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Natale, da Mughini a Soldini e La Russa c’è un libro...
Natale, da Mughini a Soldini e La Russa c’è un libro tra i desideri dei vip sotto l’albero
Le personalità della politica e dell'economia, dello spettacolo e dello sport, sentiti dalla AdnKronos suggeriscono un ventaglio davvero amplissimo di proposte di lettura

Grandi classici e libri di nicchia, opere famose e volumi che si faticherebbe a trovare in libreria: le personalità della politica e dell'economia, i vip dello spettacolo e dello sport, sentiti dalla AdnKronos su quali libri troverebbero volentieri sotto il loro Albero di Natale, suggeriscono un ventaglio davvero amplissimo di proposte di lettura.
Iniziando dal Parlamento, il presidente del Senato Ignazio La Russa va subito sul sicuro con 'I promessi sposi' di Alessandro Manzoni "che è bene rileggere e del cui autore ricorrono i 150 anni dalla morte" e poi segnala 'Una battuta, presidente' di Vittorio Amato e Giovanni Lamberti sul Berlusconi visto dai giornalisti e 'Baumgartner' romanzo di Paul Auster. Il leader del M5s Giuseppe Conte cita 'L'uomo duplicato' di José Saramago, 'Non ti manchi mai la gioia' di Vito Mancuso e e 'Buchi bianchi' di Carlo Rovelli. Carlo Calenda fondatore di Azione cita soltanto il 'Memoriale di Sant'Elena' di Emmanuel de Las Cases.
Passando dai seggi parlamentari alle poltrone governative, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci aspira a 'Il rancore e la speranza' di Bruno Vespa, 'La speranza africana' di Federico Rampini e 'La storia di Cesare' di Valentina Mastroianni; mentre il collega all'Agricoltura Francesco Lollobrigida si limita all'Atlante Qualivita realizzato dalla Treccani che racconta tutti i nostri prodotti nazionali.
Restando nell'ambito politico, il leader radicale Riccardo Magi indica 'Piero Gobetti editore: il logo ritrovato' di Franco Corleone, 'Dalla parte della ragione' di Peter Cohen e 'Patrie. Una storia personale dell'Europa' di Timothy Garton Ash. La coordinatrice di Italia viva Raffaella Paita sceglie 'Melancholia' di Jon Fosse; 'A book of days', il libro fotografico che racconta l’estetica di Patti Smith attraverso le sue fotografie; 'Rigenerazione' di Pat Barker, il primo volume di una trilogia con al centro della narrazione le vicende private e pubbliche di alcuni veterani di guerra che si ritrovano in un ospedale scozzese.
Decisamente spiazzante la lista del leghista Claudio Borghi che, nel segno dell'eclettismo e dell'ironia indica come i tre volumi desiderabili 'Il Capitale' di Marx perché "sotto legge di Bilancio manca e invece servirebbe", 'Mes, l'Europa e il trattato impossibile' di Alessandro Mangia e un classicissimo come il 'De Rerum Natura' di Lucrezio, "per ricordarsi che i fenomeni meteorologici estremi c'erano anche 2000 anni fa...", spiega.
Un intellettuale del calibro di Giampiero Mughini suggerisce "l'ultimo lavoro di Sergio Luzzatto, uno dei migliori storici italiani: si chiama 'Dolore e furore' ed è una storia delle Brigate Rosse, argomento di cui temo ormai molti italiani sappiano poco. Per la narrativa, sto aspettando di leggere l'ultimo romanzo di James Ellroy, 'The Enchanters'; e poi raccomando il lavoro di Anna Ferrando 'Adelphi: le origini di una casa editrice' che racconta molto bene quella che ritengo essere la casa editrice più importante in Italia".
Nel variegato mondo dello spettacolo, Nonno Libero vorrebbe rileggere 'Il ritratto di Dorian Gray' di Oscar Wilde, "un libro che io ho letto tantissimi anni fa - confessa Lino Banfi - e che ancora mi pento di non aver conservato. Vorrei tanto ritrovarlo da qualche parte in casa, l'ho cercato più volte. E poi, mi piacerebbe ricevere un paio libri che trattassero di mafia e camorra e del caso Moro: vorrei due saggi, scritti da persone qualificate, grandi giornalisti di inchiesta oppure magistrati, per approfondire questi intrecci della storia del nostro Paese".
Ad Al Bano invece piacerebbe "trovare sotto l'Albero di Natale due belle edizioni dell''Iliade' e dell''Odissea'. Il mondo greco e la mitologia mi hanno sempre affascinato sin da ragazzo. A questi due libri non aggiungerei 'Eneide' per completare la triade, ma un romanzo contemporaneo: 'Cent'anni di solitudine' di Gabriel Garcia Marquez, una storia che mi ha fatto impazzire e che rileggerei molto volentieri. Trovo tantissimi tratti in comune, nel bene e nel male, fra l'America Latina e il nostro e mio Mezzogiorno d'Italia".
Per Iva Zanicchi, "non può mancare sugli scaffali della libreria di casa un classico come 'Pinocchio' di Collodi. E poi, il libro 'Cuore' di Edmondo De Amicis. Sono due libri che mi riportano indietro al tempo della scuola e che hanno anche a che vedere con il mondo della scuola. Fantastici! - sottolinea la cantante - Tra l'altro, ai miei tempi nei piccoli paesi le famiglie facevano studiare soltanto i maschi... Passando poi dai ricordi di infanzia a quelli di gioventù, dopo aver visto tante volte il film vorrei avere tra le mani il romanzo 'Via col vento'. Saranno pure scelte banali, se vogliamo, ma sono tre libri che non possono non stare in casa, almeno in casa mia".
Un'altra cantante, l'americana Amii Stewart, ha invece un desiderio perfettamente in linea con la sua professione: "Sotto l'albero vorrei trovare la biografia di Ella Fitzgerald, 'A Biography of the First Lady of Jazz', sottolineando che "era un'artista unica, inimitabile, la signora della black music, non aveva frequentato nessuna scuola di canto, ma era nata con un orecchio meraviglioso per la musica. La sua vita ha ispirato tutte noi".
Particolare anche la richiesta dell'étoile scaligera Luciana Savignano: 'Il libro rosso' di Carl Gustav Jung, spiegando che "lo aspetto da molto tempo e spero quest'anno di poterlo trovare a Natale sotto l'albero, ma soprattutto di trovare il tempo di leggerlo. E' un libro importante, corposo, tostissimo, oltre 400 pagine". Nancy Brilli predilige Aldo Cazzullo e "il suo modo di raccontare la nostra storia: naturalmente raccomando l'ultimo, 'Quando eravamo i padroni del mondo', ma mi è piaciuto molto anche quello precedente 'Mussolini il capobanda'. Per la narrativa, d'estate mi piacciono i classici autori 'da ombrellone' come Clive Clussler ma ora sono alla ricerca di qualche novità italiana interessante: mi piace molto Alessandro Piperno e ho in programma di leggere 'Di chi è la colpa', il suo ultimo romanzo".
Anche il mondo della medicina non si sottrae. L'infettivologo Matteo Bassetti confessa di "amare la saggistica per tenermi informato su quello che accade nel mondo. Il titolo che suggerisco è 'Le regole del gioco - Dal terrorismo alle spie russe: come il controspionaggio offensivo ha protetto gli italiani' di Marco Mancini. Poi 'Le 48 leggi del potere' di Robert Greene che allarga la mente e ci fa pensare. E vorrei che mi fosse regalato 'Pinocchi in camice' che mette un punto fermo tra scienza e l'antiscienza e dà il messaggio forte che con la salute non si scherza".
I titoli del virologo Roberto Burioni sono invece 'Mattino e sera' di Jon Fosse che unisce vecchiaia e infanzia, 'Il ritorno degli imperi' di Maurizio Molinari sul mondo attuale, 'La formula della longevità' di Riccardo Chiaberge racconto molto accurato sulle scoperte in vari campi. Quanto all'immunologo Alberto Mantovani, cita 'Il Moro della cima' di Paolo Malaguti, 'Apeirogon' di Colum McCann, 'Africa, andata e ritorno' di Medici con l'Africa Cuamm: "anche se ce li ho, mi piacerebbe avere i 'doppioni' per i temi che affrontano: il legame dell'uomo con la montagna, la perdita dei due figli di due padri, l'uno israeliano l'altro palestinese, la medicina nei territori più poveri del mondo".
Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, non ha dubbi: "I tre libri che vorrei per Natale in realtà sono già nella mia libreria - confessa - Il primo è 'Mistero bizantino. La verità sepolta', thriller storico ambientato tra Siracusa e Costantinopoli nell’anno 668 di cui è autore il medico Anselmo Madeddu; il secondo è un altro romanzo storico, 'Il sangue di Lepanto' di Maria Grazia Siliato ambientato tra Cipro, Venezia, Genova, Napoli, Messina e Lepanto tra il 1569 e il 1571; il terzo, ma per me ovviamente sta in cima a ogni classifica, è il romanzo d’esordio di mio figlio Rocco Anelli, 'I bagnanti'.
Sotto l'albero, come libro in dono per Natale, il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi vorrebbe ricevere un nuovo saggio di Stephen Jay Gould, zoologo, geologo, paleontologo e storico della scienza: "Ha scritto nella sua breve vita oltre 300 saggi, io li ho letti tutti, sono un appassionato dei suoi libri e ne ho la collezione completa. Mi piacerebbe che me ne fosse regalato uno nuovo ma, sfortunatamente, Gould è morto vent'anni fa... Regalerei invece 'Partiranno' di Luce D'Eramo, grande scrittrice e mia amica".
Dallo sport arrivano altre proposte. Il velista Giovanni Soldini si dice "lettore da sempre di 'Corto Maltese' di Hugo Pratt, oramai un 'classicone'... mentre tra i romanzi suggerirei 'I miei stupidi intenti' di Bernardo Zannoni, l'esordio folgorante di uno scrittore molto giovane che racconta la scoperta del mondo attraverso gli occhi di una faina". Il suo collega Ambrogio Beccaria consiglia 'La tribù degli alberi' di Stefano Mancuso.
L'atleta Gimbo Tamberi, oro alle Olimpiadi di Tokyo, punta su 'Open. La mia storia' dell'ex tennista statunitense Andre Agassi e 'Gioco come sono' del cestista azzurro Gigi Datome. Il ciclista Alessandro De Marchi esula invece dal mondo dello sport e confessa la sua predilezione per i thriller di Wilbur Smith, Ludlum, Cusser, nonché per 'un indovino mi disse' di Tiziano terzani "che mi ha letteralmente stregato" e 'Una persona alla vota' di Gino Strada "che mi ha commosso e ha lasciato il segno".
Politica
Atreju 2023, ecco gli ospiti: da Spalletti a Briatore,...

Nella giornata conclusiva, domenica 17 dicembre, intervento di Santiago Abascal, presidente di Vox, e poi i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini

Il ct azzurro Luciano Spalletti e Flavio Briatore, l'ex premier Matteo Renzi e lo chef Gianfranco Vissani, l'olimpionico Gregorio Paltrinieri e il leader di Vox, Santiago Abascal. Sono alcuni degli ospiti di Atreju 2023, l'evento di Fratelli d'Italia in programma dal 14 al 17 dicembre. Alla kermesse del partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni sono attesi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, quello della Camera, Lorenzo Fontana, Edi Rama, premier albanese, Ivan Scalfarotto, Anna Paola Concia. Nella giornata conclusiva, domenica 17 dicembre, ospiti tra gli altri Santiago Abascal, presidente di Vox, e poi i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Alle 12 intervento di chiusura di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.
Spicca la presenza di Anna Paola Concia, al centro del dibattito politico di questi giorni, per l'incarico al ministero dell'Istruzione, poi ritirato dal ministro Giuseppe Valditara. Concia parteciperà al dibattito di venerdì 15 dicembre dal titolo 'Il cuore della nazione: prospettive per una nuova primavera della famiglia'. L'invito a Concia, ha spiegato Giovanni Donzelli, nel corso della conferenza stampa di presentazione di Atreju, "era già stato fatto negli scorsi giorni, prima di tutte le recenti polemiche".
Politica
Meloni: “Antisemitismo cancro da sconfiggere”

La premier: "Voi al governo 4 anni, se così fondamentale perché non l'avete ratificato?". La leader dem: "Confonde ratifica con attivazione, non adatta al suo mestiere"

C'è una ''domanda che faccio alle opposizioni: voi siete stati al governo 4 anni, se il Mes era così fondamentale, perché non l'avete ratificato in tempi rapidi?''. Così la premier Giorgia Meloni in video collegamento con la presentazione di PhotoAnsa2023 al Maxxi di Roma, lanciando una stoccata alle opposizioni, a cominciare dalla segretaria del Pd, Elly Schlein.
"Certe dichiarazioni fanno sorridere come quelle della segretaria del Pd, Schlein, che dice 'non possiamo tenere ferma tutta l'Europa...'. Forse non sa che il Mes esiste, chi lo vuole attivare lo può tranquillamente attivare. Forse bisogna interrogarsi sul perché, in un momento in cui tutti facciamo i salti mortali per reperire risorse, nessuno vuole attivarlo. Questo sarebbe il dibattito da aprire...'', ha affermato Meloni.
"Vedo un dibattito molto italiano e ideologico. Testimonia la strumentalità di certe posizioni. Non si può parlare del Mes se non si conosce il contesto...'', ha detto la presidente del Consiglio. Strumentalizzare il tutto significa ''non tener conto di un eventuale danno che si arreca all'Italia. Un governo serio tiene conto del contesto e in quel contesto fa calare gli strumenti, perché parliamo di strumenti e non di totem ideologici. Quando saprò qual è il contesto in cui mi muovo saprò anche cosa bisogna fare del Mes''.
La premier ha parlato anche del patto di stabilità. ''Il tema per noi è degli investimenti. Dopodiché la trattativa, come sapete, è aperta. Noi stiamo portando avanti un approccio pragmatico e credo che non si possa dire di sì a un patto di stabilità che nessuno Stato potrebbe rispettare perché non sarebbe serio da parte nostra. Io vedo spiragli per una soluzione seria che tenga conto del contesto in cui operiamo", ha affermato la presidente del Consiglio.
''La riforma del patto di stabilità non è all'ordine del giorno del Consiglio europeo, ma è una trattativa molto serrata e la posizione italiana è una posizione chiara che viene compresa e rispettata - ha sottolineato - Noi stiamo ponendo una questione che non è il tentativo di un Paese di spendere soldi a pioggia. La questione che poniamo va nell'interesse dell'Italia e dell'Europa stessa. Se l'Ue ha una strategia, ad esempio, sulle transizioni e ha spinto i Paesi a investire su queste materie, non può stabilire regole di governance che punisce chi lo fa''.
Sul patto di stabilità, in Ue, ''l'Italia sta tenendo una posizione che non è il tentativo di modificare il patto per spendere liberamente - ha ribadito - abbiamo dimostrato la serietà con cui affrontiamo le materie di bilancio. La questione che poniamo va nell'interesse dell'Italia e dell'Unione europea''.
Schlein: "Meloni fa il gioco delle tre carte"
A stretto giro sul Mes è arrivata la replica di Elly Schlein: "Giorgia Meloni fa il gioco delle tre carte. È troppo occupata a difendere una manovra economica indifendibile e dimentica i fatti. Primo: quello di cui discute non è l’attivazione del Mes ma la ratifica del trattato che lo modifica".
"Secondo: 26 Paesi su 27 hanno già ratificato le modifiche. Sono Paesi governati da coalizioni di ogni colore politico. Terzo fatto: rimane solo l’Italia, perché la destra è prigioniera della sua propaganda ideologica. Governare implica assumersi delle responsabilità. Ratificare le modifiche al Mes non significa chiederne l’attivazione, ma non impedire agli altri Paesi di accedervi. Se non è in grado nemmeno di spiegare questa differenza, non è adatta al suo mestiere".
"Noi - conclude la segretaria del Pd - siamo comunque convinti che anche questa pantomima finirà e Giorgia Meloni si rimangerà anche questa promessa elettorale, come è finita per le accise sulla benzina, sui tagli alle pensioni e alla sanità".
Politica
Case popolari, la proposta di Santanchè: “Aprire...

In Lombardia "oltre 1,5 miliardi di euro per il piano abitativo"

Bisogna far accedere alla case popolari “altre categorie, non soltanto le forze dell'ordine che è giusto e va bene, ma anche infermieri e tassisti, in modo che riusciamo ad aiutare quelle persone che lavorano a Milano a poter vivere in città”. Questa la proposta del ministro del Turismo, Daniela Santanchè, che questa mattina ha partecipato a un convegno sulla casa in Regione Lombardia, dove - ha ricordato - “abbiamo messo a disposizione oltre 1,5 miliardi di euro per il piano abitativo”.
"No a tetto su affitti brevi, presto nuova legge"
“Sugli affitti brevi - ha assicurato il ministro del Turismo - abbiamo messo mano e tra poco sarà regolamentato quello che è sempre stato un far west, non criminalizzando la proprietà privata ma cercando di fare emergere il sommerso e di tutelare chi fa impresa. Tra poco sarà una legge dello Stato”. Rispetto all’ipotesi di prevedere un tetto alle giornate per gli affitti brevi ai turisti, il ministro ha ribadito: “Non è nella nostra intenzione. Non sarà quello che passerà nell'emendamento perché la proprietà privata è sacra. Noi dobbiamo tutelare che ci siano certi requisiti, che ci sia un certo standard e che emerga il sommerso, ma non possiamo decidere noi se un proprietario di casa la può affittare una settimana o cento giorni. Questa non è la nostra visione”.