Rifugiati, chiude la sesta edizione di PartecipAzione, programma virtuoso per l’integrazione
Si è tenuto questa mattina presso gli spazi di Binario F, a Roma, l’evento conclusivo della sesta edizione di PartecipAzione, il programma realizzato da Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati e Intersos - Organizzazione umanitaria che promuove l’integrazione delle persone rifugiate nella vita economica, sociale e culturale del paese. L’appuntamento, a cui hanno preso parte le associazioni di rifugiati, le organizzazioni locali che ne favoriscono la partecipazione attiva, le istituzioni e i media, ha rappresentato l’occasione per conoscere i risultati del programma, i progetti realizzati e le storie dei protagonisti dell’edizione 2023.
Articolato in una tavola rotonda e workshop tematici, l’evento di chiusura della sesta edizione del progetto ha anche rappresentato un’opportunità di confronto sulla centralità del ruolo che le associazioni di rifugiati assumono nel favorire l’inclusione socio-economica in Italia, a partire dal livello locale, dove avvicinano servizi e istituzioni alle comunità, spesso colmando dei vuoti preesistenti.
Avviato nel 2018, PartecipAzione ha sostenuto la nascita, la crescita e la sostenibilità di 55 associazioni di rifugiati in 12 regioni italiane, offrendo loro formazione, potenziamento delle competenze, supporto finanziario e tecnico nella realizzazione di progetti e coaching individualizzato. Solo nel 2023, 60 associazioni hanno partecipato a oltre 260 sessioni di coaching su comunicazione, networking, ideazione e sviluppo di proposte progettuali, amministrazione; 130 rifugiati delle associazioni selezionate per l’edizione 2023 – di cui 90 donne e 40 uomini – hanno invece partecipato a moduli di formazione su protezione, bandi e progettazione, strategie di comunicazione, per un totale di 300 ore di formazione.
Inoltre, il rafforzamento della capacità di azione e di consolidamento delle associazioni ha perseguito l’obiettivo di dare visibilità e risalto alle voci dei rifugiati in Italia e a consolidare il loro ruolo di attori chiave all’interno della società civile. Il bilancio, dopo sei anni, è dunque estremamente positivo. L’86% delle associazioni coinvolte nel programma ha ampliato le proprie attività, il 63% ha presentato nuovi progetti, l’88% ha aumentato la propria visibilità sui media e ha rafforzato collaborazioni con altri attori della società civile, il 58% ha partecipato a tavoli di coordinamento con le istituzioni.
Le 8 associazioni supportate in questa sesta edizione di PartecipAzione hanno sviluppato attività e progetti che hanno coinvolto oltre 1.020 persone rifugiate e che rappresentano esempi concreti di solidarietà ed inclusione. Dal nord al sud sono stati avviati e sostenuti sportelli di orientamento sociale, legale e lavorativo; laboratori di pasticceria, arte, disegno, teatro e film-making; corsi di lingua italiana e workshop dedicati all’empowerment femminile; eventi culturali e di socializzazione, incontri tra persone rifugiate e persone della terza età, centri estivi per bambini ucraini, e spettacoli e attività per mamme e bambini.
Tra i partecipanti, c’è chi è ha appreso nuove competenze, come Alona, rifugiata ucraina, che ha partecipato ai corsi di pittura tradizionale di Ucraina CreAttiva: “Questo progetto mi ha donato gioia: ho imparato a dipingere le uova tradizionali del mio paese e a mantenere un legame con esso. Porto nel cuore la ricchezza dello stare insieme, per superare i momenti difficili”. Amina, invece, viene dall’Afghanistan e ha trovato nell’Associazione Ceragh di Bologna un’opportunità di rinascita: “Nella mia vita c’è stato un prima e un dopo il 15 agosto 2021. Mi ero appena sposata, insegnavo all’università. Ho dovuto lasciare tutto. In Italia ho ripreso a studiare e mi impegno per sostenere altri rifugiati come me”.
L’evento ha fornito anche l’occasione per presentare il programma Volontari di Comunità, complementare e sinergico a PartecipAzione, che promuove l’inclusione e l’empowerment delle comunità di persone rifugiate attraverso la figura dei Volontari di Comunità, agenti di protezione che fungono da ponte tra i rifugiati e il mondo dei servizi, delle istituzioni e dei percorsi di integrazione presenti sul territorio di riferimento.
“Crediamo fermamente nei progetti come PartecipAzione e Volontari di Comunità, attraverso i quali le persone rifugiate, individualmente o attraverso le organizzazioni e le comunità che rappresentano, possono affermare il proprio ruolo nella società con autorevolezza, competenza, ma anche intenti politici e voce collettiva. Chi conosce in prima persona le sfide e le potenzialità che caratterizzano i percorsi di inclusione può fare la differenza, partecipando come interlocutore privilegiato ai processi decisionali", ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino.
“PartecipAzione e Volontari di Comunità si confermano due programmi virtuosi e innovativi. I tanti progetti realizzati e i risultati ottenuti dimostrano come questi siano capaci di mettere al centro le comunità di rifugiati nel trovare risposte concrete ai loro bisogni”, ha commentato Cesare Fermi, direttore regionale per l’Europa di Intersos.
Cronaca
Hanna Herasimchyk, chiamate e messaggi quando era già...
Le liti e il tentativo di sviare le indagini, così è stato arrestato il 43enne
Telefonate senza risposta e messaggi inviati alla compagna, ormai morta. Così Konrad Daniec, il 43enne polacco arrestato oggi per l'omicidio della compagna Hanna Herasimchyk, avrebbe tentato di "precostituirsi un alibi", secondo la gip del tribunale di Milano, Anna Magelli, che ha disposto per lui la custodia cautelare in carcere. L'uomo, accusato di aver strangolato a morte la compagna nella notte tra l'11 e il 12 giugno scorsi nel loro appartamento a Pozzuolo Martesana (Milano), avrebbe trascorso poi oltre 24 ore fuori casa, dormendo a bordo del camion che guidava per lavoro. Un'assenza giustificata agli inquirenti con la voglia di "evitare altri litigi", dopo l'ennesima lite con Hanna.
Il piano
All'alba del 13 mattina, però, a suo dire preoccupato dalle mancate risposte della donna (era già morta), rientra nell'appartamento, dove lei giace sul pavimento tra il soggiorno-cucina e il corridoio, senza vita e con lividi sul corpo. Nella mano destra, chiusa a pugno, una ciocca di capelli. E' lo stesso Daniec a dare l'allarme. Ai carabinieri l'uomo "visibilmente provato e in lacrime" riferisce sin da subito di una discussione tra la vittima e un suo ex fidanzato, che le aveva inviato messaggi minatori. Per la gip un tentativo di "sviare le indagini", che tuttavia non convince gli inquirenti. Passa poco tempo e Daniec diventa "il primo sospettato della morte della compagna convivente".
Gli amici di Hanna raccontano di frequenti liti nella coppia, che sfociavano in aggressioni fisiche da parte del compagno. E "vista la mole fisica" dell'uomo, lei "non poteva fare altro che subire". In un'occasione - sempre stando a quanto raccontato dalla vittima a un amico - Daniec l'avrebbe picchiata fino a farle perdere conoscenza. Anche i vicini di casa hanno riferito agli investigatori di continue e violente discussioni. L'ultima appena un mese prima della morte di Hanna, quando dall'appartamento accanto si era sentita la donna gridare aiuto.
Gip: "Allarmante pericolosità sociale"
Un rapporto così burrascoso che la stessa madre dell'indagato fin da subito sospetta del figlio, e non glielo nasconde. Mentre ne discutono, a fine luglio, la donna provoca il figlio: "E cosa fai, mi ammazzi come hai fatto con Hanna?". Lui risponde: "Io non ho fatto niente di male, non sono un assassino". La dimostrazione sarebbe proprio il fatto che, se fosse stato lui a uccidere la compagna, "sarebbe già in galera".
Da oggi ci si trova. Il gip, su richiesta della procura, ha disposto la custodia in carcere per omicidio aggravato dal rapporto di convivenza (esclusa invece dal giudice la crudeltà). Un'esigenza cautelare data dalla "allarmante pericolosità sociale" e dalla "mancata capacità di controllo degli istinti più aggressivi" da parte del 43enne.
Cronaca
Heather Parisi contro David Parenzo, scintille su multe ai...
Oltre a fare il medico ora fa anche la giurista… ma io “non cicale mica”!
Botta e risposta tra Heather Parisi e David Parenzo sul tema del condono relativo alle multe ai no vax. Nel decreto Milleproroghe, come è noto, sono state eliminate le sanzioni pecuniarie comminate a chi non ha rispettato l'obbligo di vaccinazione durante la pandemia covid. Nel programma L'aria che tira, che conduce su La7, Parenzo ha paragonato la norma ad un''aministia', ricordando il provvedimento adottato in Italia nel 1946 nei confronti dei fascisti.
"Parenzo è l'esempio perfetto di chi veramente sono i fascisti ai giorni nostri. Modesto consiglio: invece di rosicare per avere avuto torto per l'ennesima volta, controlla di non avere qualche "strascico" da vaccino, semmai lo avessi fatto", ha scritto Parisi su X. Parenzo ha risposto in tv: "Ho detto che Togliatti fece un provvedimento politico. La grandissima Heather Parisi, nota scienziata del covid, scrive contro di me. Heather, non ti dimentichiamo perché sei una cantante e ballerina straordinaria. Occupati di ballare, non dirci come ci dobbiamo curare", ha detto il giornalista.
L'ex showgirl ha proseguito lo scambio su X: "Parenzo mi esorta a fare la ballerina e io lo esorto a fare il giornalista se mai gli riuscisse. coprirebbe che il provvedimento del governo non è un "condono" ma la presa di coscienza realistica che la legge era illegittima oltreché ingiusta. Infatti le multe sono state già dichiarate illegittime da centinaia di sentenze dei giudici di pace che le hanno annullate dando ragione ai cittadini", ha scritto in un nuovo post. "Chi ha scelto di non vaccinarsi, ha già vinto nei tribunali e non nei bordelli mainstream dove i nostalgici dei tempi del controllo sociale come Parenzo, cercano ancora di imporre una narrazione della pandemia smentita dai fatti e dalla storia", ha aggiunto. E Parenzo? A stretto giro, la nuova chiosa: "Oltre a fare il medico ora fa anche la giurista… ma io 'non cicale mica'!".
Cronaca
SuperEnalotto, numeri combinazione vincente 13 dicembre
Nessun '6' né '5+'
Nessun '6' né '5+' al concorso del SuperEnalotto dopo l'estrazione dei numeri fortunati di oggi, 13 dicembre. Il jackpot stimato per il prossimo concorso a disposizione dei 6 ammonta a 45 milioni di euro.
Con quali punteggi si vince
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Il prezzo di una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Come controllare se ho vinto
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi
Ecco la combinazione vincente: 16, 42, 54, 55, 65, 83 Numero Jolly 27, Superstar 90.