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Natale, derby panettone-pandoro: boom calorie, max 1 fetta al giorno a colazione

Il professor Minelli, docente di dietetica e nutrizione, offre una bussola per scegliere il prodotto giusto e svela chi vince la sfida

Fette di panettone

Il Natale è il mese del derby dolciario per eccellenza, forse anche più sentito di Roma-Lazio o Milan-Inter, quello tra panettone e pandoro. Due fazioni opposte che difendono la bontà dell'uno o dell'altro protagonista dei dolci sotto l'albaero. Ma chi vince dal punto di vista nutrizionale? A rispondere a questa domanda per l'Adnkronos Salute è Mauro Minelli, immunologo e docente di Fondamenti di dietetica e nutrizione all'Università Lum. "Dovendo scegliere tra panettone e pandoro, entrambi dolci della tradizione composti da farina, zucchero e burro, pur nella dovuta considerazione dei nostri gusti personali, almeno - suggerisce Minelli svelando chi vince la sfida nutrizionale - proviamo a ricordare che, rispetto al panettone, il pandoro è molto più ricco di burro e, dunque, a più alto impatto calorico". Il consiglio quindi, che vale però per entrambi, è "massimo una fetta da 150 grammi, ma a colazione".

In questo dualismo perenne, anche regionale visto che il panettone è originario della Lombardia e il pandoro è un prodotto tipicamente del Veneto, si insinuano anche i nuovi trend della cucina. Così questi due dolci subiscono rivisitazioni e 'scomposizioni', ma la tradizione sembra tenere anche se ormai ogni panettone in vendita è griffato come 'artigianale'. "C'è chi, alla sacralità delle ricette più consuete, s'industria a contrapporre la creatività di soluzioni innovative e fantasiose alla ricerca di un'esclusività che sia in grado di catturare l'attenzione sempre, comunque, nel segno del gusto. Non è un mistero, d'altro canto - riflette l'immunologo - che vada sempre più affermandosi la moda della rivisitazione gourmet dei classici della tradizione dolciaria italiana".

"Le modalità con cui tale tendenza può sostanziarsi - analizza l'esperto - passano dalla semplice riedizione di un impiattamento con la creazione, ad esempio, di una 'cheesecake' al limone in bicchiere, al consumo 'improprio' di un panettone usato per creare una torta rivestita di glassa al cioccolato. Ma c'è anche chi, dotato di più tempo e fantasia, sfrutta gli struffoli come base su cui adagiare mousse di miele e croccante di mandorle o chi, manipolando biscottini secchi alle mandorle, genera millefoglie di cantucci appiattiti con semifreddo alla crema, oppure chi, dopo aver tagliato a dischi un semplice pandoro, lo farcisce con crema all'arancia o con una mousse di ricotta e cioccolato".

Qualunque sia l’elaborato, che sia gourmet o tradizionale, "le scelte culinarie non potranno, comunque, esimersi dall’essere cariche di zucchero e grassi e, dunque, tanto caloriche da non essere propriamente inseribili nella famosa 'piramide alimentare', la più universale rappresentazione grafica della sana e corretta dieta Mediterranea - ricorda Minelli - Ma, non potendo evidentemente escludere il dolce approccio alle prelibatezze allestite per le feste, nel chiaro intento di renderci più buoni (e non più grassi), si può quanto meno provare a rendere quel momento il più possibile prudente e ponderato. Sicché dovendo scegliere, ad esempio, tra panettone e pandoro, entrambi dolci della tradizione composti da farina, zucchero e burro, pur nella dovuta considerazione dei nostri gusti personali, almeno proviamo a ricordare che, rispetto al panettone, il pandoro è molto più ricco di burro e, dunque, a più alto impatto calorico".

"La cucina gourmet, avendo dalla sua parte l’attenzione alle porzioni curate ma anche minimali, certamente riduce l’apporto di calorie. Inoltre, nella cucina gourmet si sono sperimentati nuovi metodi di cottura o nuove strategie nutrizionali al fine di realizzare dolciumi a basso impatto metabolico. Un esempio in tal senso è dato dall’impiego della frutta finalizzato a ridurre la quantità di zuccheri semplici, ovvero dall’utilizzo di farine integrali o di frutta secca per aumentare la quantità di fibra", rimarca l'immunologo.

E allora il messaggio da tenere in bella vista sopra l’albero che ci apprestiamo ad addobbare è che, se per Natale volessimo acquistare un dolce che sia gourmet o che appartenga alla più antica e sacra delle nostre tradizioni, sarà sempre importante e opportuno leggere bene l’etichetta e scegliere, magari, quel dolce che nella lista degli ingredienti ha certamente lo zucchero ma posizionato non in cima a quella lista. Se così fosse, infatti, lo zucchero sarebbe il componente più abbondante del prodotto visto che, nell'elencazione degli ingredienti, le sostanze utilizzate per realizzare l’alimento vengono generalmente menzionate in ordine decrescente di peso - avverte - come dire che il primo alimento a comparire sarà l’ingrediente usato in maggiore quantità, seguito poi da tutti gli altri in sequenza decrescente. Altre accortezze da adottare potranno essere quella di scegliere un dolce fatto possibilmente con farina di fumento integrale e non raffinata, o quella di escludere prodotti contenenti sciroppi di glucosio o fruttosio che aumentano notevolmente l’indice glicemico di un alimento già dolce di suo".

"Dopo di che, per il Natale e per i giorni che verrano dopo la festosa ricorrenza, rimanga la 'misura' l’elemento di discrimine più saggio e più corretto - osserva il docente di nutrizione - D’altro canto, esiste da sempre e per sempre esisterà una differenza abissale tra il gastronomo ('gourmet') e il goloso ('glutton'). 'Si è gourmet come si è artista o poeta' scriveva Guy de Maupassant. Come dire che il vero gourmet si distingue dal crapulone perché sa scegliere il cibo, oltre che in base alla sua qualità, in base alla quantità che deve essere sufficiente a saziarlo, senza superare le giuste dosi. È proprio su queste basi - conclude - che un’alimentazione consapevole diventa il primo importante passo per la prevenzione e la tutela della salute, del benessere e - perché no - anche del buongusto e dell'estetica".

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Cronaca

Capo Gendarmeria francese: “Cooperazione con...

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Il Capo della Gendarmeria francese con il Generale Luzi

"Conosciamo solo il 20 per cento di quello che avviene nel cybercrime. I criminali del cybercrime sono molto duttili e dinamici, dobbiamo trovare il modo per potere rispondere adeguatamente. Il cybercrime non ha confini, è fondamentale lavorare in cooperazione con l'Italia per potere contrastare adeguatamente questi crimini. Tra i Carabinieri e la gendarmeria francese c'è una relazione quotidiana. Con degli scambi regolari". Lo ha detto il direttore generale della Gendarmeria francese Gen. Christian Rodriguez, parlando a Palermo con i giornalisti, durante un incontro con il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale di corpo d'armata Teo Luzi. "Bisogna lavorare insieme per contrastare i gruppi criminali che operano in diverse zone del mondo- dice ancora Rodriguez - Per questo abbiamo una formazione condivisa con scambi regolari. E' fondamentale per cercare di contrastare questi fenomeni riuscire a gestire i Big Data". "Con la gendarmeria condividiamo i valori. L'unico grande limite è la lingua. Per il resto c'è grandissima intesa. Noi abbiamo mandato per la formazione una compagnia di marescialli in Francia e una compagnia di marescialli francesi è venuta in Italia. La stessa cosa la facciamo con la guardia civil spagnola e con la gendarmeria portoghese - ha spiegato il generale Luzi - C'è un network che di chiama Fiep un'associazione internazionale della gendarmerie a cui partecipano 21 paesi che si scambiano tra loro informazioni in modo constante. Quest'anno il presidente sono io e a ottobre cederò la guida alla Francia. Un modo anche per tessere delle visioni di lotta al crimine e assistenza alle rispettive popolazioni con questi apparati, che hanno molto in comune".

"Abbiamo molto in comune con la Francia - ha detto ancora il genarel Luzi -. Ad esempio il quartiere palermitano dello Zen, che conosco bene. L'idea di aprire lì una caserma, dove non si riusciva ad entrare, è stata del generale Vittorio Tomasone, poi io l'ho portata avanti e non è stato semplice e per lungaggini amministrative e gli ostruzionismi che ci sono stati. Dopo oltre 10 anni, si può dire che è stato uno dei piccoli segnali vincenti in questa città. Il fatto che 70/80 mila persone ora accettino lo Stato è importante. La Francia ha le Banlieues, che sono tanti Zen messi insieme dove la gendarmerie riesce a farsi accettare per cultura e umanità".

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Cronaca

Totò Schillaci, gremita la Cattedrale di Palermo per i...

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Un lungo applauso accoglie il feretro

L'ultimo saluto a Totò Schillaci (Fotogramma)

Un lungo applauso ha accolto l'ingresso in una Cattedrale di Palermo gremita del feretro di Totò Schillaci, il bomber di Italia '90 morto, dopo una lunga malattia.

In tanti non hanno voluto rinunciare a dare l'ultimo saluto all'eroe delle Notti magiche. Tifosi ma anche semplici cittadini, visibilmente commossi, alcuni in lacrime per testimoniare l'amore non solo di Palermo all'ex attaccante azzurro. "Ciao Totò, figlio di Palermo", si legge su uno striscione della Curva nord.

In chiesa sono circa mille le persone presenti, 800 posti a sedere e 200 in piedi nei transetti, la maggior parte delle persone è rimasta fuori, oltre le transenne. A officiare il rito delle esequie monsignor Filippo Sarullo, parroco della cattedrale. Al termine della celebrazione, la benedizione delle spoglie sarà impartita dall'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.

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Cronaca

Equinozio d’autunno 2024, quando inizia la nuova...

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Ogni anno è diverso il momento in cui si passa dall'estate all'autunno

Foglie in autunno - 123Rf

E' tempo di dire addio ufficialmente all'estate. Domenica 22 settembre alle 14.43 cade l'equinozio d'autunno 2024 e inizia l'autunno astronomico. Quel giorno ci saranno quindi esattamente 12 ore di buio e 12 ore di luce in tutti i luoghi della Terra.

Cos'è l'equinozio

L'equinozio deriva dall'espressione latina 'aequa nox', ossia 'notte uguale (al dì)', perché indica proprio quel momento in cui "il Sole, attraversando l’equatore celeste (proiezione dell’equatore terrestre sulla volta celeste) lascia l’emisfero celeste boreale per entrare in quello australe", come spiega l'Istituto Nazionale di Astrofisica. "In qualunque luogo del mondo - si legge - il dì (la parte del giorno di 24 ore in cui il Sole è sopra l’orizzonte) ha praticamente la stessa durata della notte".

Il giorno e la notte si alternano grazie alla rotazione del nostro pianeta su se stesso. Il suo asse di rotazione di solito è inclinato di circa 23,27 gradi rispetto al piano immaginario che segue mentre ruota attorno al Sole. In base al momento dell'anno, cambia l'emisfero più inclinato verso il Sole e per questa la ragione si alternano mesi più caldi ad altri più freddi.

Perché l'equinozio d'autunno cambia di anno in anno

Molti pensano che l'equinozio d'autunno cada il 21 settembre ma non è così. Nel 2024 l'equinozio d'autunno cade il 22 settembre ed è effettivamente la data più comune per questo fenomeno ma non è fissa: può variare tra il 21 e il 24 settembre. Questo perché l'anno solare non dura esattamente 365 giorni: c'è uno scarto di qualche ora e, complice l'introduzione degli anni bisestili per compensare questa differenza di tempo, le date e gli orari degli equinozi cambiano di anno in anno.

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