Orazio Schillaci, per una riforma legislativa che rinforzi il 118, che dia tranquillità e sicurezza e soprattutto valorizzi noi salvavita dimenticati".
"Quello di Urbino non è il primo incidente e non sarà l'ultimo. Siamo stanchi di essere i salvavita dimenticati - ripete Balzanelli - E chiediamo in ultimo anche un rinforzo che contempli un aumento del numero dei mezzi. Un numero che deve essere proporzionato alle richieste oggettive inoltrate dalla popolazione e che deve fare i conti con la variabile del tempo. Non basta infatti avere i mezzi. Questi devono arrivare subito, quando serve. Vanno considerati anche i problemi legati alla viabilità, all'orografia e al drammatico fenomeno che abbiamo visto durante la pandemia di Covid, ma del quale non ci siamo liberati, del blocco delle ambulanze sulle rampe di pronto soccorso. Un blocco che 'sequestra' una quota rilevante delle nostre flotte. E' quella che noi chiamano la 'barellopoli': si usano le nostre ambulanze come posti letto provvisori, perché mancano gli spazi e perché c'è un disastro gestionale a valle".
Tutto questo, evidenzia il presidente della Sis118, "deve essere preso in esame e rapidamente corretto con una nuova riorganizzazione complessiva, anche del pronto soccorso. Non è possibile amputare funzionalmente e strutturalmente il 118, con decine di mezzi che rimangono sulle rampe e con i pazienti che stanno ore ad aspettare, privando nel frattempo chi ha bisogno di un soccorso in tempi rapidi. Si creano così tensioni e condizioni ad altissimo rischio, che si sovrappongono ai rischi oggettivi della strada e della viabilità. Purtroppo poi chi ne fa le spese, oltre ai cittadini, sono gli operatori".
Oggi, conclude Balzanelli, "piangiamo i nostri colleghi morti e ci stringiamo alle famiglie nel loro dolore, ma allo stesso tempo chiediamo fortemente una riforma legislativa che verta sul concetto di potenziare capillarmente il sistema 118 e restituire dignità. Quegli stessi operatori che durante la pandemia la gente definiva eroi, esponendo striscioni e arcobaleni sui balconi, oggi devono essere tutelati. Perché, se si continua a girare la testa dall'altra parte, i salvavita poi se ne vanno e alla fine avremo un 118 senza sanitari".
Cronaca
Esodo estivo 2024, weekend 27-28 luglio da bollino rosso su...
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La situazione sarà un po' meno critica sabato pomeriggio, contrassegnato dal bollino giallo (Traffico intenso)
Weekend di primo esodo estivo 2024, oggi sabato 27 luglio e domani domenica 28 luglio con milioni di italiani in partenza per le vacanze e pronti a mettersi in viaggio su strade e autostrade da Nord a Sud. In previsione dell’aumento del traffico, Anas (Gruppo FS Italiane) ha limitato la presenza dei cantieri: da oggi e fino al 3 settembre sono stati sospesi 906 cantieri, il 70% di quelli attivi in questo momento (1.278). Lungo la rete Anas per l’ultimo fine settimana di luglio è atteso traffico in costante aumento.
Il traffico nella giornata di oggi e di domani, quando è più intenso
E' previsto bollino rosso (traffico intenso con possibile criticità) nella mattinata di sabato 27 luglio, nonostante i divieti per i mezzi pesanti con portata superiore alle 7.5 t. dalle 8 alle 16, e domenica 28 luglio per tutto il giorno (i mezzi pesanti non potranno circolare dalle 7 alle 22), sia la mattina che il pomeriggio. La situazione sarà un po' meno critica sabato pomeriggio, contrassegnato dal bollino giallo (Traffico intenso).
Le strade più trafficate
Gli itinerari interessati sono, in direzione sud, le principali direttrici verso le località di villeggiatura, in particolare lungo le dorsali adriatica, tirrenica e jonica e lungo i valichi di confine in direzione di Francia, Slovenia e Croazia, e in uscita dai centri urbani. Si prevede, inoltre, un consistente flusso di traffico in prossimità dei centri urbani, soprattutto a partire dal tardo pomeriggio di domenica, in concomitanza con i rientri del fine settimana.
L’intensificazione della circolazione potrà riguardare i principali itinerari turistici: la A2 “Autostrada del Mediterraneo” che attraversa Campania, Basilicata e Calabria; le statali 106 Jonica e 18 Tirrena Inferiore in Calabria; le autostrade A19 Palermo-Catania e A29 Palermo-Mazara del Vallo in Sicilia; la strada statale 131 Carlo Felice in Sardegna; la strada statale 148 Pontina nel Lazio, arteria particolarmente trafficata che insieme alla SS7 “Appia” assicura i collegamenti tra Roma e le località turistiche del basso Lazio; l’Itinerario E45 (SS675 e SS3 bis) che interessa Umbria, Toscana, Emilia Romagna e collega il nord est con il centro Italia; le direttrici SS1 Aurelia (Lazio, Toscana e Liguria), SS16 Adriatica (Puglia, Molise, Abruzzo, Emilia-Romagna e Veneto).
Al nord i Raccordi Autostradali RA13 ed RA14 in Friuli-Venezia Giulia verso i valichi di confine, la SS36 del Lago di Como e dello Spluga in Lombardia, la SS45 di Val Trebbia in Liguria, la SS26 della Valle D’Aosta e la SS309 Romea tra Emilia-Romagna e Veneto e la SS51 di Alemagna in Veneto.
Cronaca
Covid Italia, contagi ancora in aumento: Campania,...
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Casi +53% in 7 giorni. Salgono anche i morti, 53 contro i 40 della settimana precedente (il 32% in più)
![Covid test - (Afp)](https://www.adnkronos.com/resources/028f-1b76275474e6-fec24f0ff302-1000/format/big/covid_test6_afp.jpeg)
Sono 13.672 i casi di Covid registrati in Italia nella settimana tra il 18 e il 24 luglio, quasi il 53% in più rispetto ai 7 giorni precedenti quando i casi erano 8.942. Salgono anche i morti, 53 contro i 40 della settimana precedente (il 32% in più). E' quanto riporta il bollettino aggiornato del ministero della Salute sull'andamento di Covid nel Paese.
Le regioni con più contagi
Sono 3 le regioni che superano quota 2mila contagi censiti: in testa la Campania con 2.492 casi, seguita dalla Lombardia con 2.453 casi, e dal Lazio con 2.178 positivi. Sopra quota mille il Veneto (1.152) e la Puglia (1.101)
Il tasso di positività a livello nazionale è pari a 13,8% - calcolato su un totale di 98.771 tamponi eseguiti (erano 79.967 la scorsa settimana) - e sale di 2,6 punti percentuali rispetto a quello dei 7 giorni precedenti (11,2%).
Sale incidenza e aumentano i ricoveri: dati ultima settimana
Cronaca
Fine vita, svolta in Toscana: sì della Asl a richiesta...
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Parere favorevole a suicidio assistito in applicazione nuova sentenza Corte costituzionale
![Manifestazione per l'eutanasia legale - (Fotogramma)](https://www.adnkronos.com/resources/0277-1586fa693e86-dce3b4f9c043-1000/format/big/eutanasia_fg.jpeg)
Dopo aver negato per settimane la richiesta di morte assistita a una donna toscana di 54 anni, completamente paralizzata a causa di una sclerosi multipla progressiva, l'Ausl Toscana Nord Ovest ha comunicato il suo parere favorevole. La donna possiede tutti e 4 i requisiti previsti dalla sentenza 242/2019 (Cappato/Dj Fabo) per poter accedere legalmente al suicidio medicalmente assistito in Italia. Da oggi, se confermerà la sua volontà, potrà procedere a porre fine alle sue sofferenze. La Commissione medica dell'azienda sanitaria ora aspetta di conoscere le modalità di esecuzione e il medico scelto dalla donna, così da assicurare "il rispetto della dignità della persona", rende noto l'Associazione Luca Coscioni.
La 54enne aveva inviato la richiesta di verifica delle sue condizioni il 20 marzo e, a causa del diniego opposto, aveva diffidato l'azienda sanitaria, il successivo 29 giugno, alla revisione della relazione finale con particolare riferimento alla sussistenza del requisito del trattamento di sostegno vitale, essendo totalmente dipendente dall'assistenza di terze persone e avendo, legittimamente e consapevolmente, rifiutato la nutrizione artificiale.
La recente sentenza della Corte costituzionale
La revisione del parere della Asl, inizialmente negativo, è avvenuta alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale 135 del 2024, che ha esteso l'interpretazione del concetto di "trattamento di sostegno vitale". L'azienda sanitaria, infatti, fino a questo momento, non riconosceva la presenza di questo requisito, in quanto equiparava il rifiuto della nutrizione artificiale (Peg) all'assenza del "trattamento di sostegno vitale". Nella nuova sentenza, però, i giudici costituzionali hanno chiarito che "non vi può essere distinzione tra la situazione del paziente già sottoposto a trattamenti di sostegno vitale, di cui può chiedere l'interruzione, e quella del paziente che non vi è ancora sottoposto, ma ha ormai necessità di tali trattamenti per sostenere le sue funzioni vitali".
"E' la prima applicazione diretta della sentenza numero 135 della Corte costituzionale che interpreta in modo estensivo e non discriminatorio il requisito del trattamento di sostegno vitale indicato nella sentenza 242 sul caso Cappato-Antoniani - dichiara Filomena Gallo, segretaria nazionale dell'Associazione Coscioni, difensore e coordinatrice del collegio legale della 54enne - La signora, dopo mesi di attesa e sofferenze, con il rischio di morire in modo atroce per soffocamento anche solo bevendo, potrà decidere con il medico di fiducia quando procedere, comunicando all'azienda sanitaria tempi e modalità di autosomministrazione del farmaco al fine di ricevere assistenza e quanto necessario. Le decisioni della Consulta, che hanno valore di legge, colmano il vuoto in materia dettando le procedure da seguire per chi vuole procedere con il suicidio medicalmente assistito. Il Parlamento ora dovrà adeguare i testi dei disegni di legge su cui sono iniziate le audizioni perché risultano non conformi al giudicato costituzionale alla luce delle motivazioni della Corte secondo cui un intervento organico del legislatore in materia dovrà rispettare i principi affermati nella sentenza n. 135 del 2024 e nelle precedenti decisioni sul caso Cappato-Antoniani (ordinanza n. 207 del 2018, sentenza n. 242 del 2019)".