Cultura
A Cuneo fino a marzo “Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi....
A Cuneo fino a marzo “Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori della Santa Casa di Loreto”
Da Loreto a Cuneo nel segno dell’arte. È questo il filo che legherà le due città nel corso dei prossimi mesi, grazie ad una nuova mostra ospitata dal Complesso Monumentale di San Francesco nella città piemontese. “Lorenzo Lotto e Pellegrino Tibaldi. Capolavori della Santa Casa di Loreto” è infatti il nuovo progetto espositivo che permetterà al pubblico di ammirare nove capolavori dei due pittori italiani del cinquecento, provenienti dal Museo Pontificio Santa Casa di Loreto. La mostra, organizzata in collaborazione tra la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, presieduta da Ezio Raviola, e Intesa Sanpaolo, la banca guidata da Carlo Messina, costituisce la seconda iniziativa tra le due istituzioni, dopo che lo scorso anno, sempre congiuntamente, avevano realizzato a Cuneo l’esposizione “I colori della fede a Venezia: Tiziano, Tintoretto, Veronese”, che conclusasi lo scorso aprile aveva fatto registrare un grande successo di pubblico, con oltre 30mila visitatori. La mostra, che durerà fino a domenica 17 marzo 2024, sarà inoltre affiancata nei prossimi mesi da numerose iniziative collaterali per avvicinare il pubblico attraverso appuntamenti nei diversi comuni della provincia e progetti dedicati ai bambini, così da portare l’arte in tutto il cuneese.
Cultura
Lecco sullo sfondo della Gioconda, la nuova ipotesi sul...
La studiosa Ann Pizzorusso sostiene di aver identificato il paesaggio del dipinto più famoso del mondo: "Lo dicono le rocce"
Il paesaggio dietro la Gioconda di Leonardo da Vinci ha suscitato un dibattito infinito, con alcuni storici dell'arte che suggeriscono che il panorama fosse immaginario e idealizzato, e altri che sostengono vari collegamenti a specifiche località italiane. Ora una geologa e storica dell'arte rinascimentale ritiene di aver finalmente risolto il mistero di uno dei dipinti più famosi ed enigmatici del mondo: Ann Pizzorusso, che vive e lavora tra l'Italia e New York, ha unito le sue due competenze per suggerire che Leonardo ha dipinto diverse caratteristiche riconoscibili di Lecco, sulle rive del Lago di Como, in Lombardia.
Pizzorusso ha accostato il ponte disegnato da Leonardo, la catena montuosa e il lago della Gioconda al ponte Azzone Visconti di Lecco del XIV secolo, alle Alpi sud-occidentali che sovrastano la zona e al lago di Garlate, situato a sud del lago di Como, che Leonardo avrebbe visitato 500 anni fa. "Le somiglianze sono innegabili. Sono davvero entusiasta di questo progetto. Sento che si tratta di un colpo di fortuna", ha dichiarato la studiosa intervistata dal quotidiano inglese "The Guardian".
Tra le ipotesi precedenti si possono citare l'affermazione del 2011 secondo cui un ponte e una strada della Gioconda apparterrebbero a Bobbio, in provincia di Piacenza, e la scoperta del 2023 secondo cui Leonardo avrebbe dipinto il ponte Romito in provincia di Arezzo, come sostiene il ricercatore Silvano Vinceti. "Ma concentrarsi sul ponte - ha detto Pizzorusso - non era sufficiente. Il ponte ad arco era diffuso in tutta Italia e in Europa e molti erano simili. È impossibile identificare un luogo esatto solo da un ponte. Tutti parlano del ponte e nessuno parla della geologia". "I geologi non guardano i dipinti e gli storici dell'arte non guardano la geologia - ha aggiunto - Gli storici dell'arte hanno detto che Leonardo ha sempre usato la sua immaginazione, ma si può dare questo quadro a qualsiasi geologo del mondo e diranno quello che sto dicendo su Lecco. Anche un non geologo ora può vedere le somiglianze". La studiosa notato che le rocce di Lecco sono calcaree e che Leonardo ha raffigurato le sue rocce in un colore grigio-bianco: "Il che è perfetto, perché è il tipo di roccia che c'è in quella zona. A differenza di Lecco, né Bobbio né Arezzo hanno un lago: quindi abbiamo una prova davvero perfetta a Lecco".
Le precedenti ricerche di Ann Pizzorusso su Leonardo hanno riguardato lo studio di entrambe le versioni della 'Vergine delle Rocce': quella del Louvre di Parigi e la replica della National Gallery di Londra. Fino al 2010, la National Gallery riteneva che quella in suo possesso fosse principalmente opera di assistenti del genio del Rinascmento, ma, dopo averla restaurata, il museo ha dichiarato possibile che Leonardo avesse dipinto tutto il quadro da solo. L'analisi di Pizzorusso della vegetazione e della geologia del paesaggio intorno alle figure centrali ha riacceso il dibattito. E ha concluso che "la botanica della versione del Louvre è perfetta e mostra piante che avrebbero prosperato in una grotta umida e buia. Ma le piante nella versione londinese sono imprecise. Alcune non esistono in natura".
Pizzorusso ha osservato che Leonardo ha sempre insegnato ai suoi studenti l'importanza di rappresentare la natura in modo accurato. Per la sua ultima ricerca sulla Monna Lisa, ha visitato Lecco, ripercorrendo le orme di Leonardo: "Sappiamo dai suoi taccuini che trascorse molto tempo a esplorare la zona di Lecco e il territorio più a nord".
Michael Daley, direttore dell'associazione ArtWatch Uk, ha commentato le scoperte della Pizzorusso: "Poiché ha una conoscenza scientifica di prim'ordine, quando nota delle cose in Leonardo - l'artista più scientifico di tutti i tempi - sono ipotesi epocali. Gli storici dell'arte fanno tutti ipotesi su dove sia stata dipinta la Gioconda. Chiunque veda un ponte pensa che sia stato dipinto lì. Ma Pizzorusso ha individuato in modo convincente il luogo con prove della presenza di Leonardo nella zona, della sua geologia e, naturalmente, di un ponte".
Jacques Franck, specialista ex consulente di Leonardo per il Louvre, ha dichiarato: "Non dubito nemmeno per un secondo che la Pizzorusso abbia ragione nella sua teoria, data la sua perfetta conoscenza della geologia del paesaggio italiano e più precisamente dei luoghi in cui Leonardo viaggiò durante la sua vita, che potrebbero corrispondere al paesaggio montuoso della Gioconda".
Cultura
Sangiuliano in udienza dal Papa: “Da Francesco parole...
Il ministro della Cultura: "Una parte dell’ingente patrimonio artistico di cui ci prendiamo cura fa parte del grande patrimonio religioso"
"Ho apprezzato il discorso del Santo Padre, per me sempre illuminante, in particolar modo il suo appello a rifuggire dall’autoreferenzialità, il chiaro riferimento a una società libera e il monito a difendere tutti da ciò che di tossico, malsano e violento si può annidare nel mondo dei social" Lo ha dichiarato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, partecipando oggi in sala Clementina all’udienza con i docenti e gli alunni della Scuola Vaticana Paleografica, Diplomatica e Archivistica e della Scuola Vaticana di Biblioteconomia.
Il ministro ricorda di aver avuto "l’onore di incontrare Papa Francesco al Colosseo" all’inizio del suo mandato. "È sempre una grande emozione poterlo rincontrare perché la sua guida trasmette valori di fede, compassione e amore universale. Una parte dell’ingente patrimonio artistico di cui ci prendiamo cura fa parte del grande patrimonio religioso, tesoro di quasi duemila anni di storia del Cristianesimo che ha contribuito a forgiare la nostra Nazione".
Cultura
Salone Libro, INPS premia i suoi talenti. Biino (Circolo...
Anche quest’anno l’Inps è presente al Salone Internazionale del Libro di Torino. Tra i tanti eventi ospitati al proprio stand la premiazione della sesta edizione del Concorso Nazionale letterario INPS di narrativa, poesia e fumettistica A. Ferraro. "Sono un forte amante dei lettori, e credo vi siano invece troppi scrittori - commenta Giulio Biino Presidente della Fondazione Circolo dei Lettori – tuttavia l'INPS annovera tra i suoi dipendenti alcuni che mostrano effettivamente doti che meritano di essere valorizzate".