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Allarme terrorismo in Europa, arresti in Germania: “Preparavano attentato”
Le autorità tedesche: bloccati 4 sospetti membri di Hamas, nel mirino obiettivi ebraici. Arresti anche in Olanda e Danimarca
Allarme terrorismo in Europa, con una serie di arresti tra Germania, Olanda e Danimarca. In Germania le autorità hanno disposto l'arresto di quattro sospetti membri di Hamas. Tre arresti sono avvenuti a Berlino e il quarto, sempre su richiesta dei procuratori tedeschi, a Rotterdam. Secondo quanto riporta il sito di Tagesschau, il notiziario del primo canale della Ard, si sospetta che il gruppo stesse pianificando attacco contro obiettivi ebraici in Germania.
Chi sono gli arrestati, i legami con Hamas
Gli arrestati a Berlino sono uno di cittadinanza egiziana, uno di cittadinanza libanese e il terzo olandese. Mentre il fermato in Olanda è libanese. L'operazione di polizia internazionale è collegata al ritrovamento di armi che, si ritiene, avrebbero dovuto essere usate in attentati contro istituzioni ebraiche in Europa.
Gli arrestati sono accusati di appartenenza ad organizzazione terroristica straniera e, secondo un comunicato della procura federale, hanno "stretti contatti con i dirigenti dell'ala militare di Hamas". Inoltre viene reso noto che uno dei sospetti, che aveva la sua base a Berlino, ha localizzato la scorsa primavera un deposito clandestino di armi, che Hamas aveva stabilito in precedenza in Europa. Per fare questo, ricostruiscono ancora gli inquirenti tedeschi, aveva ricevuto istruzioni dai quadri dirigenti di Hamas in Libano.
Il compito del commando arrestato era di portare le armi dal deposito clandestino a Berlino e tenersi così pronti per possibili attentati contro obiettivi ebraici in Europa. Per questo dallo scorso ottobre i tre arrestati a Berlino hanno fatto diversi viaggi dalla capitale tedesca, e in queste missione sono stati aiutati dall'uomo arrestato in Olanda. Fonti della sicurezza, interpellate dalla Dpa, hanno spiegato che le attività degli arrestati non sono direttamente collegate agli attacchi del 7 ottobre.
"Ringrazio tutte le persone coinvolte nel successo di queste indagini, che hanno contribuito a garantire che gli ebrei di Europa possano continuare a vivere sicuri ed in pace", diceì il ministro della Giustizia tedesco, Marco Buschmann. "Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che gli ebrei del nostro Paese non debbano tornare a temere per la propria sicurezza", ha aggiunto il ministro.
Arresti in Danimarca e Olanda
Le autorità danesi hanno annunciato di aver sventato un progetto di attentato terroristico: tre persone sono state arrestate nella notte tra mercoledì e giovedì mentre un'altra è stata arrestata in Olanda. Ad annunciarlo sono la polizia e i servizi di intelligence danesi (Pet) secondo quanto riferiscono i media locali. Il primo ministro danese, Mette Frederiksen "ha definito la situazione estremamente grave". "Si tratta di un gruppo che stava preparando un attacco terroristico. Ci sono legami con paesi esteri", spiega il direttore delle operazioni del Pet, Flemming Drejer.
Il Mossad, i servizi israeliani, confermano che è stato sventato un attacco organizzato dai simpatizzanti di Hamas contro obiettivi ebraici in Danimarca, spiegando che ''sette terroristi" e non 4 "sono stati arrestati''. L'operazione sarebbe stata condotta dal Mossad insieme alla polizia di Copenaghen e ai servizi segreti danesi.
L'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, è stato il primo a confermare che sette arrestati in Europa agivano "in nome di Hamas". Ed ha lanciato l'allarme sul fatto che l'organizzazione terroristica intende ampliare le sue operazioni in tutto il mondo per "attaccare obiettivi israeliani, ebraici, occidentali a qualsiasi prezzo", specialmente dopo gli attacchi del 7 ottobre scorso.
Per questo l'ufficio del premier israeliano ha ricordato che Hamas rappresenza una minaccia per la sicurezza di tutti i Paesi europei ed ha offerto l'aiuto dei servizi di intelligence per sventare futuri complotti, come sarebbe successo con le operazioni anti-terrorismo condotte oggi in Germania, Danimarca e Olanda.
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Tragedia in Cina, crolla carreggiata in autostrada: 24 morti
Trenta i feriti, venti i veicoli coinvolti nel crollo del tratto di strada nella provincia del Guangdong lungo circa 18 metri
Tragedia in Cina dove il crollo di una carreggiata di un'autostrada nella provincia di Guangdong, nel sud del Paese, ha causato la morte di 24 persone. 20 i veicoli coinvolti nel crollo, hanno riferito le autorità locali, secondo cui almeno una trentina di persone sono rimaste ferite, mentre sarebbero 20 i veicoli coinvolti nel crollo. Le immagini diffuse sui social mostrano auto travolte da terra e fango, probabilmente dopo una frana.
Alle operazioni di soccorso partecipano circa 500 uomini dei servizi di emergenza. Il tratto di strada crollato era lungo circa 18 metri e copriva un'area di circa 184 metri quadrati. Ancora sconosciute le cause del crollo, ma nei giorni scorsi nella regione erano state registrate piogge torrenziali.
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Ucraina, Shoigu: “Più armi per la guerra contro...
Così il ministro della Difesa russo dopo una riunione con la leadership militare e un resoconto fatto dal capo di Stato maggiore, il generale Valery Gerasimov. Ancora missili su Odessa
La Russia ha bisogno di più armi per la guerra in Ucraina. E' il ministro della Difesa, Sergei Shoigu, a chiedere uno sforzo ulteriore alla macchina bellica. "Per mantenere il ritmo richiesto dell'offensiva... è necessario aumentare il volume e la qualità delle armi e degli equipaggiamenti militari forniti alle truppe, in primo luogo le armi", dice Shoigu dopo una riunione con la leadership militare e un resoconto fatto dal capo di Stato maggiore, il generale Valery Gerasimov.
La Russia da mesi esercita una pressione costante in particolare lungo il fronte orientale. Le forze di Mosca hanno guadagnato terreno, costringendo Kiev a scelte conservative e a abbandonare alcune posizioni. Ora, però, il quadro potrebbe progressivamente cambiare. L'Ucraina riceverà le armi che gli Stati Uniti invieranno dopo il varo dell'ultimo maxipacchetto da 61 miliardi di dollari. La Russia, che secondo analisti e esperti potrebbe sferrare una nuova offensiva tra fine primavera e inizio estate, nelle prossime settimane dovrà confrontarsi con nemici più preparati.
Ancora missili su Odessa
Intanto, si registra un nuovo attacco missilistico russo su Odessa, il secondo in tre giorni. Secondo quanto riferito dal governatore della città nel sud dell'Ucraina, almeno tre persone sono morte e altrettante sono rimaste ferite nell'ultimo raid, che ha provocato anche danni alle infrastrutture civili.
Bimbi ucraini deportati in Russia, telefonata Yemark-Zuppi
"Ho avuto un colloquio telefonico con il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Zuppi. Ho sottolineato che nel quadro del dialogo diplomatico con tutti gli stati, l'Ucraina presta costantemente particolare attenzione alla questione del ritorno dei bambini deportati illegalmente dalla Russia". Lo ha scritto su X, Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente Volodymyr Zelensky.
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Covid, Zhang sfida ancora la Cina: la battaglia del...
Lo scienziato, cacciato dal laboratorio, torna a far parlare di sé con una rara iniziativa pubblica di dissenso nel gigante asiatico
Sfida ancora la Cina di Xi Jinping il virologo cinese che all'inizio della pandemia di coronavirus, nel gennaio 2020, pubblicò la prima sequenza del Sars-Cov-2 senza l'autorizzazione di Pechino. Zhang Yongzhen torna a far parlare di sé con una rara iniziativa pubblica di dissenso nel gigante asiatico. Lo scorso fine settimana, ricostruisce il Telegraph, gli è stato impedito l'ingresso nel suo laboratorio a Shanghai.
Nel frattempo sui social hanno iniziato a rimbalzare foto di un uomo che dorme sotto la pioggia davanti alla porta del centro. Domenica si è messo seduto fuori dallo Shanghai Public Health Clinical Center, che sostiene che il laboratorio di Zhang sia stato chiuso per "motivi di sicurezza", con la possibilità di spazi alternativi durante i lavori di ristrutturazione.
Eppure secondo una dichiarazione diffusa online da Zhang e poi sparita, ma visionata dall'Associated Press citata dalla stampa internazionale, allo scienziato sarebbe stato offerto un altro spazio, ma solo dopo lo 'sfratto' e senza gli standard necessari per le sue ricerche. E nel post su Weibo fatto sparire, Zhang assicura che non mollerà dopo le misure scattate per lui e per il suo team.
E' "sconfortante vedere queste continue vessazioni e punizioni nei confronti di Zhang", ha commentato con il Telegraph Stuart Neil, virologo del King’s College London coinvolto nel lavoro di ricerca per tracciare le origini del Covid e convinto che "senza il coraggio di Zhang" ci sarebbe voluto molto più tempo per "la diffusione del primo vaccino" contro il Covid.
Scienziati che lavorano con collaboratori in Cina hanno denunciato al giornale come dopo la pandemia le collaborazioni internazionali siano divenute sempre più difficili. Il Guardian scrive che oggi Zhang, raggiunto al telefono, ha sottolineato come per lui - già rimosso dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive - sarebbe "inopportuno" parlare.