Migranti, Emergency: “Accordo con Albania? Approccio securitario e violazione diritti”
Francesca Bocchini: "Costi ingenti ed esternalizzazione frontiere, ma soluzione passa da vie legali di accesso in Ue". Dallo scorso dicembre oltre 1.200 persone soccorse da Life Support
Costi "estremamente ingenti" per un'intesa che "non fa altro che fomentare un approccio di esternalizzazione delle frontiere", con il "rischio di ulteriori violazioni dei diritti umani". All'indomani del via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge di ratifica dell’intesa tra Italia e Albania sui migranti, Emergency, impegnata da dicembre 2022 nelle attività di ricerca e soccorso in mare con la Life Support, esprime più di una perplessità sull'accordo. "Non è una soluzione e, a fronte di costi estremamente ingenti, non viene in alcun modo affrontato il problema alla radice - dice Francesca Bocchini, referente Advocacy dell'ong -. Il tema per noi è creare vie di accesso legali in Europa, perché oggi è sempre più difficile per i cittadini stranieri ottenere un visto e avere la possibilità di lavorare, studiare o di ricevere protezione in Ue. Ancora una volta, invece, l'approccio al fenomeno migratorio resta securitario e non garante dei diritti umani delle persone che cercano protezione in Europa".
In Albania saranno creati un hotspot, ossia un centro di prima accoglienza e screening dei migranti soccorsi, e una struttura simile ai Cpr già presenti in Italia per le procedure successive utili all'eventuale riconoscimento della protezione internazionale o al rimpatrio di coloro che non hanno il diritto di restare in Italia. "Anche nel nostro Paese, come dimostra la recente ispezione al Cpr di via Corelli a Milano, abbiamo esperienza di importanti violazioni dei diritti umani in questi centri - sottolinea Bocchini -. Di certo non immaginiamo una maggiore garanzia per chi viene trattenuto in Albania". Altra criticità per Emergency sono le udienze a distanza e degli incontri in videoconferenza con i difensori di ufficio. "Questo aspetto solleva dei dubbi rispetto all'effettivo accesso di diritto al sostegno legale e alla difesa qualora dovesse essercene la necessità", dice la referente Advocacy di Emergency. Infine, la possibilità da parte di organizzazioni internazionali di un'effettiva tutela dei diritti delle persone trattenute. "Quanto potrà essere continuativo e periodico il monitoraggio? Abbiamo forti perplessità e preoccupazioni rispetto agli standard che ci saranno in questi centri".
Ancora una volta, insomma, quello che emerge dalla nuova intesa ratificata ieri dal Cdm è "un potenziamento dell'ottica securitaria". "Non è una novità - spiega Bocchini -. Abbiamo visto negli anni una riconferma costante di questo approccio: all'inizio con gli accordi con la Turchia, poi con la Libia, ora con la Tunisia, presto con l'Egitto". Anche il nuovo Patto Ue su migranti e asilo in discussione in questi giorni "conferma questa direzione", dimostrando che "non c'è nessun passo avanti, ma un'involuzione rispetto alla garanzia dei diritti umani delle persone in movimento". "Continuano a mancare attenzione e, soprattutto, fondi dedicati non solo a una cooperazione internazionale verso i Paesi di origine che effettivamente crei delle condizioni migliori a livello sociale ed economico in quei contesti, ma anche all'istituzione di vie sicure, stabili e numerose per arrivare in Europa in cerca di lavoro, istruzione e anche di protezione".
Con il decreto Piantedosi, convertito in legge, si è registrata una stretta nei confronti dell'azione della flotta civile. "Abbiamo assistito a un aumento di detenzioni amministrative nell'ultimo anno", dice Bocchini, per la quale anche "l'assegnazione di porti distanti nasconde una precisa volontà: allontanare le ong dalla zona di ricerca e soccorso, limitando la loro capacità operativa". La Life Support, che nei giorni scorsi ha concluso la sua quindicesima missione, ha impiegato circa un centinaio di giorni per raggiungere i Pos assegnati dal Viminale e tornare in zona operativa. "Giorni sottratti alle operazioni di soccorso", spiegano dall'ong. In un anno di attività la nave di Emergency ha tratto in salvo oltre 1.200 persone. "Un tratto comune nelle loro storie? Le violenze e gli abusi subiti durante la rotta migratoria, le detenzioni arbitrarie in Libia e in Tunisia, gli episodi di razzismo e discriminazione, le minacce da parte dei trafficanti alle loro famiglie per estorcere più soldi. Ognuna di queste persone ha lasciato il proprio Paese per motivi diversi, ma tutte sono state vittime di tratta durante il viaggio". Un dato ancora più allarmante se si considera che s empre più spesso a partire sono minori. "Lo sono circa il 20-25 per cento dei naufraghi soccorsi dalla Life Support, la maggior parte dei quali soli. Sta crescendo il numero dei minori non accompagnati, anche con età inferiore ai 16 anni".
Resta l'amarezza per la "forte criminalizzazione" nei confronti delle ong. "Il nostro operato continua a non essere visto come un'azione umanitaria, ancora troppo spesso siamo assimilati a 'trafficanti di esseri umani', ancora una volta siamo costretti a ribadire che le nostre missioni hanno un solo obiettivo tutelare la vita di chi rischia di perderla in quella che è la rotta più mortale al mondo". Dall'11 al 17 dicembre allo Spazio di Natale di Emergency, in via Umberto I, a Catania, si potrà salire virtualmente a bordo della Life Support grazie a dei visori a 360°. Sarà possibile assistere a un’operazione di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale e vivere in prima persona un salvataggio in mare, sia dal punto di vista delle persone soccorse che di chi soccorre. Il video in realtà virtuale è stato, infatti, realizzato durante una missione della nave. "Ci sono tutte le fasi di ricerca e soccorso e la possibilità di ascoltare le testimonianze del personale di bordo", spiegano da Emergency.
E per sostenere i progetti dell'associazione in Italia e nel mondo Emergency ha lanciato in 450 piazze in Italia la campagna il 'Panettone fatto per bene'. "Con un contributo di 20 euro si potrà acquistare il tipico dolce natalizio e sostenere i nostri progetti sia in Italia che all'estero. E' una raccolta fondi destinata alla nostre attività che vanno avanti tutto l'anno", conclude Bocchini. (di Rossana Lo Castro)
Politica
Rai, Vigilanza martedì ma su voto presidente ancora in alto...
Partita intricata, nomina Agnes legata a doppio filo con la guida del Tg3
Resta intricato il puzzle della Rai. L'unica certezza è la convocazione per martedì prossimo, alle 11.30, dell'Ufficio di presidenza della Vigilanza con all'ordine del giorno la "programmazione dei lavori", primo passo verso il voto sul nuovo Cda già in settimana, mercoledì o giovedì al massimo. Per il via libera alla presidente designata Simona Agnes, vicina a Forza Italia (il partito azzurro non intende mollare la presa e continua a cercare sponde per allargare il consenso sul suo nome), è necessaria la maggioranza qualificata in commissione, 28 voti.
Al momento nel pallottoliere della maggioranza si contano 26 sì per la Agnes e l'opposizione (non solo Pd, Avs e Iv ma anche M5S), spiegano fonti parlamentari del centrosinistra, sarebbe ancora compatta sulla linea dell'Aventino, orientata a uscire dall'aula per far mancare il quorum. Ma sono attivi diversi contatti tra i partiti, intensificati dopo l'addio di Mario Orfeo al Tg3 per assumere la direzione di 'La Repubblica'. Una poltrona, storicamente assegnata alle opposizioni, che fa gola ai Cinque stelle come ai Dem.
Non a caso il totonomi è già scatenato: chi scommette che la guida del Tg3 vada nelle mani dei 5S vede tra i papabili per il dopo Orfeo, Senio Bonini, attuale vicedirettore al Tg1, e Bruno Luverà, vicedirettore agli Approfondimenti, mentre sarebbero in discesa le quotazioni di Giuseppe Carboni, ex direttore del tg della rete ammiraglia e attualmente alla guida di Rai Parlamento. Qualora dovesse spuntarla invece il Pd, si fanno i nomi di Carlo Fontana, Ilaria Capitani e Andrea Vianello. Altro nome che rimbalza è quello di Simona Sala, che potrebbe mettere d'accordo dem e grillini: già al timone del Tg3, Sala -prima donna ad aver guidato Rai Radio 1 dopo oltre 90 anni di storia- non sarebbe tuttavia disponibile ad entrare in partita.
Rimangono, dunque, apertissimi e sempre più complicati i giochi sulla Agnes, visto che i Cinque stelle ribadiscono il loro 'veto'. Oggi, ospite di Un Giorno da Pecora, il capogruppo al Senato dei pentastellati ed ex ministro Stefano Patuanelli è stato categorico sul punto: ''No, noi in Vigilanza Rai non voteremo, non staremo li, non parteciperemo al voto".
Un 'no' secco, almeno in apparenza, perché nei palazzi romani c'è chi è pronto a scommettere, soprattutto nelle file dem, che potrebbe venire meno alla seconda votazione se Giuseppe Conte riuscisse a ottenere per sé la casella del Tg3. Numeri alla mano, infatti, solo grazie al 'soccorso' di M5S la candidata di Fi potrebbe farcela, a meno che alla fine non si arrivi a un'intesa su una figura gradita pure al Pd di Elly Schlein. "Se Conte la tira per le lunge, alla fine potrebbe approfittarne il Pd", dice un big del centrodestra che sta seguendo da vicino il dossier.
Di certo, i tempi di nomina del nuovo direttore del telegiornale della terze rete della tv pubblica saranno dettati dagli equilibri politici interni alla Rai e dipenderanno dal rebus Agnes che per ora resta irrisolto, ovvero dall'andamento delle trattative sulla presidenza dell'azienda di viale Mazzini. In attesa che si sblocchi lo stallo, il Tg3 potrebbe avere una guida ad interim del vicedirettore Pierluca Terzulli.
Politica
Arianna Meloni a convention Fdi: “Italia tornata...
E la premier manda un messaggio: "Esecutivo ha segnato un cambio di passo anche nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico"
"L'Italia è tornata centrale grazie a Giorgia Meloni". Accolta da un lunghissimo applauso, Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica e tesseramento di Fratelli d'Italia e sorella della premier, sale sul palco della convention del partito che, per il secondo anno consecutivo, si è dato appuntamento in un resort di lusso a Brucoli, nel siracusano. In prima fila il Presidente del Senato Ignazio La Russa ma anche il capogruppo Tommaso Foti e Giovanni Donzelli, oltre agli assessori di Fdi in Sicilia. "Non ci arrenderemo- dice Arianna Meloni - abbiamo avviato la grande stagione delle riforme che sono tante, dall'autonomia alla riforma della giustizia, al premierato. Abbiamo portato avanti con la politica internazionale di Giorgia Meloni una Italia che è tornata talmente centrale che il nostro export ha superato anche il Giappone". Poi, qualche frecciata alla Sinistra sulla immigrazione. "Abbiamo combattuto l'immigrazione clandestina. Anche la Sinistra europea cerca di studiare il nostro governo. Solo la Sinistra italiana è rimasta qui a sponsorizzare l'immigrazione clandestina, con delle politiche che hanno portato solo morti e disastri...", attacca.
E poi occhi puntati sui dati economici: "E' aumentato tantissimo il lavoro al Sud, segno che l'assistenzialismo non funziona. Sono ripartite le imprese", spiega. Ma ribadisce più volte che "l'Italia è tornata centrale. E' ripartita l'economia" perché ci siamo liberati dal cancro dell'assistenzialismo, di quelle politiche fatte di mancette elettorali". spiega. "Oggi abbiamo un governo di visione, ci siamo preparati, abbiamo preparato in programma e lo stiamo portando avanti con impegno e dedizione - dice - mentre c'è una certa Sinistra che si appassiona al gossip e a guardare alle nostre vite private, alle cretinate, noi pensiamo a lavorare e i dati lo dimostrano. Abbiamo smesso di buttare i soldi dalla finestra e abbiamo cominciato a investire, sulle famiglie, sulle imprese".
"Sono passati due anni da quando siamo arrivati al Governo, dopo una vittoria se vogliamo inaspettata, mentre tutti dicevano che l'Italia sarebbe crollata perché non saremmo stati all'altezza, dopo due anni di governo i sondaggi ci danno in crescita", aggiunge ancora la sorella della premier, più volte interrotta dagli applausi. "E, soprattutto, al di la dei sondaggi che non ci hanno mai appassionato, i dati importanti sono quelli della ripresa economica. L'Italia è ripartita e si è rimessa in cammino. E' tornata centrale ed è tornata a sperare e a credere". Poi una frecciata sul gossip che l'ha coinvolta dopo la separazione dal compagno, il ministro Francesco Lollobrigida. "C'è una certa Sinistra che si appassiona a guardare nelle nostre vite private, a guardare alle cretinate, al gossip, mentre noi pensiamo a lavorare...", dice. Altro applauso.
Poco prima la premier, Giorgia Meloni, ha mandato un messaggio, letto da Manlio Messina, organizzatore dell'evento. "Il Governo sta portando avanti un'ampia strategia che ha un triplice obiettivo: aumentare il senso di appartenenza nazionale, contribuire al nostro sviluppo economico, costruire un modello di crescita diffuso e capace di coinvolgere ogni angolo della nostra Nazione. Strategia che, prendendo in prestito il titolo di quest'iniziativa, affonda le sue radici nella grande ricchezza del patrimonio italiano e punta con le sue fronde al traguardo più ambizioso: il benessere e la prosperità dell'Italia", si legge nel messaggio. "Il Governo ha segnato un cambio di passo anche nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico, sia in termini di affluenza di visitatori nei nostri musei che di conseguente ritorno economico. Ciò ha prodotto importanti risultati, a partire dal doppio record raggiunto nel 2023 di visitatori e incassi nei luoghi della cultura", aggiunge la premier.
E ancora: "Abbiamo rafforzato il primato italiano nei siti Unesco con l'iscrizione del Canto lirico italiano e dell'Appia Antica nella lista dei beni patrimonio dell'umanità, e - aggiunge la premier - stiamo lavorando per portare a compimento alcuni grandi progetti museali. Penso al raddoppio degli Uffizi per valorizzare il patrimonio finora conservato nei depositi, all'apertura di Palazzo Citterio a Milano per ospitare le collezioni contemporanee della Pinacoteca di Brera o alla ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell'ex Albergo dei Poveri di Napoli, come sede allargata del Mann e della Biblioteca nazionale". Poi dice: "Tra meno di cento giorni si aprirà il Giubileo e nel 2026 ci aspettano le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. Il Governo è al lavoro per dimostrare quanto l'Italia sia capace, ancora una volta, di organizzare e ospitare eventi globali". Presente anche il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, che viene intervistato dai giovani di Fdi. A loro, che gli chiedono come si fa a fare avvicinare i giovani alla destra dice: ""Servono meno ritualismi, meno collo girato all'indietro, forti dei nostri valori, con gli occhi che guardano avanti".
(dall'inviata Elvira Terranova)
Politica
Alemanno: “Fiaccolata all’Ara Pacis contro...
"Non si può girare testa di fronte a criminali bombardamenti israeliani su Gaza e Libano", ha dichiarato il segretario nazionale del Movimento Indipendenza
“Oggi, davanti al simbolico monumento dell’Ara Pacis, come Comitato Fermare la Guerra e come Movimento Indipendenza abbiamo fatto un’azione simbolica per chiedere l’impegno del Governo italiano per fermare i massacri compiuti da Netanyahu in tutto il Medio Oriente. Un gruppo di giovani militanti ha esposto uno striscione sul lungotevere davanti all’Ara Pacis con la scritta ‘Prima Gaza ora il Libano: fermiamo Netanyahu, fermiamo i massacri’. Noi riteniamo che sia inaccettabile il divieto di manifestare per la pace in Palestina imposto dal Ministero dell’Interno, con il pretesto di pericoli terroristici che, se ci sono, vanno cercati molto lontano da chi manifesta alla luce del sole. Sono semmai i divieti immotivati e politici quelli che possono provocare reazioni incontrollate e disordini". Così ha dichiarato Gianni Alemanno, segretario nazionale del Movimento Indipendenza.
"Non si può voltare la testa di fronte ai criminali bombardamenti israeliani su Gaza e sul Libano, come sta facendo il Governo Meloni, capace solo di obbedire agli ordini dell’Amministrazione Biden e dell’Unione Europea. Il popolo italiano, e in particolare i giovani, hanno il diritto di chiedere Pace e difendere i diritti dei popoli, pretendendo sanzioni economiche ed un embargo militare nei confronti di Israele per costringere Netanyahu ad un immediato cessate il fuoco. Oltre 40.000 vite sono state spezzate in meno di un anno, quanti altri innocenti dovranno morire prima di riuscire a fermare questo massacro?”, ha concluso.