Berlusconi, in vendita patrimonio immobiliare ma non villa Arcore
La decisione dei cinque figli, dopo la scomparsa dell'ex presidente del Consiglio
I cinque figli di Silvio Berlusconi si sono accordati per mettere in vendita una parte del patrimonio immobiliare dell'ex presidente del Consiglio, scomparso il 12 giugno scorso. A quanto apprende l’AdnKronos, l’intenzione dei cinque figli è di valorizzare il patrimonio ereditato dall’ex premier e di sondare il mercato per vendere parte delle proprietà immobiliari. E' esclusa la possibilità di mettere in vendita Villa San Martino, ad Arcore. In questo momento, stando a quanto si apprende, sarebbe in corso una valutazione per capire se terzi sono interessati all’acquisto di alcune proprietà. Non è escluso che tra i cinque figli ci sia qualcuno interessato a rilevare uno o più immobili. L’idea sarebbe comunque quella di vendere parte del patrimonio immobiliare. Stando a quanto assicurano fonti si tratta in ogni caso di una fase esplorativa.
L'intenzione di non vendere l'immobile di Arcore era stata espressa dalla figlia di Berlusconi, Marina in un'intervista a Bruno Vespa: "Nostro padre amava la vita, la luce, il viavai delle persone - aveva detto -. Villa San Martino deve rimanere così, viva: vogliamo che resti la sede di riunioni di lavoro, oltre che, naturalmente, il punto di incontro della nostra famiglia. È quello che lui avrebbe desiderato".
Tra gli immobili di proprietà di Fininvest c’è Villa Gernetto, nei pressi di Lesmo, in Brianza, dove l’anno scorso venne celebrato il matrimonio simbolico tra Silvio Berlusconi e la compagna Marta Fascina, la sede principale di Fininvest in via Paleocapa, a Milano, e il complesso di costa Turchese, a Olbia.
A Idra (la società che raggruppa le principali proprietà dell'ex premier che la controlla attraverso la Dolcedrago) appartengono invece Villa Certosa, in Sardegna, la cui stima si aggira attorno ai 300 milioni di euro, la villa di Arcore, la villa di Macherio e Villa Grande a Roma.
Alcune proprietà appartenevano a Silvio Berlusconi in persona, come Villa Campari a Lesa, sul lago Maggiore, la villa a Lampedusa - Baia della Luna, una villa ad Antigua e circa 100/150 appartamenti nel milanese. Di Sb Real Estate è invece Villa La Lampara a Cannes, mentre il complesso di Merate e Villa Sottocasa a Vimercate sono di Brianza 2 Srl (con Redaelli). Infine, le due barche principali sono Morning Glory (sotto Forza 5) e Sweet Dragon (personale di Silvio Berlusconi).
Politica
Lega, ecco i nuovi dipartimenti: Salvini lascia...
Fontana lascia gli Esteri, Durigon il Lavoro, Molteni la Sicurezza. Anche Bongiorno cede il testimone
Avvicendamenti, nuovi dipartimenti, e un rimescolamento dei compiti nella Lega. Sono queste le decisioni rese note oggi da Matteo Salvini, che nei giorni scorsi aveva nominato due nuovi vicesegretari: Alberto Stefani e Claudio Durigon. Una mossa, quella della riorganizzazione dei dipartimenti, sempre coordinati da Armando Siri, che lo stesso leader ha spiegato servirà per gestire al meglio le prossime sfide, per cogliere "la vittoria anche alle politiche 2027".
Cosa cambia
Complessivamente, i dipartimenti salgono a 31 rispetto ai 29 precedenti, con alcuni nomi importanti in uscita e altri in ingresso. L'attuale presidente della Camera, Lorenzo Fontana, dopo aver lasciato la vicesegreteria non sarà più il responsabile del dipartimento Esteri, al suo posto il deputato Paolo Formentini. Un altro avvicendamento riguarda il dipartimento Lavoro: Claudio Durigon, da poco vicesegretario della Lega, lascia il dipartimento a Tiziana Nisini. Anche Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini a Palermo, lascia il posto all'ex sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone. Inoltre l'attuale sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, lascia la Sicurezza all'ex sindacalista di polizia Gianni Tonelli. Così come arriva all'Ambiente Vincenzo Pepe, al posto di Vannia Gava.
Tra le novità poi lo spacchettamento del dipartimento Agricoltura e Turismo. Qui resta Gian Marco Centinaio, che è anche vicepresidente di Palazzo Madama, mentre l'Agricoltura viene assegnata al senatore Giorgio Maria Bergesio. Mirco Carloni diventa invece nuovo responsabile delle Attività produttive al posto di Massimo Bitonci. Nasce infine il dipartimento della Cultura affidato alla deputata marchigiana Giorgia Latini.
La mossa, attesa da parte del leader della Lega, "per dare nuovo slancio al partito: l’obiettivo è creare eventi ad hoc in ogni provincia e spalancare le porte a nuovi ingressi", viene spiegato in un comunicato. Salvini e Siri hanno incontrato i coordinatori oggi pomeriggio, nel corso di una riunione negli uffici della Lega alla Camera.
Politica
Tavolo su castrazione chimica, sponda governo a Lega:...
Via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Iezzi
La Lega rilancia la battaglia per arrivare a una legge sulla castrazione chimica per i pedofili e gli stupratori. Raccogliendo oggi il via libera del governo all'ordine del giorno al ddl Sicurezza, all'esame dell'aula di Montecitorio, presentato dal deputato Igor Iezzi che impegna l'esecutivo ad "istituire quanto prima una commissione o un tavolo tecnico con lo scopo di valutare, nel rispetto dei principi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali, la possibilità per il condannato di aderire, con il suo consenso, a percorsi di assistenza sanitaria, di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva". Un'apertura del governo che lo stesso Salvini subito saluta con favore: "Vittoria della Lega! Bene così, un altro importante passo in avanti per una nostra storica battaglia di giustizia e buonsenso: tolleranza zero per stupratori e pedofili".
Insorgono le forze di opposizione. "Con buona pace di Fi il governo è ormai piegato sulle posizioni estremiste di Salvini e della Lega", attaccano dal Partito democratico. Sottolineando con la deputata Simona Bonafè che siamo di fronte a "una proposta incostituzionale che mina alle basi il nostro ordinamento giuridico che ha superato da secoli il ricorso alle pene corporali". Da Avs si accusano i leghisti di una "vocazione repressiva senza confini che trascina tutta la destra, senza distinzioni".
Politica
Draghi da Meloni a Palazzo Chigi
Un'ora e un quarto di colloquio tra la presidente del Consiglio e l'ex premier a Palazzo Chigi
Colloquio di un'ora e un quarto oggi a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e l'ex premier e numero uno della Bce, Mario Draghi.
Al centro dell'incontro, informa una nota diffusa da Palazzo Chigi, "un confronto approfondito sul Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Draghi, che contiene secondo il governo diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie - dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni - senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. Priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal Governo in Italia e nelle Istituzioni europee. I due presidenti - informa la nota - sono rimasti d’accordo di tenersi in contatto per continuare ad approfondire queste materie".